Una volta entrato Rising Boss venne quasi immediatamente raggiunto da Burny e Starshine che lo scrutavano con occhi vivaci che per qualche istanti riportarono alla mente dello stallone ricordi che avrebbe preferito dimenticare.
In quell'istante il suo sorriso sparì lasciando spazio soltanto ad un espressione seriosa, che fece indietreggiare di qualche passo le due equine, ma accorgendosi di ciò il pony si schiarii leggermente la voce con un colpo di tosse sommesso ed iniziò a parlare.
« Perdonatemi piccole, non volevo spaventarvi è solo che vedendovi non ho potuto fare a meno di pensare ai puledrini che un tempo abitavano CarbonHorse. »
« E che fine hanno fatto signor Rising ? » chiese Starshine interrompendo il discorso dello stallone, che restò per qualche istante interdetto dalla domanda.
La sua mente era in bilico tra il capire se fosse troppo piccola per sapere ciò che era avvenuto, o se invece i suoi genitori l'avessero tenuta all'oscuro di tutto.
Ma questo dubbio gli stava impedendo di rispondere.
« Starshine, è ora che vai a letto forza !! » si intromise di colpo Burny con sguardo serio verso la propria cuginetta.
« Ma io..»
« Credo che la tua dolce e sapiente cugina abbia ragione, è importante riposare per poter crescere grandi e forti, e poi tranquilla risponderò ad ogni tua domanda più tardi, è una promessa. » disse Rising abbassando il volto verso la piccola sorridendo leggermente.
La puledrina dopo aver risposto a sua volta con un sorriso si voltò di scatto, e trottò su per le scale scomparendo nel piano superiore.
In quell'istante arrivarono anche i genitori della più piccola, e si unirono ai due.
« Signor Rising, volevo ringraziarla personalmente per aver salvato mia figlia, dato che mio marito le aveva già esternato i propri. »
« Non si preoccupi, è stato un vero onore per me proteggere una puledrina da quegli cani affamati.
Ma ditemi, è una cosa che accade spesso ? » chiese lo stallone scrutando con attenzione le movenze del viso dei tre pony che parvero voler evitare il contatto visivo.
« Devo supporre che il vostro silenzio sia un si. »
« Beh ecco vede, in effetti da quando la città di CarbonHorse è stata distrutta dall'esplosione delle loro miniere molte creature malvagie sono state avvistate in quella zona e spesso i puledri più giovani incuriositi vanno a vedere e finiscono per finirne vittime. » rispose Springer risollevando lo sguardo verso il loro interlocutore che pareva aver nuovamente cambiato espressione, tornando decisamente serio facendo inclinare il berretto quasi a coprirgli completamente gli occhi.
« Avete detto, incidente ? Potreste essere più precisi, per favore. » chiese Rising con tono imperativo che fece correre un brivido lungo la groppa dei tre.
« Certo, lasci che le racconti tutto io, ma prima sarà meglio sedersi. » aggiunse Blaster dirigendosi verso il salotto dove vi era un divano e due poltrone.
« Io ecco, credo andrò a letto.
Più tardi signor Rising mi accompagnerà davvero alla ricerca del fantasma ? » chiese Burny con le orecchie piegate mentre aveva già iniziato a salire le scale, presumendo già la risposta.
« Certo.
Non mi rimangerei mai un'affermazione. Appena sarai sveglia e pronta ti ci porterò. » rispose con tono deciso lo stallone facendo sollevare di scatto le orecchie alla puledra che con un forte battito d'ali saltò gli ultimi scalini svanendo anch'essa al piano superiore.
Nello stesso istante i due consorti si erano seduti sul divano, mentre Rising si era seduto su una delle poltrone, tenendo lo sguardo fisso sui due.
« Dunque...avete detto esplosione giusto ? » disse lo stallone rompendo il pesante silenzio che si era venuto a creare, sostituendolo con un atmosfera degna di un interrogatorio.
« Si, questo è quello che ci è stato detto e che è stato pubblicato su tutti i giornali del territorio e poi noi abbiamo assistito a quell'esplosione, ed all'arrivo delle principesse e degli aiuti. Che hanno cercato di trarre in salvo gli abitanti seppur con scarso successo dato che la loro stessa tecnologia ha impedito alle principesse di utilizzare la magia. » disse Springer tenendo lo sguardo basso mentre suo marito di colpo prese la parola, notando come Rising paresse essersi immobilizzato, fissandoli con i suoi occhi che parevano due lucciole nella penombra del berretto.
« Piuttosto Risisng, tu hai detto di provenire da li, ma ecco perdonami per la franchezza, ma sia io che altri pony siamo andati ad esplorare varie volte quel luogo e sono più che certo che fosse totalmente disabitato, e che solo gli animali potessero resistere in una zona tanto devastata, quindi tu da dove vieni in realtà ? » chiese Blaster, cercando di mantenere un tono forte senza far intendere quel leggero timore che sentiva osservando il volto del pony e della eventuale reazione o risposta che avrebbe fornito.
Quest'ultimo si prese qualche istante, cercando di formulare la risposta più sensata e costruttiva per i propri scopi, e non appena fu pronto unii i propri zoccoli anteriori sotto al mento cominciando il proprio discorso.
« Blaster, Springer, ditemi voi avete davvero visto l'incidente ? Pensate davvero che la tecnologia del ferro e vapore possa annichilire la magia che controlla ogni elemento ? Ma soprattutto, una divinità come la vostra sovrana sarebbe potuta essere fermata da qualcosa creato da dei miseri pony di terra ? Siate obbiettivi, se potete credere a queste cose, allora non vedo dove sia il problema che io venga da un luogo dove vi è solo morte e distruzione. » rispose lo stallone sorridendo ai due equini che sentendo tali parole sbiancarono non riuscendo a rispondere.
« Io ero in città quel giorno, vidi il colpo magico arrivare in città, ed invano provai a fermarlo col mio corpo finendo dissolto come la magia all'interno della città, fino a quando col loro contro incantesimo non mi ricomposi per buona parte, finendo proprio nel turbine di fuoco creato da Celestia per liberare la città che lei stessa aveva attaccato.
Quando tornai al suolo, ferito e moribondo giurai che avrei trasformato questo mondo in un luogo migliore, e grazie ad un aiuto ora sono qui, vivo e vegeto.
Ora ho una domanda per voi, ora che avete sentito ciò che ho appena detto, avete intenzione di ascoltarmi o di denunciarmi alle guardie ? » chiese alzandosi dalla poltrona, capendo bene quale sarebbe stata la risposta dall'illuminazione nerastra assunta dal corno di Blaster che lo fissava con astio.
« Esci da casa nostra. ORA ! » tuonò l'unicorno mentre sua moglie trottò rapida al piano superiore per fare restare a letto le puledrine.
« Comprendo, immagino che preferiate restare schiavi di una regnante che se ne infischia di voi e che rispettate solo per reverenziale terrore trasformato in rispetto. »
« VATTENE HO DETTO !! » intimò nuovamente l'unicorno cominciando a generare una sfera nera sulla punta del corno.
A quel punto Rising dopo aver fissato il camino nel salotto sorrise nuovamente e cominciò a dirigersi verso la porta senza dire nulla, e come era arrivato uscii di casa chiudendosi la porta dietro di se, fermandosi per qualche istante.
« Poveretti, se solo foste stati più ragionevoli.
Ma non sono un mostro, e per questo impedirò che la vostra ipocrisia contagi quelle giovani puledrine. » sussurrò, cominciando a seguire il perimetro della casa, fermandosi proprio in corrispondenza del camino.
Restò immobile per qualche istante, osservando con attenzione la struttura della canna fumaria, e non appena ne fu certo colpi con forza diversi mattoni creando un piccolo buco dove ci passavano entrambi gli zoccoli.
« Molto bene, ora posso procedere. » disse, ignorando le parole dei pony all'interno della casa che stavano discutendo animatamente su quanto era successo.
Nello stesso istante sentii nuovamente una presenza alle sue spalle, e sorrise d'istinto.
« Sei forse venuto a chiedermi cosa sto facendo ? » chiese Rising Boss senza nemmeno voltarsi, consapevole che dietro di lui fosse comparso il Signor Nero, che lo osservava con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate sul petto.
« Non fraintendermi Rising, ma non mi pare che questo sia un metodo per ottenere alleati. » disse l'umano lasciando intendere una certa delusione nel proprio tono di voce.
« Questo è quello che credi tu, ricorda.
Sei stato tu a scegliermi per le mie potenzialità, e penso che dubitare delle tue stesse scelte non sia parte di un essere superiore come te.
Inoltre...»
« Si..? »
Lo stallone si voltò di scatto osservando coi suoi occhi giallognoli quelli abissali di Nero.
«..sono certo che se hai scelto proprio me è solo perché aspiri ad ottenere qualcosa, proprio come accadde sul campo di battaglia del Crystal Empire quando salvasti Princess Cadence da Master. » concluse l'equino, reggendo lo sguardo dell'umano che di colpo si fece più intenso.
Per qualche istante regnò un silenzio tombale rotto soltanto dal vento nelle fessure del camino, mentre gli sguardi dei due parvero quasi entrare in sintonia palpitando all'unisono.
« Sei proprio ciò che mi serviva, su questo non c'è dubbio. Sono pochi gli esseri dotati del tuo ingegno, forse anche per questo risultavi scomodo a Celestia vista la tecnologia da te creata.
Ritieni che sia necessario ciò che stai per fare ? » chiese Nero, scrutando la dimora della famiglia, mentre Rising, con un calcio posteriore fece allargare ulteriormente il foro facendo cadere altri due mattoni.
« Oserei dire essenziale.
Ma prima di procedere, devo fare una cosa.» disse lo stallone cominciando ad avanzare, passando attraverso a Nero cominciando a dirigersi verso la foresta.
« vedo che sei convinto della tua strategia, quindi ti lascerò fare, ma bada.
Deludermi non è un alternativa che ti è concessa. » sentenziò il signor Nero cominciando a svanire all'interno delle mura della casa, mentre il pony aveva iniziato ad inoltrarsi tra gli alberi, senza rispondere all'umano.
Una volta inoltratosi all'interno Rising Boss cominciò a riflettere su quanto gli era stato detto.
« A quanto pare tutta la vicenda è stata nascosta, questo significa che nessuno conosce la verità.
Probabilmente ciò è stato possibile grazie alla minima quantità dei superstiti ed alla presenza solo di pony fidati delle principesse che manterrebbero qualsiasi segreto per loro.
Dunque ciò che ora mi serve, sono testimoni della loro falsità.
Sarà facile. » sussurrò il pony cominciando a raccogliere delle particolari piante dall'odore molto pungente che cominciò ad infilare nelle tasche interne del cappotto.
Ormai la sua scelta era chiara, ma mancava ancora qualcosa al suo piano, e per questo lo stallone decise di inoltrarsi ulteriormente nella foresta, fino a che non iniziò a sentirlo.
Un forte ringhio seguito da molti altri.
Dai cespugli e dal terreno cominciarono a fuoriuscire decine di cani stana diamanti, tra cui i due da lui precedentemente incontrati che, dopo aver accerchiato il pony, cominciarono ad avanzare dinnanzi a lui.
« Cosa sei venuto a fare nel nostro territorio pony ?! Pensi che te la caverai anche stavolta ?! » chiese il cane con la zampa destra legata con un lenzuolo attorno al collo.
« Non fraintendermi cucciolo, non sono venuto per combattere.
Sono venuto a porre le mie scuse per avervi colpito. » disse Rising Boss, chinando la testa nascondendo un grosso sorriso.
Il branco di cani, specialmente i due feriti, parvero non capire cominciando a guardarsi l'un l'altro.
« Cosa intendi dire ? E poi pensi che basti questo per farti perdonare ?! » ringhiò la dolente creatura affiancata dal suo compare completamente sdentato.
« Ne sono consapevole, ma suppongo che offrirvi un banchetto di pony potrebbe di certo farmi perdonare, cosa ne pensate ? » chiese l'equino sollevando nuovamente la testa, constatando come ora tutta l'attenzione dei cani si fosse reindirizzata su di lui, e si era venuto a creare un forte silenzio rotto solo da qualche ringhio e rumori gutturali provenienti dagli stomaci di quegli animali.
« Ti ascoltiamo pony...ma attento, se ci stai prendendo in giro c'è la pagherai, chiaro ? »
« Nessun problema, ho piena fiducia nelle mie capacità.
Inoltre ho già fatto tutti i calcoli necessari, voi li soverchierete numericamente, inoltre avrete un vantaggio non da poco.
I pony non vi vedranno arrivare. » disse Rising estraendo e lanciando a terra una manciata di erbe che appena toccarono il suolo cominciarono a liberare una polvere che il cane sdentato ebbe la pessima idea di annusare.
« AAAA !! I MIEI OCCHI !! IL NASO !! AIUTO !! » cominciò a strillare mentre la polvere urticante gli aveva attaccato le vie aeree e gli occhi facendoglieli lacrimare ed impedendogli qualsiasi tipo di visione, tant'è che durante il suo impeto di dolore fini per sbattere contro un albero e perdere i sensi sotto gli occhi del suo branco.
« Come potete vedere questa varietà di edera volatile vi permetterà di accecarli e poterli catturare ed eliminare con la massima rapidità e facilità possibile. » disse il pony scrutando il cane che aveva di fronte, che sembrava piuttosto perplesso.
« Ma questa polvere funziona anche su di noi, come faremo a non essere accecati a nostra volta ?! » chiese ringhiando la bestia dal pelo grigiastro fissando con odio il pony bronzeo.
Quest'ultimo con la massima naturalezza si sedette, cominciando a spiegare.
« Per prima cosa dovrete attendere la notte, ed avvicinarvi alle case, precisamente ai camini.
Li troverete dei fori dal quale uscirà probabilmente del fumo ed un forte calore, e li dovrete infilare le erbe che ora vi darò, facendo attenzione e non inalarle.
A quel punto dovrete solo aspettare che i pony si affumichino per bene con la polvere amplificata da fuoco e dal fumo dei camini, e quando usciranno dalle case in preda al dolore saranno facili prede.
Tutto chiaro, botoli ? » chiese il pony quasi retoricamente lanciando a terra tutte le erbe che aveva raccolto, dalle quali i cani si tennero lontani finché non furono certi che la polvere si fosse posata.
« E tu cosa ci guadagni ? Insomma sei pur sempre un pony anche tu no ? E poi perché la polvere non ha effetto su di te ?? » chiese il leader del branco, osservando il pony alzarsi e cominciare ad allontanarsi.
« I miei motivi, non sono affari che ti riguardano.
E per quanto riguarda la tua ultima domanda, beh, non sono così idiota da respirare mentre la muovo, mi sembra basilare. » rispose lo stallone dirigendosi nuovamente verso il villaggio, sperando che quei botoli avessero compreso tutto.
Non appena lo ebbe raggiunto notò subito la presenza di due guardie in armatura dorata di Celestia, che stavano parlando con Springer e Blaster.
« Non ci hanno messo molto a svendermi.
Davvero un peccato mortale direi.» sussurrò, decidendo di cambiare direzione andando dietro le guardie che, probabilmente sotto consiglio dei due pony, si erano dirette verso CarbonHorse al galoppo.
Trottando alla pari dei due Rising Boss, restando a lato del sentiero nascosto tra gli alberi superò i due e li attese proprio all'ingresso della sua devastata città natia.
Quando i due lo avvistarono, senza perdere tempo con inutili chiacchiere scagliarono forza erculea le loro lance acuminate contro il pony.
Quest'ultimo sollevandosi sugli arti posteriori distese in avanti gli anteriori facendo schiantare gli zoccoli contro le armi lanciategli.
Queste ultime dopo aver prodotto un forte stridio metallico ed una miriade di scintille caddero a terra spuntate sotto lo sguardo compiaciuto dello stallone, che si rimise sui quattro arti.
« Un vero peccato, ora cosa pensate di fare senza le vostre armi lacchè di Celestia ? » sibilò acido il pony cominciando ad avanzare lento verso i due pony che dopo essersi guardati in contemporanea spalancarono le ali e si lanciarono alla massima velocità contro Rising Boss, che attese fino a che non furono a pochi centimetri di distanza da lui, e quando ciò accadde agii.
Si alzò nell'esatto momento in cui i due pony lo colpirono coi loro zoccoli anteriori uniti sul petto rompendosi di netto le ossa, mentre lui estese in avanti gli stessi arti contro i loro musi, che sottoposti a tale pressione generata dalla loro stessa spinta alare gli causarono la rottura netta del collo.
Le due guardie caddero a terra immobili, mentre il pony, dopo essersi ripulito il cappotto nel punto colpito dai loro zoccoli si rimise sui quattro arti e cominciò a riavviarsi verso il villaggio, lasciando i corpi dei due alla mercé delle bestie che dopo pochi istanti cominciarono a litigarseli.
In quel frangente Rising aveva potuto constatare un altra proprietà del suo corpo.
« A quanto pare, non solo il mio corpo di indurisce se subisce una forte pressione, ma il mio peso aumenta esponenzialmente.
Sostanzialmente sono come la torre degli scacchi, destinata a diventare un re. » sussurrò ignorando completamente i suoni ferali provenienti da dietro di se.
Stranamente da quanto si sarebbe aspettato, non era per nulla stupito dei metodi usati dalle guardie nei suoi confronti.
Probabilmente Celestia aveva detto loro di eliminare qualsiasi possibile pony superstite che potesse raccontare la verità su quella notte, e per quanto gli scocciasse pensarlo, sentiva dentro di se un poco di tristezza nel pensare che un tempo la riteneva quasi rispettabile come pony.
Ora non avrebbe esitato nemmeno un istante a sputargli in viso.
In un batter d'occhio Rising ritornò al villaggio, mentre la sua mente era affollata di pensieri, il primo tra tutti che doveva occuparsi degli altri camini per essere certo che al momento di agire non vi fossero problemi, ma visto che molti degli abitanti erano in giro pensò bene di attendere e di osservare in mezzo alla popolazione se vi fosse segno di altri puledrini, constatando la presenza di altri due giovani maschi.
Attese per un periodo che gli parve eterno dato che, quando non pensava alle mosse del suo piano, i ricordi di quella notte si facevano vivi dentro di lui.
Ma per sua fortuna la notte non fu tardò molto, visto che presto sarebbe arrivato l'inverno.
Non appena fu abbastanza buio, e tutti gli abitanti furono tornati nelle case lo stallone si avvicinò alle case, ed una ad una rimosse i mattoni, facendo attenzione che i flussi di fumo non fossero orientati verso le finestre delle case, così da non dare sospetti a nessuno.
Fece appena in tempo a terminare l'ultimo camino che, rapidi e silenziosi come ladri il branco di cani stana diamanti si fecero vivi, e dopo essersi infiltrati nel villaggio cominciarono a riversare nei fori dei camini le piante dategli dal loro alleato.
Passarono pochi minuti, poi si scatenò il caos.
Le grida e lamenti dei pony provenienti dalle case cominciarono a risuonare dentro alle case, per poi iniziare a riversarsi nelle strade del villaggio impattando contro le recinzioni, i pali e gli altri pony.
Ed in quell'istante i cani cominciarono ad attaccare i pony del tutto incapaci di difendersi mentre Rising Boss, camminando lungo quelle strade che lentamente si stavano tingendo di rosso si diresse verso la casa che lo aveva ospitato, osservando lungo la strada come i due giovani puledri che aveva avvistato durante la sua attesa erano già stati ghermiti da quelle fiere ringhianti, che delle loro giovani vite non avevano avuto alcuna pietà.
Ma questo parve non scalfire minimamente il volto dello stallone che continuo imperterrito a procedere fino alla sua meta.
Quando finalmente arrivò, constatò come la porta della casa fosse spalancata dall'esterno e che nel giardino si trovava a terra agonizzante Blaster, che venne del tutto ignorato dal pony bronzeo, che quasi schifato dalla sua presenza entrò in casa dopo aver constatato che la polvere fosse uscita, senza nemmeno offrirgli la sua pietà.
Una volta entrato constatò come la casa fosse messa sotto sopra, e sentì ciò che si aspettava.
Un piccolo suono proveniente dal piano superiore gli fece spuntare un sorriso in volto, e di colpo trottò verso quel suono, sfondando la porta di una stanza con una zoccolata, trovandovi all'interno Burny e Starshine tremanti di paura.
« Signor Rising, cosa sta succedendo ?! Dove sono mamma e papà ?! Li abbiamo sentiti gridare e poi quei mostri sono entrati qui e noi ci siamo chiuse qui dentro, la prendo faccia qualcosa !! » gridò la pegaso dal manto viola stringendo a se la cuginetta con le ali.
« Non preoccupatevi piccole, venite con me vi salverò io da questo inferno causato dalla noncuranza di Celestia. Forza, c'è la fate a camminare, vero ? » chiese lo stallone, scrutando le due puledrine che fecero cenno di si con la testa.
« Molto bene, seguitemi e statemi vicino, qualsiasi cosa accada. » sentenziò con tono imperativo Rising Boss, cominciando a scendere dalle scale assieme alle due equine tremanti.
Fu in quell'instante, quando raggiunsero il piano terra che il leader dei cani entrò nella casa, inconsapevole di ciò che sarebbe accaduto.
Non appena il pony lo vide, sentendo le urla di Starshine e Burny, si scagliò verso di lui, ed ignorando il saluto e sorriso che questo stava facendo, lo colpì con violenza inaudita al collo con lo zoccolo destro, facendolo impattare contro il camino che crollo verso l'esterno.
« CORAGGIO ORA ANDIAMOCENE E' IL MOMENTO BUONO !! » tuonò lo stallone, nascondendo il proprio sorriso grazie alla posizione retrocessa delle due equine che lo seguivano da dietro come se fosse l'unica via di salvezza, finendo addirittura per ignorare Blaster ancora vivo fuori dalla casa, sul quale erano caduti addosso calcinacci e mattoni del camino.
Quest'ultimo ebbe appena il tempo di vedere le sua figlia e sua nipote rapite da quel pony.
Provò a gridare, ma non uscì nessun suono, poiché la polvere gli aveva otturato completamente le vie aeree, e l'ultima cosa che vide furono due sagome ferali avvicinarsi ad esso.
Alla vista di esse poté solo pregare che quel pony si prendesse cura di loro, rinunciando alla vendetta preferendo il loro bene.
Poche ore dopo, Rising Sun, Burny e Starshine si erano ormai allontanati di diversi chilometri dal villaggio, dal quale ora stava salendo un fumo nerastro.
Lo stallone si fermò lentamente, seguito dalle due puledre che stavano ansimando e piangendo, e fu a quel punto che Rising si sedette vicino ad un albero, sorridendo ad entrambe.
« Piccole, non abbiate paura. Ve l'ho promesso vi proteggerò io, e nessuno vi farà più del male. Coraggio venite qui da me. » disse con tono amichevole allargando gli zoccoli anteriori nelle quali le due si gettarono affondando i loro visi nel cappotto nerastro che di li a poco cominciò ad essere umido delle loro lacrime.
Nello stesso istante Rising Boss, serrò gli zoccoli, abbracciandole entrambe, mentre sul suo volto ora vi era un grande sorriso, ed una scintilla sempre più brillante nelle sue pupille.