Per quanto a volte possano essere eccessivamente 'naif' (come è giusto che sia d'altronde

), ho avuto modo di sviluppare una sorta di rispetto e di fascinazione per i 'Friendship Report' (o almeno, per il concept generale e per alcuni di essi nello specifico): spesso, aiutano a ricordare a noi 'anzianotti' alcune cose che diamo per scontato, sia su noi stessi che sugli altri. Così come le morali di Esopo ci possono sembrare banali, ma hanno comunque una certa rilevanza anche culturale, i 'Friendship Report' - se nella loro accezione originale hanno uno scopo pedagogico - diventano per l'audience più matura un momento per portare a livello conscio piccoli aspetti della quotidianeità che a volte passano inosservati, permettendo una breve riflessione.
La lezione che mi ricordo che mi ha più colpito sul momento è stata quella di
Party of One: aspettarsi sempre il meglio dagli amici e mai pensare al peggio. A volte è facile assumere questo atteggiamento - nel mio caso (come quello dell'episodio d'altronde) sono estremamente legato ai miei amici, al punto di una sorta di 'gelosia' -, ma in effetti è sbagliato e questa morale mi ha aiutato a ricordarlo.
Due lezioni che invece dovrei imparare sono quelle di
It's About Time (mi preoccupo troppo del futuro, quando dovrei sforzarmi molto di più ad agire sul presente) e di
Hurricane Fluttershy (in certe situazioni potrei riuscire a far qualcosa, ma il mio abissale deficit di autostima mi impedisce di agire nella convinzione di essere incapace di fare la differenza).
Altre lezioni interessanti sono state quelle di
Dragonshy (credi nei tuoi amici, perché possono aiutarti a migliorare),
Feeling Pinkie Keen (ascolta le prospettive degli altri, specie degli amici) e
Sweet And Elite (noi siamo il prodotto delle nostre esperienze, comprese quelle con gli amici, ed è qualcosa che ci si porterà sempre dietro).
Infine, menziono due ultime lezioni a parte.
Una è quella di
The Cutie Mark Chronicles: pur nella sua eccessiva sdolcinatezza, mi ha portato a sorridere e questo mi ha colpito... Sarà che l'amicizia è una delle poche cose in cui mi posso dire sinceramente idealista, sarà che ho sempre visto il cielo come metafora di congiunzione universale... Fatto sta che mi è piaciuta davvero molto
L'altra è
The Best Night Ever, per il semplice fatto che è vera dal punto di vista di esperienze personali: per quanto una serata finisca a ramengo, se sei con degli amici fedeli non sarà mai tempo buttato via, si troverà comunque un modo per divertirsi e si avranno sempre i ricordi su cui riderci sopra (tipo andare fuori città in auto, perdersi, fare una strada intricatissima, raggiungere il locale designato per scoprire che è chiuso, tornare indietro, bere birra ad un baretto di quartiere a cento metri dal punto di partenza iniziale...
Rotta per casa di Dio all the way, baby

)