My little (good) project ^^ - aggiornamento 13/06/2014 ^^

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My little (good) project ^^ - aggiornamento 13/06/2014 ^^

Messaggioda Thegoodpony^^ » 19/04/2014, 11:25

Salve a tutti ^^ questa è solo una piccola cosa che ho provato a scrivere ^^ non so se possa piacere ^^' e nemmeno come vada esattamente pubblicata o se va bene o male ^^' ma magari se vi va ci può stare una piccola lettura (PWWWEAASSSEEE ;_; ;_; ), no scherzo, solo se vi va ^^. Spero possa farvi piacere ^^ anche se è corta ^^ ma conto di aggiornarla sempre se risulterà essere almeno buonina ^^'.
Molto più delle parole

Ore 21.00
Prigione sotterranea di Manehattan.
Settore 4 – sorvegliati speciali.

Lentamente negli stretti corridoi della prigione si iniziò ad udire il rintocco degli zoccoli della guardia.
Erano le nove, quindi ora di cena.
Un unicorno dal manto bianco e dalla divisa nera recante il simbolo dello stato della prigione, un alicorno fiammeggiante, che portava con se un carrello con varie ciotole fumanti, si stava dirigendo verso le ultime celle in fondo al corridoio.
« Che razza di lavoro... dover sfamare questa feccia...» borbottò, mentre si affiancò alla prima cella.
« Era meglio se fosse rimasta in vigore la legge marziale...» disse, mentre mediante l'uso della magia generò un paio di chiavi ed aprì la porta della cella, per poi farvi levitare all'interno un piatto maleodorante di zuppa, che si posò difronte ad un vecchio pony dall'aria malaticcia e molto invecchiata.
« Beh grazie figliolo...era ora che ti sbrigassi eheh...» disse il vecchio, per poi tossire producendo un suono piuttosto metallico.
Il pegaso richiuse la cella stizzito, per poi sputare a terra.
« Vecchio non permetterti mai più di chiamarmi in quel modo.
E ringrazia che non sono in vena di punizioni, piuttosto pensa a smettere di respirare in fretta, così non mi sarai più di peso. » sibilò la guardia, per poi proseguire verso la cella successiva.
All'interno di questa vi si trovava, come per parcondicio, un altro anziano forse ancora più vecchio del precedente.
Il pegaso eseguì la medesima azione di poco fa, stavolta però si soffermò qualche istante.
« Beh...tu non hai niente da dire nr°4251 ? » disse sadicamente.
Infatti il prigioniero non poteva di certo rispondergli visto che gli era stata mozzata la lingua come pena per la propria blasfemia.
Il vecchio lo fissò con astio e poi con gli arti anteriori afferrò la sua ciotola ed inizio a mangiare, schifato, la zuppa.
Anche la seconda cella fu fatta.
Ora restava solo lui.
La guardia procedette fino in fondo al corridoio, dove si trovava una cella completamente buia.
Prima di avvicinarsi estrasse dal carrello un paio di occhiali in diamante verde, e li indosso.
Si avvicinò alla gabbia come per scrutare all'interno, inutilmente.
Battè il corno contro le sbarre.
« Ehy sei vivo sudicio essere ? » disse con ribrezzo, scrutando nuovamente nel buio.
A quel punto si accorse della presenza del detenuto, visto che nel buio della cella potè vedere il rosso dei suoi occhi.
Un rosso rubino, come il sangue, con al centro un iride nero pece.
« Ah allora sei vivo...che peccato. » dissela guardia, mentre quegli occhi la osservavano immobili, senza che dalla cella provenisse alcuna risposta.
« E' inutile che mi fissi così, non puoi farmi nulla finchè indosserò questi.
I tuoi blasfemi trucchetti sono del tutto inutili con me. » disse, mentre iniziò a far galleggiare il piatto con la zuppa.
Stavolta non aprì la cella, teletrasportò il piatto all'interno.
Si udì un rompere di cocci.
« Oh che peccato...credo di aver lasciato cadere la ciotola da troppo in alto, ma non credo che ci siano problemi per te...veri come te saranno abituati a mangiare direttamente dal suolo ! » sibilò il pegaso, mentre continuava a fronteggiare, da dietro le lenti cristalline, quegli occhi nel buio.
« Sai, potresti anche rispondere, in questi tre anni, non hai mai detto una sola parola, una solo supplica...sai sarebbe bello se un mostro come te supplicasse per avere più cibo..certo non te lo darei ma sarebbe divertente. ».
Un colpo di tosse provenì dalla prima cella.
« Guardia...aiuto !!! Non riesco a respirare !! » disse con flebile voce il pony che era stato servito per primo.
Il pegaso si svoltò stizzito.
« Torno tra poco da te, vado a vedere se riesce a morire in modo più silenzioso. » disse mentre sul suo volto si disegnava un sorriso sadico.
Nel frattempo nel buio della cella si udì un suono si scrocchi, mentre l'elevazione degli occhi crebbe fino quasi ad arrivare all'altezza massima della cella.
La guardia passo difianco alla cella del prigioniero punito con l'amputazione, osservandolo con ribrezzo.
Quest'ultimo si avvicino alle sbarre osservandolo con odio.
Arrivò alla prima gabbia, dove giaceva riverso il prigioniero che si stava tenendo il ventre con gli arti anteriori.
« Ti prego...non respiro...aiutami...» disse con sempre meno voce.
Il suo colorito stava iniziando a diventare sempre più pallido, assumendo il colore della sua criniera bianca dovuta alla vecchiaia.
Il pegaso lo osservò con sguardo sadico.
Poi rigenerò la chiave magica ed aprì la cella.
« Va bene vecchio, ti aiuterò !! » disse, mentre iniziò a schiacciargli il collo con l'arto anteriore destro.
Il prigioniero cercò di spingere via la guardia, ma senza successo, visto che il divario di età e dimensioni era troppo grande.
Il vecchio iniziò a piangere, mentre lentamente i suoi movimenti iniziavano a farsi sempre più lenti e sempre più vaghi.
Nel frattempo l'aguzzino continuava a premere il proprio zoccolo sulla gola del prigioniero.
Nello stesso momento il detenuto della cella a fianco spingeva il muso contro le sbarre nel tentativo di osservare ciò che stava avvenendo nella cella a fianco.
Il prigioniero della cella infondo al corridoio invece poteva assistere a tutta la scena.
Se ne stava li, immobile nell'ombra, nella quale solo i suoi occhi risaltavano e rendevano evidente come, data la sua statura, non fosse un pony.
Tutto tacque all'improvviso.
Non si udì più alcun suono, nessun gemito, nessun colpo.
« Finalmente, era ora. » disse la guardia mentre alzava lo zoccolo, per poi strusciarlo a terra come per pulirlo.
Con la magia estrasse da un cassetto del carrello una ricetrasmittente.
« Un sacco al settore 4, ripeto sacco al settore 4 » disse, attendendo la risposta.
« Affermativo, arriviamo. » rispose una voce fredda ed insensibile, dal citofono della trasmittente.
Il prigioniero della cella a fianco ora stava digrignando i denti, ed osservava con astio il colui che fino ad ora aveva osservato la scena in silenzio.
Il vecchio iniziò a piangere, e gridare dei versi indistinti verso quegli occhi.
Colui che restava nell'ombra lo osservò fisso negli occhi, non poteva capire ciò che il pony stesse dicendo, ma poteva ben immaginare ciò che intendesse dire.
« Ehy ehy, cosa è tutto questo baccano ?!?! Vedi di farla finita, se non vuoi raggiungere il tuo compagno !! Che a dire il vero non sarebbe nemmeno una brutta idea. » disse la guardia, uscendo dalla prima cella ed avvicinandosi alla seconda.
Fissò il pony anziano dritto negli occhi, avvertendo tutto l'astio che essi sprigionavano.
« Che c'è ? Vuoi uccidermi ? Vuoi farmi del male ? Coraggio...provaci, ti darò una sola occasione, visto che mi sento buono. » disse la guardia, aprendo la cella.
« Coraggio, sono qui.
Non vuoi nemmeno provarci ? Oppure sei un codardo come quel pazzo di tuo figlio che ha provato a farti evadere e che abbiamo pestato fino alla morte !! » Gridò il pegaso, con gli occhi iniettati di sangue.
Il vecchio gridò con le lacrime agli occhi e si alzò, lanciandosi alla massima velocità consentita dalle sue vecchie ossa contro la guardia.
Quest'ultima lo colpì nel lato sinistro del muso scagliandolo contro la parete della cella.
Il vecchio gemette di dolore per il colpo.
Il suo torturatore emise una forte e grassa risata, mentre improvvisamente qualcosa accadde.
Proprio sulla sua groppa ricevette un doppio calcio che lo fece cadere a terra.
« AHH !!! Visto stupido fanciullo, so ancora come si colpisce ahaha !! » disse il prigioniero redivivo che poco prima era stato soffocato dalla guardia.
La guardia si rialzò stupita, ed inferocita.
« Tu..TU !! Non mi importa come fai ad essere vivo !! Ora farò in modo non ti rialzerai più !! » ruggì la guardia, mentre il prigioniero che lo aveva colpito lo osservava con sguardo di superiorità.
« I morti non possono uccidere i vivi, sciocco.» disse il vecchio pony.
Nel medesimo istante una mano uscì dalla cella infondo, ed afferrò la guardia per il collo, voltandogli il muso verso le sbarre.
Il pegaso si trovò a fronteggiare quegli occhi rossi.
Gli occhi di un umano.
Quest'ultimo, che finora era rimasto celato nella sua cella, aveva un colorito pallido, e sia il braccio che il viso avevano un aria denutrita e malridotta.
La guardia tremò per qualche istante non riuscendo a liberarsi dalla presa del prigioniero.
Poi fece mente locale e ridacchiò.
« Ed ora cosa pensi di fare ? Non puoi farmi nulla, il tuo corpo è debole, ed i tuoi occhi non possono nulla finchè avrò...» non finì la frase, non appena si rese conto che gli occhiali gli erano caduti durante l'attacco del prigioniero.
La guardia iniziò a tremare, nello stesso istante l'umano spalanco a pieno gli occhi, fissando la guardia senza alcuna emozione.
Il pegaso sbatté gli occhi, e quando li riaprì constatò di essere a terra, immobile.
Si rese conto di non riuscire a muovere nemmeno un muscolo, non riusciva neppure a muovere gli occhi.
Era immobilizzato al suolo, e dalla sua posizione poté osservare come il prigioniero umano fosse ora all'esterno della cella, assieme agli altri due pony che gli stavano difronte.
« Bel lavoro ragazzo...sei stato bravo a farmi sembrare morto eheh...il tuo potere illusorio non avrà effetto su di lui con quegli occhiali, ma su di me certo che si. » disse il prigioniero che aveva colpito la guardia, sfoggiando un lieve sorriso verso l'umano.
L'altro pony si limitò ad asciugarsi le lacrime ed osservare anch'egli quell'esile figura dinanzi a loro, con i capelli lunghi neri, e degli stracci neri che coprivano quel corpo denutrito.
L'umano restò imperturbabile osservandoli.
Faceva di certo fatica a reggersi in piedi, e dopo qualche istante la cosa fù palese dato che si piegò sulle ginocchia.
I due prigionieri si guardarono, e dopo un cenno con la la testa lo caricarono metà tra i due, in modo da spartirsi in modo equo il “peso” dell'umano.
« Coraggio ragazzo, adesso c'è ne andiamo, devi solo continuare così fino all'uscita, ricordi ? Solo uscendo da qui, potrai trovare un modo per tornare a casa...dalla tua famiglia.» disse il pony dalla criniera bianca, incrociando lo sguardo con colui che lo aveva da poco salvato.
L'umano lo guardò con quei suoi occhi rossi, e fece un cenno che parve un si con la testa, poi serrò gli occhi.
Li riaprii di scatto, per poi stringere i pugni.
« Sono pronto...andiamo. » disse l'umano, con una voce piuttosto flebile.
I due pony si osservarono, restando stupiti di questo fatto, dato che in questi tre anni, non aveva mai parlato.
I tre iniziarono ad allontanarsi, mentre lentamente uscivano dal campo visivo della guardia, che stava iniziando a perdere i sensi, non riuscendo a respirare ed ossigenarsi, oltre al fatto che il muscolo più importante del suo corpo, il cuore, aveva smesso di funzionare.


Allora vi lascio alla lettura ^^, sempre se vorrete leggere ^^', al massimo vi attiro con qualche muffin :muffin: :muffin: :muffin: :muffin: muahahahahaha :[) :[)

Ecco anche la copertina ^^

Ultima modifica di Thegoodpony^^ il 13/06/2014, 23:21, modificato 12 volte in totale.
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Re: My little (good) project ^^

Messaggioda Clessidrus » 19/04/2014, 12:50

Che bello, hai pubblicato una tua fanfic personale. Aspettavo da molto tempo di leggere una tua opera.

Caspita più che GOOD, qui stavo parlando di un BAD pony. Cavolo quella guardia era veramente sadica, non c'è che dire. Alla fine ha avuto quello che si merita. Non male come prima storia, spero che continuerai a scriverne altre.

PS: Spero che bazzicherai ancora tra le mie fanfic, sai mi mancano i tuoi complimenti
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Re: My little (good) project ^^

Messaggioda Thegoodpony^^ » 19/04/2014, 13:03

Grazie mille ^^ mi fa piacere che ti sia piaciuta ^^, anche se non è al tuo livello ^^' beh in realtà non sono al livello di nessuno ^^' però spero possa piacere ahaha ^^. Adesso devo vedere se riesco a continuare ^^ perchè anche se è corto quello che scrivo devo riflettere a come farlo ^^ non vorrei fare errori comuni ^^', comunque sei stato molto gentile a commentare ^^

P.s. bazzicherò di certo ^^ le tue storie mi piacciono troppo ^^
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Re: My little (good) project ^^

Messaggioda The Fallen » 19/04/2014, 22:41

Hmm... devo dire che il tutto è davvero molto interessante :[)
Quella guardia era davvero sadica %) Son contento che ci abbia lasciato le penne! :[)
Oh... cosa vedono i miei occhi, un umano rinchiuso nelle celle della prigione di Manehattan?? Che diamine ci fa lì?? ò.o

Mi è piaciuto molto questo capitolo! Non vedo l'ora di vedere come proseguirà :D
My little (good) project? E che c'è di good in questo testo? Una guardia sadica che si diverte a vedere la sofferenza dei prigionieri non è affatto good %) L'unica cosa good è la sua muerte %) :evilshy:
Sì, son malvagio, lo so :[) Dovresti rinominarlo in "My little evil project %)

Cogita cogita, che hai attirato la mia curiosità! Mi intriga abbestia! B)
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Re: My little (good) project ^^

Messaggioda Thegoodpony^^ » 20/04/2014, 7:32

Grazie mille ^^ mi fa piacere che ti sia piaciuto ^^ in effetti sto già scrivendo il secondo ((o))) che dovrebbe essere sullo stesso tono ^^

Eh è una sorpresa ^^ diciamo che l'idea mi è venuta per puro caso ^^ per quanto riguarda l sadicità :p diciamo è un piccolo tocco poco good xD, posso dirti che se la "malvagità" è ciò che cerchi ^^ non resterai deluso 3:) ^^' e poi la guardia non è stata dificile da fare ^^ mi è bastato pensare ai prof D:
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Re: My little (good) project ^^

Messaggioda Thegoodpony^^ » 20/04/2014, 9:42

Ecco qui la seconda parte della storia ^^ spero che anche questa possa piacervi ^^ e che non sia troppo malvagia D: D:, ho cercato di impegnarmi un poco di più ^^
The Fallen
Cogita cogita, che hai attirato la mia curiosità! Mi intriga abbestia! B)

Spero di aver cogitato bene ^^ ed aver intrigato ancor di più ^^'
Ed ecco qui il testo ^^ a voi buona lettura ^^ sempre se vi va ^^'

La verità su umani e pony

Ore 21.30
Prigione sotterranea di Manehattan.
Settore 4 – sorvegliati speciali.

I due pony, con in groppa l'umano si avviarono lungo il corridoio del settore 4, lasciandosi alle spalle la carcassa della guardia e le loro celle.
Il pony con la criniera bianca diede un leggero colpo di tosse per poi fare cenno di fermarsi difronte ad un bivio.
« Dunque...se la memoria non mi inganna per l'uscita dovremmo andare a sinistra ed arrivare all'ascensore..anche se certamente troveremo molta sorveglianza...ci servirebbe un diversivo...visto che di certo non tutte le guardie si faranno fissare negli occhi eheh...» disse il vecchio con ironia, pur mantenendo uno sguardo cupo.
Il suo compare muto lo osservò pensieroso, mentre l'umano si limitò a fissarli, imperturbabile.
Si creò un silenzio piuttosto pesante, ed ogni secondo che perdevano era vitale, dato che da un momento all'altro sarebbero potuti essere scoperti, dato che le guardie col sacco sarebbero arrivate da li a poco.
« Ci sono...» riprese il vecchio, rompendo il silenzio.
« Ascolta, aspettaci qui, tu sei troppo debole per camminare, noi due ci divideremo nei due corridoi ed appena troviamo l'ascensore torniamo indietro e c'è ne andiamo tutti e tre, allora che ne pensate ? » disse allungando lo zoccolo verso l'altro pony.
Quest'ultimo dopo un poco di esitazione batté il suo zoccolo contro quello del compagno.
I due con un piccolo scatto delle groppe fecero scendere l'uomo, facendolo appoggiare, seduto, contro la parete.
Questo li osservò entrambi, con quel suo sguardo impenetrabile.
Poi alzo la mano sinistra verso il pony che aveva avuto l'idea.
« Se i pony del mio mondo...fossero intelligenti come voi, probabilmente supererebbero certi umani...» disse, poco prima di appoggiare la mano dietro la nuca del pony, strofinandogli la criniera.
« Ascoltami Exodus...mi serve un unicorno...voi siete normali pony di terra..quindi ecco cosa devi fare...cerca nelle celle, ed appena ne trovi uno..torna a riprendermi..io aspetterò qui...» disse con voce fioca, ma decisa, mentre lentamente chiudeva gli occhi.
Il pony dalla criniera bianca rimase stupefatto.
Gli appoggiò entrambi gli zoccoli anteriori alle spalle, scuotendolo lievemente.
« Come sai il mio nome ragazzo..? In questa prigione i nomi ti vengono tolti...e diventi solo un numero...» disse lui, mentre una piccola sfera concentrica salata gli cadeva dall'occhio destro.
L'emozione di aver sentito dopo così tanto tempo il proprio nome, lo aveva lasciato con un grande magone.
L'umano riaprì lentamente gli occhi.
« Vedi...i miei occhi possono vedere molte più cose di quanto non credi...quando ti ho illuso di essere morto...ho osservato la tua memoria racchiusa nella tua mente, tramite le retine dei tuoi occhi...e poi...» disse mentre lentamente si rimetteva in piedi a fatica.
«...tutti meritano un nome...nessuno ne può essere privato... ora vai...io devo andare a fare una cosa... poi torna qui a prendermi quando trovi l'unicorno..» concluse l'umano, quasi accennando un lieve sorriso.
Exodus rimase immobile, mentre le lacrime scendevano dai suoi occhi, ma quel momento fu interrotto dall'altro prigioniero, che spinse il suo compare nel corridoio a sinistra facendogli cenno di proseguire.
I tre si divisero, il pony dalla bianca criniera prese il percorso a sinistra, mentre l'altro andò a destra.
L'umano lentamente si voltò, e si diresse verso il corpo della guardia a terra.
Si mise in ginocchio difronte ad essa, e la osservò, con uno sguardo piuttosto stizzito.
« Sei stato un pessimo pony, ho visto tutta la tua vita, le sofferenze che hai causato, e pur non essendo io un Dio, penso tu abbi avuto ciò che ti meritavi. » disse, poco prima di addentargli l'arto anteriore destro.
Si produsse un suono lacerato di pelle.
« Mi dispiace dover fare ciò...ma tre anni di zuppa mi hanno debilitato...e vedi probabilmente su una cosa voi pony avete ragione...noi siamo dei mostri...perché non riusciamo a resistere senza carne.» disse, mentre affondava un nuovo morso, ed il pavimento attorno a lui si tingeva dello stesso colore dei suoi occhi.
Nel frattempo Exodus aveva appena girato l'angolo, e stava esaminando una dopo l'altra le celle, e mentre lo faceva sembrava intonare una litania.
« Terra, pegaso, pegaso, terra, terra, terra...eh che diamine un intero settore e non trovo un solo unicorno !! »sibilò, per non svegliare gli altri detenuti che di certo si sarebbero messi a sbraitare per essere liberati.
Mentre continuava la sua ricerca, rifletteva su come forse gli umani non fossero così malvagi, infondo non sapevano praticamente nulla di loro, se non antiche leggende sulla loro indole distruttiva ed assassina.
Mentre aveva tali pensieri finalmente vide nella penultima cella a sinistra del corridoio ciò che cercava, un unicorno.
« Bingo !! » disse a bassa voce, con un sorriso stampato in volto.
Fece rapidamente inversione di senso e tornò rapidamente al punto di partenza, ma di certo non era preparato a ciò che lo aspettava.
Seduto nell'angolo dove si erano lasciati si trovava l'umano, imbrattato di sangue.
Il pony si fermò qualche secondo davanti a quella visione terrificante.
Lentamente prese coraggio e si avvicinò.
« Ragazzo...cosa diavolo ti è successo ?? Sei forse ferito ?? » disse cercando di incrociare il mortale sguardo dell'umano, che teneva la testa china guardandosi le mani.
Questo alzò lentamente lo sguardo, fissando negli occhi il pony con aria disinteressata, come se stesse fissando il vuoto.
Lentamente si alzò, e gli si avvicinò, inchinandosi e prendendolo con entrambi le mani per i lati del muso.
« Hai trovato l'unicorno...? » disse con voce fredda.
Exodus non potè fare a meno di fissarlo direttamente negli occhi, e notare per la prima volta che da essi proveniva un immensa tristezza.
Probabilmente se avesse potuto avrebbe pianto, ma qualcosa impediva a quell'essere di farlo, anche se la sua sofferenza doveva di certo essere immensa.
Il pony si risvegliò dai suoi pensieri, e sbatté le palpebre ripetutamente.
« Si..lo trovato, e nella penultima cella di questo corridoio. » disse schietto, per poi riprendere.
« Ma cosa ti è successo ?? Perchè sei..» non potè terminare la frase, poiché l'umano gli tappò la bocca con la mano destra.
Lo fissò con sguardo truce negli occhi.
« Non mi è successo nulla, ho soltanto dato prova che noi umani siamo mostri sanguinari.
Ora andiamo. » concluse, appoggiandosi al muro ed avviandosi lentamente verso la meta indicata dal pony di terra.
Quest'ultimo rimase per qualche attimo immobile, sia perché riusciva a sentire le impronte che l'umano gli aveva lasciato sul muso gli stavano gocciolando a terra, e sia perché allungando la lingua verso una di quelle gocce aveva riconosciuto l'inconfondibile sapore ed odore di sangue.
Il pony rabbrividì ed una scossa di paura gli percorse la spina dorsale, quando si accorse della striscia di sangue partiva dal corridoio dove avevano lasciato la guardia morta.
Fece un passo, per avviarsi in quella direzione, ma una voce lo ammonì.
« Non c'è tempo per vedere quanto io sia orribile. Andiamo. Se adesso tu lo vedessi, faresti ancora più fatica a fidarti di me, più di quanto stai facendo ora. » disse l'umano, senza voltarsi a guardare il pony.
Nello stesso momento, dall'altra parte stava arrivando il pony muto.
Ma nel preciso istante in cui lo si intravide dal corridoio, un innumerevole numero di fasci magici lo attraversarono da parte a parte, facendolo crollare al suolo.
Dalla stessa direzione in cui era arrivato si sentiva il vociare di altre guardie, che non si erano fatte il minimo scrupolo nell'uccidere un proprio simile a sangue freddo.
Exodus rimase immobile per qualche istante, mentre nella sua mente, l'immagine a cui aveva appena assistito continuava a ripetersi in un loop che parve infinito.
Si riprese, e facendo cadere qualche lacrima e digrignando i denti, si voltò d iniziò a galoppare verso l'umano, non prima però di osservare un ultima volta l'altro carcerato che giaceva al suolo inerme senza vita, con un espressione di stupore mista a terrore negli occhi.
Il pony raggiunse l'umano, e con un colpo dato con il fianco lo fece cadere sulla sua groppa di petto.
« Hai ragione ragazzo...non c'è tempo per vedere quanto tu sia mostruoso...tanto non credo ci sia cosa più mostruosa di un pony che uccide un suo simile...!! » ringhiò il pony mentre si dirigeva verso la cella con l'unicorno.
L'umano fissò la nuca del pony, mentre sentiva sulla sua pelle le lacrime di quest'ultimo che gli venivano sparate sul viso dall'aria provocata dal galoppo.
« Credimi...ci sono cose ben più mostruose di ciò che hai appena visto...» pensò l'umano, mentre si aggrappò come meglio poteva all'equino.
Il pony freno bruscamente con gli zoccoli, appena arrivarono dalla cella.
Nello stesso momento alle loro spalle si udivano le urla e dei forti conati delle guardie, che probabilmente erano giunte al loro collega.
Nel frattempo la maggior parte dei prigionieri si era svegliato dato il trambusto che si era venuto a creare, ed anche vista la sirena dall'allarme che era stato attivato.
Exodus osservò l'umano, che si era avvicinato alla cella dell'unicorno, che lo aveva fissato negli occhi, ed ora come in tranche si stava avvicinando con sguardo perso verso le sbarre.
Una volta che fu abbastanza lo fissò ancora più intensamente negli occhi, poi con un gesto secco della mano destra gli pianto il medio e l'indice nella nuca.
L'equino non gemette, parve non accorgersene nemmeno.
Il suo corno iniziò a brillare di luce, e generò una chiave magica, che cadde al suolo.
L'umano estrasse le dita, rivelando che non vi era alcun segno evidente, se non un due macchie di sangue nei punti dove era entrato.
Raccolse la chiave e la gettò ad Exodus.
« Questo è il tuo diversivo...è la chiave universale che usano le guardie...apri più celle che puoi, questo ci dovrebbe dare un discreto vantaggio..» disse, mentre l'unicorno cadeva a terra addormentato.
Il pony di terra afferrò la chiave fra i denti, e cercando di resistere alla tentazione di chiedere spiegazioni iniziò ad aprire quante più celle possibili nel corridoio.
Mentre le celle venivano aperte i prigionieri uscivano e si raggruppavano attorno al pony che stava donando loro la libertà, acclamandolo, mentre il vociare delle guardia si faceva sempre più agguerrito e vicino.
A quel punto un prigioniero si rivolse al pony di terra.
« Allora cosa facciamo ora ?? » disse il pegaso che lo aveva affiancato, con voce roca.
«Non chiederlo a me, chiedilo all'umano, è lui che sta organizzando tutto....! » sentenziò Exodus.
Il pegaso restò in silenzio qualche attimo, continuando a seguirlo sul lato destro.
Poi riprese.
« Non mi fido dell'umano, probabilmente vuole solo usarci come diversivo ed alla minima possibilità di fuga se ne andrà lasciandoci qui dentro !!! » disse lanciando uno sguardo alle dietro di se, notando come dopo tutti i pony che li stavano seguendo, infondo si trovava proprio l'umano, immobile che osservava la scena coi suoi occhi rubino.
Il pony di terra, si prese qualche secondo per riflettere, ed infine rispose.
« Abbiamo altra scelta ? » queste sue parole furono come se un masso fosse crollato sulle spalle del pegaso.
Quest'ultimo sputò a terra, e con uno slancio delle ali si lanciò in direzione delle guardie, colpendone una in pieno muso con gli arti anteriori.
Fù seguito subito da una marea di prigionieri che si lanciarono sui loro aguzzini, sfogando la loro rabbia e frustrazione sui loro carcerieri.
Tutto durò poco, visto che le guardie vennero quasi subito sopraffatte, e castigate dai prigionieri.
Non le uccisero, ma non mancarono di certo mutilazioni e maltrattamenti, oltre che le minacce, tra le quali la più sentita fù quella di essere lasciati soli con l'umano.
Di colpo regnò il silenzio, rotto solo dalla sirena e dai respiri dei presenti, tutti i pony, Exodus compreso si voltarono verso il ragazzo che si trovava in fondo al corridoio.
Era rimasto li immobile a fissarli per tutta la durata dello scontro.
Lui non si mosse, gli voltò semplicemente le spalle, e fece per avviarsi lungo il corridoio successivo, se non fosse che una voce tra il gruppo di pony lo ammonì.
« Fermo mostro !!! » la voce era quella di un grosso pegaso color ambra, con la criniera verde mezza rasata da un lato.
L'umano fece un altro passo, e stavolta gli venne scagliata contro una ricetrasmittente delle guardie, che si schiantò contro il muro, a poca distanza dalla testa del bersaglio.
Quest'ultimo si voltò verso il pony, osservandolo senza dire nulla.
« Tu non ti muoverai da qui !! Torna nella tua cella, noi ce ne andiamo, ma tu resterai qui !!! Saremo anche criminali, ma di certo non condanneremo la nostra terra lasciando libero un essere come te !! » ringhiò il pegaso, mentre da dietro di lui provenivano voci di approvazione ed incitazione per eliminare l'umano.
« Non abbiamo tempo per questo.
Le guardie presto si riorganizzeranno, avete tre scelte...unirci e scappare da questo inferno, oppure farvi ricatturare dalle guardie, che probabilmente stavolta non avranno pietà...» disse con voce seria ma con lo sguardo perso nel vuoto.
Vi fù un secondo vociare, e poi i lpegaso digrignando i denti rispose.
« E la terza scelta ? » disse mentre lentamente si stava avvicinando al ragazzo.
Quest'ultimo prese fiato e chiuse gli occhi.
Passo un lasso di tempo che parve infinito.
Regnò il silenzio, fino a che di colpo non riaprì gli occhi fissando tutti coloro che aveva difronte, e gridò.
« La terza scelta è scoprire sulla vostra pelle, e nelle vostre mente perché noi umani siamo considerati mostri !!» disse, attendendo qualche istante, per poi concludere.
Se volete, chiedete pure alla guardia difronte alla mia cella...» terminò portando le mani aperte difronte a se, per poi chiuderle e fare notare come fossero ancora impregnate del sangue della guardia.
In quel preciso istante l'espressione sul volto di tutti i pony cambiò, diventando pallida e cercando di guardare altrove, dato che solo ora si erano accorti delle macchie presenti su tutto il corpo dell'umano.
Il pegaso ambrato lo osservò con disgusto, cercando di nascondere un conato di vomito.
In quel preciso momento si sentì aprire nuovamente la porta infondo al corridoio alle spalle dei pony.
Un nuovo numero di guardie stava fuoriuscendo dalla porta, in tenuta antisommossa muniti di lance e si stavano dirigendo verso i prigionieri fuori dalle celle.
L'umano ritrasse il braccio sinistro lasciando disteso il braccio destro, aprendo il palmo e rivolgendolo verso l'alto ed accennando un lieve sorriso.
« Per coloro che vogliono vivere...mi seguono...coloro che vogliono morire...restino qui o mi intralcino...io prometto la libertà, in un modo o nell'altro. » disse con decisione, mentre diede nuovamente le spalle ai pony e voltò lentamente l'angolo a sinistra sparendo dalla visuale dei pony.
Non passo più di qualche secondo prima che la mandria di equini, seppur spaventati e diffidenti si lanciasse dietro di lui.
Il grosso pegaso, che era in testa lo raggiunse e carico sulla groppa, con un gesto stizzito e rapido, poteva sentire chiaramente il sangue colargli sulla groppa.
« Ascoltami umani...finchè saremo qui dentro, saremo alleati...ma una volta fuori ricordati, te la farò pagare per avermi obbligato a scendere a patti con un essere come te !! » sibilò acido, mentre volava a grande velocità lungo il corridoio, seguito dalla mandria.
L'umano gli cinse il collo con le braccia, e gli si avvicino con la bocca all'orecchio.
« Eh sia...vorrà dire che avrò di nuovo di che sfamarmi..» gli sussurrò nell'orecchio, per poi chiudere gli occhi ed affondare la testa nella criniera per riposare.
Nel medesimo istante un brivido corse tutta la groppa del pegaso, che però cercò di non pensare a ciò che aveva appena udito.

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Re: My little (good) project ^^

Messaggioda The Fallen » 20/04/2014, 17:55

Thegoodpony^^ ha scritto:Ecco qui la seconda parte della storia ^^ spero che anche questa possa piacervi ^^ e che non sia troppo malvagia D: D:, ho cercato di impegnarmi un poco di più ^^
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Cogita cogita, che hai attirato la mia curiosità! Mi intriga abbestia! B)

Spero di aver cogitato bene ^^ ed aver intrigato ancor di più ^^'
Ed ecco qui il testo ^^ a voi buona lettura ^^ sempre se vi va ^^'

La verità su umani e pony

Ore 21.30
Prigione sotterranea di Manehattan.
Settore 4 – sorvegliati speciali.

I due pony, con in groppa l'umano si avviarono lungo il corridoio del settore 4, lasciandosi alle spalle la carcassa della guardia e le loro celle.
Il pony con la criniera bianca diede un leggero colpo di tosse per poi fare cenno di fermarsi difronte ad un bivio.
« Dunque...se la memoria non mi inganna per l'uscita dovremmo andare a sinistra ed arrivare all'ascensore..anche se certamente troveremo molta sorveglianza...ci servirebbe un diversivo...visto che di certo non tutte le guardie si faranno fissare negli occhi eheh...» disse il vecchio con ironia, pur mantenendo uno sguardo cupo.
Il suo compare muto lo osservò pensieroso, mentre l'umano si limitò a fissarli, imperturbabile.
Si creò un silenzio piuttosto pesante, ed ogni secondo che perdevano era vitale, dato che da un momento all'altro sarebbero potuti essere scoperti, dato che le guardie col sacco sarebbero arrivate da li a poco.
« Ci sono...» riprese il vecchio, rompendo il silenzio.
« Ascolta, aspettaci qui, tu sei troppo debole per camminare, noi due ci divideremo nei due corridoi ed appena troviamo l'ascensore torniamo indietro e c'è ne andiamo tutti e tre, allora che ne pensate ? » disse allungando lo zoccolo verso l'altro pony.
Quest'ultimo dopo un poco di esitazione batté il suo zoccolo contro quello del compagno.
I due con un piccolo scatto delle groppe fecero scendere l'uomo, facendolo appoggiare, seduto, contro la parete.
Questo li osservò entrambi, con quel suo sguardo impenetrabile.
Poi alzo la mano sinistra verso il pony che aveva avuto l'idea.
« Se i pony del mio mondo...fossero intelligenti come voi, probabilmente supererebbero certi umani...» disse, poco prima di appoggiare la mano dietro la nuca del pony, strofinandogli la criniera.
« Ascoltami Exodus...mi serve un unicorno...voi siete normali pony di terra..quindi ecco cosa devi fare...cerca nelle celle, ed appena ne trovi uno..torna a riprendermi..io aspetterò qui...» disse con voce fioca, ma decisa, mentre lentamente chiudeva gli occhi.
Il pony dalla criniera bianca rimase stupefatto.
Gli appoggiò entrambi gli zoccoli anteriori alle spalle, scuotendolo lievemente.
« Come sai il mio nome ragazzo..? In questa prigione i nomi ti vengono tolti...e diventi solo un numero...» disse lui, mentre una piccola sfera concentrica salata gli cadeva dall'occhio destro.
L'emozione di aver sentito dopo così tanto tempo il proprio nome, lo aveva lasciato con un grande magone.
L'umano riaprì lentamente gli occhi.
« Vedi...i miei occhi possono vedere molte più cose di quanto non credi...quando ti ho illuso di essere morto...ho osservato la tua memoria racchiusa nella tua mente, tramite le retine dei tuoi occhi...e poi...» disse mentre lentamente si rimetteva in piedi a fatica.
«...tutti meritano un nome...nessuno ne può essere privato... ora vai...io devo andare a fare una cosa... poi torna qui a prendermi quando trovi l'unicorno..» concluse l'umano, quasi accennando un lieve sorriso.
Exodus rimase immobile, mentre le lacrime scendevano dai suoi occhi, ma quel momento fu interrotto dall'altro prigioniero, che spinse il suo compare nel corridoio a sinistra facendogli cenno di proseguire.
I tre si divisero, il pony dalla bianca criniera prese il percorso a sinistra, mentre l'altro andò a destra.
L'umano lentamente si voltò, e si diresse verso il corpo della guardia a terra.
Si mise in ginocchio difronte ad essa, e la osservò, con uno sguardo piuttosto stizzito.
« Sei stato un pessimo pony, ho visto tutta la tua vita, le sofferenze che hai causato, e pur non essendo io un Dio, penso tu abbi avuto ciò che ti meritavi. » disse, poco prima di addentargli l'arto anteriore destro.
Si produsse un suono lacerato di pelle.
« Mi dispiace dover fare ciò...ma tre anni di zuppa mi hanno debilitato...e vedi probabilmente su una cosa voi pony avete ragione...noi siamo dei mostri...perché non riusciamo a resistere senza carne.» disse, mentre affondava un nuovo morso, ed il pavimento attorno a lui si tingeva dello stesso colore dei suoi occhi.
Nel frattempo Exodus aveva appena girato l'angolo, e stava esaminando una dopo l'altra le celle, e mentre lo faceva sembrava intonare una litania.
« Terra, pegaso, pegaso, terra, terra, terra...eh che diamine un intero settore e non trovo un solo unicorno !! »sibilò, per non svegliare gli altri detenuti che di certo si sarebbero messi a sbraitare per essere liberati.
Mentre continuava la sua ricerca, rifletteva su come forse gli umani non fossero così malvagi, infondo non sapevano praticamente nulla di loro, se non antiche leggende sulla loro indole distruttiva ed assassina.
Mentre aveva tali pensieri finalmente vide nella penultima cella a sinistra del corridoio ciò che cercava, un unicorno.
« Bingo !! » disse a bassa voce, con un sorriso stampato in volto.
Fece rapidamente inversione di senso e tornò rapidamente al punto di partenza, ma di certo non era preparato a ciò che lo aspettava.
Seduto nell'angolo dove si erano lasciati si trovava l'umano, imbrattato di sangue.
Il pony si fermò qualche secondo davanti a quella visione terrificante.
Lentamente prese coraggio e si avvicinò.
« Ragazzo...cosa diavolo ti è successo ?? Sei forse ferito ?? » disse cercando di incrociare il mortale sguardo dell'umano, che teneva la testa china guardandosi le mani.
Questo alzò lentamente lo sguardo, fissando negli occhi il pony con aria disinteressata, come se stesse fissando il vuoto.
Lentamente si alzò, e gli si avvicinò, inchinandosi e prendendolo con entrambi le mani per i lati del muso.
« Hai trovato l'unicorno...? » disse con voce fredda.
Exodus non potè fare a meno di fissarlo direttamente negli occhi, e notare per la prima volta che da essi proveniva un immensa tristezza.
Probabilmente se avesse potuto avrebbe pianto, ma qualcosa impediva a quell'essere di farlo, anche se la sua sofferenza doveva di certo essere immensa.
Il pony si risvegliò dai suoi pensieri, e sbatté le palpebre ripetutamente.
« Si..lo trovato, e nella penultima cella di questo corridoio. » disse schietto, per poi riprendere.
« Ma cosa ti è successo ?? Perchè sei..» non potè terminare la frase, poiché l'umano gli tappò la bocca con la mano destra.
Lo fissò con sguardo truce negli occhi.
« Non mi è successo nulla, ho soltanto dato prova che noi umani siamo mostri sanguinari.
Ora andiamo. » concluse, appoggiandosi al muro ed avviandosi lentamente verso la meta indicata dal pony di terra.
Quest'ultimo rimase per qualche attimo immobile, sia perché riusciva a sentire le impronte che l'umano gli aveva lasciato sul muso gli stavano gocciolando a terra, e sia perché allungando la lingua verso una di quelle gocce aveva riconosciuto l'inconfondibile sapore ed odore di sangue.
Il pony rabbrividì ed una scossa di paura gli percorse la spina dorsale, quando si accorse della striscia di sangue partiva dal corridoio dove avevano lasciato la guardia morta.
Fece un passo, per avviarsi in quella direzione, ma una voce lo ammonì.
« Non c'è tempo per vedere quanto io sia orribile. Andiamo. Se adesso tu lo vedessi, faresti ancora più fatica a fidarti di me, più di quanto stai facendo ora. » disse l'umano, senza voltarsi a guardare il pony.
Nello stesso momento, dall'altra parte stava arrivando il pony muto.
Ma nel preciso istante in cui lo si intravide dal corridoio, un innumerevole numero di fasci magici lo attraversarono da parte a parte, facendolo crollare al suolo.
Dalla stessa direzione in cui era arrivato si sentiva il vociare di altre guardie, che non si erano fatte il minimo scrupolo nell'uccidere un proprio simile a sangue freddo.
Exodus rimase immobile per qualche istante, mentre nella sua mente, l'immagine a cui aveva appena assistito continuava a ripetersi in un loop che parve infinito.
Si riprese, e facendo cadere qualche lacrima e digrignando i denti, si voltò d iniziò a galoppare verso l'umano, non prima però di osservare un ultima volta l'altro carcerato che giaceva al suolo inerme senza vita, con un espressione di stupore mista a terrore negli occhi.
Il pony raggiunse l'umano, e con un colpo dato con il fianco lo fece cadere sulla sua groppa di petto.
« Hai ragione ragazzo...non c'è tempo per vedere quanto tu sia mostruoso...tanto non credo ci sia cosa più mostruosa di un pony che uccide un suo simile...!! » ringhiò il pony mentre si dirigeva verso la cella con l'unicorno.
L'umano fissò la nuca del pony, mentre sentiva sulla sua pelle le lacrime di quest'ultimo che gli venivano sparate sul viso dall'aria provocata dal galoppo.
« Credimi...ci sono cose ben più mostruose di ciò che hai appena visto...» pensò l'umano, mentre si aggrappò come meglio poteva all'equino.
Il pony freno bruscamente con gli zoccoli, appena arrivarono dalla cella.
Nello stesso momento alle loro spalle si udivano le urla e dei forti conati delle guardie, che probabilmente erano giunte al loro collega.
Nel frattempo la maggior parte dei prigionieri si era svegliato dato il trambusto che si era venuto a creare, ed anche vista la sirena dall'allarme che era stato attivato.
Exodus osservò l'umano, che si era avvicinato alla cella dell'unicorno, che lo aveva fissato negli occhi, ed ora come in tranche si stava avvicinando con sguardo perso verso le sbarre.
Una volta che fu abbastanza lo fissò ancora più intensamente negli occhi, poi con un gesto secco della mano destra gli pianto il medio e l'indice nella nuca.
L'equino non gemette, parve non accorgersene nemmeno.
Il suo corno iniziò a brillare di luce, e generò una chiave magica, che cadde al suolo.
L'umano estrasse le dita, rivelando che non vi era alcun segno evidente, se non un due macchie di sangue nei punti dove era entrato.
Raccolse la chiave e la gettò ad Exodus.
« Questo è il tuo diversivo...è la chiave universale che usano le guardie...apri più celle che puoi, questo ci dovrebbe dare un discreto vantaggio..» disse, mentre l'unicorno cadeva a terra addormentato.
Il pony di terra afferrò la chiave fra i denti, e cercando di resistere alla tentazione di chiedere spiegazioni iniziò ad aprire quante più celle possibili nel corridoio.
Mentre le celle venivano aperte i prigionieri uscivano e si raggruppavano attorno al pony che stava donando loro la libertà, acclamandolo, mentre il vociare delle guardia si faceva sempre più agguerrito e vicino.
A quel punto un prigioniero si rivolse al pony di terra.
« Allora cosa facciamo ora ?? » disse il pegaso che lo aveva affiancato, con voce roca.
«Non chiederlo a me, chiedilo all'umano, è lui che sta organizzando tutto....! » sentenziò Exodus.
Il pegaso restò in silenzio qualche attimo, continuando a seguirlo sul lato destro.
Poi riprese.
« Non mi fido dell'umano, probabilmente vuole solo usarci come diversivo ed alla minima possibilità di fuga se ne andrà lasciandoci qui dentro !!! » disse lanciando uno sguardo alle dietro di se, notando come dopo tutti i pony che li stavano seguendo, infondo si trovava proprio l'umano, immobile che osservava la scena coi suoi occhi rubino.
Il pony di terra, si prese qualche secondo per riflettere, ed infine rispose.
« Abbiamo altra scelta ? » queste sue parole furono come se un masso fosse crollato sulle spalle del pegaso.
Quest'ultimo sputò a terra, e con uno slancio delle ali si lanciò in direzione delle guardie, colpendone una in pieno muso con gli arti anteriori.
Fù seguito subito da una marea di prigionieri che si lanciarono sui loro aguzzini, sfogando la loro rabbia e frustrazione sui loro carcerieri.
Tutto durò poco, visto che le guardie vennero quasi subito sopraffatte, e castigate dai prigionieri.
Non le uccisero, ma non mancarono di certo mutilazioni e maltrattamenti, oltre che le minacce, tra le quali la più sentita fù quella di essere lasciati soli con l'umano.
Di colpo regnò il silenzio, rotto solo dalla sirena e dai respiri dei presenti, tutti i pony, Exodus compreso si voltarono verso il ragazzo che si trovava in fondo al corridoio.
Era rimasto li immobile a fissarli per tutta la durata dello scontro.
Lui non si mosse, gli voltò semplicemente le spalle, e fece per avviarsi lungo il corridoio successivo, se non fosse che una voce tra il gruppo di pony lo ammonì.
« Fermo mostro !!! » la voce era quella di un grosso pegaso color ambra, con la criniera verde mezza rasata da un lato.
L'umano fece un altro passo, e stavolta gli venne scagliata contro una ricetrasmittente delle guardie, che si schiantò contro il muro, a poca distanza dalla testa del bersaglio.
Quest'ultimo si voltò verso il pony, osservandolo senza dire nulla.
« Tu non ti muoverai da qui !! Torna nella tua cella, noi ce ne andiamo, ma tu resterai qui !!! Saremo anche criminali, ma di certo non condanneremo la nostra terra lasciando libero un essere come te !! » ringhiò il pegaso, mentre da dietro di lui provenivano voci di approvazione ed incitazione per eliminare l'umano.
« Non abbiamo tempo per questo.
Le guardie presto si riorganizzeranno, avete tre scelte...unirci e scappare da questo inferno, oppure farvi ricatturare dalle guardie, che probabilmente stavolta non avranno pietà...» disse con voce seria ma con lo sguardo perso nel vuoto.
Vi fù un secondo vociare, e poi i lpegaso digrignando i denti rispose.
« E la terza scelta ? » disse mentre lentamente si stava avvicinando al ragazzo.
Quest'ultimo prese fiato e chiuse gli occhi.
Passo un lasso di tempo che parve infinito.
Regnò il silenzio, fino a che di colpo non riaprì gli occhi fissando tutti coloro che aveva difronte, e gridò.
« La terza scelta è scoprire sulla vostra pelle, e nelle vostre mente perché noi umani siamo considerati mostri !!» disse, attendendo qualche istante, per poi concludere.
Se volete, chiedete pure alla guardia difronte alla mia cella...» terminò portando le mani aperte difronte a se, per poi chiuderle e fare notare come fossero ancora impregnate del sangue della guardia.
In quel preciso istante l'espressione sul volto di tutti i pony cambiò, diventando pallida e cercando di guardare altrove, dato che solo ora si erano accorti delle macchie presenti su tutto il corpo dell'umano.
Il pegaso ambrato lo osservò con disgusto, cercando di nascondere un conato di vomito.
In quel preciso momento si sentì aprire nuovamente la porta infondo al corridoio alle spalle dei pony.
Un nuovo numero di guardie stava fuoriuscendo dalla porta, in tenuta antisommossa muniti di lance e si stavano dirigendo verso i prigionieri fuori dalle celle.
L'umano ritrasse il braccio sinistro lasciando disteso il braccio destro, aprendo il palmo e rivolgendolo verso l'alto ed accennando un lieve sorriso.
« Per coloro che vogliono vivere...mi seguono...coloro che vogliono morire...restino qui o mi intralcino...io prometto la libertà, in un modo o nell'altro. » disse con decisione, mentre diede nuovamente le spalle ai pony e voltò lentamente l'angolo a sinistra sparendo dalla visuale dei pony.
Non passo più di qualche secondo prima che la mandria di equini, seppur spaventati e diffidenti si lanciasse dietro di lui.
Il grosso pegaso, che era in testa lo raggiunse e carico sulla groppa, con un gesto stizzito e rapido, poteva sentire chiaramente il sangue colargli sulla groppa.
« Ascoltami umani...finchè saremo qui dentro, saremo alleati...ma una volta fuori ricordati, te la farò pagare per avermi obbligato a scendere a patti con un essere come te !! » sibilò acido, mentre volava a grande velocità lungo il corridoio, seguito dalla mandria.
L'umano gli cinse il collo con le braccia, e gli si avvicino con la bocca all'orecchio.
« Eh sia...vorrà dire che avrò di nuovo di che sfamarmi..» gli sussurrò nell'orecchio, per poi chiudere gli occhi ed affondare la testa nella criniera per riposare.
Nel medesimo istante un brivido corse tutta la groppa del pegaso, che però cercò di non pensare a ciò che aveva appena udito.


OMG %) Lo adoro sempre più!! E' fantastico! E quell'umano è alquanto misterioso >_> dovrò scoprire di più!
Presto! Ho bisogno di altri capitoli! %)
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Re: My little (good) project ^^ - aggiornamento seconda part

Messaggioda Thegoodpony^^ » 20/04/2014, 18:03

Chiedi e sarà dato ^^ ahaha mi fa piacere ti sia piaciuto ^^ sto già lavorando alla terza parte ^^ e posso dire solo una cosa ^^ ho la certezza che tutti cadranno in un tranello finendo trollati :p ma non dico in che modo ^^
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Re: My little (good) project ^^ - aggiornamento seconda part

Messaggioda Thegoodpony^^ » 20/04/2014, 20:48

Ed ecco il terzo capitolo ^^ attenzione che questo sarà diverso dagli altri :P ^^ ma spero possa piacervi ^^ comunque ci tengo a dire che sono riuscito a farli velocemente grazie alle vacanze pasquali ^^ quindi dalle prossime settimane potrebbe volerci di più per scriverli ^^' ma spero che chi legge volentieri questa storia riesca ad aspettare ^^
Vi lascio una piccola bozzetta ^^ nel caso aveste qualche dubbio sull'aspetto ^^


E qui vi lascio il continuo della storia ^^ sempre se vorrete continuare a leggerla ^^

Scelte

Ore 22.00
Prigione sotterranea di Manehattan.
Settore 4 – sorvegliati speciali.


Era ormai passata un ora dall'inizio della fuga.
Finalmente i detenuti avevano raggiunto l'accesso all'ascensore-montacarichi che avrebbero usato per risalire di livello la prigione fino ad arrivare ai primi livelli.
Il pegaso con l'umano in groppa era stato il primo a salire sul montacarichi, assieme ad Exodus ed altri 8 pony, mentre gli altri di terra avrebbero dovuto aspettare.
I pegasi invece volavano al di sotto del montacarichi ed aspettavano arrivasse a destinazione, per sfruttare la botola sul fondo ed avere un uscita privilegiata rispetto a coloro che attendevano.
La tensione all'interno dell'ascensore era alta, non solo perché vi erano dieci pony stipati all'interno, ma anche perché tra loro vi era un umano, che essi consideravano un mostro, ed uno di loro ne aveva anche le prove, seppur mentali.
In quel momento l'umano era come addormentato sulla groppa del pegaso ambrato, che non sembrava per nulla contento di ciò, data anche la frase minacciosa pronunciata poco prima dal proprio cavalcatore, che se ne stava a cavalcioni sulla sua groppa e la testa immersa nella sua criniera verde.
Aveva un respiro fioco, come se da un momento all'altro non avesse più dovuto respirare.
I pony si iniziarono a guardare gli uni con gli altri, mentre la sirena continuava a suonare ed il led in cima alla porta del montacarichi indicava che si trovavano al terzo piano, ed erano in salita.
« Ehy...e se lo uccidessimo adesso intanto che dorme ? » disse un pony di terra verso il grosso pegaso.
Quest'ultimo lo osservo con aria perplessa.
« Non sono certo stia dormendo...il suo respiro è debole, ma non so se è il caso di attaccarlo...tra l'altro si trova sopra di me !! » disse lui con tono scocciato.
L'altro pony, non rispose ma esibì una faccia inebetita, per il fatto di non aver pensato a quel dettaglio, infondo si trattava pur sempre di un umano, un flagello un mostro, la creatura più perfida dell'intero universo.
Tornò a regnare il silenzio, anche se durò poco visto che fù rotto da Exodus.
« Ehy giovani...non credo che quando arriveremo disopra sarà facile uscire...ci sarà da combattere credo..» disse, mentre notava con rammarico che sia lui che come altri occupanti dell'ascensore non erano proprio nelle condizioni ideali per combattere.
Molto erano rimasti feriti nel conflitto con le guardie, che ora di certo stavano avendo battaglia con coloro che erano rimasti al settore 4.
Altri invece si erano feriti durante la corsa della mandria verso l'ascensore, e di certo non erano nelle condizioni di affrontare una battaglia.
Prese la parola il pegaso con l'umano.
« Non c'è alcun problema vecchio.. ricorda che abbiamo con noi l'umano, se proprio va male, lo lasceremo li e noi fuggiremo. » disse con fare cafone, poco prima che si avvertisse uno scrocchio che rimbombò per l'ascensore.
« Non andrai lontano senza le ali..» irruppe la voce dell'umano, che non levò neppure la testa dalla criniera del pegaso.
« Cosa intendi dire ?!?! » disse irritato il pony, che presto non tardò a capire la risposta.
Notò gli altri pony che lo guardavano, fino a che non se ne rese conto anche lui.
Le mani dell'umano erano come conficcate nella sua groppa, ma lui non avvertiva alcun dolore.
Poi si rese conto di non poter muovere le ali.
Era come se fossero separate dal suo corpo, come se non le avesse mai avute.
« TU MOSTRO !!!!! COSA MI HI FATTO !?!?! » gridò in preda al panico il pony iniziando a scalciare e saltare cercando di far cadere l'umano, che però era saldamente attaccato alla sua groppa tramite le mani nella sua carne.
Il pony continuò per un po' ad agitarsi e sbraitare, fino a che capì che era inutile e si fermò a riprendere fiato.
L'umano alzò la testa, aprendo i suoi occhi rubino, e fissando gli altri equini sgomenti.
« Ho bloccato i nervi che collegano la tua spina dorsale alle ali, fino a che terrò le mie mani in questa posizione non potrai usarle...e nel caso stessi pensando di rimuovermi te lo sconsiglio...se dovessi rimuovere le mani in modo affrettato e senza precisione patireste le pene dell'infermo e non avresti più l'uso delle ali..» dissi con molta calma, come se ciò che avesse detto fosse normale.
Tutti rimasero in silenzio, scioccati da ciò che l'umano aveva appena detto, ed anche per la rezione del pegaso, che sembrava essere su tutte le furie.
Quest'ultimo però al contrario rimase calmo, anzi iniziò a ridere sguaiatamente, spaventando ulteriormente i presenti.
« Umano....tu sei morto...non lo sai ancora, ma lo sei...quando saremo usciti di qui, schiaccerò quella tua misera testolina sotto il mio zoccolo e ti darò da mangiare ai cani stana diamanti !!! Ma prima dobbiamo uscire...poi regoleremo i conti...» disse per poi mettersi nuovamente calmo ed in silenzio.
Si potevano però notare attorno al suo collo e sulla fronte delle vene pulsanti di rabbia.
L'umano non rispose, si limitò a reimmergere la testa nella criniera del pegaso.
Exodus fece qualche passo verso il ragazzo, e gli pose l'arto anteriore destro sulla spalla sinistra.
« Ehy ragazzo...mi sono dimenticato una cosa...» disse con voce fioca.
L'umano voltò la testa a sinistra in modo che potesse guardarlo negli occhi.
Il pony osservò nuovamente quei due rubini brillare di un infinita tristezza, per poi continuare.
« ...tu sai il mio nome, ma io non so il tuo...» disse lui accennando un sorriso.
Il ragazzo ricambiò l'accenno di sorriso.
« Sai...questa è la prima volta...in tre anni che qualcuno me lo chiede...e mi dispiace dover ammettere che non lo ricordo...ma ricordo che la mia era la famiglia del clan del corvo di fuoco...quindi penso tu possa chiamarmi Katon...che nella mia lingua è il suo corrispettivo...» disse l'umano, per poi rimettersi in posizione da cavalcata sul pony.
« In ogni caso...grazie per la domanda...Exodus..spero tu non muoia una volta oltrepassata questa porta...» disse osservando il display in alto che ormai era da un po' sul due, e l'ascensore stava iniziando a fermarsi per l'imminente arrivo al primo settore.
Il vecchio pony sorrise compiaciuto per la risposta del ragazzo, anche se ora sapeva che ci sarebbe stato da combattere.
Di colpo si intromise il pegaso.
« Quindi sei in grado di utilizzare il fuoco, umano...? » chiese con tono piuttosto sospetto e con lo sguardo intento a macchinazioni.
« Non ho ancora abbastanza energie per ricorrere all'arte del fuoco...posso solo ricorrere ai miei occhi...ma forse...qualcosa è fattibile...ma occorre un pegaso...che non sia tu..» disse guardandosi attorno, per poi concludere.
«...e qui non ne vedo..» disse, senza però apparire sconsolato da ciò.
Il pony perse nuovamente le staffe.
« E perché diamine io non vado bene ?!?! » chiese scocciato, voltando il collo cercando la testa del ragazzo.
Quest'ultimo si prese qualche attimo, nell'attesa che il pony si calmasse e poi rispose.
« Sei disposto a sacrificare tutte le piume delle tue ali...? » disse in modo fermo e deciso.
Tutti i presenti rimasero di stucco a tale richiesta, compreso il pegaso.
« Se ti do le mie piume non potrò volare, lo sai questo !! Ammettilo stai cercando uno stratagemma per impedirmi di volare via ed avere le mani libere !! Tu maledetto !! » ringhiò il pegaso che nuovamente perse la pazienza, mentre sul suo collo e testa le vene pulsavano sempre più forte.
L'umano si prese nuovamente il suo tempo per rispondere.
« Mi servono per renderle armi...ma penso sia inutile parlare...chiudete gli occhi...al resto penso io...» disse lui, mentre estrasse di colpo entrambe le mani dalla groppa del pegaso, causando un nuovo scrocchio.
« Ti ho liberato le ali...così potrai decidere se combattere...o scappare...in entrambi i casi, ora chiudi gli occhi e voi fate lo stesso...» disse nuovamente, mentre scendeva e si andava a mettere in un angolo.
I pony lo fecero passare e lo osservarono con disprezzo e paura.
« E perché dovremmo fidarci ?? » ringhiò il pegaso seguito dagli altri, ad eccezione di Exodus, che chiuse gli occhi e disse.
« Procedi ragazzo...» per poi mettersi davanti agli altri come a volersi mostrare più coraggioso.
Katon, spalancò di netto gli occhi e pose le mani davanti alla bocca formando un cilindro con la mano destra, mentre teneva la sinistra sullo stomaco con l'indice ed il medio puntati verso l'alto.
« Chiudete gli occhi...non perderò altro tempo...» lo disse con fare quasi indispettito, per poi inalare una grande quantità d'aria.
«Haisekishō » pronunciò, mentre iniziò ad espellere dal cilindro creato dalla mano destra una cortina polverosa che investì in pieno i pony presenti nell'ascensore.
Per qualche attimo non si vide più nulla, mentre gli equini che non avevano avuto l'accortezza di chiudere gli occhi iniziarono a gridare in preda al bruciore.
Lentamente tutto iniziò a tornare visibile, mentre i pony avevano assunto una colorazione nerastre fuligginosa.
Il pegaso ambrato, ora nero pece stava per iniziare ad urlare, ma l'umano gli tappò la bocca con la mano sinistra.
« Da questo momento...non sbattete i denti...e non fate movimenti bruschi...quando saremo usciti da qui lasciate parlare me...e non preoccupatevi...non possono spararvi...siete ufficialmente bombe in questo momento...» disse con la massima tranquillità, mentre i pony, pur non mostrandolo a causa della cortina, erano impalliditi.
La porta dell'ascensore si aprì lentamente, lasciando fuoriuscire un poco di cortina.
All'esterno furono subito visibili un centinaio di guardie coi corni puntati verso di loro.
« Fermi detenuti !!!! Non farete un altro passo oltre quell'ascensore !! Arrendetevi oppure...» la guardia si zittì di colpo, non appena vide uscire l'umano seguito dai dieci pony completamente ricoperti di polvere esplosiva.
Camminavano in fila indiana dietro al ragazzo, e lentamente si dirigevano verso le guardie, che stavano per scagliare i loro attacchi magici.
Di colpo tuonò nuovamente la voce della medesima guardia.
« Fermi !!! Fermi !!!! Non sparate sono imbottiti di esplosivo !! una sola scintilla e saltiamo tutti per aria !! Fateli passare !! » trillò la guardia in preda la panico ponendosi fra i detenuti e le guardia che lentamente iniziarono ad aprirsi per farli passare.
Il gruppo in fila passò silenziosamente in mezzo alle guardie procedendo verso il portone in ferro.
I detenuti in quel momento erano tutti in silenzio, anche se si poteva sentire nei loro passi e nei loro respiri tutta la tensione e l'adrenalina che correva nei loro corpi, ma che dovevano trattenere per non causare la loro fine.
Inoltre in loro stava crescendo un immenso astio nei confronti dell'umano che li aveva trasformati in armi per la propria fuga, dato che a differenza loro pareva che la neppure un po' di fuliggine si fosse posata su di lui, a differenza loro che ne erano ricoperti.
Si fermarono difronte al portone, formando una fila orizzontale difronte ad esso.
Il ragazzo a quel punto si voltò verso le guardie, osservandole con totale disinteresse.
« Aprite il cancello...svelti...» disse in modo rapido, per poi voltare nuovamente le spalle alle guardie, posando entrambe le mani contro il ferro dell'ultimo ostacolo fra lui e la libertà.
I pony gendarmi rimasero qualche istante fermi, aspettando l'ordine di un superiore.
Tutto cambio non appena viderò l'umano voltarsi nuovamente, con una sorta di sadico sorriso in volto, con gli occhi spalancati.
« Conterò fino a tre...poi sprigionerò abbastanza calore da far saltare in aria l'intera prigione, voi compresi. » disse con voce spaventosamente sadica, avvertendo forse una sorta di insanità in tutto ciò, visto che anch'egli sarebbe morto in questo suo gesto.
« Sono certo che molti di voi abbiano una famiglia ad aspettarli a casa...sarebbe un peccato se non li rivedeste più...quindi...non sarebbe più facile aprire questo portone ?...In ogni caso...uno...» l'umano iniziò a contare sollevando il pollice della mano destra rivolto verso le guardie, che iniziarono ad agitarsi e guardarsi una con l'altra iniziando a gridare e capire come agire.
«...due...» proseguì Katon, mentre il suo sorriso cresceva sul suo volto ed i suoi occhi parevano brillare di un rosso ancora più intenso come se proprio da essi dovesse scaturire il fuoco che avrebbe segnato la fine di tutti.
Una voce tuonò da una scalinata, a fianco delle guardie.
« Fermo !! Resta calmo, ora ti faccio aprire il cancello, ma sappi che non appena varcherai quella soglia, avrai tutte le guardie di Manehattan o forse Equestria sulle tue tracce... se esci fuori sei finito...» disse una pony unicorno, vestita di gran classe, che gli altri detenuti e guardie riconobbero come la direttrice del penitenziario.
Mentre tutti i detenuti iniziarono a tremare, e le guardie si misero sull'attenti l'umano la osservo e fissò direttamente negli occhi, notando come essa non indossasse nessun tipo di protezione contro i suoi occhi.
« Non temi il mio potere...? » chiese lui avvicinandosi alla giumenta dal manto bianco e dalla criniera solare proprio come i suoi occhi.
Lei ridacchiò come se nulla fosse, per poi osservare rispondere al suo sguardo, senza alcun timore.
« Non temo niente e nessuno, questa è la mia prigione ed io qui comando.
Oggi potrai riuscire ad andartene, ma credimi prima o poi tu tornerai qui dentro, e sarò io stessa a trascinartici, feccia dio un umano. » disse guardandolo con disprezzo, per poi superarlo e dirigersi verso i detenuti con lui.
« E voi...voi siete anche peggio di lui, vi sta così a cuore la vostra libertà addirittura da arrivare a stringere un patto con un umano ? Mi fate schifo...tutti quanti...ma non preoccupatevi, prima o poi tornerete tutti qui...e qui finirete i vostri giorni. » concluse, con sguardo carico d'odio verso i detenuti e l'umano.
Si voltò e diresse verso una guardia per poi voltarsi verso il portone.
Illuminò il corno di una luce arancio, e come d'incanto il portone iniziò ad aprirsi scorrendo a destra e sinistra, mostrando l'esterno.
Il penitenziario si trovava proprio sotto all'enorme statua che contraddistingueva Manehattan, e si trovava alla base del supporto di essa.
Una lieve brezza entrò dal portone spostando i lunghi capelli del ragazzo, che respirò a pieni polmoni chiudendo gli occhi.
Li riaprì lentamente non appena si accorse che i pony con lui si stavano avviando verso l'esterno.
Iniziò ad indietreggiare, tenendo lo sguardo fisso verso la direttrice e le guardie, bisbigliando qualcosa.
«...Chiedo perdono...per ciò che sta per accadere...prometto che il vostro sacrificio non sarà dimenticato...ma se servirà a farmi tornare nel mio mondo...sono pronto a farmi carico delle vostre vite..» disse sottovoce, mentre anch'esso ora, camminando all'indietro era uscito.
D'un tratto alle sue spalle sbucò ad alta velocità il pegaso ambrato con gli zoccoli anteriori puntati in avanti, per colpirlo alla schiena.
Ma prima che il contatto potesse avvenire il ragazzo si lascio cadere in ginocchio, ed il pegaso volò direttamente dentro il penitenziario imprecando con forza.
Il giocato si voltò i scatto, con un colpo d'ala, puntando nuovamente l'esterno, ma il portone si richiuse prima che potesse uscire.
Il pony scese a terra e si voltò verso la direttrice infuriato.,
« Tu sgualdrina !! Apri questo cancello muoviti !! Oppure vuoi che sbatta lo zoccolo a terra eh ?!?! » disse lui sollevando lo zoccolo anteriore sinistro, e sfoggiando un sorriso spavaldo.
Mala direttrice rimase immobile, fissandolo con gli occhi spalancati.
« Come avevamo detto...la nostra alleanza finiva fuori dal portone...quindi ora..puoi morire...addio. » disse la pony poco prima di sparare un fascio magico verso l'ascensore ancora pieno di polvere esplosiva. Poco prima che l'esplosione lo raggiungesse, il pegaso imprecò, per poi serrare gli occhi.
All'esterno nel frattempo Exodus aveva caricato sulla groppa Katon, ed assieme a lui si era allontanato verso un piccolo boschetto a non molta distanza dal penitenziario.
Mentre si stavano allontanando si avvertì la forte esplosione e la terra tremare, mentre un enorme crepa era risalita dalla base di ferro ed aveva intaccato la statua di Manehattan, dalla cui base ora stava uscendo un immensa quantità di fumo.
L'umano osservò quel fumo salire con sguardo insensibile, per poi posizionarsi in modo più comodo sulla groppa del pony di terra.
A quel punto, dopo essersi appoggiato alla sua criniera bianca annerita dalla fuliggine gli fece una domanda diretta con tono molto serio.
« Exodus...dimmi, sono un mostro...vero ? » disse con tono insofferente, mentre sprofondava ancor più il viso nella criniera, come voler sparire all'interno di essa.
Il pony attese qualche attimo, contandosi le parole in bocca.
« Si...lo sei...sei un mostro...ma non lo sei più di quanto non lo sia io...o di quanto non lo fossero quelle guardie...ma tu a differenza mia e loro...hai uno scopo ragazzo...non so se questo valga come giustificazione...ma perlomeno la tua non era violenza indiscriminata...quindi..» non finì la frase, poiché il ragazzo gli cinse il collo con le braccia, avvolgendolo in un abbraccio.
Il pony fù quasi certo di sentire delle lacrime scorrere nella sua criniera, ma in quel momento non se ne preoccupò, ora importava solo allontanarsi da quel luogo.
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Re: My little (good) project ^^ - aggiornamento terza parte

Messaggioda Thegoodpony^^ » 21/04/2014, 16:15

Ed eccomi arrivato all'ultimo capitolo ^^ di questa prima parte della storia ^^, per quelli che la seguono non preoccupatevi ^^ questa era solo la primna parte, ed appena possibile proseguirò con la seconda raccolta di capitoli ^^ spero che abbiate apprezzato quello che avete letto fin oad ora ^^ e che continuerete a leggere anche ciò che scriverò più avanti ^^ che altro dire ^^ vi lascio alla lettura ^^ ed a presto ^^


Il momento delle spiegazioni


Ore 00.00
Esterno del penitenziario di Manehattan.
Boschetto a 2 chilometri dalla statua.

Molti dei pony evasi si erano dileguati nel buio della notte.
Alcuni si erano gettati in mare, mentre altri avevano rubato una zattera per poter arrivare in città.
Exodus e Katon si trovavano in un piccolo boschetto ancora sull'isolotto.
Nel luogo scelto dai due per riposare si trovava anche una buca colma d'acqua, dove il pony si era immerso più volte per levarsi la polvere esplosivo che fino a poco prima ricopriva il suo corpo.
Nel frattempo l'umano si era seduto accanto ad un albero, con le gambe completamente distese e con lo sguardo rivolto verso il cielo.
Il pony di terra uscì pulito, e pimpante visto che era da tantissimo tempo che non respirava dell'aria così fresca, e che non si faceva un bagno decente.
Lentamente si avvicinò al ragazzo e gli si sedette difronte, con fare amichevole.
« Beh ragazzo..alla fine hai mantenuto ciò che avevi detto, siamo evasi...non sei contento ? » chiese lui accennando un sorriso e cercando l'attenzione dell'umano.
Quest'ultimo abbasso la testa, fino a che i loro sguardi non si incrociarono, e nuovamente gli occhi rubino del ragazzo parvero come ipnotizzare quei vecchi occhi stanchi cinerei del vecchio pony.
Katon annuì con un cenno della testa per poi tornare a guardare le stelle.
Era una bellissima serata, non vi era una sola nuvola in cielo, e sia la luna che le stelle erano perfettamente visibili.
« Il vostro cielo...è così simile a quello del mio mondo...resta sempre stupendo...e luminoso...» disse il ragazzo tenuto lo sguardo puntato in alto.
Il pony alzò anch'esso lo sguardo osservando lo splendido cielo che si stagliava sopra di loro, come a voler dare loro il un buon augurio per la ritrovata libertà.
« Si...è molto bello, e lo avessi visto qualche anno fa..quando vi era ancora Nightmare Moon intrappolata sulla luna, avresti visto un immensa immagine del volto di una puledra sulla luna, robe da non credere ahahah » ridacchio il vecchio picchiando sul manto erboso con lo zoccolo anteriore sinistro.
Si fermò quando notò che il ragazzo non stava per nulla ridendo, anzi sembrava più serio di prima.
Il pony prese qualche attimo per ricomporsi, diede due leggeri colpi di tosse e poi riprese.
« Dimmi Katon...se posso chiedertelo...come è il tuo mondo ? » disse avvicinandosi al ragazzo.
Quest'ultimo chiuse gli occhi, per poi sospirare.
Abbasso nuovamente la testa verso il pony, ma tenendo gli occhi chiusi.
« Sei sicuro di volerlo sapere ? Infondo, noi umani siamo dei mostri ...il mio mondo non può che essere terrificante ai tuoi occhi...» disse lui, appoggiando la testa al tronco.
Il pony si prese nuovamente qualche secondo prima di rispondere, contandosi per bene le parole che avrebbe dovuto usare.
« Si..forse hai ragione, ma ciò che ho visto durante questi anni di prigionia mi ha fatto capire, che forse noi pony siamo i veri mostri...che non siamo nemmeno in grado di risolvere problemi semplici senza dover ricorrere a metodi nascosti...pensano tutti che non vi siano carceri o strutture penitenziarie, o forse fanno solo i finti tonti...questo per non turbare la quiete pubblica...ma la verità è che ci sono molti segreti ad Equestri...alcuni che non dovrebbero mai essere scoperti e rivelati... »
« Come me...» lo interruppe il ragazzo.
« Cosa intendi dire Katon...? » disse lui avvicinando la testa al ragazzo per poter udire meglio le sue parole. Il ragazzo spalancò gli occhi, e con un rapido gesto della mano destra, portandola dietro al coppino del pony, se lo portò a talmente vicino che quasi i loro occhi si toccarono.
« E' lungo da spiegare...sarà più semplice mostrartelo. » detto ciò i suoi occhi parvero ingrandirsi ed il pony chiuse gli occhi come per paura.
Li riaprì lentamente, e notò di trovarsi immerso nel nulla.
Era in piedi certo, ma non capiva dove stesse poggiando gli zoccoli visto che tutto introno a lui era bianco.
Di colpo al suo fianco sinistro comparve il ragazzo dal nulla, in piedi e lo osservava.
« Non preoccuparti Exodus, ti trovi a contatto con la mia mente, qui io sono il padrone...quindi non preoccuparti non ti accadrà nulla...ora ti mostrerò il mio mondo...» appena finì di parlare, e dopo che il pony ebbe sbattuto nuovamente le palpebre notò di non essere più nel nulla, ora si trovava con gli zoccoli a terra, al centro di ciò che sembrava essere un villaggio rurale con delle grosse case, ed intorno a lui notò che vi erano altri umani, vestiti con strani vestiti di vario colore.
« Fantastico...e dimmi è qui che tu vivevi..? E questi umani sono come te..? Anche loro hanno i tuoi poteri ?? » disse il pony esaltato da tutto ciò che stava accadendo.
Continuava a guardarsi intorno ed osservava tutti quegli umani che giravano per le strade, e vide anche quelli che lui definiva piccoli di umani.
« Controllati Exodus...ora risponderò a tutte le tue domande...» disse il ragazzo pacatamente.
« Io vivevo in questo mondo...ma non riesco a rimembrare correttamente la posizione della mia casa...anche se credo non si trovi in questa zona...ma i miei ricordi sono frammentati..in ogni caso...si questi umani hanno la mia stessa struttura fisica, ma come per voi pony ogni umano è diverso e non ve ne sono due tipi uguali, ognuno ha una propria specialità, ed in base a quella ottiene un ruolo nel villaggio...anche loro hanno poteri, alcuni hanno il mio stesso potere del fuoco...mentre in pochi hanno i miei stessi occhi, poiché essi sono ereditari di poche famiglie... » concluse il ragazzo iniziando a camminare lungo un vialetto tra le case, seguito dal pony di terra che continuava ad osservarsi intorno ed ascoltare le spiegazioni che gli venivano fornite.
« Ed i pony dove sono ? » chiese lui, con aria curiosa.
« In questo villaggio non ci sono pony, la vostra specie è rara in queste terre...ed in ogni caso non penso sia il caso tu veda i tuoi simili del mio mondo...» disse lui fermandosi dinanzi ad una casa dai muri rossi.
Il pony gli si pose difronte, con aria un poco delusa.
« Perché che hanno i pony del tuo mondo ? » chiese lui perplesso.
Il ragazzo resto qualche attimo in silenzio, pensando a come spiegarlo nel modo più facile possibile.
« Sarò sincero Exodus...noi i pony, come molte altre creature, le uccidiamo per mangiarle...se tu fossi nel mio mondo, probabilmente saresti allevato solo per essere poi ucciso e mangiato da qualche umano...probabilmente per questo noi siamo mostri...ai vostri occhi. » concluse Katon notando come il pony fosse impallidito di colpo, ed avesse iniziato ad indietreggiare.
L'equino stava tremando vistosamente, ed ebbe un conato, non appena capì ciò che era successo nella prigione quando aveva visto il ragazzo coperto di sangue.
« Quindi...voi mangiate gli altri essere viventi...come i carnivori del mio mondo...? » chiese il pony, ancora tremante.
L'umano lo osservò attentamente, e senza il minimo scrupolo gli rispose.
« Si, noi mangiamo qualsiasi creatura commestibile. Siamo carnivori, ed erbivori, e non ci facciamo scrupoli di massacrare intere specie o famiglie pur di sfamarci, e viviamo a sbaffo delle altre creature...» disse azzardando qualche passo verso il pony, che però scatto indietro come impaurito.
« Posso capire se ora hai paura di me Exodus...ora hai capito perché siamo mostri...oltre al fatto di essere una razza bellicosa...che spesso e volentieri si uccide tra simili per beni materiali...o per delle terre...o anche per semplici e futili motivi..» concluse il ragazzo, cambiando il paesaggio e trasportando i due nel pieno di una battaglia.
Il pony notò come gli umani si uccidessero tra loro, utilizzando armi simili a quelle dei pony, reggendole con le mani, ed a volte utilizzando attacchi che apparentemente sembravano rispecchiare gli elementi della natura.
« Vedi...questa è una guerra secondo gli umani...e tutti questi umani..in questo momento stanno morendo a causa del litigio di due politici...ciò che si definisce una morte inutile...» disse, mentre il pony era paralizzato dal terrore.
« Penso che possa bastare...» detto ciò di colpo tutto il paesaggio e le figure iniziarono a sfumare, fino a che il pony non sbatté nuovamente le palpebre ritrovandosi faccia a faccia con l'umano nel boschetto a Manehattan.
Il pony fece un scatto all'indietro guadagnando una certa distanza dal ragazzo, che ritrasse la mano con calma, appoggiandosela sul petto.
« Credo che ora dormirò...» disse Katon stendendosi sul fianco destro vicino alla pianta.
« Buonanotte Exodus...e dormi tranquillamente...non sono affamato..» concluse, prima di smettere di dare segni di veglia.
Nel frattempo il pony non rispose, era troppo occupato a pensare a tutto ciò che aveva appreso.
La parte della guerra, quella poteva capirla, poiché anche nel suo mondo, seppur venissero nascoste, accadevano uccisioni per futili scopi.
Ma non riusciva a capire come una specie pensante e con un cuore potesse riuscire ad uccidere altri essere viventi come delle bestie per nutrirsene, era qualcosa di inconcepibile per l'equino.
Probabilmente avrebbe potuto passare l'intera notte a pensarci e rifletterci, ma l'unica spiegazione che riuscì a darsi, fù che essendo creature evolute e malvagie si ritenessero tanto superiori da poter permettersi di privare la vita ad altre creature per sopravvivere.
Chiaramente la paura gli impediva il ragionamento sul diverso funzionamento dell'organismo, poiché egli era abituato a ragionare da erbivoro.
Quella notte il pony non riuscì a chiudere occhio, dato che in lui ormai, si era insidiato il seme della sfiducia e della paura.
Il mattino seguente il ragazzo si svegliò, e si voltò lentamente dalla parte in cui presumeva stesse dormendo il pony, ma non lo vide.
Si alzò, facendo attenzione che non ci fosse nessuno.
Constatò come il fumo salisse ancora dalla base della statua, e come vi fossero ancora molti pegasi del servizio anti incendio di Manehattan che, tramite l'ausilio di nuvole grigie, stessero cercando di spegnere l'incendio sotterraneo.
L'umano tornò a concentrarsi vicino al giaciglio in cui aveva dormito Exodus.
Non vide il pony, ma al suoi posto notò, scritto nella sabbia.
Era un messaggio del pony lasciato per lui. Si avvicinò allo scritto, facendo attenzione a non calpestare nessuna parte di ciò che il pony aveva lasciato.
Iniziò a leggere mentalmente.
« Ragazzo...quando leggerai questo messaggio io sarò già sparito, mi dispiace abbandonarti così, ma penso di essere anche io uno sciocco pony come tutti gli altri, ed ho paura di te. Prima di andarmene stanotte ho rubato un paio di cose che potrebbero esserti utili.
Ti sono comunque grato per avermi liberato...ora devo andare quindi ti do il mio addio, e ti chiedo perdono per la mia codardia.
Exodus » finì di leggere, iniziando a riflettere sulle parole che aveva appena contemplato.
Si alzò, osservando nuovamente quel messaggio, scrutandolo coi suoi occhi rubino, come se dovesse accadere qualcosa.
Ma così non fù.
« Addio...Exodus, non sei un codardo, ma un pony intelligente..» disse, come se sperasse che la sua voce giungesse in qualche modo al pony.
Voltò la testa a sinistra, in direzione del cespuglio indicato con una freccia nel messaggio.
Spostò alcune fronde, constatando ciò che si trovava all'interno.
Vi si trovava una borsa nera malconcia in tela, dei vestiti nerastri da pony, ed alcuni barattoli di fagioli.
Il ragazzo accennò un leggero sorriso per poi prelevare gli oggetti.
Inserì i due barattoli nella borsa, che poi posò a terra, in seguito prese i vestiti che gli aveva lasciato,.
Fù subito chiaro che non li aveva rubati a caso, dato che, a parte alcuni difetti presenti nel tessuto e nella forma, dovuti alle differenze strutturali tra pony ed umani, i due capi di abbigliamento gli calzavano aderenti, probabilmente erano stati rubati da una puledra, vista l'elevata trasparenza.
Katon si avvicino alla buca con l'acqua, per osservare meglio il suo riflesso.
Constatò come ora avesse un aspetto, un minimi più presentabile.
Ora le maniche era più lunghe e gli arrivavano quasi al gomito, inoltre aveva anche ciò che si poteva definire una braghetta corta.
Non che contasse visto che chiunque lo avesse visto sarebbe scappato via o lo avrebbe attaccato se avesse compreso che si trattava di un umano.
Notò come la borsa non gli fosse molto utile, la prese dai lembi interni e la ruppe, scucendola.
Utilizzando i due lembi della borsa, assieme ai fili scuciti, ed ai fermagli, utilizzandolo come aghi per fabbricarsi due calzature per coprire i piedi nudi.
Il ragazzo si alzò, ora vestito, e con un paio di scarpe.
Ora non restava altro che capire come era arrivato in quella terra, e soprattutto come tornare a casa.
Il suo ultimo ricordo era quello di essere legato ad un cristallo, a cui egli era legato, mentre un altro gli fluttuava al di sopra e gli estraeva a forza il suo mana, e che successivamente, dopo aver fatto ciò era stato incatenato ad un muro, ed alcuni equini lo avevano torturato.
Ricordava soprattutto una sorta di unicorno nera, probabilmente femmina che lo fissò dritto negli occhi, e che non ebbe il minimo problema a resistere al suo potere oculare, anzi f+ in grado di rispondere all'attacco e di prelevare parte del suo potere facendolo svenire.
Infine il suo ultimo frammento di memoria lo collocava in mezzo ad una strada di Manehattan dove sentì parlare una voce femminile distorta, assieme ad una serie di ringhi oltre che ad un insopportabile ronzio.
Poi i ricordi svanivano, e tutto ritornava alla sua prigionia nel penitenziario.
Il ragazzo osservò il cielo, osservando come fosse una splendida mattina soleggiata, strinse i pugni lungo i fianchi ed abbassò il voltò.
« Devo trovare qualcuno che possa restituirmi la memoria...» pensò, mentre iniziò a camminare in direzione dell'acqua, che una volta attraversata, lo avrebbe condotto a Manehattan.
Che lo avrebbe condotto, alla verità.
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