- Innanzitutto il palco era davvero stretto e rialzato. Qualcosa come 5 metri per sette per almeno 60 elementi e gli strumenti.
- Durante il primo monologo che dovevo fare, mi cade un bastone col tampone in silicone per il bidone tra il palco rialzato e l'amplificatore davanti, rendendolo irrecuperabile.
- Di fianco a me c'era R., dalle gravi disabilità mentali, che mollò un colpo di bidone dalla parte del legno del suo bastone, facendomi voltare e interrompere la lettura. Fortuna che non persi il segno.
- Cade il microfono e l'asta sul palco... ovvero la mia: quella per la lettura dei monologhi.
- Grazie a uno spettatore, presi il microfono ma non potevo tenerlo in mano per tutto il concerto. Lo nascosi dunque sotto il mio bidone attraverso un buco per la presa
- Invece di suonare con un solo bastone, chiesi a M., il responsabile delle animazioni e disegni digitali, di passarmi lo sparacoriandoli usato come bastone ausiliario. Un tubo di 90% cartone pressato, 10% metallo.
- F., il direttore d'orchestra, mi dice di non spararlo, credendo fosse nuovo, e gli dissi "È scarico" facendogli vedere il buco dove erano usciti i coriandoli.
- Per il secondo monologo decisi di salire sull'amplificatore. F. mi dice "Occhio che ci sono caduto lì" nel tentativo di scoraggiarmi ma io gli dissi "Mi è caduto il bastone prima, ci manca solo questa". Fortunatamente non sono caduto.

- In alcune parti ho maneggiato solo lo sparacoriandoli come se fosse un piccone. No joke.
- Alla fine del concerto, dello sparacoriandoli è rimasta solo la parte in metallo. Tutto il cartone è stato disintegrato dai miei colpi.
- Festeggio l'esito del concerto con una bella birra English Porter.
Mammia mia che avventura. Me ne sono capitate di cotte e di crude ma son riuscito a cavarmela.