[Fanfiction] Una nuova Casa

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Re: [Fanfiction] Una nuova Casa

Messaggioda Shin » 05/04/2013, 18:14

Nox, c'è un piccolo(ma anche no, se fai il classico) errore nel cap 1:


"“Ω Σελενε, εγο ορνέν παράγει”
Mancano lo spirito e l'accento sull'Omega vocativo, "Selene" credo abbia l'eta, "ego" senza spirito che non concorda assolutamente a "parago" e "ornen",che non solo è senza accento e spirito sbagliato, ma che non vuol dire assolutamente nulla: infatti, se fosse l'acc di "òrneon",sarebbe sbagliato, se fosse di "òrnis" pure.
In sostanza, sarebbe "O - Semele, io conduce lateralmente ucela" ^^'
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Re: [Fanfiction] Una nuova Casa

Messaggioda NoxNoctis » 05/04/2013, 18:16

Shin ha scritto:
Nox, c'è un piccolo(ma anche no, se fai il classico) errore nel cap 1:


"“Ω Σελενε, εγο ορνέν παράγει”
Mancano lo spirito e l'accento sull'Omega vocativo, "Selene" credo abbia l'eta, "ego" senza spirito che non concorda assolutamente a "parago" e "ornen",che non solo è senza accento e spirito sbagliato, ma che non vuol dire assolutamente nulla: infatti, se fosse l'acc di "òrneon",sarebbe sbagliato, se fosse di "òrnis" pure.
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Ci ho provato ( dopotutto ho 4 a greco...)
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Re: [Fanfiction] Una nuova Casa

Messaggioda Shin » 05/04/2013, 18:18

NoxNoctis ha scritto:
Shin ha scritto:
Nox, c'è un piccolo(ma anche no, se fai il classico) errore nel cap 1:


"“Ω Σελενε, εγο ορνέν παράγει”
Mancano lo spirito e l'accento sull'Omega vocativo, "Selene" credo abbia l'eta, "ego" senza spirito che non concorda assolutamente a "parago" e "ornen",che non solo è senza accento e spirito sbagliato, ma che non vuol dire assolutamente nulla: infatti, se fosse l'acc di "òrneon",sarebbe sbagliato, se fosse di "òrnis" pure.
In sostanza, sarebbe "O - Semele, io conduce lateralmente ucela" ^^'

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Eh,vabbè,però "parago" è la prima persona singolare, che si trova sul dizionario come segnale di parola ^^'
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Re: [Fanfiction] Una nuova Casa

Messaggioda NoxNoctis » 05/04/2013, 21:36

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Re: [Fanfiction] Una nuova Casa

Messaggioda Deadpool_X » 07/04/2013, 17:07

La storia mi sta piacendo molto , certo ci sono un bel po di errori ortografici ma comunque la storia mi piace , aspetto il continuo ;)
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Re: [Fanfiction] Una nuova Casa

Messaggioda Fillivilla » 08/04/2013, 18:39

Sono fermo ai primi due capitoli poiché non riesco a scaricare gli altri sul mio iPad :c

Peccato perché è una storia decisamente simpatica :)
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Re: [Fanfiction] Una nuova Casa

Messaggioda NoxNoctis » 08/04/2013, 18:58

Fillivilla ha scritto:Sono fermo ai primi due capitoli poiché non riesco a scaricare gli altri sul mio iPad :c

Peccato perché è una storia decisamente simpatica :)

Bhè, commenti al riguardanti come migliorarla, momenti che te son piaciuti ( in spoiler)...

Comuqnue, ecco qua i capitoli diretti per chi è interessato :
Capitolo 3
Twilight cominciò a porre le domande :
“Chi sei tu? Da dove vieni ?”
“Il mio nome è Ruggero Giuratrabocchetti, e vengo da Campus Major, meglio conosciuta come “Camaiore” sulla Terra, sono uno studente di Medicina al primo anno, signora”
“Ok... come sei giunto qui ? Con quale scopo”
“Non ne ho idea: mi ero addormentato nel mio spartano letto e mi sono svegliato assieme al mio fratellino in un prato poco lontano da qui, e quindi non ho nessuno scopo se non quello di capire come andarmene da qui”
“Sei venuto con un fratello ? E dove è ?”
“L' ho messo nello scantinato, casomai le cose si potessero mettere male con lei”
“E come potevano ?”
“Non ne ho idea, eccellenza, poteva chiamare delle guardie per poi condannarmi a morte o cose del genere...in ogni caso, se mi permette, lo vado a liberare”
Ruggero si alzò dal divano, aprì la porta dello scantinato e chiamò Giovanni, il quale uscì tutto sporco di polvere.
Twilight ridacchiò
“Se non accade nulla di male, non dovrei aver ragione per perseguirti, e poi, chi è quel folle che metterebbe a morte un colpevole ?”
“Da me lo farebbero in molti... comunque, non sapere il vostro codice di comportamento è un po' un problema per me, ma sono curioso di sapere così come lei è curiosa di sapere di più su di me e la mia specie”
“Hai indovinato, Ruggero : son curiosa di sapere come mai tu indossi questa veste e il tuo fratellino ha addosso qualcosa di simile, ma più semplice e leggero : c' è una motivazione ?”
“Certo : gli umani considerano osceno essere nudi in pubblico, e poi, non avendo pelliccia, dobbiamo tenerci caldo in qualche modo... mio fratello è vestito in quel modo poichè in pigiama, ovvero vestito per la notte; mentre io sto indossando una giacca e pantaloni di pelle poiché sono il mio abbigliamento normale durante l' inverno”
E così per altre domande sulla psecie umana, di vario genere e lunghezza.
Twilight fece cenno di scrivere ciò che era stato detto al servo, poi ella guardò fuori dalla finestra e commentò :
“S' è fatto tardi ormai, Ruggero, e dobbiamo congedarci : è stato un piacere incontrarti...”
“Come è stato un onore incontrare lei, Sua Eccellenza Twilight Sparkle.” e Ruggero si inchinò, e poco dopo la stessa cosa fu fatta da Giovanni.

Una volta che Twilight se ne andò e i tre ebbero mangiato, Ruggero organizzò i posti letto della casa decidendo di far dormire il fratellino con Fluttershy ( che era comunque più che ben disposta a stare un po' scomoda per accogliere Giovanni) ed egli dormiva sul diavano al piano terra : anche se puzzava in modo indescrivbile e non era molto igenico, non aveva intenzione di far dormire in quelle condizioni suo fratello minore, e tantomeno la gentile Fluttershy.

Quando Giovanni ricevette l' ordine di andare a dormire dal suo fratello maggiore, egli questionò :
“Ma Ruggero, non ho sonno, e non è poi così tardi !”
Ruggero si abbassò, e gli disse :
“Fratello, capisco che tu non abbia voglia di dormire, ma non sono sicuro se sarà necessario avere una mente lucida al mattino, ergo, poiché la prudenza non è mai troppa, è meglio anadare a dormire presto. Buonanotte, Giovanni.” e Ruggero diede un cenno di saluto a Giovanni, togliendosi nel frattempo il giaccone che aveva indossato per tutto il giorno.

Giovanni, nel frattempo, decise di togliersi il pigiama indossato per tutto il giorno e di utilizzare invece un vecchio vestito di Fluttershy, rozzamente modificato per l' occasione, come vestito per la notte.
Dopo essersi cambiato, Giovanni entrò nella stanza, e vide Fluttershy che sembrava stessa aspettando solo lui per dormire.
Giovanni si infilò nel letto e tentò di rendersi il più piccolo possbile per non arreacre disturbo a Fluttershy: il pegaso giallo si infilò nel letto, spense la lampada a petrolio e disse :
“Giovanni... non è necessario che tu stia così raggomitolato.. puoi anche stare più comodo...”
“Sto bene così, signora... “, e Giovanni chiuse gli occhi e provò a dormire, ma senza successo : provò a rilassarsi, ma non ci riuscì; provo a prendersi a pugni, ma non accadde niente; provò a stringere gli occhi invano, alla fine commentò sottovoce :
“Non riesco a dormire... accidenti...”, e subito una musica e una voce passarono nella sua testa :
“Vai
Vai e marcia
mio piccolo soldato
e porta l' elmo
del nemico
Vai e marcia
mio piccolo soldato
e porta l' elmo del nemico
Non importerà
se tu ottterrai
la gloria
con il tuo corpo
ancora mobile
o con la tua anima già
oltre i Cancelli
tu sarai sempre
glorificato...”
La voce era quella di sua madre, mista, per qualche ragione, a quella del pegaso giallo, e la musica di sottofondo era quella che il fratello maggiore chiamava “La Spagna Danza Alta”, una musica da flauto piutosto veloce, eppure molto dolce e rilassante... Giovanni sentì subito il desiderio di dormire : si stese giù, e si aggrappò piano alla pelliccia di Fluttershy, sogando di averla come madre e di avere come padre Ruggero.



Il giorno dopo, Ruggero si svegliò d' istinto alle cinque del mattino, nonostnate il fatto che non ce ne fosse necessità : la sua routine partiva sempre alle cinque, e ormai si svegliava alle cinque dle mattino, con o senza sveglia a ricordarglielo.
Ruggero, come prima cosa, andò nello scantinato a vedere se trovava qualcosa con cui vestirsi: dopotutto, non aveva intenzione di riutilizzare i vestiti dle giorno precedente, se non era necessario.
Dopo venti minuti di ricerca nelle scatole più svariate e nei mobili più strani, Ruggero trovò dei vecchi vestiti che, con un po' di lavoro di cucitura e taglio, potevano essere riutilizzati dignitosamente : un mantello rosso sangue, utilizzabile come mantello già da subito; delle strisice di lino fine, che ricucite insieme potevano funzionare bene come chitone; dei pezzi di stoffa marrone chiaro, che, combinate con un velo nero alto quanto Ruggero, potevano diventare un vestito vero e proprio con tanto di maniche ed infine un pio di “calze” marroni circolari abbastanza grandi da poter essere bucate ed usate come pantaloni.
Dopo aver raccolto i materiali, Ruggeor cercò ago e filo, poi trovato nel mobile all' ingresso, e cominciò a cucire di buona lena, pezzo dopo pezzo, striscia dopo striscia, fino a quando, due ore dopo, i vestiti erano pronti : non erano belli, ma facevano il loro sporco lavoro senza patemi.
Quando Ruggero alzò lo sguardo dalla sua opera, vide Flutttershy scendere dalle scale lentamente assieme a Giovanni:
“Buongiorno, Fluttershy, dormito bene ? Anche tu, Giovanni hai dormito bene ? ”
Entrambi dissero :“Sì... e tu Ruggero ?”
“Certo, anche se il fatto che io mi debba svegliare a cosa normali alle cinque del mattino mi ha influenzato riguardo all' ora in cui mi sveglio, e per questo mi vedi ora a cucire i vestiti per me”

Fluttershy commentò : “Vedo... hai già fatto colazione ?”
“No, e mi farebbe piacere farla: solo del latte freddo e qualsiasi farinaceo anche solo vagamente dolce prego, tu cosa vuoi Giovanni ?”
“Desidererei del succo d' arancia e una frittata”
“Ok...” e il pegaso giallo andò in cucina

Giovanni si sedette sul divano che aveva fatto da letto al fraello maggiore, e vide su di esso del filo e qualche pezzo di tessuto, Giovanni, curioso, chiese :
“Cosa stavi facendo Ruggero ?”
“Cucivo qualche vestito per me”
“E per me hai intenzione di creare qualcosa ?”
Ruggero fece una faccia sorpresa, poi mise il palmo della mano sulla faccia, e disse :
“No... ma forse lo faccio dopo, sempre se trovo un altro po' di stoffa con cui fare il vestito”
“E se non trovi abbastanza stoffa ?”
“Vedo se riesco a procurarmela in un modo o in un altro : dopotutto, ho visto qualche giacca ieri, quindi totalmente sprovvisti di vestiti non lo sono, ci sarà un sarto da qualche parte”
“Capisco... desidererei un vestito marrone come quello che ti sei fabbricato”
Ruggeor sorrise :
“Giovanni, devi venire con me comunque : già so le tue misure, e Dio solo sa come misurano le taglie dei vestiti gli equini di questo mondo”
Giovanni incrociò le braccia :
“Ma non ci voglio andare a prendere un vestito ! Lo vorrei preso o fatto da te, ma senz la necessità di stare per tutto il processo con te !”
“Se vuoi puoi girare nudo, ma io di certo non lo approverò”
Il discorso funzionò : Giovanni abbassò la testa e disse :
“Va bene..”
Fluttershy uscì dalla cucina e disse :
“La colazione è pronta ! Venite !”
E i due entrarono in cucina : Ruggeor aveva la sua tazza di latte freddo in una tazza che, a giudicare dall' aspetto, poteva essere stata creata poco fa e senza nemmeno dipingerla, e come cibo solido Ruggero aveva un muffin al cioccolato; Giovanni invece ebbe il suo succo d' arancia e la sua frittata... con un piccolo problema : Fluttershy non aveva visto che le uova erano marce, e quindi la frittata puzzava in modo incredibile, oltre che ad essere disgustosa al palato.
Giovanni provò a mangiare qualche boccone della frittata, ma non ci riuscì, e alla fine smise di mangiare la frittata.
“Cosa c'è che non va Giovanni ?” disse Fluttershy
“La frittata è stata fatta con uova scadute... fa schifo”
“Ah... capisco... ne faccio un' altra ?“
“Direi di sì, signora.”

Mentre Fluttershy stava preparando la nuova frittata per Giovanni, Ruggero ne approfittò per chiedere :
“Scusa, Fluttershy, conosci un sarto economico da queste parti ? Sai come è, io mi sono autocucito i vestiti, ma ho visto che non c'è abbastanza stoffa per creare gli abiti per mio fratello”
Fluttershy ruppe un uovo, poi si voltò :
“Sì, una mia cara amica, tale Rarity : è una sarta piuttosto eccentrica et costosa, ma suppongo che non si farò pagare per un servizio ad una cara amica...” poi Fluttershy cominciò a sbattere l' uovo .
“Lo spero : non ho idea se qui pigliano la mia valuta, ovvero gli Euro.”
“Valuta ? Ovvero ?”
“La moneta”
“Qui la moneta è il Pezzo d' oro”
Ruggero sgranò gli occhi : sapeve che esistevano monete d' oro in passato, ma, in genere, erano le monete di valore più alto, non quelle usate comunemente.
“Davvero ? E... quanto pesa all' incirca un Pezzo”
Fluttershy verò il composto in una padella, poi rispose :
“Circa un grammo”
“Porca.... e usate i pezzi d' oro come moneta corrente comune”
“Sì, perchè mai mi fai queste domande ?”
“Se portassi un Pezzo d' oro nel mio mondo, sarei piuttosto ricco, mentre invece qui mi ci pago a malapena un caffè. Se non ti dispiace, quale è il materiale che, per così dire, fa da “Assicurazione di valore”, ovvero, garantisce il valore dell' oro qui ?”
Ruggero guardò nelle tasche dei pantaloni, e vide all' interno una decina di centesimi di Euro : Ruggero tirò fuori le monetine e chiese :
“Ecco, con questa quantità di rame, cosa ci prendo quaggiù ?”
Fluttershy guardò con stupore i centesimi di rame, e sembrò quasi scioccata, ella disse :
“Dieci tondi di rame zecchino... davanti ai miei occhi...non è possibile...”
Ruggero rispose con un tono quasi innocente :
“Sì che è possibile : quale è il problema ?”
“Hai idea di quanto valgono questi tondi? Centinaia e centinaia di pezzi d' oro !”
“Ah, capisco, e pensare che queste sono, monetariamente, la moneta con meno valora in assoluto”
“Wow... e qui invece il rame è piuttosto care e raro...”
Ruggeor fece una risatina : “ E si vede! Comunque, con questi centesimi, riesco a pagarmi un vestito di Rarity ?”
Fluttershy disse : “Con tutti queste monetine, ti compri direttamente il negozio !”
Ruggero sorrise, guardò l' orologio, si vestì con i vestiti finiti un' ora prima, poi affermò
“Ora, Fluttershy, sarebbe carino da parte tua darmi le coordinate della tua amica, cosicchè io possa andarci senza la tua socrta : dopotutto, hai anche tu un lavoro da svolgere”
Il pegaso giallo prese da uno scaffale una mappetta e disse :
“Hai ragione Ruggero, tini quesa : mostra anche i dintorni diretti di Ponyville, oltre che il centro.”
Ruggero si mise in tasca la mappa, chiamò suo fratello e disse :
“Grazie Fluttershy, ora, se non ti dispiace, me ne vado : a più tardi !”
Giovanni stava guardando curioso gli edifci della cittadina mentre camminava dietro il suo fratello maggiore : lo stile di gran parte edifici era simile a quello delle case che aveva visto in Germania l' anno prima, ma altri edifici non avevano uno stile riconoscibile : una casa, per esempio, sembrava fatta di dolciumi; un' altra sembrava ricavata da un alber... o era veramente un albero incavato ?
Ma alla fine la destinazione si rivelò essere un edificio simile a una giostra coi cavalli, ma più grande e con il pilastro centrale pieno di finestre.
Appena arrivarono davanti alla casa, Ruggero aprì la porta, e Giovanni ci si fiondò dentro senza attenzione, spaventando l' occupante della casa, una cavalla bianca con una criniera viola e dalla forma simile a quella di una spirale.
La cavalla urlò :
“Chi siee voi ? Cosa volete da me ? Perchè diamine vedo un chitone in questo posto ?”
Giovanni si inchinò leggermente e disse :
“Mi spiace signora... sono Giovanni Giuratrabocchetti, e osno venuto con mio fratello per...”
Giovanni fu interrotto da Ruggero, che lo scartò, e si mise fra lui e la cavalla, poi cominciò a parlare :
“Buongiorno signora, scusi per l' avventatezza di mio fratello, ma sapete come è, è un bambino, io sono l' umano Ruggero Giuratrabocchetti Oileo, e sono giunto qui per avere qualche vestito per mio fratello, visto che allo stato attuale è nudo”
“Il mio nome è Rarity Magnoilea, e non accetto commissioni da creature selvagge”
“Creature selvagge ? Ma cosa sta dicendo ?”
Rarity mise un zoccolo sulla faccia e commentò :
“Ma guarda ! Cos' è questo marrone su nero, quella seta su pantaloni di lana grezza et unta ? Cosa è quella disgustosa giacca di pelle ? Che è quel chitone ? Mi rifiuto !“
Ruggero si offese :
“Provi LEI a fare un vestito decente con gli scarti di lavorazione, senza possibilità di scelta, in un' ora”
“Se tu sei capace di cucire, prenditi tutto il tempo che ti ci vuole, non farlo di fretta”
“Io non so cucire bene, e poi non potevo girare nudo, a differenza di voi pony !”
Giovanni perse interese nella conversazione, prese un vestito piccino da usare come perizoma, poi si mise a vagare per la stanza e si meravigliò : su tutti i vestiti e sui muri splendevano gemme di ogni forma e dimensione, dando una senzazione di sfarzo incredibile; le finestre erano fatte di sottile alabastro, che rendeva la forte luce del sole soffice e più “spirituale” l' ambiente; vicino alle scale, una serie di scatole conteneti gemme attirò la sua curiosità, Giovanni si avvicinò e...
“Chi sei tu ? Che stai facendo ?” disse una voce squittente
Giovanni si voltò di scatto verso la voce, e vide chi aveva parlato : una puledra cornuta bianca con una criniera viola e rosa.
Giovanni si alzò, poi si inchinò e disse :
“Salve, sono Giovanni Giuratrabocchetti, umano proveniente da Camaiore, con chi ho l' onore di parlare ?”
La puledra ampliò a dismisura gli occhi per la sorpresa, poi, tornando normale, disse :
“Io sono Sweetie Belle, piacere di conoscerti Giovanni.
Mi chiedo, come mai sei venuto qui ?”
“Sono venuto qui per farmi fare un vestito... ma mio fratello si è messo a discutere con la propietaria”
“Intendi Rarity ? La cosa è piuttosto normale, per mia sorella, soprattuto se uno si veste male”
“Allora suppongo che mio fratello si è vestito male, visto che Rarity lo ha definito “animale selvaggio” e ha affermato che lei di certo non mi farà il vestito”
“Possibile, visto ha pure gusti bizzarri e...” la puledra fu interrota dall' urlo della sorella :
“Sweetie Belle, vieni qui che ho bisogno d' aiuto per trovare il cliente !”
“Rarity, il nome del cliente è per caso “Giovanni” ? Perchè in caso affermativo, ci stavo parlando fino a pochi secondi fa !”
Rarity corse verso Sweetie Belle e disse :
“Perchè stavi vicino al fratello di questa bestia ?”
“Bestia ? Ma è piacevole e gentile ! Voglio dire, non mi ha attaccato né nulla, ha solo dato uno sguardo alle gemme e parlato con me !”
“Magari le vuole rubare !”
“Ma no!”
“Io non voglio vederti accanto a lui!”
Ruggero, appena sentì discutere, forzò il passo, tentando di rendere il più rumorosa possibile la sua camminata, si avvicinò alle due cavalle :
“Gentildonne, quel è il problema ?”
Rarity rispose seccata :
“Tuo fratello ha tentato di rubare le mie gemme !”
Ruggero diede un' occhiata di sufficenza alle scatole, poi disse
“Ne dubito, signora, non siamo dei ladri”
“Questo lo dici tu, criminale della vista !”
“Certo, certo... dove è la vasca di purificazione ? Ma mi faccia il piacere ! Su, si metta al lavoro e non faccia storie.”
Rarity sbuffò di fastidio, prese un metro e chise a Giovanni di mettersi su un piedistallo per prendere le sue misure.

Dieci minuti dopo, Giovanni scese dal piedistallo e chiese a Rarity :
“Per quando dovrebbe essere pronto ?”
“Fra circa quattro ore, ora vattene” e indicò con lo zoccolo l' uscitae Giovanni obbedì.
Quando uscì dal negozio però, Giovanni sentì di nuovo la voce di Sweetie Belle chiamarlo :
“Giovanni, posso venire con te ?”
“Tua sorella non aveva detto che non potevi starmi aaccanto ?”
“Lo so, ma visto che è un giorno di festa, posso tranquillamente fingere di andar con le mie abituali amiche per stare un po' con te...”
“Fai pure allora : suppongo che mio fratello non farà problemi, vero ?” e Giovanni diede un colpetto al bacino di Ruggero, il quale capì subito che cosa stava chiedendo Giovanni e rispose :
“Certo, basta che ti ripresenti da fluttershy entro l' una”, poi se ne andò via.
Giovanni sorrise, e si avvicinò alla puledra, che subito cominciò a fare domande :
“Quindi Giovanni, quanti anni hai ?”
“Ho otto anni, e tu ?”
“Pure io ! E dimmi, come mai sei qui ?”
Giovanni scosse le spalle e disse :
“Non ne ho idea : mi sono addormentato in casa, e mi sono risvegliato sotto un albero vicino alla foresta”
“Quindi non ricordi nulla di come sei arrivato qui ?”
“Esatto... non che la cosa mi dispiaccia : mi trovo bene qui”
“Oh, e come mai non desideri tornare a casa ?”
“Perchè mio padre mi tratta male.. mi insulta e picchia.. e credo che senza mio fratello a proteggermi, sarei già diventato pazzo o sarei morto”
Sweetie Belle commentò :
“E come mai ?”
Giovanni scese una lacrima :
“Mio padre mi accusa di aver ucciso mia madre perchè lei mi era venuta a prendere a scuola... mio fratello continua a dirmi che no nè colpa mia, e io gli credo, ma il fatto che mio padre lo ripeta quasi ogni sera mi fa dubitare della mia innocenza...”
Sweetie Belle fece una faccia triste e disse :
“Oh, mi dispiace per te, deve essere una situazione molto triste...”
Giovanni sorrise
“Non preoccuparti comunque : mio padre non può più turbarmi, poiché sono qui con te, mentre lui è ancora a casa che comincia a sentire il peso della solitudine...”
Sweetei Belle sorrise anche lei, e disse :
“Bhè, contento te, contenti tutti”, e fu così Giovanni sentì un' altra voce piuttosto squillante :
“Sweetie Belle ! Dove eri ? Ti abbiamo cercato dappertutto !”
Sweetei Belle rispose a una puledra gialla con fiocco rosso e un' altra arancione.
“Ero con Giovanni...”
“Chi è Giovanni ?”
Giovanni si alzò, si inchinò e disse :
“Io sono Giovanni, lieto di conoscervi”
Le due puledre fecero una faccia sorpresa alla visione di Giovanni, per poi calmarsi e dire :
“Oh, Sweetie Belle, che animale è Giovanni ? Non ho mai visto nulla del genere”
Giovanni rispose : “Homo sum, nihili altero superior puto”
“Ha detto che è un uomo e che non ritiene nessun altro superiore”
Le due puledr si avvicinarono a Giovanni, e tesero i loro zoccoli al bambino :
“Ciao Giovanni, sono Applebloom, è un piacere conoscerti”
“Io sono Scootaloo, piacere di conoscerti”
Giovanni strinse la mano, dicendo ad entrambe “Un onore”
"Da dove vieni ?"
"Camaiore, Terra, quindi non da questo mondo"
Scootaloo sbattè le alucce eccitata e commentò : "Wow, una creatura extradimensionale ! Hai per caso qualche potere da mostrarci ?"
"Temo di doverti deludere, Scootaloo : io non ho poteri, se non, come dice spesso mio fratello, ho il potere di riuscir a combinare caos , nel bene e nel male"
" .

“Quindi, mi stai dicendo che non sei nemmeno di questo mondo ? Ma che cosa figa ! Hai per caso qualche potere da mostrarci ? Quale è il tuo cutie mark ?”
Giovanni rispose “A dire il vero no... però mio fratello dice che sono una persona con grande pazienza, anche se sono un po' ingenuo; comuqnue, che è un cutie mark ?”
Scootaloo commentò “Non sai che è un cutie mark ? Bhè... è una figura che mostra il talento, e a volte il lavoro, di un pony arrivati ad una certa età... e noi stiamo cercando capaire quale è il nostro”
Giovanni rispose :
“Da noi, la scelta del lavoro è sì dettata dal proprio talento, ma più spesso dipende dai propi studio addestramento, poiché il proprio talento spesso diventerà più che altro il tuo hobby... “
“Quindi stai dicendo che per voi non è quello che sapete fare bene fin dall' inizio che vi forma, ma ciò che decidete di fare ?”
Giovanni si grattò dietro la testa : “Bhè, sì, ma suppongo che si può fare anche con voi : ditemi cosa desiderate diventare, e forse mio fratello può insegnarcelo”
Applebloom rispose “Sembra un' diea... il problema è : dove si trova tuo fratello ?”
“Lui può solo in un posto : la casa di Fluttershy, dopottutto, non è conosciuto da tutta la popolazione... o no ?” Giovanni infatti vide suo fratello, ora misteriosamente vestito con un ufficiale di fanteria, conversare in modo amabile con una cavalla bianca con criniera rosa, i suoi occhi solcati da rughe di stanchezza e con un sorriso compiaciuto sulla sua faccia.
Ruggero distolse per pochi minuti lo sguardo dalla cavalla, per poi accorgersi di suo fratello minore poco lontano da lui, seduto su un prato, egli salutò :
“Oh, ciao Giovanni, vedo che hai trovato compagnia.”
Giovanni sorrise e rispose “Sì, come puoi ben vedere, queste sono le mie nuove amiche : Sweetie Belle, Applebloom e Scootaloo”
Tutte e tre le puledre accennarono un inchino e dissero :
“Buongiorno, Ruggero”
“Salve, belle signorine, che stavate facendo di bello ?”
Sweetei Belle rispose : “Niente, stavamo chiaccherando con tuo fratello riguardo alla tua e sua provenienza, la vostra storia... e, in particolar modo, di come voi umani scoprivate il vostro futuro attravrso la libera scelta di studi, invece che in base alla cosa che riesce meglio... il proprio talento insomma... e di come le nostre capacità sono rappresentate dai cutie mark, ovvero da quelle figure sui nostri fiacnhi, che sono riassuntive del talento di ciascuno...”
Ruggero si accarezzò la barbetta : “Capisco...”

“E Giovanni ci ha detto che potevi aiutarci ad applicare un metodo più efficace per scoprire le nostre capacità che “fare tentativi assurdi, sperando di fare tuto perfetto al primo colpo”

“Posso aiutarvi... ditemi quando siete libere fra Sabato Mattina e Domenica pomeriggio, e vedrò cosa posso fare: dopotutto, devo lavorare e studiare anche qui: per il lavoro, poiché studio medicina con l' obiettivo della specializzazione in Pediatria, ho pensato bene di fare esperienza sul campo con la cavalla qui presente, l' infermiera Redhearth; per lo studio, bhè, tnato per non rimanere indietro nel caso non tornassi da dove sono venuto...”

Le tre puledre guardarono Ruggeor con stupore un po' di paura, e Applebloom disse :
“Quindi... stai per diventare... un dottore”

Ruggero rispose con un tono quasi di scherno mentre si spolverava una spallina :
“Sì, un dottore, e uno dei puledri per giunta !”

Scootaloo si fece scappare un “Eeekk”, Sweetie Belle guardò Ruggero come un quadro di Bosch mentre quest' ultimo era sotto acidi e Applebloom sorrise sardonicamente.

La puledra gialla stentò a parlare “Ca...ca..capito” e forzò ancora una volta un sorriso.
L' infermiera commentò : “Bè, questo vuol dire che verrete colpite alla schiena molto spesso dal fratello di un vostro amico !”, poi la cavalla bianca ridacchiò.

Ruggero commentò : “Ma state tranquille ! Non verrò mica in casa vostra a bucherellarvi come groviera ! E poi, pensateci : fra tutti gli abitanti di questa cittadina, considerato il fatto che ora sono tecnicamente un medico di base, quante osno le possibilità di beccare PROPIO VOI ?

L' infermiera finse un colpo di tosse e disse “A Dire il vero, Ruggero, penso che Pediatria la lascio a te : non sono una cavalla che sta bene coi puledri e le puledre, invece, a me sembra che a te la cosa ti piaccia”
“Vero, mi piace il contatto coi figlioli, comunque : meglio, almeno se torno indietro mi velocizzo gli esami !” e Ruggero rise “Scherzi a parte, e.. per quanto riguarda le medicine ? Non ho idea dei loro nomi, o meglio, so il principio attivo di molte medicine, ma dubito che siano chiamati allo stesso modo qui e di là, ergo, o divento medico da pronto soccorso e mi occupo solo di cure che si possono dare direttamente sul momento, o mi lasci una tabella con gli effetti e la potenza di ogni principio attivo...”

“La seconda soluzione mi piace di più : stasera compilo una scheda e te la consegno domani”

“Come desidera”.

Poco dopo, Ruggero fece cenno a Giovanni di seguirlo verso il Municipio, e Giovanni obbedì, anche se gli dispiaceva lasciare le amiche da poco conosciute.


Tre ore dopo, dopo scartoffie burocratiche varie, un po' d' inganno e cavilli legali, Ruggero era riuscito ad ottenere una casa in affitto di modeste dimensioni : la casa era in un edificio a tre piani simile ad un registratore di cassa : l' appartamento era al piano terra, ed era arredato in modo insolito, facendo traspirare il fatto che il propietario aveva viaggiato il mondo e al contempo era a corto di soldi : maschere tribali di ogni sorta giacevano in ogni dove, una mappa antica malamente plastificata era appesa con lo scotch su un muro scrostato, il letto a due piazze aveva una coperta di capra e le lenzuola similari a drappi di seta mongoli, ma il materasso era un semplice pagliericcio coperto da un telo cucito attorno alla paglia, la cucina era piena di anfore simil greche piene d' olio e vino fresco, ma con a malapena una bombola semivuota e una rudimentale piastra di cottura ed infine il salotto aveva cuscini di cuoio coperti da fini drappi... poiché dal soffito cadevano gocce d' acqua miste a ruggine.
Giovanni commentò istintivamente : “Che posto orrendo !”
“Bhè, almeno non è una baracca di eternit senza letto, ma effettivamente il propietario poteva essere più accorto nel tenerla pulita ed intatta”, finita questa frase, un calcinaccio si staccò dal muro dove c' era la porta, facendo rovinare a terra una maschera tribale simili a quelle africane : l' ebano con cui era fatta maschera sembrò ammuffire all' istante appena la calce la toccò.
Ruggero disse “Ok, conosci la procedura : chiami un imbianchino, un muratore economico, e sei a posto, per ora, per evitare la silicosi, meglio usare un pezzo di stoffa bagnata mentre dormiamo.”
Poi Ruggero cominciò a mettere i vestiti e i pochi beni rimasti nei cassetti.

Dopo un' ora di spostamenti di mobili, pulizie e snack fatti con cibo trovato sotto i mobili ancora commestibile, l' appartamento era ritornato vivibile, e a quel punto i due fratelli poterono cnare con un po' di crocchette di patate comprate fuori e delle mele.

Poco dopo i due andarono a dormire con i loro rispettivi pigiami : il chitone cucito la mattina dello stesso giorno per Ruggeor e un paio di pantaloncini fatti da due sacchetti di juta per Giovanni.



Ruggeor si svegliò, come tutte le mattine, alle cinque, e decise di vedere se per caso il propietario aveva lasciato del latte dentro alle anfore, e se era possibile reperire qualcosa di dolce nelle mensole piene di scatole vuote.
Tutto quello che trovò fu :
Una scatola piena di biscotti al cioccolato e menta.
Due litri di latte cagliati, divenuti una bevanda mongola per entrambi .
Un tortino alle mele muffo, ma commestibile se trattato.
Latte di pecora e di scrofa non scaduti, alla fine Ruggero decise di lasciare il latte di scrofa a Giovanni poiché il latte di capra era più acido.
Tonnellate di tarallucci all' olio d' oliva, tutti incredibilmente sani e salvi.

Una volta finita la lista, Ruggeor si mise di buona lena ad apparecchiare e a mettere sul fuoco il latte per Giovanni, poi finito di scaldare il latte, Ruggero svegliò Giovanni.

Capitolo 4
“Svegliati, fratello, ho già preparato la colazione : biscotti alla menta, latte cagliato ed un po' di torta”
Giovanni si girò nei drappi “Ruggero, non posso dormire un altro poco ?”
“Giustamente... anche se sei solo un bambino, potrei lasciarti per un po' da solo in casa... in ogni caso, quando hai voglia di fare colazione, troverai tutto il cibo sul tavolo, non preoccuparti dei frammenti, il cibo srà coperto da un telo.” detto questo, Ruggeor si avviò in cucina e si nutrì, pensando nel frattempo a che ordini dare a Giovanni per la mattinata : Ruggero ci pensò lungamente fra un biscotto e l' altro, e alla fine decise che la cosa migliore da fare era usarlo come “banditore” : dopo aver stampato un po' di manifesti con le loro facce, Giovanni sarebbe andato per tutta la cittadina e avrebbe appicciato quelle “locandine” dappertutto, sotto le immagini, messaggi di rassicurazione per la popolazione ancora ignara di loro due.
Ruggero pensò come fare, e alla fine pensò bene di andare a vedere se per caso, in mezzo a tutto quel caos, ci fosse un ciclostile o qualcosa del genere per stampare i manifesti, in mezzo a delle anfore rotte e veli tarlati, trovò un ciclostile : era leggermente arrugginito, e l' inchiostro era diventato verde vomito, ma faceva lo stesso, poiché lo scopo era solo quello di stampar qualcosa di abbastanza generico.
Ruggero poi si ricordò che mancavano le foto di loro due assieme, quindi egli tornò meditabondo, fino a quando pensò :
“Bhè, non avrà lo stesso impatto, ma suppongo che un annuncio ufficiale simile a quello apparso per le strade dell' Italia alla fine della Prima Guerra Mondiale potrebbe funzionare...” e si mise a scrivere, tentando di dare un tono di comunicazione ufficiale, proveniente insomma dall' alto, al manifesto, e venti minuti dopo, il testo era pronto ad essere stampato et moltiplicato.
Dopo aver creato un falso “Imprimatur” su ogni manifesto, Ruggero andò in cucina, e vide suo fratello Giovanni fare colazione lentamente.
Ruggero disse “Il tuo compito per oggi è affiggere questi manifesti per tutta Ponyville cosicchè non impazziscano alla visione di me e te.”
Giovanni prese in mano uno dei manifesti, lo lesse ad alta voce, poi commentò :
“Ruggero... sei sicuro che possa funzionare ? Voglio dire... è già rischioso fare una finta comunicazione ufficiale sulla Terra, e noi non sappiamo cosa fanno in caso di “falso allarme” o cose del genere”
Ruggero si diede una spolverata di autorità sulla giacca : “Di certo non ci condannano a morte, come confermato da Twilight, che credo sia la regnate di questo posto, e secondariamente abbiamo un sacco di carte da giocare in nostra difesa, e tutte funzionano bene”
Giovanni rispose “Bhè, spero che tu abbia ragione” e prese in mano i manifesti.


Mezz' ora dopo, Ruggero era arrivato nella Clinica dell' Infermiera Redheart : dopo il saluto di rito, Ruggeor disse :
“Ora, per cortesia, potrei vedere dove è situato il mio studio ?”
La cavalla bianca fece cenno di assenso, poi si mosse veros una porta verde chiaro, con su inciso “Qui intrant non exit” e con un teschietto di bronzo come maniglia : Ruggero pensò che, probabilmente, quella parte era, una volta, qualcosa di simile a un lazzareto.
Entrato, Ruggero vide all' interno diversi sedili di legno marcio; l' intonaco che, se non era scrostato, era macchiato di pus; la porta vero lo “studio” indicata da una freccia dipinta con quello che sembrava sangue e, soprattutto, i segni che una volta la sala d' attesa aveva un letto all' interno.
Entrato poi nello studio vero e proprio, Ruggero capì che era quel posto prima : non era un lazzareto vero e proprio... era un lazzareto progettato per uccider i malati ! Lo si poeva intuire dalle macchie di sangue gigantesche sparse sui muri e dal fatto che un po' ovunque c' erano tracce di sangue infetto.
L' Infermiera disse “Questa è tecnicamente la parte Pediatrica della Clinica, ma non la usiamo praticamente mai, visto che tutte le madri credono questo posto infestato e preferiscono fare le visite dei propi figli in medicina generale; tra l' altro, dicono che il paio di puledri che veniva qui normalmente sono impazziti e sono diventati fobici dei medici. ”
Ruggero rispose acidamente “Sì, infestato di pus ! Guardi ! Questo... è semplicemente un macello ! Non le è mai venuto il dubbio che dicono che questo posto sia infestato PERCHE' I GENITORI SONO PREOCCUPATI PER COME POTREBBE REAGIRE IL FIGLIO A UN AMBIENTE COSI' ? Voglio dire, il teschietto come maniglia è inqueitante ma ci sta, i sedili non saranno bellissimi, ma cavolo, intonacare la pareti coperte di sangue mi sembra il minimo !”
L' Infermiera rispose “Non mi sembra così preoccupante... e poi non spiega come mai i due puledri sono diventati fobici”
“Ovviamente non è più di tanto inquietante per noi perchè siamo adulti, ma per un puledro, un bambino, questo posto è dove resiede il Male Medico con la M maiuscola, un posto da evitare ad ogni costo.. insomma, qualcosa che marchia ingiustamente una professione”
“Che ne sai tu ? Io faccio la professione da vent' anni”
“In vent' anni sono cambiate molte cose, fra queste, anche la visione del figliolo, da micro adulto a tipologia particolare, con “necessità” psicofisiche diverse da quelle di un adulto, e io mi sno informato su ogni tipo di mezzo di comunicazione conosciuto sul tema.”
“Per caso queste informazioni erano in un librino a pagine spesse chiamato “Voglio le pasticche al cioccolato” ?”
Ruggero mise un palmo alla mano, poi disse :
“Nossignora, l' ho trovato su una rivista di psicologia et medicina autorevole, oltre ad avere qualche rudimentale esperienza sul campo”
L' infermiera disse : “Ok, mettiamola così : oggi ti mando un puledro da te, in questa parte, se sei un bravo psicologo, riuscirai a non causargli terrore, e allora ti darò credito e daremo una sistemata a qesto posto, in caso contrario, metterò l' intonaco sulle pareti e fine.”
Ruggero portò la mano in avanti e disse :
“Sfida accolta”.


Un' ora dopo, quando Ruggero finì di pulire le sedie con un panno, il puledro, che, a giudicar dalle dimensioni aveva tre anni, promesso dall' infermiera Redheart arrivò assieme a sua madre, che sembrava già a conoscenza del fatto che lui era un umano, per questo Ruggero tirò un sospiro di sollievo, e disse :
“Come posso aiutarla ?”
“Avevo un appuntameno con l' Infermiera per la visita di controllo di mio figlio, ma ella mi ha rediretto da lei”
Ruggero fece un sorrisetto e disse “Chissà come mai... comunque, venite pure dentro”e fece cenno di entrare nello studio alla madre e al puledro : quest' ultimo aveva già di suo uno sguardo spaventato a causa dell' ambiente circostante, e guardava con un misto di curiosità e paura Ruggero, insicuro se il medico teorico fosse una minaccia o meno.

Ruggerò aprì la porta dello studio, e chiese alla madre del figliolo di lasciare il figlio sul lettino impprovvisato mentre lui cercava gli strumenti nei cassetti, e Ruggero, ancora una volta, si chiese se l' Infermiera adorava torturare in segreto i pazienti : i cassetti erano pieni di seghe arrugginite, trapani insanguinati e... strumenti che Ruggero evitò di ispezionare più accuratamente.
Egli trovò tutto il necessario sotto cumuli e cumuli di robaccia arrugginita, ma alla fine trovò tutto: dopo aver preso lo stetoscopio, si avvicinò piano piano al lettino per vedere di quanto di doveva piegare per endere la cosa pochino meno... “terrificante” per il paziente.
Dopo poco, Ruggero iniziò la visita : visto che non era sicuro se la posizione del cuore fosse la stessa di quella degli uomini, fece un tentativo puntando sulla parte sinsitra del petto, e ci vide giusto.
Mentre Ruggero era concentrato nell' ascolto, il puledro guardava con calma curiosità Ruggero: il suo sguardo faceva intendere che era leggermente confuso riguardo su chi fosse il medico, ma si intuiva che il puledro non era spaventato da lui, e anzi, cominciò a chiedere con una voce intimidita :”Cosa sta facendo... signore ?”
Ruggero rispose “Controllo il ritmo del tuo cuore, piccolo, e per ora sembra tutto a posto”, detto questo, Ruggero annotò che il battito era nella norma, poi passò alla misura del peso dell' altezza, anche se Ruggero intuiva di suo che il puledro era piuttosto secco per la sua età
Fatti tutti i controlli standard, Ruggero cercò la scheda clinica del paziente per controllare se per caso erano necessari prelievi o iniezioni, e saltò fuori che era necessario un prelievo.
Ruggero sospirò, e aprì coi denti il contenitore della siringa sterile per i prelievi, poi Ruggero disse al puledro :
“Ascoltami... rilassa i tuoi muscoli...farà meno male...”, a quel punto si avvicinò al paziente, che alla vista della siringa quasi perse la testa dalla paura : il puledro cominciò ad agitarsi sul lettino, si mise a piangere e strillare ed scalciava dappertutto, nonostante ciò, Ruggero contnuò ad avvicinarsi, e quando fu vicino alla gamba anteriore destra, Ruggero strinse fermamente la gamba e infilò l' ago lentamente nella carne, poi, fra urla sempre più acute cominciò a prelevare il sangue: ogni secondo che l' ago rimaneva nella carne del puledro diventava sempre più doloroso per Ruggero e per il paziente alla fine Ruggero cominciò a togliere l ' ago dalla carne, una volta fatto ciò, Ruggero coprì la ferita con una benda di cotone grezzo: fastidiosa per una pelle delicata, ma tant' era...
Fatto ciò, Ruggero vide che il puledro alzare la testa, e guardarlo con terrore, e sembrò spiccicare delle parole per la prima volta per tutta la visita :
“Sharpie...ha fatto bene ?”
Ruggero, una volta ricordatosi che il nome del puledro era Shap Edges, cominciò a ridere di cuore e disse “Certo che hai fatto bene ! Voglio dire, la tua paura di pochi secondi fa era giustificata, considerando tutto ! Sfido chiunque altro puledro dlla tua età a fare il contrario !” e detto questo Ruggero diede una passata con le mani nella criniera grigistra del puledro, facendo sorridere quest' ultimo.

Due ore dopo, l' Infermiera Redheart arrivò nello studio di Ruggero accompagnata da due pony che, a giudicare dalle macchie di colore e dalla spropositata quantità di pennelli e secchi colore che portavano, erano imbianchini.
L' Infermiera disse “Suppongo che tu avevi ragione, per questo ho assoldato questi imbianchini per Ricolorare queste stanze, per il resto, come hai detto te, si vedrà in futuro.”
Ruggero disse “Ottimo, infermiera, torni pure al suo lavoro”, poi Ruggeor si rivolse agli imbianchini “Per piacere, che la sala d' attesa sia ricolorata di rosa, e lo studio effettivo di giallo”e i due pony obbedirono.

Poche ore dopo Ruggero tornò a casa per il pranzo : quando entrò, il novello medico vide Giovanni cucinare qualcosa assieme alle puledre incontrate il giorno prima, Ruggeor le salutò educatamente, ma quest' ultime sobbalzarono di sorpresa.
Sweetei Belle disse “Buo..buongiorno signor Ruggero...”
“Non è necessario chiamarmi “Signore”, dopotutto ti sto offrendo ξενια, non vedo perchè trattarmi con così tanto rispetto. Comunque, perchè siete venute nella mia umile casa ?”
Applebloom rispose “Giovanni ha detto che se volevamo potevamo venire a casa tua, dopo gli eventi accaduti a scuola.”
“Uhm, quali eventi ? Sono curioso di sapere cosa ha fatto mio fratello di interessante...”
“Accomodati allora, e scoprirai...”

Capitolo 5
Scootaloo si sedette su uno dei cuscini della sala da pranzo dell' umile appartamento di Ruggero, e cominciò a raccontare :
“Noi tre, ovvero io, Applebloom e Sweetie Belle, stvamo andando a scuola come tutte le mattine, quando abbiamo visto Giovanni mettere dei manifesti sui muri : ci siamo avvicinati a lui, e gli abbiamo chiesto spiegazioni, esso ci ha detto che gli avevi l' ordine di mettere dei manifesti per spiegare la tua e la sua situazione urbi et orbi, anche se non ho capito che intendeva dire...”
Ruggero rispose prontamente “Significa che era un messaggio al mondo e alla città”
“Oh, ok, poi Sweetie Belle ci fece notare una cosa : quel giorno dovevamo portare qualcosa da mostrare, e io me ne ero scordata, e ho pensato pensato “Anche se è probabile che diventi uno studente ordinario con noi, come soluzione di ripiego...”, quindi ho chiesto a Giovanni se gli dispiaceva fare da oggetto.”
“Astuto, ragazzina, con un po' di insegnamento sull' oratoria potresti diventare come me...”
“Giovanni non accettò, ma disse che comunque desiderava accompagnarci e dopo aver piazzato l' ultimo manifesto, tuo fratello mi seguì fino all' entrata: subito cominciano i problemi con due signorotte, tali Diamond Tiara e Silver Spoon. “
Ruggero si diede una grattata alla barba, poi disse “Suppongo, dalla mia umile conoscenza della lingue d' Albione, che queste due puledre provengono da famiglie ricche, dico bene ?”
“Esatto, oltre ad essere arrognati altre ogni limite. Comunque, appena mi vedono mi dicono :
“Ehi, pollo senza destino, che è quell' affare ?”
Giovanni si offese terribilmente “Non sono una cosa, sono una persona !”
Silver Spoon rispose “Ah, quindi sei un minotauro deforme ? Interessante...”
“Non sono un minotauro deforme ! Il minotuaro E' il deforme !”
“Vedo che ti difetta anche il cervello: non una grossa sorpresa, considerando chi ti sta accompagnando”
Giovanni poi chiuse le mani, e minacciò “Che hai detto di Scootaloo, puledretta ?”
“Ho detto che tu sei un deforme come Scootaloo : dopotutto, ha una menomazione fisica”
A quel punto anche io m' offesi, e dissi “Il concetto di “panni degli altri” non esiste in te, vero ?”
Quando dissi queste parole però Giovanni era già su Silver Spoon, strangolandola con le sue sole mani”
Ruggero guardò Giovanni con un sorriso compiaciuto
“Da quanto mi risulta, nessuno ha visto niente, però suppongo che Silver Spoon ha preso un bello spavento”
Giovanni diede un colpo sul petto “Direi di sì : nulla sfugge alla presa dello scorpione !”
Ruggero ridacchiò : il nome della presa era inventata, ma il fatto che avesse imparato a lottare contro qualcuno guardando lui combattere col padre lo rendeva contento.
Scootaloo continuò : “Appena fu il momento di entrare in classe, Silver Spoon stava anocra farneticando su quello che era appena successo, e commentò “Quel pollo... quel pollo col minotauro deforme... e..e..le sue braccia pronte a strangolare... chi gli si oppone... non...non avete idea...”
Dopo due ore, Silver Spoon se ne è andata da scuola a causa della crisi di nervi... direi che ha una mente piuttosto fragile, forse il fatto che suo padre sia propietario di un manicomio aiuta...”
“Direi, specialmente se il padre si è incavato una casa nel posto di lavoro... comunque, e come mai siete venute qui in ogni caso ?”
“Volevamo vedere dove abitava Giovanni, oltr che farvi un regalino culinario”
Ruggero rispose felice :“Oh, ma che gentili ! Cosa c' è di buono ?”
“Hamburger di erba, patate scaldate al burro e cotoletta di riso”
“A parte l' hamburger di erba, non commestibile per noi, il resto è ottimo ! Grazie, godetevi pure questa bevanda proveniente dalle steppe mongole !”, e Ruggero porse alle tre puledre l' anfora col late cagliato mischiato a menta e miele, le puledre presero un sorso, ma fecero una faccia schifata appena lo assaggiarono.
“Oh, capisco, fa niente, ci avete comunque provato” commentò Ruggero.
Una volta che il cibo fu in tavola, tutti mangiarono in modo abbondante, fino a quanti tutti non rischiarono di vomitare.
Una volta finito il lauto pasto, Ruggeor guardò l' orologio e disse :
“E' stato un piacere stare con voi, ora vado a fare la parte pomeridiana del mio lavoro, divertitevi !”
Detto questo, Ruggero fece cenno di saluto e uscì di casa, e camminò verso la clinica : gli sguardi dei pony erano sì di stupore, ma ciò non li aveva dissuasi dal continuare le loro faccende quotidiane, e per Ruggero questo era un buon segno: stavano cominciando ad avere un comportamento più sano verso di lui.

Entrato nel suo studio, Ruggero diede un' occhiata all' agenda in pura pelle di capra, e vide che erano programmate per il pomeriggio altre tre visite ( dirottate ovviamente), ergo Ruggero per passare il tempo cominciò ad riorganizzare i cassetti e gli scaffali dello studio dimodche lui potesse trovare tutto nel minor tempo possibile, e in un' oretta tutto era in ordine: non uno strumento arrugginito si trovava più nei cassatti, ma tutta quella ferraglia fu infilato in un sacco su cui c' era il simbolo di pericolo battereologico/chimico.

Mezz' ora dopo, il primo paziente arrivò : era una puledra dell' età simile a quella delle puledre amiche di suo fratello, il suo manto magenta e i suoi occhi spaesati verdi : evidentemente, era nervosa per quello che poteva accadere, questa puledra era accompagnata dalla madre, identica in molte cose a parte per il suo manto, un magenta spezzato da macchie nere, e per il fatto che la madre aveva gli occhiali.
Ruggero guardò lo scopo del primo appuntamento : “Visita per Blood Rose”, e già il nome fece pensare a qualcosa di... preoccupante.
Ruggero disse alle due di entrare, e chiese alla madre il motivo della sua venuta, e la risposta causò evidedente disturbo in Ruggero :
“Mia figlia... ha perso il controllo della vescica...”
Sulla fronte porosa di Ruggero apparve uan goccia di sudore : la cosa poteva essere piuttosto difficile da spiegare a chi ne era affetto, specialmente se le cause non erano fisiche; ma Ruggero sapeva che doveva essere fatto, ergo si avvicinò alla puledra e domandò con voce calma e tranquillizzante :
“Allora, Blood Rose, dici che ultimamente ti fai la pipì addosso, vorrei sapere : senti effettivamente lo stimolo, ma quando vai al bagno non esce niente, o per caso la cosa accade senza preavviso ?”
Blood Rose tentennò : “Bhè... non è vero che mi faccio la pipì addosso piuttosto spesso”
Ruggero capì subito che la puledra non sarebbe stata molto collaborativa, forse perchè paurosa di interventi dolorosi o/e umilianti.
“Quindi mi stai dicendo che non lo fai ? E allora perchè sei qui ? Su, sii onesta”
“Dottore... è perchè mia madre è paranoica.. non mi faccio la pipì addos..” la puledra fu tradita dalla sua stessa vescica, che sembrava offesa dal fatto che lei ignorasse i suoi problemi.
Ruggero sniffò per pochi secondi, poi commentò :
“Che cosa è successo, piccola ? Non credo che questa sia acqua pura...”
Blood Rose si raggomitolò e si mise a piangere :
“E va bene, mi urino addosso, ma non mi operi o mi faccia delle punture, la prego !”
Ruggero la guardò con pietà per un paio di minuti, aspettando che si calmasse : pensava che per lei sarebbe stato meglio che la causa scatenante fosse curabile con un' operazione, invece che il contrario, considerando il possibile shock risultante dalla rivelazione, ma Ruggeor comuqnue capiva la sua paura.
Egli disse“Se non è necessaria un' operazione o l' uso di strumenti intramuscolari, ciò non accadrà, ma se non rispondi non posso prometterti nulla.”
Blood Rose, or un pochino più calma, rispose “Cosa desidera sapere ?”
“Prima di tutto, ricominciando dalla prima domanda : senti effettivamente lo stimolo, ma quando vai al bagno non esce niente, o per caso la cosa accade senza preavviso ?”
“Accade in modo impprovviso”
“Ok”, Ruggero scribacchiò su un librettino “Prossima domanda : prima che questi... “incidenti”, iniziassero, quante volte andavi al bagno a defecare in media ? Se te lo ricordi”
Blood Rose fece una faccia confusa, poi rispose “Due volte... una al mattino una prima di andare a dormire... perchè questa domanda”
Ruggeor finì di scrivere, poi rispose “Perchè se sie andata solo due volta al bagno prima che gli incidenti iniziassero, posso escludere infezioni o difetti genetici.”
Ruggero poi si rivolse alla madre :” Comunque, suppongo che si tratti di un accumulo di feci, direi che però una radiografia con contrasto potrebbe fugare i nostri dubbi. Prenda appuntamento col radiologo e torni qui fra una settimana, poi vedremo cosa fare”.
Quando Ruggero finì di parlare, egli cominciò a scrivere sull' agenda l' appuntamento per la settimana successiva, quando Ruggero sentì Blood Rose fargli una domanda :
“Dottore...”
“Sì ?”
“Fino a quando non si trova il motivo che mi rende così, che dovrò prendere ?”
Ruggero disse scherzosamente “Assolutamente niente tre volte al giorno ! Non posso darti niente per questo problema... per ora, al limite bevi un po' di meno”
Blood Rose annuì, poi se ne andò con la testa abbassata dalla tristezza : Ruggero compatì la puledra, ma sul momento non poteva fare molto.

Le visite successive erano normali visite di controllo : l' una aveva dato esito di sovrappeso e malnutrizione in termini di calcio ( con sommo scorno del padre che accompagnava il paziente); l' altra visita non fu nulla di particolare.


Tornato a casa, Ruggero si sedette sui cuscini della sala da pranzo e cominciò a fare un calcolo delle spese necessarie a dare una sistemata alla casa ed acquistare cibo decente : dopotutto, presto o tardi i centesimi di rame di valore inestimabile in quel mondo erano destinati a finire, ed era necessario avere un fondo d' emergenza in caso di problemi... Ruggero cominciò a sfogliare un libretto dei servizi trovato in uno scaffale abbandonato : la data segnata era “1650”, ma dopotutto solo Dio sapeva che anno era lì.
Ruggero guardò dentro, e confrontò le tariffe di ciascun lavoratore : dall' imbianchino che si fa pagare poco ma al contempo usa verinici pericolose e dipinge a casaccio, all' imbianchino impeccabile et perfetto, ma con costi proibitivi, alla fine Ruggero trovò il migliore per i suoi scopi per un imbianchino che, a suo dire, “aveva imbiancato le mura delle fabbriche di Fillydelphia, e che quest' ultime erano rimaste grigiastre, invece di scrostarsi”: Ruggero non sapeva nulla di quella città, ma se queste ultime mura non si erano scrostate e si erano solo ingrigite, ciò era abbastanza per assoldarlo, e poi costava piuttosto poco, nemmeno un quarto del suo salario di 30 pezzi : il lavoro di quell' imbianchno era sui 5 pezzi.
Ruggero ci mise molto meno a trovare dei muratori adatti ai suoi scopi : le opzioni erano una compagnia di giovini sbandati che si erano appena organizzati per fare lavori di ristrutturazione, e una ditta professionale, ma costosa e che desiderava un piano delle ristrutturazione molto accurato, e Ruggero di certo non aveva intenzione di pagare un geometra...
Dopo aver dato istruzioni abbastanza precise per i muratori che sarebbero giunti il giorno dopo, poi Ruggero alzò gli occhi dal libretto, e vide Giovanni tornare in casa con uan faccia felice e i vestiti un po' sporchi.
Ruggero chiese : “Fratello, che hai fatto per conciarti così ?”
“Bhè, mi sono unito alle Cutie Mark Crusaders e siamo andate a scavare la torba...”
“Ohibò, scavare la torba, certo che la noia ti fa fare le cose più strane... e che ci avete fatto con la torba scavata ?”
“Bhè, abbiamo testato un' eliopila... solo che la palla si è staccata e si è messa rotolare per i campi...”
Ruggero si immaginò la scena e rise “In mezzo ai campi ! Per caso avete fatto dei danni, o avete solo spaventato a morte tutti i vecchi nel raggio di dieci kilometri ?”
Giovanni rise pure lui “No, però ci siamo presi un bello spavento noi, per fortuna siamo riusciti a riprenderci l' eliopila prima che qualcunola vedesse.”
“Capisco...”

Capitolo 6
Poi Giovanni si mise a preparare la cena di sua spontanea volontà, anche se Ruggero gli aveva sconsigliato di farlo : Giovanni pensava che il fatto di essere il fratello minore lo rendeva automaticamente un servo del maggiore.
Fatto ciò i due andarono a dormire.
Ruggero sognò una porta di corno aprirsi, e all' interno vide se stesso vestito da soldato ed armato con un fucile mitragliatore entrare in un tunnel piuttosto grosso, accompagnato da altri due soldati che stavano scortando... puledre ?
Sì, i soldati e lui stavano scortando delle puledre, che non erano tra l' altro neanche un po' preoccupate per ciò che stava accadendo introno a loro Ruggero non capiva come mai dei soldati umani stavano scortando i piccoli femminili di pony, ma capiva che stava per accadere qualcosa di grave, ed infatti, appena il gruppo giunse a uno snodo nelle tubature, Ruggero sentì dei rumori: egli tolse la sicura dall' arma, poi diede uno sguardo a destra e sinistra, e con un cenno disse ai compagni di togliere la sicura pure loro, e di mettersi in cerchio attorno alle puledre : non dovevano morire, o almeno, il loro sangue doveva prima mischiarsi a quello dei soldati.
A quel punto, il nemico si palesò : una serie di figure scure, striscianti, sgocciolanti, e sopratutto, inquietanti nel loro parlare, o meglio, sussurrare :
“Ho visto dolore nel futuro... lasciati al suo abbraccio.. e lascia pure loro nel grandissimo abbraccio...”
“Il tuo fallimento porta morte... se non agisci, non avrai rimorsi....”
“A morte al debole...” Ruggero e compagni aprirono il fuoco : molti nemici striscianti caddero sotto i colpi dei soldati e di Ruggero, sporcando le pareti dei tubi di sangue giallo-rosso e odorante di candeggina.
La lotta andò avanti così, i compagni commentavano quello che stava accadendo, fino a quando uno dei compagni, il più esile, fu colpito alla gamba da uno degli striscianti : esso cadde a terra, per poi essere ucciso dalle mani di tre striscianti : Ruggeor calciò via gli aggressori, ma il compagno rimaneva esamine sul pavimento con gli occhi vitrei, segno che era morto.
Ruggero fu preso da rabbia improvvisa, e cominciò a sparare con le armi a tutto spiano : decine e decine di strsicnati vennero fatti a pezzi dal mero volume di fuoco, ma quando Ruggero fu costretto a ricaricare, esso fu colpito alla schiena da uno degli striscianti : il dolore che sentì fu lancinante, e quasì rovinò a terra, ma Ruggeor non lo fece, e invece usò una mano libera per prendere la testa dello strisciante e schiacciarla, poi, preso dal dolore e dalla disperazione, Ruggeor urlò :
“Horridoooo !” e caricò gli striscianti con coltello sguinato : fu ferito da tutte le parti, la sua carne viva era mostrata alla aria, ma al contempo egli aveva ucciso a coltellate utti gli striscianti che stavano attacando lui, il suo compagno e il bersaglio.
Il compagno si avvicinò e disse :
“Dumkopt ! Potevi ezzere ucciso !”
“Non ha importanza : sono pur sempre vivo, e la via è libera”
“Non avere importanza : era comunque una mozza ztupida”
“Sai, a volte mi chiedo se hai idea di quale è il nostro scopo”, e fu così che il sogno finì, e Ruggero si svegliò nel suo letto abbastanza sudato : il sogno era preceduto dall' immagine di una porta di corno : anche se sembrava irrazzionale, in genere i sogni che erano preceduti dall' immagine di una porta di corno, una volta interpretati, si avveravano, e questa volta il messaggio sembrava piuttosto esplicito : nella sua nuova professione di medico, se vuole aver chance di non deprimersi per aver causato la morte fisica o morale di un paziente, o cominciare a sentirsi Dio, doveva “uccidere” i suoi falsi ideali e cominciare ad affidarsi alla logica, poiché andare su istinto non porterà a nulla, ma al contempo di non perdere la propià umanità nel processo.
Quando Ruggero si alzò per preparare la colazione, egli notò che era finito il cibo... non vedendo alternative, Ruggero si vestì, scrisse una nota per il fratellino e cominciò ad uscire di casa per vedere se c' era un posto dove fare colazione a quell' ora : dopotutto, forse i bar aprivano anche lì alle sei e mezzo del mattino, ma le sue aspettative furono deluse : tutti i bar erano disperatamente chiusi, e tutti aprivano alle sette e mezzo...egli tornò a casa nervoso, e una volta dentro si mise a passeggiare per casa, fino a quando non si svegliò suo fratello, il quale andò subito al bagno, poi uscire e dirigersi in cucina, ma Giovanni venne fermato da Ruggero, e quest' ultimo disse :
“Ok, senti questa Giovanni : non c' è nulla da mangiare per colazione, ergo ora usciamo per prendere qualcosa a un bar... e quando saranno le nove di mattina, dovrai andare a comprare qualcosa da mangiare, preferibilmente, guarda bene cose c' è scritto negli ingredienti : qui le salciccie sono fatte di sedano e paglia tritata, e gli hamburger d' erba”
Giovanni lo guardò con i suoi soliti occhi stanchi : “Oh, ok, mi vado a vestire...” e Giovanni andò a mettersi i vestiti.
Dieci minuti dopo, quando Giovanni finì di vestirsi, i due fratelli uscirono di casa, e si avviarono verso il bar centrale del paesino, e appena entrarono, la coppia fu accolta da una macchia rosa, che saltellava qua e là senza posa e urlando cose non facilmente compensibili.
Ruggero, dopo la prima reazione di spavento, che lo fece balzare all' indietor e tirare su i pugni, si calmò e disse :
“Aehm... per cortesai... qualcuno mi spiega cosa sta succedendo qui ?”
Il turbinio cessò, rivelando la figura di un pony rosa con capelli simili allo zucchero filato : Ruggero si inchinò leggermente e disse :
“Bene, signora, cosa desiderate da me ?”
Il pony rosa disse : “Non ho chiesto nulla, di particolare, volevo soltanto chiederti come ti chiamavi : non ti ho mai visto in giro, nonstnatei l fatto che sono una che vede una sacco di gente ogni giorno, come faccio a consocere tutti ? Ma è semplice, gli invito alle feste ! Oh, già , ne dovrò preparareu na di benvenuto per te perchè...”
Ruggero, che ormai aveva perso il filo del discorso, provò a far ricominciare il discorso alla cavalla iperattiva : “Cara signora, capisco la vostra eccitazione nel vedermi, ma dovrebbe parlare più lentamente : il mio apparato uditorio non è capace di captare quello che sta dicendo...”
Giovanni si aggiunse alle richiesta : “La prego signora, smetta dia saltellare in giro : sta soltanto turbando il nostro equilibrio mentale, oltre che a farci perdere un sacco di tempo”
Il pony rosa smise di parlare e disse “Ok, il mio nome è Pinkie Pie, piacere di conoscervi !”
“Piacere mio, Ruggero Giuratrabocchetti, medico tirocinante nella clinica “Pietà Equina” di Ponyville”
“Giovanni Giuratrabocchetti, NESW”
“NESW ? E che significa ? E' un tipo di dolciume ?”
Giovanni si grattò dietro la testa e disse “Veramente significa “Not Engaged in Study or Work”... el a cosa non mi fa onore...”
Ruggero diede una pacca sulla testa di Giovanni dicendo : “Normale, visto che ti iscirverò a scuola solo oggi, comuqnue, non che il fatto che non stai facnedo nulla ti sminuisca, specialmente a quest' età...”, Giovanni fece un sorrisetto compiaciuto, poi tornò alla cavalla.
“E... mi dica, signora Pinkie Pie, cosa ha detto nel resto del suo discorso ? Non abbiamo capito le vostre parole.”
Pinkie Pie rispose “Non è necessario essere così bloccati, Giovannino ! Rilassati ! Comunque, chiedevo come mai non vi ho mai visti, e che forse era il caso di fare un party di benvenuto”
Ruggero rispose con un sorriso beffardo “Se non è una versione rimpicciolita dell' Oktoberfest, allora non vale la pena !”
Pinkie Pie guardò confusa Ruggeor “ktoberche ?”
“Oktoberfest, una grandissima festa tedesca ove si beve birra a fiumi.”
“Birra ? In genere la birra non si beve alle feste : in genere si beve così a caso...”
Ruggeor partì per la tangente : “Non credo che ti scoli una treppista a cuor leggero... né ti sogneresti mai di berti un' Ale ad un ricevimento.”
“Di cosa stai parlando ?”
Ruggero guardò impaziente l' orologio, notò l' ora tarda e disse : “Mi sucsiate, ma devo fare colazione : a più tardi, signora” e Ruggero trascinò Giovanni con sé all' interno della pasticceria, ove comprò qualche bignè alla creme e nocciola, questi ultimi vennero mangiati in boccone seduta stante, poi i due fratelli si seperarono : l' uno andò al lavoro, l' altro tornò a casa per prendere i soldi e fare compere.

Giovanni, una volta tornato a casa, si affrettò a cercare i pezzi d' oro con cui pagare il cibo : egli cercò sotto i cuscini, dentro la bocca aperta di alcune maschere, nelle tasche dei pantaloni, ma nulla : Giovanni cercò semrpe più freneticamente, fino a quando Giovanni non capì che Ruggeor si era dimenticato di depositare i soldi in casa, e che quindi avva lasciaot tutto nei pantaoli da lui indossati.
Realizzato ciò, Giovanni si affrettò a raggiungere la clinica dove lavorava suo fratello maggiore : Giovanni corse per metri e metri, e una volta giunto lì, salutò con un cenno di inchino l' infermiera e disse :
“Buongiorno, signora, sove posso trovare il Dr. Ruggeor Giuratrabocchetti ?”
L' infermiera si voltò, diede un veloce sguardo a Giovanni e disse :
“Suppongo che tu sia suo fratello Giovanni... bhè, da quanto ne so, egli è nell' asilo cittadino a fare le vaccinazioni...cosa ti serve ?”
“Lui mi ha detto di andare a comprare qualcosa da mangiare coi soldi che erano in casa... il problema è che se li è portati dietro...”
“Capisco... ma temo che lo dovrai fare questo pomeriggio... “ l' infermiera poi cambiò il suo tono ad uno di sarcasmo, che però non fu recepito da Giovanni “a meno che tu non voglia irrompere lì e richiedere i soldi a Ruggero mentre sta lavorando...”
Gli occhi di Giovanni brillarono : sembrava un' ottima idea ! Egli ringraziò l' infermiera, poi corse via, verso l' edificio suo destinazione.
Una volta giunto lì, Giovanni diede una veloce occhiata all' ingresso dell' edificio : l' ingresso era protetto da due pony che a giudicare dal grembiule e l' anello pieno di chiavi alla cintura, dovevano essere bidelli a metà tra il “fuori servizio” e il “da poco in servizio”.
Giovanni capì subito che non era l' entrata ideale, ergo si mise a girare intorno alle siepi, fino a quando non vide un buco nelle recizione e nel cancello : la siepe era abbastanza folta per non far vedere cosa c' era dietro, ma non abbastanza per impedire l' entrata di un mammifero bipede di circa otto anni.
Giovanni cominciò a spezzare i rami, poi trattenne il respiro e ci passò attraverso : si fece un piccolo taglio sulla mano scavalcando una sbarra arrugginita, ma Giovanni non se ne preoccupò : secondo quanto diceva Ruggero, l' antitetanica durava per dieci anni, e lui l' aveva fatta a cinque... era ampiamente fuori pericolo.
Una volta nel giardino, Giovanni diede uno sguardo alle finestre per veder dove si trovava suo fratello e vide nell' ordine : due classi decorate alle finestre con (pessimi) disegni di quello che supponeva essere suo fratello, anche se a giudicare dai disegni, Ruggero era una creazione di Dalì sotto gli effetti di sostanze stupefacenti; una finestra con grata che faceva supporre un ripostiglio; una stanzetta con un tabella con “X” e “V” su di essa, e diversi nomi, accanto ai nomi c' era l' immagine di una siringa e di uno stetoescopio... Giovanni capì subito che era sul bersaglio, ovvero l' infermeria ove suo fratello operava.
Giovanni comunque non se la sentiva di interrompere il lavoro di suo fratello maggiore, e si mise semplicemente a guardare che stava succedendo : una fila piuttosto lunga di puledri passava davanti a suo fratello, vestito con un camice sì bianco, ma con il risvolto interno pieno di caramelline, che venivano distribuite ai puledri che non si erano lamentati troppo durante la procedura; la maestrina tentava di tenere in riga i figlioli presenti, anche se era evidente che non poteva farlo : la forza dei puledri, dopotutto, era nel numero...
Venti minuti dopo, fra scenate di proporzioni bibliche che videro una puledra urlare come una matta fino a farsi sentire da dove era appostato Giovanni e la mirabile visione di Ruggero che rompeva la sua faccia dura da professionista per lasciarsi andare in uno sguardo di tenerezza verso un paio di piccoli pazienti particolarmente impauriti per ciò che stava per accadere, Giovanni riuscì ad attirare l' attenzione di Ruggero, ora uscnete dall' edificio : Giovanni uscì da odve era entrato, e salutò il fratello :
“Buongiorno Ruggero, credo che tu abbia dimenticato qualcosa...”
Ruggero disse leggermente sbuffnado : “Cosa ? Non farmi perdere tempo”
“Ti sie dimenticato i soldi nella tua tasca : ti ho seguito fino a qui per cercare di ottenerli, ma non ho trovato momento migliore per domandartelo, quindi scusami per averti preso nel momento peggiore”
Ruggero diede una veloce passata alle tasche, e tierò fuori i venti pezzi per fare la spesa :
“Tieni, questo è quanto, scusami per la mia reazione di prima ma ero abbastanza nervoso. Il rapporto di fine missione mattutina è all' una. Buona fortuna” Ruggero sorridette e si dileguò.


Capitolo 7
Una volta finito il suo dovere alla clinica, Ruggero di avviò verso la biblioteca, a vedere se riusciva a prendere qualche libro su cui mettersi a studiare in futuro, considerato il fatto che non aveva idea delle malattie che affliggevano gli abitanti di quelle terre, né aveva una grandissima conoscenza dei medicinali che prescriveva, e poiché necessitava di tali consocenze e non aveva idea di dove rivolgersi, Ruggero pensò che la cosa più sensata era andare nella bibilioteca cittadina, e sperare di trovare ciò che cercava.
Appena arrivato nella biblioteca, Ruggero entrò e notò una faccia familiare nell' edificio : la Principessa Twilight Sparkle. Ruggero era confuso da tale visione: perchè la governatrice ti questo stato viveva in una libreria ?
Ma egli bollò la visione come “eccentricità”, fece un silenzioso inchino, poi si avviò verso che, supponeva, fosse la sezione dei libri universitari... però lui non sapeva CHE libro gli serviva di preciso, si mise semplicemente ad accumulare libri di medicina alla rifunsa, promettendosi di poi controllare quale era il più utile più tardi... quando però Ruggero provò a tirare fuori un libro dal mucchio, non si accorse che la pila stava vacillando pericolosamente, e appena egli urtò il mucchio col gomito, causò la rumorosa caduta dei libri.
Il fracasso attirò l' attenzione di Twilight, che si voltò con l' intenzione di fare il segno di silenzio, quando si accorse chi aveva fatto rumore, e come lo aveva fatto : Twilight si alzò dalla sua postazione, e si avvicinò a Ruggeor, il quale si inchinò.
“Vedo che sei venuto qui, nella biblioteca nonché la mia casa : cosa ti ha portato qui ?”
“Mi servivano dei libri per lo studio dell' arte medica, eccellenza, ma non avevo idea di cosa mi potesse servire allo scopo, ergo ho preso in modo casuale i libri universitari sull' argomento e lgi ammucchiati, ma quando ho provato a verificare se potevano essere utili ho causato per errore il rovinare della pila. Spero di non averla distrubato troppo.”
“Oh, capisco... e quali sono le tue conoscenze in campo medico, secondo il vostro sistema di studi e professioni ?”
“Tecnicamente avrei fatto un solo anno di studi e non potrei praticare la professione, ma sapete come è, tentavo di fare il tirocinio prima del tempo. Comunque, ho idea dell' uso di motlo farmaci e di come comportarmi in determinati casi, ma mi mancano le conoscenze più avanzate”
Twilight corrucciò la sua faccia :
“Mmmm, capisco, ma temo che nulla che io abbia ti possa aiutare : tutti i libri che vedi sono o troppo vecchi, o contengono cose che suppongo tu sappia già. Posso comunque procurarteli in un paio di giorni grazie alla Biblioteca Reale di Canterlot...”
Ruggero non capì a che città si stava riferendo, né se questa “Biblioteca Reale” aveva effettivamente ciò che gli serviva, ma da come la Principessa ne parlava, sembrava molto ben fornita.
“Grazie eccellenza, metterò ordine qui, poi me ne andrò.”, detto questo Ruggeor si mise in modo paziente a riposizionare i libri in ordine alfabetico.
Ruggero, una volta ricordatosi che doveva iscrivere Giovanni a scuola, ergo si avviò verso la scuola, e appena arrivato al cancello, aspettò l' uscita di una presunta maestra della scuola : una volta che ella fu fuori, Ruggeor si avvcinò ad ella, e disse che voleva iscrivere alla scuola suo fratello, anche se quest' ultimo sarebbe stato obbligato a slatare le lezioni di Religione...
Poi Ruggero tornò a casa, fu accolto dall' odore della vernice fresca in salotto : andò vedere nel salotto coem era venuto il tutto, e Ruggeor vide che la cosa non era pessima : neanche una sbavatura, neanche un mobile rovinato : tutto era stato dipinto in modo perfetto... ovviamente, non poteva mangiare per il momento lì, ergo egli andò incucina, e vide Giovanni preparare delle cotolette di riso alla salsa Worchester.
“Ci trattiamo bene oggi, eh ? Come è andata la tua giornata da liberto ?”
“Bene, dopo il mio tentativo di entrata all' asilo dove eri stazionato, io sono andato a fare compere in una negozio poco lontando, ove ho comprato scorte sufficenti per quattro persone per un mese : dovrebbe bastare per noi. Poi sono andato in giro per la città, senza fare nulla di particolare : sai come è, non c' è nulla da fare prima di mezzogiorno...”
“Ovviamente non c' è nulla da fare, comunque per mia fortuna sto ricevendo qualche extra nel salario : con i soldi di questi extra dovrei riuscire a pagare il materiale scolastico per te...”
“Dipende quanto sono grandi questi oboli e quanto costa il tutto..”
Ruggero prese una cotoletta
“Dieci pezzi di extra, con dieci pezzi ne escono fuori due di quaderni e quattro penne... ho fatto quattro visite ormai e un servizio di comunità, dovrei riuscire a pagarti un armamentario”
Giovanni prese la salsa, l' insalata e il sale e commentò :
“Secondo te, a scuola, mi tratteranno dignitosamente ? O si comporteranno come a casa ?”
Ruggero diede un morso al suo cibo
“Non ne ho idea, ma suppongo che se sai ingraziarti la docente dovresti riuscire ad avere protezione decente a scuola...”
Giovanni mangiò l' insalata e cominciò a mangiare la cotoletta
“E per fuori, posso sempre chiamarti”
Ruggero diede una pacca sulla spalla di Giovanni “Esatto, fratello mio: dimmi dove è il problema, e vedrò di sistemartelo”.

Poco dopo fu il momento per Ruggero di tornare al lavoro : dopo aver salutato suo fratello, Ruggeor prese la sua giacca confezionata da Rarity e simile alle giacce degli ufficiali di fanteria e si incamminò verso la clinica.
Arrivato all' interno del posto di lavoro, Ruggero notò che, finalmente, la porta dello studio era senza quel pomello inappropiato, e aveva la scritta operta da una mano di vernice bianca : finalmente il suo posto di lavoro era in condizioni decenti.
Entrato nello studio, Ruggero si mise a leggere svogliatamente un libro sulle malattie che affligevano quelle terre : difterite; rabbia; tetano; peste del destino...
Quest' ultima malattia attirò l' attenzione di Ruggero, il quale si fermò dallo sfogliare e si mise a leggere :
“Malattia antica ma non debellata causata da un batterio, si manifesta con la comparsa di segni del destino multipli su tutto il corpo del malato. Il batterio altera anche il sistema nervoso del pony affetto, obbligandolo ad eseguire ciò che i segni del destino gli stanno dicendo di fare, fino a quando il malato non muore di sfinimento. La malattia, a causa della sua tendneza a spargersi rapidamente e a resistere alle cure antibiotiche, ha in passato richiesto la creazione di sanatori, chiamati dalla gente comune “Fine di percorsi” ove lasciare i malati al loro destino, sperando che sopravvissuti potessero uscirne guariti e con la cura in corpo. A causa della morte di tutti i malati però, non si è ancora riusciti a trovare un vaccino. Per vedere la procedura standard su questa malattia, consultare la pagina 270”
Ruggero rimase per un attimo perplesso : che erano i “segni del destino” citati nel testo ?
Poi pensò ai simboli sui fianchi di ogni pony adulto che avea incontrato finora, pensò che lavoro facevano, ai loro simboli, e alla fine Ruggero capì : i “segni del destino” erano praticamente i marchi con cui ogni pony determinava il proprio lavoro, o comunque, la cosa che sapeva fare meglio; poi Ruggero pensò a come era ridotto lo studio prima, e capì : il posto era sì un sanatorio, ma non era che i pazienti erano stati uccisi dai medici... sembrava che qualche malato avesse preso come segno del destino aggiuntivo qualcosa riguardante l' uccidere, e che l' afflito avesse obbedito... la cosa inquietò Ruggero : non c' era cura, non c' era modo di trattarli se non rinchiuderli in stanzini con un poco di cibo e sperare che non crepino... Ruggero sperava con tutto il cuore di non doversene occupare : dopotutto, la prospettiva di lascir morire qualcuno in uno stanzino buio non era una cosa che aveva intenzione di dire neanche a un adulto o a un vecchio, figurarsi dirlo ai genitori di un figliolo !
E appena finì di pensare ciò, Ruggero guardò l' orologio, vide che era il momento in cui doveva arrivare il primo paziente, Ruggero si alzò dalla sedia e si avviò alla porta : quando la aprì, lo spettacolo che si trovò davanti era alquanto... preoccupante : un puledro maculato marrone e bianco stava urlando qualcosa in quello che sembrava tedesco, pulendo il pavimento con gli zoccoli anteriori e un secchio legato alla schiena e stava provando disperatamente di non ridere.Tutto contemporaneamente.
Ruggero finse di togliersi degli occhiali immaginari, e guardò sgomento ciò che stava accadendo davanti ai suoi occhi : questo puledro, tale Pipsqueak, aveva il simbolo del tricolore tedesco sul petto, l' immagine di una bara spezzata sulla schiena ed infine il simbolo di un secchio sul fianco.
Il puledro era solo, e sembrava in un primo momento bloccato nelle sue azioni, ma alla fine riuscì a fermarsi per poco e a dire “Oh, salve dottore...”prima di muoversi molto lentamente verso l' interno dello studio.
Nel frattempo Ruggero tirò fuori un po' di oggetti per i prelievi di campioni : dopotutto, anche se era un medico novello e sembrava mancare di finanziamenti, Ruggero sentiva che era possibile per lui carpire il segreto di questo batterio... Ruggero vide il puledro ricominciare con la sua routine di urla tedesche, risate a malapena controllate et pulitura pavimenti: il medico commentò
“Vedo che non sei capace di muoverti da solo, Pipsqueak... vuoi una mano ?”
“Nein danke, herr Artz”, detto questo il puledro smise temporaneamente il suo ciclo e riuscì ad arrampicarsi sul lettino, fatto ciò, Ruggero si sedette pure lui, e chiese :
“Allora, quale è il problema ?” : Ruggero aveva capito benissimo il problema, ma era comunque una domanda di rito
“Mir geht es nicht gut” Pipsquak si fermò, poi ricominciò a parlare italiano “E' da tre giorni che sono queste condizioni... mi fanno male tutte quattro le gambe, e a forza di ridere mi sento il cuore in gola, e sento un irrefrenabile desiderio di vomitare... ciononstante, non posso fermarmi...”
“Capisco... ora lasciami prendere qualche campione” Ruggero andò verso il tavolo e tirò fuori da un casseto una siringa per prelievi : dopo aver lasciato andare un ciclo di azioni di Pipsqueak, Ruggero disse :
“Rimani fermo”, e il puledro, anche se nervoso obbedì.
La siringa entrò nella carne, e cominciò a riempirsi di sangue: quando la siringa fu piena ad un terzo, Ruggero la tolse dalla carne e bendò la ferita.
Fatto ciò, Ruggero si mise a pensare a cos' altro poteva prelevare per le ricerche... ma non gli venne in mente niente, fino a quando gli venne in mente un' idea
“Questa “peste” ricorda tanto la Morte Nera durante il 300... le cause della Morte Nera furono ratti e pulci... forse anche questa è causata da tali insetti...”, fu allora che Ruggero si voltò verso Pipsqueak
e gli disse :
“Per caso sei stato in contatto con dei topi, ultimamente ?”
“Nein, Arzt”
Ruggero perse un metodo per giungere alla cura... fino a quando non pensò che, forse, prendere il batterio, ed indebolirlo direttamente, invece che aspettare un sopravvissuto poteva funzionare.... il problema era capire COME, però aveva trovato il metodo per non farlo morire di sfinimento : addormentarlo...
Ruggero disse con una voce solenne :
“Bene, piccolo, hai davanti a te due scelte : puoi tornare a casa così come sei, per poi andare in una stanza buia con poco cibo per lungo tempo, o lasciare che io sperimenti su di te e che quindi tu possa peggiorare per un composto sbagliato. La scelta è tutta tua : non posso costringerti”
Pipsqueak rimase sconvolto da ciò che Ruggero aveva detto : il medico gli aveva detto che aveva due sole opzioni, entrabe potevano condurlo alla morte.. ed entrambe alla guarigione...
Pipsqueak decise : preferiva evitare di infettare ulteriormente gli altri pony e semplicemente offrirsi come cavia.
“Ho deciso, signore : diventerò la vostra cavia : ditemi cosa devo fare e lo farò”
Ruggero sorrise sardonicamente e disse “Per ora esci; prenditi dell' anestetico, ovvero le bombole segnalate come “etere”, vai nella stanza di quarantena, inala tre-quattro boccate, mettit sul letto e rilassati : vedrai che troverò un modo per sistemarti”
Il puledro sorrise e si avviò verso la porta, non prima però di aver passato altri tre-quattro cicli nel percorso.
Ruggero sospirò, e diede un' occhiata alle visite successive : normali visite di controllo, niente di che.

Capitolo 8
Dopo aver eseguito le visite programmate per la giornata, Ruggero diede un' occhiata all' orologio da polso, e vide che il suo turno di lavoro normale era finito... e che l' orario di lavoro straordinario era appena iniziato : Ruggero prese la sua giacca con dentro il contatore, i campioni di sangue e un paio di riviste, si avviò verso l' unità di quarantena della clinica, una volta giunto lì, egli si tolse la giacca, indossò il camice d' ordinanza e aprì la porta : dentro la stanza bianca e piena di filtri per l' aria, Pipsqueak stava ancora dormendo : la flebo coi liquidi era quasi vuota, mentre il catetere era a metà della sua capacità.
Ruggero cercò una sedia nella stanza, ma non ne trovò neanche una, ergo uscì da lì e ne prese una, e si pose sul fianco destro del letto.
Poco dopo, il puledro maculato si risvegliò con un piccolo sbadiglio e stirandosi
Ruggero disse “Bene, sei sveglio, possiamo cominciare : prima di tutto, dobbiamo riuscire a misurare i “cicli” di azioni forzate che avvengono ad intervalli regolari : avevo pensato all' inizio di seguirti ora per ora, poi mi sono ricordato dei problemi che ciò comportava, e così ho preso questo contatore”
Ruggero prese un contatore grigio con tre rotelle e un grosso pulsante sopra
“L' unica cosa che dovrai fare, per ora, è pigiare questo pulsante ogniqualvolta che un ciclo accade.
Sembrerà una stupidaggine, ma visto che nessuno ha idea di quali siano i segni di questa malattia che scompare, ho pensato che, considerato il fatto che i batteri causanti questa malattia controllano la mente, i segni della malattia che scompare fossero il minor numero di cicli ogni ora.
Visto che nessuno si è messo a contare i cicli, lo dovremo fare noi : vado per un' oretta di là a preparare le piastre di Petri per i test futuri, nel frattempo tu pigia il bottone del contatore ogni volta che un ciclo accade”.
Pipsquak disse “Ok, dottore, solo... cosa posso fare nel frattempo ? Non ho nulla, ora come ora...”
Ruggero rispose “E' vero... bhè, non ne ho idea, ma ho portato queste due riviste : se vuoi puoi leggertene una”
“Sarà fatto !”, quando il puledro disse questo, Ruggero entrò nel laboratorio adiacente alla stanza.
Quando Ruggero entrò nel laboratorio, la prima cosa che notò era lo stato di impolveramento dello stesso : sembrava che era dall' inizio dei tempi che nessuno aveva fatto pulizia in quel luogo.
Ruggero tossì in modo abbondante, prima di riuscire a localizzare ogni oggetto : il frigoriferetto spento; il forno un po' ammaccato; le piastre di Petri in bella vista e ancora sigillate; un microscopio ottico un po' rudimentale ed altri oggetti utili per lo scopo : Ruggero pulì le lenti del microscopio con un pezzo del camice, poi prese un vetrino, lasciò sopra di esso una goccia di sangue, e si mise a cercare pazientemente i batteri incriminati: trenta minuti e cinque vetrini dopo, Ruggero alla fine trovò il batterio : una volta determinato il colore del patogeno, un azzurro chiaro, Ruggero prese di nuovo i campioni di sangue, e li versò dentro i piatti di Petri, nella speranza che non dovesse andare a cercare il sangue infetto proprio nel cervello...
Fatto ciò, Ruggero cominciò a pensare su come lavorare sul patogeno per ottenere ciò che gli serviva, e dopo un poco di pensare, pensò che il miglior modo per determinare il metodo più efficace per indebolire il batterio era andare a vedere i tentativi fatti in passato attraverso qualche libro di paleopatologia che aveva adocchiato poco prima nel suo studio... egli uscì dal laboratorio, disse velocemente al paziente che stava andando a prendere qualcosa di utile, e Ruggero entrò nello studio deserto : egli cercò su tutti gli scaffali il libro che aveva visto prima durante il giorno, e alla fine lo ritrovò sul pavimento : evidentemente il suo stupore era così grande sul momento che aveva lasciato cadere il libro che stringeva in mano.
Una volta preso il libro, Ruggero corse nel laboratorio, chiuse la porta, e cominciò a cercare le tracce dei tentativi di altri medici egregi per sconfiggere la malattia : la scoperta lo sorprese, poiché c' era scritto solo :
“Per ora, i tentativi fatti sono solo stati quelli di aspettare un sopravvissuto” : non ci avevano neanche provato a scaldare l' ambiente al di là o al di sotto della temperatura del corpo !
Sorpreso dalla scoperta, Ruggero segnò su un taccuino trovato per terra
“Scaldare uno dei dischi di Petri e mettere nel frigo l' altro”, poi egli guardò l' orologio, e notò che un' ora era passata, e che era il momento di andare a vedere i cicli avvenuti finora, quando andò a vedere il contatore, Ruggero fu meravigliato dal numero di cicli in un' ora : più di 200 cicli, 247 per la precisione.
Ruggero segnò tale dato sul taccuino, chiuse il laboratorio a chiave; prese un pezzo di carta; scrisse su di esso che la camera era occupata da un paziente, e che necessitava di un infermiere che passasse di tanto in tanto; poi diede un veloce saluto a Pipsqueak, il quale guardò Ruggero che se andava in modo speranzoso.

Quando Ruggero arrivò a casa, egli fu accolto dall' odore della pasta alla Norma : contento che suo fratello avesse provato a fare un piatto del genere, entrò in cucina e si sedette.
Giovanni chiese il motivo del suo ritardo, ed egli rispose :
“Fratello, sono stato occupato con un puledro... tale Pipsqueak, che è stato colpito da uno speciale tipo di peste, che non ci può colpire perché riguarda una caratteristica dei soli pony : i segni del destino. Per ora sto ancora cercando un sistema per occuparmi di tale malattia : sarebbe carino da parte tua se ogni tanto passassi dalla clinica lasciando delle bottiglie di tè freddo, quando hai tempo”.
Giovanni annuì, e cominciò a servire la cena, poi i due cominciarono a parlare dei piani per domani :
“Bene, Giovanni, spero che tu sia pronto per ricominciare la scuola dopo questi tre giorni di vacanza”
“Sì che sono pronto : ho già preparato la mia cartella attraverso la cucitura di qualche vestito stracciato trovato da Rarity; i miei libri sono stati segnati col mio nome e i quaderni hanno già ricevuto il battesimo dell' inchiostro”
“Molto bene, ora, per quanto riguarda il dopo, torna subito a casa per preparare il pranzo, e una volta fatto ciò, sei libero di fare ciò che vuoi”
“Ok fratello”, detto questo, i due si nutrirono, e un' ora dopo andarono a letto.


Il giorno dopo Giovanni si alzò dal letto dopo suo fratello, eventualità più unica che rara, e vide che per una volta era Ruggero a preparare il cibo : Giovanni si sedette, e mentre beveva il latte disse :
“Perché sei sveglio, fratello ? Cosa ti turba ?”
Ruggero sospirò “Stavo pensando a quella povera anima di Pipsqueak : è praticamente un malato terminale, e io gli ho promesso stupidamente che lo avrei guarito... il problema è che non ho idea di quanto mi ci vorrà a trovare una cura... o se è vero che la malattia in questione uccide davvero per sfinimento, e non per consunzione delle cellule cerebrali : insomma, sto tentando qualcosa di grosso, e pensavo come spiegargli che la guarigione di cui parlavo è più propriamente chiamata “debella mento”, e che quindi potrebbe non vedere mai la cura...”
Giovanni si aprì in un abbraccio “Su, Ruggero, sono sicuro che riuscirai a farlo tornare a casa senza problemi : vedrai che un sistema lo troverai, magari in una muffa; magari nella carne... chi lo sa”
Ruggero sorrise “Hai ragione, fratellino... troverò una cura, e sarò ricompensato adeguatamente per ciò : basta solo cercare.”
Detto questo, Ruggero guardò l' orologio, e a quel punto il medico novello si avviò verso lo studio, mentre Giovanni si mise la cartella in spalla e si avviò verso la scuola, e cominciò a pensare a un discorso da fare ai suoi nuovi compagni di scuola : doveva mostrare loro che lui aveva passato l' Inferno sulla Terra, e che ne era uscito abbastanza segnato e forte da contrastare cinque si volesse opporre a lui; e al contempo spiegare che era comunque un bambino abbastanza normale di modi, e che non era molto selettivo su chi poteva essere suo amico.


Appena arrivato ai cancelli della scuola, egli salutò le sue solite tre amiche, le quali risposero allegramente come loro solito, e poi commentarono all' unisono :
“Verrai a scuola con noi ? Bello !”
“Sì, la mia mente squisita verrà formata nella vostra umile scuola...”
Applebloom rispose scherzosamente “Molto modesto ! Bhè, tanto meglio : di sicuro ti troverai meglio che di là, dopotutto, le sole persone che potrebbero voler male fin dal principio sono Silver Spoon et Diamond Tiara, e la prima l' hai messa KO tu stesso, ergo...”
Giovanni si grattò il collo “Suppongo di sì, ma ho già pronto un piccolo discorso per tutti quanti, casomai....”
E a quel punto la campanella suonò, e tutti entrarono nell' edificio.
Entrati nella classe, Giovanni subito si posizionò al secondo banco vicino alla porta, ovvero il posto che aveva nella sua scuola prima di entrare in quel mondo.
Poco dopo, una cavalla viola e criniera rosa chiaro entrò nella classe, e disse :
“Buongiorno, alunni, prima di iniziare, vorrai mostrarvi il vostro nuovo compagno che si unità a noi quest' oggi” la maestra indicò Giovanni, e disse “Giovanni, ti dispiacerebbe mostrarti alla classe ?”
“Sissignora” Giovanni andò vicino alla cattedra, poi cominciò il suo piccolo discorso :
“Salve, miei compagni di studio. Sono Ruggero Giuratrabocchetti, un umano proveniente da Campus Major, città di provincia famosa per essere stata in tempi antichi un accampamento fortificato. Provengo da una situazione famigliare e scolastica infernale, e non ho intenzione di farmi schiacciare da nessuno. Se però volete avere un contatto con me siete i benvenuti. Giovanni chiude” e così Giovanni tornò al suo posto.
La prima lezione della giornata era sulla storia di quel mondo, Giovanni seguì con interesse la lezione, pensando che la storia di quel mondo, per essere arrivata ai quei livelli, doveva essere tormentata... ma non era così : era qualcosa di piuttosto semplice et pacifica, le guerre citate erano solo tre, e tutte erano durate pochi secondi : a Giovanni venne il dubbio che qualcosa simile alle bombe nucleari era stato usate in quelle guerre.
Le ore successive furono Matematica e Lingue, quindi nulla di eccessivamente strano per Giovanni.

Appena fu il momento di uscire, Giovanni si mise a chiacchierare fuori da scuola con i nuovi compagni : essi chiesero più informazioni sulla storia di Giovanni, ed esso chiese di contro le loro storie, ed infine cominciarono a parlare del più e del meno : gli argomenti furono vari, ma nessuno attirò l' attenzione di Giovanni, fino a quando...
“A proposito, sapete dove è andato a finire Pipsqueak ? E' da un po' che non lo vedo, e neanche la madre sa div' è, e quest' ultima è disperata...”
Il nome “Pipsqueak” attirò l' attenzione di Giovanni, che stette per pochi secondi a pensare dove aveva già sentito quel nome, poi si ricordò che il puledro malato di peste che era sotto il monitoraggio di suo fratello Ruggero si chiamava “Pipsqueak”, e suo fratello aveva detto che sarebbe stato carino da parte sua fargli vista...
Giovanni entrò nella discussione, che ormai era andata nel campo del “risposte a caso selvagge”, e disse :
“Amici miei, credo che il puledro di cui state parlando sia malato di peste, e che mio fratello se ne sta occupando : egli ha detto che forse guarirà, ma solo se troverà i composti chimici giusti.”

I compagni fecero una faccia confusa, e uno di loro disse “Ne sie sicuro ? Credevo che la sperimentazione fosse proibita...”
Giovanni rispose “A me non risulta, in ogni caso, se ve la sentite, uno di questi giorni ci possiamo organizzare per fargli visita: dopotutto, un compagno è sempre un compagno”
Il gruppo annuì, ma si mostrò comunque restio a credere alla versione di Giovanni, poco male, comunque : poteva dimostrarlo facilmente più avanti...

Giovanni tornò a casa, e si mise a preparare il pranzo per lui e il suo fratello : pasta al sugo e parmigiana di melanzane.


Ruggero tornò a casa molto contento della mattina appena passata : era riuscito a creare una versione più debole del batterio della peste grazie al forno del laboratorio, e stava solo cercando dei volontari su cui testarlo. Arrivato in cucina, Ruggero si tolse la giacca, si sedette su uno dei cuscini, finì il piatto di pasta e disse :
“Allora, mio caro studente, come èandata la giornata ? Novità ?”
Giovanni rispose mentre metteva la teglia delle melanzane sulla tavola :
“Certo : sono riuscito ad integrarmi nella classe; in termini di materie, erano tutte materie umanistiche: pensavo che la cosa fosse molto differente rispetto a casa, ma non è così : voglio dire, sembra di leggere delle versioni coi pony di capolavori della letteratura !”
“Lo immagino, fratello mio”e Ruggero prese la sua porzione
“Poi... riguardo a quel puledro malato sotto le tue cure...”
“Sì ?”
“Bhè, sembra che sia venuto senza che la madre ne fosse al corrente, e i miei compagni si chiedevano dove era andato a finire. Direi che sia il caso di dirgli che è sotto la tua custodia fino alla guarigione”
“Nah, lo capiranno da soli che non lo maltrattando” nella mente di Ruggero apparve un' idea
“Piuttosto, sai mica se sono interessati a fargli vista uno di questi giorni ? Sai com' è, devo taste quel vaccino, e quale momento migliore per farlo che una visita di questo tipo ?”
“Sembra ottima come idea... solo che non so come la prenderanno...”
“Se sono davvero interessati, mi obbediranno”, detto questo Ruggeor finì il suo piatto.
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Re: [Fanfiction] Una nuova Casa

Messaggioda NoxNoctis » 10/04/2013, 20:41

Capitolo 8 !
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