I pony a capo della carovana rimasero per qualche istante incantati dalla meraviglia che gli si palesava di fronte.
Era incredibile pensare che nel bel mezzo del deserto potesse esistere un simile luogo, tanto rigoglioso e stupendo.
Il rilievo non molto più alto del castello di Canterlot, era completamente formato da un unica roccia dal colore perlato che quasi rifletteva la luce del sole, rilasciando al tempo stesso una strana sensazione di fresco e misticismo.
Attorno alla montagna, al cui centro si trovava un immensa scalinata bianca in marmo che si inerpicava fino in cima, si trovava un immensa distesa di fiori tutti in perenne fioritura, rilasciando un dolce profumo che avrebbe facilmente potuto sopraffare qualsiasi boutique di qualsiasi regno.
Le scale, immense e rilucenti, parevano salire dritte fino al cielo dove, in congiunzione con la vetta, compariva un grande tempio bianco, con delle grandi colonne dove all'esterno si potevano vedere, persino da quella distanza, le tre statue dei pony primordiali, Queen Galaxia, King Cosmos e Master.
Davanti a tale spettacolo nessuno riuscì a parlare, restando ammaliato da tale spettacolo, che riusciva quasi a far dimenticare la tremenda piaga che anche in quell'istante continuava a gravare sulle loro vite.
Fu proprio in quell'istante che una voce femminile, proveniente dalla cima della montagna attirò l'attenzione di tutti.
« Infine siete giunti fino a me, voi pony in cerca di un miracolo. » disse con voce alta ma aggraziata una giumenta dal manto bianco e dal lungo crine liscio verde, con indosso una veste bianca.
Al sentire tali parole tutti ebbero un sentore di speranza, tranne Burning Boss, che al contrario parve accigliarsi cominciando a digrignare i denti.
« TU !! Eri tu quel giorno alla stazione !! » tuonò la pegaso puntando lo zoccolo verso la puledra che la guardò impassibile coi propri occhi rubino.
« Vedo che persino coloro che sono la causa dello stesso male che li perseguita sono giunti fin qui. »
« Che diamine stai dicendo razza di-» provò a dire la puledra, bloccandosi però all'istante osservando lo sguardo di Heaven Sin puntato su di lei, ma stavolta non vuoti come il solito, ma minacciosi, quasi come se in quello sguardo vi fosse una sopita minaccia di morte.
Nello stesso istante Luna, avvicinatasi di nuovo alla sorella ne attirò l'attenzione con un leggere tocco dell'ala sul collo.
« Tia, è quella la guardiana ? » chiese l'alicorno tenendo lo sguardo fisso sulla figura che se ne stava immobile sulla montagna, con la lunga veste e la criniera mossi dal vento, regalando uno spettacolo di immane bellezza.
« Certamente le assomiglia molto, ma non può essere lei. Io l'ho vista morire, ho visto le acque tingersi di rosso, quindi come può quella essere lei.
Eppure è così, uguale...» rispose Celestia, restando a fissare quella figura mentre Princess Cadence, in compagnia di Twilight e delle sue amiche, stava fissando in cagnesco il proprio consorte.
« Shining non osare alzare nuovamente lo sguardo mi sono spiegata ?! »
« Ma io..»
« Tieni giù quel muso !! Tu sei uno stallone sposato, e non ti è permesso guardare altre !! Specialmente con quello sguardo da allupato !! » sentenziò l'alicorno dal manto rosa gonfiando leggermente le guance, mentre Twilight prese a ridere in contemporanea di Rarity, mentre Pinkie pie e Rainbow Dash erano occupate a fare la guardia a Silence Shoot e Behemoth, che si trovavano vicino alla sovrana.
Nel frattempo Fluttershy stava cercando di consolare Apple Jack ancora sconfortata a causa della sparizione di Granny Smith, lasciando l'ingrato compito di fornire le spiegazioni ed il conforto ad Applebloom a Big Mc.
« Beh che dire, è veramente una puledra con tutti i numeri a posto per diventare la signora Black, tu che ne pensi Shining amico mio ? » chiese l'alicorno dal manto nero dando qualche colpetto all'unicorno che non appena provò a rispondere sollevando lo sguardo trovò a poca distanza dal suo viso lo sguardo colmo di gelosia e rabbia della propria consorte che per qualche istante gli fece addirittura più paura di Sombra.
« Ehm...io penso che terrò i miei commenti, sai, sono sposato...» sussurrò l'unicorno con una sorta di nota triste nella voce che per sua sfortuna venne colta dalla consorte che, spalancando le ali si allontanò da lui, venendo subito seguita da Twilight Sparkle, che però prima non perse l'occasione di dirne quattro al fratello.
« Ma bravo !! Sei contento ora, l'hai offesa !! Hai la mentalità di un puledrino di quattro anni !! E tu Black non dovresti mettere strane idee in testa a Shining !! » sentenziò la principessa dell'amicizia, fissando i due con aria di rimprovero ottenendo soltanto uno sguardo colpevole del fratello ed un sorriso da parte del principe di InkHeart, che aveva ascoltato e dimenticato le parole di Twilight con la stessa velocità con cui beveva.
Non appena i due furono rimasti soli, dando una sfuggente occhiata anche all'amica stilista della principessa dell'amicizia, che mentre si allontanava dava uno splendido spettacolo di ancheggiamento, Black riprese il discorso.
« Allora amico mio, ora che siamo soli mi dai si o no il tuo parere ?? »
« Beh ecco, se proprio devo, direi che da dieci a zero a Cadence !! Ma per favore non dirglielo !! Non vorrei si arrabbiassi ancor più di quanto non lo è già...» disse l'unicorno, ricevendo lo zoccolo del principe attorno al collo.
« Tranquillo amico mio, parola di stallone, non uscirà una sola parola dalla mia bocca, ammenoche non mi corrompano con del buon sidro alcolico o altro. » concluse l'alicorno che aprendo le ali prese il volo, dirigendosi verso la cima della montagna.
« Beh, io vi precedo tutti, così intanto vado a fare le presentazioni !! » disse Black che, non appena passò il giardino fiorito, e si trovò di fronte la scalinata venne respinto indietro con violenza inaudita, come se avesse impattato contro il pugno di un gigante.
Lo stallone, venne sbalzato indietro a grande velocità finendo dritto in mezzo al campo fiorito, venendo raggiunto immediatamente da Celestia, Luna e Burning Boss, che pareva piuttosto soddisfatta di ciò che era avvenuto.
« Ma che diamine è successo..? » chiese l'alicorno dal manto nero sedendosi di scatto cominciando a tenersi la testa con gli zoccoli anteriori.
« Nessuno può salire sulla gradinata senza prima aver dimostrato la propria dedizione. » disse Heaven Sin, cominciando ad avanzare sulla scalinata senza il minimo problema.
« Dedizione ? Che significa ? » chiese la pegaso dal manto rossiccio con tono scocciato verso Celestia che aveva un espressione preoccupata.
« Suppongo che si riferisca alle tre prove da suoperare, senza le quali è impossibile accedere alla fonte. Mi chiedo però se sia davvero necessario, visto che non sappiamo se sia davvero la reale guardiana. » disse la monarca del sole mentre, sprezzante come suo solito Black si rialzò, e seguito da Burning Boss, Silence e Behemoth cominciarono ad avvicinarsi cautamente al primo gradino, fermandosi a fissarlo.
« Beh non vai più avanti ? Hai forse paura ? » chiese con tono provocatorio il pegaso dal manto blu, causando una leggera risata da parte del minotauro e della sovrana.
« Io ? Paura ? Ma fatemi il favore, molto semplicemente voglio evitare di venir sbalzato nuovamente come una pallina da ping pong !! Ma visto che tu sei così bravo a parlare, perché non ci provi tu, mister polletto ? » rispose l'alicorno, facendo cenno con l'ala a Silence di passare avanti.
Quest'ultimo deglutì con forza, cominciando ad avvicinarsi, fermandosi anch'esso davanti al primo gradino pensieroso, avvertendo su di se tutti gli sguardi dei presenti.
« Beh ? Mi sembravi così convinto ma a quanto pare nemmeno tu sembri un razzo nella salita.» disse Black, facendo voltare verso di se il pegaso che lo fissava con rabbia.
« Guarda che sto semplicemente decidendo con che zoccolo iniziare la scalata, niente di più !! »
« Oooh capisco !! » rispose l'alicorno, cercando di trattenere le risate che rischiavano di farlo esplodere, mentre a sorpresa dei due, Twilight Sparkle affiancatasi ad essi pose il primo zoccolo sulla scalinata facendoli restare tutti di sasso.
« Ma come ?! Come è possibile ?? » chiese Black fissando con incredulità la puledra che silenziosamente stava salendo la scalinata, senza mai fermarsi.
In quell'istante la giumenta dal manto rossiccio osservò con attenzione l'alicorno dal manto viola constatando come anch'essa avesse il medesimo sguardo di Sin, vuoto e privo di emozione, ed in quell'istante gli venne un idea.
« E se fosse la dedizione la soluzione...» pensò, cercando di liberare la mente da ogni pensiero a parte il raggiungimento della cima.
Non era per nulla facile, vista l'enorme mole di pensieri che circolavano in lei.
La vendetta verso Celestia, scoprire che fine avesse fatto la flotta, conquistare i regni, prendere a calci la guardiana, tutti scopi che Burning Boss si era prefissata e che ora doveva riuscire ad accantonare, ma fu proprio in quell'istante che riuscii, tra tutti quei pensieri, a scovarne uno che potesse liberarla completamente.
« Io devo raggiungere la cima, per salvare Behemoth.» pensò cominciando ad avanzare sul primo scalino.
Nuovamente si creò il silenzio trai presenti, mentre osservarono anche l'imperatrice iniziare la scalata della montagna, mentre finalmente dopo tutto questo tempo anche Celestia arrivò a capire il metodo utilizzato dalle due e da Sin per salire.
« Concentratevi tutti su un solo obbiettivo, non ha importanza quale, ma fate si che nella vostra mente sia presente solo quello. » disse l'alicorno dal manto bianco cominciando anch'essa a salire, seguita dalla sorella e da Cadence.
A quasi metà giornata, quando il sole aveva iniziato a sorgere, solo Twilight, Burning Boss, Celestia e Silence Shoot erano riusciti a giungere ad una sorta di grande pianerottolo in marmo sulla cui sommità si ergeva la statua di un un essere umanoide che stringeva nella mano destra una grande falce, come pronto a parare un attacco, ed il volto totalmente coperto da un cappuccio ed una maschera.
Inciso sotto di essa vi era incisa una frase.
« Solo chi riesce a focalizzare il proprio obbiettivo, può avere diritto ad un destino. » legge Twilight Sparkle osservando la statua alla quale si avvicinarono anche i restanti presenti, compreso Heaven Sin.
« Siete i primi, dopo molti secoli, ad aver passato la prima scalinata, ma vi avverto.
Non vi resta molto tempo, e vi sono ancora due rampe. » disse con calma glaciale lo stallone avviandosi verso la nuova rampa perfettamente simmetrica alla precedente tanto che dal basso il punto in cui loro si trovavano non era visibile, per un effetto di transizione di immagine.
Fu in quel momento che Twilight Sparkle si fermò.
« Chi è questo ? L'essere raffigurato nella statua ? » chiese la giumenta, incuriosita dalla presenza di una statua umana ad Equestria.
« Egli era un viaggiatore, condotto sin qui tramite un inganno del destino. Venne per trovare risposta al motivo del suo cammino. » sentenziò il pony cominciando a salire la seconda rampa di scale.
« E trovò il motivo ? » insistette Twilight, cominciando anch'essa a seguirlo fermandosi poco prima del gradino iniziale, osservando Sin voltarsi leggermente verso di lei, fissandola con sguardo vuoto.
« Non si può trovare ciò che si possiede, specialmente se la si conosce ma si rifiuta di accettarlo. » concluse il pony cominciando la salita, lasciando la principessa immersa nelle sue riflessioni.
« E che cosa cavolo voleva dire ? Dai muoviamoci che non ho tempo da perdere io. » disse scocciata Burning Boss, precedendo Twilight che osservò la pegaso sorpassarla e poi di colpo bloccarsi dopo aver fatto quattro salini.
« Cosa succede Burning ? » chiese la principessa, cercando di vedere in volto la giumenta, cominciando anch'essa a salire fermandosi nel medesimo punto.
In quell'istante Silence e Celestia, dopo essersi lanciati una fugace occhiata salirono anch'essi restando vittime loro stessi della secondo prova che Sin, fermandosi al secondo pianerottolo disse ai quattro pony immobili, sul cui volto era comparsa una tremenda smorfia di dolore.
L’anima spezzata aveva sogni del domani.
« L’orgoglio è perduto.
Le ali strappate, la fine è vicina, ma cedere è impossibile per coloro che sognano. » disse il pony, parendo del tutto insensibile all'immenso dolore che in quello stesso momento stava impedendo ai rampicatori di muoversi e di parlare.
Il dolore che li attanagliava era immenso, come se una lama incandescente affondasse lentamente nelle loro ali, recidendole con sadicità.
Le vene sul collo e sulle ali dei quattro erano sul punto di esplodere, mentre tutto il corpo inviava loro il segnale che presto il corpo aveva ceduto, ma malgrado ciò, sia Celestia che Burning Boss, avanzarono di un altro gradino, mentre un rivolo di sangue cominciò a scendere dal labbro della giumenta dal manto rossiccia che per auto convincersi si era addentata con forza.
Twilight non resistette e dopo poco, cadde svenuta sui gradini rotolando poi verso il pianerottolo.
In quell'istante, quando il tonfo seguito dal pianto della puledra risuonarono dietro di lei, Celestia dovette resistere al forte istinto materno di correre dalla propria allieva prediletta.
Ogni fibra del suo essere stava soffrendo, ed ora avrebbe di certo preferito correre da lei, ma non poteva, sapeva che vi era troppo in gioco per arrendersi proprio ora.
Inoltre, anche se non voleva ammetterlo, non voleva assolutamente permettere a quella pony che pochi giorni fa aveva provato a conquistare il suo regno, di giungere prima di lei dalla guardiana.
Sempre che fosse realmente lei.
Nello stesso istante una voce alle spalle delle due chiese perdono, rotta quasi dalle lacrime.
« Mia sovrana...io..io non c'è la faccio...il corpo...non risponde più, io...» sussurrò Silence, cadendo a terra privo di senso, finendo non poco distante da Twilight che non aveva ancora ripreso i sensi.
« Non preoccuparti mio consigliere, c'è la farò da sola, in fondo è sempre stato così visto che mio padre non ha mai avuto tempo per vedermi credere...ma solo per i suoi piani.
Ed ora io sono divenuto migliore di lui, di tutti. Non fallirò !! » pensò la puledra anche se avrebbe preferito dirlo, ma il dolore era arrivato ad un punto quasi critico tale, da cominciarle a farle offuscare la vista.
Ma nello stesso istante in cui pensò sarebbe caduta svenuta, raggiunse il secondo pianerottolo nel medesimo istante in cui anche Celestia, ormai esausta cadde in avanti completamente sudata e col respiro affannato dalla fatica.
Solo in quel momento alla giumenta dal manto rosso, che stava in piedi per puro miracolo parve il momento esatto per consumare la propria vendetta nei confronti della monarca del sole, in fondo sarebbe stato facile, debole come era sarebbe bastato un solo colpo ben sferrato.
Lentamente ed in preda al dolore la pegaso cominciò ad avvicinarsi all'alicorno che aveva ancora gli occhi chiusi e faticava a smettere di piangere.
Durante l'avvicinamento Burning lanciò uno sguardo verso il basso constatando come, al primo pianerottolo fossero giunti anche altri pony, trai quali Prince Black e Princess Cadence, che avevano iniziato a prendersi cura di Twilight Sparkle e Silence.
Ciò significava che se voleva agire doveva farlo ora, prima che riuscissero a raggiungerle.
Ma proprio quando la puledra sollevò a fatica lo zoccolo destro un doppio flusso magico colpì prima Celestia e poi lei, facendo di colpo svanire qualsiasi segno di dolore e ristabilendole completamente.
« Ma cosa-»
« Traditrice !! » tuonò Celestia, colpendo la puledra dal manto rosso al viso con lo zoccolo sinistro lanciandola indietro.
« Sapevo che non ci si poteva fidare di te !! Stavi per eliminarmi vero ?! Sei tale quale a tuo padre !! » tuonò l'alicorno dal manto bianco cominciando a caricare il proprio corno di una splendente luce dorata.
« No ti sbagli !! Io non sono come lui, io sono molto più forte e te lo dimostrerò ora, finendoti !! » controbatté la pegaso, cominciando ad emanare un fortissimo calore dal corpo fino a raggiungere una tale temperatura da far evaporare il sudore lasciato sugli scalini.
« Ora mi hai stancata !! Sparisci !! »
« Muoriii !! » ruggirono in contemporanea le due, mentre un forte flusso magico venne scagliato dalla prima verso la seconda che con un forte battito d'ali si lanciò nella direzione della sua avversaria, incrociando il percorso dell'attacco magico.
Ma proprio in quell'istante quando i due colpi parvero entrare in contatto, la giumenta si accorse di come il suo zoccolo anteriore non avesse colpito il flusso magico di Celestia, ma invece era conficcato contro l'arto sinistro destro di Sin, che con il destro aveva bloccato il colpo di Celestia, sfruttando la forza di entrambe, ed il suo corpo, per annullare i loro attacco.
« Smettetela ora. Non sprecate le energie con queste inutili zuffe, dopo che la mia amata vi ha generosamente elargito parte delle vostre energie per permettervi di proseguire. » disse con voce leggermente scocciata lo stallone dal manto bianco, restando comunque distaccato.
Le due strinsero con forza i denti, constatando come i loro attacchi non avessero avuto il minimo effetto contro di lui, e sapendo di cosa fosse capace decisero di seguire il suo avvertimento, voltando lo sguardo verso la terza ed ultima gradinata, preceduta da un altra statua.
In questa vi era raffigurato seduto su una nuvola un giovane pegaso piuttosto magro e dall'aria sofferente, ma allo stesso tempo un sorriso in volto.
Al di sotto vi era un altra incisione che recitava.
« Non importa quanto sia grande il dolore che ti affligge, se il tuo sogno sarà abbastanza grande nulla potrà fermarti. » lesse mentalmente Burning Boss, restando a destra di Sin, postosi come divisorio tra lei e Celestia.
Fu in quel momento che la pegaso, lanciando uno sguardo agli zoccoli dello stallone constatò come, le ferite poco prima inflittegli dalle due si stavano già rimarginando senza lasciare alcun segno.
Questo le fece capire quanto Celestia, malgrado le scocciasse ammetterlo, avesse ragione quando diceva che quel pony era un mostro, e lentamente cominciò anche a capire il perché della reazione di Nero quando aveva detto che attaccare quella voce sarebbe stato un suicidio, dato che con molta probabilità avrebbe comportato il battersi con Heaven Sin.
Quest'ultimo, le guidò verso l'ultima scalinata che era molto diversa dalle altre, essa infatti era composta un un unico lungo scalino, che lo faceva apparire come un un lungo sentiero che conduceva dritto alle porte del tempo dove Burning Boss intravide la giumenta guardiana, constatando come si trattasse di un unicorno.
« Quindi questa è l'ultima scalinata, si direbbe facile. » disse spavalda la pegaso dal manto rossiccio, facendo sospirare Celestia in segno di compatimento, mentre il pony dal crine castano cominciò ad avviarsi lungo lo scalino.
« Questo è l'ultimo gradino, ed anche la prova più difficile. » cominciò voltandosi di scatto verso le due.
« Principesse, le parche sono crudeli.
Non ci sono sogni, non c'è più onore. L'anima corrotta dalla vendetta ha sopportato il tormento per trovare la fine del viaggio.
La leggenda narra di sacrificio alla fine del mondo, inquieto ma solenne. » concluse il pony riprendendo a dirigersi verso la guardiana, che pareva attenderlo sulla soglia del tempio.
Burning Boss e Celestia ascoltarono attentamente le parole dette dallo stallone, mentre dalla seconda gradinata giungevano le voci sofferenti dei loro amici e coetanei.
« Non mi importa quale sia la prova, io devo arrivare fino in fondo e fare guarire il mio consigliere. » disse secca la pegaso salendo lo scalino, per poi cominciare a percorrerlo a gran velocità seguita da Celestia che favorita dagli arti più lunghi la passò rapidamente al trotto, arrivando dinnanzi all'unicorno pochi istanti prima della pegaso.
Quest'ultima si affiancò a Celestia, fissandola in malo modo per poi spostare il proprio sguardo sulla puledra che avevano di fronte, al quale Sin si era affiancato.
Una giumenta bellissima, con una folta criniera smeraldo che giungeva quasi fino al pavimento del tempio, coperta da una tunica bianca come il suo manto simile alla neve.
Essa fissò coi propri occhi rubino le due puledre, soffermandosi qualche istante su Burning Boss, che la stava squadrando con una certa indifferenza mista a collera.
« Benvenute, vedo che avete accolto il mio invito a raggiungere la fonte della vita, accettando in questo modo la possibilità di salvezza.
Ma temo che non siate ancora pronte per poterne usufruire, poiché non avete ancora imparato la lezione più importante di tutte. » disse con tono serioso la guardiana, voltandosi verso l'interno del tempio facendo riecheggiare la propria voce dall'interno dove a poca distanza dal punto dove si trovavano si trovava un immensa fontana in pietra dalla cui punta zampillava dell'acqua chiara che si riversava all'interno di un contenitore in roccia che dava origine ad una sorta di piccolo stagno cristallino.
« Andatevene, e tornate quando avrete appreso l'ultima lezione. » sentenziò Purity, la guardiana della fonte della vita, facendo sgranare gli occhi alle due giumente dietro di se, che Sin stava tenendo d'occhio in caso di un qualsiasi segno di attacco.