Alla chiusura della serie, il fandom?

L'area di discussione su tutto ciò che riguarda la serie animata: gli episodi, notizie e novità sulla serie Hasbro di Friendship is Magic / l'Amicizia è Magica.

Re: Alla chiusura della serie, il fandom?

Messaggioda akay » 15/11/2011, 5:06

Beh posso dire solo 3 parole quando arrivera la fine
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Re: Alla chiusura della serie, il fandom?

Messaggioda Fenrir Werewolfe » 15/11/2011, 9:01

Sappiamo tutti che quando la serie chiuderà ci sarà un suicidio di massa :chesiresparkle:
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Re: Alla chiusura della serie, il fandom?

Messaggioda Doctor Whooves » 15/11/2011, 9:12

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Re: Alla chiusura della serie, il fandom?

Messaggioda Someponyelse » 15/11/2011, 10:35

Grifen ha scritto:Star Wars 1 era considerato dagli adetti ai lavori un film mediocre


E tale io l'ho sempre considerato... :P

Grifen ha scritto:L'unico a dirgli di continuare nonostante tutto fu Steven Spilberg, che intuì che poteva piacere.


Questo dettaglio storico non lo conoscevo. Ma non mi stupisce che un pessimo regista ma grande venditore come Spielberg abbia intuito l'affare.

Grifen ha scritto:E per ISDA... all'epoca il Fantasy non esisteva neppure come categoria. Il suo editore lo dovette pubblicare, se ricordo bene, definendolo a metà strada tra il romanzo e la favola. Ci volle qualche decennio e un mare di imitatori, tra cui Terry Brooks, a formare la definizione "fantasy" moderna.


Full OT time: non esattamente. Di sicuro Tolkien ha coniato il fantasy moderno, così come lo concepiamo oggi e canone da cui quasi nessun autore successivo è stato in grado di smarcarsi, ma il "fantasy" esisteva da lungo tempo, solo che era quello a tinte neogotiche di autori come H.R. Haggard, Robert E. Howard e simili, ossia un romanzo fantastico e tetro (e piuttosto conservatore) destinato agli adulti e che poneva le proprie radici saldamente ancorate nel romanzo d'avventura di stampo coloniale. Tolkien si è emancipato da quelle radici (ed anzi per molti aspetti le ha stravolte, ad esempio rinnegando in toto l'allegoria del superuomo ivi tipica, ponendo al centro della parabola del salvatore neppure uomini comuni ma persino subumani), facendo fare al genere un tale balzo in avanti di contenuti che giustamente ha rappresentato, una volta fatto il botto ed essendo il vecchio fantasy divenuto obsoleto anche in senso più culturalmente ampio, una svolta a 180° della concezione stessa di fantasy.
Per quanto riguarda le peripezie della pubblicazione, molto è poi derivato dal fatto che egli ha esordito con Lo Hobbit, che era un romanzo per ragazzi. Tant'è che, in quanto l'editore aveva accettato di commissionare un seguito sullo stesso stile ma Tolkien non ne aveva alcuna intenzione e voleva raggruppare finalmente l'opera che aveva in testa, ha scritto i capitoli di Tom Bombadil - che non c'entrano una mazza col resto del libro - apposta per presentarli all'editore e farsi firmare il contratto. In sostanza l'ha meravigliosamente truffato :lol:

Grifen ha scritto:Oggi pensiamo che queste opere siano "di successo" solo perchè vediamo col senno di poi. All'epoca invece nessuno ci avrebbe puntato un soldo. Non c'era un "fandom" o un pubblico chiaro a cui si sapeva proporlo davvero. Il resto è venuto solo dopo.
Dal mio punto di vista FiM è nella stessa condizione, ma il tempo ci farà vedere la verità.


Approfondimenti OT a parte, comunque, credo personalmente che FiM in quanto tale sarà qualcosa di transitorio. Per quanto sia sorprendentemente differente da quello che ci si poteva aspettare, e per quanto stia avendo de facto un successo egualmente tanto sorprendente quanto ben meritato, è pur sempre vittima del suo nome e delle (comprensibili) reticenze che questo suscita nel grande pubblico, nonché di un progetto di mercato con limiti ben precisi. Inoltre, è anche un fenomeno alquanto localizzato: è solo in Nordamerica che sta divenendo un vero fenomeno di costume, altrove - vuoi per scarsa diffusione, vuoi per snaturamenti nei doppiaggi, vuoi per mille altre ragioni - è passione di pochi cultori come noi, esclusivamente appartenenti ad una ben precisa - e numericamente non tanto folta - sottocultura, mentre è del tutto sconosciuto al grande pubblico. In America può piacerti o non piacerti, puoi essere un utente accanito della rete o meno, ma di sicuro ne hai sentito parlare.

Quello che tuttavia sono convinto potrà rimanere davvero, è la lezione - di mercato prim'ancora che artistica in senso lato - che sta dando. Sono convinto che se le cose continuano ad andare così bene FiM ci potrebbe lasciare in eredità una piccola rivoluzione nell'universo degli show per bambini, con altri autori (ed editori, soprattutto editori) che prenderanno esempio ritrovando il coraggio di dare quella dignità ai prodotti per bambini che, diciamocelo, è da 30-40 anni che è stata del tutto smarrita.
Del resto, dici bene, i genitori di oggi siamo noi. Tutto stava a trovare un paio di autori che si rendessero conto di non aver più a che fare coi genitori e le famigliole di cartapesta delle sit-com anni 80, e qualcuno che fosse disposto a pubblicarli. E' capitato col più imprevedibile dei prodotti e degli "editori", ma questo non fa che rendere ancor più palese quanto la formula sia di successo e sia furbo trarne un insegnamento.
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Re: Alla chiusura della serie, il fandom?

Messaggioda Scale » 15/11/2011, 11:20

Io voglio solo che John Kricfalusi scriva una recensione della serie, dopodichè potrò morire felice. Diverse persone gli hanno già scritto chiedendogliela (me compreso :trollestia: ) ma chisssssssssssà perchè non si decide...

Un'altra domanda interessante riguardo il futuro è quanta influenza avrà il comportamento adottato dalla Hasbro nei confronti del fandom, della fan art e dello sfruttamento del marchio da parte dei fan. Finora quando una serie aveva così tanto successo il comportamento standard delle grosse compagnie (in occidente) consisteva nel fare causa a tutto e tutti anche nei casi in cui non aveva assolutamente senso dal punto di vista economico. O quantomeno io non avevo mai visto in giro un numero così elevato di commissioni e lavoretti artigianali con i personaggi della serie, basta pensare ai dipinti e peluche che si vendono a prezzi mostruosi su eBay...
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Re: Alla chiusura della serie, il fandom?

Messaggioda Auster » 15/11/2011, 16:52

Gente. Ovviamente mi stavo riferendo al FILM del Signore degli Anelli, che parlare di cultura nerd amante del fantasy 60 anni fa lascia un po' il tempo che trova.

Il fatto è che film come questo o Star Wars, a prescindere da come potessero essere considerati come film in sè, sono opere il cui genere che rappresentano conta su un numero ben più ampio di cultori che ne accrescono enormemente il potenziale sul mercato.
FiM direi proprio di no, perché esternamente al target primario -che non è che si possa proprio considerare come sottocultura- i fan di un genere come questo, di cartoni per bambine con i pony colorati, sono ben pochi. O comunque non abbastanza da costituire una cultura nella quale poi inzuppare i propri prodotti extra-cartone, come invece è stato per Star Wars ma anche molti altri film.

Che poi bada bene, i film sopracitati sono stati introdotti in epoche in cui il genere in cui erano ambientate aveva già ampiamente attecchito nella cultura popolare, chi più chi meno.
Non penso proprio che Peter Jackson si sarebbe sognato di girare tre film contemporaneamente senza la consapevolezza di piantare le radici in un vasto numero di fan del genere.
E' un po' per la stessa ragione, che so, che non si trovano MMORPG con ambientazione steampunk. Genere bello quanto si vuole ma manca del minimo sindacale necessario a farci crescere un MMO.

Tutta questa papagna per riallacciarsi al mio discorso iniziale: FiM ha meno potenziale di altre opere non perché di qualità inferiore, ma perché è partito come un cartone per bambine e quindi è più difficile farlo crescere al di fuori dell'ambito in cui è stato concepito.
Sappiamo quanto è difficile far conoscere il cartone agli altri, è una storia che conosciamo tutti.
In che modo tutto ciò si traduce nei prossimi anni nel mondo dell'animazione non lo so, ma ripeto che è complicato fare previsioni perché nessuno di noi ha veramente in mano tutti i numeri, e pure in quel caso chissà come cambieranno i gusti della gente.
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Re: Alla chiusura della serie, il fandom?

Messaggioda Aurelicornus » 16/11/2011, 5:09

Someponyelse ha scritto:Full OT time: non esattamente. Di sicuro Tolkien ha coniato il fantasy moderno, così come lo concepiamo oggi e canone da cui quasi nessun autore successivo è stato in grado di smarcarsi, ma il "fantasy" esisteva da lungo tempo, solo che era quello a tinte neogotiche di autori come H.R. Haggard, Robert E. Howard e simili, ossia un romanzo fantastico e tetro (e piuttosto conservatore) destinato agli adulti e che poneva le proprie radici saldamente ancorate nel romanzo d'avventura di stampo coloniale.


All'inizio secolo certi autori "influenti" poi erano autori che si pubblicavano su riviste Pulp, l'equivalente dei fumetti di oggi... un genere di narrativa "leggero" senza pretese. Al fantasy all'inizio non si attribuiva la possibilità di poter essere anche più "serio" di avventure di spade e barbari diciamo.
In ogni caso l'opera di Tolkien non è quel tipo su cui al tempo si credeva che funzionasse, nessuno aveva un punto di riferimento che gli dicesse poter funzionare. E' riuscito a pubblicare il resto di ISDA proprio perchè era già in affari con editore grazie ad un prodotto più tradizionale, ma senza quello il resto è difficile che sarebbe arrivato su carta.

Grifen ha scritto:Per quanto sia sorprendentemente differente da quello che ci si poteva aspettare, e per quanto stia avendo de facto un successo egualmente tanto sorprendente quanto ben meritato, è pur sempre vittima del suo nome e delle (comprensibili) reticenze che questo suscita nel grande pubblico, nonché di un progetto di mercato con limiti ben precisi.


Anche se è difficile pensarlo adesso, è possibile fare qualcosa ancora meglio di FiM. Ci sono ancora alcuni limiti nella serie su cui non ci si lascerà mai, ma è un bene perchè è un'opera che affonda la sua identità in quei limiti, il primo è quello di una serie per "ragazzi": è però un bel punto di inizio da cui (ri)cominciare per il suo ramo dell'animazione, e anche un monito di quanto il contatto coi fans, se gestito in maniera attiva pur tenendo dei limiti, possano essere fondamentali per il successo.
E poi, ricordiamoci che Lauren è sempre al lavoro con un nuovo contratto, e potrebbe non essere l'unico "esempio" che quest'autrice ci lascerà indirizzato in questa direzione. ;).
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Re: Alla chiusura della serie, il fandom?

Messaggioda Eden » 29/01/2012, 21:31

Che ha fatto il fandom quando è finito Lost, quando JD di Scrubs è uscito fuori dal Sacro Cuore, quando una qualsiasi serie ha esaurito la sua carica vitale?

Semplicemente, conserva l'esperienza nel suo cuore di fan, tutti i momenti belli di divertimento, riflessione e anche tristezza, e trova altro. :tssorriso:

Sinceramente preferirei che MLP:FiM si interompesse, anche di colpo, prima di iniziare un lento ma inesorabile declino entropico verso la banalità più assoluta :eeyup:
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Re: Alla chiusura della serie, il fandom?

Messaggioda My_Little_Sam » 29/01/2012, 22:41

FiM continuerà fino a quando i pupazzi e altro venderanno.
Questo potrebbe voler dire tanto o poco.
In media, una serie animata americana per bambini di successo dura una settantina di episodi prima di chiudere ( e il motivo è spesso dovuto all' abbassarsi delle vendite del merchandising).
Ci sono stati casi di serie molto più lunghe, com Masters , Transformers G1 ( della Habro) o le Ninja Turtles, ma erano serie rivolte un pubblico maschile.

Se arriva a 4 stagioni secondo me è già tanto.
A meno che a Hollywwod qualcuno non abbia già avuto la malsana idea di farne un film per aumentarne la popolarità.
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Re: Alla chiusura della serie, il fandom?

Messaggioda Romeo » 29/01/2012, 22:57

Personalmente, io credo che il fandom continuerà ad esistere ancora, come pochi appassionati fedeli che si stringono attorno alla bandiera di un grande show.
Secondo me, la Hasbro non chiuderà i battenti alla G4 solo perchè si abbassano le vendite (a meno che non si abbassino troppo, è ovvio) proprio perchè ha dimostrato questa comunicazione nuova coi fan. Siamo pochi ora, è vero, ma in continuo aumento, e non mi stupirei invece se andasse avanti per un bel pò di stagioni. Spero solo che non sfrutti il successo che ha fra i Brony per diventare un cartone alla Matt Groening per cercare di vendere di più. Inoltre, c'è sempre da sperare in una G5 ( o almeno questo sarebbe il mio sogno)
Amuzani una volta mi disse che la sua parte in questa storia sarebbe finita.
Che ognuno di noi deve venire e andarsene nel raccontarla.


Tamaster ha scritto:Vuol dire che sono le 27 del mattino, quindi le 3 di pomeriggio.
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