Scusate se incasinato ma ho ripescato questo sogno che descritto tempo fa su whatsapp, in un gruppo. È stata un po' dura ripescarlo ma sembra quantomeno decente:
Mi risveglio in piedi, dentro quella che sembra essere una bara fatta come di plexiglass. Si trova sospesa su un gancio che mi porta verso una destinazione ignota. Davanti a me centinaia di strutture in acciaio nelle quali sono perfettamente sistemate a scacchiera migliaia, se non centinaia di migliaia di enormi capsule di stasi. Sotto di me un nastro trasporta pigramente oggetti vari. Intravvedo una scatola con delle scarpe nike da ginnastica, dai colori nero\rosso\blu. Apro l'estremità inferiore del "sarcofago" trasparente con i piedi per afferrare la scatola. Il coperchio cade del tutto faccendo un gran chiasso. Afferro le scarpe, scendo dal contenitore e salto sul nastro che si trova solo ad una trentina di centimetri da dove mi trovavo sospeso. Alla mia sinistra il vuoto, alla mia destra un stanza con un pavimento bianco. Scendo dal nastro. Nel mentre eseguo queste azioni, degli ominidi verdi ed in camice bianco, corrono fuori dalla stanza attraverso una porta ad un capo della stanza, spaventati da me.
"Si è svegliato! Via! Correte!" Sentii urlare.
Mi giro in tutta tranquillità immaginando lo scenario successivo, e mi incammino verso una panca in fondo alla stanza... Vi sono anche degli armadietti di colore grigio. Sono nudo, quindi mi avvicino per aprirne uno e trovo dei vestiti adatti a me, i miei vestiti. Mi siedo sulla panchina ed incomincio pian piano a vestirmi... Nella parte opposta del nastro, dall'altra parte della stanza vi è un vetro scuro, vicino alla porta da dove si vedono altre figure, in piedin senza sembrare preoccupati di ciò che stà accadendo. Uno di essi varca la soglia della via di fuga degli scienziati e si avvicina a timidi passi alle mie spalle, mentre cerco goffamente di infilarmi un paio di mutande. Mi volgo pigramente verso di lui.
"Salve"
"Ciao" risponde lui. Aveva la pelle verdognola e leggermente rugosa. Sembianze umanoidi. Vestiva però come un essere umano o come un alieno "naturalizzato" sulla terra. Blue Jeans, scarpe biance e una felpa grigia... Era grande quanto un ragazzino di 13-14 anni e magrolino.
"Parliamo la stessa lingua?" Chiesi io
"Telepatia, ciò che vuoi dirmi viene interpretato dalla mia mente. Che è successo in questo pianeta?"
"Guerra. Nucleare. La fine della razza umana. Ci siamo ibernati quaggiu' per sfuggire alle radiazioni. Quanto tempo è passato?"
"Qualche millenio credo, il nostro mondo era morente e abbiamo solcato lo spazio cercando altri esopianeti da colonizzare. Abbiamo trovato il vostro in rovina e ci siamo messi a studiare la vostra razza".
"Da quanto sono fuori dalla mia criostasi?"
"Circa sei giorni. Eri in attesa di essere risvegliato e ti stavano portando in un altra camera per finire la procedura"
"Mhmm, non hai paura di me?"
"No, ti stringerei la mano o ti abbraccerei ma ho paura che potrei contagiarti con qualcosa... Sai, primo contatto"
"Stiamo respirando la stessa aria, se uno dei due avesse un virus letale l'altro sarebbe già morto da un pezzo"
"Giusto".
"Dove sono i vostri rappresentanti?" Chiese
"Fuggiti nello spazio, e anche se vorrei che fossero morti di stenti, sicuramente vi erano anche persone che non se lo meritavano... Solo chi poteva permetterselo naturalmente".
"Ma le chance di trovare un altro posto abitabile erano comunque molto poche" continuai. Finii di vestirmi, mi alzai e mi misi davanti a lui, ma senza fissarlo direttamente. "Quindi anche se parlo, ciò che voglio trasmetterto è ciò che capisci e non i suoni che escono dalla mia bocca?"
"Esatto".
Mio fratello fece cadere qualcosa in cucina e mi sono svegliato.... Erano le cinque del mattino... Dopo circa un ora di tentativi, ho ripreso sonno e continuato una parte del dialogo, parlandogli di usi, costumi e... "Accidentalmente" anche del fandom, prima che il sogno sfumasse completamente.
