Capitolo 3 --- Il demone dentro
Mi svegliai come al solito con la vista sfocata. Rarity dormiva ancora, così lo era per il suo gatto Opalescence e... sentivo puzza di bruciato anche se poco. Uscì dalla camera in completo silenzio, entrai in bagno, mi lavai la faccia e scesi per dirigermi al luogo del lieve miasma. Durante la discesa, riflettei ad alta voce sul sogno di stanotte.
Orpheus: Ok, vediamo. Cosa ci faceva Terumi nel mio sogno? Cosa mi aveva iniettato? E perché ero diventato furioso tutto ad un tratto? Argh, se solo lui mi dà delle risposte e invece, mi mette tutto all'oscuro. La prossima volta, glielo chiederò e farà meglio a rispondere.
Sentii il "profumo" provenire dalla cucina, ci entrai e vidi la puledra di ieri impegnata a preparare la colazione: Latte caldo, biscotti e altre leccornie. Tirò fuori dal forno un vassoio con delle "cose" rotonde e rigate.
???: Uffa, solo i waffles mi vengono bruciati.
Orpheus: Forse posso darti una mano.
???: *GASP* *si voltò con un viso spaventato*
Orpheus: Sei Sweetie Belle, giusto? *la puledra scappò facendo cadere il vassoio di waffles* Aspetta, non mordo mica.
Belle: Invece sì, dopo quello che hai fatto quel giorno. *entrò nel camerino (quello per provare i vestiti) e feci lo stesso*
Orpheus: Ma quello non ero io, cioé il "vero" io. Rarity non te la mai detto?
Belle: Sì... ma son sicura che fai il gentile con lei per nascondere il tuo vero carattere. *si ritrovò accucciata con il muro dietro*
Orpheus: Non è vero. Vuoi che te lo dimostro? Va bene.
Ebbi l'intenzione di accarezzarla e feci avanzare il braccio sinistro lentamente per non intimorirla. All'inizio, Sweetie Belle si coprì il viso per la paura ma, quando vide il braccio, se lo alzò come se avesse già avuto fiducia in me. Tutto sembrava andare per il bene ma... sentii una voce da dietro.
???: Sweetie Belle? Dove sei?
Belle: Aiuto, ragazze. *schizzò a tutta velocità* "Lui" è qui.
???: "Lui"? Vuoi dire...
Orpheus: Hey, salve. *quando uscì, vidi che erano le sue due amiche: la earth pony beige e la pegaso viola. Quest'ultima era la stessa pegaso che sognai*
???2: È davvero lui, il "Demone". Scappiamo...
Quando uscirono dalla bottega, mi sentii... depresso. Da quando Hazama aggredì le puledre, loro pensarono che io fossi davvero una persona crudele. Ebbi molti pensieri per la testa prima che Rarity arrivò.
Rarity: Orpheus, hai visto mia sorella?
Orpheus: È scappata con le sue amiche.
Rarity: Oh, non ti preoccupare. Va sempre fuori con le amiche. Andiamo, su.
Durante la mattina, riprendemmo il lavoro: quello di stare fermo come una statua mentre lei prendeva le misure. L'arduo lavoro finì verso le 11 e, dopo pranzo, uscì dalla bottega avendo un po' di libertà per oggi. Salutai Rarity e girai per Ponyville notando come la gente sia migliore, ma dico proprio migliore rispetto a quella da dove venivo io. Avevo fatto bene a trasferirmi qui perché non mai vissuto così bene anche se quello di essere chiamato "Demone" per averli aggrediti era una cosa che mi feriva nell'orgoglio. Lo so che non era colpa mia ma cosa ci potevo fare? Ormai pensavo che facessi il carino con le ragazze per nascondere il "Demone" che è in me. Mentre riflettei su queste cose, qualcosa mi travolse e non me lo sarei mai aspettato di rivederla dopo tutto questo tempo: Derpy.
Derpy: Orphy... da quand'è che non ci rivediamo? Un'anno? Dodici? Ventiquattro?
Orpheus: In realtà, sarebbero sei mesi ma... sono contento di rivederti.
Rivederla fu un esito positivo di questa giornata e la riabbracciai dopo tanto tempo. Finito questo atto, lei si fece parte e mi alzai.
Derpy: Sai... vorrei portarti a casa mia così da mangiare tanti bei muffin fino a scoppiare.
Orpheus. Ehm, no grazie, eheheh... Voglio godermi questa giornata oggi.
Derpy: Ah, è vero, ho qualcosa da darti.
Sulle sue spalle, c'era un pacco che lei prese e lo diede a me. Quando lo aprì, notai che erano le "Calzature Pegaso": quelle con cui potevo camminare sulle nuvole proprio come un pegaso e c'era un biglietto da parte della principessa Cadence dicendo che le avevo dimenticate. Dopo un momento d'imbarazzo, me le misi con un po' di fatica e, quando le guardai, ripensai ai tempi in cui vivevo a Cloudsdale con Derpy. Vedere un Earth Pony sulle nuvole era strano ma le calzature giustificavano la mia presenza. Mi voltai verso Derpy ringraziandola.
Orpheus: Grazie.
Derpy: Diiiii niente. Ora devo fare altre consegne. Ciao.
E riprese con il suo lavoro volando a testa in giù. Al suo allontanamento, ritornò la mia depressione. Decisi di andare a una delle foreste che circondavano Ponyville dove entrai in una piena di foglie arancioni, segno che eravamo in autunno, e guardai il mio riflesso a un fiume vicino pensando alle mie precedenti esperienze: l'incontro con Pinkie Pie, la festa rovinata da Hazama, l'intervento di Cadence, la vita con Derpy, l'hike trascorso con le ragazze e... l'incontro con le ragazzine con il seguente disastro. Se venivo soprannominato il "Demone", lo era per il comportamento di Hazama. A pensarci bene, lui era l'altra metà della mia mente divisa in due e, facendo due più due, capii che era anche colpa mia. Tutti i mali che causai erano per mano, o zoccolo, mia.
Conscio di questa verità, sentii una rabbia immensa contro me stesso dove non potei tenerlo a lungo. Lanciando un'urlo che si poteva sentire in tutta foresta, andai addosso ad ogni albero che vidi colpendoli di spallate, andai addosso ai cespugli quelli spinosi e saltai su ogni singolo sasso cadendo di schiena, il tutto con lo singolo scopo di farmi del male. All'inizio, ogni singola contusione mi faceva il solletico e non sentivo niente ma, quando mi tranquillizzai, sentii dolori atroci combinati da un senso di colpa che mi fecero esplodere in lacrime. Pensai a come io sia diventato davvero un villano, un mostro, un vero "Demone".
Mi accasciai a terra piangendo senza fine col volto a terra, singhiozzando fino a quasi mancare il respiro fino a quando udii una voce familiare: Fluttershy.
Fluttershy: Orpheus... *alzai il volto per vedere la pegaso accompagnata da un coniglio bianco* ...gli uccelli del posto mi avevano segnalato di un pony che aggirava nei dintorni come un pazzo. Non sapevo che fossi tu.
Orpheus: *ritornai col volto per terra* Non c'è più redenzione per me.
Fluttershy: Cosa?
Orpheus: Ho capito che Hazama era una parte di me. Ero IO che ho feci tutte quelle crudeltà. Non avrei mai dovuto mettere piede qui. Per me, ci sarà l'inferno ad accogliermi.
Fluttershy: Orpheus, che cosa stai dicendo? Ricordi il giuramento che hai fatto a Pinkie? Se lei ti vedrà ridotto così, non la prenderà bene la cosa.
Orpheus: Lascia che se la prenda male. Ogni cosa che faccio è sempre brutta.
Fluttershy: Ma non dire co-- cosa c'è Angel? *non posso immaginarvi la scena perché rimasi con il volto a fissare la terra* Hai ragione. Tentar non nuoce. Ehm... sto facendo un picnic con i miei amici animali. Se vuoi, puoi farci compagnia.
Orpheus: No, lasciami pure qui o ti farò solo del male.
Fluttershy: Oh ok, non volevo essere di dist-- oh, hai ragione Angel. Sono stata troppo delicata. *sentì la sua voce prendere un tono aggressivo* Tu verrai con me, Orpheus, che ti piaccia o no.
Detto questo, mi prese per la coda e mi trascinò per quasi 2 minuti. Quando finì, riprese a parlare con la sua voce calma.
Fluttershy: Ora apri gli occhi.
Dopo qualche esitazione ed essermi tranquillizzato, feci quello che disse e vidi la scena. Animali di ogni tipo: conigli, furetti, scoiattoli, uccelli e persino un'orso schiamazzarono in segno di gioia e allegria mentre io rimasi sorpreso. Soprattutto per l'orso.
Orpheus: Ehm... senza offesa, Fluttershy, ma... quell'orso mi... ehm...
Fluttershy: Non ti preoccupare. Vincent è buono come il miele. *lo disse abbracciandolo come un orsacchiotto mentre Vincent la leccò affettuosamente* Su, serviti.
Facile a dire che a farsi. Quando mi misi a sedere, c'era l'imbarazzo della scelta ma andai per una fetta di torta al cioccolato e tè alla fine. La torta era deliziosa e quando sorseggiai il tè, mi sentivo meglio ma solo un pochino. Notandolo, Fluttershy decise di farmi giocare con lei e i suoi amici animali: Nascondino, Lupo di legno ghiacciato, torello con una palla presa apposta, tanto citare alcuni. Stavolta, mi sentivo molto meglio e, come "finale" prima di andare, si optò nel guardare il cielo poco prima del tramonto. Io mi distesi di fianco a lei poggiando la testa sulle mie braccia.
Orpheus: Sai, Fluttershy... grazie per avermi portato al tuo picnic. Se te non fossi venuta, chissà cosa avrei fatto.
Fluttershy: Sai una cosa? Tu pensi troppo al passato. È ovvio che ti dai la colpa a te stesso perché non guardi mai avanti. Bisogna pensare al futuro: immaginare come sarà domani. Forse Pinkie farà una festa oppure Dash ci delizierà con un Sonic Rainboom.
Orpheus: Sonic cosa?
Fluttershy: *rise di fronte alla mia domanda* Hee hee, dovresti vederlo un giorno. Vedi, non si sa mai cosa può riservare il futuro. Se devi pensare al passato, non pensare a cose di cui ti vergogni ma a cose di cui devi essere fiero come quella volta in cui ottenesti il Cutie Mark.
Orpheus: Hai ragione. Io... Io... Io spero in un giorno dove dimenticherò il mio passato, così da non poterlo più ricordare e soffrire.
Fluttershy: Ma dopo come ti ricorderai delle tue origini?
Orpheus: Il passato è la causa di tutto questo. Non posso vivere felice se non me lo scorderò del tutto. Un giorno, chiederò a Twilight se c'è una soluzione a questo.
Fluttershy: Una soluzione c'è l'ha sempre, fidati. Si è fatto tardi. Andiamo?
Orpheus: Andiamo
Al tramonto, ci alzammo e, insieme agli altri animali, andammo a casa sua dove ci occupammo di loro fino a cena ed è li che feci la conoscenza del suo coniglio Angel. All'ora di dormire, ci sentimmo subito a disagio per quello di condividere lo stesso letto. Dopo qualche timore, ci facemmo coraggio e ci demmo la buona notte.
CONTINUA...