"Vola in alto nel cielo.", un titolo interessante, ma non mi sarei aspettato un’evoluzione del genere; avevo pensato subito a Star ma sono stato piacevolmente smentito.
Nella prima fase, quando la pegaso ricorda il primo incontro con la sua più cara amica e il suo esuberante fratello, riesci a mantenere il tutto vivo e realistico. Si rafforza il concetto di legame che c’era nel gruppo e non sai quando mi ha fatto piacere reagire Star come una persona normale all’incidente del succo e non come una schematica rappresentazione dell’elemento che avrebbe da li a poco rappresentato.
Ottimo anche il rapporto tra i due durante la convalescenza e la cotta del giovane puledrino è stata una chicca decisamente simpatica.
-
La famiglia di Tail si è rivelata molto interessante, in particolare la figura di Windmill anche se, tuttavia, forse stona rispetto ai protagonisti a causa della sua normalità. Non è un difetto, ovviamente, visto che nel mondo non sono tutti eroi con trame interessanti alle spalle, a volta si è semplicemente padri di famiglia con qualche scheletro nell’armadio.
Interessante il telescopio e carino anche il discorso con Windmill, l’unicorno e il pegaso sono riusciti a legare abbastanza facilmente; una cosa che mi ha sorpreso.
La chicca dell’architetto l’ho molto apprezzata, un po’ meno forse la spiegazione del perché non gli facesse piacere essere chiamato così, ma vedere tutti che lo chiamavano in questo modo mi ha fatto sorridere.
Comunque, in fin dei conti non accade moltissimo nel capitolo ma questo riesce a spostare l’attenzione dalle vicende principali per lanciarci in una piccola sotto-trama utile per mostrarci le numerose sfaccettature del carattere dei due coniugi. Tra questo e il prossimo capitolo riusciamo a vedere tratti gentili e generosi del carattere di Mist e tratti severi e pungenti di quello di Star. Ottimo.
Il permettere di volare ai due giovani puledri, situazione che da anche il titolo al capitolo, è stata una scena veramente ben fatta e che mi ha lasciato piacevolmente colpito. Sono rimasto in attesa fino alla fine con il timore che accadesse qualcosa ma, fortunatamente, quello è avvenuto solo nel capitolo successivo.
-
Iniziano le mazzate e finalmente vediamo gli attributi dello staff principale. Mist si rivela un’Arcimago capace e ricco di risorse, Star si rivela risoluta e mostra una fragilità interiore più realistica di quella che si può notare ad un primo esame.
Bella anche la scena della cura, dove finalmente comprendiamo uno dei motivi che ha spinto Mist ad odiare i colorati e il loro comportamento razzista.
Si vede l’influenza della magia dei colori, come ti dissi in passato nell’universo dei MLP si sposa perfettamente con l’ambiente quindi non mi disturba affatto una classificazione del genere.
D’altro canto si nota la presenza del fattore Bleach e la classificazione numerica in base alla difficoltà. L’idea è tuttavia logica e semplicemente sfruttabile, così come il mantra sfruttato all’inizio degli incantesimi. In fin del conti l’ideologia orientale si nota nello stile di combattimento, lo stesso pronunciare il nome di un incantesimo prima di lanciarlo è una caratteristica vivida nello stile di combattimento del sol levante, forse un po’ meno presente nel continente americano. Il tutto è comunque molto piacevole e non stona con l’ambiente ne con la trama.
Oltre a Bleach mi è tornato in mente Toriko, nello specifico nei momenti in cui Mist mostra la sua vera presenta intimidatoria. Molto bella anche quella come scena.
Infine un plauso te lo faccio anche per il citazionismo nei nomi. Voglio veder cantare Jolly Roger e ascoltare una lezione del mitico Elder Scroll.
Ottimi capitoli
