Storia di sei amiche

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Re: Storia di sei amiche

Messaggioda Aurelicornus » 15/08/2013, 17:35

In queste settimane non ho più neanche preso in mano la penna, e la fanfic ha preso una bella vacanza. Non sono sicuro quando, ma spero di riprendere a breve con la seconda metà del capitolo; però non è l'unica cosa che dovrò finire a breve comunque.
Credo anche che quando gli darò una riscrittura farò anche un buon taglio di alcune scene. Varie cose è meglio posizionarle in altri punti della storia, qui invece ci sono molte cose accavallate tra di loro.

Ma apro una parentesi legata alla fic, per chi se ne vuole interessare.
Ho voluto dare uno stacco allo stile proprio di FiM per vedere alcune cose, che mi ha alzato proprio FiM stesso.

A volte credo che alcune storie fantasy si prendano troppo sul serio. Uno degli approcci a scrivere fantasy può essere quello di dipingere un mondo verosimile, regolato su regole diverse, ma quantomeno "realistico" nel suo insieme, inteso almeno che tenta di imitare un mondo che ricalchi il nostro, ma diverso. Questo in contrasto ad un approccio classicamente favolesco dove i concetti di verosimiglianza contano poco; un po' come il mondo di Alice nel paese nelle meraviglie.
Il fantasy così come avanzato da Brooks in poi (più Terry Brooks secondo me che Tolkien) ha teso a voler essere "realistico" in questo senso. Io ho rivisto alcune delle storie che mi piacciono in questo filone, ma mi sono posto una domanda "Ma serve davvero questo "realismo"?".

Se c'è una cosa che apprezzo particolarmente di FiM è un sottostrato di favola che ha alla base; non tanto per la struttura a morale (eredità delle favole), ma per l'approccio favolesco al wordbuilding di base. Molte cose sono descritte perché stanno bene o perché hanno una idea piacevole, non perchè vogliono sembrare al "nostro" mondo. Pegasi sulle nuvole o la foresta di Everfree esistono perché sono prima di tutto belli o interessanti da vedersi, non perchè vogliono sembrare plausibili. Diventano plausibili all'interno del mondo perché hanno un motivo logico, nei meccanismi dell'ambientazione, per esserci. E allo stesso tempo, FiM ha dimostrato di presentare personaggi e una storia aperta ad interessanti approfondimenti.



Nessuno sbaglio a voler indirizzarsi su un taglio più rigido e realistico, è anche la mia stessa attitudine. Ma le domande ce le si pone lo stesso. Quello che mi viene da chiedere seguendo questa forma è se davvero quello che si scrive lo si fa a beneficio della storia, o se si ha la paura di non sembrare credibili. L'impressione che ho avuto su alcune storie, in breve, è che volessero aggiungere dei particolari, o far comportare i personaggi in un certo modo, solo per far sembrare il mondo presentato più "vero" o più simile al nostro, invece che essere diretti al beneficio della storia. C'è la pretesa di voler essere creduti, o la paura di non essere creduti abbastanza in quello che si scrive, invece di lasciare che sia la storia che si faccia credere da sola.
FiM è una storia che si fa "credere da sola". Nella Stagione 1 c'è poco o nulla di wordbuilding, però quello che c'è è diretto a beneficio della storia (specialmente, fuori dai primi due episodi, Winter Wrap Up e Sonic Rainboom). Anche la relazione che c'è tra le tre razze di Ponies, anche se marginale negli episodi, è indirettamente legata alla storia di Twilight Sparkle, la storia di sei amiche molto diverse come carattere e attitudini. Se ciò che viene scritto serve alla storia per farsi narrare, il lettore la accetta al di fuori di ciò che è scritto.

Una serie che trovo meno credibile, perché pretende di apparire credibile, per esempio è proprio quella di The Elder Scroll. L'ambientazione è una delle più accurate che ci sono, e funziona non solo in virtù dei giochi ma anche come ambiente funzionale anche a derivati come libri e fumetti (e qualche romanzo sul gioco c'è), ma varie parti mi sembrano scritte anche come se fossero fini a sè stesse, con personaggi e situazioni che sembrano voler ricalcare la realtà del nostro mondo anziché muoversi per una storia. Ci sono varie parti che mi piacciono abbastanza (come la parte mitologica o i bisticci delle case Dummer) e parecchie che mi dicono poco o nulla.
L'atmosfera è un insieme di dettagli, verissimo. Così come quello di voler apparire "realistici", di ricalcare la nostra realtà e distanziarvici allo stesso tempo, è un modo di creare una atmosfera. Però a volte lo trovo un obbiettivo persino troppo fine a sè stesso, o forse che non ha una vera "storia" da raccontare, ma sta li solo per bellezza.
Ho fatto anche serie con un approccio realistico più ferreo, come quella di Gothic e Risen che ho apprezzato enormemente, e li il wordbuilding è limitato a ciò che serve al gioco per raccontare la storia. Il problema che ci sento è che ci sono elementi fantastici fini a sè stessi, messi solo per far sembrare l'ambiente "fantasy" ma non funzionano in aiuto alla storia. Può far piacere, ma li sento come una distrazione. Un mondo fantastico è interessante per la storia che contiene, non molto per come viene descritto.

Quando si scrive con animali antropomorfi il problema diventa davvero pesante. Il problema che pone questo filone è complicato: è davvero necessario usare animali (parlanti o antropomorfi) per questa storia invece che umani? La storia ha davvero bisogno che i personaggi siano "diversi" per essere raccontata? E' un problema, molto pesante, che c'è in uno dei rami degli antropomorfi.
Le storie con animali parlanti sono giustificate di loro, perchè è un ramo ancora ancorato alla tradizione delle favole, con gli animali che seguono virtù/difetti tradizionali. Forse è un sistema che non sembra essere preso molto sul serio, i film d'animazione dell'ultimo decennio inoltre si sono divertiti a spezzare gli schemi delle favole per rinnovare le storie, tuttavia è una tradizione che non dovrebbe essere ne ignorata, ne sottovalutata, perché sono le radici del sistema, senza quelle non ci sarebbe il genere. FiM è un esempio stupendo di come si può riprendere la struttura delle favole in maniera tradizionale (anche se a sua volta si rifà a quella dei cartoon USA di un paio di decenni fa) e fare qualcosa di nuovo. I romanzi di animali hanno anche un secondo punto: raccontano storie che sono un animale potrebbe fare. La collina dei conigli (Watership down) è il più famoso e racconta le cose senza uno sfondo favolesco, e segue proprio questo concetto, una storia che non può essere vissuta da un umano. Più recente, ma che consiglio di darci un'occhiata nonostante i grossi difetti, è "Il regno di Ga'Hoole": una trama pesante come un mattone, se non avete simpatie per il fantasy è difficile che lo digeriate, ma l'approccio dei gufi è uno dei più interessanti e piacevoli che ho visto. Tecnicamente, non solo per la CG, ma per l'uso degli antropomorfi, lo consiglio da vedere per chi si interessa dell'argomento. Interessante anche che sia un film d'animazione recente che si prende un enorme stacco dallo stile comico/umoristico che invece domina il settore da anni: è un fantasy classico, con vicende raccontate con serietà, senza ironia se non in poche sequenze. E' qualcosa di diverso dal solito, e si sente: una cosa che mi ha impressionato molto a scapito della trama.


Il problema è del filone degli antropomorfi più umanizzati, quello più vicino ai cartoni, dove la scelta degli animali è più cosmetica, ma ha meno riscontro nello sviluppo della storia (o dello sviluppo del personaggio in sè). Si può cambiare l'animale scelto, e la storia resterebbe identica. I personaggi Disney e Warner Bros soffrono di questo problema, è cosmetica ma non c'è un vero peso nell'antropomorfizzazione. Le prime versioni di Wyle il Coyote e Beep Beep, per esempio, erano una volpe e un coniglio, poi cambiati in un Coyote, un volatile e col deserto del Nevada. L'idea non cambiava. Ironicamente qualcosa di identico concettualmente lo ho trovato anche con un gioco per C64, Cliffhanger, coi ruoli invertiti, dove uno sceriffo cerca di bloccare un bandito con trappole assurde (e noi facciamo lo sceriffo. Cielo, quante risate che facevo a quel gioco, con le trappole assassine del secondo livello, col boomerang che ti tagliava la testa se non ti abbassavi XD ).

Sono casi di sola cosmetica, e' indifferente quali animali si usano; o neanche usarli alla fine. Può non essere un male, ma il filone degli antropomorfi può offrire molto di più.

Per me FiM è una delle cose migliori del genere prodotte negli ultimi tempi, se non qualcosa che lo stia davvero portando avanti. Ci sono anche altri cartoni validi, ho guardato anche Littlest Pet Shop e Pound Puppies dello stesso tipo, ma FiM ha meriti completamente suoi che non vedo in questi cartoni, e non parlo del fandom. E' l'unica storia che fin'ora risponde seriamente alla domanda sopra: "E' davvero necessario che siano animali?"
La storia di Twilight Sparkle non può essere raccontata fuori dal suo mondo. Le tre razze di pony sono giustificate dall'ambientazione, ognuna serve a prendere cura di "qualcosa" del loro mondo e dipendono tra loro, una idea approfondita abbastanza bene in Hearth Warming Eve; a sua volta questo è un riflesso del rapporto tra Twilight e le sue amiche, dove ognuna ha bisogno dall'altra. Questa storia ha bisogno che le protagoniste siano antropomorfe, perché ha bisogno che siano di tre razze molto diverse, con scopi diversi, per spiegare il messaggio. E la sua storia non può essere raccontata senza che essa sia un Unicorno, così come non può esserlo quella di Rainbow Dash senza che sia un Pegaso; specialmente quella di Rainbow Dash, legata alla sua passione del volo, che le fanno fare avventure che noi in nessun modo potremmo rivivere alla stessa maniera. Storie che dipendono dal fatto che i personaggi non sono umani, che fanno cose a noi impossibili; o almeno, che noi faremmo in maniera molto diversa; una caratteristica portante del romanzo di animali. FiM ha il "merito" di trasportarlo nel ramo degli antropomorfi "umanizzati", che spesso invece lo difetta senza mostrare una alternativa (per me) convincente. I personaggi di FiM sono animali, ma essendo cartoni hanno molti atteggiamenti e azioni che li rendono più vicini al ramo umanizzato che al romanzo di animali: lo vedo come un interessante via di mezzo tra le due cose, e giusto per questo racchiudere alcune delle migliori caratteristiche.
FiM è un enorme passo in avanti per gli antropomorfi, più di quanto sembra al primo momento. Chi lo vede perché è un buon cartone può non farci caso o non darci importanza, se si ha una attitudine al tema degli antropomorfi invece lo si vede, ed è dannatamente importante. E' una storia di animali antropomorfi che può essere fatta solo con animali antropomorfi, la storia usa il fatto che siano animali come mezzo vero e proprio per dare il messaggio, e lo fa con un ramo degli antropomorfi che difficilmente fa uso di questa caratteristica.


Non penso che FiM sia perfetto, ci sono parecchie cose lasciate in sospeso senza approfondimento o alcuni concetti che potrebbero essere usati di più. Everfree per esempio mi ha sempre incuriosito, ma non è mai stato detto perché "funziona al contrario" del resto di Equestria, nonostante sia una premessa interessante da sviluppare. Ma è un punto di partenza per qualcosa di nuovo.
Ed e' ancora molto vincolato al genere umoristico/cartoon americano, dove molte cose sono introdotte al fine di far ridere ma non hanno peso nella storia o nell'ambientazione (le stranezze di Pinkie Pie sono un esempio...). Questo è un punto che non deve cambiare in FiM, ma fa alzare ugualmente una domanda: è possibile riprendere i progressi svolti da FiM fin'ora ma in un contesto più realistico? FiM ha davvero dato delle lezioni importanti per scrivere il filone come credo? Si ha un progresso solo quando possiamo dire di aver imparato qualcosa, e possiamo riutilizzarla per qualcosa di nuovo. FiM insegna le sue lezioni per chi scrive di antropomorfi, ma queste devono vivere anche fuori da quell'opera.

Questa mia fanfic vuole apposta andare contro all'atteggiamento leggero e spensierato della serie per mettere alla prova questa domanda. Quali sono quelle cose di FiM che sopravvivono fuori da esso? Cosa ci ha insegnato? Cosa possiamo fare con esse? E' un punto di partenza, ma bisogna saper fare qualcosa di diverso. Saper andare avanti anche in maniere diverse. In tutto questo c'è una "eredità" che può essere portata avanti? Quello degli antropomorfi è un filone che è uno dei più antichi, va dalle favole fino ai cartoni di oggi: ha avuto le sue evoluzioni nel tempo, e le ha ancora oggi. Sono cose come FiM che lo fanno andare avanti.

Riguardato dopo un certo tempo, continuo a vederlo come un interessante esperimento, anche se FiM in sè ha dei limiti che stanno stretti per ciò che voglio ottenere. Da qualche tempo sto facendo qualcosa di diverso da FiM, ma che vuole provare a seguirne le lezioni. Forse dopo questo capitolo farò vedere qualcosa qui, anche se ci sto mettendo ancora parecchio la mano e sistemare parecchie cose su cui sono indeciso.
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Re: Storia di sei amiche

Messaggioda Aurelicornus » 11/09/2013, 4:09

Delle buone notizie, sfrutto il mio thread anche se scollegate dalla fanfic :p
Come ho scritto un paio di giorni fa, ho appena pubblicato la mia novella "l'uovo di Grifone", e con quella desidero avviare una serie di "progetti speciali" che saranno gestiti tutti sulla rete.

viewtopic.php?f=8&t=6667

Appena possibile vorrei proseguire anche con la seconda metà del capitolo in sospeso, appena riesco a prendermi un ritaglio di tempo dalle altre cose importanti (dentro e fuori il forum). Dopo il libro illustrato (o se le cose vanno bene come penso) poi ne saprete anche di più del prossimo "progetto" a cui sto pensando. ^_^
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Re: Storia di sei amiche

Messaggioda Aurelicornus » 20/09/2013, 0:41

Nel mio ultimo blog post ho inserito dei pensieri personali riguardo proprio a l'Uovo di Grifone, che però posso estendersi anche a questa fanfic, e arrivare a FiM.

http://www.teriografia.org/blog/vecchia ... ifone.html

Una cosa che ho sempre apprezzato di FiM è proprio come i personaggi "sappiano" di essere cavalli. Le loro storie sono esperienze che possono capitare a ognuno di noi, ma il loro modo di viverle, incluse le azioni più banali, dipendono dal fatto che essi sono cavalli (piccoli e magici, ma sempre equini). In FiM è usato in maniera soprattutto comica, tuttavia è solo un modo di utilizzare questo concetto. E' un punto di forza dei romanzi di animali, l'attraversare un modo di fare e vivere diverso, e lo hanno usato anche in maniera realistica. Gli antropomorfi umanizzati invece, secondo me, hanno perso o usato scarsamente questo punto: ci sono eccezioni, ma in generale (considerando che gli antropomorfi umanizzati richiamano generalmente proprio i cartoni animati) quello della differenza, è usato sotto le potenzialità. Si può fare molto di più.
FiM si piazza secondo me a metà strada tra una storia di animali e gli antropomorfi umanizzati; non è diverso da altri cartoni su questo approccio, ma è quello in cui ho visto dove il punto di vista è più importante per lo svolgimento della trama.
La fanfic si esternia dall'umorismo di FiM per cercare un'altra strada, portare questa caratteristica più vicina a quella che si può trovare in un romanzo di animali; sono cavalli, e il loro modo di agire non ha più fini umoristici, invece cerca di immaginare come potrebbero davvero vivere nel loro mondo. Se FiM fosse stato un romanzo di animali vero e proprio, con lo stesso setting, questa fic sarebbe uno dei risultati che si sarebbe potuti avere.

Se il risultato vi piace, forse il mio prossimo lavoro potrebbe davvero piacervi. E credo anche che un bronies riconoscerà molte cose.
Ovviamente andrò avanti con questa fic, ma devo stabilire alcune priorità su cosa lavorare.
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Re: Storia di sei amiche

Messaggioda TeoWolf82 » 20/09/2013, 12:34

Grifen ha scritto:Nel mio ultimo blog post ho inserito dei pensieri personali riguardo proprio a l'Uovo di Grifone, che però posso estendersi anche a questa fanfic, e arrivare a FiM.

http://www.teriografia.org/blog/vecchia ... ifone.html
Una cosa che ho sempre apprezzato di FiM è proprio come i personaggi "sappiano" di essere cavalli. Le loro storie sono esperienze che possono capitare a ognuno di noi, ma il loro modo di viverle, incluse le azioni più banali, dipendono dal fatto che essi sono cavalli (piccoli e magici, ma sempre equini). In FiM è usato in maniera soprattutto comica, tuttavia è solo un modo di utilizzare questo concetto.
E' un punto di forza dei romanzi di animali, l'attraversare un modo di fare e vivere diverso, e lo hanno usato anche in maniera realistica. Gli antropomorfi umanizzati invece, secondo me, hanno perso o usato scarsamente questo punto: ci sono eccezioni, ma in generale (considerando che gli antropomorfi umanizzati richiamano generalmente proprio i cartoni animati) quello della differenza, è usato sotto le potenzialità. Si può fare molto di più.

FiM si piazza secondo me a metà strada tra una storia di animali e gli antropomorfi umanizzati; non è diverso da altri cartoni su questo approccio, ma è quello in cui ho visto dove il punto di vista è più importante per lo svolgimento della trama.
La fanfic si estranea dall'umorismo di FiM per cercare un'altra strada, portare questa caratteristica più vicina a quella che si può trovare in un romanzo di animali; sono cavalli, e il loro modo di agire non ha più fini umoristici, invece cerca di immaginare come potrebbero davvero vivere nel loro mondo. Se FiM fosse stato un romanzo di animali vero e proprio, con lo stesso setting, questa fic sarebbe uno dei risultati che si sarebbero potuti avere.

Se il risultato vi piace, forse il mio prossimo lavoro potrebbe davvero piacervi. E credo anche che un bronies riconoscerà molte cose.
Ovviamente andrò avanti con questa fic, ma devo stabilire alcune priorità su cosa lavorare.



A me piacerebbe molto uno sviluppo simile, di autori che hanno scritto racconti su questo principio ad esempio sono David C. Davies (Il portatore di fuoco - La Visione - Fell <questo solo in inglese>) e Dorothy Hearst (La Promessa dei Lupi - Il segreto dei Lupi) o anche "La collina dei Conigli".
Un fattore che effettivamente accomuna e rende quindi facile ambientarsi per lo spettatore nel mondo dove si svolgono le vicende di FiM è dato dalla presenza di oggetti di uso comune a noi umani e nel vedere il loro utilizzo da parte di una specie che non avendo degli arti prensili si adatta in altro modo per fare uso di utensili (La famiglia Apple tiene che tiene gli attrezzi con la bocca in "Apple Family Reunion" o Rarity che utilizza la magia come mezzo per creare i suoi vestiti).
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Re: Storia di sei amiche

Messaggioda Aurelicornus » 25/09/2013, 4:47

Il mio ultimo articolo sul blog è un poco particolare, ma vi ho inserito delle osservazioni sul Bronydon che potrebbero interessare ad alcuni.

http://www.teriografia.org/blog/e-la-re ... entro.html

Questo porta a cosa sto pensando di fare a breve: mi piacerebbe sperimentare una maniera diversa di "scrivere". Il lavoro di uno scrittore a volte è a senso unico: solo quando finisce mostra il suo lavoro. E se invece ci fosse un modo diverso di relazionarsi con chi legge, che non sia così monodirezionale?
Ho sviluppato questa idea osservando proprio le dinamiche della rete in vari contesti. La rete è scambio, parlare. E fare qualcosa sulla rete, e con la rete, non può ignorare questa caratteristica.

Io non mi sono mai considerato uno scrittore impegnato, tutt'altro a me piace scrivere solo storielle per dirvertire me e chiunque abbia voglia di leggermi. Ma gli esperimenti mi hanno sempre divertito. Sono davvero curioso di vedere se quello che sto pensando di fare funzioni davvero. Sto pensando se farlo o meno anche per questa fanfic.

Qui anticipo una cosa che spero di mostrare meglio a breve: mi piacerebbe riprendere delle cose "familiari" a chiunque abbia seguito e apprezzato FiM, qualcosa che possa farlo sentire a suo agio, pur senza essere My Little Pony. Voglio fare qualcosa di davvero diverso da FiM, ma non nascondo che non posso ignorare di essere legato veramente a fondo a questa serie, e non posso ignorarla. Quello che scriviamo è parte di noi; FiM "fa parte" di me. Questo senza la pretesa che piacerà a tutti i bronies, perché ognuno ha i suoi motivi per apprezzare il cartone; ma se ci sarà qualcuno che si sentirà "a casa" anche con quello che faccio io, potrò dire di aver ottenuto qualcosa. :muffin:

TeoWolf82 ha scritto:A me piacerebbe molto uno sviluppo simile, di autori che hanno scritto racconti su questo principio ad esempio sono David C. Davies (Il portatore di fuoco - La Visione - Fell <questo solo in inglese>) e Dorothy Hearst (La Promessa dei Lupi - Il segreto dei Lupi) o anche "La collina dei Conigli".


Per correggermi da solo, anche il fantasy e la fantascienza hanno usato spesso gli antropomorfi in una chiave vicina a quella dei romanzi di animali, ossia dove il punto di vista "alieno/non-umano" fosse determinante per la storia, o fosse la storia. Perciò quella che dico non è una esclusiva del romanzo di animali, è un concept già vivo nella narrativa da sempre. Però non penso di sbagliarmi a dire che la percezione cambia notevolmente se parliamo di Fantasy o di Romanzo di Animali: nel secondo caso il fulcro della storia diventa esplicitamente e volontariamente quello di immergere il lettore del tutto nel punto di vista "alieno" di un animale, e lo fa diventare il fulcro attorno a cui ruota il racconto. Il fatto che il protagonista sia un animale è lo scopo del romanzo, mettersi nei "suoi panni" l'intento. Nel fantasy "generale" questo obbiettivo viene meno: possono essere introdotti o descritti gli antropomorfi, ma il loro punto di vista non è più fondamentale (cioè la storia non è fatta per parlarci di quella cosa). Nel fantasy ad esempio i Draghi sono spesso descritti in maniera realistica e con una precisione maniacale, che è un tratto comune al romanzo di animali; però spesso manca l'intento di voler far provare al lettore cosa significa "essere un drago", con i suoi problemi, vantaggi e preoccupazioni. Non è una distinzione sottile: questo significa porsi un obbiettivo centrale che stabilisce regole a tutto lo scritto che produci.

FiM per me riesce a riprendere questa caratteristica: ci mostra vicende a noi familiari, ma reinterpretate secondo il loro modo di vivere. Rainbow Dash che vuole entrare nei Wonderbolts ci fa vedere spesso cosa fa un Pegaso per dimostrarsi adatto; gli studi di magia Twilight sono ciò che potremmo dover passare anche noi se fossimo nel loro mondo. In FiM è usata per far ridere, ma nei romanzi di animali è stata usata in maniere più serie, come metafora per tematiche sociali o anche solo per svago immaginando come "facciano a vivere". Però sono sempre stato sicuro che si può fare ancora di più...
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Re: Storia di sei amiche

Messaggioda Aurelicornus » 28/09/2013, 19:16

Io ho parlato che avrei fatto qualcosa di familiare. E posso darvi un esempio su cosa sto lavorando.

http://grifen.deviantart.com/art/Tornar ... -403467295

Il rapporto tra Grifoni e Ponies nella fic è qualcosa che mi ha interessato molto. Nella serie non è realmente presente, a parte uno spunto che può dare Gilda e Dash in Griffon the Brush Off. Nel fandom invece ogni tanto i rapporti tra Ponies e Grifoni viene preso come spunto. Lo ho sempre trovato interessante, perché in FiM ci sono molte "razze intelligenti" (ci sono gli asini, muli, mucche e minotauri), ma è curioso che il fandom si sia interessato più ai grifoni che alle altre. E dato anche che appaiono solo in due episodi (Gilda e Gustav le Grande).
Nella Fic mi sono divertito a riprenderlo e sviluppare un tema poco presente nel cartone stesso, che relazione possono avere i Ponies con una razza/specie "diversa" dalla loro; tuttavia le relazioni tra diverse "razze" è un punto che stavo cercando di sviluppare già molto prima di FiM, cercando un concept giusto ma con antropomorfi diversi; e l'idea dei Grifoni e Unicorni che fa apparsa in Tornare a volare è pure antecedente alla fanfic (è più corretto dire "Storia di sei amiche" è venuto dopo della base di "Tornare a volare", il momento di realizzazione conta poco). La Fanfic è stato un interessante campo di prova.

C'è solo una cosa che sarei curioso: quanto riesce ad essere familiare ad un Brony questo racconto? Non posso valutarlo come autore perché non sarei oggettivo. Come dicevo sopra, stavo lavorando a qualcosa che poteva "ricordare" qualcosa. Sono curioso se è solo un'impressione o se effettivamente ci arriva.
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Re: Storia di sei amiche

Messaggioda Aurelicornus » 30/09/2013, 2:33

Sembra che la copia del "mezzo capitolo" che avevo nello Stash su DA sia stata tolta inavvertitamente.
Ne ho messa un'altra copia giusto almeno il tempo di finire il resto, almeno mi piacerebbe continuare più in avanti.

http://grifen.deviantart.com/art/Storia ... -404042019
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Re: Storia di sei amiche

Messaggioda Aurelicornus » 07/10/2013, 4:43

Piccolo aggiornamento, ma che gradiranno i "miei lettori", ho revisionato e ripulito il primo capitolo della Fanfic, deframmentando parecchi periodi e ripulendo dalle ripetizioni e alcuni termini inadatti. Voglio dargli un'altra verifica in seguito sui verbi, ma fondamentalmente questa è la forma "finale".

http://grifen.deviantart.com/art/Storia ... -350045346

Continuerò col 4 a breve ;)
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Re: Storia di sei amiche

Messaggioda Jakrat » 10/11/2013, 0:56

Bella, mi piace molto ;)

Anche se siamo solo agli inizi quindi sulla trama non posso esprimermi più di tanto, mi piacciono molto le descrizioni e i dialoghi dei personaggi coinvolti. È stata una lettura davvero piacevole, ancora complimenti :)

Anche se per il quarto capitolo ci vorrà un po', è un'attesa che posso affrontare volentieri ;)
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Re: Storia di sei amiche

Messaggioda Aurelicornus » 20/12/2013, 6:44

Questo periodo non mi lascia prendere in mano la penna, ma non significa che sia completamente inattivo. Dopo un periodo di silenzio, ho avuto la seconda commissione di UdG, che è risultata esattamente quello che mi aspettavo. Non sbaglio troppo a prevedere il risultato di qualcosa. B)

http://www.teriografia.org/blog/seconda ... clusa.html



Sono in trattativa per la terza, mentre mi manca ancora un disegnatore per l'ultima. Forse qualcuno di voi ne sarebbe interessato? :p ;)

Comunque sia, ho tra le mani anche un'altra idea coi Ponies che penso vi interesserà, e che ha preso la precedenza su qualsiasi altra cosa che sto facendo. Per la fanfic dovrà aspettare ancora un po', ma ne conviene, lo vedrete quando sarà pronto l'ultimo lavoro...
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