REDBOX INTERVISTA TARA STRONG

Il blog di RedBox, che si occupa di recensioni e notizie sul mondo del cinema e dell’intrattenimento, in concomitanza con la release del film di My Little Pony ha realizzato un’intervista con Tara Strong, chiedendole del suo lavoro e in particolare sulla sua esperienza con la serie.

Potete trovare l’intervista integrale e in lingua originale al seguente link, ma per chi non mastica l’inglese correttamente, vi riportiamo qui sotto la traduzione del testo:

REDBOX: Qual è la l’aspetto dell’universo di My Little Pony che ti colpisce maggiormente?

TARA STRONG: Una cosa che mi piace dello show è la grande differenza che c’è tra i personaggi, c’è letteralmente una personalità a cui tutti gli spettatori possono accostarsi e trovare delle similitudini con se stessi. Anche nel mio caso, ci sono delle situazioni nella vita reale in cui sento che Twilight sarebbe capace di gestirle meglio della stessa Tara Strong. Le lezioni sono importanti, nel film Twilight fa qualcosa di sbagliato e riconosce di avere fatto una cosa cattiva. Il messaggio che trasmette è che nessuno è perfetto, e il fatto che Twilight ammette l’errore e impara da esso, la rende più umana rispetto a qualcuno che è sempre troppo perfetto. 

RB: Di tutti i franchise di cui fai parte, quali sono i fan più “Hardcore”?

TS: Ho preso parte a molti show e interpretato molti personaggi iconici, ma il fandom di MLP ha completamente stravolto la mia mente! Questa fan-base è comprensiva. C’è una sorta di forza anti-bullismo molto forte. E’ come un esercito della gentilezza in giro per il mondo.

RB: C’è un documentario con un titolo fantastico: “BRONIES: The extremely unexpected adult fans of My Little Pony”. Quei fan devono essere stati una sorpresa.

TS: All’inizio decisamente. C’erano questi militari Brony che volevano che gli facessi l’autografo sul braccio, in modo che potessero poi farselo tatuare sotto i loro tatuaggi di Twilight Sparkle. Dipingono Pinkie Pie (il personaggio) sui loro carri armati e cantano canzoni di MLP per farsi forza nei momenti difficili. Sul mio account Twitter ho devoluto centinaia di migliaia di dollari in opere di beneficenza, e i Brony sono stati tra i più grandi dei donatori!

RB: Crescendo i tuoi figli hanno realizzato che lavoro facesse la mamma? Qual è stata la loro reazione al sentire la tua voce uscire dalla bocca di un personaggio dei cartoni in TV?

TS: Li ho portati con me alle sessioni di registrazione alla Nickelodeon e a Cartoon Network. Si sono divertiti molto con gli altri artisti della voce, e gli stessi edifici erano luoghi molto colorati e luminosi. Erano supereccitati. Il più grande era al quinto anno quando MLP è esploso, e quando venivo a fare visita a scuola le bambine mi circondavano, e i miei figli, non capendo, mi guardavano chiedendosi “Che succede”?

RB: Quanti ruoli hai interpretato?

TS: Sono certa di avere doppiato più di 1000 voci! A dirti la verità, alcune volte mi capita di domandarmi “da dove proviene quella voce?”.

RB: Come la tua voce creditata per “Bellybutton” nel film Ted? (la voce che sentiamo quando al protagonista del film viene premuta la pancia, n.d.t.)

TS: Quello è successo perché avevo ricevuto un messaggio da Seth McFarlane che mi chiedeva se sarei venuta al suo tavolo di lettura dello script. Andavo molto d’accordo con lui sin dai tempi de La Famiglia Griffin, così ho risposto “Ma certo!”. Praticamente, si trattava di fare una vocetta carina da orsacchiotto. Ero al tavolo di lettura con Mila Kunis e Mark Wahlberg e stavo semplicemente facendo quella voce.

RB: C’è forse uno dei tuoi progetti, non più al centro dell’attenzione, che vorresti fosse riscoperto dalla gente?

TS: Uno dei miei ruoli preferiti è stato ne La Sirenetta 2, perché ho potuto cantare con Jodi Benson. Non conosco nessuna bambina piccola che non vorrebbe essere Ariel, e ho potuto cantare con lei! Ero scombussolata. Mi dicevo che probabilmente sarei potuta morire il giorno dopo.