Nel castello immerso nel caos, in cui risuonavano a centinaia le grida dei sudditi terrorizzati per l'accaduto, e delle guardie che cercavano vanamente di placare le loro paure, cercando di evitare che altri si facessero male, King Cosmos ancora nella sala del trono vide entrare dal grande portone in legno la propria consorte ed il fidato consigliere.
Entrambi i pony avevano in volto un espressione irata e parevano essere piuttosto cupi nei confronti del re, visto che dal loro punto i vista, tutto ciò si sarebbe potuto evitare se avesse eliminato Ace quando ne aveva avuto la possibilità, invece di minacciarlo.
« State ben-»
« Non fare domande inutili Cosmos, lo vedi da te che stiamo entrambi bene, non erano di certo avversari alla nostra altezza quelle sciocche copie !! » tuonò Master, ringhiando di rabbia al pensiero di non essere riuscito ad infliggere una giusta punizione a quella dannata giumenta, e al suo comandante.
« No infatti, non erano alla nostra altezza, come non lo era nemmeno Ace stesso, dunque mi domando la motivazione di questo attacco. » disse l'alicorno, portandosi lo zoccolo destro sotto il mento grattandoselo corrucciato, mentre la puledra alata gli si fermò affianco sbuffando insoddisfatta.
« Probabilmente pensava di essere in grado di sconfiggerci. Quello sciocco credeva di avere potere e si è precipitato qui, attaccando noi ed il nostro regno e vedendosi in difficoltà è scappato come quel codardo che è.
Ma non finisce di certo qui. » disse di colpo Queen Galaxia, voltandosi di scatto, puntando gli zoccoli anteriori a terra con fragore.
« Master, esigo che tu ed una squadra scelta di guardie partiate immediatamente alla ricerca di quel maledetto, e lo eliminiate. » sentenziò la sovrana, fulminando con lo sguardo il marito prima ancora che potesse obbiettare tale ordine, rivolgendo poi lo sguardo sullo stallone dal manto grigio.
Quest'ultimo sorrise leggermente, leccandosi le labbra e scrutando la regina con i propri occhi rubino si avvicinò di qualche passo.
« Sarà fatto Galaxia, ma rifiuto di portare con me delle guardie, mi sarebbero soltanto di intralcio. » disse il consigliere dei due, cominciando ad avviarsi verso il portone.
« Inoltre, voglio avere io stesso il piacere di eliminare quell'insetto, schiacciandolo sotto i miei zoccoli. » disse con tono serio Master, uscendo dalla stanza lasciando i due consorti da soli.
« Cara, perdonami ma..credevo avessimo già parlato sul fatto di non agire come giustizieri o sbaglio ? »
« Infatti. Tu avevi detto che noi due non avremmo più dovuto agire come tali, non che Master non poteva.
E comunque vorrei ricordarti che quel tizio ci ha attaccato, ed ha ucciso molti pony del regno senza alcuna motivazione. »
« Si è vero ma...»
« Niente ma !! Ormai ho deciso, e ora Cosmos, con tutto il rispetto, vorrei andare a vedere come stanno le mie piccine, dato che di certo si staranno chiedendo cosa sarà accaduto, dunque col tuo permesso, a dopo. » disse sollevando il muso verso l'alto l'alicorno dal manto arancio chiaro, illuminando il proprio corno sparendo in un brillio giallastro.
« Beh, a questo punto immagino che dovrò occuparmi io delle varie dichiarazioni pubbliche, degli allestimenti funebri, e del morale delle guardie...come sempre del resto. » disse l'alicorno dal manto blu, avvicinandosi ad una delle vetrate osservando le nubi temporalesche allontanarsi da Canterlot.
Ma proprio in quell'istante, mentre un grido risuonò nel castello, una ventata d'aria gelida investì lo stallone facendolo voltare giusto in tempo, per veder apparire un grosso cerchio quintessenziale viola che illuminò tutta la stanza, che apparì di colpo oscura lasciando un flebile fascio di luce solo sullo stallone e sull'essere umano che lentamente uscì dal portale, fermandosi a pochi passi dall'equino.
« Bentrovato Cosmos, è da molto che non ci si vede. » disse con voce tetra Nero, facendo sbattere la punta del proprio bastone sul pavimento.
Nello stesso istante, dalle tenebre che li circondavano sei grossi tentacoli oscuri afferrarono gli arti e le ali dello stallone, immobilizzandolo.
« Ma che diamine ?! CHI SEI TU ?! »
« Oh non preoccuparti, tra poco sarà tutto chiaro. Anche se mi dispiace dover fare questa cosa, spero che Capo non se ne avrà male. » disse con tono scocciato l'umano avvicinandosi di qualche passo allo stallone, che provò invano ad illuminare il proprio corno con la magia, restando allibito dal constatare come in quell'istante il suo corpo avesse del tutto cessato di rispondere al suo volere.
« Ci vorrà solo un attimo, tranquillo. » disse il signor Nero, poggiando il proprio indice destro sulla fronte dell'alicorno che, nello stesso istante, si vede passare dinnanzi agli occhi milioni di flashback e la sua mente cominciò a riacquisire ciò che un tempo era il suo mondo, il suo presente, la sua vita.
Percorse un tempo che parve eterno, ma che fu più breve di un battito di ciglia, in cui l'umano ritirò la propria mano, osservando coi propri occhi abissali l'equino, che lo fissava con sguardo fisso.
« N-Nero...perché tutto questo...? » chiese di colpo King Cosmos, con gli occhi lucidi, mentre i tentacoli che lo bloccavano sparirono nell'oscurità che li circondava, lasciando il pony in attesa della risposta dell'umano.
Quest'ultimo, dopo aver sospirato con forza, abbassò leggermente lo sguardo.
« Non saprei proprio cosa risponderti, sai.
Tutto questo è parte dell'opera di Capo, e dunque è ben al di là delle mie idee, ma sono certo che volesse provare a vivere se almeno stavolta sareste riusciti a vivere in pace, ma a quanto pare...sembra sia impossibile visti i paradossi creatisi. »disse l'essere supremo, sollevando nuovamente la testa scrutando lo stallone fissarlo con sguardo perplesso.
« Suppongo che se tu non le capisci, io non posso sperare di capirci nulla, però...»
« Però..? »
«..perché quel pony ci ha aggrediti ?! Ora mi hai restituito i ricordi, dunque dovrei ricordarmi di lui !! Eppure non riesco, perché ?! » tuonò irato l'alicorno dal manto blu, sbattendo con forza gli zoccoli anteriori.
« Beh vedi Cosmos, io ti ho restituito i ricordi, compresi i suoi, ma una cosa è averla, un altra è non voler ricordare che è ciò che tu stai facendo, seppur inconsciamente. » disse Nero, stringendo con forza le mani sul pomello in madreperla fissando il pony che parve non capire.
« Stai dicendo che non voglio ricordare ? »
« Beh, non posso darti tutti i torti sai. Ma visto che non c'è molto tempo ti dirò io cosa accade.
Prima che tu e Galaxia arrivaste sul pianeta di Master, visitaste altri pianeti, in cerca di qualcosa che definirei forse “casa”.
E pensa, un giorno per poco non ci riusciste, giungendo su uno dei pochi pianeti del tutto simili all'Equestria attuale, solo che su di essa regnava un eterna guerra tra due fazioni.
Gli scarlatti ed i cinerei, e voi giungeste proprio in uno dei momenti chiave del conflitto, quando dopo secoli di conflitto, tutto stava per finire con la morte del leader dei cinerei per zoccolo di Ace.
Ma voi, seppur non con cattive intenzioni, salvaste il malcapitato con una barriera, che fece rimbalzare il colpo sfregiandogli il volto, poi nel mezzo del caos creatosi Ace, venne ucciso da colui che avevate protetto, con una pugnalata al cuore. » disse Nero, facendo una breve pausa, osservando lo stallone portarsi lo zoccolo anteriore destro alla tempia, facendo smorfie di dolore a causa delle immagini nella sua mente, che erano il corrispettivo di quelle narrate dall'essere supremo.
« Ma questo non bastò, perché vedi, dopo quell'accaduto, tutto l'esercito scarlatto perse i proprio poteri, visto che il fulcro della loro magia si concentrava sul loro capo, e con la sua morte, anche la loro magia sparì lasciandoli indifesi sotto le forze nemiche, che voi, dopo esservi fatti convincere dal capo cinereo, aiutaste a sterminare quei pony incapaci di difendersi, giungendo infine alla loro capitale, dove gli ultimi guerrieri si erano rifugiati nella speranza di una salvezza, di poter riportare in vita il loro comandante. »
« Ba-Basta...ti prego..»
« No, devi sapere fino in fondo come tu e Galaxia, irruppeste all'interno del loro tempio sacro, durante il rituale di resurrezione mediante il sangue della loro fenice sacra Lilith, e con nessuna pietà trucidaste quei pony, credendo alle falsità raccontate sul loro voler sacrificare un innocua bestiola.
Voi siete gli autori di una strage, ed è da quel giorno, dopo che tu inorridito da ciò che eri divenuto lasciasti il pianeta, inseguito dalla tua consorte, che decidesti di non uccidere mai più, sigillando quei ricordi dalle vostre memorie.
Poi direi che da li dovresti ricordare bene, dato che fu durante la fuga che finiste sul pianeta di Master e li, volendo rimediare al massacro, cercaste di migliorare la vita di quei pony, entrando in conflitto con lui e...beh, come si suol dire il resto è storia. » concluse il signor Nero, osservando con un leggero senso di piacere il pony come entrambi gli zoccoli anteriori sul volto in lacrime.
Per qualche istante i singhiozzi ed il fischio di un vento oscuro furono gli unici suoni intenti a “conversare” nelle tenebre da cui erano avvolti i due.
Poi come un tuono, un urlo lanciato dal re d'Equestria, in cui ripose tutta la sua collera verso se stesso, e la disperazione che aveva provato in quei momenti, e la consapevolezza che ciò che stava accadendo, forse lo meritavano.
« Noi...siamo dei mostri. Abbiamo sterminato un intero popolo, io ho ucciso i suoi famigliari, ricordo ancora bene i loro...i loro sguardi mentre...»
« Sbagli. Tu parli al presente Cosmos, ma quello che tu dici è passato. Ora non siete più mostri, siete solo voi stessi, e non si può incolpare qualcuno per ciò che si è, perché andrebbe contro il principio della libera esistenza.
Dunque non avvilirti, ma pensa piuttosto a come sistemare tutto, visto che, anche se lo saprei tra poco, le tue adorate figliole sono state rapite. »
« Cosa ?! » tuonò il pony che, sbattendo di colpo gli occhi constatò di come fosse ritornato nella stanza del trono, e difronte a lui ci fosse Queen Galaxia in lacrime, che continuava a ripetere ciò che Nero gli aveva appena riferito.
Nello stesso istante, l'essere supremo, era riapparso all'interno della caverna dove aveva avvertito l'energia di Rain per l'ultima volta.
« Interessante, anche se mi aspettavo altro. » disse l'umano, sollevando un sopracciglio mentre dinnanzi a se vide tre crisalidi verdi, con rinchiusi all'interno i tre Ruler, circondati da migliaia di gusci rotti e fili di seta verde spezzati.
« Dunque devo supporre che anche i Changeling si siano risvegliati...uff, che scocciatura, non ho mai sopportato gli insetti, visto che la loro energia si confonde con l'ambiente e di sicuro avranno preso loro Rain.
Beh, poco male, di certo non possono ucciderla anche se al momento si sentirà molto debole. » disse l'umano, avvicinandosi con calma alla crisalide con all'interno Dread, fissandolo con intensità.
« Beh, ormai tanto dubito che mi si potrebbe rinfacciare qualcosa. » disse il signor nero, sollevando le spalle in segno di dispetto, posando poi la mano destra sulla crisalide.
Quest'ultima cominciò lentamente a riempirsi di fumo nero, che avvolse completamente il pony, facendo offuscare completamente l'interno della propria prigione, mentre un sadico sorriso comparve sul volto dell'umano.
Nello stesso istante a poca distanza dalla grotta, accampate in mezzo agli alberi, le Dazzling assieme a Silver ancora svenuto, stavano mangiando delle mele che Aria aveva colto da un albero a poca distanza, ignare del fatto che le nubi temporalesche si stavano avvicinando più tetre di prima col loro regale carico.
« Manca molto Lilith ? » chiese Ace, rimettendo le proprie carte nel petto, muovendosi verso la parte anteriore della cocca, fissando coi propri occhi scarlatti la sua fedele fenice sacra, che con forza sbatteva le grandi ali.
« No, siamo quasi giunti mio signore, però non capisco.
Perché vuole incontrarli ? In fondo hanno esaurito la loro utilità, ed anche se forte Silver ora non ci serve più. »
« Lo vedrai presto mia cara. » disse lo stallone con tono tranquillo, sorridendo leggermente.
« Avete intenzione di ucciderlo...? »
« Chissà...io spero di no, ma purtroppo il fato è mutevole e gioca con le nostre vite.
Ma spero che viste le mie attuali mosse, esso mi sia favorevole.
Ti ci sei affezionata, vero ? » chiese Ace, retrocedendo sui suoi passi, sedendosi nuovamente tra le due principesse legate ed addormentate.
« Beh mio signore, ho passato molto tempo con lui e malgrado l'esilio sulla terra non sia stato propriamente il massimo, grazie a lui ed a quelle tre sirene sono riuscita a sentirmi un po' come a casa. » rispose Lilith, cominciando a scendere di quota, mentre il pony incrociò gli zoccoli anteriori sul petto, accavallando la posteriore sinistra sulla destra.
« Comprendo mia cara, comprendo benissimo...»
Diario di Rain :
« Non vedo, non sento, non posso muovermi. Questa deve essere la morte, eppure non comprendo.
Pensavo che una volta morti Capo decidesse una nuova ricollocazione, invece io sono ancora qui, e seppur immobile avverto il mio corpo e dentro di esso sento nascere qualcosa, come se esso volesse avvertire una voce, una carezza, ma i chi ? »