Era la domenica pomeriggio. 24 ore dopo quel terribile incidente. La ferita in testa era guarita e io mi sentivo come pieno di vita. Ora che avevo tolto quella faccenda della gara dalla mia testa, decisi di mantenere una promessa che avevo fatto a me stesso: quello di aiutare Surprise ad imparare a volare.
Il cielo era qualcosa di "onirico". Il sole picchiava il grigio dell'asfalto e i tetti di Liberty City. Non c'era nessuna nuvola che la poteva coprire ma c'era già un cerchio di nuvole che poteva arrivare da un momento all'altro in questi giorni. Eppure... era la giornata perfetta per rimanere sul tetto.
Io e Kairi eravamo vicino a Surprise che si stava preparando a un ennesimo decollo. Nei precedenti tentativi di volo, Surprise era riuscita a tenersi in aria per uno o due minuti... e nei seguenti, anche cinque. Stava facendo progressi e io sentivo che ci sarebbe riuscita a volare.
Surprise: C'è la posso fare... c'è la posso fare... c'è la posso fare...
Orpheus: Ricorda Surprise: punta fino alla fine...
Kairi: ...e raggiungerai il risultato.Surprise scattò verso il muretto di calcestruzzo del tetto, ci saltò sopra e iniziò a sbattere le ali rapidamente. Io e Kairi corremmo davanti al muretto dove vedevamo che lei aveva il muso distorto dallo sforzo... e solo dopo il suo musetto "ritornò" normale. La pegaso bianca guardò le sue ali ed iniziò a contenersi ma non ci riuscì ed esplose di gioia.
Surprise: EVVIVA! Ho imparato a volare. Non sento più il dolore nelle mie ali. *iniziò a planare in aria senza l'euforia che fuoriusciva*
Orpheus: Brava Surprise...
Kairi: ...e bravo il mio Orphy. *si strinse al mio braccio facendosi coccolare*
Orpheus: Per cosa?
Kairi: Per esserti liberato di quell'armatura che avevi tempo fa. Ti sei aperto a lei e le hai mostrato il tuo vero volto.
Orpheus: *imbarazzato da quelle parole, feci un sorrisetto mentre osservavo la pony fare acrobazie*
Avevi ragione e io solo torto. Non facevo altro che ascoltare solo me stesso... ma che ho capitò l'errore, d'ora in poi ascolterò anche voi. *la guardai negli occhi*
Forse mi potreste dare una mano con Yuuki Terumi.
Kairi: Lo faremo... io, Surprise, Emanuel, Robert, Landon... noi ti assisteremo per la tua imminente lotta contro quella serpe.
Orpheus: Hey, non farla così drammatica...
Kairi: Parla colui che ha paura del capo.
Orpheus: È vero... ma ci siete voi e sono sicuro che non mi lascerete mai.
Kairi: Ne puoi star certo.Tornammo a vedere Surprise che faceva delle evoluzioni degne di un solista da pattuglia acrobatica: giri della morte, tonneau, la vite...
Vederla sfrecciare nel cielo era uno spettacolo più unico che raro e mai avrei dimenticato quella volta in cui la pegaso bianca passò di fianco a noi con il seguente spostamento d'aria che ci aveva fatto quasi scompigliare i capelli. A un certo punto, Surprise si fermò e diede un occhiata al suo fianco... e non riuscì a contenersi per una seconda volta che fece un'altro giro della morte esclamando vittoriosa...
Surprise: YUPPIIIIEEEEE!!! Hibiki... Kairi...
Orpheus: Che cosa c'è, tesoro? *era la prima volta che la chiamavo così. Ero troppo contento per poter chiamarla per nome*
Surprise: L'ho ottenuto... L'ho finalmente ottenuto...
Kairi: Incredibile. Non mi dire che...
Surprise: Sì... ho finalmente ottenuto il mio...Ma non riuscì a finire la frase... che uno sparo ci colse alla sprovvista. Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata e fissai Surprise per vedere se stava bene. Non riuscivo a capire se era spaventata o meno, se era immobile per lo spavento o per la curiosità. Purtroppo le mie peggiori previsioni erano confermate, non solo se ne restò immobile... ma iniziò a cadere sopra Hollowback Street che era una delle traversali di Joliet Avenue, dove si trovava il mio condominio. Senza esitare, uscii subito dal tetto e cominciai a scendere frettolosamente per i gradini e a saltare quando ne mancavano tre o quattro. Kairi non riusciva a tenere il mio passo ma la mia mente era ormai su Surprise e sulla sua salute. Uscii dal condominio e mi recai più in fretta che potevo a Hollowback Street dove tutta South Bohan sembrava inspiegabilmente deserta (forse erano tutti andati a vedere qualche torneo di deathmatch). Dopo aver svoltato l'angolo, ecco che cosa trovai: tre tipacci che indossavano le tute nere del Jayoku Houtenjin (quindi erano miei "compagni") con in mano dei fucili di precisione PSG-1 e che si trovavano davanti al corpo inerme di Surprise che era accasciata al terreno.
Tipo1: Ma guarda guarda... un pony. Avevamo pensato che fosse un piccione troppo cresciuto.
Tipo2: Già. Poco male, questo tipo di pony è orribile.
Tipo3: Basta solo vederli per farmi venire il voltastomaco.
Orpheus: Lasciatela in pace. *la mia reazione attirò la loro attenzione su di me*
Tipo1: Eh... è così tu sei il proprietario di questa bestiola?
Tipo2: Lo sai che animali del genere bisogna tenerli al guinzaglio, vero?
Tipo3: Se questa cosa ti sta così a cuore, perché non la raggiungi? Ti aiutiamo noi.
Orpheus: Vi prego... voglio solo riprendermela.
Kairi: Giusto... *mi raggiunse*
...se ci ridate lei, senza fargliele del male, forse riusciremo a portarla all'ospedale e a guarirla. Dovete solo permetterci di riprenderla e in cambio dimenticheremo la faccenda.I tre tipacci si guardarono l'un l'altro e il loro capo ci rispose con una voce da spaccone.
Tipo1: Hibiki "Hazama" Migoto... Per colpa tua, Terumi ha perso parecchi soldi e adesso li rivuole indietro con gli interessi.
Orpheus: Ma che cosa c'entra lui in questo?
Tipo1: Semplice. Ti portiamo da lui, lo rimborserai delle perdite e noi ti daremo la pony... dopo che avremo ottenuto la ricompensa da lui per averti portato.
Orpheus: Ma Terumi mi scuoierà...
Tipo1: Tranquillo. Inizialmente, volevo dirgli di andarci leggero con te... ma visto che sei il proprietario di questo schifo bianco, gli dirò di non mostrare nessuna pietà per te.Immobilizzato dal terrore, vidi i tre tipi andare lentamente verso di me per acchiapparmi. Sentivo già il coltello sul collo e forse fare pure la fine di Surprise. E ad un tratto, uno sparo si sentii per la seconda volta e uno dei tre cadde con la schiena e la maglia dipinti di rosso. Un terzo sparo tuonò e il secondo cadde con gli stessi colori dell'altro. Il terzo (quello in mezzo) si voltò e scoprì che era proprio Yuuki Terumi armato di un fucile M40A3 (uno dei fucili di precisione più letali della città). Il fucile emanava fumo dalla canna e Terumi sembrava intenzionato a far saltare in aria le cervella del tipo.
Tipo1: Oh... capo... eheheh... bella giornata...
Terumi: Meno chiacchere, Noobley.
Tipo1: M-M-Mi chiamo Noble.
Terumi: Balle. Lo sai che mi devi 100.000 dollari?
Tipo1: Per quel torneo in cui abbiamo perso alle preliminari? Andiamo... sono sicuro che il prossimo anno andremo meglio.Terumi abbassò il fucile e lo fissò con i suoi occhi iridati di giallo. Diede un leggero e inquietante sorriso seguito poi da una risata. Rideva talmente tanto che indirizzò il fucile in alto e a staccare lo sguardo da lui in preda alla follia. Anche il tipo iniziò a ridere, credendo di averlo fatto ridere così da dimenticare la faccenda... ma lui non conosceva a fondo Terumi ee quest'ultimo tirò fuori un fucile a canne mozze e disse con parole di fuoco...
Terumi: Non esiste l'anno prossimo nel mio dizionario!Premette il grilletto e il proiettile penetrò nella fronte del tipo, facendolo cadere davanti a me. Come se il detto "vedere la morte in faccia" non fosse ancora sufficiente, Terumi puntò anche sulla mia fronte ma c'era anche Kairi che mi teneva stretto per la vita. Ogni parte del mio corpo non rispondeva più. Era come se volessero attendere il funesto destino... e invece...
Terumi: Domani pomeriggio, ci sarà una gara a Dukes. Presentati nella nostra sede e avrai un veicolo nuovo di pacca.
Orpheus: Ma... ma... ma non sarebbe meglio mandare qualcuno? Ho quasi rischiato di finire in ospedale.Terumi alzò il fucile intenzionato a colpirmi col calcio della sua arma ma si fermò e attese qualche secondo prima di metterlo giù. La sua occhiata metteva terrore.
Terumi: Sei cambiato molto in questi giorni... e i cambiamenti portano male e caos. Domani voglio vederti in sede alle 14:00 in punto.
Si avviò nella direzione opposta. Sembrava che io fossi salvo e che potevo prendere Surprise e curarla... ma Terumi si fermò, lanciò un'occhiata al corpo della pegaso bianca...
Terumi: E così è questo il motivo di tutto ciò... *mira il fucile su di lei*
...pony del genere non devono neanche esistere...
Orpheus: No, Terumi... *quando mi resi conto del pericolo, mi staccai da Kairi e mi avviai a gattoni verso Surprise per raggiungerla*
...tutto ma non lei... risparmiala e farò tutto ciò che vuoi... ti prego... NOOOOOOOO!!!Terumi premette il grilletto, il fucile tuonò, la canna iniziò a fumare e la testa di Surprise venne fatta saltare in aria. Schizzi di sangue e di cervella volarono attorno a lei, un'enorme crepa si generò nella sua tempia e il corpo smise di respirare...
Terumi se ne andò mentre io gattonavo verso la pony col cuore in gola. Lo stomaco mi si contorceva sia dal dolore che dalla scena che stavo vedendo. Ero così vicino dal poterla salvare ma fu troppo tardi.
Kairi: Orphy... guarda...
Orpheus: cosa?
Kairi: Il suo... Cutie Mark...Da quello che avevo imparato da Surprise, il Cutie Mark si trova nei fianchi ed è in quella zona che vidi il suo tanto agognato simbolo: Una piuma bianca situata in uno sfondo rotondo azzurro con due nuvole bianche. Il suo Cutie Mark, il suo sogno, il suo talento... era quello di librare in cielo come una piuma spostata dal vento. Sentivo il mio cuore infrangersi come un cigno di cristallo pregiato, la mia mente annebbiarsi e disperdersi come una nave alla deriva, i miei occhi che cominciavano a bagnarsi e a far cadere lacrime amare come cascate.
In quell'istante, mi voltai dietro per guardare Kairi che era in piedi e con le lacrime che scivolavano per tutta la faccia fino a raggiungere il mento e a staccarsi dal volto. Come se io fossi ridiventato bambino, l'abbracciai attorno alla vita e, ancora inginocchiato, appoggiai la mia testa sulla sua pancia... ed è lì che mi resi conto di una cosa: Surprise riuscì a raggiungere il cielo, a sentirsi libera, grazie al suo ottimismo e spensieratezza. Lei c'era riuscita anche perché aveva visto noi come madre e padre, come i suoi maestri di vita. Io avevo trascorso tutto questo tempo senza bisogno degli amici e a guardare Terumi come un "Sensei". La decisione più grave della mia vita. Se solo potessi ricominciare da capo e fare le scelte giuste... sì, ricominciare... non in una nuova vita ma in uno nuovo mondo a me sconosciuto. Ripensai allora a ciò che mi disse Kairi...
Orpheus: Kai...
Kairi: Dimmi...
Orpheus: Ne ho abbastanza di questo mondo pieno di violenza e scontri... voglio cambiare vita... voglio andare in un posto che è il perfetto contrario di Liberty City... Voglio andare a Equestria!!!
Kairi: Ci andrai...Così replicò dopo che strinse la mia testa tra le sue braccia.
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Eravamo al nostro appartamento. Prima di ritornarci, avevamo chiesto all'agenzia funebre di prendere il corpo di Surprise e di portarlo al cimitero di Steinway. Il tutto senza far trapelare la notizia di chi era il suo padrone. Con il primo problema risolto, tornammo in casa dove Kairi girava per la stanza col cellulare in mano mentre io ero steso sul divano in posizione fetale a non fare nulla. Neanche la televisione riusciva a farmi distrarre da quel trauma. Quando si sentirono i primi Ciao, rizzai le orecchie per ascoltare tutto quello che diceva Kairi...
Kairi: Pronto? Sono io..... Avrei una cosa da chiederti..... Potresti portare Hibiki al molo di Dukes? Ha deciso che andrà a Equestria..... Non se ne può più di Terumi e di tutta questa violenza. Gli faresti questo favore?..... Ok, grazie infinite.....Quando chiuse la chiamata, Kairi s'avvicino a me e mise una mano sulla spalla.
Kairi: Verrà a prenderti alle 9 di mattina. Prepara tutto l'occorente per domani.
Orpheus: E te che fine farai? Se Terumi scopre che ci sei solo te?
Kairi: Butteremo la chiave in acqua così che nessuno entrerà in casa nos... nella nostra ex-casa. Anch'io scapperò da Liberty City ma lo farò da sola per evitare che Terumi ci prenda tutti e due.
Orpheus: Grazie Kai... non so cosa avrei fatto senza di te...
Kairi: È a questo che servono gli amici. *mi rispose con il suo indimenticabile sorriso. A momenti, avevo pensato a Surprise per il suo modo di sorridere anche nei tempi bui*
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Era mattina. Il cielo era grigio. L'intera stanza era illuminata di grigio. Ero solo nel letto. Le lenzuola erano tutte rivolte... era l'ultimo giorno che trascorsi qui in casa. Kairi se n'era andata ma aveva lasciato un biglietto sul comodino: "Sono andata al cimitero di Steinway".
Mi feci coraggio e mi alzai dal letto. Indossai la mia coppia preferita di vestiti: maglia azzurra a maniche lunghe e un paio di jeans neri. Presi il cartone del latte, lo bevvi tutto fino a rimanerci nulla dentro, misi sulle spalle lo zaino con lo stretto necessario per Equestria, presi le chiavi e uscii dall'appartamento... per l'ultima volta. Non potevo descrivere la tristezza che mi pervadeva in me. Quell'enorme perdita che sentivo nel mio cuore, quella vita buttata via da qualche anima cattiva, quel sogno infranto come pochi.....
La città era avvolta da uno spesso velo di nebbia e non si vedeva niente nel raggio di mezzo chilometro. Lì, dall'altra parte della strada, c'era una Invetero Coquette. Lui era fermo ad aspettare me. A portarmi fuori da questo luogo che per me era impossibile viverci. Misi ad attraversare la strada con i piedi che si erano fatti come di cemento, il cuore pesante come il piombo, gli occhi sporchi di lacrime, il naso chiuso... sembravo un'anima in pena... e lo ero...
Dopo aver passato davanti alla macchina, aprii la portiera e la chiusi dopo essermi seduto di fianco a Emanuel. Lui rimaneva immobile con le mani strette al volante, con gli occhi sigillati. Come se stesse pensando a qualcosa. Io rimanevo con le braccia incrociate a tenere i fianchi fino a stringere la mia pancia.
Emanuel: I fazzoletti sono nel cruscotto. Se questo è un addio, fai in modo di non avere quella faccia. Non ritornerai più qui... vedi di non pensarci troppo...
Orpheus: si... *risposi con una voce rotta*
Emanuel: Partiamo...Dopo che lui fece partire la macchina, estrai il pacchetto di fazzoletti dal cruscotto e misi a soffiare il naso e ad asciugare gli occhi. Ora che mi sentivo meglio, guardai fuori dalla finestra notando come la nebbia si stava schiarendo sempre di più. Da un momento all'altro, sarebbe spuntato il sole. Chiesi ad Emanuel se poteva portarmi a Steinway, nel vecchio cimitero. Lui annuì e ingranò la Coquette in quinta.
Arrivati al cimitero, Emanuel parcheggiò di fianco all'entrata consentendomi dieci minuti prima di ritornare. Uscii dalla macchina e misi a guardare i due lati della strada per vedere dov'era Kairi. Dopo un po', la ritrovai assieme a Francis, Robert e Landon che si trovavano attorno alla tomba di Surprise che, al posto di un epitaffio, c'era scritto il nome camuffato apposta: Sarah Price.
Ero talmente chiuso in me stesso che non sentivo le frasi degli altri e rimanevo a fissare la tomba. M'inginocchiai davanti alla pietra e, con le mani agli occhi, ripensai a tutte quelle volte in cui l'avevo trattata male ma, al tempo stesso, di quando cominciai a trattarla non come un'amica... ma qualcosa di molto più importante... una figlia. Sentii una mano sulla spalla e mi voltai staccando le mani dalla mia faccia: era Kairi.
(*)Kairi: Neanch'io riesco a credere a ciò che successo ieri. L'avevano considerata spazzatura, qualcosa di inutile, qualcosa di cui non tenere a bada... ma per noi, lei era come un gioiello. Il suo sorriso, la sua spensieratezza, il suo affetto che aveva per noi. Queste cose non ci saranno più ma noi le ricorderemo sempre. Il suo ricordo sarà anche il nostro.
Orpheus: La crudeltà che aleggia in quei tre tipi, in Terumi... e in tutta LIberty City, mi ha fatto aprire gli occhi. Non solo ho imparato come possono essere senza cuore quella gente che vive di sparatorie... *mi voltai verso gli altri tre presenti*
...ma ho imparato che esiste gente buona e sempre pronta a darti una mano, gente come voi. Sempre disposti ad aiutare il prossimo e a fargli rivedere le aspettative che noi crediamo che non si realizzino. Non saprò mai dirvi grazie di questo.
Francis: Beh... tra amici si fa questo e altro. Per Terumi eri solo una pedina. Per noi, rimarrai sempre un amico molto fedele al prossimo.
Robert: Lui ti spacciava come amico solo per sfruttarti... ma noi non ti spacciamo come amici per cose del genere. Lo siamo veramente perché tu eri un corridore come noi che ha del grande talento.
Landon: So quanto ci tenevi a lei... pure io ho un pony: si chiama Icarus. È un pegaso incapace di volare ed è persino nato con un'imperfezione delle ossa. Un singolo urto e crack! Nonostante ciò, ha grandi speranze per il futuro e mi chiama pure "Padre". Perdere uno come lui o Surprise... significherebbe perdere una parte della nostra vita.
Kairi: Ma ciò non significa che tutto è perduto. Il futuro è incerto e lo rimarrà sempre... finché non ci diamo una mossa a realizzare e a compiere i nostri progetti. Surprise... non c'è più, è vero... ma abbiamo sempre la volontà di affrontare questi ostacoli e di superarli. *mi abbracciò*
Tu andrai a Equestria, ti farai degli amici e, grazie a loro, potrai realizzare il futuro come piace a te. Non importa quanto sarà arduo il percorso. Finché ci saranno sempre buoni amici come noi, tu riuscirai a superare gli ostacoli che ti verranno incontro.Il suo abbraccio mi riscaldò non solo il corpo, ma anche il cuore. Le sue parole non solo mi alleggerirono sia l'umore, ma anche l'anima. Mi staccai da Kairi e mi voltai verso la tomba e il mare. Misi la mano in tasca, presi la chiave del mio appartamento e la lanciai in acqua. Chissà come sarebbe riuscito Terumi ad entrare in casa mia. Con un nuovo spiraglio di positività, mi voltai per vedere il cielo che, libero dalla nebbia che ci circondava fino a qualche minuto fa, dava uno splendido azzurro illuminato dal sole che si era alzato. Davanti a quel panorama, m'immaginai di vedere Surprise librarsi in volo proprio come ieri oppure di riposarsi sopra una nuvola. Alla fine, dissi queste ultime parole per lei.
Orpheus: Adesso non mi sento più triste... ma bensì felice per te. Sognavi di raggiungere il cielo, di vivere sopra le nuvole e di farti baciare dal sole. Anche se non ci sei più qui, mi auguro che tu stia bene lassù... dove tu potrai volare quanto ti pare e piace. Dopo aver detto queste frasi, mi voltai verso Kairi che aveva gli occhi bagnati anche se teneva sempre il sorriso. Me ne sarei andato e chissà quando l'avrei rincontrata. Ecco perché decisi di abbracciarla un'ultima volta.
Kairi: Non è un addio questo. Ci rivedremo a Equestria.
Orpheus: Me lo prometti?
Kairi: Lo giuro.Dopo essermi staccata da lei, passai davanti ai tre dove strinsi la mano a loro.
Francis: Non saprà mai della tua destinazione. Goditi la tua nuova vita.
Robert: Un giorno, ci saremo anche noi a Equestria. Chissà se ci rivedremo.
Landon: Prenditi cura di te e apprendi appieno questa lezione molto importante.
Orpheus: Lo farò.Me ne andai dal cimitero correndo e rientrai in macchina in tutta fretta. Emanuel mi aveva letto nel pensiero poiché stava sorridendo.
Emanuel: Andiamo... prossima destinazione: porto di East Hook.
Orpheus: Potresti correre come fai di solito? Giusto per divertirci.
Emanuel: Come desideri... *dopo aver acceso il motore, tenne premuto sia l'acceleratore e la frizione e le ruote iniziarono a girare fumando*
...Si prega al passeggero di allacciare la cintura.Detto ciò, fece partire la Coquette ad una velocità pazzesca... ma non per noi.
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Il cielo era limpido con qualche nuvola che andava a coprire il sole. Il terreno e le bitte avevano quel grigio e nero opaco pieno di cacce bianche di gabbiani. Il mare era blu scuro e spingeva le onde facendole sbattere verso il molo. Il Platypus, la nave cargo che ospitava gli avatar per portarli all'isoletta dell'ATC (Avatar Transport Center, il terminale dove si viaggia tra le dimensioni dell'universo Internet) situata a un'ora da qui, era quasi pronto per partire e i marinai avrebbero presto ritirato la scaletta d'accesso.
Io ero lì davanti alla scaletta, con lo zaino in spalla, ad osservarla. Presi qualche respiro profondo e iniziai a salire... ma Emanuel mi fermò.
Emanuel: Hibiki... *mi fermai e volsi lo sguardo verso di lui*
Orpheus: Qualcosa da dirmi?
Emanuel: Beh... *tese la sua mano davanti a me*
...non l'ho mai ammesso in tua presenza ma tu eri molto più di un semplice allievo.
Orpheus: Che intendi dire? *chiesi un po' imbarazzato*
Emanuel: Ehi... non ci arrivi? *rispose sogghignando*
Siamo amici, giusto?
Orpheus: Non... lo saprei dire...
Emanuel: Non lo vuoi ammettere pure tu, eh?
Orpheus: Ma dai... *risposi sarcasticamente*
Ora che tutto si era chiarito, strinsi fortemente la mano a Emanuel. Dopo ciò, lui ritornò in macchina e se ne andò dal molo mentre io ero davanti alla scaletta. Senza pensarci due volte, ci salii ed entrai sul Platypus.
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La nave partì dopo cinque minuti dal mio arrivo. Mancava ancora mezz'ora all'arrivo all'ATC. Io ero a fianco della nave, con le braccia appoggiate sul parapetto, a vedere per l'ultima volta Liberty City e la Statua della Spensieratezza. Non l'avrei più rivisto la città... mai più.
Guardai il cielo per vedere ancora una volta l'immagine di una Surprise che volteggiava nel cielo. Anche se era una semplice pegaso, lei significava molto per me... e anche se io ero un pilota con atteggiamento da lupo solitario, io significavo molto per lei... L'unica cosa che dissi per tutto il viaggio fu...
Hibiki "Orpheus" Migoto: Grazie Surprise. Non solo mi hai insegnato a guardare me stesso... ma anche a sorridere. Questa è la prima volta... che sorrido per qualcuno. E quel "qualcuno"... sei te. Sorrido perché... hai finalmente raggiunto il cielo. Non come volevamo ma poco importa... L'importante è che il tuo sogno si sia realizzato.FINE