Scena in cui Trixie rivela la loro umanità
«Rieccoli!» esclamò Scrolley, attendendoci accanto allo scudo magico.
Trixie e Lyra, intente a discutere tra loro, si alzarono di scatto e ci vennero incontro, mentre Little Bolt e Big Wing continuavano a restare di guardia.
Attraversammo lo scudo come se non esistesse, mentre pensavamo a ciò che dovevamo riferire.
«Allora?» parlò per prima Lyra. «Cosa c’è là sotto?»
Diedi a Rachel uno sguardo, chiedendole se potevo parlare io. Lei annuii, così mi feci coraggio e spiegai.
Dissi tutto ciò che Ipparco ci aveva raccontato, omettendo accuratamente però qualsiasi riferimento al fatto che fossimo umani.
Mentre raccontavo Lyra era attentissima a ogni mia singola parola e gesto. Dagli occhi spalancati e curiosi che aveva sembrava che avrebbe dato una delle sue zampe pur di parlare con quel fantasma di persona. Era davvero fissata con la nostra razza. Chissà che sarebbe successo se ci avesse visti nella nostra vera forma.
Scrolley e i fratelli pegaso invece mi guardavano con sconcerto crescente, come se stessi rivelando a una platea di persone che era caduto un ufo in mezzo a una città.
Trixie, stranamente, era l’unica che mi ascoltò quasi senza battere ciglio. Certo, spalancò gli occhi più di una volta per certe rivelazioni, ma rispetto agli altri reggeva quelle notizie senza rimanerne “traumatizzata”.
«Rivelazioni molto interessanti.» commentò Trixie alla fine. Restò pensierosa per un po’ prima di parlare. «Ma rimane una domanda importante a cui mi interessa molto trovare risposta … come mai voi siete riusciti a passare per quello scudo mentre noi no?»
Ecco la domanda che temevo. Come avrebbero reagito sapendo che eravamo umani? Soprattutto dopo quello che aveva fatto Ipparco secoli addietro?
«Ehm … ecco …» balbettò Rachel.
«Io un’idea ce l’ho.» continuò Trixie. «Vediamo se c’azzecco.»
Si avvicinò e fece avanti e indietro per un pò tra noi due, guardando i nostri corpi come se stesse facendo un esame medico.
All’improvviso il suo corno s’illuminò, e in pochi secondi ci tolse i vestiti che avevamo addosso.
Mi abbassai, portando gli zoccoli alle parte intime, dimenticandomi che tra i pony era normale non portare vestiti.
Mi voltai verso la parte inferiore del mio corpo da pegaso, ora scoperta, e lo vidi.
Il tatuaggio! Il Cute-qualcosa! Ce l’avevo!
Due ali sovrapposte al sole.
Che avesse a che fare con la mia “performance” contro quelle arpie?
Rachel invece non aveva niente. Era ancora un “fianco-bianco” come l’aveva definita Twilight.
Lyra e gli altri rimasero a bocca aperta. Da quello che avevo capito non avere quel simbolo sul fianco alla sua età era come vedere una persona adulta senza capelli. Saltava subito all’occhio e poteva essere motivo di scherno.
L’espressione di Trixie era trionfante quando vide il fianco vuoto di Rachel. Un pò meno quando vide il mio.
«Ah.» esclamò. «Questo non me l’aspettavo, ma la mancanza del tuo cutie-mark, Green Wish, conferma la mia teoria.»
Rachel, al centro dell’attenzione, arrossì ferocemente. «Sono ammalata. Ho …»
«Risparmiati dal raccontarmi balle!» la interruppe Trixie, fissandola negli occhi. «So fare due più due sai? Twilight torna dal mondo umano con voi due appresso, non mostrate il vostro cutie mark a nessuno, non parlate del vostro passato, siete gli unici a passare questo scudo …»
Portò lo sguardo su di me, facendo il ghigno di chi sa di avere ragione.
«Siete umani!»
«Umani?» esclamò Lyra drizzando le orecchie e guardandoci con rinnovato interesse.
Deglutii, sentendomi addosso gli sguardi di tutti. I due fratelli pegaso in particolare iniziarono a fissarci come se fossimo diventati improvvisamente dei mutaforma. Scrolley sembrava più curiosa che spaventata, ma non ci avrei messo la mano … anzi lo zoccolo sul fuoco.
Trixie invece stava solo aspettando una risposta alla sua accusa. Una risposta che sapeva essere positiva, perchè le prove erano schiaccianti.
Si era creato un silenzio imbarazzante, e non avevo proprio idea di cosa dire. Se le dicevamo di no avremmo mentito spudoratamente peggiorando la nostra immagine. Dicendo di si ammettevamo di far parte di una razza che aveva influito negativamente su Equestria da millenni.
«Sì …» ammise infine Rachel, fissando Trixie negli occhi. «Siamo umani. Ma siamo qui per aiutarvi, lo giuro! Siamo gli stessi con cui avete condiviso le ultime due settimane di viaggio, nella speranza di scoprire un modo di sconfiggere l’Ombra!»
Spostò lo sguardo agli altri componenti della squadra. «Ditemi una sola volta in cui avete pensato che fossimo contro di voi! Se non fosse stato per me, non avremmo avuto scampo con quei fantasmi! Se non fosse stato per Dazzlewing, le arpie ci avrebbero dilaniato!»
Ora mi aspettavo il finimondo.
Invece ci fu di nuovo silenzio.
Trixie annuì, contenta di vedere la sua teoria confermata, ma non disse niente. Che avesse avuto dubbi sin dall’inizio e si fosse abituata all’idea che eravamo umani in corpi da pony? Al punto da non importarle più della nostra razza?
I due pegasi si scambiarono occhiate, ma non dissero niente, così come Scrolley. Le parole di Rachel avevano colto nel segno. Ci stavano dando almeno il beneficio del dubbio.
Fu Lyra quella che prese meglio la notizia.
«Siete davvero umani?» chiese l’unicorno azzurro galoppando verso di me. Mi si piazzò davanti alla faccia, osservandomi come se fossi un animale esotico. «E perché avete l’aspetto da pony?»
«E’ un po’ lungo da spiegare.» risposi, arretrando per recuperare lo spazio personale perduto.
«Avrete modo di farlo mentre siamo in viaggio.» disse Trixie. «E’ già buio e dobbiamo ancora trovare un posto dove dormire.»
«Possiamo dormire qui.» propose Big Wing.
«Stai scherzando?» esclamò Little Bolt. «Questo posto mi dà i brividi!»
«No, usciamo.» disse Trixie, andando verso l’entrata da cui eravamo passati. «Troveremo un posto all’esterno dove accamparci.»
Iniziai a sentire uno strano rumore lontano. Drizzai le orecchie per sentirlo meglio, ma tra il vento e gli altri che parlavano non lo percepivo bene.
Scrolley, staccati gli occhi da noi, sbuffò. «Sarà buio pesto quando lo troveremo.»
Il rumore si avvicinava. O meglio i rumori.
Ronzii.
«E’ meglio se ci sbrighiamo.» dissi, puntando lo zoccolo verso l’esterno.
Anche gli altri si accorsero dell’arrivo dei mutaforma.