Serenade ha scritto:Dipende dall'anime: di recente (e con recente intendo negli ultimi 10 anni) ne stanno arrivando parecchi che non sono molto adatti ai bambini piccoli come Death Note, Nana o Soul Eater che infatti hanno le sigle originali anche qui in italia, sia perchè non vengono acquistati dalla mediaset sia perchè non sono Anime adattissimi ai piccoli, che sono quelli che più di tutti si godono le sigle italiane (difattii le sigle si fanno in primis per attirare di più i tabacchini). Caspio, le sigle di Rossana, Guru Guru, YuGhiOh, Shaman King, Power Stone, Pokèmon e Digimon spaccavano alla grande!
E anche se detesto il cartone, pure la sigla di Bakugan è figa a mio parere :3
In sostanza, un ragazzo se ne frega della sigla se il cartone tratta temi maturi, quindi sarebbe semplicemente fuori luogo emtterla, mentre in un Anime adatto ai piccoli, una bella sigla nella nostra lingua ne enfatizza le caratteristiche "ragazzesche"
Ma in fondo basta che un cartone non vada in mano alla mediaset o alla Rai e la sigla stai certo che nonc e la rifanno, vedi Inuyasha o Tutor Hitman Reborn, che avrebbero effettivamente potuto avere delle sigle italiane se finite in mano a loro

Oddio, qua c'è da obiettare che è anche una questione di 'adattamento forzato': Mediaset ha sempre trattato gli anime alla stregua di cartoni, quando invece molti hanno una certa profondità dietro e tematiche dietro (vedi censure e le crociate di quei simpaticoni del MOIGE). Le sigle di certi anime sono lavori d'arte a sé stanti: citando una delle 'vittime' di Mediaset, mi viene da menzionare One Piece. Il rifacimento delle sigle non mi pare indice del contenuto degli anime e del pubblico a cui è indicato (vedi, Inuyasha non è 'meno adatto' di varie produzioni Mediaset), quanto appunto una questione di 'packaging' e filosofia di rete.
Io comunque me ne frego assai della sigla, non solo per questioni estetiche, ma anche di 'intentio auctoris' [semiotica mode on] E qua plano da un terribile OT in un geniale IT. Quando ho visto MLP:FiM in inglese la prima volta, sono stato colpito subito dalla sigla. L'introduzione 'lirica' (la parte con il pallone aerostatico per intenderci) viene 'frantumata' (visibilmente e uditivamente) dalla scena in cui vengono attraversate le nuvole. La musica prende ritmo e vediamo un loop-de-loop di Rainbow Dash, che proietta a grande velocità verso il terreno. Questo è un improtantissimo segnale secondo me, la rottura intesa di Lauren Faust con le generazioni precedenti.
Se io avessi visto per prima la sigla Mediaset, non avrei mai avuto quest'impressione, hanno un pò traviato il messaggio: avrei avuto piuttosto una riconferma dello stile delle generazioni precedenti (seppur musicalmente aggiornato agli standard attuali). Pace, armonia, felicità sdolcinata, blah, blah, blah. Certo, alla fine degli episodi c'è sempre un ritorno all'equilibrio, alla pace con tanto di morale 'esopiana', ma la sigla italiana eclissa tutto il conflitto che c'è in mezzo. Se ho imparato qualcosa dalla serie (anche fermandomi alla sola Season 1, nella Season 2 ci sono visibili cambiamenti di approccio e di maturazione tematica, non per niente non è più vincolata dagli standard della valutazione 'EI') (senza contare il riconoscimento dei Brony

) è che Equestria non è perfetta, è piuttosto incasinata, i Pony litigano e sbagliano. Tempo l'episodio 2 e ho visto un Marshmallow prendere a calci una Manticora, 'nuff said. L'impatto della sigla italiana secondo me travia troppo lo spirito dello show (e d'altronde dubito che quelli di Mediaset se ne siano mai preoccupati troppo in primo luogo).
Musicalmente è carina, per carità, ma dà segnali sbagliati, tutto qua
