Er Pido ha scritto:Swedish time?
Close enough... (pre dinner snack!
)
Prima di leggere quello che sto per scrivere, che per certi versi è una sorta di sfogo, sappiate che il tl;dr è più che lecito, e vi invito a skippare se non ve ne frega niente delle mie personali turbe psicologiche.
Dunque.
"Non voglio che gli altri (il mondo) mi vedano, perché non penso che capirebbero."
Ci ho rimuginato un sacco, non è del tutto vero.
Qualche tempo fa sarebbe stato così forse, ma, complice anche il fatto stesso che ho accettato il mio essere brony al 100%, ora come ora il giudizio altrui mi angoscia molto meno.
Questo... finché si tratta di sconosciuti.
Il grosso problema è rappresentato dalle mie conoscenze e dai miei affetti.
Fra i miei amici, se si escludono quelli che mi sono fatto ai raduni brony, gli unici che sanno della mia passione per i pony sono 3, due sono qui sul forum (adam jensen e gingerbread) e sono coloro che mi hanno bronizzato, l'altro è un nostro amico comune che abbiato tentato, inutilmente a quanto pare, di bronizzare (anche se si è mostrato ben disposto nei confronti dello show e ha apprezzato le parodie .mov).
Mi guardo bene dal rivelare questa mia passione ad altri, anzi, sono fottutamente terrorizzato dall'idea che possano scoprirlo.
A volte prendo in giro Adam (anche lui è poco propenso a far sapere di questa cosa) quando in pubblico non vuole che parli di ponies, dicendogli una frase che ormai fra di noi è diventata una sorta di meme: "you're not enough proud!"
Se ci penso, sono proprio un ipocrita...
Quel che è peggio è che io
sarei orgoglioso di essere un brony, anzi, che diavolo... lo sono! E la voglia di gridarlo ai quattro venti è grande, grandissima, e più lo nascondo più ci divento matto... perché nonostante tutto la paura di quello che potrebbero fare/pensare gli altri miei amici resta comunque più grande della voglia di dirglielo.
Mi piace chi la pensa come Tamaster:
Tamaster ha scritto:Per quanto riguarda il rapporto con le persone che non sono brony o sono addirittura hater, io non nascondo ciò che sono, e queste persone hanno due scelte: accettarmi per quello che sono oppure voltarmi le spalle; in molti mi hanno criticato per questo, alcuni mi hanno voltato le spalle, tuttavia "non mi curo di loro ma guardo e passo".
Ti stimo moltissimo, e ti invidio.
Se potessi farei anche io così, sarebbe una liberazione, potrei finalmente vivere con tranquillità la mia natura di brony... ma non ci riesco, non trovo davvero la forza per farlo.
Il fatto è che dirlo è facile, farlo non lo è per niente, almeno per me.
Sono molti i freni che mi impediscono di farlo.
Essenzialmente è paura. E' l'incognita della reazione. Peggio ancora è l'incognita del giudizio non detto, dell'idea che potrebbero farsi di me, un'idea che potrebbero tacermi e che condizionerebbe irrimediabilmente il loro modo di comportarsi con me, senza che io possa farci niente. Ho paura che non mi capiscano.
Con i conoscenti, o quelli che chiamiamo per semplicità amici ma con i quali non c'è un legame vero d'amicizia, teoricamente non mi farei troppi problemi a dirgli che sono un brony, in fin dei conti il loro giudizio mi tocca abbastanza poco e non ho il timore che mi voltino le spalle, perché sono altre le persone a cui tengo veramente. Tuttavia sono persone con cui condivido spesso il tempo libero, e la loro reazione, se negativa, anche se non mi ferirebbe, si rivelerebbe per lo meno fastidiosa... quindi se non mi mostro è più che altro per "quieto vivere". Su questo frangente direi che ci si può lavorare, e sto provando infatti a fare qualche passo in avanti.
Next level: amici.
Quelli veri, si intende.
Anche qui, in teoria, non dovrei farmi problemi: se sono
veri, non ho niente da temere, capiranno perfettamente, magari non approveranno o non condivideranno, ma continueranno ad apprezzarmi per quello che sono. Altrimenti, se ciò non accadrà, significherà che non erano veri amici in realtà, e quindi meglio perderli...
"Io sono così, se mi accetti così bene, altrimenti, tanti saluti."
Quanto sarebbe bello se funzionasse davvero così!
Sono due le paure che mi bloccano:
-Che la seconda opzione si manifesti.
L'idea di non essere accettato per quello che sono da qualcuno che credevo essere un amico mi spiazza, ne rimarrei troppo deluso. E non credo neanche che avrei la forza per chiudere davvero i rapporti. Finirei solo per starci male senza sapere da che parte sbattere la testa.
-Che l'amico si faccia un'idea sbagliata di me, ma che non la esprima apertamente.
Questo è il mio terrore più grande. L'idea che questo possa avvenire mi manda letteralmente fuori di cervello, non lo sopporterei...
Ho passato un intero anno universitario d'inferno con la paranoia fissa che una mia amica si fosse fatta un'idea sbagliata su di me, penso sia stato uno dei periodi più tristi e deprimenti della mia vita. Non sono del tutto sicuro che la cosa non abbia lasciato dei danni.
E infine, i genitori.
Non è neanche lontanamente immaginabile che gliene parli.E questo sì che mi fa stare male, uno si aspetterebbe comprensione dai propri genitori, almeno in linea teorica...
Non so se è una delle mie tante paranoie, ma nel mio caso non è affatto così.
Sono costantemente giudicato dai miei, e quel che è peggio è che quasi sempre il giudizio è negativo. Spesso le cose che faccio sono sbagliate, incocludenti, futili o sciocche per loro.
Non lo fanno con cattiveria, a modo loro si preoccupano per me, ed effettivamente si vede che sono preoccupati.
Soprattutto sono preoccupati per il mio futuro, all'università sono dannatemente indietro con gli esami e credono che sia un irresponsabile, che non sa muoversi nel mondo. E' vero, molte critiche non sono campate in aria, ma non mi ritengo un fallimento... per fare un esempio, ho un diploma di maestro di sci che questo inverno mi sono guadagnato con i miei sforzi, mentre continuavo a studiare per l'università, corso maestri che ho finito tra l'altro con un ginocchio rotto e nonostante tutto ho passato l'esame finale con 78. Ma la situazione è tesa e loro vedono solo il negativo, mi pa' è ansioso di natura e mi stressa chiedendomi continuamente "ma studi? ma studi abbastanza?", e mi ma' fa di ogni cosa una tragedia, anche la più piccola, quindi non vi sto a dire come reputa la situazione generale...
In tutto questo casino... dovrei parlargli dei pony? AH! Le ipotetiche reazioni sono da far accapponare la pelle.
Più di tutti temo una reazione negativa da parte di mia madre, è capace di farti pesare le cose in una maniera tremenda, non ha bisogno di dirtelo apertamente, bastano i suoi sguardi, i suoi silenzi, i suoi atteggiamenti... solo pensarci mi manda fuori di testa.
E così mi ritrovo a tenermi tutto dentro.
Sono uno che accumula in silenzio, per poi sbottare tutto insieme.
L'ultima volta che è successo, mia madre ne è rimasta terrorizzata, soprattutto perché sono una persona pacata e davvero poco incline alla violenza, sia fisica che verbale.
Non voglio che accada di nuovo, spero di trovare una soluzione prima di allora...
Nel frattempo il forum e i raduni sono diventati delle buone valvole di sfogo.
Sento terribilmente il bisogno di interagire con qualcuno che capisca questa mia passione, qualcuno con cui condividerla, per questo cerco di partecipare a più raduni possibili e ogni volta che ho tempo mi appiccico al forum, è diventato quasi un bisogno primario...
Ma so benissimo che non può continuare così.
Sto lavorandoci su, ma per quanto ci provi, per ora non so dove sbattere la testa.
Questo è quanto, sorry per il wall of text.
p.s.
Tamaster ha scritto:Concludo dicendo che, a mio parere, essere Brony è un qualcosa di più che essere fan di una serie animata, è uno stile di vita vero e proprio, con i suoi principi ed i suoi ideali, che migliora notevolmente chiunque li segua con attenzione.
Love and Tolerance.
Ancora una volta, stima +100.
Offtopic:
p.p.s.
@Pandemy: devo dirtelo, il tuo avatar è così... awww