“ok, Trixie. Ora siamo pronti.”
“perfetto. Ricordatevi di tenervi stretti.”
Trixie caricò il suo corno di energia e, non appena questo fu al massimo, lanciò la formula: “l’immagine del cuore è ora di celare, e con la forza della propria mente si potrà RALIZZARE!”
i due draghi furono avvolti da un insieme di scintille e raggi color celeste. Una nuova e ancora più strana sensazione; di leggerezza e… di libertà li travolse, un sensazione a dir poco indescrivibile ma non spiacevole.
“Lovely… p-puoi aprire gli occhi ora.” Le disse Spike.
I due draghetti si ritrovarono in mezzo a un prato, Lovely si accorse di non avere più le catene attorno ai polsi.
“dove siamo?” chiese lei stupita.
“a pochi metri da Ponyville.” Disse il draghetto indicando la cittadella distante poco più di cento metri.
“Ponyville!? E come ci siamo arrivati qui? Non avevi detto che Twilight non mi avrebbe mai lasciato uscire dalla cella?”
“beh in realtà… siamo ancora nelle prigioni di Canterlot.”
“credo di non capire… quindi non siamo a Ponyville?”
“ecco vedi questa non è propriamente la vera Ponyville.” Lovely sembrava confusa. “questa è la Ponyville della mia testa, in parole povere Trixie ci ha trasportati in una Ponyville che ho creato nella mia testa grazie ai miei ricordi ed esperienze.”
“wow! E… adesso che facciamo?”
“ti porterò a fare un bel giro turistico. Dato che, come spero, ti fermerai per un po’. Quando questa situazione si sarà conclusa, quindi voglio che tu veda la vita che facciamo qui. Così non ti sarà tutto completamente estraneo.”
“bene… allora da dove cominciamo signor guida turistica.” Non ci fu bisogno di ripeterlo, Spike prese Lovely per un braccio e si diresse di corsa verso la città.
La prima tappa fu l’angolo zuccherino dove, guarda caso, c’era una festa in corso.
“è il compleanno di qualcuno?” chiese Lovely.
“no, ma non ha importanza. Per Pinkie Pie ogni scusa è buona per una festa.”
Infatti, detto questo, spuntò una Pinkie saltellante con in testa un cappellino da festa pieno di brillantini.
“forza ragazzi non state lì impalati è il momento di festeggiare!”
e senza preavviso mise in testa ai draghetti due capellini simili al suo.
questo suscitò una risatina di Lovely “ma… fa sempre così?”
“quasi.”
“cupcakes! Cupcakes in arrivo!”
Pinkie rispuntò con in bocca un vassoio pieno di tortine, su cui padroneggiavano due allo zaffiro. “volete favorire?”
“sì, grazie Pinkie.”
Spike prese entrambe le tortine, passandone una alla piccola: “alla tua salute.” Ed infine fecero un brindisi con i cupcakes.
“Spike, Lovely venite? Tra poco giochiamo ad attacca coda.”
“magari un’altra volta Pinkie. Sto accompagnando Lovely a fare un tour per Ponyville.”
“oh, arcisuperd’accordo. Però quando potete passate vero?”
“contaci!” e uscirono dalla pasticceria.
“e… adesso dove si va?”
“prossima tappa, casa mia.”
Lovely sembrò titubante. “tranquilla, vedrai che ti piacerà.”
“wow!”
“già, non è malaccio.”
“quindi tu e Twilight vivete in una biblioteca? Chissà perché la cosa non mi sorprende.”
“beh vivevamo, ora Twilight si è trasferito a Canterlot, così… sono diventato io il bibliotecario di Ponyville. Ora questa è diventata solo casa mia.”
“ora si capiscono molte cose.”
“che intendi?”
“niente.” Rispose subito lei, Spike alzò le spalle.
“comunque, non deve essere facile ricordarsi la posizione di ogni volume.”
“a dire il vero, non per vantarmi, ma ho un’ottima memoria. Anche se devo ammettere che lavorare qui da soli non è facile.”
“anche se scommetto ti diverti un sacco qualche volta.”
“certo… finché un enorme enciclopedia non ti cade addosso.” A Lovely scappò una risatina.
“se ti fermerai un po’ a Ponyville sarò felicissimo di prestarti qualche libro.”
La draghetta cambiò espressione. “che cosa c’è Lovely, qualcosa non va?”
“no, sto bene è solo che… mi piacerebbe ma… io non so leggere.”
Il draghetto rimase un attimo bloccato “veramente?”
“non ho mai imparato ne a leggere ne a scrivere. Mi hanno allontanato dal branco prima che potessi solo provarci.”
Spike era allibito; una ragazza così sveglia e coscienziosa non aveva avuto neanche mezza delle possibilità che a lui, invece, erano state sempre offerte su un vassoio d’argento.
“beh… se vuoi… potrei insegnarti io.”
“davvero lo faresti?”
il draghetto sorrise: “certamente, anzi credo di poter iniziare da…” e iniziò a controllare tra gli scaffali. “ah, eccoti qua.” E tirò fuori un libro color blu e con scritte bianche. “storia degli elementi dell’armonia; guida illustrata per puledrini. Sapevo che era qui da qualche parte.”
Lovely non sapeva come reagire; se ringraziare Spike per la sua disponibilità o offendersi perché doveva iniziare da un libro per puledrini.
Non ebbe il tempo di scegliere cosa fare, il draghetto si sedette accanto a lei e aprendo il testo ricominciò il suo discorso:
“vedi questo libro contiene tutte le avventure affrontate da Twilight e le altre fino ad ora.”
“vuoi dire come quando sconfissero Nightmare Moon?” chiese lei, indicando la prima illustrazione.
“già.”
“qui invece… quando hanno ritrasformato Discord in pietra.”
“esatto anche se, secondo me, avrebbero potuto lasciarlo lì. Non sarebbe stato niente male come fontana.” I due risero sotto i baffi.
“qui invece…”
“prova a leggere stavolta.”
“ok… ci proverò. T-Twilight Sparkle, ritrovando il cuore di cri-cristallo e porta-portandolo a Princess Cad-Cadence, fermo il malvagio re S-Sumbra e salvo l’impero di cristallo da una nuova schia-schiavi… una nuova schiavitù.”
“bene, niente male. A parte qualche accento leggi anche abbastanza bene però, il nome del re è Sombra non Sumbra.” Spike si fece un po’ cupo.
“tutto bene Spike?”
“sì, è solo che, questo libro è inesatto.”
“che intendi?”
“non è stata solo Twilight a salvare l’impero di cristallo. Sono stato io a riportare il cuore di cristallo a Princess Cadence.”
“veramente?” la draghetta non sembrava convinta.
“sì. Perché non ci credi?” “beh, senza offesa Spike ma… proprio non ti ci vedo.”
“ah davvero?” rispose lui fingendosi offeso.
“allora guarda un po’ qua.” Spike schioccò le dita e lo scenario cambiò all’improvviso trasportandoli all’interno di un enorme corridoio.
“dove siamo finiti?”
“Benvenuta nel corridoio della storia di Equestria.” Disse il draghetto fiero.
“in questo corridoio vengono riportati, su queste bellissime vetrate, gli avvenimenti più importanti della storia equestre da Celestia in poi.”
“wow!”
“eh già! E… oh oh, guarda un po’ chi abbiamo qui.” Disse il draghetto, indicando una delle vetrate, con un sorriso quasi beffardo.
“Spike… sei veramente tu?” infatti la vetrata in questione era proprio quella in cui Spike stringeva in mano il cuore di cristallo.
“mi devo ricredere… allora puoi spiegarmi perché nel libro non vieni nemmeno citato.”
“beh… forse prima ho un po’ esagerato, in fondo era stata Twilight a trovare il cuore, poi purtroppo Sombra l’aveva imprigionata in una specie di gabbia e così lo ha passato a me affinché poi lo passassi a Princess Cadence. Il merito è soprattutto suo io sono stato solo un… ‘postino’ per così dire.”
“dai, non essere così modesto. Anche tu hai rischiato grosso, senza di te Twilight non sarebbe mai riuscita a salvare l’impero di cristallo quindi ti meritavi una vetrata.” Il draghetto stava arrossendo. “anche se è solo una vetrata immaginaria.” Poi cambiò subito espressione.
“ cosa?” chiese allibito.
“ti ricordo che siamo nella tua testa. Potresti aver creato una finta vetrata solo per vantarti.”
“ah davvero? Appena torneremo a Canterlot vedrai.”
“non vedo l’ora.” Disse Lovely facendogli la linguaccia, che Spike contraccambiò subito, finendo entrambi a ridere.
“ahahah, bene… direi che è il caso di tornare al nostro tour.”
“ti seguo.” Un nuovo schiocco di dita ed eccoli di nuovo a Ponyville.
E così passò tutta la giornata; Spike portò Lovely a visitare ogni angolo della cittadella: dalla Carousel Boutique, con grande gioia della Rarity immaginaria, per la possibilità di avere una nuova modella, fino al quartier generale delle Cutie Mark Crusaders, dove le tre puledrine si stavano cimentando in una nuova impresa, con grande gioia di Spike, il lancio delle torte in faccia e numeri da clown in genere.
“e meno male che questa è la TUA immaginazione.” Commentò Lovely togliendogli una ditata di panna dalla faccia e assaggiandola. Ricominciando a ridere.
I due draghetti rimasero insieme per tutto il tempo ma, prima che qualcuno si faccia strane idee, ci tengo a precisare che, il massimo che avreste potuto vedere, sarebbero stati il tenersi per mano e qualche sorriso contraccambiato da entrambi.
Li riprendiamo a pomeriggio inoltrato sulle sponde del lago di Ponyville, con le gambe in ammollo, ancora a ridere come matti.
“ahahahah wow! Qui da voi non c’è mai un attimo di noia.”
“già… Lovely posso farti una domanda?”
“chiedi pure.”
“prima, hai raccontato a me e a Flutthershy di una gemma, ma quando ti abbiamo trovato nella foresta non c’era niente del genere con te, dov’è adesso?”
“non lo so. Devo averlo perso nella Everfree forest dopo la mia ultima trasformazione.” La draghetta perse per un attimo il sorriso
“stai tranquilla, chiederemo a Zecora di aiutarci a cercarla. Lei conosce la foresta meglio di qualsiasi altro.”
“grazie Spike.”
“di che cosa? Non è un problema per me.” poi però il draghetto sembrò imbarazzarsi. “ehm senti Lovely…”
“sì, dimmi.”
“finora io ho continuato a fare progetti e programmi su cosa fare una volta che sarai ‘guarita’ ma… non ti ho mai chiesto cosa vorresti fare quando sarà finita tutta questa storia. Ti andrebbe di fermarti a Ponyville?”
“beh ecco… non lo so. Di certo dopo quello che ho fatto, non verrei di certo accolta a braccia aperte.” Lovely abbassò lo sguardo.
“tranquilla.” La interruppe Spike “io e le altre resteremo sempre dalla tua parte e presto tutto sarà dimenticato.”
Alla draghetta si illuminarono gli occhi “beh, vedremo cosa accadrà.” Concluse lei, sfoggiando un bel sorrisetto, contraccambiato subito dal piccolo drago.
“credo che sia ora di tornare alla realtà, si sta facendo tardi.”
“forse hai ragione.” Disse lui continuando a sorridere, con le gote leggermente arrossate.
“Ecco…sai cosa devi fare, chiudi gli occhi e dammi le tue mani.”
Una nuova scossa percosse le loro schiene ma, stavolta, era molto più piacevole.
“ok Trixie, puoi riportarci indietro!” urlò Spike.
“Lovely… puoi riaprire gli occhi.”
La piccola obbedì, tutto era tornato normale; era di nuovo nella sua cella, con le catene ai polsi, l’unica differenza era il sole, che ormai stava tramontando.
Spike la guardava sorridente, lei contraccambiò e, senza accorgersene le sue gote erano diventate rosse come mele.
“uhm… dai vostri sorrisi, deduco che deve essere stata una bella giornata.” Nessuno dei due fiatò, i loro sguardi parlavano per loro.
“Spike, dobbiamo tornare in biblioteca, forse le altre hanno bisogno di aiuto.”
Spike però non sembrava volerla ascoltare, fu Lovely a convincerlo: “non ti preoccupare per me, starò bene. Però, voglio che tu mi faccia una promessa…” il draghetto la guardò confuso. “promettimi che correrai qui da me non appena avrete trovato l’incantesimo. D’accordo?”
lui la guardò dritta negli occhi e le rispose: “sarò un fulmine.”
Stava per andarsene ma prima, la piccola lo fermò per un braccio con le gote talmente rosse da sembrare dipinte.
“Spike… un’ultima cosa… SMACK!”
La draghetta lo baciò sulla guancia: “grazie per questa giornata.” Per poi lasciarlo andare.
Spike non ci poteva credere, però era sicuro che non fosse un sogno.
Lo aveva baciato.
Lovely lo aveva baciato!
Spike camminava come se stesse volando, non aveva mai provato una sensazione simile.
Era a dir poco indescrivibile, si sentiva come se la sua guancia fosse stata sfiorata da una stella cadente, potente e travolgente ma allo stesso tempo delicato e magico.
Ora voleva solo liberare Lovely, così da poterla abbracciare e non lasciarla più.
< sarebbe bellissimo. > pensò.
Trixie notò subito l’espressione sognante del draghetto: “qualcuno qui si è preso una bella cotta eh…” gli disse, giusto per canzonarlo.
“cosa?! No… vuoi scherzare. C-cosa te l’ho fa pensare?” balbettò lui.
“ok , tranquillo stavo solo scherzando. Anche se dopo quel bacio…”
“Trixie, ti prego non dire un’altra parola.”
“va bene. come vuoi.”
una cotta… era già cascato una volta in quella trappola.
Rarity, il suo primo colpo di fulmine, quell'unicorno lo aveva catturato grazie al suo bellissimo aspetto e al particolare senso estetico in tutto ciò che faceva e, sebbene non fosse contraccambiato, il draghetto, fino ad allora, non si era mai arreso, tentando in ogni modo di compiacerla. Ormai però era appurato che tra i due c’era soltanto una sincera amicizia e nulla più, anche se Spike si divertiva ancora ad osservare la sua ‘bella’ in ogni sua azione. A ripensarci però il nostro amico si sentiva ridicolo per come si era comportato, come un fan sfegatato davanti al proprio idolo, mettendo addirittura magliette con la foto di Rarity mentre girava per Ponyville. Non voleva fare di nuovo la figura dello scemo. Non doveva correre altri rischi, non avrebbe confermato niente, almeno finché non avesse avuto la certezza di essere ricambiato, anche se… non era così semplice.
Appena Trixie e Spike se ne furono andati, Lovely cambiò espressione. Guardò pensierosa il tramonto, facendo cadere poi il suo sguardo sulle catene: “ah… speriamo solo che reggano.” Sospirò, anche se, in cuor suo sperava di non doverlo mai scoprire.