Personalmente non mi trovo molto d'accordo con Komet, ma se passasse di qui comunque capirebbe che non voglio attaccarlo e vorrei soltanto spiegare perché non mi trovo in linea con i suoi pensieri; le mie non sono provocazioni, ma semmai vorrei capire su cosa concorda con me e su cosa si discosta. Parto dal fatto che certi fatti ovvi non si possano discutere. La serie ha un certo target e... be', quello è e nessuno glielo toglie. Sappiamo benissimo che a priori non siamo noi coloro ai quali la serie è destinata. Oggi, però, mi è capitato un fatto... particolare. Compro assiduamente, ogni settimana, Topolino da ben 11 anni: e proprio oggi è uscito Topolino 3003. Come di consueto, ogni settimana la "direttora", l'appellativo coniato per la direttrice del giornale (un po' la Lauren Faust di Fim alla prima stagione, il livello è quello), pubblica un editoriale di introduzione al numero corrente. E questi sono alcuni stralci di quello di oggi:

Valentina de Poli (direttrice di Topolino libretto, stralcio dell'editoriale del n. 3003) ha scritto:In passato era già capitato che dedicassi qualche riga al forum del Papersera, il sito che chiama a raccolta i lettori di fumetti Disney più critici e appassionati del pianeta, ma questa volta si meritano tutto lo spazio che ho a disposizione. [...] i paperseri, come li chiamo quando sono particolarmente affettuosa, hanno compiuto un piccolo miracolo [...]. Che dire, cari paperseri? Grazie. E per farvi felici, insieme con tutti i lettori, in questo numero vi aspetta una storia di quelle che lasciano a bocca aperta e senza fiato [...]
La direttora ringrazia gli utenti di quel forum perché per festeggiare l'evento (tre settimane fa) del tremillesimo numero di Topolino hanno regalato un libro stampato a spese del forum per "narrare" e celebrare la storia del giornale negli anni. Ma cosa notiamo? È esattamente la stessa cosa che accade con questa serie.
Anche restringendoci alla sola Italia, abbiamo una serie dedicata ad un target infantile (Topolino è diretto a bambini, di entrambi i sessi, in età scolare elementare, Fim alle bambine in età prescolare e scolare elementare), in cui esiste un nutrito gruppo di fan adulti (quelli di Topolino non hanno lo stesso risalto mediatico perché sono fan di un fumetto che comunque tutti negli anni hanno letto almeno una volta, e non di pony colorati parlanti che per ovvi motivi attirano di più l'attenzione), che hanno un forum (qui questo, lì il forum del Papersera di cui si parla nell'editoriale). Incontri con lo staff non sono rari (lì appunto l'incontro per il regalo, e anche qui alcuni utenti hanno o hanno avuto contatti con la Hasbro Italia), e nell'editoriale si vede tutto questo nelle due parti sottolineate. La direttora ci (uso il "ci" in quanto anche io sono nel fandom di Topolino) chiama affettuosamente "paperseri", come la Hasbro ad esempio potrebbe riferirsi a noi con il termine che da sé è nato spontaneamente su Internet (brony). Inoltre, anche la direttora riconosce che noi NON facciamo parte del target originale, come notiamo nella seconda frase sottolineata: lei vuole renderci felici insieme con tutti i lettori, ergo, leggi: "con tutti i bambini che normalmente comprano questa cosa che vendiamo ogni settimana e in mezzo ai quali casualmente ci siete anche voi".
La differenza? Be', la differenza è il modo in cui siamo visti. Nel fandom di "Topolino", come già si nota, i fan adulti sono tenuti in grandissima considerazione: molti autori sono iscritti sul Papersera stesso, ascoltano critiche e apprezzamenti, discutono e cercano di migliorarsi grazie ai consigli. Certo è che non c'è ipocrisia e dico che tutto può a volte non essere rose e fiori (lampante l'esempio di Fausto Vitaliano, sceneggiatore, che litigava praticamente con tutti), ma è anzi interessante il fatto che nonostante ciò moltissimi autori continuino comunque a rimanere lì. Molte storie contengono riferimenti "adulti" rivolti proprio a loro ("noi"), come ad esempio il riferimento in una storia dello sceneggiatore e disegnatore Andrea Castellan alla faccenda di Ruby e Berlusconi con una frecciatina sottile che è stata notata anche da giornali e TV. Un utente del forum, di cui faccio nome e cognome perché in fondo lo sto omaggiando per la sua bravura e che comunque è un dato pubblico perché è anche così che è conosciuto sul forum, Vito Stabile, è persino divenuto sceneggiatore in quanto hanno notato la sua bravura sul forum stesso e ha pubblicato recentissimamente sul settimanale la sua prima storia. Infine, l'editoriale stesso mette in luce il punto più grande: la redazione accetta e anzi si apre al fandom adulto, perché comunque è gente a cui piace il lavoro che fanno e che dopotutto il giornale se lo compra.
Dov'è la differenza con MLP? Il fatto che qui si tratta di bambine e non bambini? "Topolino" è comunque rivolto a bambini di entrambi i sessi, e in ogni caso avere questo come giustificazione è insensato (bambini o bambine, sempre di adulti che si interessano a prodotti per bambine si tratta: anche se ci fosse un fandom di sole adultE interessate a MLP sarebbe comunque un caso da discutere). Insomma... "Topolino" assume la linea che ho spiegato in tutto il post, e tutto va a gonfie vele. Gusti a parte che sono comprensibili, il giornale resta comunque oggettivamente un'opera di alto livello e il solo fatto che duri da tremila numeri ne è indice: a dispetto, appunto, di questa condotta apertissima.
Ecco perché un po' mi dispiace che con MLP o non succeda, o non si vuole che succeda una cosa del genere

Insomma... io sono d'accordo al fatto che lo staff si apra a noi, che ci accetti in quanto tali, e che non voglia la nostra distruzione (ho letto anche cose del genere, ecco perché lo cito); e che, ovviamente, inserisca dunque anche dei riferimenti a noi, purché non minino la storia in sé. Frecciatine ai brony come quelle viste finora sono sottili come quella di Casty a Berlusconi: gli adulti la notano, i bambini neanche sanno a cosa si riferisca e non incide minimamente sulla trama.
E voi che ne pensate?
