Dopo eoni di assenza e decine di pagine scritte, rivedute e scartate (Credetemi, non vi siete persi nulla) Mi sono deciso, finalmente, di tornare a postare fanfic su questo Forum dopo che la mia ultima opera e andata ad arrenarsi nel nulla.
Vi chiedo gentilmente di leggere e commentare questo racconto. Consigli, pareri e critiche sono le benvenute, non siate timidi e ditemi cosa pensate del racconto!
Prima di immergersi in questa nuova avventura, lasciate che elenchi le specifiche di questo racconto:
Buona lettura
"Non mi importa cosa dicono i Preti o il Concordato: Qualsiasi cosa si trovi li sopra non sarà certamente peggiore di quello che c'e qua giù"
-Silver Coat, Errante.
Le Torri.
Nessuno, nei Reami Infranti di Equestria, sa chi le abbia costruite e per quale scopo.
Il Culto Torriano predica che le Torri sono state erette dai Dei come loro dimore mortali, L'Accademia di Filosofia Naturale di Oaxtrot le studia come titanici lasciti di una civiltà scomparsa, mentre per i popoli che vivono immersi nella loro ombra le Torri rappresentano un perenne, tangibile promemoria della bizzarra e, molto spesso letale, natura dei Reami Infranti.
Su una cosa tutti concordano: Solo un folle oserebbe avvicinarsi a una Torre, sfidando la follia che imperversa fuori dalle mura dei villaggi, le contorte creature che vagano nella Lande senza legge e, sopratutto, qualsiasi cosa viva al interno delle Torri.
Solo dei folli...
O dei Erranti.
PROLOGO