Capitolo 4: Il secondo dono
Tutti lo stavano guardando.Pony del nord ed ombre di Synia avevano gli occhi incollati addosso a lui. Le loro facce esprimevano tutta la loro curiosità e confusione e certi per la sorpresa e per le più fantasiose teorie addirittura si inchinarono al suo passaggio. Galadrien era tornato dall'incredibile serata passata al tempio dell'Oracolo per arrivare quando la luna in cielo splendeva in alto nella sua ora più buia. Lui procedeva con passo lento e determinato,quasi regale, con la faccia rivolta verso l'alto ed un sorriso di trionfo stampato in bocca.Gli altri lo avevano notato quando videro un simbolo di color rosso fuoco balenare nelle ombre della foresta. Immediatamente si pensò subito ad un fuoco fatuo ma quando vicino ad esso apparvero saette multicolore che danzavano attorno a qualcosa di nascosto,immediatamente si pensò al peggio e tutti coloro che erano rintanati nella città sotterranea incominciarono ad uscire per vedere cosa stava accadendo.Poi illuminato dalle torce messe all'esterno,la figura di Galadrien uscì dalle ombre notturne come un incubo divenuto realtà che marciava solenne e senza paura con il marchio ed il dono degli dei.Tutti immediatamente gli si raggrupparono in torno per chiedere ed osservare meglio,ma l'alicorno non gli degnò ne di uno sguardo ne di una risposta e lentamente procedette all'interno della struttura. Qui i ponies che erano accorsi si divisero lasciando il mezzo del corridoio libero per il passaggio regale dall'alicorno mentre i loro occhi lo scrutavano sorpresi e confusi. Anche Sombra e Chrisalis erano usciti dalla stanza della riunione incuriositi da tutta quella folla che si stava ammassando per i corridoi a vedere il loro leader completamente cambiato. Queen Chrisalis aveva trasformato il suo sorriso malefico in un evidente punto di domanda e persino il suo idolo a quel caos di voci che rimbalzavano per le pareti di pietra aveva inarcato un sopracciglio per la sorpresa senza smuoverò però quell'espressione severa ed impassibile. Infine Galadrien arrivò facendosi strada in quei corridoi intasati di ponies di ogni dove con il simbolo splendente in fronte ed un sorriso di soddisfazione che si leggeva in faccia. Chrisalis lo guardò per storto: non capiva che importanza avesse quel simbolo,poteva averselo benissimo fatto da solo con la magia,qualunque unicorno ce l'avrebbe fatta. Poi però il suo sguardo si immobilizzò sulla Starvenge che pendeva sul suo fianco accompagnata da fulmini color azzurro;quella spada era talmente strana quanto affascinante tanto che la regina dei mutanti pensò per un attimo di avvertire quasi fisicamente la sua piena potenza che le affliggeva il corpo spostandolo lentamente per far spazio al suo portatore.Sombra aveva abbassato il sopracciglio ed aveva alzato lo sguardo fissando gli occhi azzurri di Galadrien mentre si stiracchiava le ampie spalle.Lui non era minimamente impressionato da quello spettacolo. L'alicorno fermò la sua marcia di trionfo proprio di fronte allo sguardo sorpreso e stupefatto di Chrisalis e quello calmo di Sombra;solo per rinvitare gli ospiti a rientrare nella stanza con un ampio sorriso ed una voce che tratteneva a fatica una risata di soddisfazione: "Prego torniamo a noi. Dovevamo finire un discorso,giusto?"Galadrien spalancò la porta in legno entrando per primo arrivando alla lavagna dove erano riportati ancora i nomi dei loro nemici mentre gli ospiti si accomodarono lentamente sulle sedie ancora una volta. Chrisalis lo guardava ancora confusa e piena di domande nella testa per quello che aveva appena visto;ma soprattutto balenava nella sua mente l'immagine di quella spada splendente.Sombra invece fece prima una smorfia di disagio quando si riapoggiò a quella scomodissima sedia;poi però riprese la sua espressione seria aggiungendoci questa volta una sfumatura di curiosità nel vedere cosa Galadrien avrebbe fatto. Questo quando vide finalmente che tutti gli ospiti lo stavano di nuovo guardando,si voltò verso la carta con i nomi dei nemici con un sorriso inquietante,quasi come se trattenesse a fatica una risata.Improvvisamente la sua bocca si aprì ma non per liberare quella risata ma una secca frase: "Ah,adesso ricordo dove eravamo arrivati."Sotto lo sguardo shockato di Chrisalis, con velocità impressionante,l'alicorno sguainò la spada e tagliò a metà in diagonale il foglio,rinfoderandola immediatamente.La metà inferiore del foglio cadde a terra cominciando a bruciare lentamente finendo per diventare un cumulo di ceneri nere fumanti.Sombra fece spuntare un sorriso di soddisfazione sul suo viso che si allargò lentamente quando sentì risuonare nelle orecchie le parole dell'alicorno che immediatamente seguirono: "Nemici?Chiunque ci capiterà tra i piedi,sia esso alicorno o no,noi lo distruggeremo.Non dobbiamo preoccuparci di loro.Ormai nessuno potrà fermarci." Chrisalis immediatamente interruppe quel clima di sicurezza con la sua voce stridula,in modo da ottenere qualche risposta: "Galadrien mi dispiace interrompere tutta questa sicurezza ma credi che veramente bastino un tatuaggio luminoso ed una spada che brucia la carta a sconfiggere tutti quegli esseri?"Sombra anticipò Galadrien riprendendo pesantemente la regina dei mutanti: "Come osi rivolgerti ad un campione degli dei in questo modo?Stupida ,ci vuoi condannare tutti?"Chrisalis si girò verso il suo idolo sconvolta: quel'insulto l'aveva colpita nel profondo della sua anima facendole apparire un leggero rossore sulle guance per l'imbarazzo.Con la voce che le tremava,Chrisalis continuò sotto osservazione degli occhi minacciosi di Sombra: "Gli dei?...ma sono soltanto leggende...pura fantasia."Sombra digrignò i denti per quell'affermazione,ma prima che potesse aggredirla di nuovo Galadrien si fece avanti con voce intervallata da una risata soffocata: "Povera Chrisalis,gli dei esistono.Loro mi hanno dato questo tatuaggio e la spada che ti ha rapito lo sguardo.Ma hai ragione: una guerra non si vince con un simbolo ed una spada. Infatti essi mi hanno detto che ci sarà un altro dono per noi.Quindi te lo chiedo dov'è il Fabbro del mondo?"Lo sguardo dell'alicorno si spostò su Sombra che intanto distolse il suo sguardo giudicante per spostarlo in direzione dei grandi occhi azzurri dell'alicorno.Chrisalis,riconoscendo che non era più il centro del discorso,si voltò lentamente con sguardo impietrito dalla paura verso il suo idolo per riuscire a capire qualcosa da quelle parole appena dette.La stanza rimase in silenzio per almeno un minuto mentre gli sguardi aggressivi di Sombra e Galadrien si scontravano in un duello interminabile.Infine il Re Nero disse impassibile: "Vi porterò da lui appena giungerà l'alba, ma andremo solo noi tre. Quello è un posto tanto pericoloso quanto segreto.In teoria noi mortali non dovremo neanche andarci."Galadrien sorrise soddisfatto ed aggiunse: "Bene all'alba allora."Sombra uscì furente dalla stanza per non aver trattenuto la lingua sbattendo rumorosamente la porta facendo per un attimo tremare la parete stessa. Chrisalis si alzò a fatica dalla sedia e si avviò verso la porta;ma prima di uscire si voltò indietro e chiese a Galadrien: "Veramente gli dei esistono?"Galadrien tornando normale le rispose velocemente: "Mi sa proprio di si,mi dispiace."Chrisalis allora si rivoltò verso la porta ed inghiottì la saliva che aveva nella bocca mentre gocce di sudore le apparivano sulla fronte e la faccia assumeva un'espressione tipica di chi sa di essere nei guai grossi. Quella notizia la colpì così duramente che prima di attraversare il corridoio quasi barcollò rischiando di cadere sul pavimento di pietra.Lasciato solo nella stanza ,Galadrien chiuse la porta e fino all'alba non si sentì altro che una risata malefica ed inquietante oltrepassare le ferme pareti di roccia.Quando i raggi del sole spuntarono all'orizzonte oltrepassando le montagne con il loro caldo abbraccio mentre le tenebre della notte si ritiravano nascondendosi tra gli angoli della vallata,solo allora le porte della Città delle Colonne si aprirono lasciando passare le tre figure. Nei corridoi la marmaglia caotica di ponies era letteralmente scomparsa,ritirata nei loro caldi letti a fare sogni dorati o turbati da domande ancora irrisolte.Le torce erano state spente e la vallata era completamente avvolta dall'ombra della montagna che intanto assaggiava la forza solare.Galadrien e Chrisalis erano sulla destra pronti a seguire la loro guida nel pericoloso viaggio che li attendeva ma anche pronti a far domande coraggiose su quello che avrebbero visto.Sombra più avanti sulla sinistra aveva decisamente cambiato look: il mantello regale era scomparso mentre l'armatura a scaglie d'acciaio si era espansa coprendo tutto il corpo del Re Nero di uno strato di metallo.In testa ancora era presente la sua corona di spine,simbolo del suo potere che aveva un tempo,ma la cosa più inquietante fu che appoggiata ad una spalla,Sombra portava con se un'enorme falce argentata. L'arma si distaccava molto dallo stile dell'armatura e della corona,quasi fosse stata presa da un altro universo,con le sue finiture eleganti e sinuose e l'accecante bagliore provocato dall'argento lavorato della lama quando un raggio solare la colpì involontariamente. Sombra senza dare nessuna spiegazione si avviò verso ovest e gli altri ripresosi da quello stato di confusione e sorpresa li stettero dietro iniziando ufficialmente il viaggio. La comitiva attraversò ben quattro colline passando attraverso la densa foresta di pini che si era sviluppata tutto attorno;poi iniziarono una ripida discesa che li portò ai bordi di un ruscello montano che seguirono fino alla montagna che stava loro di fronte.Dopo aver sorpassato la soffocante vegetazione del fiume incominciarono ad affiancare la montagna da sinistra ritrovandosi di nuovo nel terreno muschiato della foresta di abeti. Poi finalmente di lì arrivarono ad una pianura piana e rocciosa che portava in alto dietro la montagna.Galdrien ebbe un sospetto: nel terreno scorse dei segni di ruote e zoccoli,molto vecchi ma fortunatamente visibili;di certo dove andavano non sarebbero stati soli. Stanco di essere all'oscuro di tutto e fremente di sapere qualche verità,l'alicorno disse a Chrisalis di rimanere un pò indietro a loro rallentando il passo mentre Galadrien con uno scatto raggiunse il Re Nero affiancandolo.Questo non sembra per niente sorpreso della reazione del compagno e distrattamente tese l'orecchio per ascoltare cosa aveva da chiedergli. Galadrien non riuscendo a trattenersi gli disse: "Senti bello,di certo puoi nascondere a Chrisalis tutto quello che vuoi ma non a me ,chiaro?Quindi ora voglio delle risposte: chi è il Fabbro del mondo e come sai della storia degli dei?"Sombra scosse la testa ridendo poi tornando serio con voce profonda iniziò: "Vuoi la verità ebbene eccola: ma non inizierò dalla prima domanda bensì dall'ultima." Il Re Nero si accostò la falce alla testa e con la lama superiore dell'arma si alzò delicatamente la corona di spine metallica e la criniera nera rivelando la sua fronte nuda: lì Sombra riportava una strana cicatrice che gli aveva scavato tanto nella carne ;la cosa curiosa è che non sembrava una banale ferita perché delineava un disegno ben preciso.Poi capì: quello era un marchio degli dei.Non era simile al suo era più elaborato e seguiva un via completamente diversa e più complessa;ma la cosa strana e che quel marchio non brillava di energia. Prima che potesse rivelare il suo sbalordimento,Sombra ritirò giù la falce e con calma spiegò: "Anch'io ero un campione degli dei una volta.Mi trovò Kebencian,il dio dell'odio;lui aveva visto in me la rabbia e l'avversione fatta persona, già da piccolo coltivavo sogni di violenza verso il mio popolo,l'impero di cristallo.Così mi diede una possibilità di sfogare tutta la mia furia.Allora apparve il marchio ed una forza ed un'energia come mai l'avevo sentita mi scorse nelle vene.Grazie a quei poteri riuscì a conquistare l'impero ed a ridurre tutti quegli odiosi ponies in catene.Sembrava andare tutto nel verso giusto poi però..."Galadrien che pendeva dalle sue labbra chiese immediatamente dopo quella pausa: "Poi che successe?"Sulla faccia di Sombra le sopracciglie si incurvarono rivelando la profonda rabbia che si stava arrampicando lungo il collo per uscire fuori dalla bocca come un vulcano.Fortunatamente questo non accadde ma sempre con espressione rabbiosa il Re Nero continuò: "...poi arrivarono le sorelle.Quelle smorfiose cominciarono a liberare tutti a sciogliere le catene a distruggere tutto ciò che io avevo creato.Ma io non rimasi a guardare e ,grazie ai miei poteri ed ai miei fedeli schiavi,riuscì a resistere per tre giorni nel mio palazzo attorniato da quei due alicorni.Il quarto giorno però mentre ero pronto per affrontarle nella mia sala proprio quando quelle due aprirono la porta il mio dio mi abbandonò.Il simbolo non brillò più,l'energia si spense ed io caddi inerme davanti ai miei avversari.Successivamente fu molto facile per loro intrappolarmi e spedirmi a Black Mountain mentre demolivano completamente il mil regno per crearne uno tutto loro."Galadrien lo guardò con compassione:aveva fatto delle cose orribili ma di certo Celestia e Luna potevano parlargli per fargli cambiare idea e non passare subito ai fatti.Vedersi invadere la propria casa e distruggere tutto quello che con fatica ti sei creato non è di certo una bella cosa .Gliel'avrebbe fatta pagare anche per questo a quelle maledette.Però nella mente dell'alicorno si fece largo spontaneamente una domanda che immediatamente uscì dalla bocca asciutta di Galadrien: "Ed il Fabbro che centra in tutto questo?"Sombra ripresosi da quei dolorosi ricordi con voce piatta rispose alla domanda: "Quando Kebencian mi diede il marchio mi guidò in un posto dove mi avrebbero aiutato a compiere la mia scalata al trono.Lì conobbi il Fabbro del mondo: è un essere che vive nel cuore fiammante della terra e come suggerisce il nome la sua grande passione è creare qualsiasi arma o armatura o ninnolo.Non lo incontrai proprio di persona ;il perché vedrai con i tuoi occhi ,ma fu proprio lui a darmi la mia fantastica armatura a scaglie retraibili e la Sterminatrice,una falce creata da una lacrima del cielo e dal soffio infuocato di un drago marino forgiate insieme nell'argento più puro al mondo. Credimi se ti dico che se gli dei ti vogliono mandare lì forse potresti ricevere qualcosa di importante."Galadrien diventò euforico per la notizia:anche se gli dispiaceva per Sombra e la sua storia triste non riusciva a non essere contento per quello che lo aspettava.Immediatamente il suo corpo fu trascinato al fianco metallico di Sombra che con voce rauca gli sussurò in un'orecchio: "Ascoltami:appena finita questa storia io potrò rinunciare ad avere territori oltre l'Impero solo se mi prometti di portarmi dal tuo Oracolo.Ho un conto in sospeso con gli dei ed è finalmente giunto il tempo di pagare."Galadrien frettolosamente,per tornare nel suo stato di euforia,rispose un pianissimo "D'accordo". Sentita la risposta Sombra mollò il compagno e si diresse al bordo del sentiero che stava curvando verso sinistra annunciando: "Da questa parte :questa è una scorciatoia."I tre si ritrovarono di nuovo intrappolati nel fangoso terreno di una foresta di pini stavolta più bassi ed invadenti.Chrisalis stanca di tutta quella fatica e di tutti quei misteri si avviò a passo spedito fino in testa al gruppo superando Sombra di svariati metri.Poi però la regina mise il muso tra dei fitti cespugli e rimase immobile ad osservare quello che c'era oltre.Gli altri due la raggiunsero preoccupati e confusi; e prima di vedere con i propri occhi quello che si stanziava oltre alla vegetazione Chrisalis li anticipò dicendo: "Mi sa che abbiamo un problema."
Allora non è completa come la precedente perché ho deciso di pubblicare in contemporanea i capitoli sia su efp sia sul forum;quindi ve li gusterete uno alla volta con molta calma 
Miglior bevanda evah!!!
e dopo qualche giorno di vacanza al mare ecco che ritorno con il secondo capitolo della Guerra Nera
cmq spero di far uscire il prossimo molto velocemente 
) e però nn ho ancora finito il prossimo capitolo della saga ma in qualche modo vi devo ringraziare 
