Ci accampammo in un piccolo anfratto, per cenare e riposarci. Era una caverna particolare, con delle stalattiti di colore rosso vivo e una roccia marmorea. Sarebbe stata bella a vedersi, ma nella situazione in cui ci trovavamo, in una regione piena di bestiacce pronte a mangiarci o peggio, assumeva un’aria molto inquietante …
Una volta lanciati gli incantesimi di protezione, ci rilassammo un po’ e mangiammo le nostre razioni con calma, in silenzio. Anche da fuori i rumori erano pochi e ovattati. L’atmosfera era quella della calma prima della tempesta, e non mi piaceva per niente.
«Bè, Trixie.» esclamò Lyra, interrompendo il silenzio. «Ti sei portata dietro un seguito interessante.»
Fissò me con aria sarcastica. Doveva essersi legata al dito … anzi, allo zoccolo la battuta indiscreta di prima.
«Nah.» esclamò Big Wing, facendo un sorriso bonario. «Siamo poco più che muli.»
«Mulo a chi!?» sbraitò Scrolley, con il pelo rizzato come quello di un gatto.. «Sono una rispettata professoressa universitaria di Ponycity io, non un pegaso il cui talento speciale è tirare su i pesi!»
Big Wing diede una rapida occhiata al suo cutie mark, che raffigurava effettivamente un bilanciere, e sbuffò.
«Lo faccio nel tempo libero.»
«Come no …» lo derise il fratello. «… nel tempo libero. Passi metà del tempo in caserma a flettere i muscoli alle cadette.»
«Almeno io ci so fare con le giumente, “sasso fuso”.»
«E’ una meteora, non un sasso fuso!»
«E’ la stessa cosa!»
Scrolley battè lo zoccolo sulla faccia. «Idioti …»
Trixie fece un colpo di tosse. «Possibile che non riusciate a fare a meno di litigare?» esclamò.
«Ha cominciato lei/lui.» dissero contemporaneamente i tre, puntando gli zoccoli l’uno contro l’altro.
Scossi la testa. Bella compagnia che avevamo.
«Non ci badare.» continuò Trixie rivolgendosi a Lyra. «Mi sono stati consigliati da Luna, e finora hanno fatto un ottimo lavoro.»
«Nulla di che.» disse subito Scrolley facendo un’espressione compiaciuta. «Sono un’esperta in ricerche sul campo, ma finora non abbiamo trovato ancora nulla davvero degno di nota. A parte quella mappa.»
«Quale mappa?» chiese Lyra.
Trixie tirò fuori da uno degli zaini la sua copia della mappa donata dal fantasma. L’unicorno color ciano chiaro le diede un’occhiata interessata.
«Wow. Dove l’avete trovata?»
Trixie le raccontò rapidamente insieme a Rachel della vicenda dei fantasmi.
Lyra ascoltò paziente, e alla fine diede di nuovo a Trixie la mappa. «Davvero molto interessante. Ci sono così tanti segreti e misteri in questa regione …»
«E molti di questi misteri ci vogliono morti.» commentò Little Bolt.
Lyra sbuffò. «Già … Piuttosto … voi due invece?»
Si stava rivolgendo a me e a Rachel. Ahia.
«Ci siamo offerti volontari.» spiegai. «Siamo amici di Twilight.»
Lyra ci guardò con ancora più curiosità.
«E …?»
«Lascia stare.» la fermò Trixie, dandomi modo di respirare. «Non diranno altro. Mi fido di Twilight, e di conseguenza mi fido dei suoi amici. Ma soprattutto hanno dimostrato di essere utili e leali. Non mi interessa sapere altro.»
Wow … da quando si fidava di noi?
«Capisco.» annuì Lyra, rivolgendosi a noi. «Non siete gli unici a cui non piace parlare del passato. Tutti abbiamo i nostri scheletri nell’armadio, in questi tempi oscuri.»
Ci fu un breve silenzio, molto pesante, quasi religioso, interrotto da un «Non io.» sussurrato di Scrolley, interrotto a sua volta da una zoccolata di Big Wing.
«Meglio andare a dormire.» esclamò Trixie, riportandoci alla realtà e iniziando a rimettere a posto le scorte. «Ci aspettano lunghi giorni di viaggio.»