Ma lo fa in modo particolarissimo.
Ecco la trama:
C'era una volta un eroe. è un cattivo. è un mondo da salvare. ma niente da fare. il cattivo non sapeva cosa doveva fare, l'eroe nemmeno, il mondo, neanche a pagare oro.
In tutto questo serve che qualcuno faccia qualcosa. ecco perchè la storia chiama il responsabile di tutto quel caos: lo scrittore.
In tutto questo serve che qualcuno faccia qualcosa. ecco perchè la storia chiama il responsabile di tutto quel caos: lo scrittore.
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Cap 1
La storia
Capitolo 1
Lo scrittore era stanco.
Erano le tra è mezza di notte, non aveva voglia di fare niente, solo dormire, ma non ci riusciva, era troppo stanco anche per quello.
Per tre giorni aveva dormito solo poche ore a notte.
Stupido produttore e stupidi fans.
Pretendevano che scrivesse un libro al giorno.
Ma vai a trovare la forza per scrivere sempre cose originali.
Ormai era tutto già fatto, tutto già visto, tutto già scritto.
Non c’era più nulla di originale.
Allora lo scrittore prese il portatile, lo accese e cliccò su siti web a casaccio, per cercare l’ispirazione.
L’ispirazione per cosa non lo sapeva nemmeno lui, se per la nuova storia o per addormentarsi.
Lo scrittore girò su internet per qualche minuto finchè anche quell’attività lo annoiò.
Stava per spegnere, quando l’occhio gli cadde su una piccola immagine.
Non la vedeva bene, era troppo assonnato per distinguere le forme di un’immagine così piccola.
Vedeva tanti colori, e la cosa gli piacque molto.
Lo scrittore cliccò sul link dell’immagine, e venne catapultato su youtube.
Lo scrittore attese che il video che aveva aperto si caricasse.
E lo scrittore vide.
Vide pony colorati, che dei pony ricordavano solo la forma.
E vide di avventure e di scoperte, e di lezioni e di sentimenti e di felicità e di tante altre cose.
E lo scrittore decise.
“Scriverò una storia su questo cartone, sulla sua bellezza e completezza.” Si disse.
Così lo scrittore si mise al tavolo da lavoro e prese carta e penna.
E lo scrittore scrisse.
E scrisse a sua volta di avventure, scrisse di un malvagio, e scrisse di un eroe, e scrisse di mille prove.
Poi, fissando soddisfatto il suo lavoro, sentì le palpebre chiudersi.
E lo scrittore si addormentò su quel miscuglio di parole.
Parole ancora fredde, prive di significato, in attesa che lo scrittore mettesse ordine nelle loro esistenze solitarie, in attesa che lo scrittore le unisse, ora che erano lì sparpagliate senza senso.
E lo scrittore, avvolto nella coperta della stanchezza, con il morbido cuscino dei sogni, si coricò su quelle parole di eroi, di avventure, di nemici e di prove, pronto più che mai a dare ordine a quel caos.
Capitolo 1
Lo scrittore era stanco.
Erano le tra è mezza di notte, non aveva voglia di fare niente, solo dormire, ma non ci riusciva, era troppo stanco anche per quello.
Per tre giorni aveva dormito solo poche ore a notte.
Stupido produttore e stupidi fans.
Pretendevano che scrivesse un libro al giorno.
Ma vai a trovare la forza per scrivere sempre cose originali.
Ormai era tutto già fatto, tutto già visto, tutto già scritto.
Non c’era più nulla di originale.
Allora lo scrittore prese il portatile, lo accese e cliccò su siti web a casaccio, per cercare l’ispirazione.
L’ispirazione per cosa non lo sapeva nemmeno lui, se per la nuova storia o per addormentarsi.
Lo scrittore girò su internet per qualche minuto finchè anche quell’attività lo annoiò.
Stava per spegnere, quando l’occhio gli cadde su una piccola immagine.
Non la vedeva bene, era troppo assonnato per distinguere le forme di un’immagine così piccola.
Vedeva tanti colori, e la cosa gli piacque molto.
Lo scrittore cliccò sul link dell’immagine, e venne catapultato su youtube.
Lo scrittore attese che il video che aveva aperto si caricasse.
E lo scrittore vide.
Vide pony colorati, che dei pony ricordavano solo la forma.
E vide di avventure e di scoperte, e di lezioni e di sentimenti e di felicità e di tante altre cose.
E lo scrittore decise.
“Scriverò una storia su questo cartone, sulla sua bellezza e completezza.” Si disse.
Così lo scrittore si mise al tavolo da lavoro e prese carta e penna.
E lo scrittore scrisse.
E scrisse a sua volta di avventure, scrisse di un malvagio, e scrisse di un eroe, e scrisse di mille prove.
Poi, fissando soddisfatto il suo lavoro, sentì le palpebre chiudersi.
E lo scrittore si addormentò su quel miscuglio di parole.
Parole ancora fredde, prive di significato, in attesa che lo scrittore mettesse ordine nelle loro esistenze solitarie, in attesa che lo scrittore le unisse, ora che erano lì sparpagliate senza senso.
E lo scrittore, avvolto nella coperta della stanchezza, con il morbido cuscino dei sogni, si coricò su quelle parole di eroi, di avventure, di nemici e di prove, pronto più che mai a dare ordine a quel caos.