Un saluto dal Brony Oscuro e Buona Lettura!
Capitolo I: Il terrificante incubo ed un'indole coraggiosa
L'Everfree Forest è un luogo buio, freddo ed innaturale, il clima e tutte le cose viventi al suo interno si gestiscono da sole, senza alcun intervento esterno. Sono pochi i pony che vi entrano a cuor leggero.
Eppure una notte, vi fu una pony che solitaria si aggirava tra le fronde e e piante, circondata dai mille rumori di una foresta tanto antica quanto selvaggia, avanzava colma di paura ma spinta innanzi dal suo istinto. C'era qualcosa che necessitava del suo aiuto, lì in quella foresta, se lo sentiva nelle ossa, quindi raccolto tutto il suo coraggio s'addentrò nella selva.
La pegaso avanzava tremante, terrorizzata dai continui suoni che la circondavano, eppure il suo amore per gli animali di tutte le specie la spingeva ad inoltrarsi sempre di più in profondità, inoltre aveva da poco lasciato Cloudsdale, trasferendosi a Ponyville, e non era stata propriamente avvertita delle pericolosità di quel luogo.
D'un tratto si ritrovò in una radura che le presentò un orribile spettacolo. Tutt' intorno a lei giacevano, come bambole rotte, i corpi straziati di numerosi coniglietti, il sangue era sparso un pò ovunque, sull'erba, sui corpi, sugli alberi, la pegaso si raggomitolò su sè stessa, in preda al terrore. Mai, neppure nel suo peggiore incubo, avrebbe immaginato di vedere una scena simile, cadde in un vortice di sangue e terrore, rimanendo lì tra l'erba, paralizzata dalla paura.
Improvvisamente però un suono attirò la sua attenzione, un respiro, lento e dolorante.
Cautamente aprì un occhio e vide un coniglio più grande degli altri, avanzare faticosamente verso i corpi, toccandoli, scuotendoli, cercando di svegliarli. Guardando con più attenzione, la pegaso, capì che quel coniglio doveva essere uno dei genitori e quei corpi lì intorno la sua cucciolata; piena di dolore per quel povero animale, la pegaso si mosse in avanti, raggiungendolo, e cercando di confortarlo, purtroppo per lei s'accorse che anche quel coniglio era ferito a morte e si muoveva unicamente spinto dal desiderio di proteggere i propri cuccioli.
La pony si fece più vicina, cercando di aiutare il coniglio a riprendersi, ma quello, dopo aver guardato a lungo negli occhi della pony, si limitò ad affidarle il suo tesoro più prezioso. Nascosto sotto di quello giaceva infatti un minuscolo coniglietto, l'ultimo, il più giovane della cucciolata, salvatosi grazie solo al sacrificio del genitore.
"Tu..tu vuoi che lo accudisca io?"
Il coniglio borbottò qualcosa, spingendo il cucciolo verso la pegaso.
"D'accordo allora. Io...Io mi prenderò cura di lui...Ha un nome? No?...Che ne pensi di...Angel?"
Il coniglio, ferito a morte, guardò la pegaso negli occhi un'ultima volta, borbottando nella sua lingua un ringraziamento, per poi chiudere gli occhi, addormentandosi per l'ultima volta, Angel forse non era cosciente di ciò che accadeva intorno a sè, eppure, non appena il genitore morì, esplose in un lungo pianto di disperazione, senza smettere sebbene cullato dall'amorevole pegaso.
Improvvisamente emerse un sordo ringhio dal sottobosco, la pegaso si volse in quella direzione e spalancò gli occhi dal terrore nel vedere l'autore del massacro che tornava sulla scena.
Un Timberwolf.
Le sue zanne ancora sporche di sangue, quegli occhi iniettati di una luce malsana e malefica, tutto questo doveva paralizzare dal terrore la pegaso, in un altro giorno lo avrebbe fatto sicuramente, ma non in quel momento. In quell'istante lei si sentì pervasa da una rabbia che non conosceva confini, e sempre cullando il piccolo Angel tra le sue zampe s'alzò a mezz'aria, fronteggiando la bestia, aggredendola verbalmente per quel massacro insensato.
Al lupo quella piccola pony non faceva paura, era già pronto a balzare per dilaniare anche lei quando, alla luce di un lampo, vide alle spalle della pony qualcosa che lo fece immobilizzare, qualcosa che gli riportò alla mente il suo incubo più terribile, non vide esattamente cosa ci fosse lì celato dalle ombre, ma l'istinto gli diceva di fuggire via da lì. Con un guaito si volse e fuggì via nel sottobosco, allontanandosi ventre a terra da quella cosa, non l'aveva mai vista prima, ma tutto in lui urlava di allontanarsene il più rapidamente possibile.
La pegaso sorrise nel vedere come il timberwolf fuggisse via, e già stava preparandosi a complimentarsi con Angel quando vide che il piccolo s'era nascosto nella sua criniera e, tremando dal terrore, guardava alle sue spalle.
Lentamente, Fluttershy si volse e vide la creatura più spaventosa che avesse mai visto in vita sua.
L'Everfree Forest è un luogo buio, freddo ed innaturale, il clima e tutte le cose viventi al suo interno si gestiscono da sole, senza alcun intervento esterno. Sono pochi i pony che vi entrano a cuor leggero.
Eppure una notte, vi fu una pony che solitaria si aggirava tra le fronde e e piante, circondata dai mille rumori di una foresta tanto antica quanto selvaggia, avanzava colma di paura ma spinta innanzi dal suo istinto. C'era qualcosa che necessitava del suo aiuto, lì in quella foresta, se lo sentiva nelle ossa, quindi raccolto tutto il suo coraggio s'addentrò nella selva.
La pegaso avanzava tremante, terrorizzata dai continui suoni che la circondavano, eppure il suo amore per gli animali di tutte le specie la spingeva ad inoltrarsi sempre di più in profondità, inoltre aveva da poco lasciato Cloudsdale, trasferendosi a Ponyville, e non era stata propriamente avvertita delle pericolosità di quel luogo.
D'un tratto si ritrovò in una radura che le presentò un orribile spettacolo. Tutt' intorno a lei giacevano, come bambole rotte, i corpi straziati di numerosi coniglietti, il sangue era sparso un pò ovunque, sull'erba, sui corpi, sugli alberi, la pegaso si raggomitolò su sè stessa, in preda al terrore. Mai, neppure nel suo peggiore incubo, avrebbe immaginato di vedere una scena simile, cadde in un vortice di sangue e terrore, rimanendo lì tra l'erba, paralizzata dalla paura.
Improvvisamente però un suono attirò la sua attenzione, un respiro, lento e dolorante.
Cautamente aprì un occhio e vide un coniglio più grande degli altri, avanzare faticosamente verso i corpi, toccandoli, scuotendoli, cercando di svegliarli. Guardando con più attenzione, la pegaso, capì che quel coniglio doveva essere uno dei genitori e quei corpi lì intorno la sua cucciolata; piena di dolore per quel povero animale, la pegaso si mosse in avanti, raggiungendolo, e cercando di confortarlo, purtroppo per lei s'accorse che anche quel coniglio era ferito a morte e si muoveva unicamente spinto dal desiderio di proteggere i propri cuccioli.
La pony si fece più vicina, cercando di aiutare il coniglio a riprendersi, ma quello, dopo aver guardato a lungo negli occhi della pony, si limitò ad affidarle il suo tesoro più prezioso. Nascosto sotto di quello giaceva infatti un minuscolo coniglietto, l'ultimo, il più giovane della cucciolata, salvatosi grazie solo al sacrificio del genitore.
"Tu..tu vuoi che lo accudisca io?"
Il coniglio borbottò qualcosa, spingendo il cucciolo verso la pegaso.
"D'accordo allora. Io...Io mi prenderò cura di lui...Ha un nome? No?...Che ne pensi di...Angel?"
Il coniglio, ferito a morte, guardò la pegaso negli occhi un'ultima volta, borbottando nella sua lingua un ringraziamento, per poi chiudere gli occhi, addormentandosi per l'ultima volta, Angel forse non era cosciente di ciò che accadeva intorno a sè, eppure, non appena il genitore morì, esplose in un lungo pianto di disperazione, senza smettere sebbene cullato dall'amorevole pegaso.
Improvvisamente emerse un sordo ringhio dal sottobosco, la pegaso si volse in quella direzione e spalancò gli occhi dal terrore nel vedere l'autore del massacro che tornava sulla scena.
Un Timberwolf.
Le sue zanne ancora sporche di sangue, quegli occhi iniettati di una luce malsana e malefica, tutto questo doveva paralizzare dal terrore la pegaso, in un altro giorno lo avrebbe fatto sicuramente, ma non in quel momento. In quell'istante lei si sentì pervasa da una rabbia che non conosceva confini, e sempre cullando il piccolo Angel tra le sue zampe s'alzò a mezz'aria, fronteggiando la bestia, aggredendola verbalmente per quel massacro insensato.
Al lupo quella piccola pony non faceva paura, era già pronto a balzare per dilaniare anche lei quando, alla luce di un lampo, vide alle spalle della pony qualcosa che lo fece immobilizzare, qualcosa che gli riportò alla mente il suo incubo più terribile, non vide esattamente cosa ci fosse lì celato dalle ombre, ma l'istinto gli diceva di fuggire via da lì. Con un guaito si volse e fuggì via nel sottobosco, allontanandosi ventre a terra da quella cosa, non l'aveva mai vista prima, ma tutto in lui urlava di allontanarsene il più rapidamente possibile.
La pegaso sorrise nel vedere come il timberwolf fuggisse via, e già stava preparandosi a complimentarsi con Angel quando vide che il piccolo s'era nascosto nella sua criniera e, tremando dal terrore, guardava alle sue spalle.
Lentamente, Fluttershy si volse e vide la creatura più spaventosa che avesse mai visto in vita sua.