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« Inganni...menzogne...bugie...il nutrimento del caos...coraggio Nero, io sono stanco di aspettare !! » ruggì una sinistra voce all'interno del pilastro cristallino, facendo crollare varie rocce dal soffitto che si abbatterono su di esso, e nella lava causando nuove e più intense scosse che sotto forma di enormi voragini si aprirono in tutti i territori d'Equestria.
Nello stesso istante, mentre il mondo veniva smosso dalle sue fondamenta, Nero, immobile sulla punta della torre sospirava scocciato.
« Uff, proprio non capisce la parola attesa, in fondo sono solo alcuni millenni che si trova imprigionato, il che è un nulla per noi. Mah, spero solo che con queste sue inutili lagne non causi troppi danni a questo pianeta, sarebbe un peccato perdere il mio parco giochi preferito. » disse l'umano, avanzando di un passo, cominciando a cadere in caduta libera verso il basso, osservando i vari detriti della torre che aveva iniziato a crollare, assieme agli edifici più deboli, facendo risuonare nel Crystal Empire un tremendo suono di cristalli infranti, misti a grida di terrore del popolo.
Una vera e propria sinfonia per le orecchie del signor Nero, che seppur non ammettendolo, tutto ciò no gli dispiaceva dato che esso non poteva agire in modo tanto diretto a causa delle leggi del “consiglio dei supremi” di cui faceva parte.
L'umano continuò a precipitare per un tempo che gli parve infinito, frenandosi di colpo quando mancava un non nulla al terreno, facendo comparire due piccoli cerchi magici viola al di sotto delle proprie scarpe, restando sospeso a pochi centimetri da terra, mentre la torre si abbatté fragorosamente al suolo.
« Quanta confusione accipicchia !! Scommetto che qui ci sono abituati, certo che costruire una città solo di cristalli, bah basterebbe semplicemente che alzassi un po' troppo la voce per raderlo al suolo.
Ma comunque meglio andare a controllare come sta il fratellino di Wisper, dato che sarebbe un peccato se non seguisse il mio piano come ho pensato. » sussurrò l'umano, sistemandosi meglio il cilindro in capo, e controllando che il proprio abito nero fosse impeccabile come sempre, e dopo aver constatato ciò, prese a camminare per le strade dell'impero senza dare troppo peso ai pony che attorno a lui gridavano e morivano, schiacciati dai palazzi o cadendo nelle crepe del suolo.
Nello stesso momento poco fuori del Crystal Empire, Heaven Sin e la guardiana, si erano fermati vicino alla stazione abbandonata, in attesa che le scosse si fermassero.
« Restami vicina, non permetterò che ti accada nulla. Non posso perderti di nuovo. » disse lo stallone dal manto bianco, tenendo sotto di se la puledra del medesimo colore, sorridendo.
« Non ne ho alcun dubbio mio adorato, resterò al tuo fianco per tutta la mia esistenza. » rispose la guardiana, posando il proprio capo contro il petto del suo protettore, ascoltando battere con forza il suo cuore, mentre le scosse stavano lentamente cessando.
Passò qualche istante in cui il silenzio regnò sovrano, rotto soltanto dalle forti raffiche di vento della tempesta di neve che imperversava attorno a due pony.
« Penso che per ora il pericolo sia passato, ti senti bene ? » chiese Sin, fissando coi propri occhi smeraldo quelli rossi della puledra che con grazia sia scostò da sotto di lui, fissandolo con sguardo dolce.
« Non temere mio adorato, sto benissimo grazie a te. Ma ora sarà meglio sbrigarci, dobbiamo raggiungere il Crystal Empire al più presto. » rispose la giumenta dal manto bianco come il latte, spostando la sua attenzione verso la loro meta dalla quale saliva del fumo.
« Ne sei certa ? Restare in zone abitate con queste scosse può essere molto pericoloso. Inoltre io sono stato bandito da tutti i reg-» le parole si Sin si bloccarono all'istante quando la sua bocca venne sigillata da quella della sua amata, che lo baciò appassionatamente per un tempo che allo stallone parve eterno, facendogli sperare che il tempo si congelasse in quell'istante.
Purtroppo tale momento si interruppe quando la giumenta si ritrasse indietro, separandosi dal suo amato che ebbe come l'impulso di seguirla, restando però immobile a causa della paura di commettere nuovamente un errore fatale.
« Non temere, tesoro mio, non oseranno dire niente a te, perché se vogliono essere salvati dalla sadsand dovranno lasciarci entrare nel regno, e consegnarcelo poiché da esso sgorgherà la nuova fonte, e dunque sarà li che erigeremo il nuovo santuario. » disse con tono passionale la puledra, cominciando ad avviarsi verso il Crystal Empire, seguita alla sua destra da Heaven Sin, il quale seppur colmo di dubbi, non aveva la minima intenzione di contraddire colei a cui aveva giurato eterno amore.
Non si sarebbe fermato dinnanzi a nulla pur di renderla felice, nemmeno se avesse dovuto sconfiggerne i regnanti.
Rapidamente i due cominciarono a trottare nella direzione prescelta, inconsapevoli, che all'ingresso della cittadina, seduto sul ramo di un albero ormai senza più foglie Nero li stava attendendo, sorseggiando amabilmente una tazza di thé.
Nello stesso istante nel palazzo di InkHeart, Black, ripresosi dalle bevute effettuate ad inizio di quel giorno, stava attendendo l'arrivo di Celestia e Luna, sul balcone del proprio palazzo, osservando con sconforto, come le scosse da poco finite avevano fatto crollare nuovi edifici, tra cui una delle sue personali distillerie, il che gli aveva causato la discesa di una lacrima dall'occhio destro.
« Quale tragedia, in quel posto papà mi portava sempre a vedere come si faceva il vino, ed ora è crollata...se questa non è la fine del mondo non so proprio cosa sia. » sussurrò asciugandosi con lo zoccolo destro l'occhio, osservando in lontananza avvicinarsi due oggetti, che lentamente riconobbe come le due principesse.
« Era ora che arrivassero, mi sembrava di essere stato chiaro nella pergamena !! » pensò il pony leggermente accigliato per la noncuranza dei due alicorni che, con leggiadra maestria gli atterrarono di fronte sul balcone.
« Era ora che arrivaste !! Vi stavo aspettando da una vita !! Anche se ammetto che per due belle puledre come voi avrei aspettato anche di più, allora come stai Lulu ? E tu Tia ? » chiese l'alicorno dal manto Nero, ammiccando ad entrambe, facendole arrossire, fino a quando non si fissarono tra loro, cambiando totalmente espressione.
« Noi stiamo bene Black, non preoccuparti, piuttosto vuoi spiegarci perché stai cercando Sin ? » chiese Celestia, cominciando ad avviarsi all'interno del castello, sotto invito da parte del principe fatto con l'ala sinistra.
« Ma come, vai dritta al sodo così ?! Non cambi mai, la solita Celestia, mai un attimo di relax e sempre focalizzata su un solo punto, che purtroppo in questo caso non è quello che speravo io. » disse con voce languida il principe, lanciando uno sguardo ai posteriori delle due principesse durante il loro passaggio davanti a lui.
« A quanto pare nemmeno tu cambi, sei sempre il solito pervertito !! » sentenziò Luna, osservando l'arredamento della stanza in cui erano entrate, degna di un night club di alta classe.
Tutte le pareti erano colorate di rosso, con dipinti di Black e di top model di FillyWood, mentre il mobilio era costituito da divani ad acqua, tavoli di vetro azzurri, ed un mini bar con un intera vetrina piena di vini raffinati.
« Io ?! Ma cosa dici mai, io sono solo un buongustaio !! » disse lo stallone dal crine verde illuminando il proprio corno di una forte luce azzurra, svanendo in una macchia di inchiostro che strisciò fin dietro il bancone dove il principe ricomparve appoggiandosi con gli anteriori zoccoli su di esso, mentre Celestia e Luna si sedettero di fronte ad esso, osservando Black che, con tutta la calma del mondo si era messo ad osservare le bottiglie nella vetrina.
« Che dite, un po' di vodka ? »
« Ma sono le dieci di mattina !! »
« Mia cara Tia, ricorda. Non è mai troppo presto per farsi una bevuta, tanto poi viene tutto smaltito. » rispose il pony, facendo fuoriuscire una bottiglia trasparente, apparentemente vuota, assieme a due piccoli bicchieri di cristallo, nella quale verso il liquido quasi invisibile ad occhio nudo, per l'elevata qualità del filtraggio.
« D'accordo ma solo un bicchiere. » disse Luna, sollevando di colpo il bicchiere con la magia, ingurgitandone in un solo fiato il contenuto, facendo spalancare la bocca alla sorella ed al principe.
« Ehm...Lulu, ti senti..ti senti bene ? » chiese Black, fissando la giumenta rimasta immobile dopo la bevuta, con un leggero alone rossastro sulle guance.
Quest'ultima si voltò leggermente verso la sorella, iniziando un discorso che non ebbe nemmeno il tempo di uscire dalla sua bocca, poiché cadde al suolo addormentata.
« Penso che fosse un po' troppo forte per lei. » disse con ironia lo stallone, sporgendosi dal bancone fissando l'alicorno dal manto blu dormite con la bocca aperta, mentre Celestia stava fissando il pony dal manto nero con sguardo piuttosto irritato.
« Quanti diamine di gradi ha questa roba ? » chiese la monarca del sole, sollevando anch'essa il bicchierino in cristallo, scrutandolo in rapida sequenza con lo sguardo colpevole del principe di InkHeart.
« Ehm non sono certo che tu lo voglia sapere, penso piuttosto sarebbe meglio parlare di quella pergamena, che ne dici è Tia ? » disse l'alicorno, cercando di cambiare discorso sapendo bene quanto potesse diventare stressante la sua ospite sugli eccessi alcolici che lui eseguiva perennemente ignorando le leggi equestri.
Celestia senza pensarci due volte ingurgitò anch'essa il bicchiere, riuscendo però a resistere al contrario della sorella, stupendo anch'essa il principe.
« Bene, ora sono pronta a parlare. Sentiamo dunque, perché cerchi Heaven Sin ? » chiese l'alicorno dal manto bianco, sorridendo leggermente, conscia di aver stupito il principe.
« Beh, te l'ho scritto nella pergamena, perché “qualcuno” mi ha detto che portandolo qui si potrebbe trovare un modo per debellare la sadsand una volta per tutte. »
« Fammi indovinare, questo qualcuno è Nero, vero ? » chiese Celestia, osservando l'espressione del pony farsi piuttosto colpevole.
« Lo immaginavo. Sai che non possiamo fidarci di lui, e sai anche che è per buona parte colpa sua ciò che sta accadendo nel regno. E comunque come pensi di fare a convincere Heaven Sin a venire qui ? »
« Molto semplice, con questa ! » disse lo stallone estraendo da sotto il bancone la sfera consegnatagli dall'umano, mostrandola alla principessa che osservò all'interno la copia esatta della guardiana.
« Ma questa è...»
« No, non è lei. Nero ha detto che è una sorta di parente o qualcosa del genere, ma ha detto che grazie all'influsso di questa sfera le assomiglierà a tal punto da ingannarlo, dunque basterà dirgli che ho la sua cara guardiana e lui trotterà veloce come il vento qui. » disse compiaciuto il principe di InkHeart osservando Celestia fissarlo con un sopracciglio alzato.
« Ed una volta che sarà arrivato pieno di collera ed ira in questo luogo cosa pensi di fare ? Mostrargli questa sfera ? Ti aspetti davvero che questo piano funzioni ?! » chiese la giumenta con tono vagamente irritato.
« Non preoccuparti, a quel punto interverrà Nero, e comunque voglio ricordarti che io ho quasi sconfitto Master, quindi non ho nulla da temere da quel pony. » disse lo stallone, sbattendosi lo zoccolo destro sul petto, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi, contagiando stranamente anche la sovrana del sole.
« Mi piacerebbe dire che ci sono altre alternative, ma non possiamo fare altro che affidarci a questo tuo piano Black. Io ho già inviato Twilight Sparkle e le sue amiche alla ricerca di Sin, quindi sono certa che se e quando lo troveranno lo condurranno qui, in un modo o nell'altro, ma per stare sicuri sarà meglio inviare queste informazioni anche a loro. » disse Celestia facendo comparire una pergamena su cui riportò tutto l'essenziale, facendola poi sparire con la magia.
« Ed ora cosa facciamo, andiamo a cercarlo anche noi ? » chiese Black, voltandosi nuovamente verso la vetrina, scrutando la sua collezione di alcolici.
« Veramente io pensavo che potevi mantenere l'ultima parte della lettera, visto che Luna sta dormendo beata. » rispose con tono languido la monarca del sole, salendo sul bancone, facendo voltare Black con sguardo piuttosto atterrito non avendo idea di cosa intendesse a causa della sbronza passata da poco.
Ma non ebbe bisogno di spiegazioni vedendo lo sguardo della sovrana del tutto arrossito, mentre gli saltò addosso facendo sparire i due dietro il bancone.
Nello stesso istante Rising Boss stava osservando Wisper cominciare a calmarsi, rimettendo la propria lancia attorno alla groppa, fissandolo coi propri vispi occhi gialli.
« Dunque se ora ti sei calmato, possiamo procedere. » disse lo stallone dal manto bronzeo, entrando nell'edificio in rovina, sparendo nel buio all'interno, lasciando il proprio coetaneo dinnanzi all'ingresso, con la mente ancora in preda al turbinio di dolore ed incertezze che avevano iniziato a prendere il sopravvento sulle sue certezze.
« Se non avessi dato ascolto al mio orgoglio, e fossi rimasto accanto ai miei genitori, non sarebbero stati eliminati. Ma se anche ci fossi stato, non è certo che avessi potuto fare qualcosa, ma non posso accettare che Sin non li abbia aiutati, non importa se era stato bandito o che peccati avesse commesso, questo non glielo posso perdonare.
Io ero sparito, dunque toccava a lui come discendente proteggere il regno, ed invece ha ucciso la pony che amava, ed ha lasciato morire chi ci ha dato la vita.
Si, la colpa è sua, solo sua. » pensò il pony in armatura, cercando in qualsiasi modo a come ciò che era accaduto potesse essere estraniato da lui.
Mentre pensava a ciò non poté fare a meno di riaffiorare nella sua mente l'immagine della piccola Purity, sua nipote rapita da Nero sotto i suoi occhi.
Era conscio che di ciò la colpa era solo ed esclusivamente sua, dato che egoisticamente non se ne era importato minimamente del destino di quella puledrina se non quando aveva scoperto che nelle sue vene scorreva il suo stesso sangue, e ciò gli faceva capire quanto le parole di Nero sulla sua mancanza di piani futuri e di difesa fossero esatte.
« Non potrò mai conquistare nulla, se prima non imparerò a difendere ciò a cui tengo...» sussurrò il pony dal manto azzurro, fissandosi lo zoccolo destro coperto dall'armatura viola sporca di sabbia.
Nello stesso istante il palazzo cominciò a tremare, cominciando a cadere a pezzi, costringendo lo stallone a retrocedere rapidamente osservando come, dal tetto stesse fuoriuscendo qualcosa.
Nel giro di pochi secondi un grande zeppelin bronzeo emerse dalla polvere e dalle macerie dell'edificio, mostrando sotto di esso una rudimentale cabina di pilotaggio al cui comando si trovava lo stallone con il cappotto nero, intento a sistemarsi il berretto.
« Coraggio ragazzo, spicca un balzo e salta quassù, o preferisci che ti getti una corda ? » disse ad alta voce Rising Boss, tenendo lo sguardo fisso sul pony a terra che, senza pensarci due volte, spiccò un enorme salto, atterrando nella cabina scoperta, a poca distanza dal suo coetaneo.
« E questo cosa sarebbe ? Una qualche sorta di bestia ? » chiese Wisper, fissando con interesse il pallone sopra la sua testa, ed il grande bruciatore che gli parve simile alla bocca di un drago sputa fuoco.
« Si vede che sei molto arretrato amico mio, questo non è un animale, può stare tranquillo, è soltanto...beh dal tuo punto di vista una barca che vola grazie al fuoco. » disse l'ex imperatore di Neo CarbonHorse osservando soddisfatto l'espressione stupita del pony dal crine biondo del tutto simile a quella di un puledrino durante il racconto di una favola.
« In ogni caso, avrai tempo per vedere come funziona, dato che ora ci dirigiamo a tutta velocità verso InkHeart, il regno di Prince Black. » disse Rising, manovrando il timone dello zeppelin, facendolo dirigere verso ovest, facendolo salire di quota.
« E li troveremo mio fratello ? » chiese Wisper, affiancandosi al pony privo di crine, che sorrise compiaciuto.
« Non solo troveremo tuo fratello, ma anche il mio dispositivo per liberarci una volta per tutte della presenza di Nero. » disse il pony tenendo gli arti anteriori sul timone, fissando la loro meta mentre nella propria mente stava pensando a come sfruttare la situazione a proprio vantaggio, dato che una volta sparito l'umano, gli unici che avrebbero potuto dargli filo da torcere sarebbero stati il pony al suo fianco, ed eventualmente il fratello di quest'ultimo.
Ciò significava solo una cosa, che entrambi sarebbero dovuti perire durante quell'istante, magari finendo inavvertitamente assieme a Nero nella “prigione del vuoto”.
Fu proprio durante quei pensieri che il pony sterzò bruscamente verso un banco di nubi, facendo quasi cadere di sotto Wisper, che si aggrappò ad una delle protezioni laterali della cabina.
« Pilota con più attenzione questa cosa !! Stavo quasi per cadere !! » tuonò lo stallone in armatura, fissando con astio il suo accompagnatore che tenendo lo guardo fisso verso il basso gli fece cenno di tacere, indicando con l'arto sinistro verso il basso.
Rapidamente il pony abbassò lo sguardo nella direzione indicatagli, scrutando la presenza di sei puledre intente a trottare in direzione del Crystal Empire.
« Vedi quelle sei pony la in basso, quelle sono delle formidabili nemiche e scocciatrici, per questo ho fatto si che non ci vedessero. » disse a bassa voce Rising Boss, tornando a pilotare lo zeppelin tenendosi tra le nubi.
« Sono tue nemiche ? »
« Non esattamente, sono servitrici di Celestia, e questo le rende diciamo non proprio amichevoli nei miei confronti, visti i miei precedenti diverbi con la loro padrona. »
« Eliminiamole allora. Così, non correremo il rischio che ci intralcino. » disse secco Wisper, fissando con sguardo approfondito le sei constatando di colpo la comparsa di una pergamena davanti alla giumenta viola, che la sorresse con la magia cominciando a leggere.
Fu in quell'istante, dopo che Twilight Sparkle finì di leggere che lo stallone in armatura si avvicinò a Rising Boss, fissandolo con un sorriso soddisfatto.
« Aumenta pure la velocità, presto porteranno mio fratello nel luogo dove noi ci stiamo dirigendo, l'ho appena sentito leggere all'alicorno la in basso. » disse Wisper, fissando l'orizzonte in contemporanea con Rising Boss, che fissando il sole da sotto il berretto, comprese come probabilmente il tempo della sua vendetta stava giungendo, e stavolta non avrebbe lasciato nessuno in circolazione che gli avrebbe impedito di diventare l'unico ed incontrastato imperatore di tutta Equestria.
Mentre ciò accadeva Heaven Sin in compagnia della guardiana erano giunti all'ingresso della città, trovandosi di fronte Nero con un espressione inespressiva in volto, degna del pony che aveva davanti.
« Chi sei tu ? Non ostacolare il nostro passaggio. » disse lo stallone dal manto bianco, senza ottenere alcuna risposta dall'umano in piedi, con le braccia unite davanti a se, tenendo stretto nei palmi il nuovo pomello in madreperla del bastone, conficcato con la punta nel terreno trai suoi piedi.
« Spiacente, ma temo di non potermi fare da parte. Penso piuttosto convenga a te ragionare di più con la testa, invece che dare retta solo al cuore. » disse Nero, fissando coi propri occhi abissali lo stallone e la sua compagna, che cominciò a digrignare i denti di rabbia.
« Sin, elimina questo scocciatore !! Sta cercando di impedirmi di porre fine alla piaga !! E' un nemico !! » tuonò la giumenta dal manto bianco, al cui comando partì senza indugio Heaven Sin, scagliandosi con furia verso Nero, cercando di colpirlo al volto con un gancio destro di inaudita potenza centrandolo in piena fronte.
Per qualche istante regnò il silenzio assoluto, mentre il pony, saltando indietro rimise in posizione di attacco, constatando con sorpresa come il signor Nero, stesse sorridendo, senza alcun apparente segno del violentissimo colpo appena ricevuto.
« Beh se è così che la vuoi mettere allora, giochiamo un po'. » sentenziò l'umano, facendo sollevando il bastone tenendolo in orizzontale, puntandolo verso il suo attaccante, eseguendo tre stoccate in avanti, durante le quali tre piccoli cerchi magici comparve e scomparvero nel giro di pochi istanti sulla punta del bastone.
Nel medesimo istante tre piccoli fori si aprirono nel petto dello stallone, facendo sollevare la nere dietro di se con inaudita violenza, costringendo il pony a posarsi sui quattro arti, mentre una linea di sangue cominciò a scenderla al labbro superiore, sporcando la candida neve sotto di se.
Nello stesso istante, mentre il mondo veniva smosso dalle sue fondamenta, Nero, immobile sulla punta della torre sospirava scocciato.
« Uff, proprio non capisce la parola attesa, in fondo sono solo alcuni millenni che si trova imprigionato, il che è un nulla per noi. Mah, spero solo che con queste sue inutili lagne non causi troppi danni a questo pianeta, sarebbe un peccato perdere il mio parco giochi preferito. » disse l'umano, avanzando di un passo, cominciando a cadere in caduta libera verso il basso, osservando i vari detriti della torre che aveva iniziato a crollare, assieme agli edifici più deboli, facendo risuonare nel Crystal Empire un tremendo suono di cristalli infranti, misti a grida di terrore del popolo.
Una vera e propria sinfonia per le orecchie del signor Nero, che seppur non ammettendolo, tutto ciò no gli dispiaceva dato che esso non poteva agire in modo tanto diretto a causa delle leggi del “consiglio dei supremi” di cui faceva parte.
L'umano continuò a precipitare per un tempo che gli parve infinito, frenandosi di colpo quando mancava un non nulla al terreno, facendo comparire due piccoli cerchi magici viola al di sotto delle proprie scarpe, restando sospeso a pochi centimetri da terra, mentre la torre si abbatté fragorosamente al suolo.
« Quanta confusione accipicchia !! Scommetto che qui ci sono abituati, certo che costruire una città solo di cristalli, bah basterebbe semplicemente che alzassi un po' troppo la voce per raderlo al suolo.
Ma comunque meglio andare a controllare come sta il fratellino di Wisper, dato che sarebbe un peccato se non seguisse il mio piano come ho pensato. » sussurrò l'umano, sistemandosi meglio il cilindro in capo, e controllando che il proprio abito nero fosse impeccabile come sempre, e dopo aver constatato ciò, prese a camminare per le strade dell'impero senza dare troppo peso ai pony che attorno a lui gridavano e morivano, schiacciati dai palazzi o cadendo nelle crepe del suolo.
Nello stesso momento poco fuori del Crystal Empire, Heaven Sin e la guardiana, si erano fermati vicino alla stazione abbandonata, in attesa che le scosse si fermassero.
« Restami vicina, non permetterò che ti accada nulla. Non posso perderti di nuovo. » disse lo stallone dal manto bianco, tenendo sotto di se la puledra del medesimo colore, sorridendo.
« Non ne ho alcun dubbio mio adorato, resterò al tuo fianco per tutta la mia esistenza. » rispose la guardiana, posando il proprio capo contro il petto del suo protettore, ascoltando battere con forza il suo cuore, mentre le scosse stavano lentamente cessando.
Passò qualche istante in cui il silenzio regnò sovrano, rotto soltanto dalle forti raffiche di vento della tempesta di neve che imperversava attorno a due pony.
« Penso che per ora il pericolo sia passato, ti senti bene ? » chiese Sin, fissando coi propri occhi smeraldo quelli rossi della puledra che con grazia sia scostò da sotto di lui, fissandolo con sguardo dolce.
« Non temere mio adorato, sto benissimo grazie a te. Ma ora sarà meglio sbrigarci, dobbiamo raggiungere il Crystal Empire al più presto. » rispose la giumenta dal manto bianco come il latte, spostando la sua attenzione verso la loro meta dalla quale saliva del fumo.
« Ne sei certa ? Restare in zone abitate con queste scosse può essere molto pericoloso. Inoltre io sono stato bandito da tutti i reg-» le parole si Sin si bloccarono all'istante quando la sua bocca venne sigillata da quella della sua amata, che lo baciò appassionatamente per un tempo che allo stallone parve eterno, facendogli sperare che il tempo si congelasse in quell'istante.
Purtroppo tale momento si interruppe quando la giumenta si ritrasse indietro, separandosi dal suo amato che ebbe come l'impulso di seguirla, restando però immobile a causa della paura di commettere nuovamente un errore fatale.
« Non temere, tesoro mio, non oseranno dire niente a te, perché se vogliono essere salvati dalla sadsand dovranno lasciarci entrare nel regno, e consegnarcelo poiché da esso sgorgherà la nuova fonte, e dunque sarà li che erigeremo il nuovo santuario. » disse con tono passionale la puledra, cominciando ad avviarsi verso il Crystal Empire, seguita alla sua destra da Heaven Sin, il quale seppur colmo di dubbi, non aveva la minima intenzione di contraddire colei a cui aveva giurato eterno amore.
Non si sarebbe fermato dinnanzi a nulla pur di renderla felice, nemmeno se avesse dovuto sconfiggerne i regnanti.
Rapidamente i due cominciarono a trottare nella direzione prescelta, inconsapevoli, che all'ingresso della cittadina, seduto sul ramo di un albero ormai senza più foglie Nero li stava attendendo, sorseggiando amabilmente una tazza di thé.
Nello stesso istante nel palazzo di InkHeart, Black, ripresosi dalle bevute effettuate ad inizio di quel giorno, stava attendendo l'arrivo di Celestia e Luna, sul balcone del proprio palazzo, osservando con sconforto, come le scosse da poco finite avevano fatto crollare nuovi edifici, tra cui una delle sue personali distillerie, il che gli aveva causato la discesa di una lacrima dall'occhio destro.
« Quale tragedia, in quel posto papà mi portava sempre a vedere come si faceva il vino, ed ora è crollata...se questa non è la fine del mondo non so proprio cosa sia. » sussurrò asciugandosi con lo zoccolo destro l'occhio, osservando in lontananza avvicinarsi due oggetti, che lentamente riconobbe come le due principesse.
« Era ora che arrivassero, mi sembrava di essere stato chiaro nella pergamena !! » pensò il pony leggermente accigliato per la noncuranza dei due alicorni che, con leggiadra maestria gli atterrarono di fronte sul balcone.
« Era ora che arrivaste !! Vi stavo aspettando da una vita !! Anche se ammetto che per due belle puledre come voi avrei aspettato anche di più, allora come stai Lulu ? E tu Tia ? » chiese l'alicorno dal manto Nero, ammiccando ad entrambe, facendole arrossire, fino a quando non si fissarono tra loro, cambiando totalmente espressione.
« Noi stiamo bene Black, non preoccuparti, piuttosto vuoi spiegarci perché stai cercando Sin ? » chiese Celestia, cominciando ad avviarsi all'interno del castello, sotto invito da parte del principe fatto con l'ala sinistra.
« Ma come, vai dritta al sodo così ?! Non cambi mai, la solita Celestia, mai un attimo di relax e sempre focalizzata su un solo punto, che purtroppo in questo caso non è quello che speravo io. » disse con voce languida il principe, lanciando uno sguardo ai posteriori delle due principesse durante il loro passaggio davanti a lui.
« A quanto pare nemmeno tu cambi, sei sempre il solito pervertito !! » sentenziò Luna, osservando l'arredamento della stanza in cui erano entrate, degna di un night club di alta classe.
Tutte le pareti erano colorate di rosso, con dipinti di Black e di top model di FillyWood, mentre il mobilio era costituito da divani ad acqua, tavoli di vetro azzurri, ed un mini bar con un intera vetrina piena di vini raffinati.
« Io ?! Ma cosa dici mai, io sono solo un buongustaio !! » disse lo stallone dal crine verde illuminando il proprio corno di una forte luce azzurra, svanendo in una macchia di inchiostro che strisciò fin dietro il bancone dove il principe ricomparve appoggiandosi con gli anteriori zoccoli su di esso, mentre Celestia e Luna si sedettero di fronte ad esso, osservando Black che, con tutta la calma del mondo si era messo ad osservare le bottiglie nella vetrina.
« Che dite, un po' di vodka ? »
« Ma sono le dieci di mattina !! »
« Mia cara Tia, ricorda. Non è mai troppo presto per farsi una bevuta, tanto poi viene tutto smaltito. » rispose il pony, facendo fuoriuscire una bottiglia trasparente, apparentemente vuota, assieme a due piccoli bicchieri di cristallo, nella quale verso il liquido quasi invisibile ad occhio nudo, per l'elevata qualità del filtraggio.
« D'accordo ma solo un bicchiere. » disse Luna, sollevando di colpo il bicchiere con la magia, ingurgitandone in un solo fiato il contenuto, facendo spalancare la bocca alla sorella ed al principe.
« Ehm...Lulu, ti senti..ti senti bene ? » chiese Black, fissando la giumenta rimasta immobile dopo la bevuta, con un leggero alone rossastro sulle guance.
Quest'ultima si voltò leggermente verso la sorella, iniziando un discorso che non ebbe nemmeno il tempo di uscire dalla sua bocca, poiché cadde al suolo addormentata.
« Penso che fosse un po' troppo forte per lei. » disse con ironia lo stallone, sporgendosi dal bancone fissando l'alicorno dal manto blu dormite con la bocca aperta, mentre Celestia stava fissando il pony dal manto nero con sguardo piuttosto irritato.
« Quanti diamine di gradi ha questa roba ? » chiese la monarca del sole, sollevando anch'essa il bicchierino in cristallo, scrutandolo in rapida sequenza con lo sguardo colpevole del principe di InkHeart.
« Ehm non sono certo che tu lo voglia sapere, penso piuttosto sarebbe meglio parlare di quella pergamena, che ne dici è Tia ? » disse l'alicorno, cercando di cambiare discorso sapendo bene quanto potesse diventare stressante la sua ospite sugli eccessi alcolici che lui eseguiva perennemente ignorando le leggi equestri.
Celestia senza pensarci due volte ingurgitò anch'essa il bicchiere, riuscendo però a resistere al contrario della sorella, stupendo anch'essa il principe.
« Bene, ora sono pronta a parlare. Sentiamo dunque, perché cerchi Heaven Sin ? » chiese l'alicorno dal manto bianco, sorridendo leggermente, conscia di aver stupito il principe.
« Beh, te l'ho scritto nella pergamena, perché “qualcuno” mi ha detto che portandolo qui si potrebbe trovare un modo per debellare la sadsand una volta per tutte. »
« Fammi indovinare, questo qualcuno è Nero, vero ? » chiese Celestia, osservando l'espressione del pony farsi piuttosto colpevole.
« Lo immaginavo. Sai che non possiamo fidarci di lui, e sai anche che è per buona parte colpa sua ciò che sta accadendo nel regno. E comunque come pensi di fare a convincere Heaven Sin a venire qui ? »
« Molto semplice, con questa ! » disse lo stallone estraendo da sotto il bancone la sfera consegnatagli dall'umano, mostrandola alla principessa che osservò all'interno la copia esatta della guardiana.
« Ma questa è...»
« No, non è lei. Nero ha detto che è una sorta di parente o qualcosa del genere, ma ha detto che grazie all'influsso di questa sfera le assomiglierà a tal punto da ingannarlo, dunque basterà dirgli che ho la sua cara guardiana e lui trotterà veloce come il vento qui. » disse compiaciuto il principe di InkHeart osservando Celestia fissarlo con un sopracciglio alzato.
« Ed una volta che sarà arrivato pieno di collera ed ira in questo luogo cosa pensi di fare ? Mostrargli questa sfera ? Ti aspetti davvero che questo piano funzioni ?! » chiese la giumenta con tono vagamente irritato.
« Non preoccuparti, a quel punto interverrà Nero, e comunque voglio ricordarti che io ho quasi sconfitto Master, quindi non ho nulla da temere da quel pony. » disse lo stallone, sbattendosi lo zoccolo destro sul petto, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi, contagiando stranamente anche la sovrana del sole.
« Mi piacerebbe dire che ci sono altre alternative, ma non possiamo fare altro che affidarci a questo tuo piano Black. Io ho già inviato Twilight Sparkle e le sue amiche alla ricerca di Sin, quindi sono certa che se e quando lo troveranno lo condurranno qui, in un modo o nell'altro, ma per stare sicuri sarà meglio inviare queste informazioni anche a loro. » disse Celestia facendo comparire una pergamena su cui riportò tutto l'essenziale, facendola poi sparire con la magia.
« Ed ora cosa facciamo, andiamo a cercarlo anche noi ? » chiese Black, voltandosi nuovamente verso la vetrina, scrutando la sua collezione di alcolici.
« Veramente io pensavo che potevi mantenere l'ultima parte della lettera, visto che Luna sta dormendo beata. » rispose con tono languido la monarca del sole, salendo sul bancone, facendo voltare Black con sguardo piuttosto atterrito non avendo idea di cosa intendesse a causa della sbronza passata da poco.
Ma non ebbe bisogno di spiegazioni vedendo lo sguardo della sovrana del tutto arrossito, mentre gli saltò addosso facendo sparire i due dietro il bancone.
Nello stesso istante Rising Boss stava osservando Wisper cominciare a calmarsi, rimettendo la propria lancia attorno alla groppa, fissandolo coi propri vispi occhi gialli.
« Dunque se ora ti sei calmato, possiamo procedere. » disse lo stallone dal manto bronzeo, entrando nell'edificio in rovina, sparendo nel buio all'interno, lasciando il proprio coetaneo dinnanzi all'ingresso, con la mente ancora in preda al turbinio di dolore ed incertezze che avevano iniziato a prendere il sopravvento sulle sue certezze.
« Se non avessi dato ascolto al mio orgoglio, e fossi rimasto accanto ai miei genitori, non sarebbero stati eliminati. Ma se anche ci fossi stato, non è certo che avessi potuto fare qualcosa, ma non posso accettare che Sin non li abbia aiutati, non importa se era stato bandito o che peccati avesse commesso, questo non glielo posso perdonare.
Io ero sparito, dunque toccava a lui come discendente proteggere il regno, ed invece ha ucciso la pony che amava, ed ha lasciato morire chi ci ha dato la vita.
Si, la colpa è sua, solo sua. » pensò il pony in armatura, cercando in qualsiasi modo a come ciò che era accaduto potesse essere estraniato da lui.
Mentre pensava a ciò non poté fare a meno di riaffiorare nella sua mente l'immagine della piccola Purity, sua nipote rapita da Nero sotto i suoi occhi.
Era conscio che di ciò la colpa era solo ed esclusivamente sua, dato che egoisticamente non se ne era importato minimamente del destino di quella puledrina se non quando aveva scoperto che nelle sue vene scorreva il suo stesso sangue, e ciò gli faceva capire quanto le parole di Nero sulla sua mancanza di piani futuri e di difesa fossero esatte.
« Non potrò mai conquistare nulla, se prima non imparerò a difendere ciò a cui tengo...» sussurrò il pony dal manto azzurro, fissandosi lo zoccolo destro coperto dall'armatura viola sporca di sabbia.
Nello stesso istante il palazzo cominciò a tremare, cominciando a cadere a pezzi, costringendo lo stallone a retrocedere rapidamente osservando come, dal tetto stesse fuoriuscendo qualcosa.
Nel giro di pochi secondi un grande zeppelin bronzeo emerse dalla polvere e dalle macerie dell'edificio, mostrando sotto di esso una rudimentale cabina di pilotaggio al cui comando si trovava lo stallone con il cappotto nero, intento a sistemarsi il berretto.
« Coraggio ragazzo, spicca un balzo e salta quassù, o preferisci che ti getti una corda ? » disse ad alta voce Rising Boss, tenendo lo sguardo fisso sul pony a terra che, senza pensarci due volte, spiccò un enorme salto, atterrando nella cabina scoperta, a poca distanza dal suo coetaneo.
« E questo cosa sarebbe ? Una qualche sorta di bestia ? » chiese Wisper, fissando con interesse il pallone sopra la sua testa, ed il grande bruciatore che gli parve simile alla bocca di un drago sputa fuoco.
« Si vede che sei molto arretrato amico mio, questo non è un animale, può stare tranquillo, è soltanto...beh dal tuo punto di vista una barca che vola grazie al fuoco. » disse l'ex imperatore di Neo CarbonHorse osservando soddisfatto l'espressione stupita del pony dal crine biondo del tutto simile a quella di un puledrino durante il racconto di una favola.
« In ogni caso, avrai tempo per vedere come funziona, dato che ora ci dirigiamo a tutta velocità verso InkHeart, il regno di Prince Black. » disse Rising, manovrando il timone dello zeppelin, facendolo dirigere verso ovest, facendolo salire di quota.
« E li troveremo mio fratello ? » chiese Wisper, affiancandosi al pony privo di crine, che sorrise compiaciuto.
« Non solo troveremo tuo fratello, ma anche il mio dispositivo per liberarci una volta per tutte della presenza di Nero. » disse il pony tenendo gli arti anteriori sul timone, fissando la loro meta mentre nella propria mente stava pensando a come sfruttare la situazione a proprio vantaggio, dato che una volta sparito l'umano, gli unici che avrebbero potuto dargli filo da torcere sarebbero stati il pony al suo fianco, ed eventualmente il fratello di quest'ultimo.
Ciò significava solo una cosa, che entrambi sarebbero dovuti perire durante quell'istante, magari finendo inavvertitamente assieme a Nero nella “prigione del vuoto”.
Fu proprio durante quei pensieri che il pony sterzò bruscamente verso un banco di nubi, facendo quasi cadere di sotto Wisper, che si aggrappò ad una delle protezioni laterali della cabina.
« Pilota con più attenzione questa cosa !! Stavo quasi per cadere !! » tuonò lo stallone in armatura, fissando con astio il suo accompagnatore che tenendo lo guardo fisso verso il basso gli fece cenno di tacere, indicando con l'arto sinistro verso il basso.
Rapidamente il pony abbassò lo sguardo nella direzione indicatagli, scrutando la presenza di sei puledre intente a trottare in direzione del Crystal Empire.
« Vedi quelle sei pony la in basso, quelle sono delle formidabili nemiche e scocciatrici, per questo ho fatto si che non ci vedessero. » disse a bassa voce Rising Boss, tornando a pilotare lo zeppelin tenendosi tra le nubi.
« Sono tue nemiche ? »
« Non esattamente, sono servitrici di Celestia, e questo le rende diciamo non proprio amichevoli nei miei confronti, visti i miei precedenti diverbi con la loro padrona. »
« Eliminiamole allora. Così, non correremo il rischio che ci intralcino. » disse secco Wisper, fissando con sguardo approfondito le sei constatando di colpo la comparsa di una pergamena davanti alla giumenta viola, che la sorresse con la magia cominciando a leggere.
Fu in quell'istante, dopo che Twilight Sparkle finì di leggere che lo stallone in armatura si avvicinò a Rising Boss, fissandolo con un sorriso soddisfatto.
« Aumenta pure la velocità, presto porteranno mio fratello nel luogo dove noi ci stiamo dirigendo, l'ho appena sentito leggere all'alicorno la in basso. » disse Wisper, fissando l'orizzonte in contemporanea con Rising Boss, che fissando il sole da sotto il berretto, comprese come probabilmente il tempo della sua vendetta stava giungendo, e stavolta non avrebbe lasciato nessuno in circolazione che gli avrebbe impedito di diventare l'unico ed incontrastato imperatore di tutta Equestria.
Mentre ciò accadeva Heaven Sin in compagnia della guardiana erano giunti all'ingresso della città, trovandosi di fronte Nero con un espressione inespressiva in volto, degna del pony che aveva davanti.
« Chi sei tu ? Non ostacolare il nostro passaggio. » disse lo stallone dal manto bianco, senza ottenere alcuna risposta dall'umano in piedi, con le braccia unite davanti a se, tenendo stretto nei palmi il nuovo pomello in madreperla del bastone, conficcato con la punta nel terreno trai suoi piedi.
« Spiacente, ma temo di non potermi fare da parte. Penso piuttosto convenga a te ragionare di più con la testa, invece che dare retta solo al cuore. » disse Nero, fissando coi propri occhi abissali lo stallone e la sua compagna, che cominciò a digrignare i denti di rabbia.
« Sin, elimina questo scocciatore !! Sta cercando di impedirmi di porre fine alla piaga !! E' un nemico !! » tuonò la giumenta dal manto bianco, al cui comando partì senza indugio Heaven Sin, scagliandosi con furia verso Nero, cercando di colpirlo al volto con un gancio destro di inaudita potenza centrandolo in piena fronte.
Per qualche istante regnò il silenzio assoluto, mentre il pony, saltando indietro rimise in posizione di attacco, constatando con sorpresa come il signor Nero, stesse sorridendo, senza alcun apparente segno del violentissimo colpo appena ricevuto.
« Beh se è così che la vuoi mettere allora, giochiamo un po'. » sentenziò l'umano, facendo sollevando il bastone tenendolo in orizzontale, puntandolo verso il suo attaccante, eseguendo tre stoccate in avanti, durante le quali tre piccoli cerchi magici comparve e scomparvero nel giro di pochi istanti sulla punta del bastone.
Nel medesimo istante tre piccoli fori si aprirono nel petto dello stallone, facendo sollevare la nere dietro di se con inaudita violenza, costringendo il pony a posarsi sui quattro arti, mentre una linea di sangue cominciò a scenderla al labbro superiore, sporcando la candida neve sotto di se.