Chaosville Urban Legends

presto un senso lo avrà, mio caro... lo avrà

oooook, ecco allora il cap. 3. 3 giusto? si 3. no perchè AHAH! ieri è successa... AHAH! è succ- successa AHAH! una cosa AHAHA! ho scritto cap 3 al AHAH al cap 2 AHAHa... ah... già. sono stupido, dunque? dicevamo? a si! capitolo 3. ed ora è giusto!

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"Numero identificativo? Ma si può sapere di che stai parlando?" protestò energicamente Glitch cercando un qualche barlume negli occhi del tizio davanti a sé, in modo da appurare se fosse sveglio o se stesse dormendo.
Il ragazzo continuava a fissarlo con quel sorrisetto ebete e inespressivo stampato sulla faccia, come se lo divertisse prendersi gioco di lui.
Ripeté: "Numero identificativo, prego." con quella sua voce cordiale e palesemente finta.
"Senti, amico, mi sto stancando, ok? non dove diavolo sono ne come tornare da dove sono venuto, quindi hai due possibilità: la prima è quella in cui mi dici che sta succedendo qui, ora, subito. La seconda è quella in cui decidi di continuare il tuo giochetto, per niente divertente, tra l'altro, e di levarti dai piedi, così che io possa andare a cercare qualcuno di più simpatico di te a cui chiedere aiuto. Allora, cosa decidi di fare?" gli rispose seccato Glitch98, spazientito dai modi menefreghisti di quel tale.
Lo trovava semplicemente irritante.
Il tizio si limitò a guardarlo sorridendo, senza proferire parola, quasi si aspettasse che fosse Glitch a dovergli dire chissà che.
Glitch si stancò, si voltò, facendo segno all'altro di andare a quel paese, e si avviò verso l'unica cosa integra visibile: il cancello col muro di cinta e con l'insegna "WELCOME IN CHAOSVILLE".
Sembrava l'unica cosa da fare, ma non fece in tempo a fare più di due passi che subito lo strano tizio in verde lo afferrò per il polso con una stretta micidiale e lo tirò indietro.
Colto alla sprovvista, Glitch non realizzò subito cosa stesse succedendo fino a che non ebbe guardato il ragazzo in faccia.
Quel tipo non era affatto normale. Dal cappello iniziavano a crescere i capelli che ora coprivano gli occhi, lasciando intravedere solo due bagliori rossi. Come se non bastasse, il ragazzo stava crescendo. Ora era alto si e no il doppio di GLitch.
Lo afferrò per il braccio destro con un gesto fulmineo e lo sollevò in aria.
Glitch provò a divincolarsi ma la morsa d'acciaio che esercitava la mano scheletrica del tizio sul suo polso era troppo forte.
Glitch si trovava come appeso ad uno dei ganci delle salumerie, impotente e pericolosamente ondeggiante.
Il volto del pazzoide era cambiato, e, nel vederlo, l'espressione di rabbia di Glitch mutò in terrore.
La faccia di quello strano ragazzo era diventata lunga e ossuta, assumendo oltretutto un colorito cadaverico.
Il pazzo lo osservò da dietro le ciocche di capelli castani e ripeté, con voce metallica e stridente al pari di un unghia su una lavagna: "Numero identificativo, prego."
Ogni traccia di quella falsa affidabilità che prima era dipinta sul volto del ragazzo in verde era ora scomparsa. Il sorriso benevolo si era trasformato in un ghigno sadico.
Quando Glitch non rispose, il tizio frugò con la sinistra in una tasca interna della sua giacca verde e ne tirò fuori uno strumento simile a quelli usati dalle cassiere nei supermercati per controllare i codici a barre sui prodotti.
Lo alzò sopra la testa di Glitch e lo passò sul suo braccio.
Il marchingegno emise un Bip Bip e il tizio lo ripose nella giacca.
Sembrava pensieroso. Rimise a terra Glitch senza troppi complimenti e tornò quello di prima, col sorrisone idiota stampato sul volto.
Glitch era stordito.
Il tizio tornò sulla sua specie di lente gigante volante e la fece alzare in aria, per poi posizionarsi sopra Glitch.
L'utente era paralizzato.
Un cigolio metallico partì ad un tratto dal mezzo del ragazzo in verde.
Poi vi fu una violenta esplosione.
Glitch venne atterrato da un tizio coperto da una strana tuta blu.
"Presto, scappa!" gli gridò mentre il tale in verde iniziava a ripreparare la sua macchina volante sopra di loro per sparare un altro colpo.

[Clessidrus]

Devo ammetterlo è proprio una storia molto interessante, continua così

mi fa piacere che ti piaccia

ed oggi, come ogni giorno ormai, posto il capitolo quarto: enjoy this

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Glitch guardò stupito il tizio blu che lo stava trascinando lontano da quel pazzoide sul disco volante.
Aveva provato a chiedere spiegazioni più di una volta, ma decise di rinunciare a parlare per scappare, dopo essersi reso conto che sia "Mister blu" non aveva intenzione di rispondere, sia "Mister verde" li mollava.
I due arrivarono fino ad un cumulo di macerie che impediva di proseguire.
Il tizio in blu si voltò scrutando con sguardo freddo la strada da cui erano arrivati.
Erano circondati da macerie, impossibili da scalare per la pendenza e la mancanza di molti appigli e priva di posti in cui nascondersi.
Con una sola via di fuga, bloccata da tizio in verde sorridente, che stava avanzando lentamente verso di loro, quella era una trappola mortale.
Glitch non sapeva nemmeno cosa stesse succedendo, ma poteva immaginare facilmente che il raggio dello strano marchingegno volante, il quale aveva incenerito le rocce poco prima, lo avrebbe fritto in pochi secondi.
L'uomo con la tuta blu cliccò un bottone sul colletto del suo completo e sulla sua testa comparve un casco che lasciava scoperta solo la parte inferiore del volto.
Gli occhi vennero coperti da un paio di occhiali simili a quelli usati da Ciclope degli X-men.
Uno strano bagliore azzurrino veniva emanato da quegli strani occhiali.
Il signore in blu si guardò rapidamente intorno, mentre il ragazzo in verde si avvicinava col suo disco-lente-gigante-volante.
Ad un tratto il signore in blu afferrò per un braccio Glitch e lo trascinò con se.
Il ragazzo non se ne rese conto finché non fu scaraventato contro una delle pareti della loro prigione naturale.
Glitch si sarebbe aspettato di prendere una gran bella botta, invece passò attraverso le macerie e cadde in un tunnel.
Precipitando sentì il ronzio del mezzo del tizio in verde sopra di se.
"Mister blu" disse, poggiando due dita nel punto in cui si trovava l'orecchio: "Chiudete. Ci siamo."
Il ronzio si spense all'improvviso.
I due caddero a capofitto fino a fermarsi, sospesi in aria, dinnanzi all'entrata di una galleria buia e probabilmente molto profonda.
Il tizio in blu mise un piede sulla terra ferma ed invitò Glitch a seguirlo.
Il casco era scomparso, lasciando liberi i capelli nerissimi e fluidi di cadere sulle spalle.
Erano piuttosto lunghi e ben pettinati, nonostante fossero appena stati schiacciati sotto un casco molto aderente.
Glitch deglutì. Non si fidava di quel tipo. Se era come quell'altro vestito di verde probabilmente lo avrebbe fritto alla prima occasione.
Riflettendo un attimo, però, Glitch si convinse che,se quel tipo lo avesse voluto morto lo avrebbe lasciato in balia del ragazzo in verde.
Afferrò la mano che il tizio gli porgeva e si alzò sulla sponda dell'entrata del tunnel.
"Bene. Mi presento: il mio nome è Blue. Sono felice di vedere che esiste ancora qualcuno che non è stato resettato."
Notando l'espressione sconvolta del ragazzino davanti a se, Blue sospirò. "Seguimi. Ti spiegherò tutto non appena saremo al sicuro."

posto ora il capitolo quinto. enjoy this

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Blue condusse Glitch98 attraverso una serie di cunicoli bui e puzzolenti fino a sbucare in una stanza quadrata con tre uscite su ogni lato. La stanza era completamente grigio metallizzato, ed era piuttosto ampia. Si sentiva un odore simile a quello dei sedili di un'auto nuova.
Al centro della stanza vi era un tavolo quadrato, posto in modo che i suoi spigoli puntassero ad una delle uscite centrali di ogni parete della stanza.
Intorno al tavolo erano seduti tre tizi, vestiti con la stessa tuta di Blue, solo di colori diversi.
Tutti e tre si voltarono all'unisono verso i nuovi arrivati non appena questi furono in procinto di entrare nella stanza.
Uno dei tre, il più basso e grosso, un vero armadio a due ante, vestito di giallo, si alzò e si diresse verso il tunnel, mentre Blue si univa ai suoi compagni, sedendosi al lato libero del tavolo, dove prima si trovava il tizio giallo.
Glitch non osava muoversi. Temeva di farli arrabbiare e di farsi così fulminare. Era nel panico. Si mise silenziosamente in un angolo, aspettando che il quartetto multi-color decidesse cosa farne di lui.
Lo preoccupava soprattutto il tizio vestito di verde in parte a Blue. Non era per niente simile al ragazzo elegante che poco prima aveva cercato di fulminarlo, ma ormai Glitch aveva vissuto abbastanza esperienze negative legate al colore verde per poter ritenere tale colore pericoloso.
Il tizio vestito di giallo si sedette al lato libero del tavolo.
A completare la scala dei colori c'era un quarto ragazzo, coetaneo, probabilmente, di Glitch, che si trovava alla destra di Blue. Era vestito di rosso, era alto e muscoloso, e i suoi occhi apparivano furbi e intelligenti.
Glitch si sentì subito schiacciato dalla sua presenza, sapendo che, pur essendo coetanei, il tipo rosso lo avrebbe schiacciato in qualsiasi tipo di gara. Era un GLitch 2.0. Era... migliore, si capiva solo guardandolo.
Blue si passò una mano sul volto, palesemente stanco.
"Forza, vieni Glitch98. Ti spiegherò quello che sta succedendo qui." gli disse, dopo qualche minuto di silenzio imbarazzato, invitandolo a sedersi tra il tizio rosso e quello giallo. GLitch obbedì più per paura che per desiderio di accettare la richiesta.
"Bene, iniziamo con le presentazioni. Sai il mio nome, cioè Blue. Poi vengono Red, alla tua sinistra, Yellow alla tua destra e Questo è Green. Dirai: "che fantasia" ma temo non si possa fare molto per identificarci. Ormai questi sono i nostri nomi." pronunciò le ultime parole con infinita tristezza. "Dunque, avrai ben capito che ti trovi all'interno del forum a cui ti sei iscritto, il -------. Avrai capito che c'è un gran bel pasticcio. Tutto è iniziato molto tempo fa, quando l'amministratore del forum scomparve per un po' di tempo dal sito, senza mai apparire nemmeno quando era tempo di eleggere i nuovi Moderatori. Era scomparso. Poi, ad un tratto, riapparve, solo che il suo nome era cambiato, non era più lui. Era diventato "K". pensavamo fosse uno scherzo, o che comunque l'amministratore avesse scelto quel nome per elogio al film "Men in Black". Non si sapeva. Fatto sta che, dopo qualche tempo in cui l'amministratore stava sul forum ventiquattr'ore su ventiquattro, senza mia, però, lasciare messaggi o rispondere agli MP dei Moderatori, iniziarono a scomparire anche i Moderatori dei giochi di ruolo. Anche loro, come l'admin, riapparvero dopo qualche tempo, coi nomi cambiati nelle lettere "J", "W", "X", e "Y". Ancora il motivo di tale cambiamento era ignoto.
Poi fu la volta dei mod. globali. Scomparvero e riapparvero con, per nomi, le ventuno lettere rimanenti. I mod. e l'admin non rispondevano più ai messaggi, erano inattivi, benchè perennemente presenti.
Poco tempo dopo iniziarono a scomparire gli utenti, per poi riapparire con, al posto di avatar, nome e firma, un numero.
Spesso, poi, capitava di veder comparire qualche numero nella lista degli utenti banditi. Così iniziarono i guai...." Continua...

Non ho ancora capito il senso ma... Amen. bel capitolo figliolo ( arrandom cit di Discord)

il senso? uhm, strano dovrebbe essere chiaro: tizio in verde... "C"... mod che diventano lettere.... utenti bannati legati a casi di coma seguiti da decessi... dai, si capisce... credo

bella storia mi piace

davvero? waho.
devo fare uscire il nuovo capitolo. entro oggi o domani lo farò. i promise.