Lentamente Master fuoriuscì dal castello diroccato delle principesse, trovandosi a fronteggiare la sua prima alba dopo molti secoli di prigionia.
Il calore portato dalla dolce luce solare gli si poso leggermente sul corpo, illuminando appieno la sua figura, rivelando la sua espressione schifata in volto.
« E queste cosa diavolo sarebbero ?! » tuonò lo stallone avvicinandosi iracondo ad una delle piante della EverFree Forest, che si stagliava tutta intorno a lui.
« Queste...queste non sono le mie piante...cosa hanno fatto alla mia terra...maledette...me la pagherete !! » ringhiò Master, posando lo zoccolo anteriore destro sul tronco marrone dell'albero che, partendo dal punto di contatto, cominciò ad annerire.
In pochi istanti il fogliame cadde al suolo, ed i rami cominciarono a riempirsi di spine nere, facendo assumere alla pianta un aspetto ancor più pauroso di quanto non fosse di suo.
Non appena la muta fu terminata, Master arretrò di qualche passo, ammirando il suo operato con un leggero sorriso, mentre coi suoi occhi di sangue scrutava in ogni dettaglio l'orrido paesaggio che lo circondava, paragonandolo alla sua creazione.
« Sono certo che tutto questo è opera vostra...Cosmos...Galaxia...voi maledetti...persino dalle vostre luridi prigioni avete continuato a prendervi libertà sul mio mondo maledetti ladri !! » esplose il pony sollevandosi sugli arti inferiori fissando con odio l'astro che ora risplendeva in cielo, portando luce e calore ad ogni essere vivente di questo mondo.
Lo stallone rimase immobile qualche istante a contemplare la stella, mentre in lu l'astio ed il risentimento ribollivano come una caldera infernale, ma fu durante quel momento di contemplazione che una voce raggiunse le sue orecchie.
« Attento straniero a non esagerare, o il sole ti potrebbe scottare !! »
L'equino si voltò di scatto verso la fonte del suono, constatando come dalla foresta fosse fuoriuscita una zebra dalla folta cresta, che lo osservava con un leggero sorriso in volto.
« Tsé ! Il sole non può ferirmi, ci vuole ben altro...in ogni caso chi sei tu..? Un altra guardia delle principesse...? » chiese lo stallone posandosi nuovamente sui quattro arti, tenendo lo sguardo fisso sulla sua interlocutrice che al contrario emise una leggere risata, portandosi lo zoccolo anteriore sinistro dinanzi al volto.
« Il mio nome è Zecora, molto piacere, ma con le guardie non ho a che vedere » rispose la zebra, avvicinandosi al pony dall'abito viola, che pareva essere tremendamente teso ai suoi occhi.
« Seguimi straniero, questa foresta è pericolosa, ti occorre una guida meticolosa !! » disse Zecora, facendo cenno con la testa di seguirla, per poi voltarsi cominciando a procedere tra due alberi.
Master restò immobile per qualche istante, valutando l proposta della zebra che, per quanto risultasse irritante.
« Tralasciando l'enorme boiata della pericolosità..penso potrebbe tornarmi utile questa creaturina...magari potrebbe condurmi direttamente dai miei bersagli...» penso lo stallone, mentre un sorrisetto sadico gli si dipinse in volto al pensiero di poter far sparire per sempre le eredi dei traditori che lo avevano sconfitto.
I due proseguirono per diverso tempo all'interno della EverFree, all'interno della quale il pony dal manto grigio restò decisamente stupito di quanto la sua terra fosse cambiata durante la sua prigionia.
La foresta che un tempo era dominata solo dal nero e dal terreno grigiastro ora era piena di colori.
Ovunque lui voltasse lo sguardo vedeva piante di ogni genere, specie di animali a lui sconosciute, e con suo orrore non verificava la presenza di nessuna delle sue antiche razze o specie in quel luogo.
« Dimmi Zecora...che tu abbia memoria...questo luogo è sempre stato così...? »
« Il. Luogo che tu vedi così è stati per millenni, lo dicono le fonti senza dilemmi » rispose lei, mentre in lontananza si cominciò a notare un albero illuminato, decisamente più grande degli altri che altro non era che la dimora della zebra.
Quelle parole furono come aghi ipodermici conficcati nella testa dello stallone, che digrignò con forza i denti, finendo quasi per dislocarsi la mandibola.
« Quindi hanno cambiato anche la storia...dannate...dannati...radere al suolo tutto quanto...riporterò questa terra al mio tempo...e sarò l'unico essere a dominare come giusto che sia...» pensò con rabbia, mentre tutto il suo corpo era pervaso da una crescente energia che, involontariamente cominciò a far mutare le foglie e l'erba al suo passaggio, facendola annerire istantaneamente ad ogni suo passo.
Nello stesso istante Zecora entrò all'interno della propria dimora, aprendo con calma la porta con lo zoccolo anteriore destro, inoltrandosi all'interno.
« Coraggio giovane stallone non aver timore, qui c'è un bel tepore » disse con voce calda e rassicurante la zebra, invitando Master ad entrare nella sua dimora.
Quest'ultimo sollevò lo sguardo, osservando schifato la dimora della sua accompagnatrice, e dopo aver espresso tutto il suo disgusto, con un lungo sospiro di compatimento, si apprestò a varcare la porta di ingresso, constatando come l'interno della catapecchia, vi fossero appese al muro diverse maschere tribali, e vari amuleti di vario genere, dall'utilità a lui sconosciuta, ed un grosso calderone al centro della casa, con all'interno una sostanza verdognola fumante.
« Sei forse una maga Zecora ? » chiese Master, sollevando un sopracciglio, mentre con un colpo dello zoccolo posteriore sinistro richiuse la porta, che scricchiolo all'impatto.
La zebra, postasi dinanzi al pentolone senza degnare di attenzione il suo ospite, afferrò con gli arti superiori un bastone di legno, che immerse nel pentolone, cominciando a mescolare la brodaglia dall'aspetto poco invitante.
« Ti ho fatto una domanda..rispondimi !! » ringhiò lo stallone, avvicinandosi al calderone dal lato opposto di Zecora, che sollevò lo sguardo con sufficienza verso di lui, con espressione severa.
« Ti ho sentito straniero non temere, ma penso che prima ti dovresti sedere. » rispose lei, con tono imperioso, causando la rabbia del pony di fronte a lei che, per tutta risposta si sollevò sugli arti inferiori e con un fendente orizzontale dello zoccolo anteriore destro, colpì con violenza inaudita il pentolone, facendolo volare contro una delle pareti con tutto il suo contenuto.
In quell'istante un pesante silenzio aveva preso possesso della dimora, rotto soltanto dalle gocce di brodaglia che tintinnavano nel calderone mezzo diverto al lato opposto della stanza.
Stranamente però Zecora era rimasta immobile, senza dare alcun segno di paura dinanzi a questo gesto, e fissava in malo modo il pony in piedi dinanzi a se, che la osservava con sguardo carico di rabbia coi denti stretti.
« Ascoltami bene razza di lurida pony a strisce, ci ho ripensato, non rispondere alla mia precedente domanda, dimmi solo una cosa...dove posso trovare Celestia e Luna ? » chiese con gran voce lo stallone, riportando l'arto destro parallelo al corpo, mentre con impazienza attendeva la risposta dalla zebra che, al contrario di quanto lui credeva, non dava la minima parvenza di paura.
Lentamente Zecora si alzò, ed ignorando completamente ciò che gli era appena stato detto, si diresse con tutta calma verso il calderone dal quale recuperò il bastone che stava utilizzando per mescolare.
Tutto ciò fece ulteriormente perdere le staffe a Master che, al culmine dell'ira, distese nuovamente l'arto destro e da esso scagliò una radice acuminata nera pece verso la zebra.
« Se non vuoi rispondere alle mie domande...sei inutile...dunque...MUORI !! » tuonò mentre la radice viaggiando a velocità allarmante diretta verso il collo di Zecora, venne colpita lateralmente da un colpo del bastone di quest'ultima che mostrando dei grandi riflessi, lo fece roteare a forte velocità tenendolo con gli zoccoli anteriori, facendo finire la radice contro il muro, a poca distanza da se, conficcandovisi all'interno.
Nuovamente regnò il silenzio mentre la zebra, ponendosi anch'essa sugli arti inferiori, fece roteare nuovamente il bastone dinanzi a se, per poi fermarlo con la parte ricurva verso lo stallone, che incredibilmente sorrise.
« Dunque...hai intenzione di affrontarmi...quale ironia...se non sbaglio avevi detto di non essere una guardia delle principesse, dunque perché mi attacchi ? » chiese acido lo stallone, mentre dal suo arto anteriore destro uscii una nuova radice che restò inserita nel suo zoccolo, che pose diagonalmente dinanzi a se.
Non appena ebbe terminato di parlare, Zecora si scaglio contro di lui, dopo aver fatto ruotare diverse volte il bastone sopra di se, per poi effettuare un fendente discendente verso Master che, senza scomporsi, pose lo zoccolo destro orizzontalmente di fronte a se, facendo impattare la radice contro il bastone, bloccando i due in una situazione di stallo.
In quell'istante Zecora fissò con rabbia gli occhi rubino del pony leggendoci solo odio ed ira, mentre con tutta la forza di cui era dotata cercava di infrangere la radice per portare il fendente a termina contro il proprio avversario che la scrutava con serietà, in attesa di una risposta.
« Hai ragione...non sono una guardia delle principesse...ma la sono dell'EverFree Forest...quindi credi davvero che non abbia notato cosa hai fatto a quella pianta ed alle foglie poco prima...? Come hai osato fare questo alla mia foresta...?! » tuonò, aumentando nuovamente la pressione, cercando di infrangere la difesa di Master.
Quest'ultimo cambiò di colpo espressione, spalancando alla massima ampiezza i suoi occhi, come se avesse appena subito un violentissimo dolore, e digrignando i denti con forza colpi con violenza inaudita il ventre di Zecora che, troppo concentrata nello sferrare l'attacco si era dimenticata dello zoccolo sinistro dello stallone, che glielo piantò nel ventre.
Un gemito di dolore seguito da una leggera colatura di sangue fuoriuscirono dalla bocca di Zecora, che lasciò cadere al suolo il bastone quasi sul punto di perdere i sensi, e l'unica cosa che la sorreggeva ora, era lo zoccolo sinistro di Master posto contro il suo ventre.
Lentamente lo stallone avvicino le labbra all'orecchio sinistro della malcapitata, e con in volto un espressione scocciata.
« Io non so chi ti credi di essere...o chi ti abbia dato questo titolo...ma vedi...questa foresta è di mia proprietà...e non ha alcun bisogno di una guardiana...dopo che avrò finito qui..saranno gli altri ad aver bisogno di un guardiano dalla foresta...ed ora..»
« Zecora !! Zecora !! Sei in casa !? » tuonò una voce all'esterno della dimora della zebra che, non appena la udì si allarmò istantaneamente cercando di gridare, ma ottenendo soltanto un flebile sussurro.
« Scappa...scappa...Applebloom...» sospirò prima di perdere i sensi.
Nel medesimo istante Master, la lasciò crollare al suolo priva di sensi e, rimettendosi sui quattro arti cominciò ad avviarsi verso la porta con un sorrisetto malevolo in volto.
« Vediamo se stavolta avrò a che fare con qualcuno di più...collaborativo..» sibilò acido, avvicinandosi sempre più alla porta dietro alla quale si udiva uno scalpitare impaziente.
Il calore portato dalla dolce luce solare gli si poso leggermente sul corpo, illuminando appieno la sua figura, rivelando la sua espressione schifata in volto.
« E queste cosa diavolo sarebbero ?! » tuonò lo stallone avvicinandosi iracondo ad una delle piante della EverFree Forest, che si stagliava tutta intorno a lui.
« Queste...queste non sono le mie piante...cosa hanno fatto alla mia terra...maledette...me la pagherete !! » ringhiò Master, posando lo zoccolo anteriore destro sul tronco marrone dell'albero che, partendo dal punto di contatto, cominciò ad annerire.
In pochi istanti il fogliame cadde al suolo, ed i rami cominciarono a riempirsi di spine nere, facendo assumere alla pianta un aspetto ancor più pauroso di quanto non fosse di suo.
Non appena la muta fu terminata, Master arretrò di qualche passo, ammirando il suo operato con un leggero sorriso, mentre coi suoi occhi di sangue scrutava in ogni dettaglio l'orrido paesaggio che lo circondava, paragonandolo alla sua creazione.
« Sono certo che tutto questo è opera vostra...Cosmos...Galaxia...voi maledetti...persino dalle vostre luridi prigioni avete continuato a prendervi libertà sul mio mondo maledetti ladri !! » esplose il pony sollevandosi sugli arti inferiori fissando con odio l'astro che ora risplendeva in cielo, portando luce e calore ad ogni essere vivente di questo mondo.
Lo stallone rimase immobile qualche istante a contemplare la stella, mentre in lu l'astio ed il risentimento ribollivano come una caldera infernale, ma fu durante quel momento di contemplazione che una voce raggiunse le sue orecchie.
« Attento straniero a non esagerare, o il sole ti potrebbe scottare !! »
L'equino si voltò di scatto verso la fonte del suono, constatando come dalla foresta fosse fuoriuscita una zebra dalla folta cresta, che lo osservava con un leggero sorriso in volto.
« Tsé ! Il sole non può ferirmi, ci vuole ben altro...in ogni caso chi sei tu..? Un altra guardia delle principesse...? » chiese lo stallone posandosi nuovamente sui quattro arti, tenendo lo sguardo fisso sulla sua interlocutrice che al contrario emise una leggere risata, portandosi lo zoccolo anteriore sinistro dinanzi al volto.
« Il mio nome è Zecora, molto piacere, ma con le guardie non ho a che vedere » rispose la zebra, avvicinandosi al pony dall'abito viola, che pareva essere tremendamente teso ai suoi occhi.
« Seguimi straniero, questa foresta è pericolosa, ti occorre una guida meticolosa !! » disse Zecora, facendo cenno con la testa di seguirla, per poi voltarsi cominciando a procedere tra due alberi.
Master restò immobile per qualche istante, valutando l proposta della zebra che, per quanto risultasse irritante.
« Tralasciando l'enorme boiata della pericolosità..penso potrebbe tornarmi utile questa creaturina...magari potrebbe condurmi direttamente dai miei bersagli...» penso lo stallone, mentre un sorrisetto sadico gli si dipinse in volto al pensiero di poter far sparire per sempre le eredi dei traditori che lo avevano sconfitto.
I due proseguirono per diverso tempo all'interno della EverFree, all'interno della quale il pony dal manto grigio restò decisamente stupito di quanto la sua terra fosse cambiata durante la sua prigionia.
La foresta che un tempo era dominata solo dal nero e dal terreno grigiastro ora era piena di colori.
Ovunque lui voltasse lo sguardo vedeva piante di ogni genere, specie di animali a lui sconosciute, e con suo orrore non verificava la presenza di nessuna delle sue antiche razze o specie in quel luogo.
« Dimmi Zecora...che tu abbia memoria...questo luogo è sempre stato così...? »
« Il. Luogo che tu vedi così è stati per millenni, lo dicono le fonti senza dilemmi » rispose lei, mentre in lontananza si cominciò a notare un albero illuminato, decisamente più grande degli altri che altro non era che la dimora della zebra.
Quelle parole furono come aghi ipodermici conficcati nella testa dello stallone, che digrignò con forza i denti, finendo quasi per dislocarsi la mandibola.
« Quindi hanno cambiato anche la storia...dannate...dannati...radere al suolo tutto quanto...riporterò questa terra al mio tempo...e sarò l'unico essere a dominare come giusto che sia...» pensò con rabbia, mentre tutto il suo corpo era pervaso da una crescente energia che, involontariamente cominciò a far mutare le foglie e l'erba al suo passaggio, facendola annerire istantaneamente ad ogni suo passo.
Nello stesso istante Zecora entrò all'interno della propria dimora, aprendo con calma la porta con lo zoccolo anteriore destro, inoltrandosi all'interno.
« Coraggio giovane stallone non aver timore, qui c'è un bel tepore » disse con voce calda e rassicurante la zebra, invitando Master ad entrare nella sua dimora.
Quest'ultimo sollevò lo sguardo, osservando schifato la dimora della sua accompagnatrice, e dopo aver espresso tutto il suo disgusto, con un lungo sospiro di compatimento, si apprestò a varcare la porta di ingresso, constatando come l'interno della catapecchia, vi fossero appese al muro diverse maschere tribali, e vari amuleti di vario genere, dall'utilità a lui sconosciuta, ed un grosso calderone al centro della casa, con all'interno una sostanza verdognola fumante.
« Sei forse una maga Zecora ? » chiese Master, sollevando un sopracciglio, mentre con un colpo dello zoccolo posteriore sinistro richiuse la porta, che scricchiolo all'impatto.
La zebra, postasi dinanzi al pentolone senza degnare di attenzione il suo ospite, afferrò con gli arti superiori un bastone di legno, che immerse nel pentolone, cominciando a mescolare la brodaglia dall'aspetto poco invitante.
« Ti ho fatto una domanda..rispondimi !! » ringhiò lo stallone, avvicinandosi al calderone dal lato opposto di Zecora, che sollevò lo sguardo con sufficienza verso di lui, con espressione severa.
« Ti ho sentito straniero non temere, ma penso che prima ti dovresti sedere. » rispose lei, con tono imperioso, causando la rabbia del pony di fronte a lei che, per tutta risposta si sollevò sugli arti inferiori e con un fendente orizzontale dello zoccolo anteriore destro, colpì con violenza inaudita il pentolone, facendolo volare contro una delle pareti con tutto il suo contenuto.
In quell'istante un pesante silenzio aveva preso possesso della dimora, rotto soltanto dalle gocce di brodaglia che tintinnavano nel calderone mezzo diverto al lato opposto della stanza.
Stranamente però Zecora era rimasta immobile, senza dare alcun segno di paura dinanzi a questo gesto, e fissava in malo modo il pony in piedi dinanzi a se, che la osservava con sguardo carico di rabbia coi denti stretti.
« Ascoltami bene razza di lurida pony a strisce, ci ho ripensato, non rispondere alla mia precedente domanda, dimmi solo una cosa...dove posso trovare Celestia e Luna ? » chiese con gran voce lo stallone, riportando l'arto destro parallelo al corpo, mentre con impazienza attendeva la risposta dalla zebra che, al contrario di quanto lui credeva, non dava la minima parvenza di paura.
Lentamente Zecora si alzò, ed ignorando completamente ciò che gli era appena stato detto, si diresse con tutta calma verso il calderone dal quale recuperò il bastone che stava utilizzando per mescolare.
Tutto ciò fece ulteriormente perdere le staffe a Master che, al culmine dell'ira, distese nuovamente l'arto destro e da esso scagliò una radice acuminata nera pece verso la zebra.
« Se non vuoi rispondere alle mie domande...sei inutile...dunque...MUORI !! » tuonò mentre la radice viaggiando a velocità allarmante diretta verso il collo di Zecora, venne colpita lateralmente da un colpo del bastone di quest'ultima che mostrando dei grandi riflessi, lo fece roteare a forte velocità tenendolo con gli zoccoli anteriori, facendo finire la radice contro il muro, a poca distanza da se, conficcandovisi all'interno.
Nuovamente regnò il silenzio mentre la zebra, ponendosi anch'essa sugli arti inferiori, fece roteare nuovamente il bastone dinanzi a se, per poi fermarlo con la parte ricurva verso lo stallone, che incredibilmente sorrise.
« Dunque...hai intenzione di affrontarmi...quale ironia...se non sbaglio avevi detto di non essere una guardia delle principesse, dunque perché mi attacchi ? » chiese acido lo stallone, mentre dal suo arto anteriore destro uscii una nuova radice che restò inserita nel suo zoccolo, che pose diagonalmente dinanzi a se.
Non appena ebbe terminato di parlare, Zecora si scaglio contro di lui, dopo aver fatto ruotare diverse volte il bastone sopra di se, per poi effettuare un fendente discendente verso Master che, senza scomporsi, pose lo zoccolo destro orizzontalmente di fronte a se, facendo impattare la radice contro il bastone, bloccando i due in una situazione di stallo.
In quell'istante Zecora fissò con rabbia gli occhi rubino del pony leggendoci solo odio ed ira, mentre con tutta la forza di cui era dotata cercava di infrangere la radice per portare il fendente a termina contro il proprio avversario che la scrutava con serietà, in attesa di una risposta.
« Hai ragione...non sono una guardia delle principesse...ma la sono dell'EverFree Forest...quindi credi davvero che non abbia notato cosa hai fatto a quella pianta ed alle foglie poco prima...? Come hai osato fare questo alla mia foresta...?! » tuonò, aumentando nuovamente la pressione, cercando di infrangere la difesa di Master.
Quest'ultimo cambiò di colpo espressione, spalancando alla massima ampiezza i suoi occhi, come se avesse appena subito un violentissimo dolore, e digrignando i denti con forza colpi con violenza inaudita il ventre di Zecora che, troppo concentrata nello sferrare l'attacco si era dimenticata dello zoccolo sinistro dello stallone, che glielo piantò nel ventre.
Un gemito di dolore seguito da una leggera colatura di sangue fuoriuscirono dalla bocca di Zecora, che lasciò cadere al suolo il bastone quasi sul punto di perdere i sensi, e l'unica cosa che la sorreggeva ora, era lo zoccolo sinistro di Master posto contro il suo ventre.
Lentamente lo stallone avvicino le labbra all'orecchio sinistro della malcapitata, e con in volto un espressione scocciata.
« Io non so chi ti credi di essere...o chi ti abbia dato questo titolo...ma vedi...questa foresta è di mia proprietà...e non ha alcun bisogno di una guardiana...dopo che avrò finito qui..saranno gli altri ad aver bisogno di un guardiano dalla foresta...ed ora..»
« Zecora !! Zecora !! Sei in casa !? » tuonò una voce all'esterno della dimora della zebra che, non appena la udì si allarmò istantaneamente cercando di gridare, ma ottenendo soltanto un flebile sussurro.
« Scappa...scappa...Applebloom...» sospirò prima di perdere i sensi.
Nel medesimo istante Master, la lasciò crollare al suolo priva di sensi e, rimettendosi sui quattro arti cominciò ad avviarsi verso la porta con un sorrisetto malevolo in volto.
« Vediamo se stavolta avrò a che fare con qualcuno di più...collaborativo..» sibilò acido, avvicinandosi sempre più alla porta dietro alla quale si udiva uno scalpitare impaziente.