Lezioni
Ore 12,00
Everfree Forest.
Locazione sconosciuta.
Il ragazzo continuò ad inoltrarsi ancora nella foresta, con a fianco la nebbia regale, che pareva aver terminato i suoi discorsi, almeno per il momento.
Durante ogni passo, Katon, sentiva come il suo nuovo abito avesse, oltre alle qualità descritte dal proprio maestro, altre qualità interessanti.
Notò come non solo la sua resistenza fosse ottima, ma che non vi fosse modo per toglierlo, data la mancanza di di cerniere, ed iniziando quasi a pensare che la frase del proprio maestro, riguardante la seconda pelle fosse vera.
D'un tratto giunsero dinanzi ad un lago putrido, dal quale saliva un odore nauseante e dentro il quale, con molta probabilità, la vita aveva cessato di esistere da parecchio tempo.
« Bene mio giovane allievo, qui affronterai la tua prossima lezione e se la passerai, avrò qualcosa per te, per aiutarmi a servirmi meglio. » disse il re, avvolgendo il ragazzo.
« Sarà anche utile per il mio ritorno a casa ? » chiese lui, restando immobile a braccia conserte, mentre il turbine nero lo avvolgeva.
« Certo, ti ho fatto una promessa, ed un re mantiene sempre la propria parola. » disse con tono di superbia con un pizzico di irritazione.
« Allora dimmi cosa devo fare, Sombra. » disse il ragazzo, lasciando correre le braccia lungo i fianchi, osservando il pantano coi suoi occhi rubino.
« Semplice ragazzo, devi passare dall'altro lato di questa palude, e non pensare di utilizzare il fuoco, in questo luogo vengono emesse esalazioni solfuree, e di metano, quindi, anche se come sappiamo entrambi sei a prova di fuoco nel corpo, dubito tu possa respirare le fiamme. » disse il maestro, iniziando a svolazzare vicino ad una roccia nel pantano.
Il ragazzo attese qualche istante, constatando come il re avesse frainteso.
Egli non era capace di resistere alle fiamme, potere generarle ma non toccarle, se non con indosso tale abito, che in ogni caso lasciava scoperta la testa.
Osservò la roccia su cui si trovava la nebbia oscura, e con un salto la raggiunse, allargando le braccia per mantenere l'equilibrio.
« Non mi sembra una prova difficile, maestro. » disse il ragazzo, stendendo nuovamente le braccia lungo i fianchi, guardandosi attorno alla ricerca di altre rocce.
« Lo credi davvero ? Guarda in alto. » disse il maestro con voce ironica.
L'umano alzò lo sguardo, giusto in tempo per spostare la testa indietro, evitando una lama che finì dritta nel pantano.
Il ragazzo per poco non per l'equilibrio, ma riaprendo le braccia riuscì a stabilizzarsi.
Osservò il cielo, constatando come vi fosse un immenso uccello, completamente costituito d'ossa, e che lo stava osservando dai buchi cavi degli occhi.
« Vedi umano, questo è il territorio del bone hunter, quel simpatico uccello predatore cercherà non di scacciarti, ma bensì di ucciderti, con i suoi colpi o lanciandoti nel pantano, che in pochi giorni scioglierà le tue carni lasciando nuove ossa per il predatore, ergo ti basta come difficoltà ? »
Disse Sombra, volteggiando attorno al ragazzo, che gli lanciò un occhiata piuttosto irata.
« Ah e come avrai notato, non ha occhi, quindi il tuo potere oculare non può essere usato, ma questo non fa differenza, dato che quella bestia attacca da distanza, come avrai notato. » concluse la nebbia, con molta enfasi nelle proprie parole.
Non appena il re smise di parlare, l'uccello emise un forte suono stridulo, per poi sbattere violentemente le ali, lanciando nella direzione di Katon una pioggia di lame ossee affilate.
Il ragazzo, tentò di schivare muovendosi di bacino sulla roccia, anche se alcuni colpi lo colpirono di striscio, anche se fortunatamente il tessuto parve non lacerarsi.
Ma scoprì presto che anche se il tessuto non si lacerava, il dolore lo sentiva lo stesso.
L'umano si cinse con la mano sinistra la spalla destra, dove un di quei dardi lo aveva “tagliato”, constatando come, al di sotto della “seconda pelle” si avvertisse il piccolo solco del tagli.
Il ragazzo osservò nuovamente con astio il proprio maestro, cercando di carpire da egli il modo per sconfiggere tale avversario.
« E come ti aspetti che possa sconfiggerlo, non potendomi avvicinare e senza poterlo colpire a distanza ? » chiese il ragazzo, alzandosi osservando l'uccello ossidiano che stava volando li attorno in circolo sopra di lui.
« Molto semplice, mio allievo, proprio di fianco a te, osserva nell'acqua. » disse il maestro, con fare scontato.
Il ragazzo chinò la testa, osservando il punto indicato dalla nebbia.
Notò, anche se per poco, brillare qualcosa in quella distesa putrida.
« C'è qualcosa, ma hai detto che questo stagno corroderà la mia carne, non ti aspetterai che ci infili le mani, vero ? » chiese il ragazzo, mentre un altra pioggia di lame si abbattè su di lui, colpendolo di striscio lungo i fianchi e sulle gambe all'altezza delle cosce.
L'umano gemette dal dolore.
« Io ti ho dato le informazioni, ora sta a te trovare la soluzione al problema ragazzo. » disse avvicinandosi al fianco sinistro del ragazzo.
Quest'ultimo iniziò a riflettere, senza perdere d'occhio il volatile.
Non poteva immergere la mano, poiché anche se sul momento non avrebbe fatto nulla, di certo col passare del tempo avrebbe fatto effetto, e non era certo di riuscire ad afferrare l'oggetto al primo colpo.
Fù in quell'istante che ,ricordandosi la precedente prova col lupo di legno, si mise in ginocchia in direzione del punto del luccichio.
Pose la mano destra difronte al polso, mentre portò la sinistra difronte al petto elevando l'indice ed il medio.
« Haisekishō » disse il ragazzo, mentre stringendo le labbra, iniziò a ricoprire il proprio braccio destro, dal gomito fino alla punta delle dita, di cenere.
Questa iniziò subito ad aderire al braccio, ricoprendolo completamente.
« Ti ho detto di non usare il fuoco !! Vuoi forse esplodere !! » tuonò Sombra, avvicinandosi al ragazzo, che lo ignorò palesemente.
Poi con un movimento rapido il ragazzo infilò il braccio destro nell'acqua nociva, per poi estrarre da essa una lancia ossea, perfettamente bianca e dritta, lunga all'incirca quanto il ragazzo in piedi.
« Molto bene, ora so cosa devo fare.» disse, mentre passando la lancia nella mano sinistra, diede, con un gesto stizzito, un colpo al braccio destro facendo colare nella palude i residui di cenere, rivelando come il braccio fosse perfettamente asciutto.
« Interessante...» sibilò il re, aspettando la prossima mossa del ragazzo.
Quest'ultimo era immobile, tenendo l'asta ossea, con la mano sinistra, orizzontale difronte a se.
Il bone hunter emise nuovamente quel suo verso stridulo, dando due forti scosse dali, lanciando una nuova pioggia di lame.
In quell'istante, Katon afferrò con anche la mano destra l'arma improvvisata, iniziando a farla vorticare difronte a se, con una tale velocità che quasi parve sparire.
E così sembrava, se non fosse per le lame ossee, che venivano come respinte o si sbriciolavano difronte al ragazzo, con un deciso suono identico ad ossa che si spezzano.
« Ed ora è il mio turno !! » gridò il ragazzo, cessando il movimento rotatorio, ed afferrando la lancia vicino alla metà, con la mano destra, la portò perpendicolare alla propria spalla, scagliandola con inaudita potenza verso il volatile, spezzando di netto l'ala del volatile, che crollò nel pantano affondando tra versi striduli e cercando di tenersi, inutilmente a galla.
Subito dopo ciò, il ragazzo si lascio cadere in ginocchio sul sasso, mentre due linee di sangue, che sgorgavano dagli occhi, gli correvano lungo le guance bagnando la roccia sottostante.
Il re gli si avvicinò osservandolo.
« Niente male ragazzo, serviva molta precisione per colpire quel punto, io stesso avrei mirato al corpo e...»
« Ed avresti commesso un grave errore...» lo interruppe Katon.
« Come hai detto quell'essere è composto d'ossa...se lo avessi colpito nella sua parte più massiccia probabilmente lo avrebbe assorbito ed usato contro di me...invece, utilizzando il focus dei miei occhi, sono riuscito a colpirlo alla giuntura dell'ala...» disse il ragazzo, alzando lo sguardo, e rivelando come vi fossero molti capillari rotti che sembravano come collegarsi direttamente alle orbite rubino.
Il re attese qualche attimo, per poi replicare.
« Quindi così facendo, hai abbattuto il nemico, dato che sapevi grazie a me che le ossa non sono intaccate da quest'acqua...sei astuto ragazzo, anche se mi sembra stai iniziando a maturare un pessimo difetto..» disse il re, mentre di colpo iniziarono a fuoriuscire dal pantano altre rocce, parallele a quella su cui si trovava Katon, e che portavano dall'altra sponda.
« E quale sarebbe questo difetto...? » chiese l'umano, pulendosi con la manica sinistra il volto dal sangue.
« La pietà..» disse il maestro, con tono disgustato.
« Vedi tu sei un umano, non dovresti farti questi scrupoli...in fondo se un essere malvagio, un distruttore ed annichilitore...quindi puoi permetterti di uccidere chiunque senza problemi...in ogni caso se anche lo lasciassi in vita il tuo avversario, credi che cambierebbe opinione su di te ? » disse con arroganza Sombra, mentre il ragazzo lo stava raggiungendo saltando da una roccia all'altra.
« Probabilmente no...me le opinioni sono soggettive...io non posso cambiarle..ma posso comunque vivere la mia vita secondo i miei principi..non secondo le opinioni che i pony e le altre creature di questo mondo hanno di me...» disse Katon, raggiungendo finalmente la riva opposta.
« Come desideri...allievo, ma ricorda che non puoi sempre salvare tutti...prima o poi sarai costretto ad uccidere..ed allora capirai cosa si prova...» disse Sombra, avviandosi verso una zona pianeggiante con qualche albero.
Il ragazzo si osservò le mani, rimembrando la sua fuga, e l'avventura sulla Sea Angel.
« Conosco già la sensazione di uccidere...e non mi è gradita...» disse, seguendo l'ombra lungo la pianura.
« Quello che fai tu non è uccidere..ciò che tu fai è far commettere suicidio tramite lo sguardo, conosco abbastanza il tuo potere, e so che se una mente è abbastanza forte da comprendere che è un illusione il tuo potere non funziona su di essa...anche se in pochi ne sono in grado, e per quanto riguarda la prigione, non sei stato tu ad uccidere...hai semplicemente lasciato che si facessero esplodere, ed il resto lo ha fatto il fuoco...tu non conosci il piacere di uccidere..» sibilò il decaduto re del Crystal Empire.
Il ragazzo strinse i pugni, puntando i piedi a terra.
« E' inutile che provi a tentarmi...io non ucciderò, mi più !! E se la cosa non ti sta bene, troverò qualcun altro che mi faccia tornare a casa. » sentenziò il ragazzo, digrignando i denti.
Il maestro si fermò, per poi avvolgere nuovamente il ragazzo.
« Credi davvero che qualcun altro al di fuori di me ti darebbe il suo aiuto ?!?! Sciocco, dovresti essermi grato, ed obbedire ad ogni mio singolo comando, senza nemmeno fiatare !! Tu ucciderai, se sarà necessario, e questo è quanto !! » ringhiò, tutto attorno al ragazzo, la nebbia oscura.
Quest'ultimo non rispose, restò semplicemente immobile, alzando lo sguardo e scrutando oltre alla manifestazione del re.
« Quale è la prossima prova...? » chiese il ragazzo, con voce tremante per la rabbia.
«La prova che ora dovrai affrontare è molto difficile... » disse il re, spostandosi verso un albero, cercando di ritrovare una certa calma.
« Viene e siediti al di sotto di questo albero e non ti muovere. » sentenziò con freddezza.
Il ragazzo si avviò lentamente verso la pianta, sedendovisi al di sotto, constatando come fosse relativamente un luogo comodo e rilassante.
« Ed ora..? » chiese Katon, osservando la nebbia a fianco a lui.
« Non senti nulla ? » chiese il maestro, con fare curioso.
« No...sento il vento, la corteccia, il manto erboso...cosa dovrei sentire..? » chiese il ragazzo guardandosi attorno.
« Fermo !! Non ti muovere, resta li e concentrati, questa la potremmo definire una delle prove più importanti !! Superala, e ti rivelerò come farò a farti tornare a casa !! » ruggì il monarca, facendo aumentare di consistenza la nebbia.
Al sentire ciò, il ragazzo chiuse gli occhi, iniziando ad isolare la propria mente.
Lentamente iniziò ad isolare i vari elementi di disturbi, come il vento, i suoni, il proprio respiro e battito cardiaco.
Iniziò quindi ad aumentare il suo campo percettivo, constatando come, riuscisse a percepire provenire dalle sue spalle, e dal terreno diversi tipi di energie, come delle piccole fonti di luci nella sua mente.
« Credo..di sentire qualcosa...avverto delle energie...» disse il ragazzo, con voce pacata ed assente, mentre aveva posizionato il corpo nella posizione del loto.
« Bene...suppongo tu riesce dunque a vedere le fonti di magia..ora concentrati ulteriormente, concentrati pensando all'energia della tua amica quando ne hai assorbito il mana...» disse Sombra, avvicinandosi al ragazzo.
Quest'ultimo iniziò a concentrarsi, ulteriormente, notando come, lentamente in aria vi fosse una striscia bluastra, che si dirigeva verso sud, dove terminava con una luce, più forte, che sembrava palpitare, proprio come un cuore.
« Riesco...a vedere una scia, e credo di vedere Rarity...o almeno, la sua magia...si trova a sud...dove tu mi hai proibito di andare...» disse il ragazzo, cercando di concentrarsi più a fondo, e notando come attorno a quell'energia azzurra se ne trovasse un altra, violacea, che brillava di una luce molto più intensa, che faceva apparire quella della sua amica come una lucciola.
« Bene ragazzo, ora apri gli occhi, e scava sotto questo albero. » disse il maestro, con voce piuttosto affettata e smaniosa.
Katon aprì lentamente gli occhi, per non restare accecato dal sole, che in quella piccola radura era più presente che nel resto della foresta.
Il ragazzo si voltò, inginocchiandosi sotto all'albero, iniziando a scavare con le mani, er circa una trentina di centimetri.
Di colpo si accorse di aver colpito qualcosa di metallico.
« Ho trovato qualcosa...» disse, voltando lo sguardo verso il proprio maestro, che sembrò ribollire.
« Estrailo forza !! » disse quest'ultimo, con tono ansioso.
Il ragazzo infilò la mano destra nel buco, e puntellò i piedi per fare forza, dato che l'oggetto sembrava proprio incastrato tra le radici della pianta.
Di colpo si avvertì un suono di rottura, ed il ragazzo scivolò all'indietro, portandosi entrambi le mani al petto, stringendo in esse un oggetto.
Katon si rialzò in piedi, mostrando al maestro ciò che aveva estratto.
Si trattava di una placca arrugginita di metallo grigio, piuttosto malconcia.
Sombra parve compiacersi di ciò, avvolgendo il ragazzo.
« Molto bene umano !! Ora utilizza lo stesso metodo di poco fa, usando come base questo frammento !! » tuonò il monarca, notando come però il ragazzo restasse immobile stringendo il frammento tra le dita della mano destra.
« Beh cosa stai aspettando ?!?! » disse il maestro all'allievo con voce distorta ed irata.
Il ragazzo alzò lo sguardo, fissando la nube.
« Prima dimmi come mi riporterai a casa...me lo avevi promesso...ed un re mantiene sempre la sua parola...» disse lui, con tono provocatorio.
L'intera nube parve come ringhiare, passando attraverso l'umano e poi ricomparendogli difronte.
« Eh va bene...l'unico modo conosciuto per rimandarti a casa, è aprire un secondo portale proibito, e questo posso farlo solo io, ma per fare ciò devo recuperare le mie sembianze corporee...per questo devi fare ciò che ti dico..» disse il monarca, cercando di mantenere sotto controllo gli schizzi isterici che gli provocavano versi simili al ringhiare di un cane.
Il ragazzo osservò con più attenzione il frammento, chiudendo gli occhi.
Notò che da esso proveniva una piccola luce rossa, molto flebile.
« Questo frammento contiene una minuscola parte della tua magia...non sarà mai sufficiente per ripristinarti...sempre che sia possibile..» disse il ragazzo riaprendo gli occhi, scrutando il proprio maestro.
Quest'ultimo iniziò a turbinare vorticosamente attorno a lui.
« Concentrati di più umano !! come ho già detto, utilizza lo stesso metodo che hai usato per la tua amica !! » disse, scocciato il re.
Katon chiuse nuovamente gli occhi, notando come, la stessa identica fonte di magia provenisse diverse direzioni, ma quasi tutte erano piuttosto flebili e molto simili a quella che teneva stretta nel pugno.
Poi d'un tratto, volse lo sguardo verso il cielo, constatando un immensa fonte di energia magica provenire da un punto che li sovrastava.
« Credo di aver trovato una quantità di energia sufficiente...Sombra..» disse in ragazzo, riaprendo gli occhi, col volto rivolto verso l'alto.
« E dove si trova, presto andiamo a recuperarla !! » tuonò il regnante, ammassandosi alle spalle del ragazzo, spingendolo in avanti.
« Beh..credo si trovi in cielo, in quella direzione..» disse il ragazzo indicando con l'indice sinistro un ammasso di nuvole in cielo.
Il re restò per qualche secondo interdetto, per poi sogghignare.
« Umano...credo che presto proverai le brezza del volo, la fonte che hai rilevato si trova senza ombra di dubbio l'energia che hai rilevato si trova nell'accademia dei Wonderbolt di Equestria... » disse il sovrano, mentre un enorme folata di vento, causata dal passaggio di uno stormo di draghi mosse le nuvole, rivelando un immensa parete rocciosa circondata dalle nubi, e da cui si potevano osservare piccoli puntini colorati volteggiare intorno alla cima piana pianeggiante.
Il ragazzo getto il frammento a terra, restando per qualche istante immobile ad osservare la la montagna.
« Ti aspetti che io scali quella montagna ?...Sarò diventato ormai vecchio prima di arrivare in cima..» disse lui, cercando di quantificarne l'altezza.
Il re gli si avvicinò, avvolgendosi alla sua schiena.
« No ragazzo, mi aspetto che tu abbia una buona mira...» disse, mentre di colpo estese la sua densità ai lati, formando una sorta di paio di ali oscure, e dando un forte battito verso il terreno i due si alzarono ad alta velocità, verso l'alto.
Il ragazzo restò qualche secondo spaesato per ciò che era appena successo.
« Sombra noi umani non siamo fatti per volare !! Preferisco scalare, riportami giù !! » gridò il ragazzo, portandosi entrambe le mani dinanzi agli occhi.
Il re, unito alla sua schiena replicò con fare scherzoso.
« Umano, come ho già detto non preoccuparti, penserò io al volo, tu pensa solo a localizzare con precisione il frammento, e preparati, perchè di certo non ci faranno avvicinare facilmente a quella zona, ma se vuoi rinunciare a tornare a casa...» disse Sombra, constatando dall'unione con il ragazzo che l'adrenalina stava iniziando a scorrere nel suo corpo, e che aveva irrigidito i muscoli dorsali.
« Allora andiamo, cerca solo di non farmi cadere...» disse il ragazzo, con un leggero sorriso sul volto, chiudendo gli occhi per avviare una ricerca più precisa del frammento.