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Burning Boss restò qualche istante immobile dinnanzi al microfono, posto sul balcone del palazzo imperiale.
Al di sotto vi erano radunati tutti i membri dell'impero, raccolti in un connubio di tristezza e rabbia per l'ingloriosa fine del loro sovrano due giorni prima.
Accanto alla nuova regnante si trovavano a destra il suo neo consigliere Silence Shoot, un pegaso dal manto azzurro ed il crine nero, esperto di guerra aerea non che ex capitano della squadra degli zeppelin da guerra, la risposta che Rising aveva ideato tempo fa contro i Wonderbolt poi lasciata in cantiere.
Alla sinistra dell'imperatrice si trovava Behemoth, un nerboruto minotauro con un armatura in ossidiana ed un enorme martello in ferro posto sulla schiena.
Lui era l'ufficiale addetto alle truppe di terra, cacciato da Rising per le sue “maniere troppo ferree” richiamato, ora da Burning per guidare le truppe nelle battaglie.
Entrambi gli ufficiali avevano vari motivi per aver risposto così rapidamente alla chiamata, per Silence si trattava di una questione di onore e di cuore, per Behemoth per semplice voglia di rompere qualche osso.
Per qualche istante il brusio della folla raccolto al di sotto di loro parve essere come un immenso sciame d'api ronzanti ma tutto questo cessò non appena, dopo un occhiata da parte della sovrana, il minotauro emise un fortissimo muggito che risuonò per tutta la piazza e le strade dell'impero.
A quel punto, dopo un leggero colpo di tosse Burning Boss cominciò il suo discorso.
« Popolo di Hoovettingon, siamo oggi qui riniti per dare l'addio al nostro beneamato imperatore, nonché mio padre, Rising Boss. » disse mentre sul muro del palazzo un immenso quadro venne srotolato rivelando l'immagine del pony in tutta la sua magnificenza.
« Egli era un sovrano giusto e gentile, che fin dal primo giorno in cui giunse tra noi fece progredire questa bella città, che grazie a lui divenne un impero che accolse tutti coloro che ebbero la buona idea di divenire cittadini ed abbandonare la magia.
Purtroppo a causa di questo veto, e del nostro alto grado tecnologico ed autosufficienza attirammo le ire di Celestia e di Canterlot, che prima mi portarono via mia sorella, Starshine, solo per aver espresso un opinione.
Ed ora, mi hanno...no.
Ci hanno portato via il nostro leader supremo con un assalto kamikaze, dato che secondo le fonti raccolte dai membri sopravvissuti dell'equipaggio un pegaso in armatura dorata si è lanciato contro lo zeppelin causando l'esplosione delle caldaie e la sua caduta.
Ora io vi chiedo, popolo di Hoovettington, vogliamo davvero tollerare tutto questo ?!
Vogliamo lasciare che la sua morte sia stata vana, dopo tutto quello che ha fatto per noi ?!
L'unica cosa rimasta del nostro amato imperatore è il suo cappello che io ora qui indosso, come simbolo della sua memoria. » disse fermandosi qualche istante, cercando di restare seria malgrado il discorso montato a regola d'arte, per poi piantare gli zoccoli anteriori in avanti.
« Per questo, popolo di Hoovettington io dichiaro ufficialmente guerra a Canterlot ed alle principesse di quel regno, e vi faccio una promessa.
Non mi fermerò finchè l'ultima pietra di quel castello non sarà distrutta e finchè ogni magia non sarà messa al bando.
Cittadini, SIETE CON ME ?! » chiese la puledra ponendosi il cappello del padre sul capo tenendo la visiera di lato facendo si che l'occhio destro gli fosse coperto.
Nel giro di pochi istanti un immensa acclamazione di approvazione si alzò dalla piazza e dalle strade del regno, incitando a gran voce la loro nuova regnante, e la vittoria assoluta su Canterlot.
Quest'ultima dopo aver fatto un piccolo inchino, si voltò rientrando dentro al palazzo assieme ai suoi due consiglieri, che richiusero le porte del balcone dietro di loro.
« Meno male che è finita, non c'è la facevo più a dire una simile quantità di idiozie sul mio vecchio.» disse la pegaso dal manto rosso, lanciando su un tavolino in legno il cappello, per poi sdraiarsi sul divano stesa di fianco, rivolta verso i suoi interlocutori.
« Non ho mai apprezzato i discorsi, preferisco le azioni mia signora.
Quando potrò iniziare a schiacciare quei patetici pony ? » chiese Behemoth afferrando con la mano destra il martello, ponendolo a terra con tale delicatezza che buona parte dei quadri cadde al suolo.
« Sei il solito selvaggio senza cervello !! Vedi di essere più delicato se non vuoi che il palazzo crolli per colpa tua, bovino. » disse Silence scrutando il proprio collega con fare di rimprovero.
« A chi hai dato del bovino razza di somaro dalle orecchie corte ?! »
« Che c'è vuoi fare a botte ?! Coraggio fatti sotto così ti taglio quelle ridicole corna !! » lo provocò il pegaso dal manto blu spalancando le ali, rivelando come la parte finale delle piume e le ali stesse fossero percorse da una lama articolata in grado di seguire i movimenti delle ali.
« Smettetela voi due !! » crepitò Burning, comparendo trai due come una fiamma che li fece allontanare a causa del calore.
« Vedete di andare d'accordo, dato che se questa guerra andrà male per colpa dei vostri bisticci giuro su questo impero che voi finirete in pasto ai draghi !!
Sono stata chiara ? » chiese retoricamente la giumenta scrutando con rabbia prima uno e poi l'altro.
Quest'ultimo dopo essersi osservati a vicenda riposero le armi e chinarono la testa.
« Molto bene.
Ora, illustratemi le vostre idee. » disse lei tornando a dirigersi verso il divano.
« Io proporrei di spedire la flotta degli zeppelin a Canterlot fingendo che contengano dono, e quando saremo abbastanza vicini, faremo scendere le truppe di terra comandate da Behemoth, che marcerà via terra, mentre io guiderò i restanti Zeppelin all'assalto del castello via aria, facendo fuoco con i cannoni a polvere pirica e con quelli a vapore.
Cosa gliene pare del mio piano mia signora ? » chiese Silence, ammiccando leggermente a Burning la quale dopo aver serrato gli occhi per qualche istante diede la sua risposta.
« E' un piano patetico, destinato a fallire fin dal principio.» rispose secca la pegaso, sospirando depressa mentre il suo consigliere la osservava con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, osservato dal minotauro che faceva un immensa fatica a resistere al desiderio di ridere di lui fino allo sfinimento.
« Ma..ma perché a me sembra un piano perfetto...»
« Ti sbagli.
Celestia sarà anche una principessa viziata ed egocentrica, ma ti ricordo che non è stupida.
Sa bene che non le manderemmo mai dei doni, ma che sarebbe solo un attacco, dato che a differenza degli altri regni è stata l'unica a non inviare le proprie condoglianze.
E per finire, ammettendo che entrassimo nel modo da te detto, come pensi potremmo fronteggiare le principesse dell'amicizia loro alleate ? Oppure pensi che se ne resteranno li buone a guardare mentre mettiamo a ferro e fuoco il loro regno ? Piano bocciato.
Behemoth tocca a te, stupiscimi. » disse Burning fissando il minotauro a cui di scatto passò completamente la voglia di ridire.
« Beh ecco...io pensavo...che...»
« Si...? »
«...tipo io con il mio martello...vado davanti al portone della città...e lo butto giù facendo entrare le truppe, mentre Silence si...fa quelle cose con i palloni in cielo...»
« Si chiamano zeppelin !! ZEPPELIN !! Razza di citrullo !! » ringhiò il pegaso dal manto blu verso il bovino che, come risaputo, non era mai stato un esperto della tecnologia.
« Mi sembra evidente che questo piano non potrà mai funzionare mia regina, cosa ne dite se mi lasciaste stanotte per pensare ad una strategia migliore e-»
« E' perfetto come piano.
Iniziate a far preparare le truppe. » disse Burning Boss interrompendo il pegaso dal suo discorso.
« Co-Come scusi ? Ma è un piano degno di un barbaro !! E' chiaro che non funzionerà mai !! »
« Io dico che funzionerà. Questo basta ed avanza per attuarlo, o vuoi forse essere l'antipasto per le creature della foresta stanotte ? » chiese la pegaso, scrutando con guardo sadico il suo simile che dopo aver deglutito sonoramente decise di non andare oltre osservando la propria sovrana alzarsi in volo atterrando di fronte al minotauro.
« Behemoth, vai immediatamente alla caserma dell'impero e fai diramare la notizia che tra due giorni andremo in guerra, e che tutti coloro che non parteciperanno verranno bollati come traditori dell'impero di Hoovettington. »
« Subito mia signora. » rispose il mezzo umano sfondando di netto la porta sparendo lungo le scale mentre la regina insieme al consigliere si misero in contemporanea lo zoccolo sulla fronte.
« Silence, ricordami di ordinare una nuova porta, di nuovo. »
« Si mia signora, ma permettetemi una domanda, esattamente in cosa è migliore il piano di quella testa di rapa dal mio molto più elaborato ? » chiese Silence avvicinandosi alla sovrana che di colpo si voltò verso di lui, fermandosi col volto a pochi centimetri dal suo, facendolo avvampare, trovandosi quegli occhi arancio così vicini.
« Mio caro Silence, se tu avessi studiato meglio le cartine della città sapresti che colpendo ripetutamente certi punti delle mura che circondano Canterlot esse perderanno la solo solidità ed a quel punto, basterà un semplice colpo di artiglieria per distruggerle.
Ma prima di ciò andranno minate, ed è ciò che faremo noi. Stanotte partiremo con un contingente di soldati verso il loro regno, e facendoci passare per dei circensi entreremo e col favore dell'oscurità agiremo restando in città fino al giorno dell'attacco. E quando verrà il momento, attaccherò io stessa le portatrici degli elementi, in fondo non sarà difficile, basta eliminarne anche una per rendere le altre inutili, proprio come l'antica strategia “dividi e conquista”.
Una volta eliminate loro, il regno sarà facilmente conquistato dai tuoi zeppelin e dalle truppe di Behemoth che faranno crollare le mura per poi entrare in massa, dando così vita al caos.
Ora hai capito ? » chiese Burning Boss strofinando il proprio naso contro quello del pegaso al quale si drizzarono le ali.
« Penso che sia un piano divino mia signora, ma ditemi cosa faremo ora fino al momento di partire ? » chiese il consigliere, che vide la bocca della pegaso avvicinarsi all'orecchio pronunciando parole che qualsiasi pony del regno avrebbe voluto sentire.
« Pensi che si possa fare ? » chiese Burning ritraendosi indietro specchiandosi nei vividi occhi rossi dello stallone, che nel giro di pochi istanti con un forte battito d'ali si era spinto vero il divano portando con se la pegaso abbracciata a lui.
I due atterrarono dolcemente sul divano, con posizione dominante Silence che lentamente scese col viso ponendo le proprie labbra a contatto con quelle di Burning che profanò la bocca del pony con la propria sottile lingua.
Ma proprio quando i due stavano per divenire una cosa sola risuonò all'esterno della stanza una voce.
« Consigliere Silence, c'è un emergenza, un intrusione nel reparto scientifico del castello !! » disse un pony fermo all'esterno della stanza cercando inutilmente di non sbirciare dal buco lasciato dal passaggio di Behemoth.
« Uff...arrivo. » disse il pegaso con aria scocciata sollevandosi dalla propria sovrana che lo fissò con sguardo languido.
« Non preoccuparti Silence, sarò ancora qui al tuo ritorno.
Ora vai e scopri chi è entrato e se ha sottratto qualcosa, ed eliminalo. » disse Burning Boss osservando il pegaso uscire dalla stanza dopo averle ammiccato un ultima volta.
Per qualche istante nella stanza regnò il silenzio finché la principessa, dopo aver chiuso gli occhi cercando di riposare per qualche istante avverti sulla fronte un picchiettio insistente e stressante.
« Ci mancavano anche le mosche !! » disse scocciata la pegaso cercando inutilmente di colpire l'insetto ad occhi chiusi.
« Addirittura un insetto ? Nessuno aveva mai avuto il coraggio di paragonarmi ad esso, ne devi avere molto di fegato Burning. » la voce di Nero arrivò come un fulmine a ciel sereno nelle orecchie della puledra che spalancò gli occhi, osservando la distinta figura dell'umano intento a punzecchiarla con la punta del proprio bastone.
« NERO !! » gridò lei cadendo dal divano a causa dell'inaspettata visita.
« Si sono io, o forse una mosca troppo cresciuta, immagino dipenda dai punti di vista.
Ma bando alle ciance, ho notato che hai deciso di entrare finalmente in guerra. » disse l'umano, sedendosi su un bracciolo del divano accavallando la gamba destra all'altra fissando coi propri occhi la giumenta che nel frattempo si era rialzata.
« Già, siamo ufficialmente entrati in guerra, ma vedo che questo lo sia già.
Fammi indovinare, sei venuto per darmi qualche avvertimento del tipo “non deludermi” ? » chiese lei con tono sarcastico, al quale lui rispose sorridendo leggermente.
« Nah, quelli sono avvertimenti da dare ad esseri abbastanza senzienti da pensare di tradirmi, con te non servono mia piccola testolina di cocco. » disse il Signor Nero, battendo il proprio bastone sulla testa della pony che lo fissava con sguardo truce.
« Oh se solo lo sguardo uccidesse penso mi avresti già eliminato diverse migliaia di volte Burning, sempre ammesso che io possa morire, chissà. » continuò Nero, portandosi la mano destra sotto il mento riflettendo per qualche istante sull'esistenza stessa del tempo.
« Allora cosa sei venuti qui a fare ?! Solo a disturbarmi ?? » chiese la pegaso prossima ad una crisi di nervi, mentre dal suo corpo si era iniziato ad irradiare un fortissimo calore.
« Nulla di tutto ciò, ero venuto a godermi il tuo discorso strappalacrime in memoria di tuo padre. Devo ammettere che la parte del pony kamikaze era davvero ben studiata, visto e considerato che hai utilizzato il corpo della pony uccisa da tuo padre per simulare la presenza di un pony straniero sull'incidente.
Un vero peccato non aver trovato nulla di Rising, eppure ero certo di averlo fatto molto più resistente. » disse Nero un poco scocciato, mentre rialzandosi dal bracciolo si iniziò ad avvicinare alla porta finestra che dava sul balcone, seguito da Burning.
« Quindi sei venuto solo per questo ? Per farmi notare cose che sapevo già e sottolineare il tuo fallimento, ossia mio padre ? »
« Si, ed anche per dirti che dovresti trattare meglio i doni che ti faccio.
Sai, potrei anche offendermi, e non è una buona idea fare arrabbiare un demone inter dimensionale che può torturarti in qualsiasi forma tu sia.
Quindi vedi di trattare meglio quel berretto, chiaro ? » disse il Signor Nero con tono minaccioso mentre sotto di se era comparso un cerchio alchemico, recante il simbolo presente nel suo occhio, che lentamente lo stava assorbendo all'interno.
La puledra restò qualche istante interdetta ed impaurita dal tono di voce dell'umano, e mentre ancora stava scomparendo afferrò il berretto del padre e se lo rimise subito sul capo.
A tale vedere un sadico sorriso comparve sul volto di Nero che sollevandosi il cappello a cilindro adornato con un nastro rosso, come saluto, svanì del tutto nel pavimento facendo poi sparire il cerchio magico.
Burning Boss restò qualche istante immobile col fiatone, fissando il punto esatto dove l'umano era scomparso.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma quell'essere, così imprevedibile e potente lo terrorizzava sotto ogni punto di vista, specialmente quando la fissava coi propri occhi abissali nei quali era certa di aver visto la morte stessa di ogni cosa.
Passò un tempo che parve interminabile dove la giumenta cercò di riprendere la calma, e dopo essere riuscita a regolare il proprio respiro decise di uscire dalla stanza, dirigendosi verso il reparto scientifico, per constatare di persona l'intrusione e gli eventuali danni.
Una volta giunta al piano sotterraneo rimase stupita di ciò che vide.
Un intera parete era stata rasa al suolo senza che nessuno avesse sentito nulla.
La pegaso guardò i vari servi che perlustravano la stanza che a parte i danni dovuti al muro crollato pareva essere perfettamente in ordine, ad eccezione di un cassetto, l'unico aperto di tutta la stanza.
« Emperor Burning, finalmente siete arrivata, ho analizzato tutta la stanza, e come avrete notato anche voi è chiaro da dove gli intrusi sono entrati, ma ciò che ci stupisce è che di tutti gli armamenti sperimentali qui presenti l'unica cosa che hanno rubato è stato il contenuto di quel cassetto. » disse Silence Shoot, accompagnando la pegaso difronte al tavolo da laboratorio.
« Sapete cosa si trovava qui dentro ? »
« Purtroppo no, a quanto pare si trattava di un antico progetto di vostro padre, che aveva definito “non adatto per lo scopo attuale”.
Non vi sono dati ne scritti a riguardo. » concluse il pegaso, scrutando il volto la propria amata sovrana che sembrava piuttosto irritata.
« Esigo che scopriate chi ha fatto irruzione qui dentro e che lo giustiziate chiaro !!
Non mi importa cosa ha rubato, dato che di certo qualcosa di tanto piccolo da stare in quel cassetto non avrà alcuna utilità per i miei piani, ma nessuno deve permettersi di rubare a me. »
« Si mia signora.
Soldati al lavoro !» disse con voce autoritaria il consigliere Silence, facendo scattare sull'attenti i soldati che cominciarono ad esaminare con maggiore attenzione il tunnel scavato nella roccia viva fino alle mura sotterranee della sala.
« E tu Silence, mentre i tuoi soldati terminano qui, sarà meglio che vieni con me, ho un bel po' di stress da sfogare. » sentenziò Burning Boss, spalancando le ali volando via, seguita dopo pochi istanti dal pegaso dal manto azzurro, più che propenso ad aiutare la propria regnante in ogni momento e modo.
Al di sotto vi erano radunati tutti i membri dell'impero, raccolti in un connubio di tristezza e rabbia per l'ingloriosa fine del loro sovrano due giorni prima.
Accanto alla nuova regnante si trovavano a destra il suo neo consigliere Silence Shoot, un pegaso dal manto azzurro ed il crine nero, esperto di guerra aerea non che ex capitano della squadra degli zeppelin da guerra, la risposta che Rising aveva ideato tempo fa contro i Wonderbolt poi lasciata in cantiere.
Alla sinistra dell'imperatrice si trovava Behemoth, un nerboruto minotauro con un armatura in ossidiana ed un enorme martello in ferro posto sulla schiena.
Lui era l'ufficiale addetto alle truppe di terra, cacciato da Rising per le sue “maniere troppo ferree” richiamato, ora da Burning per guidare le truppe nelle battaglie.
Entrambi gli ufficiali avevano vari motivi per aver risposto così rapidamente alla chiamata, per Silence si trattava di una questione di onore e di cuore, per Behemoth per semplice voglia di rompere qualche osso.
Per qualche istante il brusio della folla raccolto al di sotto di loro parve essere come un immenso sciame d'api ronzanti ma tutto questo cessò non appena, dopo un occhiata da parte della sovrana, il minotauro emise un fortissimo muggito che risuonò per tutta la piazza e le strade dell'impero.
A quel punto, dopo un leggero colpo di tosse Burning Boss cominciò il suo discorso.
« Popolo di Hoovettingon, siamo oggi qui riniti per dare l'addio al nostro beneamato imperatore, nonché mio padre, Rising Boss. » disse mentre sul muro del palazzo un immenso quadro venne srotolato rivelando l'immagine del pony in tutta la sua magnificenza.
« Egli era un sovrano giusto e gentile, che fin dal primo giorno in cui giunse tra noi fece progredire questa bella città, che grazie a lui divenne un impero che accolse tutti coloro che ebbero la buona idea di divenire cittadini ed abbandonare la magia.
Purtroppo a causa di questo veto, e del nostro alto grado tecnologico ed autosufficienza attirammo le ire di Celestia e di Canterlot, che prima mi portarono via mia sorella, Starshine, solo per aver espresso un opinione.
Ed ora, mi hanno...no.
Ci hanno portato via il nostro leader supremo con un assalto kamikaze, dato che secondo le fonti raccolte dai membri sopravvissuti dell'equipaggio un pegaso in armatura dorata si è lanciato contro lo zeppelin causando l'esplosione delle caldaie e la sua caduta.
Ora io vi chiedo, popolo di Hoovettington, vogliamo davvero tollerare tutto questo ?!
Vogliamo lasciare che la sua morte sia stata vana, dopo tutto quello che ha fatto per noi ?!
L'unica cosa rimasta del nostro amato imperatore è il suo cappello che io ora qui indosso, come simbolo della sua memoria. » disse fermandosi qualche istante, cercando di restare seria malgrado il discorso montato a regola d'arte, per poi piantare gli zoccoli anteriori in avanti.
« Per questo, popolo di Hoovettington io dichiaro ufficialmente guerra a Canterlot ed alle principesse di quel regno, e vi faccio una promessa.
Non mi fermerò finchè l'ultima pietra di quel castello non sarà distrutta e finchè ogni magia non sarà messa al bando.
Cittadini, SIETE CON ME ?! » chiese la puledra ponendosi il cappello del padre sul capo tenendo la visiera di lato facendo si che l'occhio destro gli fosse coperto.
Nel giro di pochi istanti un immensa acclamazione di approvazione si alzò dalla piazza e dalle strade del regno, incitando a gran voce la loro nuova regnante, e la vittoria assoluta su Canterlot.
Quest'ultima dopo aver fatto un piccolo inchino, si voltò rientrando dentro al palazzo assieme ai suoi due consiglieri, che richiusero le porte del balcone dietro di loro.
« Meno male che è finita, non c'è la facevo più a dire una simile quantità di idiozie sul mio vecchio.» disse la pegaso dal manto rosso, lanciando su un tavolino in legno il cappello, per poi sdraiarsi sul divano stesa di fianco, rivolta verso i suoi interlocutori.
« Non ho mai apprezzato i discorsi, preferisco le azioni mia signora.
Quando potrò iniziare a schiacciare quei patetici pony ? » chiese Behemoth afferrando con la mano destra il martello, ponendolo a terra con tale delicatezza che buona parte dei quadri cadde al suolo.
« Sei il solito selvaggio senza cervello !! Vedi di essere più delicato se non vuoi che il palazzo crolli per colpa tua, bovino. » disse Silence scrutando il proprio collega con fare di rimprovero.
« A chi hai dato del bovino razza di somaro dalle orecchie corte ?! »
« Che c'è vuoi fare a botte ?! Coraggio fatti sotto così ti taglio quelle ridicole corna !! » lo provocò il pegaso dal manto blu spalancando le ali, rivelando come la parte finale delle piume e le ali stesse fossero percorse da una lama articolata in grado di seguire i movimenti delle ali.
« Smettetela voi due !! » crepitò Burning, comparendo trai due come una fiamma che li fece allontanare a causa del calore.
« Vedete di andare d'accordo, dato che se questa guerra andrà male per colpa dei vostri bisticci giuro su questo impero che voi finirete in pasto ai draghi !!
Sono stata chiara ? » chiese retoricamente la giumenta scrutando con rabbia prima uno e poi l'altro.
Quest'ultimo dopo essersi osservati a vicenda riposero le armi e chinarono la testa.
« Molto bene.
Ora, illustratemi le vostre idee. » disse lei tornando a dirigersi verso il divano.
« Io proporrei di spedire la flotta degli zeppelin a Canterlot fingendo che contengano dono, e quando saremo abbastanza vicini, faremo scendere le truppe di terra comandate da Behemoth, che marcerà via terra, mentre io guiderò i restanti Zeppelin all'assalto del castello via aria, facendo fuoco con i cannoni a polvere pirica e con quelli a vapore.
Cosa gliene pare del mio piano mia signora ? » chiese Silence, ammiccando leggermente a Burning la quale dopo aver serrato gli occhi per qualche istante diede la sua risposta.
« E' un piano patetico, destinato a fallire fin dal principio.» rispose secca la pegaso, sospirando depressa mentre il suo consigliere la osservava con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, osservato dal minotauro che faceva un immensa fatica a resistere al desiderio di ridere di lui fino allo sfinimento.
« Ma..ma perché a me sembra un piano perfetto...»
« Ti sbagli.
Celestia sarà anche una principessa viziata ed egocentrica, ma ti ricordo che non è stupida.
Sa bene che non le manderemmo mai dei doni, ma che sarebbe solo un attacco, dato che a differenza degli altri regni è stata l'unica a non inviare le proprie condoglianze.
E per finire, ammettendo che entrassimo nel modo da te detto, come pensi potremmo fronteggiare le principesse dell'amicizia loro alleate ? Oppure pensi che se ne resteranno li buone a guardare mentre mettiamo a ferro e fuoco il loro regno ? Piano bocciato.
Behemoth tocca a te, stupiscimi. » disse Burning fissando il minotauro a cui di scatto passò completamente la voglia di ridire.
« Beh ecco...io pensavo...che...»
« Si...? »
«...tipo io con il mio martello...vado davanti al portone della città...e lo butto giù facendo entrare le truppe, mentre Silence si...fa quelle cose con i palloni in cielo...»
« Si chiamano zeppelin !! ZEPPELIN !! Razza di citrullo !! » ringhiò il pegaso dal manto blu verso il bovino che, come risaputo, non era mai stato un esperto della tecnologia.
« Mi sembra evidente che questo piano non potrà mai funzionare mia regina, cosa ne dite se mi lasciaste stanotte per pensare ad una strategia migliore e-»
« E' perfetto come piano.
Iniziate a far preparare le truppe. » disse Burning Boss interrompendo il pegaso dal suo discorso.
« Co-Come scusi ? Ma è un piano degno di un barbaro !! E' chiaro che non funzionerà mai !! »
« Io dico che funzionerà. Questo basta ed avanza per attuarlo, o vuoi forse essere l'antipasto per le creature della foresta stanotte ? » chiese la pegaso, scrutando con guardo sadico il suo simile che dopo aver deglutito sonoramente decise di non andare oltre osservando la propria sovrana alzarsi in volo atterrando di fronte al minotauro.
« Behemoth, vai immediatamente alla caserma dell'impero e fai diramare la notizia che tra due giorni andremo in guerra, e che tutti coloro che non parteciperanno verranno bollati come traditori dell'impero di Hoovettington. »
« Subito mia signora. » rispose il mezzo umano sfondando di netto la porta sparendo lungo le scale mentre la regina insieme al consigliere si misero in contemporanea lo zoccolo sulla fronte.
« Silence, ricordami di ordinare una nuova porta, di nuovo. »
« Si mia signora, ma permettetemi una domanda, esattamente in cosa è migliore il piano di quella testa di rapa dal mio molto più elaborato ? » chiese Silence avvicinandosi alla sovrana che di colpo si voltò verso di lui, fermandosi col volto a pochi centimetri dal suo, facendolo avvampare, trovandosi quegli occhi arancio così vicini.
« Mio caro Silence, se tu avessi studiato meglio le cartine della città sapresti che colpendo ripetutamente certi punti delle mura che circondano Canterlot esse perderanno la solo solidità ed a quel punto, basterà un semplice colpo di artiglieria per distruggerle.
Ma prima di ciò andranno minate, ed è ciò che faremo noi. Stanotte partiremo con un contingente di soldati verso il loro regno, e facendoci passare per dei circensi entreremo e col favore dell'oscurità agiremo restando in città fino al giorno dell'attacco. E quando verrà il momento, attaccherò io stessa le portatrici degli elementi, in fondo non sarà difficile, basta eliminarne anche una per rendere le altre inutili, proprio come l'antica strategia “dividi e conquista”.
Una volta eliminate loro, il regno sarà facilmente conquistato dai tuoi zeppelin e dalle truppe di Behemoth che faranno crollare le mura per poi entrare in massa, dando così vita al caos.
Ora hai capito ? » chiese Burning Boss strofinando il proprio naso contro quello del pegaso al quale si drizzarono le ali.
« Penso che sia un piano divino mia signora, ma ditemi cosa faremo ora fino al momento di partire ? » chiese il consigliere, che vide la bocca della pegaso avvicinarsi all'orecchio pronunciando parole che qualsiasi pony del regno avrebbe voluto sentire.
« Pensi che si possa fare ? » chiese Burning ritraendosi indietro specchiandosi nei vividi occhi rossi dello stallone, che nel giro di pochi istanti con un forte battito d'ali si era spinto vero il divano portando con se la pegaso abbracciata a lui.
I due atterrarono dolcemente sul divano, con posizione dominante Silence che lentamente scese col viso ponendo le proprie labbra a contatto con quelle di Burning che profanò la bocca del pony con la propria sottile lingua.
Ma proprio quando i due stavano per divenire una cosa sola risuonò all'esterno della stanza una voce.
« Consigliere Silence, c'è un emergenza, un intrusione nel reparto scientifico del castello !! » disse un pony fermo all'esterno della stanza cercando inutilmente di non sbirciare dal buco lasciato dal passaggio di Behemoth.
« Uff...arrivo. » disse il pegaso con aria scocciata sollevandosi dalla propria sovrana che lo fissò con sguardo languido.
« Non preoccuparti Silence, sarò ancora qui al tuo ritorno.
Ora vai e scopri chi è entrato e se ha sottratto qualcosa, ed eliminalo. » disse Burning Boss osservando il pegaso uscire dalla stanza dopo averle ammiccato un ultima volta.
Per qualche istante nella stanza regnò il silenzio finché la principessa, dopo aver chiuso gli occhi cercando di riposare per qualche istante avverti sulla fronte un picchiettio insistente e stressante.
« Ci mancavano anche le mosche !! » disse scocciata la pegaso cercando inutilmente di colpire l'insetto ad occhi chiusi.
« Addirittura un insetto ? Nessuno aveva mai avuto il coraggio di paragonarmi ad esso, ne devi avere molto di fegato Burning. » la voce di Nero arrivò come un fulmine a ciel sereno nelle orecchie della puledra che spalancò gli occhi, osservando la distinta figura dell'umano intento a punzecchiarla con la punta del proprio bastone.
« NERO !! » gridò lei cadendo dal divano a causa dell'inaspettata visita.
« Si sono io, o forse una mosca troppo cresciuta, immagino dipenda dai punti di vista.
Ma bando alle ciance, ho notato che hai deciso di entrare finalmente in guerra. » disse l'umano, sedendosi su un bracciolo del divano accavallando la gamba destra all'altra fissando coi propri occhi la giumenta che nel frattempo si era rialzata.
« Già, siamo ufficialmente entrati in guerra, ma vedo che questo lo sia già.
Fammi indovinare, sei venuto per darmi qualche avvertimento del tipo “non deludermi” ? » chiese lei con tono sarcastico, al quale lui rispose sorridendo leggermente.
« Nah, quelli sono avvertimenti da dare ad esseri abbastanza senzienti da pensare di tradirmi, con te non servono mia piccola testolina di cocco. » disse il Signor Nero, battendo il proprio bastone sulla testa della pony che lo fissava con sguardo truce.
« Oh se solo lo sguardo uccidesse penso mi avresti già eliminato diverse migliaia di volte Burning, sempre ammesso che io possa morire, chissà. » continuò Nero, portandosi la mano destra sotto il mento riflettendo per qualche istante sull'esistenza stessa del tempo.
« Allora cosa sei venuti qui a fare ?! Solo a disturbarmi ?? » chiese la pegaso prossima ad una crisi di nervi, mentre dal suo corpo si era iniziato ad irradiare un fortissimo calore.
« Nulla di tutto ciò, ero venuto a godermi il tuo discorso strappalacrime in memoria di tuo padre. Devo ammettere che la parte del pony kamikaze era davvero ben studiata, visto e considerato che hai utilizzato il corpo della pony uccisa da tuo padre per simulare la presenza di un pony straniero sull'incidente.
Un vero peccato non aver trovato nulla di Rising, eppure ero certo di averlo fatto molto più resistente. » disse Nero un poco scocciato, mentre rialzandosi dal bracciolo si iniziò ad avvicinare alla porta finestra che dava sul balcone, seguito da Burning.
« Quindi sei venuto solo per questo ? Per farmi notare cose che sapevo già e sottolineare il tuo fallimento, ossia mio padre ? »
« Si, ed anche per dirti che dovresti trattare meglio i doni che ti faccio.
Sai, potrei anche offendermi, e non è una buona idea fare arrabbiare un demone inter dimensionale che può torturarti in qualsiasi forma tu sia.
Quindi vedi di trattare meglio quel berretto, chiaro ? » disse il Signor Nero con tono minaccioso mentre sotto di se era comparso un cerchio alchemico, recante il simbolo presente nel suo occhio, che lentamente lo stava assorbendo all'interno.
La puledra restò qualche istante interdetta ed impaurita dal tono di voce dell'umano, e mentre ancora stava scomparendo afferrò il berretto del padre e se lo rimise subito sul capo.
A tale vedere un sadico sorriso comparve sul volto di Nero che sollevandosi il cappello a cilindro adornato con un nastro rosso, come saluto, svanì del tutto nel pavimento facendo poi sparire il cerchio magico.
Burning Boss restò qualche istante immobile col fiatone, fissando il punto esatto dove l'umano era scomparso.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma quell'essere, così imprevedibile e potente lo terrorizzava sotto ogni punto di vista, specialmente quando la fissava coi propri occhi abissali nei quali era certa di aver visto la morte stessa di ogni cosa.
Passò un tempo che parve interminabile dove la giumenta cercò di riprendere la calma, e dopo essere riuscita a regolare il proprio respiro decise di uscire dalla stanza, dirigendosi verso il reparto scientifico, per constatare di persona l'intrusione e gli eventuali danni.
Una volta giunta al piano sotterraneo rimase stupita di ciò che vide.
Un intera parete era stata rasa al suolo senza che nessuno avesse sentito nulla.
La pegaso guardò i vari servi che perlustravano la stanza che a parte i danni dovuti al muro crollato pareva essere perfettamente in ordine, ad eccezione di un cassetto, l'unico aperto di tutta la stanza.
« Emperor Burning, finalmente siete arrivata, ho analizzato tutta la stanza, e come avrete notato anche voi è chiaro da dove gli intrusi sono entrati, ma ciò che ci stupisce è che di tutti gli armamenti sperimentali qui presenti l'unica cosa che hanno rubato è stato il contenuto di quel cassetto. » disse Silence Shoot, accompagnando la pegaso difronte al tavolo da laboratorio.
« Sapete cosa si trovava qui dentro ? »
« Purtroppo no, a quanto pare si trattava di un antico progetto di vostro padre, che aveva definito “non adatto per lo scopo attuale”.
Non vi sono dati ne scritti a riguardo. » concluse il pegaso, scrutando il volto la propria amata sovrana che sembrava piuttosto irritata.
« Esigo che scopriate chi ha fatto irruzione qui dentro e che lo giustiziate chiaro !!
Non mi importa cosa ha rubato, dato che di certo qualcosa di tanto piccolo da stare in quel cassetto non avrà alcuna utilità per i miei piani, ma nessuno deve permettersi di rubare a me. »
« Si mia signora.
Soldati al lavoro !» disse con voce autoritaria il consigliere Silence, facendo scattare sull'attenti i soldati che cominciarono ad esaminare con maggiore attenzione il tunnel scavato nella roccia viva fino alle mura sotterranee della sala.
« E tu Silence, mentre i tuoi soldati terminano qui, sarà meglio che vieni con me, ho un bel po' di stress da sfogare. » sentenziò Burning Boss, spalancando le ali volando via, seguita dopo pochi istanti dal pegaso dal manto azzurro, più che propenso ad aiutare la propria regnante in ogni momento e modo.