Sole, Luna ed Equestria : Final Act Completa

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Sole, Luna ed Equestria : Final Act Completa

Messaggioda Thegoodpony^^ » 31/01/2015, 20:32

Senpai's and sensei's dopo una lunga riflessione ho deciso di generare l'atto finale della storia rendendo la trilogia una quadrilogia ^^ che spero vi piacerà come a me è piaciuto scriverla ^^ in breve diciamo che la storia segue il filone principala ambientandosi un anno dopo gli avvenimenti dell'ultima storia ^^ qui vediamo tornare vecchi e nuovi personaggi che dovranno affrontare la prova finale ^^

Prologo

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3007968


Il sole splendeva ardente irradiando coi propri raggi incandescenti la sabbia del deserto, dove le dune infinite delle sabbie del tempo scorrevano impalpabili ed impercettibili celando in esse ogni singola esistenza.

Un paesaggio tanto desolato quanto ricco di pace, privo di qualsiasi forma di civilizzazione e di vita, se non un unico essere seduto sulle sabbie roventi, incurante di tutto e consapevole del nulla che lo circonda.

L'essere dalla chioma nera che ondeggia mossa nel vento, pare non aver alcun presentimento di ciò che sta per accadere, ma nonostante ciò i muscoli delle sue braccia si muovono, irrigidendosi mentre una ventata fredda lo raggiunge alle spalle, facendo correre un brivido lungo la sua schiena, mentre una duna a poca distanza cede inesorabilmente al vento, o così pare.

« Ne è passato di tempo dall'ultima volta che sei venuto a trovarmi. » disse l'essere, aprendo gli occhi, fissando la figura del signor Nero passargli davanti da sinistra, restando in piedi davanti a lui, fissandolo coi propri occhi abissali, riflessi in quelli smeraldo della creatura, la quale per garbo, si leva anch'essa in piedi, così da non dover obbligare il proprio ospite a piegare la testa.

« In effetti non sarei nemmeno voluto venire ora, ma sai, ogni tanto fa bene andare a trovare vecchi “amici”. » disse l'umano, tenendo il proprio bastone con la mano sinistra, stringendo il pomello in madreperla, mentre con la destra afferra saldo il proprio cilindro, facendolo svanire in un cerchio magico viola, evitando che le forti raffiche lo facciano volare via.

« Non ricordavo che io e te fossimo amici. Se non ricordo male, l'ultima volta che ci siamo incontrati è finita con la mia sconfitta e relegazione in questo luogo come custode, incapace di fuggire e di morire. » disse l'essere, incrociando dinnanzi al petto le braccia scoperte con una carnagione abbronzata, tenendo lo sguardo fisso sul proprio interlocutore, che sorrise ironicamente.

« Si beh, ammetterai che non è un luogo tanto brutto in cui passare l'eternità. Ricordo che a te è sempre piaciuta la tranquillità, e cosa c'è di meglio del tempo stesso. »

« Non posso replicare su questo, ma vedi. Anche il tempo può divenire un assordante frastuono quando cominci ad interpretarlo. » disse l'essere chinandosi leggermente raccogliendo una manciata di sabbia con la mano destra, facendola lentamente cadere a fianco a Nero, facendogli avvertire i suoni provenienti da migliaia di creature nel tempo racchiuse in ogni singolo granello.

« Certo, ma nessuno ti ha mai detto di imparare ad ascoltare. » replicò l'umano, scrutando attorno a se il paesaggio identico in ogni direzione, mentre l'essere dalla chioma nerastra si pulì le mani dalla sabbia, sbattendole l'una contro l'altra, facendo rimbombare il suono per l'immensa distesa sotto i loro piedi.

« Non è che avessi molto da fare qui, ma immagino sia inutile parlare di questi dettagli con te.

Piuttosto dimmi, perché sei venuto qui ? Non penserai di certo che mi beva la storia dell'amicizia. » disse con voce seria l'essere, sfiorandosi il mento leggermente ricoperto da un ispida barba nera.

Nel medesimo istante il signor Nero si voltò verso il proprio interlocutore, cessando di spostare la sabbia con le scarpe nell'infantile tentativo di creare un castello di sabbia, per il semplice gusto di poterlo poi distruggere.

« Ecco, diciamo che il motivo della mia visita è più che altro una nuova assegnazione per te. » disse l'umano poggiando la mano destra sulla spalla del coetaneo che sollevò un sopracciglio fissando l'arto dell'essere supremo con un certo fastidio, fino a che questi non lo rimosse.

« Nuova assegnazione ? Che c'è il Consiglio ha trovato qualcuno di più “qualificato” di me per vegliare sulle sabbie del tempo ? » chiese ironicamente la creatura, fissando coi propri occhi smeraldo l'essere supremo che sorridendo leggermente schioccò le dita della mano destra, facendo comparire un piccolo cerchio magico viola dinnanzi a se e, infilandoci la mano afferrò qualcosa con sguardo soddisfatto, estraendo un foglio in papiro scritto con una grafia sconosciuta, e diverse firme sul fondo, tra cui quella di Nero che, dopo essersi schiarito la voce cominciò a leggere.

« Secondo l'ultima riunione avvenuta al Consiglio dei supremi è stato deciso che, a causa delle innumerevoli violazioni dell'art. 1 delle nostre leggi ossia “abuso di potere di prima persona per scopi che vanno oltre i compiti assegnati dal proprio supremo”, art. 2 “eliminazione di varie forme di vita senza essersi accertato che non fossero a loro volta superiori o strumenti dei supremi” ed infine dell'art. 3 “formulazioni di piani personali su conquista di territori non pertinenti al proprio dominio ed a quello del proprio supremo” richiediamo l'intervento di un essere a scelta tra l'elenco dei custodi per impedire l'attuazione del piano del colpevole e, se necessario, eseguire la condanna che verrà decisa in seconda sede.

Questo è quanto, allora accetti ? » chiese l'essere supremo, fissando con un sorriso compiaciuto il proprio coetaneo, che cominciò a stuzzicarsi il mento, pungendosi le dita con la barba.

« Dunque fammi capire, in sostanza vuoi che io mi occupi di un essere superiore, facendo il lavoro che dovrebbe invece fare il suo supremo, ma che chiaramente non fa per le vostre cosiddette “regole” di inagibilità in prima persona, e mettere a repentaglio la mia vita per soddisfare la richiesta degli stessi esseri che mi hanno imprigionato qui, ho capito bene ? »

« Mmm beh lo hai detto in modo molto vago, ma direi che più o meno stanno così le cose. » disse Nero facendo sparire il foglio in papiro restando ad osservare la creatura che nel frattempo aveva nuovamente incrociato le braccia dinnanzi al petto, chinando leggermente la testa in avanti, fissando le scarpe del proprio interlocutore decisamente più eleganti dei suoi stivali in cuoio logorati dal tempo.

« Prima che ti dia la mia risposta gradirei sapere di più sulla questione se non ti spiace. » disse risollevando il volto verso il signor Nero, che sfoggiando uno sguardo annoiato lasciò scendere le braccia lungo i fianchi a penzoloni sospirando.

« Uff e va bene. Vedi uno dei miei cari colleghi ha deciso di prendere sotto la propria ala protettrice un essere piuttosto malevolo, tra l'altro “rubandolo” a me, ma tralasciamo questi dettagli.

In sostanza costui ha cominciato ad abusare del proprio potere distruggendo interi pianeti solo per il gusto di farlo traendo però da essi i vantaggi che gli occorrevano e poi, non contento di ciò ha iniziato a dare la caccia agli altri esseri superiori, eliminandoli uno ad uno. Il problema è che queste, oltre che essere tutte cose proibite sono anche terribilmente scoccianti visto e considerato che molti degli esseri morti erano mie pedine o giocattoli, dunque dopo che ha quasi eliminato gli ultimi due miei seguaci, e cominciato a puntare il proprio luogo d'origine, abbiamo deciso di unirci in seduta e decidere per l'appunto il comunicato che ti ho appena letto, che spero accetterai visto che trai vari candidati tu mi sembri quello più adatto allo scopo. » disse Nero cominciando a riprendere fiato dopo la lunga spiegazione mentre il suo coetaneo lo osservò sollevando un sopracciglio.

« Deve davvero essere forte, per aver trovato un modo per eliminare esseri simili a lui con i poteri da voi concessi. Ma sinceramente non mi stupirei, visto che hai detto era stato di tuo proprietà, a stupirmi invece è che sia stata necessaria la morte di tutti quegli esseri per spingervi a fare una seduta.

Si nota veramente molto quanto ci tenete ai mortali che vi compongono con le loro emozioni ed ai vostri sottoposti. » concluse ironicamente l'essere, dando le spalle a all'umano che fissò con sguardo sorpreso la possente schiena del proprio interlocutore coperta solo da una maglia senza maniche blu, che gli copriva anche buona parte del collo giungendo fino al bacino dove spariva infilata dentro ad un paio di pantaloni in cuoio nero con due cinture poste a reggerli.

Nero attese qualche istante, eseguendo una serie di boccacce alle spalle dell'essere, mentre il silenzio, rotto solo dal vento e dal movimento delle dune, faceva da campo al loro dialogo.

« Penso di aver preso la mia decisione. » disse di colpo la creatura, voltandosi di scatto verso il signor Nero, fissandolo con un sopracciglio alzato constatando come gli stesse facendo la linguaccia ed il dito medio.

Con rapidità quasi inumana e portandosi la mano destra dinnanzi alla bocca, l'essere supremo tossì leggermente, nel tentativo di dover dare spiegazioni, facendo finta che nulla fosse accaduto mentre il suo interlocutore lasciando scendere le braccia lungo i fianchi cominciò ad esprimere il proprio pensiero.

« Se si fosse trattato di un qualunque altro motivo probabilmente avrei accettato. Ma non è questo il caso, ho smesso di combattere molto tempo fa dopo che tu mi sconfiggesti con facilità disarmante. Da quel giorno io persi il mio onore, non riuscendo a salvare il mio mondo convinto di poterlo difendere con le mie sole forze. Dunque non vedo perché affidare a me questo compito, visto che ho già fallito una volta nel proteggere ciò che amavo, perché dovrei ripetere questo errore contro un nemico che è stato in grado di causare una riunione del Consiglio Supremo ? Mi rifiuto di fallire nuovamente. » sentenziò l'essere fissando con aria seriosa Nero che ricambiò con un semplice sorriso confortante.

« Certo io ti sconfissi tempo fa, ma cerca di capire è impossibile sconfiggermi non è un disonore combattere una battaglia persa in partenza, anzi è un motivo di vanto dato che se porterai a termine questa missione otterrai ciò che più desideri al mondo, la “libertà”. »

« E se fallisco ? » chiese di scatto l'essere, avvicinandosi a Nero finendogli viso a viso, facendo penzolare dinnanzi al volto dell'umano i due ciuffi ribelli che gli scendevano dai lati del viso.

« Beh se fallisci sarai in ogni caso libero, perché sarai morto, con onore dato che lo farai per il bene di un intero popolo. » disse l'umano, arretrando di qualche passo, per evitare i respiri decisamente poco profumati del proprio interlocutore, che lo fissò intensamente coi propri occhi smeraldo.

« Se dovrò combattere mi servirà la mia arma, ed i miei poteri. » disse l'essere dalla chioma nerastra sorridendo all'essere supremo che, schioccò le le dita della mano destra, facendo apparire un cerchio magico dinnanzi alla creatura, dal quale fuoriuscì lentamente un lungo manico in fodero rosso con un pomello nerastro.

Senza esitazione l'essere pose la propria mano destra attorno ad esso stringendo con forza venendo di colpo pervaso da un immensa energia che gli generò un paio di guanti in cuoio nero sulle mani, e due spallacci in ferro a coprirgli le spalle, ed una placca in ferro posta sul ventre che gli si fuse con le cinture circondandogli la vita, mentre sulle spalle, a livello delle scapole un ala nera, a sinistra ed una bianca, a destra sbucarono lacerando la maglia della creatura, che però si ricucì istantaneamente lasciando il buco per i nuovi arti.

Nello stesso istante, con un grosso sorriso l'essere estrasse con un movimento rapido la propria arma mostrando una spessa guardia nera ed una larga lama del medesimo colore su cui esso pose la propria mano sinistra saggiandone la resistenza rimasta intaccata anche dopo un tempo che pareva infinito.

« Allora ti serve altro ? » chiese Nero, cominciando a pestare con la punta del piede destro la sabbia, attirando l'attenzione del proprio interlocutore che gli si avvicinò soddisfatto.

« Non penso di aver bisogno d'altro, se non qualche informazione sul luogo della mia destinazione, e se ci sono altre deroghe o cose di cui dovrei essere messo al corrente. » disse l'essere, immobile dinnanzi all'umano a cui allungò la mano sinistra che l'essere supremo strinse con soddisfazione, facendo scomparire i due all'interno di un lungo corridoio oscuro che pareva muoversi attorno a loro.

« Dunque vediamo si tratta della dimensione sotto la mia giurisdizione, precisamente il settimo pianeta del sistema alfa centauri, nella zona della via equina, pianeta Equestria, quello è la tua destinazione.

Una volta li, ti farò assumere l'aspetto di un popolano qualsiasi, quindi la spada la farò diciamo “diventare trasportabile ma nascosta”. » disse Nero, lasciando il proprio bastone che scomparve e schioccando le dita, tramutò la grossa arma del coetaneo nel pendente di una collana a catena che comparve al suo collo.

« Capisco, e riguardo al popolo che lo abita ? C'è qualche informazione utile ? »

« Beh in effetti si, una volta li comprenderai come siano un popolo piuttosto allegro e colorato, ma allo stesso tempo con mentalità piuttosto complesse ed a volte oscure, ma non temere non sono da considerarsi pericolose per te, anche se, con tutto il rispetto, mi auguro che avrai cognizione nell'usare la nuova forza che ti ho donato. »

« Questo non sarà un problema, piuttosto, potresti dirmi perché mi stai mandando su quel pianeta invece che inviarmi direttamente dal superiore da sconfiggere ? » chiese la creatura, mentre cominciava ad intravedersi la fine del tunnel oscuro.

« Molto semplice, questa è una missione che non puoi compiere da solo, e per questo ti servirà l'aiuto di alcuni soggetti che ti indicherà la tua spada cominciando a brillare in loro presenza.

Con il loro aiuto, quando sarà il momento dovreste essere in grado di sconfiggere il nemico, visto che penso la tua logica e presenza possa giovare a quel popolo, solo ricorda di non nominarmi mai altrimenti rischieresti un sacco di guai, chiaro ? »

« Cristallino. Come sempre avrai fatto un macello anche in quel luogo, vero ? » chiese l'essere mentre i due fuoriuscirono dal tunnel comparendo sulla montagna fumosa, dalla quale si poteva osservare la cittadina di Ponyville e, chilometri più in la, Canterlot.

« A dire il vero, ho fatto qualcosa di molto peggio. Ho perso l'unico amico che avessi mai avuto. » disse con voce leggermente sconsolata Nero, sentendo su di se lo sguardo del proprio interlocutore con fare inquisitorio.

« ma comunque questo non è il momento di parlare di ciò, tu ricorda soltanto di fare quello che ti ho detto, e ricorda sono tre gli esseri che devi incontrare e portare con te, gli altri sarebbero soltanto un peso. Quando li troverai non farti prendere dal panico, verrò io a spiegarti il resto anche se credo lo capiranno da soli quando lo vedranno arrivare. » sentenziò il signor Nero, osservando il cielo notturno, puntando il proprio sguardo verso un piccolo puntino rosso nel firmamento distante migliaia di anni luce, ma diretto proprio nella loro direzione.

« Dunque immagino che ora mi farai assumere il loro aspetto e mi abbandonerai qui, giusto ? »

« Precisamente, ma non temere, per quanto può sembrare poco credibile da me, non ho lasciato questa terra senza protezione, e sappi che non mi riferisco a te. » concluse Nero facendo aprire alle proprie spalle un grosso cerchio magico viole ed un altro al di sopra del suo interlocutore, che cominciò ad abbassarsi trasformandolo.

Pochi istanti dopo, dove prima si trovavano i due esseri ora si trovava un grosso pegaso blu, col crine nero e dalle ali bicolore, con indosso la collana a catena, e con un ala bianca e nera, con al centro la spada come cutie mark.

Lentamente l'equino prese un grosso respiro riempiendosi con piacere i polmoni con l'aria fresca della notte che da millenni non aveva assaporato, spalancando poi i grandi occhi smeraldo, puntandoli su Ponyville.

« Comincerò da li, in fondo dovrò pur cominciare da qualche parte. » disse, spalancando le grandi ali, che fissò voltando la testa.

« E' da molto che non volo, spero di ricordarmi come si fa.

Di certo non posso restare qui, quindi...» disse il pony, arretrando di qualche passo prendendo la rincorsa, scattando di colpo in avanti saltando nel vuoto, dando un forte battito d'ali che lo fece immediatamente salire di quota, facendogli apprezzare a pieno la libertà che il vento notturno fra le piume e contro il viso sapeva concedergli.

« Questa è la libertà. Ora devo solo guadagnarmela, e stavolta devo farcela, altrimenti non sarei più degno di chiamarmi Zex. » sentenziò il pegaso, chiudendo di colpo le ali, lasciandosi cadere in caduta libera verso il basso, in direzione della cittadina, riaprendole soltanto quando fu a pochi metri dalle cime degli alberi, che sfiorò con la punta degli zoccoli.


Capitolo I - Il mio nome è Zex

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3008691

Capitolo II - Vecchie conoscenze

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3010147

Capitolo III - Scherzi del destino

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3012931

Capitolo IV - L'incontro

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3013513

Capitolo V - Giunge

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3015862

Capitolo VI - Il nuovo ordine

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3017218

Capitolo VII - L'ultima mela

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3018488

Capitolo VIII - Complotto

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3021002

Capitolo IX - Impedimenti

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3023154

Capitolo X - Contrattacco

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3025908

Capitolo XI - La luce della speranza

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3027297

Capitolo XII - Principio

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3028821
Ultima modifica di Thegoodpony^^ il 17/02/2015, 14:29, modificato 12 volte in totale.
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Re: Sole, Luna ed Equestria : Final Act 31/01/2015

Messaggioda Every » 01/02/2015, 0:23

Mi... Mi viene da piangere... Pensare tutto ciò che potrebbe accadere... È
... È... Shi... *_*
Hai paura del buio? No? Fai bene... non devi temere l'oscurità... ma solo ciò che l'oscurità cela!
Ricordati che quando parli con me... devi lodare il sole!

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Re: Sole, Luna ed Equestria : Final Act 31/01/2015

Messaggioda Thegoodpony^^ » 01/02/2015, 0:47

Mi fa piacere che hai gradito senpai ^^ accadranno molte cose ^^
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Re: Sole, Luna ed Equestria : Final Act 01/02/2015

Messaggioda Thegoodpony^^ » 01/02/2015, 14:15

Ed ecco il nuovo capitolo senpai's ^^

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3008691


Lo stallone dal manto blu, muovendosi ad alta velocità rasente alle fronde degli alberi, continuò l'avvicinamento a Ponyville, cercando nel frattempo di apprezzare appieno ciò che questa situazione gli stava offrendo.

Seppur con un corpo non suo, riusciva perfettamente a sentire i vari profumi ed odori di questo mondo che come un sogno divenuto realtà avevano ricominciato a riattivare le sue percezioni orami abituate soltanto all'arido deserto del tempo.

Osservò sotto di se, e sopra gli animali che popolavano questa terra, vedendo uccellini, conigli e creature non meglio identificate simili a leoni alati e lupi.

Tutta questa abbondanza di vita che aveva ripreso la propria vita dopo la debellazione della sadsand era un vero e proprio spettacolo per Zex, che concentrato sulla propria missione, non poteva fare a meno di lasciar correre nella propria mente i ricordi del suo mondo, molto simile a quello che stava osservando.

Mentre la sua mente si affollava di queste sensazioni e dei ricordi degli immensi prati fioriti della sua terra, il pegaso notò come, con l'avvicinarsi ormai alla piccola cittadina come una grande folla di equini si fosse radunata dinnanzi ad un grande palazzo di cristallo davanti al quale era montato un grande palco in legno decorato con grandi striscioni, recante l'immagine delle sei principesse dell'amicizia.

« In quel luogo c'è molto movimento, se sono fortunato potrei trovare li il primo dei tre pony che dovrò guidare, o magari anche tutti in un colpo solo. » disse, piegando leggermente l'ala destra inclinandosi nella medesima direzione, puntando direttamente verso il castello, scendendo in strada a poca distanza, dopo una discesa quasi verticale che per sua fortuna non venne notata a causa dell'eccitazione degli abitanti della cittadina per l'evento che stava per svolgersi.

Zex ora a terra, si osservò attorno osservando le strutture in legno che i pony utilizzavano come abitazione e con un leggero sospiro spensierato cominciò ad avvicinarsi alla folla tutta accalcata sotto il palco dove, con un immensa sequela di fuochi pirotecnici a fare da background comparvero da dietro al castello in volo, scendendo sul palco le sei principesse con attivati i loro poteri rainbow, cominciando a cantare una melodiosa canzone, che incantò tutti i presenti.

In effetti persino lo stallone dovette ammettere che quel motivetto, unito all'entrata ed agli effetti usati aveva di certo un non so che di magico, ma allo stesso tempo, cominciò a muoversi attorno alla folla, cercando di percorrerne in perimetro evitando di destare attenzione, tenendo lo sguardo puntato sul proprio pendente.

Quest'ultimo, malgrado la grande quantità di pony presenti in davanti al castello non ebbe nemmeno il minimo luccichio, neppure quando Zex si avvicinò al palco, facendosi strada tra spintoni, e pestoni esso reagì alla presenza delle sei principesse dell'amicizia, intente a cantare come se da quella canzone dipendesse l'esistenza di Equestria.

« Si direbbe che chiunque io stia cercando non si trovi qui. Ma penso che aggirarmi di notte, in volo per delle cittadine potrebbe destare sospetto dunque mi fermerò in questo paesino finché non sarà giorno.

In fondo, penso che le voci di quelle pony mi aiuteranno a chiudere occhio dopo tanto tempo. » disse con tono rilassato il pegaso, cominciando ad uscire dalla folla, cominciando a girare per le strade di un ostello o un luogo che potesse ospitarlo, rendendosi però subito conto di due problemi fondamentali.

Non portava con se nessun tipo di denaro, ed inoltre da quello che poteva notare l'intera Ponyville era deserta a causa del concerto che aveva attirato tutti quanti.

Lentamente Zex, dopo aver preso atto che finché le canzone fossero continuate non avrebbe trovato nessuno disposto ad ospitarlo gratuitamente, sorrise spensierato alzando il volto al cielo stellato.

« Penso che andrà bene anche un prato, e la volta stellata sarà il mio tetto. » concluse, spalancando le grosse ali che, con un grosso battito, lo sollevarono in aria, dandogli nuovamente una grande visione di Ponyville, e del castello dove si stava svolgendo l'evento.

Ma stavolta qualcos'altro attirò l'attenzione del pony facendogli voltare lo sguardo verso un immenso meleto con al centro una serie di strutture agrarie rosse.

Vedendo ciò Zex si diresse subito in quella direzione, soffermandosi qualche istante sul cancello d'ingresso della proprietà, osservando dall'esterno le splendide mele rosse appese agli alberi, mature e succose che aspettavano solo di essere raccolte.

« Sarebbe davvero stupendo poter assaporare il sapore di un frutto della terra, ma..» disse interrompendosi qualche istante, osservando le strutture agrarie spente, probabilmente prive dei propri abitanti anch'essi al concerto, sospirando con leggero rammarico.

«...non sono un ladro, attenderò domani per poterne chiedere una. » concluse lo stallone, voltandosi verso il sentiero che probabilmente lo avrebbe ricondotto verso la cittadina trovandosi difronte una giumenta dal manto verde chiaro e dal crine ormai bianco sorretto da alcune forcine in un antiquata acconciatura, osservarlo con un leggero sorriso coi suoi grandi occhi arancio, circondati da grandi rughe dovuti all'età.

« Ma che giovanotto gentile ed educato che sei. Guarda che se lo desideri puoi prendere una di quelle mele. » disse la giumenta avanzando di qualche passo, stringendo la guancia sinistra del pony con fare materno, facendolo leggermente arrossire mentre nel suo interno provò una leggera tristezza pensando a come lo sguardo e la voce della sua interlocutrice gli ricordassero modo quelli della propria madre.

« La ringrazio molto signora, ma non potrei mai prendere qualcosa che non mi appartiene, inoltre dovrei chiedere ai proprietari.» disse Zex, fissando coi propri occhi smeraldo la giumenta che dopo aver posato a terra il proprio arto sinistro, gli sorrise passandogli di fianco sulla sinistra, fermandosi dinnanzi al cancello.

« Allora ti do il mio permesso giovanotto, questa è la fattoria degli Apple, e si da il caso che io sia la proprietaria, Granny Smith. » disse la puledra anziana, osservando lo sguardo del pony, cambiare divenendo leggermente malinconico.

« Che c'è, sei triste per qualcosa ? »

« La ringrazio per la sua infinita gentilezza, ma io non ho nulla da darle in cambio di una mela, non possiedo denaro ne merce da scambiare. Quindi la ringrazio molto per il suo gesto ma per ora non posso accettare. » disse il pegaso dal manto blu, sorridendo leggermente alla giumenta che lo fissò sollevando un sopracciglio.

« Ragazzo mio, tu sei dotato di una grande educazione, ma vedi se ora non accetti di mangiare ciò che ti sto offrendo mi potrei anche offendere quindi coraggio, vieni con me, e non preoccuparti per i soldi. » disse Granny Smith, sorridendo al pony, a cui venne una fitta al cuore sentendosi trattato dopo tanto tempo con così tanto garbo, facendogli ricordare appieno i fattori del proprio mondo che offrivano sempre ristoro e cibo a chiunque ne avesse bisogno, e forse per questo pensiero, o per la canzone in lontananza che pareva riscaldare il cuore in quella fredda notte, una lacrime scese dal suo sguardo bagnandogli l'ormai arida guancia.

« La ringrazio con tutto il cuore, Granny Smith. » disse con flebile voce lo stallone, cominciando a seguire la giumenta, standole alla sinistra, per coprirla dal vento che giungeva da quel lato.

« Sei proprio un gentil pony ragazzo mio, dimmi quale è il tuo nome ? »

« Il mio nome è Zex, e mi creda, per me è un onore poter proteggere una pony col suo cuore dalle intemperie. »

« Oh ma cosa dici, così finirai per fare arrossire questa vecchia giumenta !! Tutti i pony ad Equestria sono buoni, specialmente mia nipote, che per tua informazione è ancora single sai. » disse Granny Smith, strizzando l'occhio sinistro al pony, dandogli due leggeri colpetti con il medesimo arto, facendolo sorridere.

« Allora deve essere proprio una terra fantastica la vostra, sarebbe bello poterla visitare in lungo ed in largo. In ogni caso, sono onorato per quello che avete detto, e sono certo che vostra nipote sia fantastica ma io sono sposato. » disse il pony, riportando lo sguardo fisso dinnanzi a se, socchiudendo leggermente gli occhi.

« Oh allora rimangio quanto detto, e posso chiedervi dove si trova ora la fortunata giumenta maritata con voi ? » chiese Granny Smith, osservando come di colpo lo stallone si fosse irrigidito, abbassando leggermente il capo facendo svolazzare nel vento i due ciuffi neri dinnanzi agli occhi chiusi mentre lentamente pose il proprio zoccolo destro sul cuore.

« Lei si trova qui, dove potrà vivere per sempre. » disse con voce leggermente tremante Zex, mentre nella propria mente la voce della sua amata perduta risuonò come il canto celestiale di mille angeli, tanto candido e soave quanto irraggiungibile.

Nel medesimo istante la giumenta si morse il labbro inferiore rendendosi conto di aver fatto una domanda di troppo.

« Brr che freddo, penso che sia meglio entrare così potrai riposarti meglio. Dimmi, hai un luogo dove stare stanotte ? » chiese la pony avanzando di qualche passo mettendosi difronte al suo interlocutore che aprì lentamente gli occhi fissandola col suo sguardo smeraldo luccicante.

« A dire il vero volevo chiederle, se non fosse troppo, se potevo dormire qui, nel suo meleto. »

« Nel meleto ? Beh penso di poter fare qualcosa di meglio, seguimi coraggio. » disse l'equina, strizzando nuovamente l'occhio allo stallone, che senza dire nulla annuì con un leggero sorriso cominciando a seguire la pony, cercando di rallentare per non sembrare cafone sorpassandola.

Lentamente i due giunsero dinnanzi alla porta del fienile, dove la proprietaria della fattoria spalancò il portone, entrando in compagnia del suo ospite che appena entrato constatò come all'interno del grande capanno il clima fosse decisamente più temperato grazie alla presenza di grande balle di fieno, e di vari altri animali.

« Penso che qui ti troverai a tuo agio, sarai riparato alla corrente fredda ed allo stesso tempo ti guadagnerai la mela facendo la guardia al mio fienile, che dici ti va l'idea ragazzo mio ? » disse la giumenta, lanciando una mela rossa verso il pony presa da un cestello nel capannone, che lo stallone afferrò al volo con lo zoccolo destro, fissandola con un sorriso.

« Penso sia perfetto, la ringrazio infinitamente per tutto quello che sta facendo. » disse Zex, avvicinandosi alla giumenta, che arrossendo leggermente gli si avvicinò fissandolo intensamente negli occhi.

« Sai...tu mi ricordi moltissimo il padre di AppleJack, anche lui era molto gentile e buono, forse per questo finì per farsi ingannare e perì insieme alla moglie, lasciandomi sola con i tre nipoti...E' stata dura crescerli da sola, ma non c'era altro modo. Ma ora scusami, non è il caso che ti affliffa con queste storie passate, resta pure quanto desideri, io ora vado in casa, ci vedremo domani mattina. » disse la giumenta con gli occhi lucidi che, senza il minimo preavviso si trovò abbracciata dagli arti anteriori del pony che pose il proprio volto sul collo della pony.

« Mi dispiace per suo figlio e sua nuora, mi creda. Ma sono certo che lei sarà stata di certo una madre esemplare per lui, e sono sicuro che la sarà stata anche per i suoi nipoti. Come ho l'assoluta certezza che se hanno avuto la fortuna di nascere nella vostra famiglia saranno dei pony di tutto rispetto degni di essere rispettati da tutti. » concluse Zex, liberando lentamente la giumenta dal proprio abbraccio, retrocedendo di qualche passo, osservando gli occhi colmi di lacrime di Granny Smiht, in netto contrasto col grande sorriso sul suo volto.

« Gr-Grazie ragazzo mio, grazie. Ora, dormi, parleremo domani. » disse la giumenta con voce tremolante, uscendo lentamente dalla porta del fienile, chiudendosela dietro, lasciando il pegaso dal manto blu solo all'interno, che era illuminato soltanto da una grossa finestra quadrata posta vicino al tetto.

Per qualche istante Zex rimase immobile al centro della struttura, fissando con sguardo triste la mela, che lo riconduceva ad un infinità di ricordi, che spaziavano dalla sua gioventù fino al luogo della sua morte, dove era stato sconfitto da Nero.

Quel giorno, mentre l'essere supremo aveva rimosso il proprio bastone dal petto della creatura, facendola crollare al suolo al centro dell'immenso meleto della sua famiglia ed il processo di distruzione del pianeta era iniziato, Zex ricordava bene come, mentre la vita stava abbandonando il suo corpo, voltò la testa verso destro, vedendola li, a terra come lui, una rossa mela rotta.

Anche lei come lui era caduta, e lentamente stava morendo proprio come la loro terra.

Ma quando giunse il momento dell'immensa esplosione che raggiunse entrambi, lui riaprì i suoi occhi trovandosi al centro di una grande stanza dove diverse voci, assieme a quelle di Nero, osservandolo lo “punirono” costringendolo alla custodia delle sabbie del tempo, relegando in quel deserto.

In quell'istante mentre questi ed altri pensieri stavano prendendo il sopravvento sul pegaso, egli decise di far cessare tutto con un semplice e secco morso dato al frutto tanto agoniato, il cui scrocchio risuonò per tutto il fienile, interrompendo quel silenzioso caos formatosi nella mente dello stallone, facendo spazio al dolce sapore del frutto di questa terra che ora riempiva la sua bocca facendo gridare di gioia le sue papille gustative.

« Questa si che è una mela. Avevo dimenticato quanto fossero buone, o meglio quanto fosse bello mangiare. » disse il pony, dando un altro morso, terminando l'intera mela che, lanciò nel pastone dei maiali, dando poi un forte colpo d'ali alzandosi verso il livello superiore della baracca, fermandosi nel livello adiacente al tetto, di fronte alla finestra che dava verso l'esterno, puntando proprio verso Ponyville, da cui continuavano a provenire le voci delle sei pony e le grida di acclamazione della popolazione del paesino.

Lentamente Zex si posò con gli zoccoli in quel livello, ammucchiando un po' di paglia di fianco a quel finestrone, solitamente usato per caricare e scaricare le balle di fieno in quel piano.

« Ora sarà meglio riposare, domani mattina, non appena avrò ringraziato Granny Smith e la sua famiglia, mi recherò nella prossima cittadina alla ricerca dei soggetti detti da Nero. » pensò lo stallone, rannicchiandosi nel giaciglio da lui creato, tenendosi lo zoccolo destro premuto contro il pendente a forma di spada contro il petto, nel medesimo punto dove l'essere supremo lo aveva trapassato millenni prima.

Nel medesimo istante proprio l'essere che aveva posto fine all'esistenza del pianeta di Zex si trovava immobile sulla cima della torre del Crystal Empire, ricostruita dopo gli eventi dell'anno prima, fissando col proprio sguardo abissale Princess Cadence intenta a fare il bagnetto alla piccola Purity, mentre Shining Armor, in un altra stanza si intratteneva con Black, bevendo e parlando di argomenti, che se fossero stati uditi dalla consorte dell'unicorno, gli avrebbero fatto guadagnare un biglietto di sola andata per casa Sparkle.

« A quanto pare sembra non sentire affatto la mia mancanza quell'ingrato. » disse con tono alquanto scocciato il signor Nero, sollevando poi lo sguardo verso il cielo, su cui puntò il proprio bastone sulla cui punta comparve un cerchio magico viola.

« Quasi quasi me ne infischierei di quello che accadrà, ma c'è questa sgradevole sensazione vicino al pancreas che me lo impedisce, che scocciatura. » concluse l'umano, facendo fuoriuscire dal cerchio una grande nube gassosa praticamente invisibile ad occhio nudo, che cominciò a salire fino alla stratosfera cominciando a fondersi ad essa.

Pochi istanti dopo Nero, abbassando il braccio destro, tenendo ben saldo il pomello in madreperla, pose la punta del bastone con estrema delicatezza sulla punta della torre, facendo comparire dinnanzi a se una mappa d'Equestria, su cui vi si trovavano tre x rosse disegnate, ed una quarta comparve in corrispondenza del luogo in cui si trovava.

« Molto bene, direi che questo dovrebbe bastare temporaneamente per rallentare la sua avanzata.

Anche se spero che Zex svolga bene il suo incarico, invece che perdere tempo con le anziane. » disse con tono scocciato l'essere supremo, scomparendo all'interno di un cerchio magico viola, ricomparendo nello spazio, con Equestria alle sue spalle, tenendo i propri occhi abissali verso il punto rosso lontano in avvicinamento che, alla vista dell'essere supremo era ben chiaro e definito come esso non fosse altro che il “tradito” che stava venendo per distruggere coloro che a suo dire, lo avevano tradito e dovevano pagare.

« Vieni coraggio, ti sto aspettando. » sentenziò Nero, aggrottando leggermente le sopracciglia, restando immobile nel silenzio dello spazio.
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Re: Sole, Luna ed Equestria : Final Act 01/02/2015

Messaggioda Every » 01/02/2015, 18:39

Uuuuhh. Appena mio fratello mi lascia il computer... Riceverai un luuuungo MP. Preannuncio solo: figaggine. B)
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Re: Sole, Luna ed Equestria : Final Act 01/02/2015

Messaggioda Thegoodpony^^ » 01/02/2015, 19:52

Lo attendo senpai ^^
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Re: Sole, Luna ed Equestria : Final Act 01/02/2015

Messaggioda EnderPony e Black » 01/02/2015, 21:27

I miei pensieri li hai letti su EFP, ma così avrò l'argomento salvato!

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Re: Sole, Luna ed Equestria : Final Act 01/02/2015

Messaggioda Thegoodpony^^ » 01/02/2015, 21:46

Giustamente senpai ^^
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Re: Sole, Luna ed Equestria : Final Act 02/02/2015

Messaggioda Thegoodpony^^ » 02/02/2015, 15:45

Ed ecco il nuovo capitolo senpai's ^^

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3010147


Fiumi di scintille e stridio scaturirono dallo scontro della possente lama brandita da Zex, contro il bastone di Nero, immobile difronte alla creatura, osservandola con sguardo scocciato.

« Non ti sei ancora stufato ? Non vedi che è tutto inutile ? » chiese l'essere supremo osservando la creatura, con buona parte della maglia strappata, l'ala destra spezzata pendente a terra e la sinistra , tagliata di netto, giaceva al suolo a diversi metri di distanza, mentre svariati rivoli di sangue scendevano dalla fronte di Zex, affannato ma non vinto.

« Non è inutile, non finché potrò impedirti di distruggere la mia terra. Io rappresento le speranze e la volontà di questo popolo !! Non ti permetterò di avere la meglio !! » sentenziò la creatura, lanciandosi in avanti, brandendo con entrambe le mani il lungo manico rosso, eseguendo una spazzata orizzontale verso l'avversario che, senza il minimo sforzo, pose verticalmente il proprio bastone sulla traiettoria del colpo causando un nuovo mare di scintille, che come un fiume in piena finirono sulle braccia di Zex, e come tizzoni gli ustionarono la carne sotto lo sguardo soddisfatto di Nero.

Ma l'avversario, sofferente e malconcio non smise di spingere. Non poteva permettersi di cedere e con forza strinse i denti contraendo al massimo i muscoli del suo possente corpo, cominciando a spostare l'intero corpo dell'essere supremo, facendogli strisciare le scarpe nel terreno.

« Niente male, stai sfruttando il dolore e l'adrenalina in circolo per cercare qualcosa di impossibile. Se non fosse che stai per morire avrei quasi rispetto per te.

Ed ì un vero peccato che tu non abbia accettato di divenire un mio servo, come il tuo popolo di trasferirsi. »

« Io non accetterei mai di sottostare alle leggi di un essere come te. Come il mio popolo non si piegherà mai al tuo volere, questa è casa nostra !! Tu non puoi spazzarla via !! Io non te lo permetterò, a costo della mia vita !! » tuonò Zex, rompendo lo stallo creato, sollevando verso l'alto la propria arma, preparandosi a colpire Nero con un fendente verticale, il suo colpo più potente, ma nello stesso istante in cui la creatura sollevò le braccia fu troppo tardi.

Come un coltello nel burro, il bastone dell'essere supremo penetrò inesorabile il petto dell'avversario, fuoriuscendo dalla sua schiena, portando il volto sadico di Nero vicino a quello di Zex, rimasto a bocca aperta con gli occhi dilatati.

« E sia, a costo della tua vita hai detto. Ora che me la sono presa posso prendermi anche il pianeta. » disse con calma l'essere superiore, retrocedendo lentamente, estraendo con forza la propria arma dal petto della creatura che, dopo aver lasciato cadere la spada alla propria destra, si abbatté con un tonfo di spalle sul terreno, circondato dagli splendidi meli della sua terra.

Inutili fu qualsiasi sforzo di Zex di alzarsi, mise tutta la sua forza nelle braccia e nelle gambe, ma nulla.

Lui stava morendo, ed ogni istante che passava avvertiva sempre più il freddo della tetra mietitrice avvicinarsi a lui, sentendo quasi la fredda lama della falce sul proprio collo.

Provò ad alzare la testa, per vedere se Nero fosse ancora li, non per implorarlo no.

Non lo avrebbe mai fatto, ma per maledirlo con lo sguardo, dato che fino a quando ogni grammo di energia non lo avesse abbandonato lui avrebbe continuato a combattere, per tutto ciò che gli era caro sulla sua terra.

Lentamente sentì come il controllo sui suoi arti stava cessando, e la vista iniziava a sfocarsi a causa del colpo letale del nemico che gli aveva letteralmente trafitto il cuore da parte a parte.

Fu in quell'istante, mentre sentì che la sua ora stava infine giungendo, e le lacrime cominciarono a scendere lungo il suo volto che Zex la vide, la prima mela matura dell'annata, caduta a terra come lui, ed ora morente sul terreno.

Inutilmente la creature cercò di allungare il proprio braccio destro, verso il frutto da lui tanto adorato, mentre in lontananza le esplosioni avevano cominciato, come il tuono prima della tempesta, ad annunciare l'inizio della fine che lui vide giungere verso di se, sotto forma di un immenso muro di fuoco, proveniente proprio dalla direzione della mela, che venne incenerita pochi secondi prima che il fuoco raggiungesse anche lui.

« NOO !! » tuonò di colpo Zex, spalancando i propri occhi smeraldini, con il fiatone trovandosi completamente zuppo di sudore nel giaciglio creato con la paglia.

Lentamente il pegaso dal manto blu cominciò a guardarsi attorno, osservando come i primi raggi solari avessero cominciato ad illuminare il luogo che era stato per quella prima notte su Equestria il suo ristoro più gradito.

« Era solo un sogno...» sussurrò leggermente sconsolato il pony, volgendo il proprio sguardo verso l'esterno dove la fioca luce del mattino aveva cominciato ad illuminare i vasti meleti della fattoria degli Apple, rivelando la presenza della rugiada sul manto erboso che si estendeva a perdita d'occhio.

Tale spettacolo, unito ad uno splendido cielo azzurro libero dalle nubi, bastarono a rasserenare Zex che dopo un lungo sospiro, si alzò spiegando le proprie ali sgranchendosele, facendo un concerto di ossa e sbadigli.

« Finalmente ti sei svegliato ragazzo mio. Hai avuto un sonno molto agitato sai ? Spero almeno che tu abbia dormito bene. » disse Granny Smith, immobile a poca distanza dallo stallone, che si voltò lentamente sorridendole.

« Buongiorno Granny Smith, mi creda, era da molto tempo che non dormivo così bene. Spero solo di non avervi disturbato durante il sonno. »

« Pff, no preoccuparti ragazzo mio, non è nulla se paragonato alle consuete liti serali tra Apple Jack ed Applebloom, sono quasi stupita che tu non ti sia svegliato quando sono rientrate a casa con Big Mac, visto il caos che hanno fatto.

In ogni caso, ti va di fare colazione con noi ? » chiese l'anziana giumenta facendo arrossire leggermente il pony dal crine nerastro.

« Se non disturbo, sarò lieto di accettare questo invito. » rispose Zex, avvicinandosi all'equina che gli strinse la guancia sinistra.

« Bravo ragazzo, così si fa. Coraggio andiamo, non vedo l'ora che i miei nipoti ti conoscano. » disse la giumenta, avviandosi verso la scala in legno che aveva utilizzato per salire fino a quel livello ma, prima che avesse il tempo di posare lo zoccolo sul primo scalino, lo stallone, afferrandolo con gli arti superiori, la sollevò lasciandosi cadere verso il basso ammortizzando totalmente la discesa tenendo spalancate le grandi ali, che ebbero lo stesso effetto di un paracadute, facendo toccare terra ai due dopo averli fatti ondeggiare come una piuma.

Giunto con gli zoccoli a terra, ripose dolcemente Granny Smith in piedi, assicurandosi che non scivolasse, facendo sorridere l'anziana.

« Sei davvero un bravo pony Zex, finirai per viziarmi in questo modo eheh !! Ora forza seguimi. » disse la puledra, facendo cenno con la testa, cominciando a dirigersi verso la porta aperta del fienile, seguita a pari passo dal pegaso, che teneva il proprio sguardo smeraldo verso l'esterno, notando come a tratti, dalla parte bassa della porta di sinistra sbucasse ad intermittenza un fiocco fucsia.

La giumenta accorgendosi di ciò rise leggermente, schiarendosi la voce con un colpo di tosse.

« Tranquilla Applebloom, non ti mangia mica !! Puoi farti vedere. » disse la puledra sapendo perfettamente che la nipotina più piccola aveva passato l'intera notte a spiare il loro ospite, cercando più volte di intrufolarsi nel granaio.

La puledrina dal manto giallo chiaro, comparve, prima col muso poi col resto del corpo davanti al portone mostrandosi nella sua tenera gioventù, sfoggiando un sorrisetto colpevole dinnanzi alla nonna ed al pegaso, tenendo il capo chino.

Quest'ultimo giunto dinnanzi a lei, contraccambiò il sorriso, passandole lo zoccolo destro sotto il mento, sollevandole il viso.

« Non chinare mai la testa piccola, altrimenti nessuno potrebbe vedere lo splendido sorriso che hai in volto. » disse lo stallone dal manto blu, fissando gli occhi arancio brillante della piccola con i suoi smeraldo, osservando il vivido rossore comparso sulle guance della giovane.

« Beh Applebloom che fai non dici grazie al signore ? » chiese la giumenta dal manto verde chiaro, osservando la nipotina con un sopracciglio alzato, venendo però attirata dallo zoccolo posto sulla spalla da Zex.

« Non c'è ne alcun bisogno, il ringraziamento più grande che possa ricevere questa mattina l'ho già avuto, la vostra presenza è più che sufficiente per rendermi felice. » disse il pony dal manto blu, cominciando ad avanzare verso l'esterno, vedendo sopraggiungere un grosso stallone dal manto rosso ed il crine arancio, trainando un grosso carro carico di mele mature.

« Lui invece è mio nipote Big Macintosh, non è di molte parole, ma è un grandissimo lavoratore. » disse la la giumenta, cominciando a dirigersi verso uno dei meleti da cui provenivano dei colpi che, visti dalla loro posizione, corrispondevano al tremolio delle chiome delle piante.

« Oh vedo che anche AppleJack è già sveglia, forza voglio presentarti anche lei, la troverai molto simpatica. » concluse Granny Smith cominciando a dirigersi verso l'origine di quei suoni assieme a Zex, intento ad ascoltare l'anziana non negando però l'ascolto anche alla piccola giumenta alla sua sinistra.

« Ma sei davvero grosso !! Quasi come Big Mac !! Devi essere davvero molto forte...»

« Non penso di esserlo piccola, vedi la forza non è data dalla massa che un essere possiede, ma dal proprio cuore e volontà. »

« Non riesco a capire...cosa intendi ? »

« E' molto semplice ora te lo spiego..» disse Zex, sollevando con l'ala nera Applebloom facendola salire in groppa.

« Vedi tua nonna ? »

« Ah ah.»

« Bene, lei è molto più forte di me. » disse lo stallone, facendo di colpo sgranare gli occhi alla puledrina, mentre l'interessata del discorso fece finta di nulla, prestando però orecchio.

« Ma ma come è possibile ?! Granny Smith è anziana e magra, non può competere con un pony come te e Big Mac. » disse Applebloom, salendo sulla testa del pony scendendogli col muso davanti agli occhi al contrario, poggiando gli zoccoli nel crine di Zex.

Quest'ultimo gli sorrise dolcemente, facendo ondeggiare i due ciuffi che gli pendevano ai lati del volto.

« Eppure è così, vedi la vera forza non è quella fisica, non quella che ti permette di distruggere una roccia con un solo colpo. La vera forza è non arrenderti se anche dopo il millesimo la roccia non mostra nemmeno una crepa, e malgrado tutto si va avanti, anche se sei stanco e tutti ti remano contro.

La vera forza è il coraggio di non arrendersi in nessuna situazione, malgrado la vita ti metta in situazione sfavorevoli, questa è la vera forza. » disse lo stallone facendo scendere la puledrina dalla propria groppa posandola con dolcezza a terra, strofinandole il capo con lo zoccolo sinistro.

« Ed esiste un modo per acquisire questa forza ?? E e per caso può anche aiutarmi ad ottenere un cutie mark ?? » chiese l'equina saltellando eccitata davanti al pony che le sorrise, avvicinandosi col volto.

« Ti rivelerò un segreto, quella forza tu già la possiedi piccola Applebloom, devi solo trovarla e per fare ciò dovrai seguire alla lettera le indicazioni che tua nonna ti dirà e vedrai che il cutie mark e la forza giungeranno presto a te. » disse il pegaso dal crine nerastro facendo l'occhiolino alla pony che, dopo pochi istanti galoppò via farneticando qualcosa sul condividere questo segreto con le sue amiche.

« Ehy AppleJack !! Vieni qui un istante, devo presentarti il pony che ti ho detto ieri sera !! » disse di colpo Granny Smith, sentendo in risposta una rapida galoppata farsi sempre più vicino, finchè dagli alberi di melo sbucò la principessa dell'amicizia, con in testa il proprio cappello texano, fermandosi di fronte alla nonna, sorridendole gentilmente.

« Eccomi Granny dimmi tutto. » disse la pony dal manto arancio, voltando lo sguardo verso destra, scrutando affianco a pochi metri della nonna il pegaso dal manto blu e dalle ali bicromatiche, intento a risollevare il capo con i due ciuffi a penzoloni, spostando la sua attenzione su di lei.

« Volevo che salutassi questo giovanotto davvero molto gentile, che stanotte abbiamo ospitato nel fienile. » disse l'equina dal manto verde, osservando le guance della nipote di una forte tonalità rossa simile a due pomodori mentre Zex, sorridendo gentilmente si avvicinò alle due fermandosi a poca distanza da AppleJack.

« E' un vero onore per me conoscere la nipote di Granny Smith e di vedere che la bellezza è una dote di famiglia, io sono Zex, piacere miss AppleJack. » disse lo stallone, notando sorpresa come la pony che aveva difronte altri non era che una delle principesse che la sera prima avevano intrattenuto l'intera Ponyville con le loro splendide voci.

Decidendo però di non svelare il riconoscimento lo stallone decise di non dire niente a riguardo, pensando che, se avesse voluto dirglielo lo avrebbe fatto lei.

Per un tempo che parve infinito trai tre venne a crearsi un silenzio molto imbarazzante, rotto soltanto dai cinguettii degli uccelli posti sui meli, che davano quasi l'idea di essere interessati.

« Beh AJ che fai non rispondi ? » chiese l'anziana puledra fissando la nipote decisamente in imbarazzo, che riuscì soltanto a sollevare l'arto destro in avanti che venne prontamente stretto da Zex, facendo correre un brivido lungo la groppa della pony.

Ma nel medesimo istante in cui la puledra dal manto arancio aprì la bocca per rispondere, una pergamena comparve magicamente dinnanzi ai due, facendo di scatto illuminare il pendente dello stallone, che coprì prontamente con lo zoccolo sinistro, lasciando lo zoccolo della texana che afferrò l'oggetto appena comparso cominciando a leggere silenziosamente.

« Qualcosa che non va AJ ? »

« Devo andare subito a Canterlot Granny Smith !! Non aspettarmi per cena, ti spiegherò tutto non appena sarò tornata !! » disse con voce agitata la puledra, cominciando a trottare a tutta velocità verso l''uscita della loro proprietà mentre la pergamena scomparve come era venuta, facendo cessare il brillamento del ciondolo di Zex, che intuì che chiunque avesse spedito quella lettera, probabilmente doveva essere uno dei tre pony che avrebbe dovuto guidare.

« Perdonami Granny Smith, se non sono troppo indiscreto, posso chiedere chi ha inviato quella pergamena a tua nipote ? »

« E' davvero un ottima domanda ragazzo mio, un tempo avrei risposto senza dubbi Princess Celestia, ma da quando AppleJack è diventata una principessa le pergamene da ammiratori, regnanti e dei parenti arrivano spesso dunque non saprei proprio che dire, ma visto che va a Canterlot, presumo si tratti di una chiamata di Princess Celestia o Princess Luna. » disse la giumenta riprendendo fiato dopo il lungo discorso, osservando lo stallone con lo sguardo puntato nella direzione verso cui si era diretta la giumenta.

« Princess Celestia e Princess Luna, potrebbero essere loro due delle pony prescelte...ma l'unico modo per essere certo è verificarlo. » pensò, voltandosi verso la puledra dal manto verde, sorridendole.

« Penso che andrò anche io a Canterlot, per conoscere queste principesse che mi avete appena nominato Granny Smith, dunque penso che per me sia ora di salutarvi. »

« Quindi è un addio...? »chiese la giumenta fissando con sguardo triste lo stallone, che le posò lo zoccolo destro sulla guancia destra, accarezzandola gentilmente.

« Non essere triste perché me ne vado, non esiste una distanza che mi impedisca di pensare a te, e se mai avrai bisogno di me io accorrerò per aiutarti Granny.

Nella mia terra d'origine non esistono gli addii, perché in un modo o nell'altro siamo tutti sempre collegati, in fondo condividiamo tutti nell'universo lo stesso cielo. » disse il pony, fissando con sentimento il cielo limpido insieme alla giumenta che, trattenendo a stento le lacrime, tenne il proprio sguardo fisso sul pony, a cui diede un forte abbraccio.

« Sei davvero speciale, ragazzo mio. Ora vai forza. »

« Grazie Granny, a presto amica mia. » disse Zex, separandosi lentamente dall'abbraccio della pony, alzandosi in volo con un forte battito d'ali soffermandosi qualche istante ad osservare la figura della giumenta divenire sempre più piccola e quella del meleto sempre più grande, fino a che, con una torsione il pegaso si voltò verso Ponyville, lanciandosi in quella direzione, intuendo come l'immenso castello avvistato al suo arrivo con Nero sul pianeta fosse senza ombra di dubbio Canterlot.

Nel medesimo istante, a palazzo le due sorelle si trovavano nella sala del trono, con dinnanzi a loro una proiezione magica del pianeta creata da Luna, la quale con tono abbastanza scocciato rispose nuovamente alla sorella.

« E' inutile Tia !! Per quanto io ci provi, non riesco in alcun modo ad osservare all'esterno delle stratosfera !! E' come se ci fosse un velo che ci impedisce di vedere all'esterno, creando un cielo fittizio !! »

« Ma questo è impossibile !! C'è ne saremmo accorte se qualcuno avesse lanciato un incantesimo tanto potente !! In ogni caso ho mandato a chiamare Twilight Sparkle e le sue amiche, ci penseranno loro ad investigare su questo problema, noi abbiamo altro a cui pensare.» disse Celestia, con tono cupo, che fece correre un brivido lungo la groppa della sorella minore che cessò la proiezione magica, avvicinandoglisi.

« Ti riferisci a loro due, vero..? »

« Precisamente. Non so per quanto tempo ancora riusciranno a nascondersi dai poteri sensoriali di Black, e non appena lui lo scoprirà, si scatenerà un putiferio. » disse Celestia, osservando da una grossa finestra il cielo azzurro, oltre il quale il signor Nero stava intrattenendo un accesa discussione con un suo simile.
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Re: Sole, Luna ed Equestria : Final Act 02/02/2015

Messaggioda Every » 02/02/2015, 16:09

Oddio, no. Voglio vedere Nero che litiga con un suo simile XD
cmq, per dire... Zex è non poco figo. Però mi sembra troppo allegro per essere uno che ha perso tutto. Che tempra. E poi un piccolo appunto: quando parla con granny. Non puoi chiamare lei, vecchia, puledra. Puledra vuol dire giovane. Di pure l'anziana signora. Non ti mangiamo mica
^_^ (forse...)
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