-Ritmo Narrativo: Serrato, ecco come definire questo racconto, il dialogo/monologo del protagonista e forse una delle parti migliori della fic, il suo continuo botta e risposta con "L'altro", il "loro" progressivo avvicinarsi, riga dopo riga, alla piena accettazione di chi "Sono" diventati, tutto ciò costruisce un folle crescendo che sboccia in tutta la sua bellezza nelle poche, sinteticamente epiche, battute. Ho percepito, mentre lo leggevo, la netta sensazione di qualcosa che si stava avvicinando, una sorta di suspense costruita magistralmente una frase dopo l'altra, come se stessi vedendo una palla da demolizione schiantarsi al rallentatore su un edificio, aspettando l'impatto.
Mi hai fatto scendere lungo la schiena un brivido che non provavo dai tempi di Fallout: Equestria, congratulazioni Chris.
-Atmosfera: Cupa, soffocante, nebulosa: Sono questi gli aggettivi che mi vengono in mente pensando al tuo racconto. Cupa per la sensazione di prigionia che il testo riesce a trasmettere, si può quasi percepire il peso delle catene che avvolgono il protagonista. Anche la decisione di lasciare l'ambientazione volutamente nebulosa e indefinita mi è piaciuta. Un ottima scelta che lascia aperte molte ipotesi.
-Il Prigioniero: Ultimo, ma non per importanza, l'unico (Se cosi vogliamo considerarlo) protagonista del racconto che funge anche da voce narrante, un personaggio senza nome e senza identità, imprigionato dai suoi simili per essersi preso, diciamo, "eccessive libertà artistiche sul luogo di lavoro", condannato a una solitudine eterna, costretto a fronteggiare la follia (O una nuova consapevolezza?) che inesorabilmente erode la sua sanità mentale. Devo ammettere che il misterioso prigioniero mi ha subito intrigato, sia perché non si può fare a meno di trovare ingiusta la condanna del protagonista, che sembra quasi sproporzionata rispetto alla colpa, sia perché si e incuriositi dallo scoprire la vera identità del prigioniero (Che, in verità, si può già intuire da molti ovvi indizi sparsi per il racconto). Questo rende molto più soddisfacente il colpo di scena finale, una ciliegina su una già deliziosa torta.
-Stile: Una piccola nota sulla scelta stilistica di dividere le battute in due colonne separate che gradualmente si avvicinano una al altra, questo mette ancora più in risalto il duello mentale in corso tra il prigioniero e la sua follia, dando anche al lettore una chiara indicazione della crescente perdita di senno del protagonista, con le sue due personalità che si uniscono gradualmente, fino a quando non arrivano a sovrapporsi, ad indicare il completo assorbimento del raziocinio del protagonista nel mare del suo delirio. Una scelta stilistica molto particolare che ho particolarmente apprezzato.