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La critica principale della presenza dei talent nel doppiaggio è che se scritturano un personaggio attualmente popolare, ma con zero carriera in ambito recitativo, solo per aumentare la vendita dei biglietti al botteghino e poi si rivela un cane a recitare, allora è ovvio che la gente si lamenti visto che ci sono doppiatori che aspettano settimane per delle chiamate al casting.
Cito in caso Lorenzo "Favij" Ostuni e Greta Menchi che vennero chiamati per Ratchet & Clank e fecero un lavoro discutibile ma perché in Italia era il periodo dove le "web-stars" proliferavano e facevano pure i film su di loro coughgametherapycough
Per questo ora scritturano i non-attori soltanto per cameo specifici e, bene o male, i talent vengono quasi sempre da cinema, teatro o radio e quindi sanno come convogliare l'emozione con la voce.

Chiusa questa parentesi, il problema principale di Wish è che è incredibilmente "sui generis" per essere un film celebrativo dei 100 anni dello studio. "Once Upon A Studio" ha fatto un lavoro molto migliore per festeggiare l'anniversario e ci è riuscito con solo 8 minuti di screentime.

Fuga di cervelli
Solo Paolo Ruffini poteva rendere questo remake di un film spagnolo, già di suo pessimo, quasi inguardabile.
I protagonisti sono l'uno peggio l'altro e le gag di una sofferenza pari all'Inquisizione spagnola

Caro Laurel, mi devo ricredere, in effetti ieri dopo averlo rimandato parecchie volte mi sono deciso a guardare Once upon a Studio ed è quello il modo giusto per celebrare l'anniversario della Disney ed è stato spettacolare.
Per quanto riguarda Favij, per il doppiaggio lui mi ha deluso, per quanto io sia stato un suo fan, ma purtroppo lui ha proprio preteso di doppiare nel film invece che venire scelto ed è una cosa che non si fa.

WISH

mostra

Beh sarò sincero il personaggio che ho apprezzato di più è stato il "villain" che a mio parere un villain non era, davvero stava facendo il meglio possibile per garantire il meglio possibile ad un popolo non dico ingrato (perché comunque lo idolatrava) ma comunque sempre lì a chiedere di più, in un'epoca in cui probabilmente nel resto del mondo abbondavano carestie, epidemie guerre eccetera eccetera. La protagonista si attacca a una questione completamente morale e astratta e ribalta tutto riuscendo a portare quasi tutti dalla sua parte così facilmente come se nulla fosse. Il re vedendosi alle strette ricorre all'oggetto magico di turno arrivato da equestria che lo rende malvagio e...no vabbè ma circa è andata così dai il popolo dice "oh no il re è cattivo dagli al re" e arrivederci e grazie, pure la regina si ribella la protagonista ottiene il ruolo di maga del regno e tutto è...bene quel che finisce bene? No dai è troppo facile così.

Ora praticamente la responsabilità dell'intero regno è la sua, della protagonista dico, non vedrei male un seguito in cui si rende conto che la magia è una cosa troppo difficile da gestire e corre dall'ex re a chiedere aiuto, i due trovano un compromesso e tutto torna più o meno com'era.