NOTA: Leggerissimimameeente Gory. Ma pochissimo. Giuro.
INTRODUZIONE:
Fluttershy era sempre stata amica di tutti.
La sua dolcezza conquistava ogni pony in tutte le città, ma lei non si vantava mai di questo suo talento.
Fluttershy era una di quelle pony alle quali non si poteva chiedere quale fosse la sua migliore amica, perchè avrebbe risposto con un soffocato:
"Non posso fare preferenze, io voglio bene a tutti!"
Ma in realtà una migliore amica l'aveva.
Era Rarity. Chi l'avrebbe mai detto, due pony così diverse amiche per la pelle. Ma era così.
Avrebbero fatto qualunque cosa l'una per l'altra. Qualunque cosa.
Anche a costo di far soffrire una di loro.
Perchè per l'amicizia si possono fare le cose più terribili.
Capitolo 1:
Il sole sorrideva in quella splendida mattina estiva.
I piccoli pony giocavano all'aperto nel parco della scuola, ormai chiuso, ma ottimo luogo di ritrovo.
Gli adulti andavano al lavoro con meno frenesia del solito, molti puledri in vacanza sorseggiavano frappè su una sdraio all'ombra d'un albero frondoso.
L'angolo zuccherino era pieno come non mai. Lo Sweet Apple Acres vendeva boccali di sidro fresco a più non posso.
Era la giornata perfetta per stare all'aria aperta.
Ma non per Rarity. Lei detestava uscire la mattina. Il sole le avrebbe potuto scottare il delicatissimo manto bianco, sensibile come quello di un bambino.
Fluttershy lo sapeva. Era a conoscenza di tutte le debolezze dell'amica, di come il sole le rovinasse la pelle, del suo estremo ateismo e di tutti gli altri problemi che provocavano difficoltà ad ambientarsi.
Ma sapeva anche dei suoi punti di forza, innumerevoli punti di forza.
Sapeva di come la sua bellezza l'aiutasse a farsi dare ciò che voleva e del suo fascino così schivo ed ammaliante.
Fluttershy pensò a tutte queste cose mentre si avviava verso la Caroseul Boutique, in cerca dell'amica. Non era molto distante dal rifugio degli animali, quindi la raggiunse in poco tempo.
Prima di bussare, fece una pausa di riflessione.
Pensò a come Rarity, la mattina, fosse sempre assonnata. Come ogni altro pony, d'altronde? Non proprio. Il suo era un essere stanca diverso dagli altri.
C'erano delle volte in cui sembrava...
Morta.
I piccoli pony giocavano all'aperto nel parco della scuola, ormai chiuso, ma ottimo luogo di ritrovo.
Gli adulti andavano al lavoro con meno frenesia del solito, molti puledri in vacanza sorseggiavano frappè su una sdraio all'ombra d'un albero frondoso.
L'angolo zuccherino era pieno come non mai. Lo Sweet Apple Acres vendeva boccali di sidro fresco a più non posso.
Era la giornata perfetta per stare all'aria aperta.
Ma non per Rarity. Lei detestava uscire la mattina. Il sole le avrebbe potuto scottare il delicatissimo manto bianco, sensibile come quello di un bambino.
Fluttershy lo sapeva. Era a conoscenza di tutte le debolezze dell'amica, di come il sole le rovinasse la pelle, del suo estremo ateismo e di tutti gli altri problemi che provocavano difficoltà ad ambientarsi.
Ma sapeva anche dei suoi punti di forza, innumerevoli punti di forza.
Sapeva di come la sua bellezza l'aiutasse a farsi dare ciò che voleva e del suo fascino così schivo ed ammaliante.
Fluttershy pensò a tutte queste cose mentre si avviava verso la Caroseul Boutique, in cerca dell'amica. Non era molto distante dal rifugio degli animali, quindi la raggiunse in poco tempo.
Prima di bussare, fece una pausa di riflessione.
Pensò a come Rarity, la mattina, fosse sempre assonnata. Come ogni altro pony, d'altronde? Non proprio. Il suo era un essere stanca diverso dagli altri.
C'erano delle volte in cui sembrava...
Morta.
Capitolo 2:
Rarity si svegliò di soprassalto, le coperte di velluto scarlatto avvinghiate al suo corpo nel tentativo di bloccarla e la mascherina di pizzo nera calata sugli occhi.Un colpo alla porta d'ingresso l'aveva disturbata dal beato sonno mattutino.
Scese le scale rapidamente, agitata per il suo brusco risveglio anticipato.
Aprì la porta, con lo zoccolo sinistro alzato per colpire chiunque avesse osato disturbarla.
Quando vide il muso spaventato di Fluttershy il colpo s'arrestò.
La pony gialla la fissava col terrore negli occhi verdi-acqua. Reggeva un cestino coperto da un tovagliolo rosato contenente qualcosa dal dolce profumo.
-Fluttershy! Per l'amor del cielo,Tesoro,stavo per colpirti! Cosa ti porta qui,così presto?- Rarity sembrava seccata.
Le occhiaie viola sotto il blu intenso dei suoi occhi non mentivano. Fluttershy doveva proprio averla disturbata.
In effetti erano solo le 10:00 del mattino. Rarity era solita alzarsi alle 14:00 d'estate.
Fluttershy abbassò lo sguardo sul terreno con la criniera viola che le ondeggiava sugli occhi.
-Mi dispiace,non era mia intenzione disturbarti.- il tremito nella voce era più evidente del solito. -Pensavo ti sarebbe piaciuto prendere un tè a casa mia, ma non sei obbligata a farmi piacere...-
Rarity buttò la testa all'indietro.
Squadrò Fluttershy dall'alto in basso, finchè non incrociò di nuovo i suoi occhi. Enormi,splendidi,dolcissimi occhi.
Si scrollò di dosso l'aria del mattino. Nulla poteva mettersi tra lei e Fluttershy. D'altronde, era la sua migliore amica.
-Tempo di truccarmi e arrivo.- disse calma.
Fluttershy guardò l'amica correre su per le scale, una macchia bianca adornata di pizzo nero. I suoi capelli scompigliati e l'assenza di trucco la rendevano,stranamente,bellissima.
Dopo circa dieci minuti Rarity uscì, la criniera viola perfettamente pettinata, il mascara perfetto e l'ombretto celeste era come un velo di ghiaccio sui suoi occhi profondi come l'oceano.
Sulla schiena aveva una specie di sella di ametisti neri che aiutava a reggere un enorme ombrello di raso e velo nero come il carbone.
Rarity e Fluttershy si avviarono verso la casa di quest'ultima, conversando allegramente del più e del meno come se quel terribile risveglio non fosse altro che un ricordo situato nei meandri dell'amigdala.
Arrivate al rifugio degli animali, Fluttershy entrò in casa e chiuse tutti gli scuri, per poi illuminare la stanza con delle candele bianche inodore, come Rarity voleva.
Scese le scale rapidamente, agitata per il suo brusco risveglio anticipato.
Aprì la porta, con lo zoccolo sinistro alzato per colpire chiunque avesse osato disturbarla.
Quando vide il muso spaventato di Fluttershy il colpo s'arrestò.
La pony gialla la fissava col terrore negli occhi verdi-acqua. Reggeva un cestino coperto da un tovagliolo rosato contenente qualcosa dal dolce profumo.
-Fluttershy! Per l'amor del cielo,Tesoro,stavo per colpirti! Cosa ti porta qui,così presto?- Rarity sembrava seccata.
Le occhiaie viola sotto il blu intenso dei suoi occhi non mentivano. Fluttershy doveva proprio averla disturbata.
In effetti erano solo le 10:00 del mattino. Rarity era solita alzarsi alle 14:00 d'estate.
Fluttershy abbassò lo sguardo sul terreno con la criniera viola che le ondeggiava sugli occhi.
-Mi dispiace,non era mia intenzione disturbarti.- il tremito nella voce era più evidente del solito. -Pensavo ti sarebbe piaciuto prendere un tè a casa mia, ma non sei obbligata a farmi piacere...-
Rarity buttò la testa all'indietro.
Squadrò Fluttershy dall'alto in basso, finchè non incrociò di nuovo i suoi occhi. Enormi,splendidi,dolcissimi occhi.
Si scrollò di dosso l'aria del mattino. Nulla poteva mettersi tra lei e Fluttershy. D'altronde, era la sua migliore amica.
-Tempo di truccarmi e arrivo.- disse calma.
Fluttershy guardò l'amica correre su per le scale, una macchia bianca adornata di pizzo nero. I suoi capelli scompigliati e l'assenza di trucco la rendevano,stranamente,bellissima.
Dopo circa dieci minuti Rarity uscì, la criniera viola perfettamente pettinata, il mascara perfetto e l'ombretto celeste era come un velo di ghiaccio sui suoi occhi profondi come l'oceano.
Sulla schiena aveva una specie di sella di ametisti neri che aiutava a reggere un enorme ombrello di raso e velo nero come il carbone.
Rarity e Fluttershy si avviarono verso la casa di quest'ultima, conversando allegramente del più e del meno come se quel terribile risveglio non fosse altro che un ricordo situato nei meandri dell'amigdala.
Arrivate al rifugio degli animali, Fluttershy entrò in casa e chiuse tutti gli scuri, per poi illuminare la stanza con delle candele bianche inodore, come Rarity voleva.
Capitolo 3:
Fluttershy sorrideva beata seduta al tavolo mangiando biscottini alla pasta di avena e riso fatti da lei stessa, contemplando l'amica che sorseggiava una tazza di tè nero dopo l'altra. Il suo sguardo non si era mai staccato dalla bianca tovaglia o dalla tazzina che si portava instancabilmente alle labbra, e che riempiva freneticamente appena il tè finiva.
-Fluttershy, sai che io ti adoro, ma a questo brunch manca qualcosa..- lo sguardo di Rarity era fisso sulla tavolata, piena di piatti freschi estivi: insalatine leggere dalle foglie tenere e verdi, formaggi dietetici ed una quantità di biscotti senza glutine.
Fluttershy alzò lo sguardo.
-Cosa intendi dire? Non ti piace? Oh, sapevo che avrei fatto qualcosa di sbagliato....-
Rarity s'alzò e corse all'altro lato della tavola. Estratto dalla borsa un fazzolettino di stoffa fece per asciugare il viso a Fluttershy.
-No Tesoro, non intendevo questo. Intendevo...E' un po' difficile da dire. - Rarity stava iniziando a balbettare.
Fluttershy la guardava fissa. Non capiva.
-La carne,Fluttershy! Manca la carne.- Rarity sputò quella frase come un proiettile.
Fluttershy si bloccò.
Perchè la sua amica stava dicendo questo? Rarity sapeva del fatto che Fluttershy fosse vegetariana e di come non avrebbe mai fatto male a nessuna creaturina.
La pony gialla non riuscì a tirare fuori nulla dalla gola per rispondere.
Rarity si ricompose, e si risedette a tavola.
Aveva detto una cosa così spaventosa? Da un certo punto di vista, sì.I pony sono vegetariani.
Lo sanno tutti.
-Fluttershy, sai che io ti adoro, ma a questo brunch manca qualcosa..- lo sguardo di Rarity era fisso sulla tavolata, piena di piatti freschi estivi: insalatine leggere dalle foglie tenere e verdi, formaggi dietetici ed una quantità di biscotti senza glutine.
Fluttershy alzò lo sguardo.
-Cosa intendi dire? Non ti piace? Oh, sapevo che avrei fatto qualcosa di sbagliato....-
Rarity s'alzò e corse all'altro lato della tavola. Estratto dalla borsa un fazzolettino di stoffa fece per asciugare il viso a Fluttershy.
-No Tesoro, non intendevo questo. Intendevo...E' un po' difficile da dire. - Rarity stava iniziando a balbettare.
Fluttershy la guardava fissa. Non capiva.
-La carne,Fluttershy! Manca la carne.- Rarity sputò quella frase come un proiettile.
Fluttershy si bloccò.
Perchè la sua amica stava dicendo questo? Rarity sapeva del fatto che Fluttershy fosse vegetariana e di come non avrebbe mai fatto male a nessuna creaturina.
La pony gialla non riuscì a tirare fuori nulla dalla gola per rispondere.
Rarity si ricompose, e si risedette a tavola.
Aveva detto una cosa così spaventosa? Da un certo punto di vista, sì.I pony sono vegetariani.
Lo sanno tutti.
Capitolo 4:
Prima di andarsene, Rarity voltò lo sguardo verso Fluttershy. La pony dalla lunga criniera rosa rimaneva ferma sulla porta, le parole di Rarity l'avevano sconvolta.L'unicorno si avviò verso l'amica.
Le posò uno zoccolo sulla spalla e la guardò negli occhi in maniera dolce ma fermissima.
-Senti Tesoro, mi dispiace. Non volevo dire nulla di sbagliato. Sei stata così carina ad invitarmi a casa tua...Non posso far altro che ricambiare l'invito. Allora,Tesoro,stasera vorresti cenare da me?
Fluttershy rimase ammaliata dalle sue scuse. Erano così sincere da sembrare teatrali. Rarity le aveva dette in maniera così fluida ed elegante. Aveva stile anche quando si scusava.
Fluttershy la guardo felice ed annuì. Dopotutto, non aveva molta voglia di starsene in casa quella sera.
Guardò l'amica allontarsi,col suo solito incedere elegante ed il suo essere così splendidamente leggere in quella tarda mattinata.
Fluttershy restò in casa a riflettere su Rarity.Era così strana quella mattina. La frase l'aveva lasciata senza parole,il suo comportamento era così...Strano. Era l'unica parola che Fluttershy riuscì a trovare per definire il comportamento di Rarity. Beh, certo, era sempre stata così, ma non aveva mai fatto riferimenti alla carne.
I pensieri di Fluttershy vennero spazzati via in un lampo da uno strano rumore, proveniente dal giardino.
La pony gialla si precipitò fuori ansimante senza neanche badare alla porta o a Angel, rimasto all'interno.
La pony guardò in basso e,con orrore negli occhi,emise un grido spezzato,come ciò che vedeva a terra.
Le posò uno zoccolo sulla spalla e la guardò negli occhi in maniera dolce ma fermissima.
-Senti Tesoro, mi dispiace. Non volevo dire nulla di sbagliato. Sei stata così carina ad invitarmi a casa tua...Non posso far altro che ricambiare l'invito. Allora,Tesoro,stasera vorresti cenare da me?
Fluttershy rimase ammaliata dalle sue scuse. Erano così sincere da sembrare teatrali. Rarity le aveva dette in maniera così fluida ed elegante. Aveva stile anche quando si scusava.
Fluttershy la guardo felice ed annuì. Dopotutto, non aveva molta voglia di starsene in casa quella sera.
Guardò l'amica allontarsi,col suo solito incedere elegante ed il suo essere così splendidamente leggere in quella tarda mattinata.
Fluttershy restò in casa a riflettere su Rarity.Era così strana quella mattina. La frase l'aveva lasciata senza parole,il suo comportamento era così...Strano. Era l'unica parola che Fluttershy riuscì a trovare per definire il comportamento di Rarity. Beh, certo, era sempre stata così, ma non aveva mai fatto riferimenti alla carne.
I pensieri di Fluttershy vennero spazzati via in un lampo da uno strano rumore, proveniente dal giardino.
La pony gialla si precipitò fuori ansimante senza neanche badare alla porta o a Angel, rimasto all'interno.
La pony guardò in basso e,con orrore negli occhi,emise un grido spezzato,come ciò che vedeva a terra.
Capitolo 5:
Fluttershy si coprì gli occhi con gli zoccoli. Urlò il nome di Rarity a gran voce ed iniziò a piangere.
A terra, un piccolo coniglio marrone giaceva brutalmente straziato. Fluttershy non poteva reggere a tale orrore.
Svenne prima di poter dire qualunque cosa.
Passò mezz'ora prima che il funerale del coniglietto potesse essere celebrato.
Fluttershy si avvinghiò con forza a Rarity, meravigliosa col velo nero calato sul viso.
Il funerale fu breve ma intenso. Rarity asciugò le lacrime dell'amica col fazzoletto di stoffa.
- Non ti preoccupare. Ci sono io qui. -
L'unicorno bianco abbracciò l'amica.
Fluttershy sorrise sollevata, almeno fino all'ultima, inquietante,frase.
-Per sempre...-
A terra, un piccolo coniglio marrone giaceva brutalmente straziato. Fluttershy non poteva reggere a tale orrore.
Svenne prima di poter dire qualunque cosa.
Passò mezz'ora prima che il funerale del coniglietto potesse essere celebrato.
Fluttershy si avvinghiò con forza a Rarity, meravigliosa col velo nero calato sul viso.
Il funerale fu breve ma intenso. Rarity asciugò le lacrime dell'amica col fazzoletto di stoffa.
- Non ti preoccupare. Ci sono io qui. -
L'unicorno bianco abbracciò l'amica.
Fluttershy sorrise sollevata, almeno fino all'ultima, inquietante,frase.
-Per sempre...-
Capitolo 6:
Il tempo atmosferico mutò molto dalla mattina alla sera.
Pur essendo in teoria una giornata d'estate, fuori pioveva a dirotto e cumoli di nubi coprivano il cielo.
Nessuno era fuori casa. Nessuno tranne Fluttershy, intenzionata a recarsi dall'amica per cenare.
Bussò alla porta. Il vento e la pioggia le avevano rovinato la splendida criniera rosa, ormai coperta di foglie e scompigliata.
Passò qualche minuto prima che Fluttershy potesse vedere aprirsi la porta.
Sulla soglia si trovava Sweetie Belle, spenta, grigia. Gli occhi, generalmente verdi e sprizzanti di energia, erano chiari, di un girigino innaturale.
La sua criniera era più liscia e trasandata e al collo portava una collana di pizzo nero e rosso con un pendente color del sangue.
Prima che Fluttershy potesse dire anche solo una parola di saluto, Sweetie Belle le chiuse la bocca con la zampa e la invitò ad entrare.
Sweetie Belle la portò in una stanza che Fluttershy non aveva mai visto. Era la solita stanza alla Rarity, con specchi e prodotti di bellezza ovunque, ma lo stile era più gotico.
Tutto quanto era nero. Ogni mobile, parete e decorazione.
Sweetie Belle pettinò Fluttershy e le legò un colletto di pizzo verde scuro intorno al collo.
- Rarity ti vuole perfetta per questa cena.-
Sweetie Belle disse la prima frase della serata.
Detto questo bendò Fluttershy con una fascia nera ed iniziò a guidarla per la casa.
-Dove stiamo andando?- Fluttershy iniziava a spaventarsi.
-E' una sorpresa.- Sweetie Belle era sempre così spenta. Sembrava finta o, comuqnue, non viva...
Pur essendo in teoria una giornata d'estate, fuori pioveva a dirotto e cumoli di nubi coprivano il cielo.
Nessuno era fuori casa. Nessuno tranne Fluttershy, intenzionata a recarsi dall'amica per cenare.
Bussò alla porta. Il vento e la pioggia le avevano rovinato la splendida criniera rosa, ormai coperta di foglie e scompigliata.
Passò qualche minuto prima che Fluttershy potesse vedere aprirsi la porta.
Sulla soglia si trovava Sweetie Belle, spenta, grigia. Gli occhi, generalmente verdi e sprizzanti di energia, erano chiari, di un girigino innaturale.
La sua criniera era più liscia e trasandata e al collo portava una collana di pizzo nero e rosso con un pendente color del sangue.
Prima che Fluttershy potesse dire anche solo una parola di saluto, Sweetie Belle le chiuse la bocca con la zampa e la invitò ad entrare.
Sweetie Belle la portò in una stanza che Fluttershy non aveva mai visto. Era la solita stanza alla Rarity, con specchi e prodotti di bellezza ovunque, ma lo stile era più gotico.
Tutto quanto era nero. Ogni mobile, parete e decorazione.
Sweetie Belle pettinò Fluttershy e le legò un colletto di pizzo verde scuro intorno al collo.
- Rarity ti vuole perfetta per questa cena.-
Sweetie Belle disse la prima frase della serata.
Detto questo bendò Fluttershy con una fascia nera ed iniziò a guidarla per la casa.
-Dove stiamo andando?- Fluttershy iniziava a spaventarsi.
-E' una sorpresa.- Sweetie Belle era sempre così spenta. Sembrava finta o, comuqnue, non viva...
COMING SOON CAPITOLO 7, IL GRAN FINALE!!!!
Capitolo 7:
Quando finalmente Fluttershy si trovò senza benda, lo scenario davanti a lei era totalmente cambiato:
Le pareti erano di pietra grigia. Tutto era di pietra grigia.
La pony si guardò in torno e notò tutto l'inquietante arredamento.
Lo stile era ottocentesco. Tema che Rarity aveva sempre adorato, ma quello stile era molto più cupo. La stanza era interrata e le poche finestre davano sul prato della casa di Rarity. L'illuminazione era scarsissima: soltanto due file di torce di legno alle pareti.
Al centro della sala si trovava un lunghissimo tavolo nero con soltanto due troni a capotavola.
E su uno di essi sedeva Rarity, imponente e maestosa nel suo look così antiquato ed elegante.
- Tesoro! Grazie al cielo sei qui, ti ho aspettato a lungo. Non vedevo l'ora di cenare con te.- Fluttershy potè notare un leggero tremito nella voce dell'amica durante la frase finale.
Rarity la invitò a sedersi.
Senza fare domande, Fluttershy obbedì, e fissò a lungo le pareti della stanza. C'era qualcosa di strano in quel sotteraneo. Era troppo buio.
Passò del tempo. Dopo circa venti minuti Sweetie Belle portò il cibo a tavola. Servi a Fluttershy e a Rarity da bere e se ne andò senza dire una parola.
Rarity sembrava estasiata all'idea di cenare.
-Tesoro, non hai idea di quanto questa tua visita mi renda felice. Ora mangiamo, sto morendo di fame!- Fluttershy, incredula, tolse il coperchio dal piatto.
Lanciò un urletto sommesso.
Non riusciva a capire bene cosa fosse: era scuro, di un rosso carminio coperto da una salsa ancora più rossa e densa. Tutto ciò la inquietava. Buttò il piatto da una parte facendo cadere un pezzo della vivanda a terra. Un pezzo particolare, dal quale sporgeva...Un osso.
-----------------------------
Parte Due:
Rarity inorridì. Buttò le zampe anteriori sulla tavola e scatenò la sua ira su Fluttershy.
- Brava. Mi hai rovinato tutto! Perchè non hai mangiato e basta!? -
Fluttershy indietreggiò, terrorizzata.
Rarity si ricompose. - Scusa Tesoro. E' che Sweetie Belle aveva faticato tanto per preparare una cosa che non fosse carbonizzata. -
Fluttershy ansimò spaventata.
- D-Dovrei andare in bagno. - disse a bassa voce.
Rarity l'accompagnò per un lungo corridoio sino all'ultima stanza, più chiara delle altre. Subito davanti alla porta si trovava un grande specchio incorniciato di prezioso legno scuro.
Fluttershy si specchiò per qualche secondo. Si meravigliò del fatto che Rarity non facesse lo stesso.
- Che c'è? Vuoi che mi specchi anch'io? - chiese.
Fluttershy annuì.
Rarity andò accanto a lei. - Vedi..E' molto che non mi specchio.-
Fluttershy rimase pietrificata.
Nello specchio non c'era alcuna Rarity.
Guardò esterrefatta l'amica.
Questa sorrise. E il sorriso si trasformò in una risata isterica.
Fluttershy notò per la prima volta quanto fossero affilati i suoi canini.
La pegaso non esitò e scappò subito verso le scale.
- Non ti credevo così maleducata, Tesoro. Lasciare così la cena senza alcun preavviso. - Rarity la raggiunse in meno di cinque secondi e la bloccò contro il muro.
Fluttershy non riusciva a capire come la sua migliore amica avesse potuto trasformarsi in un tale mostro.
Non ebbe altra scelta.
Spostò Rarity, ormai totalmente trasformata in vampiro, e corse verso la fila di torce.
Ne spense una, anche se quest'azione le provocò un leggero dolore alla zampa.
Rarity la raggiunse di nuovo, ma stavolta Fluttershy era pronta.
Sollevò il paletto di legno. Guardò Rarity negli occhi, esitante. Con ormai il cuore in gola affondò il paletto nel petto di Rarity.
L'unicorno cadde a terra, sanguinante e ormai in fin di vita.
Con le lacrime agli occhi, Fluttershy guardò la pony spegnersi in un turbinio di grida e sibili.
Fluttershy la rimirò un'ultima volta, poi pianse a lungo su ciò che aveva fatto.
Aveva ucciso la sua migliore amica.
Le pareti erano di pietra grigia. Tutto era di pietra grigia.
La pony si guardò in torno e notò tutto l'inquietante arredamento.
Lo stile era ottocentesco. Tema che Rarity aveva sempre adorato, ma quello stile era molto più cupo. La stanza era interrata e le poche finestre davano sul prato della casa di Rarity. L'illuminazione era scarsissima: soltanto due file di torce di legno alle pareti.
Al centro della sala si trovava un lunghissimo tavolo nero con soltanto due troni a capotavola.
E su uno di essi sedeva Rarity, imponente e maestosa nel suo look così antiquato ed elegante.
- Tesoro! Grazie al cielo sei qui, ti ho aspettato a lungo. Non vedevo l'ora di cenare con te.- Fluttershy potè notare un leggero tremito nella voce dell'amica durante la frase finale.
Rarity la invitò a sedersi.
Senza fare domande, Fluttershy obbedì, e fissò a lungo le pareti della stanza. C'era qualcosa di strano in quel sotteraneo. Era troppo buio.
Passò del tempo. Dopo circa venti minuti Sweetie Belle portò il cibo a tavola. Servi a Fluttershy e a Rarity da bere e se ne andò senza dire una parola.
Rarity sembrava estasiata all'idea di cenare.
-Tesoro, non hai idea di quanto questa tua visita mi renda felice. Ora mangiamo, sto morendo di fame!- Fluttershy, incredula, tolse il coperchio dal piatto.
Lanciò un urletto sommesso.
Non riusciva a capire bene cosa fosse: era scuro, di un rosso carminio coperto da una salsa ancora più rossa e densa. Tutto ciò la inquietava. Buttò il piatto da una parte facendo cadere un pezzo della vivanda a terra. Un pezzo particolare, dal quale sporgeva...Un osso.
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Parte Due:
Rarity inorridì. Buttò le zampe anteriori sulla tavola e scatenò la sua ira su Fluttershy.
- Brava. Mi hai rovinato tutto! Perchè non hai mangiato e basta!? -
Fluttershy indietreggiò, terrorizzata.
Rarity si ricompose. - Scusa Tesoro. E' che Sweetie Belle aveva faticato tanto per preparare una cosa che non fosse carbonizzata. -
Fluttershy ansimò spaventata.
- D-Dovrei andare in bagno. - disse a bassa voce.
Rarity l'accompagnò per un lungo corridoio sino all'ultima stanza, più chiara delle altre. Subito davanti alla porta si trovava un grande specchio incorniciato di prezioso legno scuro.
Fluttershy si specchiò per qualche secondo. Si meravigliò del fatto che Rarity non facesse lo stesso.
- Che c'è? Vuoi che mi specchi anch'io? - chiese.
Fluttershy annuì.
Rarity andò accanto a lei. - Vedi..E' molto che non mi specchio.-
Fluttershy rimase pietrificata.
Nello specchio non c'era alcuna Rarity.
Guardò esterrefatta l'amica.
Questa sorrise. E il sorriso si trasformò in una risata isterica.
Fluttershy notò per la prima volta quanto fossero affilati i suoi canini.
La pegaso non esitò e scappò subito verso le scale.
- Non ti credevo così maleducata, Tesoro. Lasciare così la cena senza alcun preavviso. - Rarity la raggiunse in meno di cinque secondi e la bloccò contro il muro.
Fluttershy non riusciva a capire come la sua migliore amica avesse potuto trasformarsi in un tale mostro.
Non ebbe altra scelta.
Spostò Rarity, ormai totalmente trasformata in vampiro, e corse verso la fila di torce.
Ne spense una, anche se quest'azione le provocò un leggero dolore alla zampa.
Rarity la raggiunse di nuovo, ma stavolta Fluttershy era pronta.
Sollevò il paletto di legno. Guardò Rarity negli occhi, esitante. Con ormai il cuore in gola affondò il paletto nel petto di Rarity.
L'unicorno cadde a terra, sanguinante e ormai in fin di vita.
Con le lacrime agli occhi, Fluttershy guardò la pony spegnersi in un turbinio di grida e sibili.
Fluttershy la rimirò un'ultima volta, poi pianse a lungo su ciò che aveva fatto.
Aveva ucciso la sua migliore amica.
FINE.