Ed eccomi qui, con una fanfiction natalizia
Sì, sono in ritardo... ma ho iniziato a scriverla di getto il 24, considerati i miei ritmi è un miracolo che non abbia finito a Luglio
A parte la storia della mia pigrizia, è un'idea che mi è venuta guardando, come faccio tutti gli anni, qualche versione del "Canto di Natale" di Dickens. La fanfiction nasce senza particolari pretese, semplicemente ci tenevo ad un adattamento del genere dopo averlo pensato, spero tuttavia che l'idea sia apprezzata e la narrazione gradita
Visto che a volte ci sono problemi con i link, allego i link di dropbox e Drive, oltre che mettere i capitoli in spoiler (sono brevi, potreste leggerli in entrambi i modi )
Avevo in mente anche degli artwork, ma quelli li metterò più avanti... aspetto un po' prima di rovinarvi del tutto gli occhi
Scherzi a parte buona lettura e, anche se in ritardo, buone feste a tutti
La festa dell'amicizia.
Il periodo più bianco dell'anno.
Rammentando i momenti che segnarono la fondazione di Equestria da parte dei membri delle tre tribù di pony che migrarono in quelle terre, trovandosi assieme per pura coincidenza, il già di per se armonioso clima che aleggia in quei luoghi sembra amplificarsi per infinite volte.
Incuranti del carico di lavoro da svolgere, ogni pony svolge la propria mansione diligentemente e senza apparentemente avvertire la fatica.
Gli unicorni, le creature più affine al buongusto, usano la loro magia e la naturale disposizione all'ordine per distribuire le decorazioni come gli alberi addobbati da scintillanti palle di vetro e stelle filanti, le ghirlande adornate con fiocchi e campanelle, i lunghi bastoni di zucchero al posto dei lampioni, e via discorrendo.
I pegasi, i più indicati a lavorare il meteo, si adoperano perché il clima di festività sia ulteriormente evidenziato non solo grazie al comportamento dei pony ma anche dallo stesso strato di neve che copre la strada. L'epifania di colori, generata dalle numerose decorazioni appese, e lo strato bianco monocromatico di sfondo causato dalla neve, genera agli enormi occhi delle creature equidi una sensazione di pace e calore che difficilmente non scioglie gli animi.
La neve provoca tuttavia dei problemi alla circolazione e qui entrano in gioco i pony terrestri. Loro, e la innata abilità che li rende molto più affini con la terra rispetto a qualunque altra creatura vivente, sono i più adatti ad assicurarsi che la vita scorra tranquilla seguendo i ritmi sorti grazie alla sicurezza della quotidianità.
Nemmeno il castello di Canterlot è immune agli effetti della festa. Sebbene le Guardie Reali spesso approfittino per appendere vischio ovunque passi Princss Luna, anche dove viene diretta tutta la vita nel regno di Equestria il clima della Festa dell'Amicizia influenza non solo gli arredi ma l'intero stile di vita di chi tra quelle mura ci vive.
In breve, ogni pony avverte lo spirito di generosità che aleggia nell'aria in maniera molto particolare in quel periodo e si impegna affinché ognuno possa godersi la festività al meglio.
O meglio, ogni pony... tranne uno.
Un unicorno azzurro dalla criniera chiara e gli occhi viola.
Questo pony è Trixie Lulamoon, meglio conosciuta come La Grande E Potente Trixie.
Tale e particolare unicorno si guadagna da vivere svolgendo spettacoli itineranti in giro per il mondo. Da Equestria all'Arabia Sellata, si possono contare sugli zoccoli le città in cui la Grande e Potente Trixie non ha svolto i suoi spettacoli a base di elaborati effetti pirotecnici o marionette.
Inizialmente i suoi spettacoli si svolgevano in maniera differente: ella, evidentemente assente il giorno in cui veniva distribuita l'umiltà e la modestia, tendeva ad esagerare palesemente quando si trattava di narrare le sue imprese. Agli inizi le era parso un semplice ed innocente modo per farsi pubblicità, una incantatrice che ha battuto una Ursa Major ha sicuramente più attenzione di una incantatrice capace di far apparire mazzi di fiori o incantare corde.
Ma purtroppo, presto l'intera faccenda le sfuggì di zampa e un dì, nella città di Ponyville, le sue sue stesse menzogne le si ritorsero contro: una coppia di puledrini richiamò una Ursa Minor, scambiandola per l'esemplare più adulto, perché lei potesse fermarla. Azione che esulava enormemente dalle sue reali capacità.
Fu così un altro unicorno a risolvere la situazione, un unicorno che rispondeva al nome di Twilight Sparkle.
Non la Grande e Potente Trixie Lulamoon, ma la Sconosciuta e Anonima Twilight Sparkle.
L'umiliazione che subì fu agghiacciante e quel che fu peggio, la notizia si sparse per tutta Equestria a macchia d'olio. In breve, tutti conobbero Trixie non come la grande maga che ella affermava di essere ma come la cialtrona che a momenti aveva fatto distruggere Ponyville.
La rabbia e il desiderio di una rivalsa crebbero in lei a dismisura ogni giorno che passava. Certo, poteva sempre esibirsi all'estero... ma chi le assicurava che le voci delle sue gesta fallimentari ad Equestria non avessero già raggiunto posti come l'Impero di Cristallo o l'Arabia Sellata? Se già farsi un nome tra i propri simili era difficile, farlo all'estero poteva richiedere tempi ancora maggiori, sopratutto con un bagaglio come il suo!
Tuttavia, un giorno, ella riuscì a prendere la sua rivincita.
Guadagnandosi il denaro necessario lavorando in una fattoria di rocce, stranamente proficua nonostante non capisse bene il commercio che vi stava dietro, la puledra azzurra riuscì a ottenere il prezioso Amuleto dell'Alicorno; un antico quanto potente artefatto in grado di amplificare per migliaia, se non addirittura miliardi, di volte il potere del suo utilizzatore.
Forte di quel nuovo, immenso, potere la Grande e Potente Trixie era riuscita a farsi beffe di Twilight Sparkle e a sconfiggerla in un duello magico. Ciò che lei più desiderava da quella disgraziata notte in cui la sua fama crollò come un castello di carte.
Peccato in quell'artefatto che vi era un effetto collaterale sconosciuto all'ambiziosa maga.
L'amuleto corrompeva l'animo del suo possessore rendendolo malvagio e, ancora una volta, se non era per Twilight Sparkle, Ponyville sarebbe stata spacciata contro la tirannia che la stessa Trixie aveva creato. Ogni volta che pensava al suo comportamento in quei giorni la tentazione di sprofondare nelle caverne più oscure delle Montagne Appaloosiane cresceva a dismisura.
Chissà, magari i Cani Stanadiamanti potevano rivelarsi un pubblico generoso!
Forse.
In ogni caso, non fu l'esilio la sorte a cui ella andò incontro, bensì si trasferì definitivamente a Ponyville. Gli abitanti del luogo, straordinariamente propensi al perdono, sembrarono accordare sul darle l'occasione per farsi perdonare di quello che aveva compiuto sotto l'influenza del terribile amuleto.
Ironicamente, la sua abilità negli effetti pirotecnici le garantì presto la possibilità di guadagnarsi da vivere viaggiando molto meno rispetto a prima. Non aveva nemmeno bisogno di inventare storie particolari, in quello era davvero brava.
Ovvio, essere conosciuta come una dotata incantatrice, piuttosto che come un'ottima addetta agli effetti speciali, le sarebbe piaciuto di più, ma la fama che aveva ottenuto per il suo lavoro le faceva comunque molto piacere. E poi, non aveva mai rinunciato ai suoi spettacoli dove, il più delle volte, si dava dei meriti che non possedeva.
L'esempio vivente di come il lupo perda il pelo, ma non il vizio.
Altra particolarità dell'unicorno, il clima che si respira durante la festa dell'amicizia è sempre parso scivolarle addosso.
Difatti, mentre tutto intorno a lei vi sono pony addetti alle loro mansioni con un indelebile sorriso stampato sul muso, ella trotta in mezzo alle strade guardandosi intorno mentre un'espressione accigliata le modella il volto.
Nonostante le apparenze, il suo non è fastidio generato dall'accanimento che i simili tutti attorno dimostrano per rendere speciale la ricorrenza ormai alle porte. Piuttosto, non condivide le emozioni che invece tutti gli altri avvertono nitidamente.
A riprova di questa sua particolare situazione, l'avvicina durante il suo avanzare uno stallone alto, dagli occhi nascosti dietro un paio di occhiali da sole, la criniera castana ben pettinata e addosso una giacchetta verde fluo che non smetteva di brillare. Come cutie mark una sfera da discoteca.
“Ehi, bellezza!” esclama lui, chiamandola con il nomignolo che usa per chiamare tutte le giumente ancora single a Ponyville, mentre sfoggia alcune posizioni virili atte a mettere in mostra il suo fisico sviluppato, accompagnando ogni posizione presa con altrettanti “Hoah!”
“Uhmpf!” sbuffa invece la maga, inarcando un sopracciglio chiedendosi quale turba mentale possa mai affliggere lo stallone avanti a lei. Allo stesso tempo, le si palesa in mente il pensiero se è il caso di chiamare Nurse Redheart perché si occupi di lui.
In ogni caso, senza darsi una risposta, Trixie ferma il suo trottare. Anche perché, essendosi lo stallone fermato perfettamente avanti a lei, le viene difficile avanzare ancora.
Solo dopo una decina, più o meno, di mosse il destriero finalmente si ferma ed esibisce un rametto di vischio, tenuto appeso sopra le loro teste con uno zoccolo, mentre resta in equilibrio sulle zampe posteriori e spiegando con voce suadente “Ho gli occhi chiusi... ho le labbra protese... e sto proprio sotto al vischio!”
Capendo l'antifona, Trixie piega ulteriormente le labbra trasformando la sua espressione da accigliata alla maschera del pony contrariato. Non che si limita a quello, ovviamente.
“Sei anche con la groppa per terra!” esclama, con tono ironico.
Lo stallone, noto in città con il nome di Flashy Pony, non capisce inizialmente, ma non passa più di un secondo prima che l'unicorno innanzi a lui gli faccia lo sgambetto, portandolo con le zampe all'aria.
Una volta caduto rovinosamente con il dorso contro la dura terra, Trixie passa sgraziatamente sopra di lui tenendo il mento alto prima di riprendere il suo trottare, allontanandosi dal pony dongiovanni.
Flashy Pony, a terra dolorante, osserva la giumenta allontanarsi prima di alzarsi a sedere poggiando gli zoccoli sul dorso dolorante per la rovinosa caduta “Ommama!”
Il trottare di Trixie non prosegue, sfortunatamente per lei, privo di altri rallentamenti.
Ha percorso una distanza appena sufficiente perché lo stallone dongiovanni di prima esca dal suo campo visivo che altri pony, questa volta un trio di puledrine, le sbarrano la strada tendendo verso di lei una ciotola con già dentro qualche moneta, un largo sorriso impresso nei loro volti.
“E voi cosa volete?” domanda la maga, sarcasticamente, mentre osserva il trio.
Si tratta di tre coetanee puledrine, abbastanza famose a Ponyville: una piccola pony dal manto giallo, la criniera rossa e gli occhi nocciola con un fiocco dietro la testa, Apple Bloom, una pegaso dal manto marroncino e la criniera viola come i capelli con le ali insolitamente piccole, Scotaloo, e infine una unicorno dal manto bianco, la criniera lilla, gli occhi verdi e un cornino sulla fronte che si poteva vedere appena, Sweetie Belle. Assieme loro compongono il gruppo chiamato Cutie Mark Crusaders, gruppo atto ad aiutare i giovani 'fianchi bianchi' a trovare il loro talento speciale.
In ogni caso la pony terrestre prende la parola rispondendo “Visto che la Festa dell'Amicizia è il periodo in cui tutti i pony sono più buoni, vogliamo fare una raccolta per i pony più bisognosi.”
“E magari ottenere così il nostro cutie mark!” esclama, colta da un irrefrenabile entusiasmo, la piccola pegaso cominciando involontariamente a sbattere freneticamente le ali fino ad alzarsi in volo di qualche centimetro. Entusiasmo rapidamente interrotto da Sweetie Belle, la quale con un colpo del ginocchio sul fianco dell'amica la fa bruscamente tornare nel presente.
Mentre quindi la puledrina marroncina ritorna con gli zoccoli a terra, Trixie riflette. Solo dopo un istante di silenzio domanda, esibendo la sua confusione in merito inarcando ancora un sopracciglio “E cioè?”
La piccola di unicorno, sfoggiando un caloroso sorriso, spiega in termini più semplici indicando con uno zoccolo la ciotola retta dal piccolo pegaso “Un'offerta per i poveri!”
A quelle parole Trixie sgrana gli occhi, come se le avessero appena dato una cattiva notizia “Oooh! Aaah! Be', ma vi rendete conto che se voi date soldi ai poveri... non saranno più poveri?”
Quella domanda così particolare giunge al trio di puledrine inattesa come Pinkie Pie. Le tre amichette si guardano istintivamente negli occhi, cercando l'una nelle pupille delle altre la risposta a quel dubbio espresso dal pony più grande, senza però ottenere grandi risultati.
Dopo un momento di iniziale imbarazzo, Sweetie Belle fa appena in tempo a dire un semplice “Be'...” prima che Trixie la interrompa poggiandole lo zoccolo sulla spalla e avvicinando i loro sguardi fino a toccarsi con le radici dei corni, aggiungendo nel mentre con fare tragico “E se non sono più poveri... non dovrete più raccogliere soldi per loro!”
Spaventata, il piccolo unicorno scappa scivolando dalla presa del parirazza e portandosi dietro le sue amiche. A prendere il suo posto nella conversazione è Apple Bloom “Oh, ma noi...”
Tuttavia nemmeno lei è immune alla sceneggiata che la maga ha ormai già iniziato.
Infatti Trixie interrompe anche lei proseguendo nel suo ragionamento “E se non dovrete più raccogliere soldi per loro... non otterrete il vostro Cutie Mark!” esclama, scivolando dietro di loro con maestria. È pur sempre una puledra con anni di esperienza nel campo dello spettacolo, sa recitare molto meglio di tutte e tre le giovani puledrine avanti a lei messe assieme!
Arrivata dunque alle loro spalle, Trixie conclude poggiandosi uno zoccolo sulla fronte mantenendo l'aria affranta “Oh, vi prego, non fatemi sabotare il tentativo di scoprire il vostro talento! Non alla vigilia della Festa dell'Amicizia!”
Il piccolo pegaso, fraintendendo le parole dell'unicorno come le altre due amiche, asseconda la sua tristezza esclamando rapidamente “Oh, non lo permetteremmo mai!”
Ottenuto ciò che voleva fin dall'inizio, liberarsi delle novelle cavallerizze della solidarietà, Trixie cambia atteggiamento in maniera fulminea, ritornando con l'espressione adirata ed esclamando “Be', vi consiglio di dare questo ai poveri! E. Di. Lasciarmi. In. Pace!”
Zittito definitivamente l'ennesimo ostacolo alla sua avanzata, ella riprendere il suo trottare mormorando lamenti incomprensibili anche a breve distanza, lasciando dietro di se un trio di cavalline che non sanno assolutamente spiegarsi cosa sia successo.
La casa di Trixie, una riproduzione del suo carro originale solo più grande e adatto per fermarsi anche più a lungo nello stesso posto, si fa sempre più vicina. L'incantatrice dal manto azzurro conosce molto bene la strada per dove ha lasciato il carro, avrebbe saputo ripercorrerla anche ad occhi chiusi, eppure un ultimo ostacolo rallenta ulteriormente il suo cammino.
Questa volta un duo di unicorni, che conosce perfettamente, si ferma avanti a lei salutandola con le zampe aperte come se fossero in procinto di abbracciarla e un sorriso enorme stampato sui musi mentre gridano a gran voce il suo nome “Oh, Grande e Potente Trixie!”
Pregando mentalmente Princess Celestia che loro non abbiano intenzione di abbracciarla davvero, l'unicorno li chiama entrambi “Snips... Snails... cosa volete?”
Il primo a parlare, come spesso accade quando si tratta di quei due particolari ed esuberanti puledrini, è Snips “Con le nostre famiglie abbiamo organizzato un grande pranzo in occasione della Festa dell'Amicizia e ci farebbe molto piacere se tu venissi con noi!”
Trixie piega la testa a lato, domandando “State scherzando?”
La coppia dei suoi ex- aiutanti, i quali erano stati tra i primi a passare oltre al fatto di come si fosse comportata nei loro confronti quando indossava l'Amuleto dell'Alicorno, forse perché un po' si sentivano in colpa di averle involontariamente rovinato la carriera portando una Ursa Minor in paese, hanno sempre mostrato una maggiore familiarità nei suoi confronti rispetto agli altri abitanti di Ponyville. Cionondimeno, l'incantatrice girovaga non è molto bendisposta al loro invito.
“No, perché mai dovremmo?” domanda quindi, senza capire cosa stia per succedere, l'ignaro Snails.
“Volete sapere cos'è la Festa dell'Amicizia? È soltanto un giorno come gli altri!” esclama allora lei, mentre riprende incurante il suo trottare verso casa passando in mezzo ai puledrini “E chi non è d'accordo dovrebbe imparare ad aprire gli occhi!”
“Ma... Trixie!” la chiama nuovamente Snips, cercando di affiancarla mentre si allontana, benché una falcata della maga sia quasi tre volte quella del puledrino che le arriva a malapena alla spalla “E tutte le cose buone di questo periodo? I pony più gentili, la generosità...”
“Ah! Sciocchezze!” esclama di rimando Trixie, roteando gli occhi indietro con fare seccato e superando i tenaci piccoli pony.
“Il prossimo che mi vuole fermare per qualche sciocchezza sulla Festa dell'Amicizia lo appendo al campanile di Ponyville, parola della Grande e Potente Trixie!” mormora dunque la maga sottovoce una volta seminati i suoi fan, mentre la casa si fa sempre più vicina.
Passano ancora pochi metri, ma finalmente Trixie riesce a vedere specchiarsi nei suoi grandi occhi viola la sagoma della propria casetta.
Sorridendo per la prima volta da quando si è trovata a camminare nel bel mezzo di tutti i pony in ansia per l'arrivo della Festa dell'Amicizia, ella accelera il passo cercando di avvicinarsi il più possibile alla porta e, finalmente, godersi il suo tanto agognato riposo.
Giunta avanti all'ingresso tuttavia, mentre fa compiere con la magia un paio di giri alla chiave nella serratura, la maga ha una improvvisa quanto inquietante sensazione.
Ella ha come l'impressione di vedere sul riflesso del pomello della porta un altro unicorno, dal manto giallo e la criniera riccioluta rossa e dorata, apparire alle spalle. Tale pony non solo le è famigliare, ha udito le sue gesta, ma addirittura le sembra che la stia chiamando!
“Trixie Lulamoon!” esclama l'unicorno dietro la maga, allungando le vocali con fare spettrale.
“Sunset Shimmer?” la chiama Trixie, voltandosi rapidamente dietro di se.
Conosce quell'unicorno di fama da quando Twilight era tornata dalla sua avventura in un mondo parallelo: la novella principessa aveva raccontato la sua impresa alle sue amiche e sia Pinkie Pie che Spike difficilmente non raccontano ai quattro venti cosa sentano, a meno che non si tratti di un grosso segreto.
Sfogliando un paio di libri, poi, Trixie era riuscita a trovare qualche foto di quella famosa Sunset Shimmer, un unicorno assetato di potere e disposto a usare qualunque mezzo pur di ottenerlo.
Ma lei avrebbe dovuto trovarsi in un altro mondo, dove l'unico passaggio di comunicazione si apre una volta sola ogni trenta lune! Non può certamente trovarsi avanti a lei!
“No, non può essere!” esclama allora Trixie, forzandosi di non tramutare quelle parole in un grido di terrore, mentre rientra nella sua abitazione, non trovando nessuno dietro di se e convincendosi da sola dell'impossibilità di trovare quell'altro unicorno proprio a casa sua.
L'interno del carro di Trixie era molto spartano: un letto, una scrivania con uno specchio e i trucchi sul tavolo mentre i cassetti erano pieni di fogli con appunti di varia natura e mappe del mondo conosciuto. Vi è anche un fornello per scaldarsi e preparare i pasti, una dispensa e una vasca per lavarsi dove l'acqua viene sempre pulita tramite un semplice incantesimo che Trixie conosceva perfettamente.
Può sembrare poco, eppure la vanagloriosa Trixie si trova ogni volta perfettamente a suo agio all'interno di quella struttura. Tranquillità che tuttavia non si ripete in questa particolare occasione, dove una volta al suo interno lei trova di nuovo Sunset Shimmer, benché l'aspetto seduta sul letto invece che alle sue spalle.
“Ce ne hai messo di tempo per venire! Si può sapere che fai, tutto il giorno?” la sgrida quest'ultima non appena la vede, come se trovarsi in quel punto sia perfettamente naturale.
“Tu... tu... non può essere! Aiuto! Aiuto!” esclama allora, in preda al panico, Trixie mentre si porta gli zoccoli al volto e con le zampe posteriori comincia a spostarsi freneticamente per la stanza.
Si tratta di una reazione di breve durata, poiché con un semplice battito di ciglia Sunset Shimmer avvolge la parirazza in una bolla composta da pura magia dal colore verde smeraldo, sollevandola da terra prima di poggiarla di fianco a lei sul letto.
Una volta vicine, l'unicorno dorato ringhia alla maga esperta in effetti speciali “Puoi correre quanto vuoi e io posso ributtarti a letto ogni volta. O se vuoi posso direttamente legartici. Sono brava in entrambe le cose!”
Colta la minaccia, Trixie si impone subito la calma “Oh... pardon. È che... io ti conosco!” le spiega allora, puntandole contro uno zoccolo “Come puoi...”
“Trixie Lulamoon!” esclama allora Sunset Shimmer, saltando giù dal letto senza smettere di fissarla negli occhi “Io sono Sunset Shimmer, ricordi? Ho cercato il massimo del mio potere per tutta una vita, senza curarmi del prossimo o di chi ne faceva le spese!”
Trixie, benché ancora non sappia come possa trovarsi quell'unicorno dotato avanti a lei, annuisce alle sue parole “Sì! Hai anche rubato la corona a Twilight Sparkle! Oh, hai sicuramente classe!”
Lusingata dal complimento, Sunset Shimmer si lustra istintivamente uno zoccolo sul petto con flemma regale, mormorando “Be', modestamente... ah! No, no, no! Ho fatto male!” bercia improvvisamente contro l'incantatrice azzurra, la quale arretra spaventata sul letto spaventata da quell'improvviso cambio di umore.
“E così, il mio nome è adesso per sempre associato all'egoismo e alla spietata ricerca del potere per l'eternità! Non c'è speranza, sono condannata! Condannata!” prosegue l'unicorno dal cutie mark raffigurante due soli, lamentandosi inizialmente prima di modificare rapidamente il suo tono da lamentoso a minaccioso “E la stessa cosa accadrà anche a te! Trixie Lulamoon!”
Il proprio nome non più associato ad una maga, una cialtrona o ad una puledra esperta in effetti speciali... ma ad una creatura malvagia, da evitare come un malanno? Se esiste un inferno, per Trixie, quella prospettiva è ciò che più vi si avvicina.
“Cosa? Io... no! Non voglio! Ti prego, cosa posso fare?” esclama, in preda al panico, Trixie mentre si avvicina al bordo del letto dove Sunset Shimmer sosta.
Lei, mossa a compassione, alza leggermente il volto e fa apparire dal nulla un orologio circondato da un alone verdastro con le lancette verso il numero tre. Compiuto tale prodigio, spiega “Questa notte, riceverai la visita di tre spiriti. Dai loro ascolto. Fai quel che dicono! O il tuo nome guadagnerà un significato anche peggiore del mio!”
Ognuna di quelle parole colpisce Trixie come un mattone.
Tre spiriti?
Tuttavia, non osando contraddire la giumenta avanti a se, si limita ad annuire con la testa senza aggiungere una sola parola. Solo allora, con sommo stupore, vede Sunset Shimmer sparire lentamente in una nebbia colorata, come se fosse stata solo un miraggio.
“S... Sunset Shimmer? Cosa...” balbetta Trixie, troppo confusa per sfoggiare il comportamento che di solito riserva agli altri pony. Gli altri pony non sono stati allievi di Princess Celestia e, stando a quando aveva sentito, non possono certo sbatterla come un tappeto peggio di un intero branco di lupi del legno!
In ogni caso, Sunset Shimmer è sparita. Trixie, rimasta sola nella stanza, si guarda intorno per qualche minuto, incapace di spiegarsi in maniera razionale cosa sia appena successo.
Ha appena ricevuto la visita di uno degli unicorni più potenti di Equestria disperso in un'altra dimensione, o ha avuto un'allucinazione?
Che voleva dire, poi, con tre spiriti?
Davvero La Grande e Potente Trixie rischia di rendere il suo nome sinonimo di crudeltà?
In preda a tutti quei pensieri che si sovrappongono nella testa come un caotico caleidoscopio, la puledra si porta una zampa alla fronte, esclamando “E chi dorme, adesso?”
Il periodo più bianco dell'anno.
Rammentando i momenti che segnarono la fondazione di Equestria da parte dei membri delle tre tribù di pony che migrarono in quelle terre, trovandosi assieme per pura coincidenza, il già di per se armonioso clima che aleggia in quei luoghi sembra amplificarsi per infinite volte.
Incuranti del carico di lavoro da svolgere, ogni pony svolge la propria mansione diligentemente e senza apparentemente avvertire la fatica.
Gli unicorni, le creature più affine al buongusto, usano la loro magia e la naturale disposizione all'ordine per distribuire le decorazioni come gli alberi addobbati da scintillanti palle di vetro e stelle filanti, le ghirlande adornate con fiocchi e campanelle, i lunghi bastoni di zucchero al posto dei lampioni, e via discorrendo.
I pegasi, i più indicati a lavorare il meteo, si adoperano perché il clima di festività sia ulteriormente evidenziato non solo grazie al comportamento dei pony ma anche dallo stesso strato di neve che copre la strada. L'epifania di colori, generata dalle numerose decorazioni appese, e lo strato bianco monocromatico di sfondo causato dalla neve, genera agli enormi occhi delle creature equidi una sensazione di pace e calore che difficilmente non scioglie gli animi.
La neve provoca tuttavia dei problemi alla circolazione e qui entrano in gioco i pony terrestri. Loro, e la innata abilità che li rende molto più affini con la terra rispetto a qualunque altra creatura vivente, sono i più adatti ad assicurarsi che la vita scorra tranquilla seguendo i ritmi sorti grazie alla sicurezza della quotidianità.
Nemmeno il castello di Canterlot è immune agli effetti della festa. Sebbene le Guardie Reali spesso approfittino per appendere vischio ovunque passi Princss Luna, anche dove viene diretta tutta la vita nel regno di Equestria il clima della Festa dell'Amicizia influenza non solo gli arredi ma l'intero stile di vita di chi tra quelle mura ci vive.
In breve, ogni pony avverte lo spirito di generosità che aleggia nell'aria in maniera molto particolare in quel periodo e si impegna affinché ognuno possa godersi la festività al meglio.
O meglio, ogni pony... tranne uno.
Un unicorno azzurro dalla criniera chiara e gli occhi viola.
Questo pony è Trixie Lulamoon, meglio conosciuta come La Grande E Potente Trixie.
Tale e particolare unicorno si guadagna da vivere svolgendo spettacoli itineranti in giro per il mondo. Da Equestria all'Arabia Sellata, si possono contare sugli zoccoli le città in cui la Grande e Potente Trixie non ha svolto i suoi spettacoli a base di elaborati effetti pirotecnici o marionette.
Inizialmente i suoi spettacoli si svolgevano in maniera differente: ella, evidentemente assente il giorno in cui veniva distribuita l'umiltà e la modestia, tendeva ad esagerare palesemente quando si trattava di narrare le sue imprese. Agli inizi le era parso un semplice ed innocente modo per farsi pubblicità, una incantatrice che ha battuto una Ursa Major ha sicuramente più attenzione di una incantatrice capace di far apparire mazzi di fiori o incantare corde.
Ma purtroppo, presto l'intera faccenda le sfuggì di zampa e un dì, nella città di Ponyville, le sue sue stesse menzogne le si ritorsero contro: una coppia di puledrini richiamò una Ursa Minor, scambiandola per l'esemplare più adulto, perché lei potesse fermarla. Azione che esulava enormemente dalle sue reali capacità.
Fu così un altro unicorno a risolvere la situazione, un unicorno che rispondeva al nome di Twilight Sparkle.
Non la Grande e Potente Trixie Lulamoon, ma la Sconosciuta e Anonima Twilight Sparkle.
L'umiliazione che subì fu agghiacciante e quel che fu peggio, la notizia si sparse per tutta Equestria a macchia d'olio. In breve, tutti conobbero Trixie non come la grande maga che ella affermava di essere ma come la cialtrona che a momenti aveva fatto distruggere Ponyville.
La rabbia e il desiderio di una rivalsa crebbero in lei a dismisura ogni giorno che passava. Certo, poteva sempre esibirsi all'estero... ma chi le assicurava che le voci delle sue gesta fallimentari ad Equestria non avessero già raggiunto posti come l'Impero di Cristallo o l'Arabia Sellata? Se già farsi un nome tra i propri simili era difficile, farlo all'estero poteva richiedere tempi ancora maggiori, sopratutto con un bagaglio come il suo!
Tuttavia, un giorno, ella riuscì a prendere la sua rivincita.
Guadagnandosi il denaro necessario lavorando in una fattoria di rocce, stranamente proficua nonostante non capisse bene il commercio che vi stava dietro, la puledra azzurra riuscì a ottenere il prezioso Amuleto dell'Alicorno; un antico quanto potente artefatto in grado di amplificare per migliaia, se non addirittura miliardi, di volte il potere del suo utilizzatore.
Forte di quel nuovo, immenso, potere la Grande e Potente Trixie era riuscita a farsi beffe di Twilight Sparkle e a sconfiggerla in un duello magico. Ciò che lei più desiderava da quella disgraziata notte in cui la sua fama crollò come un castello di carte.
Peccato in quell'artefatto che vi era un effetto collaterale sconosciuto all'ambiziosa maga.
L'amuleto corrompeva l'animo del suo possessore rendendolo malvagio e, ancora una volta, se non era per Twilight Sparkle, Ponyville sarebbe stata spacciata contro la tirannia che la stessa Trixie aveva creato. Ogni volta che pensava al suo comportamento in quei giorni la tentazione di sprofondare nelle caverne più oscure delle Montagne Appaloosiane cresceva a dismisura.
Chissà, magari i Cani Stanadiamanti potevano rivelarsi un pubblico generoso!
Forse.
In ogni caso, non fu l'esilio la sorte a cui ella andò incontro, bensì si trasferì definitivamente a Ponyville. Gli abitanti del luogo, straordinariamente propensi al perdono, sembrarono accordare sul darle l'occasione per farsi perdonare di quello che aveva compiuto sotto l'influenza del terribile amuleto.
Ironicamente, la sua abilità negli effetti pirotecnici le garantì presto la possibilità di guadagnarsi da vivere viaggiando molto meno rispetto a prima. Non aveva nemmeno bisogno di inventare storie particolari, in quello era davvero brava.
Ovvio, essere conosciuta come una dotata incantatrice, piuttosto che come un'ottima addetta agli effetti speciali, le sarebbe piaciuto di più, ma la fama che aveva ottenuto per il suo lavoro le faceva comunque molto piacere. E poi, non aveva mai rinunciato ai suoi spettacoli dove, il più delle volte, si dava dei meriti che non possedeva.
L'esempio vivente di come il lupo perda il pelo, ma non il vizio.
Altra particolarità dell'unicorno, il clima che si respira durante la festa dell'amicizia è sempre parso scivolarle addosso.
Difatti, mentre tutto intorno a lei vi sono pony addetti alle loro mansioni con un indelebile sorriso stampato sul muso, ella trotta in mezzo alle strade guardandosi intorno mentre un'espressione accigliata le modella il volto.
Nonostante le apparenze, il suo non è fastidio generato dall'accanimento che i simili tutti attorno dimostrano per rendere speciale la ricorrenza ormai alle porte. Piuttosto, non condivide le emozioni che invece tutti gli altri avvertono nitidamente.
A riprova di questa sua particolare situazione, l'avvicina durante il suo avanzare uno stallone alto, dagli occhi nascosti dietro un paio di occhiali da sole, la criniera castana ben pettinata e addosso una giacchetta verde fluo che non smetteva di brillare. Come cutie mark una sfera da discoteca.
“Ehi, bellezza!” esclama lui, chiamandola con il nomignolo che usa per chiamare tutte le giumente ancora single a Ponyville, mentre sfoggia alcune posizioni virili atte a mettere in mostra il suo fisico sviluppato, accompagnando ogni posizione presa con altrettanti “Hoah!”
“Uhmpf!” sbuffa invece la maga, inarcando un sopracciglio chiedendosi quale turba mentale possa mai affliggere lo stallone avanti a lei. Allo stesso tempo, le si palesa in mente il pensiero se è il caso di chiamare Nurse Redheart perché si occupi di lui.
In ogni caso, senza darsi una risposta, Trixie ferma il suo trottare. Anche perché, essendosi lo stallone fermato perfettamente avanti a lei, le viene difficile avanzare ancora.
Solo dopo una decina, più o meno, di mosse il destriero finalmente si ferma ed esibisce un rametto di vischio, tenuto appeso sopra le loro teste con uno zoccolo, mentre resta in equilibrio sulle zampe posteriori e spiegando con voce suadente “Ho gli occhi chiusi... ho le labbra protese... e sto proprio sotto al vischio!”
Capendo l'antifona, Trixie piega ulteriormente le labbra trasformando la sua espressione da accigliata alla maschera del pony contrariato. Non che si limita a quello, ovviamente.
“Sei anche con la groppa per terra!” esclama, con tono ironico.
Lo stallone, noto in città con il nome di Flashy Pony, non capisce inizialmente, ma non passa più di un secondo prima che l'unicorno innanzi a lui gli faccia lo sgambetto, portandolo con le zampe all'aria.
Una volta caduto rovinosamente con il dorso contro la dura terra, Trixie passa sgraziatamente sopra di lui tenendo il mento alto prima di riprendere il suo trottare, allontanandosi dal pony dongiovanni.
Flashy Pony, a terra dolorante, osserva la giumenta allontanarsi prima di alzarsi a sedere poggiando gli zoccoli sul dorso dolorante per la rovinosa caduta “Ommama!”
Il trottare di Trixie non prosegue, sfortunatamente per lei, privo di altri rallentamenti.
Ha percorso una distanza appena sufficiente perché lo stallone dongiovanni di prima esca dal suo campo visivo che altri pony, questa volta un trio di puledrine, le sbarrano la strada tendendo verso di lei una ciotola con già dentro qualche moneta, un largo sorriso impresso nei loro volti.
“E voi cosa volete?” domanda la maga, sarcasticamente, mentre osserva il trio.
Si tratta di tre coetanee puledrine, abbastanza famose a Ponyville: una piccola pony dal manto giallo, la criniera rossa e gli occhi nocciola con un fiocco dietro la testa, Apple Bloom, una pegaso dal manto marroncino e la criniera viola come i capelli con le ali insolitamente piccole, Scotaloo, e infine una unicorno dal manto bianco, la criniera lilla, gli occhi verdi e un cornino sulla fronte che si poteva vedere appena, Sweetie Belle. Assieme loro compongono il gruppo chiamato Cutie Mark Crusaders, gruppo atto ad aiutare i giovani 'fianchi bianchi' a trovare il loro talento speciale.
In ogni caso la pony terrestre prende la parola rispondendo “Visto che la Festa dell'Amicizia è il periodo in cui tutti i pony sono più buoni, vogliamo fare una raccolta per i pony più bisognosi.”
“E magari ottenere così il nostro cutie mark!” esclama, colta da un irrefrenabile entusiasmo, la piccola pegaso cominciando involontariamente a sbattere freneticamente le ali fino ad alzarsi in volo di qualche centimetro. Entusiasmo rapidamente interrotto da Sweetie Belle, la quale con un colpo del ginocchio sul fianco dell'amica la fa bruscamente tornare nel presente.
Mentre quindi la puledrina marroncina ritorna con gli zoccoli a terra, Trixie riflette. Solo dopo un istante di silenzio domanda, esibendo la sua confusione in merito inarcando ancora un sopracciglio “E cioè?”
La piccola di unicorno, sfoggiando un caloroso sorriso, spiega in termini più semplici indicando con uno zoccolo la ciotola retta dal piccolo pegaso “Un'offerta per i poveri!”
A quelle parole Trixie sgrana gli occhi, come se le avessero appena dato una cattiva notizia “Oooh! Aaah! Be', ma vi rendete conto che se voi date soldi ai poveri... non saranno più poveri?”
Quella domanda così particolare giunge al trio di puledrine inattesa come Pinkie Pie. Le tre amichette si guardano istintivamente negli occhi, cercando l'una nelle pupille delle altre la risposta a quel dubbio espresso dal pony più grande, senza però ottenere grandi risultati.
Dopo un momento di iniziale imbarazzo, Sweetie Belle fa appena in tempo a dire un semplice “Be'...” prima che Trixie la interrompa poggiandole lo zoccolo sulla spalla e avvicinando i loro sguardi fino a toccarsi con le radici dei corni, aggiungendo nel mentre con fare tragico “E se non sono più poveri... non dovrete più raccogliere soldi per loro!”
Spaventata, il piccolo unicorno scappa scivolando dalla presa del parirazza e portandosi dietro le sue amiche. A prendere il suo posto nella conversazione è Apple Bloom “Oh, ma noi...”
Tuttavia nemmeno lei è immune alla sceneggiata che la maga ha ormai già iniziato.
Infatti Trixie interrompe anche lei proseguendo nel suo ragionamento “E se non dovrete più raccogliere soldi per loro... non otterrete il vostro Cutie Mark!” esclama, scivolando dietro di loro con maestria. È pur sempre una puledra con anni di esperienza nel campo dello spettacolo, sa recitare molto meglio di tutte e tre le giovani puledrine avanti a lei messe assieme!
Arrivata dunque alle loro spalle, Trixie conclude poggiandosi uno zoccolo sulla fronte mantenendo l'aria affranta “Oh, vi prego, non fatemi sabotare il tentativo di scoprire il vostro talento! Non alla vigilia della Festa dell'Amicizia!”
Il piccolo pegaso, fraintendendo le parole dell'unicorno come le altre due amiche, asseconda la sua tristezza esclamando rapidamente “Oh, non lo permetteremmo mai!”
Ottenuto ciò che voleva fin dall'inizio, liberarsi delle novelle cavallerizze della solidarietà, Trixie cambia atteggiamento in maniera fulminea, ritornando con l'espressione adirata ed esclamando “Be', vi consiglio di dare questo ai poveri! E. Di. Lasciarmi. In. Pace!”
Zittito definitivamente l'ennesimo ostacolo alla sua avanzata, ella riprendere il suo trottare mormorando lamenti incomprensibili anche a breve distanza, lasciando dietro di se un trio di cavalline che non sanno assolutamente spiegarsi cosa sia successo.
La casa di Trixie, una riproduzione del suo carro originale solo più grande e adatto per fermarsi anche più a lungo nello stesso posto, si fa sempre più vicina. L'incantatrice dal manto azzurro conosce molto bene la strada per dove ha lasciato il carro, avrebbe saputo ripercorrerla anche ad occhi chiusi, eppure un ultimo ostacolo rallenta ulteriormente il suo cammino.
Questa volta un duo di unicorni, che conosce perfettamente, si ferma avanti a lei salutandola con le zampe aperte come se fossero in procinto di abbracciarla e un sorriso enorme stampato sui musi mentre gridano a gran voce il suo nome “Oh, Grande e Potente Trixie!”
Pregando mentalmente Princess Celestia che loro non abbiano intenzione di abbracciarla davvero, l'unicorno li chiama entrambi “Snips... Snails... cosa volete?”
Il primo a parlare, come spesso accade quando si tratta di quei due particolari ed esuberanti puledrini, è Snips “Con le nostre famiglie abbiamo organizzato un grande pranzo in occasione della Festa dell'Amicizia e ci farebbe molto piacere se tu venissi con noi!”
Trixie piega la testa a lato, domandando “State scherzando?”
La coppia dei suoi ex- aiutanti, i quali erano stati tra i primi a passare oltre al fatto di come si fosse comportata nei loro confronti quando indossava l'Amuleto dell'Alicorno, forse perché un po' si sentivano in colpa di averle involontariamente rovinato la carriera portando una Ursa Minor in paese, hanno sempre mostrato una maggiore familiarità nei suoi confronti rispetto agli altri abitanti di Ponyville. Cionondimeno, l'incantatrice girovaga non è molto bendisposta al loro invito.
“No, perché mai dovremmo?” domanda quindi, senza capire cosa stia per succedere, l'ignaro Snails.
“Volete sapere cos'è la Festa dell'Amicizia? È soltanto un giorno come gli altri!” esclama allora lei, mentre riprende incurante il suo trottare verso casa passando in mezzo ai puledrini “E chi non è d'accordo dovrebbe imparare ad aprire gli occhi!”
“Ma... Trixie!” la chiama nuovamente Snips, cercando di affiancarla mentre si allontana, benché una falcata della maga sia quasi tre volte quella del puledrino che le arriva a malapena alla spalla “E tutte le cose buone di questo periodo? I pony più gentili, la generosità...”
“Ah! Sciocchezze!” esclama di rimando Trixie, roteando gli occhi indietro con fare seccato e superando i tenaci piccoli pony.
“Il prossimo che mi vuole fermare per qualche sciocchezza sulla Festa dell'Amicizia lo appendo al campanile di Ponyville, parola della Grande e Potente Trixie!” mormora dunque la maga sottovoce una volta seminati i suoi fan, mentre la casa si fa sempre più vicina.
Passano ancora pochi metri, ma finalmente Trixie riesce a vedere specchiarsi nei suoi grandi occhi viola la sagoma della propria casetta.
Sorridendo per la prima volta da quando si è trovata a camminare nel bel mezzo di tutti i pony in ansia per l'arrivo della Festa dell'Amicizia, ella accelera il passo cercando di avvicinarsi il più possibile alla porta e, finalmente, godersi il suo tanto agognato riposo.
Giunta avanti all'ingresso tuttavia, mentre fa compiere con la magia un paio di giri alla chiave nella serratura, la maga ha una improvvisa quanto inquietante sensazione.
Ella ha come l'impressione di vedere sul riflesso del pomello della porta un altro unicorno, dal manto giallo e la criniera riccioluta rossa e dorata, apparire alle spalle. Tale pony non solo le è famigliare, ha udito le sue gesta, ma addirittura le sembra che la stia chiamando!
“Trixie Lulamoon!” esclama l'unicorno dietro la maga, allungando le vocali con fare spettrale.
“Sunset Shimmer?” la chiama Trixie, voltandosi rapidamente dietro di se.
Conosce quell'unicorno di fama da quando Twilight era tornata dalla sua avventura in un mondo parallelo: la novella principessa aveva raccontato la sua impresa alle sue amiche e sia Pinkie Pie che Spike difficilmente non raccontano ai quattro venti cosa sentano, a meno che non si tratti di un grosso segreto.
Sfogliando un paio di libri, poi, Trixie era riuscita a trovare qualche foto di quella famosa Sunset Shimmer, un unicorno assetato di potere e disposto a usare qualunque mezzo pur di ottenerlo.
Ma lei avrebbe dovuto trovarsi in un altro mondo, dove l'unico passaggio di comunicazione si apre una volta sola ogni trenta lune! Non può certamente trovarsi avanti a lei!
“No, non può essere!” esclama allora Trixie, forzandosi di non tramutare quelle parole in un grido di terrore, mentre rientra nella sua abitazione, non trovando nessuno dietro di se e convincendosi da sola dell'impossibilità di trovare quell'altro unicorno proprio a casa sua.
L'interno del carro di Trixie era molto spartano: un letto, una scrivania con uno specchio e i trucchi sul tavolo mentre i cassetti erano pieni di fogli con appunti di varia natura e mappe del mondo conosciuto. Vi è anche un fornello per scaldarsi e preparare i pasti, una dispensa e una vasca per lavarsi dove l'acqua viene sempre pulita tramite un semplice incantesimo che Trixie conosceva perfettamente.
Può sembrare poco, eppure la vanagloriosa Trixie si trova ogni volta perfettamente a suo agio all'interno di quella struttura. Tranquillità che tuttavia non si ripete in questa particolare occasione, dove una volta al suo interno lei trova di nuovo Sunset Shimmer, benché l'aspetto seduta sul letto invece che alle sue spalle.
“Ce ne hai messo di tempo per venire! Si può sapere che fai, tutto il giorno?” la sgrida quest'ultima non appena la vede, come se trovarsi in quel punto sia perfettamente naturale.
“Tu... tu... non può essere! Aiuto! Aiuto!” esclama allora, in preda al panico, Trixie mentre si porta gli zoccoli al volto e con le zampe posteriori comincia a spostarsi freneticamente per la stanza.
Si tratta di una reazione di breve durata, poiché con un semplice battito di ciglia Sunset Shimmer avvolge la parirazza in una bolla composta da pura magia dal colore verde smeraldo, sollevandola da terra prima di poggiarla di fianco a lei sul letto.
Una volta vicine, l'unicorno dorato ringhia alla maga esperta in effetti speciali “Puoi correre quanto vuoi e io posso ributtarti a letto ogni volta. O se vuoi posso direttamente legartici. Sono brava in entrambe le cose!”
Colta la minaccia, Trixie si impone subito la calma “Oh... pardon. È che... io ti conosco!” le spiega allora, puntandole contro uno zoccolo “Come puoi...”
“Trixie Lulamoon!” esclama allora Sunset Shimmer, saltando giù dal letto senza smettere di fissarla negli occhi “Io sono Sunset Shimmer, ricordi? Ho cercato il massimo del mio potere per tutta una vita, senza curarmi del prossimo o di chi ne faceva le spese!”
Trixie, benché ancora non sappia come possa trovarsi quell'unicorno dotato avanti a lei, annuisce alle sue parole “Sì! Hai anche rubato la corona a Twilight Sparkle! Oh, hai sicuramente classe!”
Lusingata dal complimento, Sunset Shimmer si lustra istintivamente uno zoccolo sul petto con flemma regale, mormorando “Be', modestamente... ah! No, no, no! Ho fatto male!” bercia improvvisamente contro l'incantatrice azzurra, la quale arretra spaventata sul letto spaventata da quell'improvviso cambio di umore.
“E così, il mio nome è adesso per sempre associato all'egoismo e alla spietata ricerca del potere per l'eternità! Non c'è speranza, sono condannata! Condannata!” prosegue l'unicorno dal cutie mark raffigurante due soli, lamentandosi inizialmente prima di modificare rapidamente il suo tono da lamentoso a minaccioso “E la stessa cosa accadrà anche a te! Trixie Lulamoon!”
Il proprio nome non più associato ad una maga, una cialtrona o ad una puledra esperta in effetti speciali... ma ad una creatura malvagia, da evitare come un malanno? Se esiste un inferno, per Trixie, quella prospettiva è ciò che più vi si avvicina.
“Cosa? Io... no! Non voglio! Ti prego, cosa posso fare?” esclama, in preda al panico, Trixie mentre si avvicina al bordo del letto dove Sunset Shimmer sosta.
Lei, mossa a compassione, alza leggermente il volto e fa apparire dal nulla un orologio circondato da un alone verdastro con le lancette verso il numero tre. Compiuto tale prodigio, spiega “Questa notte, riceverai la visita di tre spiriti. Dai loro ascolto. Fai quel che dicono! O il tuo nome guadagnerà un significato anche peggiore del mio!”
Ognuna di quelle parole colpisce Trixie come un mattone.
Tre spiriti?
Tuttavia, non osando contraddire la giumenta avanti a se, si limita ad annuire con la testa senza aggiungere una sola parola. Solo allora, con sommo stupore, vede Sunset Shimmer sparire lentamente in una nebbia colorata, come se fosse stata solo un miraggio.
“S... Sunset Shimmer? Cosa...” balbetta Trixie, troppo confusa per sfoggiare il comportamento che di solito riserva agli altri pony. Gli altri pony non sono stati allievi di Princess Celestia e, stando a quando aveva sentito, non possono certo sbatterla come un tappeto peggio di un intero branco di lupi del legno!
In ogni caso, Sunset Shimmer è sparita. Trixie, rimasta sola nella stanza, si guarda intorno per qualche minuto, incapace di spiegarsi in maniera razionale cosa sia appena successo.
Ha appena ricevuto la visita di uno degli unicorni più potenti di Equestria disperso in un'altra dimensione, o ha avuto un'allucinazione?
Che voleva dire, poi, con tre spiriti?
Davvero La Grande e Potente Trixie rischia di rendere il suo nome sinonimo di crudeltà?
In preda a tutti quei pensieri che si sovrappongono nella testa come un caotico caleidoscopio, la puledra si porta una zampa alla fronte, esclamando “E chi dorme, adesso?”
Parte 1
Sola nella sua stanza, Trixie si gira continuamente sul letto, cercando invano di prendere sonno. La visita appena ricevuta da parte di Sunset Shimmer l'ha semplicemente devastata dal punto di vista emotivo: tesa ormai come una corda di violino, ella percepisce ogni singolo rumore nato dalla notte con l'intensità decuplicata.
In parole povere, l'ultima delle condizioni che un pony dovrebbe sostenere per poter dormire in maniera tranquilla.
“Ah!” esclama ad un certo punto la giumenta, ormai sconvolta dall'incapacità di potersi concedere un meritato riposo, mentre si alza a sedere “E chi dorme più?”
“Forse io posso aiutarti.” propone una voce al suo fianco.
Inizialmente le reazione di Trixie è abbastanza naturale, semplicemente si gira sorridendo divertita “Ah! Ci vorrebbe una bella botta in testa per...” scherza, prima di accorgersi che l'unicorno di fianco al suo letto è apparso senza fare alcun rumore. Particolare che la gela sul momento.
Quello avanti a lei è uno stallone, alto dal fisico raggrinzito, il volto devastato dalle rughe e una lunga barba che gli scende sotto al muso. Sulla testa un cappello a punta dalla base larga con appesi diversi campanelli, decorazione analoga per il lungo mantello che nasconde quasi completamente il corpo del suo utilizzatore.
Quel che è peggio, Trixie conosce bene anche quell'unicorno.
E se Sunset Shimmer non avrebbe mai dovuto essere avanti a lei poco prima perché in un'altra dimensione, qual è l'aggettivo adatto per indicare che avanti a lei si trova un pony morto più di mille anni prima?
“Starswirl il Barbuto...” sussurra Trixie. Lo spavento è tale che non trova nemmeno la voce per urlare.
“Vedo che mi conosci. Molto bene, le presentazioni sono allora superflue!” commenta lo stallone, lisciandosi la barba bianca come le folte sopracciglia sopra gli occhi azzurri.
“Ma come...”
“Io sono lo spirito della Festa dell'Amicizia passata!” spiega lui, anticipando la domanda della giumenta “Sono qui per mostrarti com'era per te nel passato la Festa dell'Amicizia.” conclude quindi, indicando l'uscita della casa con uno zoccolo come se ci fosse improvvisamente bisogno di uscire.
“Ah... ehm... io...” balbetta Trixie, prima che Starswirl l'avvolga in una bolla colorata, in maniera analoga a come aveva fatto prima Sunset Shimmer, e la porti con gli zoccoli per terra.
“Non abbiamo molto tempo, tesoro... potresti gentilmente avanzare?” domanda quindi, con una malcelata nota irata nella voce, il potente mago avanti a lei il quale non ha mai smesso di indicare l'uscita.
Trixie compie appena un paio di passi, prima di voltarsi verso Starswirl chiedendo “Non posso prima prendere il mantello?” in effetti le temperature devono essere molto rigide, se si deve uscire è meglio farlo ben coperti o con almeno una sciarpa.
L'espressione contrariata, seguita dal grugnito irato dello stallone “Sgrunt!” fa improvvisamente dimenticare alla giumenta ognuna di queste comuni, e per certi versi ovvie, regole.
Galoppato fino ad uscire dalla carrozza, immediatamente ella si accorge di non trovarsi più a Ponyville, bensì avanti un altro palazzo che lei conosce benissimo.
“Ma questa... questa è l'accademia per unicorni dotati di Princess Celestia!” esclama lei, esterrefatta.
Al suo fianco Starswirl annuisce compiaciuto. Evidentemente apprezza quando qualcuno gli da una risposta esatta “Giusto. È proprio qui che dobbiamo vedere il tuo ricordo.” spiega, mentre avanza verso una finestra posta al piano terra.
“Uno? Ma io ne avrò almeno diecimila tra queste mura! Oh, se penso a...” comincia a sproloquiare la cavalla, venendo però presto zittita da un'occhiataccia del mago avanti a lei. Le scelte da compiere, a parte seguirlo in silenzio fino ad arrivare avanti ad una finestra.
Sbirciato al suo interno, Trixie vede una grande sala addobbata con stelle filanti, vischio appeso alle pareti, grandi abeti finemente decorati e lunghi striscioni di auguri con tanti unicorni al suo interno che ballano felici.
“Osserva bene, Trixie Lulamoon.” dice Starswirl, mentre entrambi continuano a sbirciare al suo interno “Ricordi questo momento?”
“Ma questo...” ricorda allora la puledra “Questo è il ballo annuale della Festa dell'Amicizia! Ci sono tutti i miei vecchi compagni di classe!” esclama, felice, mentre chiama per nome tutti quelli che riconosce, indicandoli con lo zoccolo attraverso il vetro.
Nonostante nevichi, nessuno di loro avverte il freddo, ma ciò è un dettaglio di cui Trixie, coinvolta profondamente in quell'esperienza, non riesce nemmeno a notare.
Dopo aver nominato diversi dei pony nella stanza, ella riconosce una giovane giumenta dal manto azzurro e la criniera bianca seduta in un angolo con lo sguardo chino. Vestiva tutta in ghingheri con un bel vestitino giallo decorasto con il pizzo agli orli, le maniche lunghe fino alle ginocchia e una simpatica gonnella rossa che le copriva la groppa.
Impossibile per la protagonista di quel viaggio paranormale non riconoscerla “E quella timida puledrina in un angolo... sono io!” esclama, con una nota di malinconia nella voce.
“Esatto.” annuisce, in maniera apatica, Starswirl “Era prima che diventassi una giumenta avida e consumata dalla voglia di essere conosciuta!”
Nelle parole appena ricevute c'è una nota di rimprovero che non sfugge alla puledra dagli occhi viola “Ehi!”
“Non abbiamo finito!” la interrompe tuttavia il mago, indicando un altro dei presenti nella sala “Guarda laggiù! Lo riconosci?”
Trixie guarda nella direzione indicatale da Starswirl il Barbuto e riconosce subito uno stallone dal manto blu come gli occhi e la criniera nera come la pece. Il suo Cutie Mark sono due matite incrociate.
“Quello... quello è Blue Pencil!” ricorda dopo pochi secondi lei, con voce sognante come chi si perde nei propri ricordi. Poco dopo, con la coda dell'occhio, nota se da giovane che sfoggia un grande sorriso mentre si avvicina timidamente a lui.
Immediatamente un altro ricordo le si palesa avanti “Oh, che ricordi! Avevo preso una bella cotta per lui, anche se era più grande!” spiega quindi, voltandosi verso Starswirl “Ma ero timidissima, non gli ho mai rivolto la parola in tutto il periodo in cui è rimasto a scuola!”
Nonostante le spiegazioni della giumenta, l'antico e potente mago pare essere perfettamente consapevole di cosa sia avvenuto in quei momenti, tanto che mentre lei parla lui si limita ad annuire sempre come un insegnante che ascolta la risposta corretta da parte di un alunno.
A prova di questo, una volta che Trixie termina di spiegare rammentando quei momenti accompagnandoli con dei risolini divertiti, Starswirl indica nuovamente la finestra con lo zoccolo, dicendo “Infatti non è andata a finire bene, ricordi?”
L'incantatrice torna a guardare la sala e rivede il momento in cui lei, sempre più vicina allo stallone dei suoi sogni, assume un colorito in faccia molto simile a quello della sua gonnella e da un allegro trottare, il suo avvicinarsi è andato man mano rallentando, fino a fare fermare la puledrina ad un paio di metri dall'obiettivo con lo sguardo che si alterna freneticamente tra lo stallone, ignaro della sua presenza, e le mattonelle del pavimento.
Ad un certo punto, entrambe le puledre vedono Blue Pencil avvicinarsi con il sorriso stampato sulle labbra da un'altra giumenta, nocciola dalla folta criniera riccioluta rossa e gli occhi verdi. Arrivati vicini, la coppia solleva con la magia dei loro corni un rametto di vischio, lasciandosi presto andare a tenere effusioni romantiche.
“La tua timidezza ti aveva portato via Pencil, non è stato bello per te!” commenta quella scena Starswirl, indicando nuovamente con lo zoccolo la piccola Trixie, la quale mostra sconforto per la perdita chinando il capo e compiendo dei piccoli cerchi su una mattonella con lo zoccolo.
Si tratta tuttavia di una reazione momentanea, perché presto la puledrina cambia sensibilmente atteggiamento, voltandosi con l'espressione incattivita per poi andare verso il buffet, scontrando di proposito alcuni del presenti facendogli perdere l'equilibrio.
“Quello fu l'inizio della tua ossessione ad essere ricordata.” commenta ancora Starswirl “Così come la tua timidezza iniziale ti aveva levato ciò che volevi, decidesti di riscattarti facendoti conoscere da tutti.”
“Hai ragione, è terribile!” esclama, sgranando gli occhi, Trixie.
Starswirl sorride, illudendosi di essere già riuscito nel suo intento.
Si tratta tuttavia di una sensazione momentanea, poiché presto l'unicorno azzurro riprende “Come può aver scelto lei? La Grande e Affascinante Trixie è infinitamente migliore sotto ogni aspetto di quella sciacquetta!”
“Anche in fatto di modestia?” domanda, con tagliente ironia, lo stallone commentando le parole della puledra.
“Uhm... be', su questo posso darti ragione. Diciamo che la Grande e Potente Trixie è infinitamente migliore sotto quasi ogni aspetto, di quella...”
“Trixie!” tuona allora Starswirl, interrompendola “Non hai capito? Va bene non essere timidi, ma non devi esagerare! La tua ricerca della notorietà rasenta l'ossessione! Guarda!”
Sbirciando per l'ennesima volta dalla finestra, Trixie vede una lunga fila di pony a cui lei, incurante, ha calpestato loro gli zoccoli, o li ha fatto cadere con i suoi spintoni. Mentre la puledra osserva quella lunga fila di equini doloranti, la voce di Starswirl aggiunge “Non pensi mai a loro? A quelli su cui sei passata come una mandria di bufali, incurante di come li avresti lasciati?”
Trixie, con fare riflessivo, si porta uno zoccolo all'altezza del muso, tamburellando un paio di volta con la corona dello zoccolo con fare riflessivo. Starswirl il Barbuto, speranzoso, non aggiunge altro credendo che quella posa serva all'incantatrice per riflettere meglio.
Sfortunatamente, anche questa volta le sue aspettative vengono rovinosamente deluse dalla risposta che ottiene da lei.
“Nah. Parli sempre degli altri pony, ma io non sono gli altri pony! Io sono la Grande e Potente Trixie!”
La naturalezza con cui viene data quella risposta è talmente sfrontata che Starswirl rimane per qualche secondo senza parole. Nasce in lui l'impressione che per far entrare nella testa di quella puledra il suo messaggio avrebbe dovuto valersi dell'aiuto di un enorme martello.
Tentazione a cui resistere avrebbe potuto rivelarsi più difficile di quanto si possa credere.
Tuttavia il grande mago del passato riesce a mantenere il controllo e, piuttosto che lanciarsi in innovative tecniche di condizionamento mentale, si limita a sospirare dicendo “No, Trixie Lulamoon. Hai mai provato, anche solo per un istante, a vedere dal punto di vista di qualcuno che non sia il tuo?”
Trixie piega il muso da un lato ed inarca un sopracciglio domandando “Non sei il mio spirito della Festa dell'Amicizia passata? Dovresti pensare a me!” la conversazione di poco prima le ha fatto sicuramente recuperare la solita sfrontatezza.
Rassegnato, lo spirito inizia a dissolversi come nebbia con un sospiro, in maniera analoga all'intero paesaggio attorno alla cavalla azzurra, facendo tornare così intorno a lei la sua abitazione originale.
“Sei ancora lontana da quello che è lo spirito della Festa dell'Amicizia. Spero che gli altri due spiriti riusciranno ad essere più convincenti di quanto, evidentemente, possa esserlo io.” sono le parole, giunte alle orecchie della maga esperta in effetti pirotecnici come un lontano eco, prima di ritrovarsi ancora una volta sola dentro alla sua carrozza.
Un brivido percorre dunque il dorso della giumenta: altri due spiriti dovevano arrivare, la sua notte era ancora ben lontana dal potersi definire conclusa.
In parole povere, l'ultima delle condizioni che un pony dovrebbe sostenere per poter dormire in maniera tranquilla.
“Ah!” esclama ad un certo punto la giumenta, ormai sconvolta dall'incapacità di potersi concedere un meritato riposo, mentre si alza a sedere “E chi dorme più?”
“Forse io posso aiutarti.” propone una voce al suo fianco.
Inizialmente le reazione di Trixie è abbastanza naturale, semplicemente si gira sorridendo divertita “Ah! Ci vorrebbe una bella botta in testa per...” scherza, prima di accorgersi che l'unicorno di fianco al suo letto è apparso senza fare alcun rumore. Particolare che la gela sul momento.
Quello avanti a lei è uno stallone, alto dal fisico raggrinzito, il volto devastato dalle rughe e una lunga barba che gli scende sotto al muso. Sulla testa un cappello a punta dalla base larga con appesi diversi campanelli, decorazione analoga per il lungo mantello che nasconde quasi completamente il corpo del suo utilizzatore.
Quel che è peggio, Trixie conosce bene anche quell'unicorno.
E se Sunset Shimmer non avrebbe mai dovuto essere avanti a lei poco prima perché in un'altra dimensione, qual è l'aggettivo adatto per indicare che avanti a lei si trova un pony morto più di mille anni prima?
“Starswirl il Barbuto...” sussurra Trixie. Lo spavento è tale che non trova nemmeno la voce per urlare.
“Vedo che mi conosci. Molto bene, le presentazioni sono allora superflue!” commenta lo stallone, lisciandosi la barba bianca come le folte sopracciglia sopra gli occhi azzurri.
“Ma come...”
“Io sono lo spirito della Festa dell'Amicizia passata!” spiega lui, anticipando la domanda della giumenta “Sono qui per mostrarti com'era per te nel passato la Festa dell'Amicizia.” conclude quindi, indicando l'uscita della casa con uno zoccolo come se ci fosse improvvisamente bisogno di uscire.
“Ah... ehm... io...” balbetta Trixie, prima che Starswirl l'avvolga in una bolla colorata, in maniera analoga a come aveva fatto prima Sunset Shimmer, e la porti con gli zoccoli per terra.
“Non abbiamo molto tempo, tesoro... potresti gentilmente avanzare?” domanda quindi, con una malcelata nota irata nella voce, il potente mago avanti a lei il quale non ha mai smesso di indicare l'uscita.
Trixie compie appena un paio di passi, prima di voltarsi verso Starswirl chiedendo “Non posso prima prendere il mantello?” in effetti le temperature devono essere molto rigide, se si deve uscire è meglio farlo ben coperti o con almeno una sciarpa.
L'espressione contrariata, seguita dal grugnito irato dello stallone “Sgrunt!” fa improvvisamente dimenticare alla giumenta ognuna di queste comuni, e per certi versi ovvie, regole.
Galoppato fino ad uscire dalla carrozza, immediatamente ella si accorge di non trovarsi più a Ponyville, bensì avanti un altro palazzo che lei conosce benissimo.
“Ma questa... questa è l'accademia per unicorni dotati di Princess Celestia!” esclama lei, esterrefatta.
Al suo fianco Starswirl annuisce compiaciuto. Evidentemente apprezza quando qualcuno gli da una risposta esatta “Giusto. È proprio qui che dobbiamo vedere il tuo ricordo.” spiega, mentre avanza verso una finestra posta al piano terra.
“Uno? Ma io ne avrò almeno diecimila tra queste mura! Oh, se penso a...” comincia a sproloquiare la cavalla, venendo però presto zittita da un'occhiataccia del mago avanti a lei. Le scelte da compiere, a parte seguirlo in silenzio fino ad arrivare avanti ad una finestra.
Sbirciato al suo interno, Trixie vede una grande sala addobbata con stelle filanti, vischio appeso alle pareti, grandi abeti finemente decorati e lunghi striscioni di auguri con tanti unicorni al suo interno che ballano felici.
“Osserva bene, Trixie Lulamoon.” dice Starswirl, mentre entrambi continuano a sbirciare al suo interno “Ricordi questo momento?”
“Ma questo...” ricorda allora la puledra “Questo è il ballo annuale della Festa dell'Amicizia! Ci sono tutti i miei vecchi compagni di classe!” esclama, felice, mentre chiama per nome tutti quelli che riconosce, indicandoli con lo zoccolo attraverso il vetro.
Nonostante nevichi, nessuno di loro avverte il freddo, ma ciò è un dettaglio di cui Trixie, coinvolta profondamente in quell'esperienza, non riesce nemmeno a notare.
Dopo aver nominato diversi dei pony nella stanza, ella riconosce una giovane giumenta dal manto azzurro e la criniera bianca seduta in un angolo con lo sguardo chino. Vestiva tutta in ghingheri con un bel vestitino giallo decorasto con il pizzo agli orli, le maniche lunghe fino alle ginocchia e una simpatica gonnella rossa che le copriva la groppa.
Impossibile per la protagonista di quel viaggio paranormale non riconoscerla “E quella timida puledrina in un angolo... sono io!” esclama, con una nota di malinconia nella voce.
“Esatto.” annuisce, in maniera apatica, Starswirl “Era prima che diventassi una giumenta avida e consumata dalla voglia di essere conosciuta!”
Nelle parole appena ricevute c'è una nota di rimprovero che non sfugge alla puledra dagli occhi viola “Ehi!”
“Non abbiamo finito!” la interrompe tuttavia il mago, indicando un altro dei presenti nella sala “Guarda laggiù! Lo riconosci?”
Trixie guarda nella direzione indicatale da Starswirl il Barbuto e riconosce subito uno stallone dal manto blu come gli occhi e la criniera nera come la pece. Il suo Cutie Mark sono due matite incrociate.
“Quello... quello è Blue Pencil!” ricorda dopo pochi secondi lei, con voce sognante come chi si perde nei propri ricordi. Poco dopo, con la coda dell'occhio, nota se da giovane che sfoggia un grande sorriso mentre si avvicina timidamente a lui.
Immediatamente un altro ricordo le si palesa avanti “Oh, che ricordi! Avevo preso una bella cotta per lui, anche se era più grande!” spiega quindi, voltandosi verso Starswirl “Ma ero timidissima, non gli ho mai rivolto la parola in tutto il periodo in cui è rimasto a scuola!”
Nonostante le spiegazioni della giumenta, l'antico e potente mago pare essere perfettamente consapevole di cosa sia avvenuto in quei momenti, tanto che mentre lei parla lui si limita ad annuire sempre come un insegnante che ascolta la risposta corretta da parte di un alunno.
A prova di questo, una volta che Trixie termina di spiegare rammentando quei momenti accompagnandoli con dei risolini divertiti, Starswirl indica nuovamente la finestra con lo zoccolo, dicendo “Infatti non è andata a finire bene, ricordi?”
L'incantatrice torna a guardare la sala e rivede il momento in cui lei, sempre più vicina allo stallone dei suoi sogni, assume un colorito in faccia molto simile a quello della sua gonnella e da un allegro trottare, il suo avvicinarsi è andato man mano rallentando, fino a fare fermare la puledrina ad un paio di metri dall'obiettivo con lo sguardo che si alterna freneticamente tra lo stallone, ignaro della sua presenza, e le mattonelle del pavimento.
Ad un certo punto, entrambe le puledre vedono Blue Pencil avvicinarsi con il sorriso stampato sulle labbra da un'altra giumenta, nocciola dalla folta criniera riccioluta rossa e gli occhi verdi. Arrivati vicini, la coppia solleva con la magia dei loro corni un rametto di vischio, lasciandosi presto andare a tenere effusioni romantiche.
“La tua timidezza ti aveva portato via Pencil, non è stato bello per te!” commenta quella scena Starswirl, indicando nuovamente con lo zoccolo la piccola Trixie, la quale mostra sconforto per la perdita chinando il capo e compiendo dei piccoli cerchi su una mattonella con lo zoccolo.
Si tratta tuttavia di una reazione momentanea, perché presto la puledrina cambia sensibilmente atteggiamento, voltandosi con l'espressione incattivita per poi andare verso il buffet, scontrando di proposito alcuni del presenti facendogli perdere l'equilibrio.
“Quello fu l'inizio della tua ossessione ad essere ricordata.” commenta ancora Starswirl “Così come la tua timidezza iniziale ti aveva levato ciò che volevi, decidesti di riscattarti facendoti conoscere da tutti.”
“Hai ragione, è terribile!” esclama, sgranando gli occhi, Trixie.
Starswirl sorride, illudendosi di essere già riuscito nel suo intento.
Si tratta tuttavia di una sensazione momentanea, poiché presto l'unicorno azzurro riprende “Come può aver scelto lei? La Grande e Affascinante Trixie è infinitamente migliore sotto ogni aspetto di quella sciacquetta!”
“Anche in fatto di modestia?” domanda, con tagliente ironia, lo stallone commentando le parole della puledra.
“Uhm... be', su questo posso darti ragione. Diciamo che la Grande e Potente Trixie è infinitamente migliore sotto quasi ogni aspetto, di quella...”
“Trixie!” tuona allora Starswirl, interrompendola “Non hai capito? Va bene non essere timidi, ma non devi esagerare! La tua ricerca della notorietà rasenta l'ossessione! Guarda!”
Sbirciando per l'ennesima volta dalla finestra, Trixie vede una lunga fila di pony a cui lei, incurante, ha calpestato loro gli zoccoli, o li ha fatto cadere con i suoi spintoni. Mentre la puledra osserva quella lunga fila di equini doloranti, la voce di Starswirl aggiunge “Non pensi mai a loro? A quelli su cui sei passata come una mandria di bufali, incurante di come li avresti lasciati?”
Trixie, con fare riflessivo, si porta uno zoccolo all'altezza del muso, tamburellando un paio di volta con la corona dello zoccolo con fare riflessivo. Starswirl il Barbuto, speranzoso, non aggiunge altro credendo che quella posa serva all'incantatrice per riflettere meglio.
Sfortunatamente, anche questa volta le sue aspettative vengono rovinosamente deluse dalla risposta che ottiene da lei.
“Nah. Parli sempre degli altri pony, ma io non sono gli altri pony! Io sono la Grande e Potente Trixie!”
La naturalezza con cui viene data quella risposta è talmente sfrontata che Starswirl rimane per qualche secondo senza parole. Nasce in lui l'impressione che per far entrare nella testa di quella puledra il suo messaggio avrebbe dovuto valersi dell'aiuto di un enorme martello.
Tentazione a cui resistere avrebbe potuto rivelarsi più difficile di quanto si possa credere.
Tuttavia il grande mago del passato riesce a mantenere il controllo e, piuttosto che lanciarsi in innovative tecniche di condizionamento mentale, si limita a sospirare dicendo “No, Trixie Lulamoon. Hai mai provato, anche solo per un istante, a vedere dal punto di vista di qualcuno che non sia il tuo?”
Trixie piega il muso da un lato ed inarca un sopracciglio domandando “Non sei il mio spirito della Festa dell'Amicizia passata? Dovresti pensare a me!” la conversazione di poco prima le ha fatto sicuramente recuperare la solita sfrontatezza.
Rassegnato, lo spirito inizia a dissolversi come nebbia con un sospiro, in maniera analoga all'intero paesaggio attorno alla cavalla azzurra, facendo tornare così intorno a lei la sua abitazione originale.
“Sei ancora lontana da quello che è lo spirito della Festa dell'Amicizia. Spero che gli altri due spiriti riusciranno ad essere più convincenti di quanto, evidentemente, possa esserlo io.” sono le parole, giunte alle orecchie della maga esperta in effetti pirotecnici come un lontano eco, prima di ritrovarsi ancora una volta sola dentro alla sua carrozza.
Un brivido percorre dunque il dorso della giumenta: altri due spiriti dovevano arrivare, la sua notte era ancora ben lontana dal potersi definire conclusa.
Parte 2
Sebbene ancora un po' scossa dell'esperienza appena vissuta, Trixie si trova nuovamente distesa su di un fianco sopra al letto.
Alza la testa, incapace di rispondere con esattezza se i ricordi passati della scuola sono stati soltanto un prodotto del cerchio alla testa che avverte oppure ha davvero avuto una discussione con il grandissimo Starswirl il Barbuto.
L'unica risposta certa che può darsi in quel momento è che avverte alla testa un dolore tale che le sembra addirittura di vedere attorno a se della nebbia.
“Ouch!” si lamenta, affondando uno zoccolo nella criniera mentre scende dal letto con un salto.
“Magari un po' d'acqua mi farà bene...” riflette allora a voce alta, mentre cammina zoppicante verso la vasca dell'acqua, incapace di levarsi lo zoccolo dalla testa.
Giunta, affonda sgraziatamente la faccia nell'acqua in modo che il freddo contatto possa in qualche modo a lenirle in parte il dolore. Esperimento che, nella sua semplicità, si rivela presto efficacie, al punto da farle sembrare quel gesto come una rinascita.
Sollevata, la giumenta color dell'acqua riporta la testa in alto, tenendo gli occhi chiusi e sospirando profondamente con la bocca.
“Ah! Allora è vero che non tutto il male viene per nuocere!” gioisce verbalmente mentre con la magia si avvicina un panno per asciugarsi il volto. Una volta tornata asciutta, si volta verso il proprio letto.
Ciò che vede la lascia senza fiato. Se fosse un cartone animato, sarebbe finita con la mascella per terra.
Se fosse.
L'arredamento spartano e la semplicità che caratterizzava il luogo dove vive sono, nel lasso di tempo del suo esercizio per risistemarsi, scomparsi per lasciare il posto allo sfarzo più completo e, per molti versi, esagerato anche per lei. Pare che la sua carrozza si sia trasformata nella stanza di qualche principessa.
Semplicemente magnifico.
Colta da una irrefrenabile euforia, Trixie comincia a saltellare per l'ambiente canticchiando come se sia improvvisamente tornata ad essere una puledrina.
“Ihihih!” ridacchia mentre danza intorno ai pizzi dorati, le stoffe pregiate ricamate e gli arredi con gli stipiti d'argento e il legno talmente lucido da potercisi specchiare.
Non le dispiaceva il suo vecchio arredo spartano, l'aiutava molto a sentirsi a proprio agio (non che la Grande e Potente Trixie non lo fosse anche in altri ambienti, beninteso). Ma quale pony sano di mente, o apparentemente tale, non avrebbe semplicemente amato quel nuovo arredamento?
“Arredamento davvero adeguato, non trovi mia cara?”
Quella domanda giunta inattesa dalle sue spalle arriva improvvisa come un lampo, facendo trasalire la padrona di casa.
“Eeek!” esclama Trixie, alzandosi di qualche centimetro da terra per lo spavento mentre il manto e la criniera le si rizzano addosso come migliaia di spilli.
Tornata con gli zoccoli per terra la maga si volta nel lasso di tempo di un battito del cuore verso la fonte di quella voce, trovando davanti a lei uno stallone dal manto bianco, la criniera dalla sfumature azzurre come i baffi sotto le narici e gli occhi, dove sulla destra sta un elegante monocolo dalla montatura dorata. La parte superiore del corpo è nascosta fino al tallone dietro un elegante completo nero con le code di rondine. Come Cutie Mark tre corone.
Anche quell'unicorno non è affatto nuovo a Trixie. Si tratta di uno dei più famosi, se non il più famoso, abitante di Canterlot, la capitale di Equestria.
“Fancy Pants?” lo chiama Trixie non appena lo vede, con gli occhi fuori dalle orbite per la sorpresa.
“È il mio nome, esattamente.” risponde lui mentre con lo zoccolo si leva un grumo di polvere da una manica della giacca “Ma in questa particolare occasione, io rappresento lo Spirito della Festa dell'Amicizia del Presente.”
A quella rivelazione Trixie rimane un po' perplessa. Fino ad allora le erano apparse creature che non avrebbero dovuto nemmeno essere in quel luogo, mentre Fancy Pants per quanto lei ne sappia poteva benissimo essersi spostato da Canterlot, essere entrato nella sua casetta senza farsi notare e aver addobbato l'intero alloggio mentre lei affondava la testa nell'acqua.
Almeno, era più probabile che trovarsi sul letto un pony proveniente da un mondo parallelo o un altro passato a miglior vita da più di mille anni!
La maga inarcò dunque un sopracciglio, avvicinandosi allo stallone e domandando “Ah, sì? E cos'hai perché la Grande e Scettica Trixie possa crederti?”
Fancy Pants alzò uno zoccolo mentre spiegava, con una naturalezza tale che pareva parlasse di eventi semplicemente elementari “Vedi, mia cara, io rappresento lo spirito della Festa dell'Amicizia del presente. Ho una forma che tu avresti potuto facilmente riconoscere per semplificare la nostra reciproca conoscenza. Rifletti: il vero me, in questo momento, sta assistendo alla recita degli eventi che hanno generato questa festa tanti anni fa in compagnia dell'alta società di Canterlot. Come potrei essere lì e avanti ai tuoi occhi nello stesso momento?”
Di un discorso di più di sessanta parole Trixie ne ha capite sì e no sei. Quel che è peggio, però, è il cerchio alla testa che avverte tornare prepotentemente quando prova a seguire il ragionamento.
“Passiamo ad altro...” decide ad alta voce dunque, cominciando a massaggiarsi una tempia con lo zoccolo prima di indicare attorno a se con lo sguardo “Da dove viene tutta questa roba?”
“Questa, mia cara, viene dal cuore. È la materia di cui è fatta la bontà, sentimento che ogni anno in questo periodo raggiunge il suo culmine.” spiega Fancy Pant, allungando una zampa tutta intorno a se, prima di aggiungere con una nota di rimprovero “Sentimento che hai negato al tuo prossimo per tanto tempo!”
“Bontà... ah!” esclama, con tono di disprezzo, l'incantatrice mentre reputa quando le abbiano appena detto semplicemente un'assurdità “Con me nessuno è mai stato buono come dici! La Grande e Tutta d'un pezzo Trixie se l'è sempre cavata da sola!”
“Parzialmente vero. Ma bisogna ammettere che tu non hai mai dato loro motivo di essere carini con te!” precisa allora Fancy Pants, con il tono di chi ha da elargire importanti lezioni “In ogni caso, nonostante tutto, c'è chi ha un po' di calore nel cuore, anche per quelli come te.”
Seccata dall'argomento toccato nella discussione, Trixie riserva all'unicorno avanti a lei un verso di disapprovazione “Tsk! Nessuno che la Grande e Sicura Trixie conosca, questo è garantito!” essendo quello avanti a lei un pony del suo tempo, le viene più naturale comportarsi come suo solito.
Piegando così un angolo delle labbra per formare un ghigno divertito, ignorando lo scetticismo della giumenta avanti a lui, Fancy Pants illumina il corno commentando quelle parole “In questo caso, vedrai!”
Subito dopo, un elegante tappeto rosso dai bordi dorati e l'interno decorato con tanto elaborati quanto affascinanti arabeschi passa sotto gli zoccoli di entrambi i pony nella stanza, trasportandoli poi verso l'esterno della casa.
La porta si apre per magia innanzi a loro, lasciandoli passare, per poi richiudersi una volta passati.
Mentre Ponyville scorre dolcemente sotto la coppia di improbabili viaggiatori, come se fossero appena entrati in un mondo fatto di miele, Trixie riflette su quanto sta vivendo commentando sottovoce “Se me lo avessero raccontato, gli avrei riso in faccia!”
Fancy Pants riprende la parola solo più avanti, quando giungono entrambi in una casa costruita in un albero che Trixie riconosce non appena vede la sagoma ingrandirsi davanti ai suoi occhi. Ma quel che per lei è peggiore, il tappeto inizia pure a planare verso quell'abitazione particolare, segno che quella è la destinazione.
“Per quale ragione, in tutta Equestria, stiamo venendo qui?” domanda l'incantatrice, guardando storto Fancy Pants.
Egli, con flemma invidiabile, risponde mentre il tappeto si ferma avanti ad una delle finestre al primi piani “Osserva attraverso questa finestra e troverai subito la risposta che cerchi!”
Trixie resta indecisa per un istante. Conosce quel luogo, è la biblioteca di Ponyville, casa della sua acerrima rivale Twilight Sparkle.
Deve di nuovo fare affidamento a lei, per uscire da quella situazione?
Reputando che tuttavia contraddire quell'unicorno con lei avrebbe potuto essere sconveniente, si avvicina alla finestra fino a poter vedere cosa sta accadendo oltre al vetro.
Trixie vede così Twilight e le altre sue amiche, tutte riunite nella stessa stanza, sorridersi vicendevolmente mentre si scambiano dei regali e gli auguri per la festa in corso.
“Buona Festa dell'Amicizia a tutti!” esclama Applejack, prima che Pinkie Pie le salti davanti, seminando coriandoli al suo passaggio, al suono della trombetta di carta che tiene incollata alle labbra.
“Non saprei...” precisa Rainbow Dash, udendo quelle parole e rimanendo a qualche centimetro da terra “Francamente, non saprei se farei i miei auguri a Trixie. È giusto darle la possibilità di farsi una nuova vita anche qui a Ponyville, ma con tutti i guai che ha già combinato è già tanto se non siamo finite legate a qualche lupo del legno!”
“Già!” accompagna l'amica Rarity, annuendo convinta con la testa “Per non parlare del suo pessimo gusto in fatto di abiti!” aggiunge, ricordando con sommo ribrezzo come lei la conciò ogni volta che volle dare prova della sua abilità in campo magico.
Udite quelle parole, Trixie si rivolge a Fancy Pants con aria di trionfo “Visto? Che ti dicevo?”
“Aspetta.” è l'unica parola che riceve in risposta.
Rassegnata, Trixie torna a sbirciare attraverso la finestra appena in tempo per sentire Twilight intervenire “Non saprei, ragazze... Trixie è certamente un pony testardo, orgoglioso e per certi versi tendente all'egoismo.”
“Per certi versi, rispecchia moltissimo il comportamento degli unicorni nel periodo precedente la fondazione di Equestria!” appoggia le parole dell'amica Pinkie Pie, passando anche questa volta in mezzo a tutti saltellando allegramente, sebbene l'atto di suonare la trombetta sia sostituito dall'ammiccamento verso Rarity, accompagnato dalle parole “Senza offesa!”
“Come stavo dicendo...” riprende la parola la giovane alicorno “Trixie ha sicuramente un mucchio di difetti, ma lo spirito della Festa dell'Amicizia è essere più vicini con tutti gli altri pony: non importa chi, o cosa siamo, qualunque cosa accada siamo sempre amici. E il calore della nostra amicizia può sciogliere qualsiasi litigio!”
Udite quelle parole Trixie avverte gli occhi inumidirsi. Twilight, il pony a cui più di tutti ha complicato la vita, pare invece non avere rancore verso di lei. Ciò non le sembra quasi vero.
In ogni caso le parole di Fancy Pants, alle sue spalle, la distraggono “Che succede, mia cara? Le parole di Princess Twilight Sparkle ti hanno colpita?”
Recuperato così il suo atteggiamento, Trixie si volta allontanandosi dalla finestra con un'espressione schifata impressa nel muso, con tanto di linguaccia “Bleah! Sì, hanno colpito anche troppo: la Grande e Disgustata Trixie avverte salirle la glicemia a livelli pericolosi! Ma si sente, quando parla?”
Reagendo alle parole della sua passeggera in quel viaggio con un risolino soffocato, Fancy Pants cambia argomento mentre il tappeto riprende il volo “Comunque sia, abbiamo un'altra tappa da fare. Reggiti!”
Muovendosi questa volta più velocemente rispetto a prima, ma non abbastanza da creare problemi di equilibrio alla coppia di unicorni, il tappeto arriva da una casa abbastanza isolata nella periferia di Ponyville dove le luci accese gettano riflessi dorati sulla neve intorno a loro e dal camino esce una spessa colonna di fumo.
“Dove siamo finiti?” domanda Trixie, notando il tappeto scendere fino ad arrivare a pochi centimetri sopra la neve. Stranamente, come era avvenuto anche mentre stava all'esterno dell'Accademia, nessuno dei viaggiatori avverte il freddo dell'aria invernale.
La risposta che giunge alle orecchie dell'incantatrice è tuttavia un semplice “Perché non guardi tu stessa?”
Contrariata da quella risposta, Trixie salta agilmente giù dal tappeto prima di avvicinarsi alla finestra commentando nel mentre “Tsk, se la Grande e Contrariata Trixie doveva trottare con i propri zoccoli, tanto valeva che non incantassi il tappeto!”
Una volta giunta avanti alla finestra, Trixie leva con la zampa la coltre di umidità che aveva appannato il vetro e vede, assieme ai rispettivi genitori, Snips e Snails giocare in maniera piuttosto malinconica con lo sguardo a terra e privi dell'entusiasmo che invece caratterizza spesso le loro imprese ai limiti del possibile.
I due puledrini, amici sin dall'infanzia per via delle rispettive famiglie da sempre pacifici vicini di casa, restano abbastanza isolati dagli altri presenti mettendosi sotto l'albero di natale.
Ad un certo punto uno dei pony presenti più anziani nella sala, si avvicina a loro sfoggiando un caloroso sorriso e dicendo “Suvvia, giovanotti... non demoralizzatevi! Sarà per un altro anno!”
“Ma signora...” piagnucola Snips, alzando lo sguardo verso la nonna di Snails “GPT è il pony più grandioso e abile di tutta Equestria! È la nostra eroina preferita! E nonostante questo non accetta ancora i nostri inviti!”
“Oh, per Celestia!” esclama l'anziana cavalla, prendendo il nome appena sentito come un nuovo slang giovanile che non può capire “GPT?” ripete, grattandosi la testa con lo zoccolo.
“La Grande e Potente Trixie!” spiega Snails, condividendo lo stato d'animo dell'amico d'infanzia.
“Oh, be'...” commenta, cominciando a capire, l'anziana avanti a loro mentre va a sedersi senza smettere di fissarli negli occhi “Se vi rifiuta, allora forse non è così Grande e Potente come dice!”
Da dietro la finestra Trixie, sentite quelle parole, storce il naso commentando sottovoce “Tch, vecchiaccia bisbetica!”
Tuttavia, i due puledrini reagiscono alla nonne come se fossero stati insultati. Trasalendo, si alzano sulle zampe posteriori abbracciandosi l'un l'altro con le leve anteriori ed esclamando assieme “Cosa? Non sai quello che dici!”
Confusa, la nonnina li fissa con la bocca socchiusa incapace di proferire una sillaba, mentre il suo nipotino e l'amico iniziano a decantare le lodi dell'incantatrice.
“Forse non sarà così potente come dice, ma i suoi spettacoli sono i migliori a cui si possa assistere! Tutte quelle luci, i fuochi d'artificio!” elogia Snips, mimando la maga reggendosi sulle zampe posteriori e agitando in cerchio quelle anteriori.
“Già! E poi le sue storie, o il fatto che parli di se in terza persona! È brava e pure simpatica!” lo mima Snails.
“La Grande e Potente Trixie è l'unicorno migliore di tutta Equestria!” concludono quindi i due puledrini, in coro.
Sorridendo ai giovani, l'anziana giumenta si alza lentamente sui propri zoccoli dicendo, con tono giocoso “Ah, sì? E la Grande e Potente Trixie può salvarvi dalla spaventosa Ursa Major?”
Detto questo, mimando le movenze della titanica creatura, la nonna di Snails comincia a giocare con i giovani pony, i quali invece reagiscono ridendo ed imitando le movenze della loro eroina che tenta di sconfiggere l'enorme creatura evocando tempeste e crepacci nel pavimento.
Toccata da quelle parole e quel clima, Trixie si passa il dorso dello zoccolo su un occhio ad asciugare una lacrimuccia ribelle. Mai aveva pensato a quanto quella coppia di giovani unicorni potesse ammirarla: piuttosto, aveva dato quasi per scontato il fatto di averli sempre intorno. Il senso di colpa che provava pensando a cosa aveva fatto con indosso l'Amuleto dell'Alicorno impallidiva rispetto a quello che prova ora, pensando a Snips e Snails.
A peggiorare la situazione è tuttavia Fancy Pants, il quale dietro di lei commenta sottovoce “Oh, no... questo non va bene!”
Spaventata da quelle parole, Trixie agita il capo, senza staccare gli occhi dai piccoli di unicorno e l'anziana signora intorno all'albero, esclamando “Cosa? Cosa c'è che non va?”
Con tono grave, ben lontano dalla cadenza quasi nobile che il famoso unicorno usa mentre parla, lo stallone spiega “Se quel che vedo rimarrà immutato... vedo il vuoto, là dove ora quei tre pony stanno!”
Concedendosi un istante per riflettere su quelle parole, Trixie commenta allontanando lentamente lo sguardo dalla finestra “Questo vuol dire che... Snips, Snails e la loro nonnina saranno...”
Senza avere il tempo di terminare la frase, Trixie rimane spaventata dall'improvviso spegnimento delle luci nella casa dei due unicorni, gettando tutto intorno a lei il buio.
“Ma dove sono andati?” esclama la giumenta, aspettandosi una risposta da parte di Fancy Pants.
Risposta che tarda ad arrivare.
Incuriosita da quell'improvviso mutismo, la giumenta si volta verso il suo cicerone.
Ad attenderla c'è soltanto il vuoto.
“Fancy Pants?” lo chiama, compiendo qualche passo verso il punto dove prima si trovava “Dove sei? Non lasciarmi sola!” esclama ripetutamente, cercando nel buio sempre più profondo l'unicorno appartenente all'alta società di Canterlot.
Alla fine sono due occhi, enormi e completamente bianchi brillanti come lampade, che la paralizzano dalla paura.
“T... tu!” balbetta la povera Trixie, perdendosi in quelle fessure che le sembrano vortici verso un mondo di pazzia.
Alza la testa, incapace di rispondere con esattezza se i ricordi passati della scuola sono stati soltanto un prodotto del cerchio alla testa che avverte oppure ha davvero avuto una discussione con il grandissimo Starswirl il Barbuto.
L'unica risposta certa che può darsi in quel momento è che avverte alla testa un dolore tale che le sembra addirittura di vedere attorno a se della nebbia.
“Ouch!” si lamenta, affondando uno zoccolo nella criniera mentre scende dal letto con un salto.
“Magari un po' d'acqua mi farà bene...” riflette allora a voce alta, mentre cammina zoppicante verso la vasca dell'acqua, incapace di levarsi lo zoccolo dalla testa.
Giunta, affonda sgraziatamente la faccia nell'acqua in modo che il freddo contatto possa in qualche modo a lenirle in parte il dolore. Esperimento che, nella sua semplicità, si rivela presto efficacie, al punto da farle sembrare quel gesto come una rinascita.
Sollevata, la giumenta color dell'acqua riporta la testa in alto, tenendo gli occhi chiusi e sospirando profondamente con la bocca.
“Ah! Allora è vero che non tutto il male viene per nuocere!” gioisce verbalmente mentre con la magia si avvicina un panno per asciugarsi il volto. Una volta tornata asciutta, si volta verso il proprio letto.
Ciò che vede la lascia senza fiato. Se fosse un cartone animato, sarebbe finita con la mascella per terra.
Se fosse.
L'arredamento spartano e la semplicità che caratterizzava il luogo dove vive sono, nel lasso di tempo del suo esercizio per risistemarsi, scomparsi per lasciare il posto allo sfarzo più completo e, per molti versi, esagerato anche per lei. Pare che la sua carrozza si sia trasformata nella stanza di qualche principessa.
Semplicemente magnifico.
Colta da una irrefrenabile euforia, Trixie comincia a saltellare per l'ambiente canticchiando come se sia improvvisamente tornata ad essere una puledrina.
“Ihihih!” ridacchia mentre danza intorno ai pizzi dorati, le stoffe pregiate ricamate e gli arredi con gli stipiti d'argento e il legno talmente lucido da potercisi specchiare.
Non le dispiaceva il suo vecchio arredo spartano, l'aiutava molto a sentirsi a proprio agio (non che la Grande e Potente Trixie non lo fosse anche in altri ambienti, beninteso). Ma quale pony sano di mente, o apparentemente tale, non avrebbe semplicemente amato quel nuovo arredamento?
“Arredamento davvero adeguato, non trovi mia cara?”
Quella domanda giunta inattesa dalle sue spalle arriva improvvisa come un lampo, facendo trasalire la padrona di casa.
“Eeek!” esclama Trixie, alzandosi di qualche centimetro da terra per lo spavento mentre il manto e la criniera le si rizzano addosso come migliaia di spilli.
Tornata con gli zoccoli per terra la maga si volta nel lasso di tempo di un battito del cuore verso la fonte di quella voce, trovando davanti a lei uno stallone dal manto bianco, la criniera dalla sfumature azzurre come i baffi sotto le narici e gli occhi, dove sulla destra sta un elegante monocolo dalla montatura dorata. La parte superiore del corpo è nascosta fino al tallone dietro un elegante completo nero con le code di rondine. Come Cutie Mark tre corone.
Anche quell'unicorno non è affatto nuovo a Trixie. Si tratta di uno dei più famosi, se non il più famoso, abitante di Canterlot, la capitale di Equestria.
“Fancy Pants?” lo chiama Trixie non appena lo vede, con gli occhi fuori dalle orbite per la sorpresa.
“È il mio nome, esattamente.” risponde lui mentre con lo zoccolo si leva un grumo di polvere da una manica della giacca “Ma in questa particolare occasione, io rappresento lo Spirito della Festa dell'Amicizia del Presente.”
A quella rivelazione Trixie rimane un po' perplessa. Fino ad allora le erano apparse creature che non avrebbero dovuto nemmeno essere in quel luogo, mentre Fancy Pants per quanto lei ne sappia poteva benissimo essersi spostato da Canterlot, essere entrato nella sua casetta senza farsi notare e aver addobbato l'intero alloggio mentre lei affondava la testa nell'acqua.
Almeno, era più probabile che trovarsi sul letto un pony proveniente da un mondo parallelo o un altro passato a miglior vita da più di mille anni!
La maga inarcò dunque un sopracciglio, avvicinandosi allo stallone e domandando “Ah, sì? E cos'hai perché la Grande e Scettica Trixie possa crederti?”
Fancy Pants alzò uno zoccolo mentre spiegava, con una naturalezza tale che pareva parlasse di eventi semplicemente elementari “Vedi, mia cara, io rappresento lo spirito della Festa dell'Amicizia del presente. Ho una forma che tu avresti potuto facilmente riconoscere per semplificare la nostra reciproca conoscenza. Rifletti: il vero me, in questo momento, sta assistendo alla recita degli eventi che hanno generato questa festa tanti anni fa in compagnia dell'alta società di Canterlot. Come potrei essere lì e avanti ai tuoi occhi nello stesso momento?”
Di un discorso di più di sessanta parole Trixie ne ha capite sì e no sei. Quel che è peggio, però, è il cerchio alla testa che avverte tornare prepotentemente quando prova a seguire il ragionamento.
“Passiamo ad altro...” decide ad alta voce dunque, cominciando a massaggiarsi una tempia con lo zoccolo prima di indicare attorno a se con lo sguardo “Da dove viene tutta questa roba?”
“Questa, mia cara, viene dal cuore. È la materia di cui è fatta la bontà, sentimento che ogni anno in questo periodo raggiunge il suo culmine.” spiega Fancy Pant, allungando una zampa tutta intorno a se, prima di aggiungere con una nota di rimprovero “Sentimento che hai negato al tuo prossimo per tanto tempo!”
“Bontà... ah!” esclama, con tono di disprezzo, l'incantatrice mentre reputa quando le abbiano appena detto semplicemente un'assurdità “Con me nessuno è mai stato buono come dici! La Grande e Tutta d'un pezzo Trixie se l'è sempre cavata da sola!”
“Parzialmente vero. Ma bisogna ammettere che tu non hai mai dato loro motivo di essere carini con te!” precisa allora Fancy Pants, con il tono di chi ha da elargire importanti lezioni “In ogni caso, nonostante tutto, c'è chi ha un po' di calore nel cuore, anche per quelli come te.”
Seccata dall'argomento toccato nella discussione, Trixie riserva all'unicorno avanti a lei un verso di disapprovazione “Tsk! Nessuno che la Grande e Sicura Trixie conosca, questo è garantito!” essendo quello avanti a lei un pony del suo tempo, le viene più naturale comportarsi come suo solito.
Piegando così un angolo delle labbra per formare un ghigno divertito, ignorando lo scetticismo della giumenta avanti a lui, Fancy Pants illumina il corno commentando quelle parole “In questo caso, vedrai!”
Subito dopo, un elegante tappeto rosso dai bordi dorati e l'interno decorato con tanto elaborati quanto affascinanti arabeschi passa sotto gli zoccoli di entrambi i pony nella stanza, trasportandoli poi verso l'esterno della casa.
La porta si apre per magia innanzi a loro, lasciandoli passare, per poi richiudersi una volta passati.
Mentre Ponyville scorre dolcemente sotto la coppia di improbabili viaggiatori, come se fossero appena entrati in un mondo fatto di miele, Trixie riflette su quanto sta vivendo commentando sottovoce “Se me lo avessero raccontato, gli avrei riso in faccia!”
Fancy Pants riprende la parola solo più avanti, quando giungono entrambi in una casa costruita in un albero che Trixie riconosce non appena vede la sagoma ingrandirsi davanti ai suoi occhi. Ma quel che per lei è peggiore, il tappeto inizia pure a planare verso quell'abitazione particolare, segno che quella è la destinazione.
“Per quale ragione, in tutta Equestria, stiamo venendo qui?” domanda l'incantatrice, guardando storto Fancy Pants.
Egli, con flemma invidiabile, risponde mentre il tappeto si ferma avanti ad una delle finestre al primi piani “Osserva attraverso questa finestra e troverai subito la risposta che cerchi!”
Trixie resta indecisa per un istante. Conosce quel luogo, è la biblioteca di Ponyville, casa della sua acerrima rivale Twilight Sparkle.
Deve di nuovo fare affidamento a lei, per uscire da quella situazione?
Reputando che tuttavia contraddire quell'unicorno con lei avrebbe potuto essere sconveniente, si avvicina alla finestra fino a poter vedere cosa sta accadendo oltre al vetro.
Trixie vede così Twilight e le altre sue amiche, tutte riunite nella stessa stanza, sorridersi vicendevolmente mentre si scambiano dei regali e gli auguri per la festa in corso.
“Buona Festa dell'Amicizia a tutti!” esclama Applejack, prima che Pinkie Pie le salti davanti, seminando coriandoli al suo passaggio, al suono della trombetta di carta che tiene incollata alle labbra.
“Non saprei...” precisa Rainbow Dash, udendo quelle parole e rimanendo a qualche centimetro da terra “Francamente, non saprei se farei i miei auguri a Trixie. È giusto darle la possibilità di farsi una nuova vita anche qui a Ponyville, ma con tutti i guai che ha già combinato è già tanto se non siamo finite legate a qualche lupo del legno!”
“Già!” accompagna l'amica Rarity, annuendo convinta con la testa “Per non parlare del suo pessimo gusto in fatto di abiti!” aggiunge, ricordando con sommo ribrezzo come lei la conciò ogni volta che volle dare prova della sua abilità in campo magico.
Udite quelle parole, Trixie si rivolge a Fancy Pants con aria di trionfo “Visto? Che ti dicevo?”
“Aspetta.” è l'unica parola che riceve in risposta.
Rassegnata, Trixie torna a sbirciare attraverso la finestra appena in tempo per sentire Twilight intervenire “Non saprei, ragazze... Trixie è certamente un pony testardo, orgoglioso e per certi versi tendente all'egoismo.”
“Per certi versi, rispecchia moltissimo il comportamento degli unicorni nel periodo precedente la fondazione di Equestria!” appoggia le parole dell'amica Pinkie Pie, passando anche questa volta in mezzo a tutti saltellando allegramente, sebbene l'atto di suonare la trombetta sia sostituito dall'ammiccamento verso Rarity, accompagnato dalle parole “Senza offesa!”
“Come stavo dicendo...” riprende la parola la giovane alicorno “Trixie ha sicuramente un mucchio di difetti, ma lo spirito della Festa dell'Amicizia è essere più vicini con tutti gli altri pony: non importa chi, o cosa siamo, qualunque cosa accada siamo sempre amici. E il calore della nostra amicizia può sciogliere qualsiasi litigio!”
Udite quelle parole Trixie avverte gli occhi inumidirsi. Twilight, il pony a cui più di tutti ha complicato la vita, pare invece non avere rancore verso di lei. Ciò non le sembra quasi vero.
In ogni caso le parole di Fancy Pants, alle sue spalle, la distraggono “Che succede, mia cara? Le parole di Princess Twilight Sparkle ti hanno colpita?”
Recuperato così il suo atteggiamento, Trixie si volta allontanandosi dalla finestra con un'espressione schifata impressa nel muso, con tanto di linguaccia “Bleah! Sì, hanno colpito anche troppo: la Grande e Disgustata Trixie avverte salirle la glicemia a livelli pericolosi! Ma si sente, quando parla?”
Reagendo alle parole della sua passeggera in quel viaggio con un risolino soffocato, Fancy Pants cambia argomento mentre il tappeto riprende il volo “Comunque sia, abbiamo un'altra tappa da fare. Reggiti!”
Muovendosi questa volta più velocemente rispetto a prima, ma non abbastanza da creare problemi di equilibrio alla coppia di unicorni, il tappeto arriva da una casa abbastanza isolata nella periferia di Ponyville dove le luci accese gettano riflessi dorati sulla neve intorno a loro e dal camino esce una spessa colonna di fumo.
“Dove siamo finiti?” domanda Trixie, notando il tappeto scendere fino ad arrivare a pochi centimetri sopra la neve. Stranamente, come era avvenuto anche mentre stava all'esterno dell'Accademia, nessuno dei viaggiatori avverte il freddo dell'aria invernale.
La risposta che giunge alle orecchie dell'incantatrice è tuttavia un semplice “Perché non guardi tu stessa?”
Contrariata da quella risposta, Trixie salta agilmente giù dal tappeto prima di avvicinarsi alla finestra commentando nel mentre “Tsk, se la Grande e Contrariata Trixie doveva trottare con i propri zoccoli, tanto valeva che non incantassi il tappeto!”
Una volta giunta avanti alla finestra, Trixie leva con la zampa la coltre di umidità che aveva appannato il vetro e vede, assieme ai rispettivi genitori, Snips e Snails giocare in maniera piuttosto malinconica con lo sguardo a terra e privi dell'entusiasmo che invece caratterizza spesso le loro imprese ai limiti del possibile.
I due puledrini, amici sin dall'infanzia per via delle rispettive famiglie da sempre pacifici vicini di casa, restano abbastanza isolati dagli altri presenti mettendosi sotto l'albero di natale.
Ad un certo punto uno dei pony presenti più anziani nella sala, si avvicina a loro sfoggiando un caloroso sorriso e dicendo “Suvvia, giovanotti... non demoralizzatevi! Sarà per un altro anno!”
“Ma signora...” piagnucola Snips, alzando lo sguardo verso la nonna di Snails “GPT è il pony più grandioso e abile di tutta Equestria! È la nostra eroina preferita! E nonostante questo non accetta ancora i nostri inviti!”
“Oh, per Celestia!” esclama l'anziana cavalla, prendendo il nome appena sentito come un nuovo slang giovanile che non può capire “GPT?” ripete, grattandosi la testa con lo zoccolo.
“La Grande e Potente Trixie!” spiega Snails, condividendo lo stato d'animo dell'amico d'infanzia.
“Oh, be'...” commenta, cominciando a capire, l'anziana avanti a loro mentre va a sedersi senza smettere di fissarli negli occhi “Se vi rifiuta, allora forse non è così Grande e Potente come dice!”
Da dietro la finestra Trixie, sentite quelle parole, storce il naso commentando sottovoce “Tch, vecchiaccia bisbetica!”
Tuttavia, i due puledrini reagiscono alla nonne come se fossero stati insultati. Trasalendo, si alzano sulle zampe posteriori abbracciandosi l'un l'altro con le leve anteriori ed esclamando assieme “Cosa? Non sai quello che dici!”
Confusa, la nonnina li fissa con la bocca socchiusa incapace di proferire una sillaba, mentre il suo nipotino e l'amico iniziano a decantare le lodi dell'incantatrice.
“Forse non sarà così potente come dice, ma i suoi spettacoli sono i migliori a cui si possa assistere! Tutte quelle luci, i fuochi d'artificio!” elogia Snips, mimando la maga reggendosi sulle zampe posteriori e agitando in cerchio quelle anteriori.
“Già! E poi le sue storie, o il fatto che parli di se in terza persona! È brava e pure simpatica!” lo mima Snails.
“La Grande e Potente Trixie è l'unicorno migliore di tutta Equestria!” concludono quindi i due puledrini, in coro.
Sorridendo ai giovani, l'anziana giumenta si alza lentamente sui propri zoccoli dicendo, con tono giocoso “Ah, sì? E la Grande e Potente Trixie può salvarvi dalla spaventosa Ursa Major?”
Detto questo, mimando le movenze della titanica creatura, la nonna di Snails comincia a giocare con i giovani pony, i quali invece reagiscono ridendo ed imitando le movenze della loro eroina che tenta di sconfiggere l'enorme creatura evocando tempeste e crepacci nel pavimento.
Toccata da quelle parole e quel clima, Trixie si passa il dorso dello zoccolo su un occhio ad asciugare una lacrimuccia ribelle. Mai aveva pensato a quanto quella coppia di giovani unicorni potesse ammirarla: piuttosto, aveva dato quasi per scontato il fatto di averli sempre intorno. Il senso di colpa che provava pensando a cosa aveva fatto con indosso l'Amuleto dell'Alicorno impallidiva rispetto a quello che prova ora, pensando a Snips e Snails.
A peggiorare la situazione è tuttavia Fancy Pants, il quale dietro di lei commenta sottovoce “Oh, no... questo non va bene!”
Spaventata da quelle parole, Trixie agita il capo, senza staccare gli occhi dai piccoli di unicorno e l'anziana signora intorno all'albero, esclamando “Cosa? Cosa c'è che non va?”
Con tono grave, ben lontano dalla cadenza quasi nobile che il famoso unicorno usa mentre parla, lo stallone spiega “Se quel che vedo rimarrà immutato... vedo il vuoto, là dove ora quei tre pony stanno!”
Concedendosi un istante per riflettere su quelle parole, Trixie commenta allontanando lentamente lo sguardo dalla finestra “Questo vuol dire che... Snips, Snails e la loro nonnina saranno...”
Senza avere il tempo di terminare la frase, Trixie rimane spaventata dall'improvviso spegnimento delle luci nella casa dei due unicorni, gettando tutto intorno a lei il buio.
“Ma dove sono andati?” esclama la giumenta, aspettandosi una risposta da parte di Fancy Pants.
Risposta che tarda ad arrivare.
Incuriosita da quell'improvviso mutismo, la giumenta si volta verso il suo cicerone.
Ad attenderla c'è soltanto il vuoto.
“Fancy Pants?” lo chiama, compiendo qualche passo verso il punto dove prima si trovava “Dove sei? Non lasciarmi sola!” esclama ripetutamente, cercando nel buio sempre più profondo l'unicorno appartenente all'alta società di Canterlot.
Alla fine sono due occhi, enormi e completamente bianchi brillanti come lampade, che la paralizzano dalla paura.
“T... tu!” balbetta la povera Trixie, perdendosi in quelle fessure che le sembrano vortici verso un mondo di pazzia.
Parte 3
Trixie osserva quegli occhi gialli, unico punto che si differenza dal buio che l'ha ormai interamente avvolta. Nemmeno la casa di Snips e Snails, dove poco prima ammirava i giochi dei due allegri puledrini che aveva involontariamente ferito rifiutando il loro invito, si può vedere intorno a loro.
Terrorizzata, la giumenta dagli occhi viola indietreggia di un passo mentre agli occhi nel buio segue la figura di un pony innaturalmente alto, dalle forme nascoste in un lungo mantello nero e stracciato difficilmente distinguibile dal buio che circonda entrambi, i cui lembi svolazzano oziosamente sospinti da un vento gelido e dal cappuccio che nasconde il volto del terzo spirito spunta un lungo corno.
“Tu...” balbetta Trixie “Tu sei lo Spirito della Festa dell'Amicizia del Futuro, non è vero?” domanda, cercando una conferma. Ogni fibra del suo corpo trema alla sola presenza di quella altissima figura, Trixie non gli arriva nemmeno alla spalla.
Lo spirito non pronuncia nemmeno una sillaba. In un silenzio spettrale, senza mai distogliere dalla puledra quei spaventosi occhi senza pupille, china lentamente il capo in segno di risposta positiva.
Trixie, colpita da quel silenzio con cui lo spirito le su rivolge, un comportamento così anomalo rispetto a quello delle apparizioni precedenti, si limita ad osservarlo con gli occhi sgranati mentre avverte il dorso assalito dai brividi.
Non si tratta di una reazione al freddo del clima invernale, che è convinta di non sentire ancora. Si tratta di un diverso tipo di gelo, che quello spirito sembra invece emanare da ogni poro.
Muovendosi lentamente, facendo sembrare quel misterioso spirito sempre più un fantasma che un pony per via del particolare abito, esso indica con uno zoccolo dalla forma indistinguibile il paesaggio avanti a se, il quale dal buio originario cambia rapidamente non appena i lembi del lungo mantello vi passano avanti.
Riconoscendo il posto, Trixie esclama “Questo... questo è il centro di Ponyville! Siamo vicini al municipio!” il silenzio della sua guida in quel viaggio le è talmente opprimente che non solo perde ogni grammo di coraggio per rivolgersi a lui con la sfrontatezza che ha usato con gli spiriti precedenti, ma anche fa nascere in lei un innaturale bisogno di provare a rompere quel clima teso.
Nessun commento giunge dallo spirito, ma il silenzio viene comunque interrotto dai rumori della città. Pony che trottano verso ogni direzione, che conversano allegramente tra di loro oppure che lavorano... la mondanità non è variata nemmeno in minima misura in quei luoghi, il che per l'unicorno protagonista di quel viaggio è soltanto un bene.
In ogni caso è una conversazione in particolare ad incuriosirla. Una conversazione tra un pegaso e un pony terrestre.
“Ehi, hai sentito? Pare che l'abbiano trovata nella sua abitazione!” dice il pegaso
“Sì. Sembra addirittura che fosse già passata per più verdi pascoli da qualche giorno!” aggiunge il pony
“Be'... con la vita che ha avuto, ne aveva ben pochi di amici, non è bizzarro che nessuno se ne sia accorto. Anzi, per quanto ne sappia si sono accorti del suo trapasso solo perché aveva mancato una scadenza con il lavoro!”
“Già. Mi dispiace per lei, ma non credo che molti sentiranno la sua mancanza!”
Incuriosita da quelle parole, Trixie si strofina lo zoccolo sotto al mento. Non capisce bene di chi stiano parlando e sarebbe tentata di chiedere allo spirito fermo di fianco a lei. In quel momento che c'è più luce, contrariamente alle sue aspettative, egli sembra ancora più alto e spettrale di quanto già non apparisse al buio.
Cedendo inizialmente alla tentazione, Trixie si volta verso lo spettro e apre la bocca per fare la sua domanda, ma le basta una semplice occhiata per capire che sarebbe fiato sprecato.
Così, con un semplice “Come non detto!” la giumenta si avvicina alla coppia di pony domandando, una volta giunta praticamente in mezzo a loro “Ma chi? Chi? Quale pony è morto?”
Tuttavia gli altri equini intorno a lei sembrano non vederla, al punto che poco dopo la sua domanda si scambiano dei convenevoli “Ora devo salutarti. Ho promesso di aiutare a liberare la strada intorno alla fattoria degli Apples e non voglio venire meno alla mia parola!” spiega il pony terrestre, cominciando subito a trottare altrove.
“Già. Contrariamente al pony di cui stavamo parlando!” commenta, quasi divertito, il pegaso prima di prendere il volo in direzione opposta.
Sentendo di aver preso soltanto uno zoccolo di mosche1 Trixie si volta verso lo spirito, comprendendo che lui è l'unico che può avvertire la sua presenza in quell'ambiente.
“Spirito!” esclama, galoppando verso di lui fino ad arrivarle quasi con la faccia sul mantello “Di chi stavano parlando? E che accadrà a Snips e Snails? Ti prego, devo saperlo!” la sua agitazione è tanta che dimentica addirittura di rivolgersi a lei usando la terza persona.
In maniera simile a prima, lo spirito mantiene il suo mutismo iniziale e indica altrove con lo zoccolo, compiendo un movimento speculare rispetto a prima.
Ma questa volta, invece che il centro di Ponyville, il paesaggio muta mostrando così all'incantatrice un luogo molto più oscuro e spettrale.
Il cimitero di Ponyville.
Alla maga è sufficiente vedere quella collina verde con le lapidi in marmo per trasalire, portandosi uno zoccolo a tappare la bocca come se si stesse imponendo di non urlare.
Senza avere il tempo di aggiungere altro, Trixie nota che lo spirito tiene lo zoccolo puntato verso una delle lapidi del posto. O più precisamente, una più grande rispetto alle altre dove avanti stanno le famiglie di Snips e Snails, tutte vestite di nero con lo sguardo chino e gli occhi lucidi.
Pur senza avvicinarsi, la giumenta riesce a sentire alcune delle parole che si scambiano i pony avanti alla lapide.
“Volevano tanto emulare le gesta della loro eroina...” ricorda uno degli stalloni presenti
“Già... sempre a volersi mettere in mostra, sempre a cercare di diventare famosi...” aggiunge un secondo stallone
“Vero. Posso ancora sentirli correre felici ricordando come Trixie sconfisse l'Ursa Major... poco gli importava che non fosse vero, loro amavano quella storia.”
“Loro?” ripete quasi involontariamente la maga, udendo quella in particolare come se fosse stata urlata.
Non potendo però fare lo stesso, le due famiglie si stringono assieme in un abbraccio, prima di lasciare il posto.
Trixie, sentendo come se le sue stesse viscere si stessero mettendo sottosopra, si porta gli zoccoli sul volto agitando la testa “No, questo non può essere possibile! Spirito!” torna dunque a rivolgersi all'eterea creatura con lei “Non voglio che questo accada! Te ne prego, dimmi se questi eventi possono cambiare! Parlami!”
Anche in questo caso, tuttavia, prima che lo spirito dia la sua eventuale e non garantita risposta orale, qualcosa interrompe il momento distogliendo l'attenzione. In questo caso, una risata divertita proveniente poco lontano da dove si trova la coppia di viaggiatori paranormali.
Da un lato, ma forse anche dall'altro, Trixie avverte che sarebbe molto meglio per lei non indagare su da dove provenga quella risata, tanto meno sul cosa ci sia di divertente, eppure avverte come una spinta a cui non può resistere che la porta a voltarsi verso l'origine di quel suono.
Presto riconosce una coppia di grifoni, uno con indosso un grosso capotto verde a coprire le piume mentre il secondo con un cappello in testa talmente gonfio da far sembrare che si sia messo in testa una nuvola. Entrambi, con le pale alla mano, sono intenti a gettare terra in una fossa che, a giudicare dalla terra sull'orlo, deve essere stata aperta di recente.
Inevitabile per la puledra non udire anche il resto della conversazione tra i due becchini.
“Eheheh!” ridacchia il primo di loro “Non ho mai visto un funerale come questo qui! E sì che faccio questo lavoro da parecchio tempo!”
“Già!” appoggia le parole del collega il secondo “Nessuno in lutto, nessuno a dirgli addio! Se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto!”
Il primo dei becchini estrae allora un orologio dal capotto e commenta “Be', in questo caso possiamo anche prenderci una pausa!”
“Giusto!” si dimostra nuovamente d'accordo il secondo becchino, piantando la pala per terra “Tanto non andrà da nessuna parte!”
Così, ridendo, la coppia di pennuti lascia la zona permettendo così a Trixie e allo spirito, arrivati nel frattempo intorno alla fossa, di sbirciare al suo interno.
Trixie allunga il collo e aguzza la vista per riuscire a vedere chi possa essere il povero pony sepolto. Ma quel che riesce a vedere è soltanto una buca innaturalmente profonda apparentemente senza fine.
Mossa comunque dalla compassione per quel suo simile solo pure nel momento del trapasso chiede ancora, con voce tremante “Spirito, dimmi: di chi è questa tomba... vuota?”
Spalancando improvvisamente un paio di ali piumate sottili, le quali alzano il mantello rivelando così finalmente chi si nasconde dietro il terzo spirito, egli risponde alla domanda della maga cialtrona illuminando il nome sulla lapide di marmo posta in cima alla fossa.
Sull'epitaffio inciso nel marmo sta scritto: Qui giace Trixie Lulamoon. Morta sola, crollata e amata da nessuno.
Trixie trasalisce vedendo quelle scritte, ma ancora di più riconoscendo lo spirito che è sempre stato al suo fianco.
Altissima, può fissare tranquillamente Princess Celestia negli occhi, le ali sottili e piumate, manto nero come la notte, coda e criniera fluttuanti nell'aria dai colori simili ad un cielo stellato, il muso protetto da un casco che lascia tuttavia vedere gli occhi dalle pupille feline e le labbra piegate in un ghigno agghiacciante con tanto di denti aguzzi.
Nightmare Moon.
E la creatura di cui sono composte le paure di ogni pony parla, per la prima volta da quando loro due si sono incontrate.
“Ma è la tua, Trixie Lulamoon!” esclama, alzando le zampe anteriori al cielo “La tomba del pony più Grande e Potente di tutto il cimitero!” conclude, sbattendo violentemente gli zoccoli a terra.
A quel contatto, talmente forte da far tremare la terra, tutte le tombe attorno alla maga, così piccola se paragonata al terribile alicorno avanti a lei, si aprono come se all'interno fosse avvenuta un'esplosione e da ognuna di esse esce una densa colonna di fumo che presto assume una forma più definita, con occhi vitrei senza pupille e larghe bocche.
Gli incubi, l'esercito di Nightmare Moon!
Trixie aveva già affrontato quelle creature tempo addietro, quando ci fu una grossa invasione da parte loro a Ponyville. In quell'occasione riuscì ad occuparsi di un paio di loro, e ad affermare che ogni pony meritava una seconda -o terza- occasione per redimersi dal proprio passato.
Ma come avrebbe potuto sperare in un'altra occasione, se in quel momento non vede altro che innumerevoli Incubi formarsi intorno a lei?
Disperata, Trixie comincia a correre per il cimitero per scappare a tutte le creature oscure intorno a se, gridando “No, no, in nome di Equestria, no! Cambierò! Cambierò! Voglio un'altra occasione!”
Le sue suppliche non vengono ascoltate: non solo il cimitero si allunga, in barba ad ogni logica, ma la malvagia risata di Nightmare Moon sovrasta impietosa le sue parole e gli Incubi in volo si riuniscono tutti intorno a lei, come se invece che galoppare a tutta velocità fosse immobile.
Come lampi scagliati da un dio infuriato, gli incubi si abbattono sulla povera giumenta in preda al terrore più puro, avvolgendola.
Dopo c'è solo il buio.
Terrorizzata, la giumenta dagli occhi viola indietreggia di un passo mentre agli occhi nel buio segue la figura di un pony innaturalmente alto, dalle forme nascoste in un lungo mantello nero e stracciato difficilmente distinguibile dal buio che circonda entrambi, i cui lembi svolazzano oziosamente sospinti da un vento gelido e dal cappuccio che nasconde il volto del terzo spirito spunta un lungo corno.
“Tu...” balbetta Trixie “Tu sei lo Spirito della Festa dell'Amicizia del Futuro, non è vero?” domanda, cercando una conferma. Ogni fibra del suo corpo trema alla sola presenza di quella altissima figura, Trixie non gli arriva nemmeno alla spalla.
Lo spirito non pronuncia nemmeno una sillaba. In un silenzio spettrale, senza mai distogliere dalla puledra quei spaventosi occhi senza pupille, china lentamente il capo in segno di risposta positiva.
Trixie, colpita da quel silenzio con cui lo spirito le su rivolge, un comportamento così anomalo rispetto a quello delle apparizioni precedenti, si limita ad osservarlo con gli occhi sgranati mentre avverte il dorso assalito dai brividi.
Non si tratta di una reazione al freddo del clima invernale, che è convinta di non sentire ancora. Si tratta di un diverso tipo di gelo, che quello spirito sembra invece emanare da ogni poro.
Muovendosi lentamente, facendo sembrare quel misterioso spirito sempre più un fantasma che un pony per via del particolare abito, esso indica con uno zoccolo dalla forma indistinguibile il paesaggio avanti a se, il quale dal buio originario cambia rapidamente non appena i lembi del lungo mantello vi passano avanti.
Riconoscendo il posto, Trixie esclama “Questo... questo è il centro di Ponyville! Siamo vicini al municipio!” il silenzio della sua guida in quel viaggio le è talmente opprimente che non solo perde ogni grammo di coraggio per rivolgersi a lui con la sfrontatezza che ha usato con gli spiriti precedenti, ma anche fa nascere in lei un innaturale bisogno di provare a rompere quel clima teso.
Nessun commento giunge dallo spirito, ma il silenzio viene comunque interrotto dai rumori della città. Pony che trottano verso ogni direzione, che conversano allegramente tra di loro oppure che lavorano... la mondanità non è variata nemmeno in minima misura in quei luoghi, il che per l'unicorno protagonista di quel viaggio è soltanto un bene.
In ogni caso è una conversazione in particolare ad incuriosirla. Una conversazione tra un pegaso e un pony terrestre.
“Ehi, hai sentito? Pare che l'abbiano trovata nella sua abitazione!” dice il pegaso
“Sì. Sembra addirittura che fosse già passata per più verdi pascoli da qualche giorno!” aggiunge il pony
“Be'... con la vita che ha avuto, ne aveva ben pochi di amici, non è bizzarro che nessuno se ne sia accorto. Anzi, per quanto ne sappia si sono accorti del suo trapasso solo perché aveva mancato una scadenza con il lavoro!”
“Già. Mi dispiace per lei, ma non credo che molti sentiranno la sua mancanza!”
Incuriosita da quelle parole, Trixie si strofina lo zoccolo sotto al mento. Non capisce bene di chi stiano parlando e sarebbe tentata di chiedere allo spirito fermo di fianco a lei. In quel momento che c'è più luce, contrariamente alle sue aspettative, egli sembra ancora più alto e spettrale di quanto già non apparisse al buio.
Cedendo inizialmente alla tentazione, Trixie si volta verso lo spettro e apre la bocca per fare la sua domanda, ma le basta una semplice occhiata per capire che sarebbe fiato sprecato.
Così, con un semplice “Come non detto!” la giumenta si avvicina alla coppia di pony domandando, una volta giunta praticamente in mezzo a loro “Ma chi? Chi? Quale pony è morto?”
Tuttavia gli altri equini intorno a lei sembrano non vederla, al punto che poco dopo la sua domanda si scambiano dei convenevoli “Ora devo salutarti. Ho promesso di aiutare a liberare la strada intorno alla fattoria degli Apples e non voglio venire meno alla mia parola!” spiega il pony terrestre, cominciando subito a trottare altrove.
“Già. Contrariamente al pony di cui stavamo parlando!” commenta, quasi divertito, il pegaso prima di prendere il volo in direzione opposta.
Sentendo di aver preso soltanto uno zoccolo di mosche1 Trixie si volta verso lo spirito, comprendendo che lui è l'unico che può avvertire la sua presenza in quell'ambiente.
“Spirito!” esclama, galoppando verso di lui fino ad arrivarle quasi con la faccia sul mantello “Di chi stavano parlando? E che accadrà a Snips e Snails? Ti prego, devo saperlo!” la sua agitazione è tanta che dimentica addirittura di rivolgersi a lei usando la terza persona.
In maniera simile a prima, lo spirito mantiene il suo mutismo iniziale e indica altrove con lo zoccolo, compiendo un movimento speculare rispetto a prima.
Ma questa volta, invece che il centro di Ponyville, il paesaggio muta mostrando così all'incantatrice un luogo molto più oscuro e spettrale.
Il cimitero di Ponyville.
Alla maga è sufficiente vedere quella collina verde con le lapidi in marmo per trasalire, portandosi uno zoccolo a tappare la bocca come se si stesse imponendo di non urlare.
Senza avere il tempo di aggiungere altro, Trixie nota che lo spirito tiene lo zoccolo puntato verso una delle lapidi del posto. O più precisamente, una più grande rispetto alle altre dove avanti stanno le famiglie di Snips e Snails, tutte vestite di nero con lo sguardo chino e gli occhi lucidi.
Pur senza avvicinarsi, la giumenta riesce a sentire alcune delle parole che si scambiano i pony avanti alla lapide.
“Volevano tanto emulare le gesta della loro eroina...” ricorda uno degli stalloni presenti
“Già... sempre a volersi mettere in mostra, sempre a cercare di diventare famosi...” aggiunge un secondo stallone
“Vero. Posso ancora sentirli correre felici ricordando come Trixie sconfisse l'Ursa Major... poco gli importava che non fosse vero, loro amavano quella storia.”
“Loro?” ripete quasi involontariamente la maga, udendo quella in particolare come se fosse stata urlata.
Non potendo però fare lo stesso, le due famiglie si stringono assieme in un abbraccio, prima di lasciare il posto.
Trixie, sentendo come se le sue stesse viscere si stessero mettendo sottosopra, si porta gli zoccoli sul volto agitando la testa “No, questo non può essere possibile! Spirito!” torna dunque a rivolgersi all'eterea creatura con lei “Non voglio che questo accada! Te ne prego, dimmi se questi eventi possono cambiare! Parlami!”
Anche in questo caso, tuttavia, prima che lo spirito dia la sua eventuale e non garantita risposta orale, qualcosa interrompe il momento distogliendo l'attenzione. In questo caso, una risata divertita proveniente poco lontano da dove si trova la coppia di viaggiatori paranormali.
Da un lato, ma forse anche dall'altro, Trixie avverte che sarebbe molto meglio per lei non indagare su da dove provenga quella risata, tanto meno sul cosa ci sia di divertente, eppure avverte come una spinta a cui non può resistere che la porta a voltarsi verso l'origine di quel suono.
Presto riconosce una coppia di grifoni, uno con indosso un grosso capotto verde a coprire le piume mentre il secondo con un cappello in testa talmente gonfio da far sembrare che si sia messo in testa una nuvola. Entrambi, con le pale alla mano, sono intenti a gettare terra in una fossa che, a giudicare dalla terra sull'orlo, deve essere stata aperta di recente.
Inevitabile per la puledra non udire anche il resto della conversazione tra i due becchini.
“Eheheh!” ridacchia il primo di loro “Non ho mai visto un funerale come questo qui! E sì che faccio questo lavoro da parecchio tempo!”
“Già!” appoggia le parole del collega il secondo “Nessuno in lutto, nessuno a dirgli addio! Se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto!”
Il primo dei becchini estrae allora un orologio dal capotto e commenta “Be', in questo caso possiamo anche prenderci una pausa!”
“Giusto!” si dimostra nuovamente d'accordo il secondo becchino, piantando la pala per terra “Tanto non andrà da nessuna parte!”
Così, ridendo, la coppia di pennuti lascia la zona permettendo così a Trixie e allo spirito, arrivati nel frattempo intorno alla fossa, di sbirciare al suo interno.
Trixie allunga il collo e aguzza la vista per riuscire a vedere chi possa essere il povero pony sepolto. Ma quel che riesce a vedere è soltanto una buca innaturalmente profonda apparentemente senza fine.
Mossa comunque dalla compassione per quel suo simile solo pure nel momento del trapasso chiede ancora, con voce tremante “Spirito, dimmi: di chi è questa tomba... vuota?”
Spalancando improvvisamente un paio di ali piumate sottili, le quali alzano il mantello rivelando così finalmente chi si nasconde dietro il terzo spirito, egli risponde alla domanda della maga cialtrona illuminando il nome sulla lapide di marmo posta in cima alla fossa.
Sull'epitaffio inciso nel marmo sta scritto: Qui giace Trixie Lulamoon. Morta sola, crollata e amata da nessuno.
Trixie trasalisce vedendo quelle scritte, ma ancora di più riconoscendo lo spirito che è sempre stato al suo fianco.
Altissima, può fissare tranquillamente Princess Celestia negli occhi, le ali sottili e piumate, manto nero come la notte, coda e criniera fluttuanti nell'aria dai colori simili ad un cielo stellato, il muso protetto da un casco che lascia tuttavia vedere gli occhi dalle pupille feline e le labbra piegate in un ghigno agghiacciante con tanto di denti aguzzi.
Nightmare Moon.
E la creatura di cui sono composte le paure di ogni pony parla, per la prima volta da quando loro due si sono incontrate.
“Ma è la tua, Trixie Lulamoon!” esclama, alzando le zampe anteriori al cielo “La tomba del pony più Grande e Potente di tutto il cimitero!” conclude, sbattendo violentemente gli zoccoli a terra.
A quel contatto, talmente forte da far tremare la terra, tutte le tombe attorno alla maga, così piccola se paragonata al terribile alicorno avanti a lei, si aprono come se all'interno fosse avvenuta un'esplosione e da ognuna di esse esce una densa colonna di fumo che presto assume una forma più definita, con occhi vitrei senza pupille e larghe bocche.
Gli incubi, l'esercito di Nightmare Moon!
Trixie aveva già affrontato quelle creature tempo addietro, quando ci fu una grossa invasione da parte loro a Ponyville. In quell'occasione riuscì ad occuparsi di un paio di loro, e ad affermare che ogni pony meritava una seconda -o terza- occasione per redimersi dal proprio passato.
Ma come avrebbe potuto sperare in un'altra occasione, se in quel momento non vede altro che innumerevoli Incubi formarsi intorno a lei?
Disperata, Trixie comincia a correre per il cimitero per scappare a tutte le creature oscure intorno a se, gridando “No, no, in nome di Equestria, no! Cambierò! Cambierò! Voglio un'altra occasione!”
Le sue suppliche non vengono ascoltate: non solo il cimitero si allunga, in barba ad ogni logica, ma la malvagia risata di Nightmare Moon sovrasta impietosa le sue parole e gli Incubi in volo si riuniscono tutti intorno a lei, come se invece che galoppare a tutta velocità fosse immobile.
Come lampi scagliati da un dio infuriato, gli incubi si abbattono sulla povera giumenta in preda al terrore più puro, avvolgendola.
Dopo c'è solo il buio.
Epilogo
“No! No! Cambierò! Cambierò!” si lamenta Trixie, agitando gli zoccoli al vento in lunghe spirali mentre rotea con il corpo in un piano oscuro, dove non riesce a vedere nemmeno ad uno zoccolo dal naso1, intrappolata in quel mondo senza forme o dimensioni.
A liberarla è un'improvvisa sensazione di caduta, seguita da un forte trauma fra le orecchie.
Stump!
“Ahia!” grida Trixie, alzandosi a sedere mentre si massaggia la parte dolorante con lo zoccolo e finalmente apre gli occhi. In questo modo, si accorge di trovarsi ai piedi del suo letto, nella propria casetta.
È soltanto caduta dal letto.
“Ma...” squittisce la giumenta, riconoscendo l'ambiente intorno a lei “Sono di nuovo a casa mia!”
Affermato questo, passano appena un paio di secondi prima che galoppi verso la finestra, la apra e osservi la città di Ponyville. La neve è ancora alta sui tetti, le decorazioni per la Festa dell'Amicizia decorano di mille colori le strade mentre gli abitanti più mattinieri si muovono per le strade.
“È il giorno della Festa dell'Amicizia!” esclama allora, come se le avessero appena dato la più bella notizia che potesse ricevere “Sono ancora in tempo! Ho avuto un'altra occasione!” aggiunge, con voce sempre squillante.
L'euforia di essere sopravvissuta ai terribili momenti che l'hanno portata ad affrontare a quattrocchi il peggiore incubo di ogni pony, tale da paralizzarla, dura solo qualche istante. Infatti presto lei comincia a galoppare per la casa, con un sorriso che si alza fino alle orecchie, vestendosi in fretta e furia con il mantello e il cappello che usa sempre per gli spettacoli, accompagnando quei momenti con esclamazioni continue “Adesso so cosa devo fare! Ci sono così tante cose da fare! Proprio tante cose da fare!”
L'impazienza dell'unicorno è ben visibile, non solo dal caos che lascia dietro di se per colpa della fretta usata per legare un mantello e indossare un cappello, ma anche dalla violenza con cui sbatte la porta prima di iniziare a galoppare per Ponyville.
Una nuova Grande e Potente Trixie Lulamoon è nata in seguito ai magici eventi di cui è stata protagonista e ora vuole farlo vedere a tutti i suoi concittadini.
Le Cutie Mark Crusaders, approfittando della neve, si lanciano in elaborate creazioni di pupazzi di neve. L'opera del pony terrestre, Apple Bloom, è molto più dettagliata rispetto a quella delle sue amiche, eppure il divertimento che tutte mostrano è l'archetipo di quello che ci si aspetta dai puledrini della loro età.
Tutte e tre saltano in aria per lo spavento quando una voce improvvisa, giunta alle loro spalle, esclama a gran voce “Buona Festa dell'Amicizia, amici miei!” seguita da risate di sincera gioia.
Le puledrine si voltano, riconoscendo una Trixie saltellante trottare verso di loro per fermarsi a portata di zampa.
La piccola Sweetie Belle, ricordandosi il loro ultimo incontro, istintivamente si porta dietro le amiche come per proteggersi.
“Oh, buon giorno! Fate ancora la raccolta per i bisognosi?” le saluta l'incantatrice, mostrando solo un largo sorriso “Ho qualcosa per voi!” aggiunge, allungando uno zoccolo dietro le piccole ali del pegaso, Scotaloo, prima di estrarre un sacchetto che viene lasciato cadere a terra. L'impatto apre la custodia, mostrandone il scintillante contenuto.
Contando rapidamente il suo interno, Apple Bloom esclama con meraviglia “Venti monete d'oro?!?!”
“Non bastano?” domanda allora Trixie allungando lo zoccolo questa volta verso la criniera di Sweetie Belle, la quale paurosamente chiude gli occhi portandosi gli zoccoli sul muso. Quello che però viene estratto, accompagnato da un semplice “D'accordo!” da parte della maga, è un altro sacchetto che va a fare compagnia al suo gemello.
Le Cutie Mark Crusaders osservano con meraviglia le numerose monete a terra mentre l'unicorno esclama “Queste sono cinquanta monete d'oro!”
Non senza un po' di timore, Scotaloo reagisce a quell'inaspettata generosità da parte di quell'unicorno di solito tirchio, scontroso e a tratti irascibile balbettando “Sul serio, signorina Trixie, noi...”
Ma la maga pare essere ormai partita per la tangente, interrompendo ancora le parole delle puledrine ridendo sempre allegramente “Non bastano ancora? Eheh, certo che avete lo zoccolo pesante!”
Quindi, senza aggiungere altro, Trixie afferra il fiocco posto sulla nuca di Apple Bloom, allungando i lembi e lasciando cadere altri due sacchetti, i quali cadendo a terra lasciano uscire altre monete.
“Ecco qui! Con questo fanno cento monete d'oro! Ma non una di più, eh?” conclude, ammiccando, la giumenta azzurra ricominciando a trottare diretta altrove, prima di salutare le tre puledrine “E se questo non vi darà il vostro Cutie Mark, pazienza! Sentitevi gratificate dalla buona azione che avete compiuto, ragazze!”
Le Cutie Mark Crusaders, dal canto loro, cominciano a raccogliere le monete positivamente impressionate dal cambiamento dell'incantatrice e ricambiano i saluti in coro “Grazie, Grande e Potente Trixie! Una buona Festa dell'Amicizia anche a te!”
Trottando con il petto in fuori, incurante del clima rigido, Flashy pony passeggia guardandosi intorno felice.
Lui è uno di quelli che avverte nitidamente il clima che si respira durante la Festa dell'Amicizia. I colori caldi in contrasto con la neve, la gioia che ogni pony sfoggia... se poi c'è anche la tradizione del bacio sotto al vischio, cosa potrebbe chiedere di più?
Lo stallone trova la risposta a questa domanda in breve, trovando avanti a se Trixie Lulamoon, la giumenta che l'aveva mandato zampe all'aria che lo saluta con gli zoccoli aperti “Flashy Pony! Buona Festa dell'Amicizia anche a te!”
Lo stallone, ricordandosi l'ultimo incontro avuto con lei, si erge a sua volta sulle zampe posteriori, protraendo in avanti le leve anteriori in segno di difesa. Non ci tiene a cascare nuovamente per terra, non è un'esperienza piacevole.
“T... Trixie...?” cerca di chiamarla, benché il suo richiamo sembri più una domanda. La spavalderia e il narcisismo che esibisce solitamente sembra essersi sciolto come un ghiacciolo al sole.
La maga, invece, lo sorprende indicando in alto con uno zoccolo “Siamo sotto al vischio, se non mi sbaglio!”
Flashy Pony, sorpreso, segue la direzione indicatagli dalla maga, sopratutto perché nota che il corno di lei è illuminato da un sottile alone rosa. E sopra di loro, come lei dice, un rametto di vischio levita.
Prima che possa dire solo una parola al riguardo, tuttavia lo stallone si trova il muso afferrato dagli zoccoli della puledra e le sue labbra poggiate perfettamente in mezzo agli occhi, lasciandogli il segno nonostante l'asta degli occhiali da sole.
Come può essere possibile? Be', Trixie è un unicorno... con la magia, naturalmente!
In ogni caso lo stallone dongiovanni, colto si sorpresa, quando la giumenta lascia la presa sul suo volto egli cade comunque a terra ancora una volta, mentre la maga si allontana con ancora l'indelebile sorriso ancora impresso nel muso.
Flashy Pony, ancora intontito e incapace di trovare una spiegazione razionale a quanto sia appena successo, si passa uno zoccolo sulla criniera ben pettinata alla ricerca di una soluzione “Ma allora le piaccio? Ah, le giumente...”
Nella periferia di Ponyville, le famiglie di Snips e Snails sono in procinto di sedersi tutte a tavole. Gli unici rimasti che devono ancora sedersi sono la coppia di giovani puledrini i quali, ancora giù di morale per la mancanza del loro idolo, si avvicinano strisciando gli zoccoli.
Ad un certo punto, tuttavia, si ode un bussare alla porta. Essendo i due giovani unicorni i più vicini, vanno ad aprire.
I loro occhi si illuminano quando, dall'altro lato della porta, ammirano Trixie in carne ed ossa che gli osserva. Manca loro tuttavia il coraggio di dire qualcosa, visto che l'espressione sul suo volto è piuttosto adirata.
“Snips! Snails!” li chiama lei, entrando nella casa prima di esclamare con tono di rimprovero “La Grande e Particolarmente Aggressiva Trixie è venuta qui per dirvi che ha preso una decisione! Visto che siete sempre a girarle tra gli zoccoli, non le lasciate altra scelta se non...”
Una breve pausa interrompe il discorso della maga, incantando tutti i presenti che la osservano a bocca aperta.
Solo dopo qualche secondo Trixie rompe finalmente il silenzio, abbracciando con uno zoccolo entrambi i puledrini e concludendo “... farvi i miei allievi preferiti!” parlando con il tono più confidenziale che le è possibile, senza nemmeno usare la terza persona per parlare di se stessa.
Ai piccoli di unicorno non sembra vero, al punto da continuare a non trovare le parole per pronunciare altro che “D... davvero?”
“Sì, davvero!” conferma, con tono euforico “Vi insegnerò tutto quello che so. Tutto! E chissà, magari un giorno anche voi diventerete maghi itineranti di successo come la sottoscritta!”
I due piccoli di unicorno osservano i loro genitori con le pupille ingigantite e lucide mentre, con gli zoccoli giunti, li pregano “Possiamotipregopossiamotipregopossiamotiprego?”
Sorridendo divertiti, i genitori non si sentono di negare ai loro figli la possibilità di emulare le gesta del loro eroe preferito, così annuiscono con il capo confermando “D'accordo. Ma mi raccomando, le lezioni prima di andare a letto!”
Gli unicorni, avvertendo come un sogno diventare realtà, cominciano a saltare in preda alla gioia per tutta la stanza, fino a rischiare di cadere sulle cibarie poste sulla tavola. Fortuna che la stessa Trixie, ben conoscendo i soggetti, ha la prontezza di riflessi per avvolgerli entrambi in una bolla eterea composta di pura magia, così da tenerli a mezz'aria a distanza di sicurezza dal pranzo per la festa.
Forse la Grande e Potente Trixie non sarà in grado di sollevare una ventina di animali per far compiere loro complessi volteggi per aria, ma intrattenere un paio di puledrini vivaci le riesce magnificamente.
Fermato il duo, gli adagia dolcemente a terra dicendo loro prima di muoversi verso l'uscita “Ora, prima fate la vostra festa, poi faremo i nostri primi esercizi!”
Uno dei padri presenti, tuttavia, la ferma “Aspetti, signorina Trixie! Non si ferma a mangiare con noi?”
“Già!” l'appoggia la rispettiva moglie “L'invito dei nostri figli è ancora valido!”
Sorridendo a quell'offerta di generosità, e pensando di aver lasciato con uno zoccolo di naso2 il terribile Spirito della Festa dell'Amicizia del Futuro, la giumenta si leva il cappello dalla fronte accettando di buon grado l'invito “La Grande e Riconoscente Trixie vi ringrazia della vostra generosità. Se la mia presenza non è per voi un disturbo, mi fermerei con voi molto volentieri!”
“Certo che non è un disturbo!” esclama, felice, un altro dei parenti prima che la nonna di Snails aggiunga “I ragazzi ci parlano così tanto di lei che non vedevamo l'ora di conoscerla!”
E fu così che Trixie, Snips, Snails e le famiglie di questi ultimi, passarono il più allegro dei pranzi della Festa dell'Amicizia che avessero mai vissuto.
In centro a Ponyville, Twilight Sparkle e le sue amiche trottavano allegramente per le strade del paese chiacchierando tra di loro, quando un gruppo che venne verso di loro li distrasse. Si trattava di Trixie e i piccoli Snips e Snails.
I due gruppo si fermano gli uni avanti agli altri formando quasi due linee perfettamente parallele, nonostante le cavalle allieve di Princess Celestia siano il doppio rispetto al gruppo della maga. Soltanto quest'ultima e la giovane principessa rimangono a distanza più ravvicinata, guardandosi negli occhi.
La prima a rompere il silenzio è proprio l'alicorno “Trixie.” la chiama in maniera atona.
Quest'ultima, invece, ricorda le parole che le ha sentito pronunciare mentre viaggiava con lo Spirito della Festa dell'Amicizia del Presente. Il suo orgoglio la spinge istintivamente a comportarsi in maniera molto diversa, tuttavia vuole mettere in pratica quel che ha appreso con quell'esperienza paranormale.
“Twilight...” ricambia il saluto Trixie, prima di tendere lo zoccolo verso l'amica- rivale “La Grande e Potente Trixie, e il suo nuovo duetto di allievi, vuole augurare a te e alle tue amiche una felice Festa dell'Amicizia!”
Sorprese da quel gesto, tutte le sei amiche si scambiano rapide occhiate, incapaci di sapere come rispondere. È Twilight la prima a rompere il silenzio, battendo lo zoccolo su quello dell'unicorno azzurro dicendo con molta esitazione “Be'... grazie e altrettanto...”
Una piccola parte di Trixie avrebbe anche voluto scusarsi con loro. Non solo per quello che aveva fatto con l'Amuleto dell'Alicorno, gesto che aveva già compiuto più volte, ma per tutto il resto.
Per quando aveva vestito Rarity in modo orribile di proposito... per calcare spesso lo zoccolo quando si trattava di narrare le proprie prodezze, vizio che può apparire fastidioso... vi sono tantissime cose per cui avrebbe potuto scusarsi, ma una parte ancora più grande di lei glielo impediva.
Lei è pur sempre la Grande e Potente Trixie! Va bene essere gentili e amici di tutti, ma umile? questo mai!
Così, rimettendosi il cappello, l'unicorno passa in mezzo al gruppo di protettrici di Ponyville, e spesso dell'intera Equestria, trottando con il sorriso stampato sul volto. Gli altri due unicorni più piccoli, invece, stanno al seguito della grande maga con la felicità tipica dei giovani che possono stare a fianco del loro eroe.
E così, con il sorriso sulle labbra e sentendo finalmente scorrere anche in lei lo spirito della Festa dell'Amicizia, la Grande e Potente Trixie, assieme ai suoi giovani allievi, passerà il resto della sua esistenza come sempre accade nelle favole, per sempre felice e contenta.
A liberarla è un'improvvisa sensazione di caduta, seguita da un forte trauma fra le orecchie.
Stump!
“Ahia!” grida Trixie, alzandosi a sedere mentre si massaggia la parte dolorante con lo zoccolo e finalmente apre gli occhi. In questo modo, si accorge di trovarsi ai piedi del suo letto, nella propria casetta.
È soltanto caduta dal letto.
“Ma...” squittisce la giumenta, riconoscendo l'ambiente intorno a lei “Sono di nuovo a casa mia!”
Affermato questo, passano appena un paio di secondi prima che galoppi verso la finestra, la apra e osservi la città di Ponyville. La neve è ancora alta sui tetti, le decorazioni per la Festa dell'Amicizia decorano di mille colori le strade mentre gli abitanti più mattinieri si muovono per le strade.
“È il giorno della Festa dell'Amicizia!” esclama allora, come se le avessero appena dato la più bella notizia che potesse ricevere “Sono ancora in tempo! Ho avuto un'altra occasione!” aggiunge, con voce sempre squillante.
L'euforia di essere sopravvissuta ai terribili momenti che l'hanno portata ad affrontare a quattrocchi il peggiore incubo di ogni pony, tale da paralizzarla, dura solo qualche istante. Infatti presto lei comincia a galoppare per la casa, con un sorriso che si alza fino alle orecchie, vestendosi in fretta e furia con il mantello e il cappello che usa sempre per gli spettacoli, accompagnando quei momenti con esclamazioni continue “Adesso so cosa devo fare! Ci sono così tante cose da fare! Proprio tante cose da fare!”
L'impazienza dell'unicorno è ben visibile, non solo dal caos che lascia dietro di se per colpa della fretta usata per legare un mantello e indossare un cappello, ma anche dalla violenza con cui sbatte la porta prima di iniziare a galoppare per Ponyville.
Una nuova Grande e Potente Trixie Lulamoon è nata in seguito ai magici eventi di cui è stata protagonista e ora vuole farlo vedere a tutti i suoi concittadini.
Le Cutie Mark Crusaders, approfittando della neve, si lanciano in elaborate creazioni di pupazzi di neve. L'opera del pony terrestre, Apple Bloom, è molto più dettagliata rispetto a quella delle sue amiche, eppure il divertimento che tutte mostrano è l'archetipo di quello che ci si aspetta dai puledrini della loro età.
Tutte e tre saltano in aria per lo spavento quando una voce improvvisa, giunta alle loro spalle, esclama a gran voce “Buona Festa dell'Amicizia, amici miei!” seguita da risate di sincera gioia.
Le puledrine si voltano, riconoscendo una Trixie saltellante trottare verso di loro per fermarsi a portata di zampa.
La piccola Sweetie Belle, ricordandosi il loro ultimo incontro, istintivamente si porta dietro le amiche come per proteggersi.
“Oh, buon giorno! Fate ancora la raccolta per i bisognosi?” le saluta l'incantatrice, mostrando solo un largo sorriso “Ho qualcosa per voi!” aggiunge, allungando uno zoccolo dietro le piccole ali del pegaso, Scotaloo, prima di estrarre un sacchetto che viene lasciato cadere a terra. L'impatto apre la custodia, mostrandone il scintillante contenuto.
Contando rapidamente il suo interno, Apple Bloom esclama con meraviglia “Venti monete d'oro?!?!”
“Non bastano?” domanda allora Trixie allungando lo zoccolo questa volta verso la criniera di Sweetie Belle, la quale paurosamente chiude gli occhi portandosi gli zoccoli sul muso. Quello che però viene estratto, accompagnato da un semplice “D'accordo!” da parte della maga, è un altro sacchetto che va a fare compagnia al suo gemello.
Le Cutie Mark Crusaders osservano con meraviglia le numerose monete a terra mentre l'unicorno esclama “Queste sono cinquanta monete d'oro!”
Non senza un po' di timore, Scotaloo reagisce a quell'inaspettata generosità da parte di quell'unicorno di solito tirchio, scontroso e a tratti irascibile balbettando “Sul serio, signorina Trixie, noi...”
Ma la maga pare essere ormai partita per la tangente, interrompendo ancora le parole delle puledrine ridendo sempre allegramente “Non bastano ancora? Eheh, certo che avete lo zoccolo pesante!”
Quindi, senza aggiungere altro, Trixie afferra il fiocco posto sulla nuca di Apple Bloom, allungando i lembi e lasciando cadere altri due sacchetti, i quali cadendo a terra lasciano uscire altre monete.
“Ecco qui! Con questo fanno cento monete d'oro! Ma non una di più, eh?” conclude, ammiccando, la giumenta azzurra ricominciando a trottare diretta altrove, prima di salutare le tre puledrine “E se questo non vi darà il vostro Cutie Mark, pazienza! Sentitevi gratificate dalla buona azione che avete compiuto, ragazze!”
Le Cutie Mark Crusaders, dal canto loro, cominciano a raccogliere le monete positivamente impressionate dal cambiamento dell'incantatrice e ricambiano i saluti in coro “Grazie, Grande e Potente Trixie! Una buona Festa dell'Amicizia anche a te!”
Trottando con il petto in fuori, incurante del clima rigido, Flashy pony passeggia guardandosi intorno felice.
Lui è uno di quelli che avverte nitidamente il clima che si respira durante la Festa dell'Amicizia. I colori caldi in contrasto con la neve, la gioia che ogni pony sfoggia... se poi c'è anche la tradizione del bacio sotto al vischio, cosa potrebbe chiedere di più?
Lo stallone trova la risposta a questa domanda in breve, trovando avanti a se Trixie Lulamoon, la giumenta che l'aveva mandato zampe all'aria che lo saluta con gli zoccoli aperti “Flashy Pony! Buona Festa dell'Amicizia anche a te!”
Lo stallone, ricordandosi l'ultimo incontro avuto con lei, si erge a sua volta sulle zampe posteriori, protraendo in avanti le leve anteriori in segno di difesa. Non ci tiene a cascare nuovamente per terra, non è un'esperienza piacevole.
“T... Trixie...?” cerca di chiamarla, benché il suo richiamo sembri più una domanda. La spavalderia e il narcisismo che esibisce solitamente sembra essersi sciolto come un ghiacciolo al sole.
La maga, invece, lo sorprende indicando in alto con uno zoccolo “Siamo sotto al vischio, se non mi sbaglio!”
Flashy Pony, sorpreso, segue la direzione indicatagli dalla maga, sopratutto perché nota che il corno di lei è illuminato da un sottile alone rosa. E sopra di loro, come lei dice, un rametto di vischio levita.
Prima che possa dire solo una parola al riguardo, tuttavia lo stallone si trova il muso afferrato dagli zoccoli della puledra e le sue labbra poggiate perfettamente in mezzo agli occhi, lasciandogli il segno nonostante l'asta degli occhiali da sole.
Come può essere possibile? Be', Trixie è un unicorno... con la magia, naturalmente!
In ogni caso lo stallone dongiovanni, colto si sorpresa, quando la giumenta lascia la presa sul suo volto egli cade comunque a terra ancora una volta, mentre la maga si allontana con ancora l'indelebile sorriso ancora impresso nel muso.
Flashy Pony, ancora intontito e incapace di trovare una spiegazione razionale a quanto sia appena successo, si passa uno zoccolo sulla criniera ben pettinata alla ricerca di una soluzione “Ma allora le piaccio? Ah, le giumente...”
Nella periferia di Ponyville, le famiglie di Snips e Snails sono in procinto di sedersi tutte a tavole. Gli unici rimasti che devono ancora sedersi sono la coppia di giovani puledrini i quali, ancora giù di morale per la mancanza del loro idolo, si avvicinano strisciando gli zoccoli.
Ad un certo punto, tuttavia, si ode un bussare alla porta. Essendo i due giovani unicorni i più vicini, vanno ad aprire.
I loro occhi si illuminano quando, dall'altro lato della porta, ammirano Trixie in carne ed ossa che gli osserva. Manca loro tuttavia il coraggio di dire qualcosa, visto che l'espressione sul suo volto è piuttosto adirata.
“Snips! Snails!” li chiama lei, entrando nella casa prima di esclamare con tono di rimprovero “La Grande e Particolarmente Aggressiva Trixie è venuta qui per dirvi che ha preso una decisione! Visto che siete sempre a girarle tra gli zoccoli, non le lasciate altra scelta se non...”
Una breve pausa interrompe il discorso della maga, incantando tutti i presenti che la osservano a bocca aperta.
Solo dopo qualche secondo Trixie rompe finalmente il silenzio, abbracciando con uno zoccolo entrambi i puledrini e concludendo “... farvi i miei allievi preferiti!” parlando con il tono più confidenziale che le è possibile, senza nemmeno usare la terza persona per parlare di se stessa.
Ai piccoli di unicorno non sembra vero, al punto da continuare a non trovare le parole per pronunciare altro che “D... davvero?”
“Sì, davvero!” conferma, con tono euforico “Vi insegnerò tutto quello che so. Tutto! E chissà, magari un giorno anche voi diventerete maghi itineranti di successo come la sottoscritta!”
I due piccoli di unicorno osservano i loro genitori con le pupille ingigantite e lucide mentre, con gli zoccoli giunti, li pregano “Possiamotipregopossiamotipregopossiamotiprego?”
Sorridendo divertiti, i genitori non si sentono di negare ai loro figli la possibilità di emulare le gesta del loro eroe preferito, così annuiscono con il capo confermando “D'accordo. Ma mi raccomando, le lezioni prima di andare a letto!”
Gli unicorni, avvertendo come un sogno diventare realtà, cominciano a saltare in preda alla gioia per tutta la stanza, fino a rischiare di cadere sulle cibarie poste sulla tavola. Fortuna che la stessa Trixie, ben conoscendo i soggetti, ha la prontezza di riflessi per avvolgerli entrambi in una bolla eterea composta di pura magia, così da tenerli a mezz'aria a distanza di sicurezza dal pranzo per la festa.
Forse la Grande e Potente Trixie non sarà in grado di sollevare una ventina di animali per far compiere loro complessi volteggi per aria, ma intrattenere un paio di puledrini vivaci le riesce magnificamente.
Fermato il duo, gli adagia dolcemente a terra dicendo loro prima di muoversi verso l'uscita “Ora, prima fate la vostra festa, poi faremo i nostri primi esercizi!”
Uno dei padri presenti, tuttavia, la ferma “Aspetti, signorina Trixie! Non si ferma a mangiare con noi?”
“Già!” l'appoggia la rispettiva moglie “L'invito dei nostri figli è ancora valido!”
Sorridendo a quell'offerta di generosità, e pensando di aver lasciato con uno zoccolo di naso2 il terribile Spirito della Festa dell'Amicizia del Futuro, la giumenta si leva il cappello dalla fronte accettando di buon grado l'invito “La Grande e Riconoscente Trixie vi ringrazia della vostra generosità. Se la mia presenza non è per voi un disturbo, mi fermerei con voi molto volentieri!”
“Certo che non è un disturbo!” esclama, felice, un altro dei parenti prima che la nonna di Snails aggiunga “I ragazzi ci parlano così tanto di lei che non vedevamo l'ora di conoscerla!”
E fu così che Trixie, Snips, Snails e le famiglie di questi ultimi, passarono il più allegro dei pranzi della Festa dell'Amicizia che avessero mai vissuto.
In centro a Ponyville, Twilight Sparkle e le sue amiche trottavano allegramente per le strade del paese chiacchierando tra di loro, quando un gruppo che venne verso di loro li distrasse. Si trattava di Trixie e i piccoli Snips e Snails.
I due gruppo si fermano gli uni avanti agli altri formando quasi due linee perfettamente parallele, nonostante le cavalle allieve di Princess Celestia siano il doppio rispetto al gruppo della maga. Soltanto quest'ultima e la giovane principessa rimangono a distanza più ravvicinata, guardandosi negli occhi.
La prima a rompere il silenzio è proprio l'alicorno “Trixie.” la chiama in maniera atona.
Quest'ultima, invece, ricorda le parole che le ha sentito pronunciare mentre viaggiava con lo Spirito della Festa dell'Amicizia del Presente. Il suo orgoglio la spinge istintivamente a comportarsi in maniera molto diversa, tuttavia vuole mettere in pratica quel che ha appreso con quell'esperienza paranormale.
“Twilight...” ricambia il saluto Trixie, prima di tendere lo zoccolo verso l'amica- rivale “La Grande e Potente Trixie, e il suo nuovo duetto di allievi, vuole augurare a te e alle tue amiche una felice Festa dell'Amicizia!”
Sorprese da quel gesto, tutte le sei amiche si scambiano rapide occhiate, incapaci di sapere come rispondere. È Twilight la prima a rompere il silenzio, battendo lo zoccolo su quello dell'unicorno azzurro dicendo con molta esitazione “Be'... grazie e altrettanto...”
Una piccola parte di Trixie avrebbe anche voluto scusarsi con loro. Non solo per quello che aveva fatto con l'Amuleto dell'Alicorno, gesto che aveva già compiuto più volte, ma per tutto il resto.
Per quando aveva vestito Rarity in modo orribile di proposito... per calcare spesso lo zoccolo quando si trattava di narrare le proprie prodezze, vizio che può apparire fastidioso... vi sono tantissime cose per cui avrebbe potuto scusarsi, ma una parte ancora più grande di lei glielo impediva.
Lei è pur sempre la Grande e Potente Trixie! Va bene essere gentili e amici di tutti, ma umile? questo mai!
Così, rimettendosi il cappello, l'unicorno passa in mezzo al gruppo di protettrici di Ponyville, e spesso dell'intera Equestria, trottando con il sorriso stampato sul volto. Gli altri due unicorni più piccoli, invece, stanno al seguito della grande maga con la felicità tipica dei giovani che possono stare a fianco del loro eroe.
E così, con il sorriso sulle labbra e sentendo finalmente scorrere anche in lei lo spirito della Festa dell'Amicizia, la Grande e Potente Trixie, assieme ai suoi giovani allievi, passerà il resto della sua esistenza come sempre accade nelle favole, per sempre felice e contenta.
FINE