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Nella stanza della riunione regnava un silenzio tombale, rotto soltanto dai respiri degli ospiti del palazzo imperiale.
Seduti al tavolo rettangolare si trovavano alcune delle autorità più importanti del regno di Equestria.
A capotavola, con al suo fianco la sua allieva prediletta e la sorella si trova Princess Celestia, la quale seppur nascondendolo era tremendamente irritata per la situazione venutasi a creare in questi due anni.
La città di Hoovettington aveva avuta un incremento di ricchezza e del territorio smisurato, senza contare l'essersi guadagnata a tutti gli effetti il controllo assoluto dei mercati del cielo grazie alla sua flotta di zeppelin la quale non aveva rivali in tutta Equestria come carico ed affidabilità.
Ma la cosa peggiore era che proprio grazie a ciò aveva deciso di isolarsi completamente dagli altri regni, commerciando soltanto con chi fosse venuto a trattare con loro di persona, dato che non vi era altro modo di comunicare col loro fantomatico leader che ne lei, ne gli altri presenti avevano mai visto.
Tale fatto aveva spesso fatto pensare che esso non esistesse, viste le leggende sul suo conto, come quella che avesse costruito da se la città, e che ogni singolo cittadino lo considerava come un padre, ma soprattutto ciò che lo faceva apparire sgradito a Celestia, dentro la sua città, era proibito qualsiasi uso della magia, pena l'esilio.
Non per nulla la maggior parte dei pony che abitavano questa città, che loro chiamavano “impero”, erano di terra e pegasi, erano rarissimi gli unicorni.
Mentre questi ed altri pensieri turbinavano come una tempesta nella mente di Celestia, Luna e Twilight, venute per darle assistenza in caso di aiuto, e soprattutto per farle mantenere la calma stavano osservando gli altri presenti nella stanza.
Sul fianco destro del tavolo si trovavano Princess Cadence e Shining Armor, venuti anch'essi a colloquiare con il sovrano per poter stringere un eventuale alleanze e capire le loro intenzioni, dato che l'unica via di comunicazione per il Crystal Empire era la ferrovia e dunque se egli avesse saputo fornire un metodo più rapido e sicuro per far giungere la merce a destinazione sarebbe stato un ottimo alleato, anche se non avevano la minima idea di cosa offrire in cambio dato che la loro terra era sinonimo di magia.
Dopo di loro si trovavano i due coniugi arabi, giunti anche loro al palazzo per ottenere vantaggio per le loro terre, sempre aride e con poca vegetazione.
Inutile dire che la loro speranza era quella che il signore del palazzo potesse fornire un modo per portare l'acqua per coltivare i campi e delle colture che resistessero al clima torrido del deserto.
Al fianco sinistro del tavolo si trovava invece Prince Black, intento nella falsa azione di leggere un libro, osservando in realtà la consorte di Shining Armor e la puledra proveniente dal deserto, mentre nella sua mente i pensieri si affollavano sul come fossero a letto quelle indomite puledre.
Lo scopo della sua visita non era ben chiaro, visto che anche i confini di InkHeart erano stati chiusi, con molta probabilità pensavano i presenti era soltanto venuto per la curiosità di scoprire un nuovo rivale, dato che secondo le voci lo stallone al comando dell'impero non era mai stato sconfitto in battaglia.
Per finire accanto allo stallone dal manto nero si trovava una sedia vuota, quest'ultima lungo il lato sinistro avrebbe dovuto accogliere presumibilmente Queen Chrysalis, la quale però probabilmente per paura dei restanti presenti non si era presentata, fortunatamente per Prince Black.
Era impensabile che con tutti quei pony nella stanza, tra cui molti anche legati da parentele ed amicizia, non vi fosse ancora stato nemmeno un saluto.
Che fosse la tensione, o il menefreghismo non era percettibile, solo una cosa era certa.
Si stavano stancando di aspettare.
« E' da due ore che stiamo aspettando, il vostro padrone ha intenzione di mostrarsi a noi o no ? » disse Celestia piuttosto accigliata rivolgendo il proprio sguardo verso la pegaso al lato opposto del tavolo in legno pregiato, dal manto viola e dal crine rossastro.
Quest'ultima restando impassibile scrutò coi propri occhi arancio la regnante, sentendo bruciare il petto.
« Nessuna la obbliga a rimanere, se vuole andarsene la porta è alle sue spalle. » rispose la puledra fissando con sguardo di sfida Celestia, la quale digrignò i denti di rabbia.
« Ma come osi parlarmi in questo modo, guarda che non stai parlando con un pony normale. » replicò Twilight Sparkle, precedendo la propria insegnante che probabilmente avrebbe usato tono più violenti.
La pegaso rimase impassibile anche stavolta, passando il proprio sguardo sull'alicorno violaceo.
« In questo impero tutto i pony sono uguali, nessuno è superiore agli altri a parte nostro padre.
Qui i vostri titoli, e poteri non valgono assolutamente nulla. » sentenziò la puledra, scostandosi leggermente dalla sedie destinata al padrone di casa.
Quest'ultimo si trovava nel corridoio che conduceva nella stanza dove, se non si fosse sbrigato ad arrivare sarebbe scoppiato il pandemonio.
Lo stallone dal manto bronzeo trottava lentamente sul pavimento in marmo, osservando ai lati delle pareti i quadri che ritraevano le sue conquiste scientifiche ed economiche più celebri.
« Non c'è che dire, hai veramente fatto molto durante questi due anni. »
« Certo, ma gran parte del merito è anche tuo, dato che questi poteri mi sono stati donati da te, Nero. » rispose lo stallone, continuando a procedere lungo il corridoio affiancato dall'umano, che gli camminava a destra, tenendo il passo e scrutando anch'esso i vari quadri, sapendo bene i vari retroscena dietro ognuno di essi.
« L'uccisione del sindaco, la demolizione delle fabbriche di componenti meccanici, la devastazione dei cani stana diamante nelle campagne causata da te.
Quanti ricordi in questi quadri. Dimmi Rising, non hai nemmeno un po' di rimorso ? » chiese l'umano mantenendo il proprio sguardo impassibile valutando quanto mancasse alla porta della sala d'attesa.
Il pony sorrise.
« I rimorsi sono per coloro che non accettano i propri errori, ed io non ne ho commessi.
Io ho semplicemente assistito il sindaco durante il suo salto dalla finestra del municipio causata dallo stress, ho testato le mura portanti delle fabbriche rimuovendo i pezzi malconci, ed ho fatto recintare i campi dopo che quelle bestie si sono introdotte seguendo delle traccie non meglio identificate.
Non vedo perché dovrei avere rimorsi. » disse Rising Boss, voltando lo sguardo verso il suo interlocutore, che sorrise anch'esso soddisfatto.
« E' incredibile come fino ad ora tu abbia saputo mantenere le mie aspettative, non è da tutti.
Anche se posso notare che sei cambiato nel tempo, ora sei un sovrano.
Non è che questo titolo ora ti farà dimenticare il tuo compito, vero ? » chiese il signor Nero, facendo comparire il proprio bastone nella mano sinistra, puntando la punta verso il naso del pony che parve deglutire ansiosamente.
« Potrei anche essere imperatore di tutta Equestria, ma non sarei comunque soddisfatto, non finché non avrò mantenuto la mia promessa fatta al mio popolo ed a te.
Inoltre non ho dimenticato ciò che dissi alle mie figlie, e come ho detto a loro poco prima dell'arrivo dei sovrani.
Oggi avrete la vostra vendetta, e vedrete il dolore sul volto di chi si crede un Dio. » disse, con tono poco rassicurante lo stallone che giunse finalmente dinnanzi alla porta, dietro alla quale riusciva a sentire un forte dibattito.
« Dimmi Nero, vuoi entrare anche tu ? Alla fine sei pur sempre un mio ospite, dovresti solo entrare nell'ottica di essere considerato un mortale come tutti. » disse lo stallone, con una punta di ironia nella voce, trovandosi il bastone dell'umano sulla giugulare metallica.
« Attento, sai bene che se volessi potrei smantellarti in meno di un istante, ricacciandoti nell'abisso dove meriteresti di stare.
Io non sarò mai disposto ad essere considerato un mortale come voi, dato che ciò rischierebbe di incrinare le credenze ed i miti. » disse Nero, con voce leggermente distorta.
Il pony si accorse di aver esagerato, e seppur non perdendo la calma, si schiarii la voce.
« Comprendo, Signor Nero, chiedo perdono per questa mia ignobile mancanza di rispetto.
Vedrò di non ripetere tale errore. » disse con flebile voce, fissando coi propri occhi gialli quello abissali dell'umano sepolto dal busto in giù nel terreno nel quale iniziò a scomparire con sguardo serio.
« Sarà meglio per te, Rising Boss.
Ricordalo sempre, sei utile ma non necessario. » sentenziò Nero svanendo del tutto nel pavimento, lasciando solo lo stallone che dopo aver deglutito nuovamente con forza sorrise.
« Certo, ma nemmeno tu sei necessario a me. » sussurrò, avviandosi verso la porta sulla quale pose entrambi gli zoccoli anteriori.
Lentamente fece forza spalancando le due ante causando l'istantaneo silenzio all'interno della stanza.
« Perdonate il mio ritardo, ma vi erano questioni della massima urgenza che richiedevano la mia personale attenzione. » disse lo stallone dal manto bronzeo avvicinandosi al tavolo dove, dopo aver sorriso alla propria figlia Burny, che gli tirò indietro la sedia e gliela rimise dietro, si sedette al tavolo scrutando uno ad uno i presenti, soffermandosi particolarmente su colei che gli stava di fronte.
Vedere dopo tanto tempo quella puledra che aveva distrutto il suo villaggio, i suoi amici e famiglia, avrebbe dovuto farlo bruciare dentro come l'inferno che lei stessa aveva causato.
Ma lui stesso restò stupito di quanto invece gli fosse del tutto indifferente la sua presenza, anzi sentiva quasi un minimo di riconoscenza dato che se lei non avesse agito in quel modo, ora lui non sarebbe divenuto l'essere sovrano dell'impero di Hoovettington.
Per qualche istante regnò il silenzio più totale mentre i presenti osservavano il grosso pony bronzeo vestito con un lungo cappotto nero con due placche di ferro sulle spalle ed altre quattro sul petto e ventre, mentre sul suo capo si trovava un cappello nero con tre punte nella parte posteriore ed una visiera grigiastra che gli copriva quasi parzialmente i vispi occhi gialli.
« Dunque, tu saresti..? »
« Rising Boss, imperatore di Hoovettington, e voi presumo siate Prince Black, sovrano di InkHorse. » disse lo stallone tenendo gli occhi puntati sull'alicorno dal manto nero, che aveva riposto il proprio libro, poggiandosi con la testa sullo zoccolo annoiato.
« Già, proprio così, senti ma, non ti offendere avrei fretta, quindi arriviamo subito al punto della questione che ho una certa sete e la tua graziosa servitrice non ci ha servito nemmeno un drink.
Hai qualcosa da offrire al mio regno in segno di alleanza oppure ho fatto tutta questa strada per nulla ? » chiese il principe attirando su di se le attenzioni di tutti gli altri, compreso uno sguardo carico di disgusto da parte di Burny.
« Allora è proprio vero che il principe di InkHorse è un ribelle senza pudore, interessante.
Suppongo che una visita nelle cantine reali in compagnia della mia beneamata figlia potrà ovviare il disturbo dell'essere venuto fino a qui.
Vede, grazie alla tecnologia di cui disponiamo, le mie industri vinicole producono il miglior vino di tutta Equestria. »
« Fermo.
Non un altra parola amico mio, solo per questo tu sei già divenuto alleato del mio regno, ed anche se sei un poco strano, tutti luccicante e pelato, penso che potremo essere buoni amici, ora dove si trova la cantina ? » chiese il principe che sembrava essere stato colpito da una scarica di adrenalina, che aveva fatto svanire completamente la noia che si era impossessata di lui.
Rising Boss sorrise compiaciuto, voltando lo sguardo verso la propria figlia che capendo al volo le intenzioni del padre, seppur con un po' di riluttanza di avviò verso la porta dalla quale erano entrati i vari sovrani, soffermandosi per un istante accanto al principe.
« Mi segua Prince Black, le farò strada io nelle nostre cantine. » disse la pegaso dal manto violaceo, cercando di risultare il più attraente possibile sbattendo più volte i suoi splendidi occhi arancio.
Inutile dire che l'alicorno dagli occhi bicolore dopo aver scostato la sedia, le andò subito dietro, soffermandosi sulla porta d'uscita quando, dopo un leggero colpo di tosse, il padre della puledra lo mise in guardia.
« Prince Black, si ricordi che le ho dato il permesso di assaggiare il mio vino, e non mia figlia.
Lo tenga a mente mi raccomando. » disse con tono serio il pony, mentre nella sua mente stava iniziando a pensare al prossimo passo, ben conscio che l'alicorno non sarebbe stato in grado di avere la meglio su Burny, addestrata per anni per questo giorno.
Non appena la porta si chiuse l'attenzione dello stallone tornò sui restanti che cominciarono ad guardarsi tra loro meravigliati.
« Dunque, chi è il prossimo di voi miei graditi ospiti a cui posso offrire ciò di cui ha bisogno ? »
« Ecco, noi vorremmo chiedere se fosse interessato ad un alleanza con noi, Rising Boss.
Posso assicurarle che il Crystal Empire ha molto da offrire, sia economicamente che come materie prime. » disse Princess Cadence, sorridendo allo stallone che dopo aver posto entrambi gli zoccoli sotto al mento rispose, basandosi sui suoi studi avvenuti durante gli anni.
« Lei è davvero molto gentile Princess Cadence, ed io sarei più che felice di essere vostro alleato, e so già cosa offrirvi.
Grazie alle conoscenze del mio regno potenzierò il treno commerciale che porta i materiali al vostro regno, per renderlo più efficiente e rapido, inoltre, per le merci più pregiate e particolari metterò a disposizione i miei zeppelin che, dopo aver stipulato le giuste tariffe provvederanno con le consegne. Cosa ne pensate ? » chiese quasi retoricamente lo stallone che aveva osservato accendersi una scintilla negli occhi dei due pony ad ogni parola che diceva, ottenendo la certezza di aver fatto centro.
« Le saremmo davvero grati per questo, sarebbe davvero un gesto che scaturirà una duratura e sincera alleanza trai nostri popoli.
Ed in cambio voi cosa desiderereste ? Cristalli, gemme ? » chiese la principessa dell'amore sorridendo assieme a Shining Armor vero il pony.
Quest'ultimo dopo aver sorriso a sua volta, rispose in modo secco.
« Tutto ciò che desidero, è che firmiate il documento che uno ad uno tutti voi dovrete firmare.
Nulla di particolare, solo una piccolo prezzo per ottenere i miei aiuti. »
Fu in quell'istante che Celestia si intromise nel discorso.
« Vorrei prima vedere il documento se non le dispiace.
E solo dopo averlo visionato con mia sorella, e la mia protetta sceglierò se porvi la mia firma o meno. » disse la monarca del sole con tono autoritario, attirando su di se gli sguardi di tutti i presenti.
« Mi sembra legittimo, eccolo qui. » disse Rising Boss, estraendo una pergamena dal cappotto, lanciandola in direzione della principessa facendolo scorrere lungo il tavolo.
L'alicorno, non perse tempo e cominciò subito a leggere assieme alla sorella ed a Twilight Sparkle, mentre lo stallone dal manto bronzeo, in attesa della reazione indirizzò i due sovrani arabi ed i consorti del Crystal Empire in un altra sala in attesa della firma del documento.
« Secondo quanto deciso nella quinta assemblea....il qui presente documento afferma che secondo le leggi istituite da...questo darà l'assoluta indipendenza dell'impero di Hoovettington e l'esenzione di ogni tassa, tributo e controllo dalle leggi istituite da regni esterni al proprio impero ?!
QUESTA E' UN OFFESA !! NON TI ASPETTERAIO DI CERTO CHE IO FIRMI UN DOCUMENTO COME QUESTO VERO ?! » tuonò Celestia in preda alla rabbia, lanciando indietro la sedia su cui era seduta, spalancando le ali.
« Ritengo sarebbe meglio se stessimo calmi, Celestia.
Oppure vuoi forse colpire questo impero come facesti due anni fa con CarbonHorse ? » disse il pony dal manto bronzeo alzandosi a sua volta fissando con un sorrisetto beffardo l'alicorno dal manto bianco al cui fianco, la sorella e la principessa dell'amicizia, facevano fatica a trattenere.
Sentendo tali parole la monarca del sole sentì un brivido correrle lungo la groppa, facendola zittire di colpo e sgranare gli occhi, come Luna e Twilight, verso lo stallone, che si stava avvicinando alle tre con aria compiaciuta, sotto gli occhi allarmati dei sovrani del Crystal Empire e degli spaesati cavalli arabi.
« Tu...tu come fai a...»
« Io so, perché ero li quel giorno.
Ed ora Princess Celestia, prima che si inizino a fare discorsi legati al passato di cui io ho le prove, le dispiacerebbe porre il proprio sigillo regale su questo documento ? » chiese Rising sorridendo alla sovrana che seppur con disprezzo pianto con forza inaudita lo zoccolo destro sul documento imprimendovi la propria impronta.
Subito dopo, si voltò cominciando a dirigersi verso la porta da cui era entrata sbraitando.
« Twilight, Luna andiamocene.
Non voglio passare un solo secondo in più in questo aberrante regno, e Cadence Shining Armor, fate attenzioni, non fidatevi di questa serpe velenosa mascherata da pony. » ruggì Celestia uscendo dalla porta assieme alle due puledre trovandosi però la strada sbarrata da una puledra dal manto bianco e dal crine azzurro.
« Spostati puledrina, non ho tempo da perdere qui. »
« No. »
« Come hai detto scusa ? »
« Ho detto di no, assassina !! » rispose Starshine avventandosi contro la principessa tenendo un coltello nascosto nel crine che estrasse con la bocca puntandola.
Nel medisimo istante, le finestre della sala scoppiarono, ed il corpo della piccola cadde al suolo con un foro cicatrizzato che le attraversava il petto, a poca distanza da Celestia con gli occhi sbarrati.
Nello stesso istante, mentre tutti gli erano disorientati per l'esplosione, Rising Boss scattò in avanti e raggiungendo Starshine afferrò il coltello, e rapido come un fulmine lo tramutò in sette bit che nascose nel cappotto, afferrando poi la figlia che respirava a fatica, avvicinandogli la bocca all'orecchio.
« Bravissima piccola mia, tranquilla tra poco sarà tutto finito, tra poco rivedrai la tua mamma ed il tuo papà.
Ma mentre te ne vai lascia che ti stringa a me piccola mia.
Guarda...osserva l'espressione colma di dolore di Celestia, questa è la vendetta che ti avevo promesso. » sussurrò lo stallone alla piccola che lentamente cominciò a divenire fredda spegnendosi tra le sue braccia esalando il suo ultimo respiro con un flebile ringraziamento.
« Grazie...papà. »
Per qualche istante regnò un cupo silenzio, che di punto in bianco venne rotto da un urlo straziante proveniente dallo stallone, che stringeva a se la figlia morta.
« ASSASSINA !! HAI UCCISO MIA FIGLIA !! Dopo che ti ho invitata qui nel mio regno per la pace, tu prima hai offeso la mia ospitalità e poi hai usato la magia del fuoco per difenderti da una puledrina disarmata !! VATTENE !! SEI BANDITA !! » gridò con tutta la voce di cui era capace Rising Boss, mentre dai suoi occhi due linee simmetriche scendevano lungo i suoi zigomi, formando delle piccole sfere che si infrangevano sul volto senza vita della piccola Starshine.
Nello stesso istante Burny seguita da Black tornarono nella stanza al galoppo imbattendosi nella scena.
« STARSHINE NOO !! » tuonò la pegaso scoppiando in lacrime stringendosi al padre nell'abbraccio al corpicino mentre Twilight dopo aver guardato Luna, illuminò il proprio corno in contemporanea con essa facendo svanire nel nulla le tre lontano dal palazzo.
« Che cosa diavolo è successo qui ?! » chiese sconcertato Black, avvicinandosi a Rising Boss, troppo immerso nella parte per riuscire a rispondere.
« Celestia...ha ucciso quella puledrina, dopo che lei l'aveva insultata...ed aveva provato a saltarle addosso..» disse Shining Armor avvicinandosi all'alicorno dal manto nero, che cominciò a digrignare i denti.
« Questo è troppo, anche per lei.
Non può passarla liscia, pensavo di conoscerla dopo aver combattuto al suo fianco contro Master, ma evidentemente mi sbagliavo.
Rising Boss, ti do la mia parola questo crimine non resterà impunito. » sentenziò il principe di InkHeart spalancando le immense ali, e lanciandosi dalla finestra esplosa prese subito velocità dirigendosi verso il proprio regno, mentre un sorriso si era dipinto sul volto dello stallone bronzeo, nascosto dal crine delle due figlie.
Seduti al tavolo rettangolare si trovavano alcune delle autorità più importanti del regno di Equestria.
A capotavola, con al suo fianco la sua allieva prediletta e la sorella si trova Princess Celestia, la quale seppur nascondendolo era tremendamente irritata per la situazione venutasi a creare in questi due anni.
La città di Hoovettington aveva avuta un incremento di ricchezza e del territorio smisurato, senza contare l'essersi guadagnata a tutti gli effetti il controllo assoluto dei mercati del cielo grazie alla sua flotta di zeppelin la quale non aveva rivali in tutta Equestria come carico ed affidabilità.
Ma la cosa peggiore era che proprio grazie a ciò aveva deciso di isolarsi completamente dagli altri regni, commerciando soltanto con chi fosse venuto a trattare con loro di persona, dato che non vi era altro modo di comunicare col loro fantomatico leader che ne lei, ne gli altri presenti avevano mai visto.
Tale fatto aveva spesso fatto pensare che esso non esistesse, viste le leggende sul suo conto, come quella che avesse costruito da se la città, e che ogni singolo cittadino lo considerava come un padre, ma soprattutto ciò che lo faceva apparire sgradito a Celestia, dentro la sua città, era proibito qualsiasi uso della magia, pena l'esilio.
Non per nulla la maggior parte dei pony che abitavano questa città, che loro chiamavano “impero”, erano di terra e pegasi, erano rarissimi gli unicorni.
Mentre questi ed altri pensieri turbinavano come una tempesta nella mente di Celestia, Luna e Twilight, venute per darle assistenza in caso di aiuto, e soprattutto per farle mantenere la calma stavano osservando gli altri presenti nella stanza.
Sul fianco destro del tavolo si trovavano Princess Cadence e Shining Armor, venuti anch'essi a colloquiare con il sovrano per poter stringere un eventuale alleanze e capire le loro intenzioni, dato che l'unica via di comunicazione per il Crystal Empire era la ferrovia e dunque se egli avesse saputo fornire un metodo più rapido e sicuro per far giungere la merce a destinazione sarebbe stato un ottimo alleato, anche se non avevano la minima idea di cosa offrire in cambio dato che la loro terra era sinonimo di magia.
Dopo di loro si trovavano i due coniugi arabi, giunti anche loro al palazzo per ottenere vantaggio per le loro terre, sempre aride e con poca vegetazione.
Inutile dire che la loro speranza era quella che il signore del palazzo potesse fornire un modo per portare l'acqua per coltivare i campi e delle colture che resistessero al clima torrido del deserto.
Al fianco sinistro del tavolo si trovava invece Prince Black, intento nella falsa azione di leggere un libro, osservando in realtà la consorte di Shining Armor e la puledra proveniente dal deserto, mentre nella sua mente i pensieri si affollavano sul come fossero a letto quelle indomite puledre.
Lo scopo della sua visita non era ben chiaro, visto che anche i confini di InkHeart erano stati chiusi, con molta probabilità pensavano i presenti era soltanto venuto per la curiosità di scoprire un nuovo rivale, dato che secondo le voci lo stallone al comando dell'impero non era mai stato sconfitto in battaglia.
Per finire accanto allo stallone dal manto nero si trovava una sedia vuota, quest'ultima lungo il lato sinistro avrebbe dovuto accogliere presumibilmente Queen Chrysalis, la quale però probabilmente per paura dei restanti presenti non si era presentata, fortunatamente per Prince Black.
Era impensabile che con tutti quei pony nella stanza, tra cui molti anche legati da parentele ed amicizia, non vi fosse ancora stato nemmeno un saluto.
Che fosse la tensione, o il menefreghismo non era percettibile, solo una cosa era certa.
Si stavano stancando di aspettare.
« E' da due ore che stiamo aspettando, il vostro padrone ha intenzione di mostrarsi a noi o no ? » disse Celestia piuttosto accigliata rivolgendo il proprio sguardo verso la pegaso al lato opposto del tavolo in legno pregiato, dal manto viola e dal crine rossastro.
Quest'ultima restando impassibile scrutò coi propri occhi arancio la regnante, sentendo bruciare il petto.
« Nessuna la obbliga a rimanere, se vuole andarsene la porta è alle sue spalle. » rispose la puledra fissando con sguardo di sfida Celestia, la quale digrignò i denti di rabbia.
« Ma come osi parlarmi in questo modo, guarda che non stai parlando con un pony normale. » replicò Twilight Sparkle, precedendo la propria insegnante che probabilmente avrebbe usato tono più violenti.
La pegaso rimase impassibile anche stavolta, passando il proprio sguardo sull'alicorno violaceo.
« In questo impero tutto i pony sono uguali, nessuno è superiore agli altri a parte nostro padre.
Qui i vostri titoli, e poteri non valgono assolutamente nulla. » sentenziò la puledra, scostandosi leggermente dalla sedie destinata al padrone di casa.
Quest'ultimo si trovava nel corridoio che conduceva nella stanza dove, se non si fosse sbrigato ad arrivare sarebbe scoppiato il pandemonio.
Lo stallone dal manto bronzeo trottava lentamente sul pavimento in marmo, osservando ai lati delle pareti i quadri che ritraevano le sue conquiste scientifiche ed economiche più celebri.
« Non c'è che dire, hai veramente fatto molto durante questi due anni. »
« Certo, ma gran parte del merito è anche tuo, dato che questi poteri mi sono stati donati da te, Nero. » rispose lo stallone, continuando a procedere lungo il corridoio affiancato dall'umano, che gli camminava a destra, tenendo il passo e scrutando anch'esso i vari quadri, sapendo bene i vari retroscena dietro ognuno di essi.
« L'uccisione del sindaco, la demolizione delle fabbriche di componenti meccanici, la devastazione dei cani stana diamante nelle campagne causata da te.
Quanti ricordi in questi quadri. Dimmi Rising, non hai nemmeno un po' di rimorso ? » chiese l'umano mantenendo il proprio sguardo impassibile valutando quanto mancasse alla porta della sala d'attesa.
Il pony sorrise.
« I rimorsi sono per coloro che non accettano i propri errori, ed io non ne ho commessi.
Io ho semplicemente assistito il sindaco durante il suo salto dalla finestra del municipio causata dallo stress, ho testato le mura portanti delle fabbriche rimuovendo i pezzi malconci, ed ho fatto recintare i campi dopo che quelle bestie si sono introdotte seguendo delle traccie non meglio identificate.
Non vedo perché dovrei avere rimorsi. » disse Rising Boss, voltando lo sguardo verso il suo interlocutore, che sorrise anch'esso soddisfatto.
« E' incredibile come fino ad ora tu abbia saputo mantenere le mie aspettative, non è da tutti.
Anche se posso notare che sei cambiato nel tempo, ora sei un sovrano.
Non è che questo titolo ora ti farà dimenticare il tuo compito, vero ? » chiese il signor Nero, facendo comparire il proprio bastone nella mano sinistra, puntando la punta verso il naso del pony che parve deglutire ansiosamente.
« Potrei anche essere imperatore di tutta Equestria, ma non sarei comunque soddisfatto, non finché non avrò mantenuto la mia promessa fatta al mio popolo ed a te.
Inoltre non ho dimenticato ciò che dissi alle mie figlie, e come ho detto a loro poco prima dell'arrivo dei sovrani.
Oggi avrete la vostra vendetta, e vedrete il dolore sul volto di chi si crede un Dio. » disse, con tono poco rassicurante lo stallone che giunse finalmente dinnanzi alla porta, dietro alla quale riusciva a sentire un forte dibattito.
« Dimmi Nero, vuoi entrare anche tu ? Alla fine sei pur sempre un mio ospite, dovresti solo entrare nell'ottica di essere considerato un mortale come tutti. » disse lo stallone, con una punta di ironia nella voce, trovandosi il bastone dell'umano sulla giugulare metallica.
« Attento, sai bene che se volessi potrei smantellarti in meno di un istante, ricacciandoti nell'abisso dove meriteresti di stare.
Io non sarò mai disposto ad essere considerato un mortale come voi, dato che ciò rischierebbe di incrinare le credenze ed i miti. » disse Nero, con voce leggermente distorta.
Il pony si accorse di aver esagerato, e seppur non perdendo la calma, si schiarii la voce.
« Comprendo, Signor Nero, chiedo perdono per questa mia ignobile mancanza di rispetto.
Vedrò di non ripetere tale errore. » disse con flebile voce, fissando coi propri occhi gialli quello abissali dell'umano sepolto dal busto in giù nel terreno nel quale iniziò a scomparire con sguardo serio.
« Sarà meglio per te, Rising Boss.
Ricordalo sempre, sei utile ma non necessario. » sentenziò Nero svanendo del tutto nel pavimento, lasciando solo lo stallone che dopo aver deglutito nuovamente con forza sorrise.
« Certo, ma nemmeno tu sei necessario a me. » sussurrò, avviandosi verso la porta sulla quale pose entrambi gli zoccoli anteriori.
Lentamente fece forza spalancando le due ante causando l'istantaneo silenzio all'interno della stanza.
« Perdonate il mio ritardo, ma vi erano questioni della massima urgenza che richiedevano la mia personale attenzione. » disse lo stallone dal manto bronzeo avvicinandosi al tavolo dove, dopo aver sorriso alla propria figlia Burny, che gli tirò indietro la sedia e gliela rimise dietro, si sedette al tavolo scrutando uno ad uno i presenti, soffermandosi particolarmente su colei che gli stava di fronte.
Vedere dopo tanto tempo quella puledra che aveva distrutto il suo villaggio, i suoi amici e famiglia, avrebbe dovuto farlo bruciare dentro come l'inferno che lei stessa aveva causato.
Ma lui stesso restò stupito di quanto invece gli fosse del tutto indifferente la sua presenza, anzi sentiva quasi un minimo di riconoscenza dato che se lei non avesse agito in quel modo, ora lui non sarebbe divenuto l'essere sovrano dell'impero di Hoovettington.
Per qualche istante regnò il silenzio più totale mentre i presenti osservavano il grosso pony bronzeo vestito con un lungo cappotto nero con due placche di ferro sulle spalle ed altre quattro sul petto e ventre, mentre sul suo capo si trovava un cappello nero con tre punte nella parte posteriore ed una visiera grigiastra che gli copriva quasi parzialmente i vispi occhi gialli.
« Dunque, tu saresti..? »
« Rising Boss, imperatore di Hoovettington, e voi presumo siate Prince Black, sovrano di InkHorse. » disse lo stallone tenendo gli occhi puntati sull'alicorno dal manto nero, che aveva riposto il proprio libro, poggiandosi con la testa sullo zoccolo annoiato.
« Già, proprio così, senti ma, non ti offendere avrei fretta, quindi arriviamo subito al punto della questione che ho una certa sete e la tua graziosa servitrice non ci ha servito nemmeno un drink.
Hai qualcosa da offrire al mio regno in segno di alleanza oppure ho fatto tutta questa strada per nulla ? » chiese il principe attirando su di se le attenzioni di tutti gli altri, compreso uno sguardo carico di disgusto da parte di Burny.
« Allora è proprio vero che il principe di InkHorse è un ribelle senza pudore, interessante.
Suppongo che una visita nelle cantine reali in compagnia della mia beneamata figlia potrà ovviare il disturbo dell'essere venuto fino a qui.
Vede, grazie alla tecnologia di cui disponiamo, le mie industri vinicole producono il miglior vino di tutta Equestria. »
« Fermo.
Non un altra parola amico mio, solo per questo tu sei già divenuto alleato del mio regno, ed anche se sei un poco strano, tutti luccicante e pelato, penso che potremo essere buoni amici, ora dove si trova la cantina ? » chiese il principe che sembrava essere stato colpito da una scarica di adrenalina, che aveva fatto svanire completamente la noia che si era impossessata di lui.
Rising Boss sorrise compiaciuto, voltando lo sguardo verso la propria figlia che capendo al volo le intenzioni del padre, seppur con un po' di riluttanza di avviò verso la porta dalla quale erano entrati i vari sovrani, soffermandosi per un istante accanto al principe.
« Mi segua Prince Black, le farò strada io nelle nostre cantine. » disse la pegaso dal manto violaceo, cercando di risultare il più attraente possibile sbattendo più volte i suoi splendidi occhi arancio.
Inutile dire che l'alicorno dagli occhi bicolore dopo aver scostato la sedia, le andò subito dietro, soffermandosi sulla porta d'uscita quando, dopo un leggero colpo di tosse, il padre della puledra lo mise in guardia.
« Prince Black, si ricordi che le ho dato il permesso di assaggiare il mio vino, e non mia figlia.
Lo tenga a mente mi raccomando. » disse con tono serio il pony, mentre nella sua mente stava iniziando a pensare al prossimo passo, ben conscio che l'alicorno non sarebbe stato in grado di avere la meglio su Burny, addestrata per anni per questo giorno.
Non appena la porta si chiuse l'attenzione dello stallone tornò sui restanti che cominciarono ad guardarsi tra loro meravigliati.
« Dunque, chi è il prossimo di voi miei graditi ospiti a cui posso offrire ciò di cui ha bisogno ? »
« Ecco, noi vorremmo chiedere se fosse interessato ad un alleanza con noi, Rising Boss.
Posso assicurarle che il Crystal Empire ha molto da offrire, sia economicamente che come materie prime. » disse Princess Cadence, sorridendo allo stallone che dopo aver posto entrambi gli zoccoli sotto al mento rispose, basandosi sui suoi studi avvenuti durante gli anni.
« Lei è davvero molto gentile Princess Cadence, ed io sarei più che felice di essere vostro alleato, e so già cosa offrirvi.
Grazie alle conoscenze del mio regno potenzierò il treno commerciale che porta i materiali al vostro regno, per renderlo più efficiente e rapido, inoltre, per le merci più pregiate e particolari metterò a disposizione i miei zeppelin che, dopo aver stipulato le giuste tariffe provvederanno con le consegne. Cosa ne pensate ? » chiese quasi retoricamente lo stallone che aveva osservato accendersi una scintilla negli occhi dei due pony ad ogni parola che diceva, ottenendo la certezza di aver fatto centro.
« Le saremmo davvero grati per questo, sarebbe davvero un gesto che scaturirà una duratura e sincera alleanza trai nostri popoli.
Ed in cambio voi cosa desiderereste ? Cristalli, gemme ? » chiese la principessa dell'amore sorridendo assieme a Shining Armor vero il pony.
Quest'ultimo dopo aver sorriso a sua volta, rispose in modo secco.
« Tutto ciò che desidero, è che firmiate il documento che uno ad uno tutti voi dovrete firmare.
Nulla di particolare, solo una piccolo prezzo per ottenere i miei aiuti. »
Fu in quell'istante che Celestia si intromise nel discorso.
« Vorrei prima vedere il documento se non le dispiace.
E solo dopo averlo visionato con mia sorella, e la mia protetta sceglierò se porvi la mia firma o meno. » disse la monarca del sole con tono autoritario, attirando su di se gli sguardi di tutti i presenti.
« Mi sembra legittimo, eccolo qui. » disse Rising Boss, estraendo una pergamena dal cappotto, lanciandola in direzione della principessa facendolo scorrere lungo il tavolo.
L'alicorno, non perse tempo e cominciò subito a leggere assieme alla sorella ed a Twilight Sparkle, mentre lo stallone dal manto bronzeo, in attesa della reazione indirizzò i due sovrani arabi ed i consorti del Crystal Empire in un altra sala in attesa della firma del documento.
« Secondo quanto deciso nella quinta assemblea....il qui presente documento afferma che secondo le leggi istituite da...questo darà l'assoluta indipendenza dell'impero di Hoovettington e l'esenzione di ogni tassa, tributo e controllo dalle leggi istituite da regni esterni al proprio impero ?!
QUESTA E' UN OFFESA !! NON TI ASPETTERAIO DI CERTO CHE IO FIRMI UN DOCUMENTO COME QUESTO VERO ?! » tuonò Celestia in preda alla rabbia, lanciando indietro la sedia su cui era seduta, spalancando le ali.
« Ritengo sarebbe meglio se stessimo calmi, Celestia.
Oppure vuoi forse colpire questo impero come facesti due anni fa con CarbonHorse ? » disse il pony dal manto bronzeo alzandosi a sua volta fissando con un sorrisetto beffardo l'alicorno dal manto bianco al cui fianco, la sorella e la principessa dell'amicizia, facevano fatica a trattenere.
Sentendo tali parole la monarca del sole sentì un brivido correrle lungo la groppa, facendola zittire di colpo e sgranare gli occhi, come Luna e Twilight, verso lo stallone, che si stava avvicinando alle tre con aria compiaciuta, sotto gli occhi allarmati dei sovrani del Crystal Empire e degli spaesati cavalli arabi.
« Tu...tu come fai a...»
« Io so, perché ero li quel giorno.
Ed ora Princess Celestia, prima che si inizino a fare discorsi legati al passato di cui io ho le prove, le dispiacerebbe porre il proprio sigillo regale su questo documento ? » chiese Rising sorridendo alla sovrana che seppur con disprezzo pianto con forza inaudita lo zoccolo destro sul documento imprimendovi la propria impronta.
Subito dopo, si voltò cominciando a dirigersi verso la porta da cui era entrata sbraitando.
« Twilight, Luna andiamocene.
Non voglio passare un solo secondo in più in questo aberrante regno, e Cadence Shining Armor, fate attenzioni, non fidatevi di questa serpe velenosa mascherata da pony. » ruggì Celestia uscendo dalla porta assieme alle due puledre trovandosi però la strada sbarrata da una puledra dal manto bianco e dal crine azzurro.
« Spostati puledrina, non ho tempo da perdere qui. »
« No. »
« Come hai detto scusa ? »
« Ho detto di no, assassina !! » rispose Starshine avventandosi contro la principessa tenendo un coltello nascosto nel crine che estrasse con la bocca puntandola.
Nel medisimo istante, le finestre della sala scoppiarono, ed il corpo della piccola cadde al suolo con un foro cicatrizzato che le attraversava il petto, a poca distanza da Celestia con gli occhi sbarrati.
Nello stesso istante, mentre tutti gli erano disorientati per l'esplosione, Rising Boss scattò in avanti e raggiungendo Starshine afferrò il coltello, e rapido come un fulmine lo tramutò in sette bit che nascose nel cappotto, afferrando poi la figlia che respirava a fatica, avvicinandogli la bocca all'orecchio.
« Bravissima piccola mia, tranquilla tra poco sarà tutto finito, tra poco rivedrai la tua mamma ed il tuo papà.
Ma mentre te ne vai lascia che ti stringa a me piccola mia.
Guarda...osserva l'espressione colma di dolore di Celestia, questa è la vendetta che ti avevo promesso. » sussurrò lo stallone alla piccola che lentamente cominciò a divenire fredda spegnendosi tra le sue braccia esalando il suo ultimo respiro con un flebile ringraziamento.
« Grazie...papà. »
Per qualche istante regnò un cupo silenzio, che di punto in bianco venne rotto da un urlo straziante proveniente dallo stallone, che stringeva a se la figlia morta.
« ASSASSINA !! HAI UCCISO MIA FIGLIA !! Dopo che ti ho invitata qui nel mio regno per la pace, tu prima hai offeso la mia ospitalità e poi hai usato la magia del fuoco per difenderti da una puledrina disarmata !! VATTENE !! SEI BANDITA !! » gridò con tutta la voce di cui era capace Rising Boss, mentre dai suoi occhi due linee simmetriche scendevano lungo i suoi zigomi, formando delle piccole sfere che si infrangevano sul volto senza vita della piccola Starshine.
Nello stesso istante Burny seguita da Black tornarono nella stanza al galoppo imbattendosi nella scena.
« STARSHINE NOO !! » tuonò la pegaso scoppiando in lacrime stringendosi al padre nell'abbraccio al corpicino mentre Twilight dopo aver guardato Luna, illuminò il proprio corno in contemporanea con essa facendo svanire nel nulla le tre lontano dal palazzo.
« Che cosa diavolo è successo qui ?! » chiese sconcertato Black, avvicinandosi a Rising Boss, troppo immerso nella parte per riuscire a rispondere.
« Celestia...ha ucciso quella puledrina, dopo che lei l'aveva insultata...ed aveva provato a saltarle addosso..» disse Shining Armor avvicinandosi all'alicorno dal manto nero, che cominciò a digrignare i denti.
« Questo è troppo, anche per lei.
Non può passarla liscia, pensavo di conoscerla dopo aver combattuto al suo fianco contro Master, ma evidentemente mi sbagliavo.
Rising Boss, ti do la mia parola questo crimine non resterà impunito. » sentenziò il principe di InkHeart spalancando le immense ali, e lanciandosi dalla finestra esplosa prese subito velocità dirigendosi verso il proprio regno, mentre un sorriso si era dipinto sul volto dello stallone bronzeo, nascosto dal crine delle due figlie.