Era una mattina. Una mattina uguale a tutte le altre mattine. Come sempre mi ero svegliata e mi ero subito vestita per andare fuori. Il mio solito mantello verde, di un verde che mi piaceva e che mi dava quella spinta di iniziare bene la giornata. Mentre uscivo da casa correndo pensavo a quante cose avrei potuto fare oggi, ero sempre stata una tipa avventurosa, ero sempre in movimento. Mia madre non aveva niente in contrario per fortuna, anzi, mi incoraggiava ad andare avanti. Il mio pasto preferito era la colazione. Odiavo fare colazione a casa e non mi faceva piacere cambiare posto dove farla. Andavo sempre al Sun Flower Café. Lí lavorava Fernand Brot, che ormai conosceva i miei gusti alla perfezione. Prendevo sempre un croissant alla crema e gustavo una cioccolata calda o un té. Qualche volta Fernand mi offriva i biscotti che faceva sua figlia, Kila Brot, mia migliore amica di quel tempo, che, col passare degli anni, ho perso. Ero appena entrata nel locale, c'era uno specchio all'ingresso e avevo notato che non mi ero pettinata, cosa molto strana per me. I miei poveri capelli rosa... Non mi dimenticavo quasi mai di pettinarli! Mi ero tolta il cappotto e l'avevo attaccato sull'attaccapanni. Fernand lavorava al bancone preparando probabilmente un té. Kila mi era corsa incontro, eravamo sempre felici insieme! Soprattutto nel suo locale, o meglio, nel locale di suo padre. Quello era un posto sempre luminoso, non c'era traccia di buio, almeno a quei tempi. All'ingresso c'era il bancone e tanti specchi di lato ad esso. La mia criniera rosa e il mio manto bianco si riflettevano negli specchi, il mio corno brillava alla luce del sole. Ero magnifica, sí, é sicuro.
Capitolo 2 - Una grossa ferita e due anime gentili che mi salvano
Uscendo dal Sun Flower Café mi sono ricordata di una cosa assai importante. Mentre mi mettevo il mio bellissimo cappotto sentii una voce proveniente dalla cucina, era la mamma <<Aely! Tesoro! Puoi andare a fare la spesa al Mercato Agricoltore?>> la risposta mi venne spontanea <<Certo mamma!>>. Ora erano le nove e il Mercato Agricoltore chiudeva alle nove e un quarto. Non sarei mai arrivata in tempo! Se non ce l'avrei fatta sarei dovuta andare al Mercato Centrale. Ma lí vendevano roba disgustosa. Correvo a tutta velocitá, le campestri erano giá passate per sfortuna, altrimenti avrei vinto! Mentre correvo non facevo caso alle persone, passavo accanto a loro sfiorandole con gli zoccoli e gridando <<Scusate, scusate, scusate!>> sentivo gli occhi bruciare, il vento era diventato forte. Inciampai e caddi. Non riuscivo ad alzarmi. Svenii. Ero come morta. Ma respiravo. Io respiravo! Il mio cuore batteva ancora, ma la gente mi guardava solo e poi se ne andava! Ma poi intervenne lui. Un pony si sedette accanto a me e aspettó che mi risvegliassi. Aprii gli occhi e quando lo vidi gli chiesi senza pensarci un attimo <<Chi sei?>> avevo una voce strana dopo quell'attimo. Lui mi rispose alzandosi <<Io sono Ritt Honstel>> ma io chiesi di nuovo <<Chi?>> e lui non mi rispose allo stesso modo, nonostante sia difficile, riuscì a trovare altre parole <<Io sono quello che ti vuole salvare>> io insistei <<Salvarmi da cosa?>> lui intervení <<Dalla morte piccola, guarda la tua ferita! É grave...>> lo stallone gridò a squarciagola <<C'é un medico qui???>>. Dopo qualche secondo vidi un pony correre in aiuto, era un medico, sí. Io chiesi, ovviamente <<Chi é lei?>> il pony mi rispose, prendendo una garza <<Sono Wilen Kort, Dr. Wilen Kort>>. Finita la frase mi mise una garza sullo zoccolo e mi diede una pillola, sentii Ritt chiedere qualcosa <<Dottore, la ferita é grave?>> e sentii anche una risposta, era il dottore <<Sí, dobbiamo avvisare sua madre, la porteremo in ospedale>>. Le ultime parole che riuscii a emanare furono <<Cosa?? Ospedale? Ma io...>>. Mi addormentai di colpo, sará stata la pillola, forse era un sonnificante perché io non soffra, l'ospedale era lontano.
Continua...