La storia di Dusk Blade

Le fiction ed i racconti della community!

La storia di Dusk Blade

Messaggioda Dusk Blade » 03/01/2015, 18:21

Questa storia racconta del giovane Dusk Blade e delle sue avventure nel suo primo decennio di vita.
MLP fim:
La storia di Dusk Blade


A Nameless City, nel giorno in cui il tramonto sembrava durare più del previsto, esattamente nel calare della sua ultima luce, nacque un puledro... un particolare puledro, da quella famiglia di semplici pony di terra.
Agli occhi dei medici sembrò un cattivo presagio, ma i genitori, ben che sorpresi, lo accettarono come proprio figlio. Nacque, infatti, un puledro con coda, occhi e qualche squama di drago. Da quel momento, quella famiglia fu vista da tutti come maledetta e nessuno gli stava vicino. Tutti si allontanarono, tranne i loro amici più stretti.
Passarono 5 anni e il piccolo puledro mostrava molta abilità e fantasia, ben che nessuno voleva essergli amico. Gli venne dato il nome Dusk Blade, un nome scelto per il momento della sua nascita e per la sua affinità alle lame. Ma fu proprio a quell'età che accadde la tragedia.
Mentre tornava accompagnato da un amico del padre, Dusk vide la propria casa in fiamme e non vi era nessuno che cercasse di spegnerle. Mentre il puledro correva a chiamare aiuto, Blade cercò i suoi genitori, li chiamò con tutta la voce che aveva in corpo, ma non ebbe risposta. Quando le fiamme vennero domate, furono recuperati i corpi dei genitori di Blade... carbonizzati. Il povero Dusk rimase distrutto dalla notizia e per qualche giorno non riuscì ad allontanarsi dalla sua casa, o almeno da ciò che ne restava.
Venuto a sapere di una setta che distruggeva i luoghi ritenuti impuri e le creature che li abitano, decise di cercarli. In una radura, all'interno della Grate Forest (la foresta vicino alla città), trovò il loro accampamento e li sentì parlare delle loro ultime gesta... la distruzione della sua casa.
- è stato un lavoro ben riuscito.
- Certo! Ora quella gente potrà dormire sogni tranquilli, dato che il male è stato annientato.
- “Il male” dici?- disse Blade con il volto gonfio di lacrime, - Voi... voi avete ucciso i miei genitori!
- Non credo ai miei occhi, il demone è ancora vivo!
- IO NON SONO UN DEMONE!
- Si che lo sei! Solo un demone si mostrerebbe così, con sembianze mostruose!
- Osi darmi del mostro? Proprio tu che con i tuoi seguaci avete portato alla morte creature che non vi avevano fatto niente?
- Noi siamo i difensori della luce ed essa ci mostra la retta via!
- Allora...- disse in lacrime -Allora spegnerò quella vostra luce bugiarda!
Il corpo di Blade cominciò a fumare e l'erba sotto i suoi piedi si seccò fino a prendere fuoco.- Io... Io desidero... Io desidero... DESIDERO VENDETTA!
Il corpo di Dusk fu avvolto dalle fiamme dal collo fino alla punta della coda.
- Dunque ti mostri a noi per quello che sei. Ragazzi! Preparatevi a esultare per la nostra prossima vittoria sul male!
- Odio... che mi scorri dentro... dammi la forza per ergermi contro coloro che osarono sfidarmi!- disse il povero puledro in lacrime -Come il fuoco che uccise i miei genitori... ora... lo stesso fuoco... SIA MIA ARMA!
Dusk si scagliò contro la setta e fu uno spettacolo tragico. Il piccolo puledro, in poco meno di mezz'ora, uccise tutti i membri della setta. In quel momento, i poliziotti e gli amici lo trovarono. Vedendoli e guardando ciò che aveva fatto, il dolore e la paura lo pervasero e scappò, lontano da quei pony che chissà quali azioni avrebbero compiuto su di lui.
Blade corse senza mai fermarsi, fino a che non fu così stanco da accasciarsi a terra. Le azioni compiute poc'anzi lo continuarono a tormentare nel sonno. Fu il risveglio a togliergli i tormenti. La notte si mostrava a lui in tutto il suo splendore, soprattutto una stella brillava più delle altre. La stella che lui più apprezzava. La stella del crepuscolo.
- Se non posso più tornare indietro- pensò -allora non mi resta che seguire una strada, fino a che non troverò un luogo adatto a... uno come me.
Ancora stanco, ma spinto da chissà quale forza, Dusk si diresse verso la stella del crepuscolo, l'unica cosa che gli era rimasta del suo passato. Durante il tragitto, fu sorpreso dai morsi della fame. Cercò di mangiare qualche frutto e delle radici, ma di ben altro cibo necessitava. Ad un tratto, una scolopendra gigante lo attaccò e la paura di nuovo su di lui prevalse. Quando sembrava ormai la fine, una voce sembrò attraversare la sua mente.
- Hai trovato la forza per vendicare i tuoi genitori. Usala per ergerti contro ogni ostacolo. Ciò che ti ha permesso di scatenarla è anche ciò che ti consentirà di controllarla.
A quelle parole, Dusk pensò intensamente a quei tragici momenti e subito il suo corpo fu avvolto dalle fiamme. Cercando di mantenere la calma, Blade si scaglio' contro l'avversario e in pochi minuti lo uccise. Ritornato in se, gli parve che la carcassa della scolopendra fosse appetitosa.
- NO! Io non sono carnivoro! Io non mangerò mai carne!
- Non ne potrai fare a meno Blade.- disse di nuovo la voce.
- Si può sapere chi sei? E come conosci il mio nome? Ma, soprattutto, dove ti nascondi?- replicò il puledro ormai a terra.
- Io sono... un'amica e ti ho tenuto d'occhio fin da quando sei nato. Non ti dirò dove sono perché so che, se avrai pazienza, presto potrai venire al mio cospetto.
Blade non riusciva più a reggersi in piedi, la fame lo stava rendendo sempre più debole.
- Non essere sciocco, Blade!- continuò la voce -Tu sei un pony, ma hai anche caratteristiche da drago e, per poterle usare, devi nutrirti di carne.
- E se non volessi usare la mia parte da drago?!
- Ormai le hai già usate e ora devi recuperare le forze. Mangia e poi riposati. Domani, prima dell'alba, saprai che strada prendere.
Dusk, spinto dalla fame, inizio a divorare l'insetto e, poco a poco, sembrava assaporarne il gusto. Finito di mangiare si sdraiò sulla schiena, con gli occhi rivolti al cielo.
- So che da lassù mi state guardando. Mamma. Papà. Buona notte.
Chiudendo gli occhi, il puledro si addormento e quel suo sonno non fu disturbato da alcun ricordo, se non quelli felici.
Appena sveglio si guardò in torno e notò che benché l'alba stesse sorgendo, la sua stella continuava a splendere.
- Ora so qual’è la mia via. Grazie, Amica.
Dusk si mise dunque in viaggio, lasciando che la stella del crepuscolo gli mostrasse la via.


Per tre mesi il giovane puledro percorse la via che l'avrebbe portato fino alla stella, stando lontano dalle strade e da chi le percorreva. Si svegliava sempre un ora prima dell'alba e andava a dormire alla fine del tramonto. Per sicurezza, se si alzava tardi, tracciava una freccia che indicava dove aveva visto la stella.
Una sera, però, la stella smise di brillare. Il freddo cominciava a farsi sentire e Dusk decise di ripararsi in una foresta. Li trovò un albero enorme che era stato scavato come una caverna e creature ostili, ma ottime per i suoi pasti (teneva conto anche della frutta e delle verdure che trovava). Ma la stella, che fin lì lo aveva portato, sembrava essere scomparsa.
Per tre giorni non ci furono avvenimenti, finché non si imbatté in un enorme orso con testa di coniglio cornuto che aveva braccato una puledrina.
- Ehi, tu?- disse Blade -se vuoi combattere, io sono pronto.
I due cominciarono a lottare, ma Dusk fu atterrato più volte. La puledrina colpì la bestia che la scaraventò contro un albero e si preparò ad attaccarla, ma Blade, rialzatosi, ricreò le fiamme attorno al proprio corpo e si scagliò sulla creatura. In pochi secondi la uccise.
Sentendo su di se gli occhi della puledrina, disse: -Tutto bene?
-Si, credo... Ahi!
Blade si accorse che era stata ferita alla zampa posteriore, così le si avvicinò.
-Abiti qui vicino?
-S... si. Giù per quel sentiero.- disse indicando una strada nascosta dagli arbusti.
Senza chiedere il permesso, se la mise sulla schiena e si diresse verso la strada. Lei non disse nulla, se non -Grazie.
I due arrivarono in una zona campagnola dove stava una sola casa. Giunti, la porta si aprì e uscì una puledra dal manto azzurro e la chioma rosa.
-Rosebud! Che cosa ti è successo? Perché sei ridotta così? E tu chi sei?
-Mamma... scusa, ma...
-Scusi, signora, ma se mi permette di entrare, poserò sua figlia sul divano e poi me ne andrò...
-Entra pure e accomodati. Fa come se fossi a casa tua.
A quelle parole, nella mente di Blade riaffiorarono quelle brutte immagini della sua casa in fiamme. Si trovò in ginocchio ansimante.
-Tutto bene?- chiese la puledrina.
-Non preoccuparti per me, pensiamo più tosto a medicare la tua ferita.
La puledra, che si rivelò essere un unicorno, tornò con la cassetta dei medicinali e si mise a fasciare la ferita. Poi si rivolse a Blade e disse: -Ti ringrazio di aver salvato mia figlia.
-Io non ho mai accennato a ciò che è successo prima. Come lo sapete?
-Ho tirato a indovinare. Comunque io sono Cherry Blossom e lei è mia figlia Rosebud. E... tu sei?
-Dusk Blade. Questo è il mio nome.
-Piacere di conoscerti, Dusk. - disse la puledrina.
-Sono tornato. Che c'è per ce... Cos'è quel coso!- disse un unicorn marrone con il crine verde scuro appena entrato nella casa.
-Ehi, piano con le offese!- rispose Blade.
A quel punto si accorse che nessuna delle puledre aveva fatto riferimento al suo aspetto.
-Lui è Dusk Blade, papà. Mi ha salvato la vita.
-Ah, è così. Bene, signorina. Per le prossime due settimane sei in punizione. Riguardo a te... io sono Oak Branch.
-Piacere di conoscerla. Ora, vogliate scusarmi, ma devo andare. Guarisci presto, Rose.
Detto ciò, il puledrino si avviò alla porta e subito si diresse nella foresta per recuperare la preda. Quella sera, dopo cena, prese il cranio e la pelle dell'Orsoniglio unicorno e li utilizzò come maschera e mantello/coperta.


La mattina seguente, Blade fu svegliato da una cantilena fastidiosa. Non riuscendo più a sopportarla, uscì dalla sua tana e si diresse verso il luogo da cui proveniva la cantilena. Arrivato vide la piccola Rosebud circondata da altri puledrini che stavano cantando quella strana cantilena:

“LittleHorn! LittleHorn!
Non crescerà neanche un po'!
LittleHorn! LittleHorn!
Proprio più non può!”

Proseguirono uno alla volta:

“- Il tuo corno resterà
piccolo per l'eternità!
- Per quanto tu metta impegno,
la tua magia sarà solo sdegno!
- E anche quando sarai grande,
sul tuo corno ne diremo tante!”

Poi di nuovo in coro:

“LittleHorn! LittleHorn!
Non crescerà neanche un po'!
LittleHorn! LittleHorn!
Proprio più non può!”

Blade non comprendeva il significato di quelle parole, ma solo il veder Rosebud in lacrime lo convinse ad agire. Corse alla sua tana, prese la pelle dell'orsoniglio e se la mise a dosso. Recuperò il cranio e se lo mise come elmo.
-Mi piace questo completo.- pensò -Vediamo se funziona.
Tornato dai puledrini, senza farsi vedere, lanciò un forte ruggito. All'udir ciò, il puledrini corsero via spaventati mentre Rosebud rimase in mobile, come bloccata dalla paura.
-Spero di non averti spaventato, Rose.
Rosebud si voltò e vide il suo amico Dusk. I due si diressero verso la casa della puledrina.
Nel tragitto, la puledrina prese la parole:
-Tu sai a quale razza appartieni?
-Razza?- chiese Blade -A quella dei Pony, è ovvio.
-Si, ma non sei un Pony di terra, o un Pegaso, o un Unicorn.
-Pony di terra. Contenta?
-Secondo mio padre, tu non sei un Pony di terra, ma un Kirin.
Il puledrino si fermò di scatto.
-Kirin? Cosa sono i Kirin?
-I Kirin sono dei Pony che possiedono caratteristiche di drago.
A quelle parole, Blade ricordò quelle di Amica:
-“Tu sei un pony, ma hai anche caratteristiche da drago.”- disse sottovoce.
Arrivati a casa di Rosebud, lei chiese al puledrino se volesse vivere con la sua famiglia.
-Ti ringrazio, ma non me la sento di diventare un peso per voi.
-Non preoccuparti.- disse la puledrina -Basta solo che ci aiuti nei campi e dintorni. E poi non pui passare l'inverno in un albero, ne certamente puoi chiedere ospitalità agli abitanti di SpringValley.
Blade rimase in silenzio per un po', poi disse:
-Come mai ti chiamano “LittleHorn”?
-E questo cosa centra?
-Ho sentito quella cantilena stonata e non ho capito niente delle sue parole, ma ho sentito chiaramente che ti nominavano così. Posso saperne il motivo?
-Se te lo dico, tu... non riderai di me?
-Prometto che non riderò!
La puledrina, perplessa, sollevò il crine sulla fronte, rivelando un piccolo corno.
-Ecco perché.
-Tutto qui? Solo perché hai un corno più piccolo del normale? Ma che mente malata c'hanno questi qui?
-Non... Non mi prendi in giro?
-Scusa, ma mi hai visto bene? Occhi... Coda... Zoccoli... Fiamme che mi ricoprono il corpo...
-Ho capito, non sei normale.
-Si, e da quel che vedo (e sento) non sono l'unico.
Entrati a casa di Rosebud, incrociarono Oak Brunch che, alla vista di Blade, lo invitò a sedersi mentre con la magia prese un libro da uno scaffale. Lo aprii e mostrò a l puledrino la pagina dedicata ai Kirin. -Questi sono i Kirin.- disse Oak -Creature misteriose, delle quali si sa benpoco.- poi lesse:

“I Kirin sono Pony dotati di caratteristiche da drago.
Di base sono Pony di terra, ma hanno occhi e coda di drago e sono caratterizzati dallo zoccolo fesso. Alcuni manifestano dei poteri elementali, come acqua, vento, metallo, roccia, ecc., e cambiano aspetto a seconda del potere.
Altri sono dotati di più elementi e si pensa che siano quelli più forti e sovrani.
Di queste creature vi sono solo avvistamenti, ma si dice che a oriente, nascosto e protetto dalla natura, vi sia il regno dei Kirin. Nessuno, però, è mai tornato per narrarlo.”

Blade non poteva credere alle sue orecchie e ai suoi occhi. Finalmente sapeva perchè avesse quell'aspetto e perchè nessuno della famiglia di Rosebud lo aveva scambiato per un mostro. Poi Cherry disse: -Allora, hai deciso se stare con noi o no?
Dusk rimase in silenzio. Le informazioni appena scoperte lo stavano riempendo di domande e dubbi, ma poi, sorridendo e alzando lo sguardo, disse: -Se non sarò un peso per voi e mi lascerete ripagare tale ospitalità, allora... accetto.
Fu così che Blade andò ad abitare a casa di Rosebud e divennero amici. La gioia di aver scoperto le sue origininon gli fecero neanche pensare se sarebbe stato con loro per sempre, giacchè più non gli importava.


Venne l'inverno e la famiglia si ritrovò a corto di provviste. Dusk pensò che se non avesse accettato, avrebbero avuto più cibo, ma Brunch gli disse che loro erano felici di averlo aiutato dopo quello che aveva fatto per Rosebud.
Il giovane puledro, però, voleva rimediare proponendosi di andare a far provviste in città. Cherry lo fermò perché fuori c'era una tormenta pericolosissima.
-Tranquilla, posso coprirmi di fuoco e resistere al freddo.
-Già, ma poi avrai uno sbalzo termico e ti prenderai un malanno!
-Preferisci morire di fame?!
-Meglio la morte di chi ha vissuto che di chi deve ancora vivere!
Blade si rassegnò, tanto non poteva non darle torto, ma non si diede per vinto. Mentre Rosebud e genitori controllavano le provviste per fare le razioni, Dusk prese il suo mantello e l'elmo-teschio, se li mise e, prendendo un barattolo di monete che stava sopra il camino, uscì senza farsi notare e andò in citta. Purtroppo, però, Cherry aveva ragione, la tormenta era veramente forte.
-D'accordo, tormenta! Vediamo chi vince tra il tuo freddo e il mio fuoco!
Blade si diresse in città e, entrato in un bar, chiese dove avrebbe potuto trovare provviste. Nessuno gli rispose, ma a un tavolo un pegaso mormorò:
-Se vuoi trovare qualcuno che ti aiuti, piccoletto, devi rivolgerti al municipio. Lì sapranno darti ciò che cerchi. È in fondo alla strada, proprio vicino alla fontana.
Con questa informazione, Blade si diresse al municipio, ma sapeva che non sarebbe stata una passeggiata. Qualcuno dalle cattive intenzioni lo sta va seguendo.
Giunto davanti alla fontana si fermò e disse:
-Chi si nasconde nell'ombra e segue qualcuno... farebbe meglio a migliorare la sua tecnica.
Improvvisamente, da un vicolo li vicino uscì lo stesso pegaso di prima seguito da altri pony. Erano, circa, una decina.
-Prendetegli i soldi!- gridò il pegaso e i suoi tirapiedi attaccarono Blade.
Dusk si tolse il mantello e l'elmo, lanciandoli in aria, poi attaccò di conseguenza con le sue fiamme che aveva tenuto sotto il mantello a bassa intensità per resistere al freddo. In pochi secondi, tutta la banda fu sconfitta e Blade riprese il mantello con l'elmo e si diresse al municipio.
Entrato, chiese con chi potesse parlare per acquistare delle provviste.
-Mi spiace, piccoletto- disse sfrontatamente il pony dietro il bancone -ma non credo che possiamo darti le nostre provviste, neanche se ci portassi un carro di gemme.
-Penso che questo puledro meriti ciò che cerca.
Blade si voltò e vide una pegaso dal manto bianco-verdino, il crine biondo e lo sguardo gentile.
-Sindaco Fairdrops! Cosa ci fa lei qui?
-Ho assistito alle tue gesta di poco fa, sarò felice di aiutarti.
-Vi ringrazio, ma ciò che mi occorre non è solo per me, ho bisogno di abbastanza cibo per una famiglia di tre... quattro componenti.
-Non ti preoccupare. Seguimi.
Blade e Fairdrops si diressero verso un magazzino dietro il municipio e la puledra chiese di poter controllare la dispensa. Lì, Fairdrops disse:
-Prendi tutto ciò che ti occorre e non fare complimenti.
-Lasciate, almeno, che vi ringrazi e, se non è troppo, chiedo in prestito un carro.
-Avrai ciò che chiedi, piccolo pony di fuoco.
Blade ottenne un carro di medie dimensioni e lo riempì fino a riempirlo di 9/8 della sua capienza. Coprì il tutto col suo mantello e si preparò per rientrare.
(a casa di Rosebud)
-Dusk? Dove sei?- chiese Rosebud tornata in salotto -Mamma! Blade non c'è!
-Quel puledrino... ma dove si sarà cacciato?
-Temo di saperlo.- disse Oak con un foglietto -L'ho trovato sul camino al posto dei nostri risparmi. Dice: “Chiedo scusa per ciò che faccio, ma per quello che avete fatto, fate e farete per me, io mi sdebiterò. Dusk Blade.”
-Quando torna mi sente!- disse Cherry arrabbiata.
Improvvisamente, bussarono alla porta.
-Chi è?- chiese Oak.
-Indovina: Sono piccolo, strano e mi infiammo quando mi arrabbio.
Aprirono la porta e videro Blade con un carro pieno di cibarie e ai suoi piedi degli insetti enormi e qualche radice appesa.
-Spero che questo basti a chiedere scusa. Il sindaco è stato molto cordiale.
-Cavolo.- disse Rosebud estasiata -C'è abbastanza cibo per finire l'inverno.
-E non solo.- continuò Dusk estraendo il vasetto di soldi, il cui contenuto era ridotto a 7/10 -Qui c'è il resto. Per quanto riguarda i soldi usati... ripagherò col lavoro.
Oak si avvicinò a Blade e gli mise uno zoccolo sulla spalla.
-Allora stai pronto, ci sarà molto lavoro da fare questa primavera.
Per quell'inverno non ebbero problemi e la primavera seguente, Blade si rivelò molto utile nei campi.
-Penso che sarà questa la mia nuova casa.- disse tra sé e sé -Ho amici, un tetto sulla testa, prede gustose... Si! Credo proprio che vivrò qui.
Ma il povero Blade non sapeva quello che il destino gli aveva riservato.


A metà primavera, Blade e la famiglia di Rosebud andarono in città a fare compere, ma subito si notò un’aria strana. Tutti i pony li guardavano con la coda dell’occhio, come per tenerli sotto controllo. Blade fece finta di niente, ma sapeva che non sarebbe stata una giornata piacevole.
-Ehi, voi!- disse un unicorn verde e barbuto con monocolo -Cosa fate qui?
-Siamo venuti a far compere. È reato, vice-sindaco?- rispose Oak.
-Voi? Far compere? Siete contadini, invece che venirci a seccare, fatevi da soli le cose che vi servono. Dopotutto, non è quello che fate ogni anno? E poi, si può sapere chi è costui?- disse indicando Blade.
-Lui è Dusk Blade.- rispose Rosebud -è un nostro amico e…
-Non osarmi rivolgere la parola, pony abnorme!- la interruppe.
Blade si avvicinò al vice-sindaco e disse:
-Posso sapere il vostro nome, vice-sindaco?
-Mi chiamo Blacksight.
-Bene, la ringrazio.- disse Dusk, poi lo colpì con una zoccolata sul muso e lo fece rotolare per 5 metri, poi aggiunse:
-Questo è per quello che ha detto a Rose! Ora le chieda scusa!
-Come ti permetti? Hai capito chi sono io?!
-Una delle tante creature che più detesto. Chieda scusa a Rose!
Oak si avvicinò a Dusk e disse:
-Lascia perdere, non puoi averla vinta con lui.
-Blacksight! Porga le sue scuse alla piccola Rosebud!- disse una voce femminile e dietro al vice-sindaco stava Feardrops, il sindaco.
-Non accetto che nella mia città i pony si insultino così. Porga immediatamente le sue scuse!- replicò, ma Blacksight non disse una parola, ben si diede le spalle e se ne andò.
-Scusatelo, non è un tipo cordiale.- continuò Faerdrops col capo chino.
-Mi domando come sia potuto diventare vice-sindaco?- si chiese Oak.
-Mazzette?- Rispose Blade, ironico.
Insieme a Feardrops, la famigliola fece compere, ma al loro ritorno, trovarono i campi e la casa devastati. Sulla porta stava una scritta: “NON OSATE FARVI VEDERE… MAI PIU’!!!”
Oak Brunch tornò in città per fare denuncia, ma al suo ritorno disse che nessuno li avrebbe aiutati. Intanto, Dusk ispezionò campi e dintorni, poi trovò ciò che cercava. Lo prese e se lo mise sotto il mantello, poi tornò da Rosebud e genitori chiedendo di tornare in città, ma stavolta sarebbe stato lui a chiedere aiuto… al pony giusto.
Tornati in città, andarono dritti in municipio e lì, Blade chiese del sindaco.
Feardrops giunse subito e le spiegarono quel che era accaduto, poi chiese se il vice-sindaco era presente, ma non si era fatto più vedere da quella mattina.
-Venga con me, per favore.- disse Blade -Credo che ci sarà da scioccarsi.
La pegaso non capì, ma lo seguì fuori dal municipio, dove incontrarono Blacksight con una schiera di pony, tra cui c’erano anche quelli che tentarono di derubare Blade.
-Come mai siete tornati?- chiese Blacksight.
-Come mai senza monocolo?- chiese Blade.
-Qui le domande le faccio io!
-Non sarà micca questo?- disse estraendo dal mantello un monocolo incrinato -L’ho trovato nei campi della famiglia di Rose… Devastata! Mi sa spiegare ciò?
-Io no ho niente da dire!
-Neanche che è stato lei a ridurle così, assieme ai suoi scagnozzi che, tra l’altro, ci sono anche quelli che mi aggredirono l’inverno scorso?
Ci fu un lungo silenzio, poi Blacksight si mise a ridere.
-Questa città è macchiata di imperfezione. Non degli edifici! Non dei terreni o delle pietanze! L’imperfezione è tra i pony che qui abitano e io eliminerò tale cosa!
-Quindi è questo che la fatta diventare vice-sindaco. Solo perché vuole la perfezione?- Disse Feardrops scioccata.
-La perfezione è tutto! Non c’è nulla che non debba essere perfetto!
-Scusi?- lo interruppe Blade -Ma una visita dallo psichiatra… No, eh?
-Tu che ti nascondi sotto un mantello… potresti essere l’imperfezione fatta a pony.
A quelle parole, Dusk si tolse elmo e mantello, mostrando le sue caratteristiche da drago.
-L’ho sapevo! L’imperfezione a po…
-Imperfezione, imperfezione, imperfezione… ma non s’ha dire altro?- lo interruppe Blade.
-Non ha importanza. Ora estirperò l’Imperfezione… con la forza!
-Non sarà così!- intervenne Feardrops -Io sono il sindaco e Io decido qui!
-Allora mi s’ha che è tempo di elezioni. E vinco io! Ragazzi! Addosso!
I pony dietro a Blacksight si scagliarono contro Feardrops, ma Blade intervenne con un manto di fuoco e li colpì tutti. Poi si voltò verso il vice-sindaco che era rimasto sconvolto da tale manifestazione.
-T-t-tu non se imp-p-perfetto, t-tu sei… sei… UN DEMONE!
A quelle parole, Blade ricordò la setta e il suo manto prese fuoco come alimentato da un forte vento.
-Io non sono un demone, ma se è l’unica cosa a cui voi sapete paragonarmi… allora… MI COMPORTERO’ COME TALE!
Dusk si scagliò contro Blacksight, ma quest’ultimo fece un incantesimo ricoprendo il corno con una lunga lama magica e colpì il puledrino.
-Blade!- gridò Rosebud, poi guardò l’unicorn e disse -E’ giunto il momento di usare la magia!
Rosebud si concentrò e il suo piccolo corno cominciò a brillare di un rosa violaceo, poi sembrò sbocciare come una rosa e sussurrò:
-Fasce che unite mutino in ali, Giungano in nostro aiuto per sconfiggere tutti i mali!
Dal corno rosa di Rosebud partì un raggio che colpì Blade che, quando si rialzò aveva delle lunghe fasce avvolte su torace e spalle, mentre il resto gli svolazzava dietro come ali.
-Usa le ali, Blade! –disse Rose.
Dusk si concentrò e riuscì a manovrare le nuove abilità. Poi si scagliò sul vice-sindaco, lo prese per il corno e lo fece roteare in aria per poi scagliarlo a terra.
Tornato a terra, le bende presero fuoco e svanirono, ma Blade si diresse da Rosebud e la ringraziò.
-Non credere che finisca così.- disse Blacksight rialzatosi in piedi malconcio –Ho un intero esercito di pony perfetti, anzi, una città e loro non mi abbandoneranno.
I pony della città si diressero verso di lui, ma non lo aiutarono, anzi si mostrarono per quello che erano realmente, infatti la maggior parte di loro nascondeva un particolare di imperfezione (chi un occhio di vetro, chi una chioma diversa dalla coda, chi colori non abbinabili, ecc.).
Da quel giorno, la città ebbe una svolta. Tutti erano più cortesi e amichevoli. Si accettavano tutti e nessuno era più considerato diverso.
Una sera, mentre Oak Brunch tagliava la legna e Cherry Blossom preparava la cena, Rosebud e Blade stavano sdraiati sull’erba a guardare le stelle.
-Stasera ci saranno le stelle cadenti. Hai qualche desideri?- chiese Rosebud.
-No. Per ora non ne ho nessuno. Tu?
-No. Non più, almeno. Desideravo che non ci fossero più differenze… e così è stato.
Scrutando il cielo, però, Blade si fermo a fissarne una strana stella, poi la riconobbe e rimase immobile.
-Cos’hai?- chiese Rosebud. Il volto di Dusk si fece cupo e triste, come quando si viene a conoscenza di una notizia terribile.
-Blade, cosa succede? Perché sei così giù?
-La stella.
-Il cielo notturno è pieno di stelle.
-No. La stella del crepuscolo è tornata a splendere.
-E allora? Che cosa c’è di così triste?
-Era svanita quando giunsi qui. Non ha brillato per tutto l’inverno. E adesso… adesso è tornata a splendere, come se il mio viaggio dovesse continuare.
-Vuoi dire che dovrai partire? Ma perché? Non ti piace stare qui?
-Non centra il piacere, ne il luogo o chi lo abita, ma solo che quella stella mi ha sempre ispirato a viaggiare andando dove lei mi conduce. Ora vuole che io riprenda il viaggio.
-Vuoi davvero ripartire?
-Non lo so, ma ci penserò su. Dopotutto, mi ha portato in questo paradiso, non vedo perché un giorno mi possa ricondurre qui.
I due sentirono in lontananza Cherry che chiamava per la cena. Si alzarono e andarono a mangiare, poi andarono a dormire.


Blade aprì gli occhi e si trovò in uno spazio completamente bianco. Non riuscì a capire il luogo esatto in cui si trovava, ma di certo non era nell’ultimo luogo in cui è stato… il suo letto.
D’improvviso, avvertì una strana presenza e, voltatosi, vide una puledra con addosso un mantello di stoffa bianca con ricami in oro. Rimasero a fissarsi per pochi istanti, poi lei disse:
-Ti trovo in forma, Blade.
-Non mi posso sbagliare… sei tu, Amica.
-Si, sono io. Sai dove ti trovi?
-In una dimensione parallela?
-No, nella tua mente.
-Mi prendi in giro? Se questa è la mia mente, dove sono i mali e i beni che ho vissuto e immaginato. E, comunque, cosa ci fai tu qui?
-Sono qui per dirti di andare. Il tuo viaggio non è giunto a destinazione.
-Scherzi? Qui sto bene, ho degli amici e non sono più trattato come un mostro.
-Si… Ma per quanto?
Blade si sbalordì di tale domanda.
-Come sarebbe a dire “Per quanto”? Per sempre, ovvio!
-Mi spiace dover essere portatrice di cattive notizie, ma se deciderai di restare… ogni cosa che qui si legherà a te… è destinata a morire… davanti ai tuoi occhi… come fu per i tuoi genitori.
A quelle parole, Dusk rimase in silenzio… pietrificato dall’orrore delle immagini che gli passavano in testa riguardo a quelle parole. Poi chinò il capo e disse:
-Perché? Perché sono costretto a portare dolore e distruzione dove ho trovato la felicità? Sono davvero un demone? Sono davvero il male?
-Sei ancora troppo piccolo per rendertene conto, ma il futuro ti riserva altri dolori, pianti e battaglie. Sii tu a scegliere… ma sappi che dalla tua scelta potrebbe dipendere la vita di chi ti è vicino.
Dopo queste parole, la puledra svanì. Blade si svegliò di colpo, come da un incubo, sudando e respirando affannosamente. Cercò di calmarsi e, una volta tranquillo, ripensò alle parole della puledra.
-Qual è dunque la via giusta che devo seguire… rischiare di soffrire per il male che potrei provocare… o riprendere il viaggio sperando che finisca presto?
-Ehi, Dusk?- disse Rosebud nel sonno –Se parti… prometti che torni?
Blade la guardò. Sul volto di lei c'era un sorriso e occhi pronti a piangere. A quel punto, Dusk prese la sua decisione.
L’indomani, a colazione, Blade informò la famiglia che aveva deciso di riprendere il viaggio il prossimo lunedì. A quelle parole, Oak e Cherry lo abbracciarono dicendogli che gli avrebbero preparato tutto l’occorrente per il viaggio. Rosebud non disse niente, si limitò a guardare Blade con gli occhi di chi ha udito la cosa più triste del mondo. Quando la puledrina uscì con la scusa di prendere una boccata di aria fresca, Dusk la seguì.
Arrivati allo spiazzo della sera passata, si sedettero a guardare il cielo, senza rivolgersi parola. Fu Blade il primo ad aprire il discorso.
-Sei giù perché ho deciso di partire?
-Era una tua scelta… non mia!
-Non mi vuoi dire altro? Magari che ti dispiace per la mia partenza… o che vorresti che io rimanga o… beh, qualcosa da dirmi ce l’avrai.
-E cosa dovrei dirti, se ti sei già risposto da solo?
I due scrutarono il cielo, guardando le nuvole passare conforme bizzarre e ascoltando i versi dei volatili.
-Ricordi che la scorsa notte c’erano le stelle cadenti?- disse Rosebud, rompendo il silenzio.
-Si, ricordo. Ma che centra?
-Ho espresso un desiderio. Desiderai che…- Dusk le chiuse la bocca con lo zoccolo, poi disse:
-Non rivelare mai un desiderio espresso a una stella cadente, altrimenti non si avvererà.
Gli occhi di Rosebud si riempirono di lacrime, finché, pervasa dalla tristezza, abbracciò Dusk e si mise a piangere.
-Liberati della tua tristezza, Rose.- le sussurrò Blade -Se alla mia partenza tu piangessi… ne soffrirei.
I due rimasero li fino all’ora di pranzo e sembrò che la gioia fosse tornata sui loro volti.
La settimana passò molto in fretta, quasi come un una foglia che cade dal ramo. Il giorno prestabilito, Blade si preparò alla partenza. Ricevette da Cherry un mantello ricavato dalla pelliccia di orsoniglio con l’elmo incorporato e removibile. Da Oak un sacchetto contenente i soldi del suo lavoro (eccetto quelli da rendere). Rosebud gli diede il libro sui Kirin e tutto l'augurio possibile per il suo viaggio.
-Non so quanto sarà ancora lungo il mio viaggio, ma spero di potervi rivedere.
Con queste parole, Dusk Blade si diresse verso la stella che quella mattina continuò a brillare anche dopo tre ore dall’alba.

Nelle due settimane che seguirono, Dusk percorse la strada prestabilita, chiedendo ai passanti indicazioni sulla città più vicina. Una sera, quando alla città mancava un giorno di viaggio, Blade udii una voce nell'aria: -Noto che sei in gran forma.
-Amica. É da un po' che non ti fai sentire.
-Ammetto che è più di un anno che non ci parliamo, ma non pensavo ti ricordassi ancora di me.
-Tu sei stata la prima ad aiutarmi nel momento del bisogno, oltretutto abbiamo conversato anche tre set...- Blade si ammutolì. Il suo volto si fece sorpreso e dubbioso.
-Hai detto “è più di un anno che non ci parliamo”? Come è possibile?
-Cosa?- domandò la voce.
-Circa tre settimanne fa, quando stavo ancora da Rose e la sua famiglia, mi sei venuta a parlare nel sonno.
-Non credo sia possibile. Io posso parlare con tutti, ma non lo farei mai mediante i sogni. Essi sono l'ultima roccaforte della fantasia di ogni puledro.
-Ma... Se non eri tu, allora chi mi ha spinto a scegliere di riprendere il mio viaggio?
-Dimmi cos'è successo in quel sogno.
Blade raccontò per filo e per segno il sogno che precedette la sua partenza. Una volta finito, la voce disse: -Non so chi possa essere stato, ma qualcuno sembra non voler che tu sia felice.
-Tu hai sempre vegliato su di me. Che cosa dovrei fare adesso?
-Se continui per questa strada, troverai una foresta tenebrosa, l'Everfree Forest. Percorrila. Giungi sino alla parte opposta. Lì troverai un villaggio e, in lontananza, vedrai un castello posto sul fianco di una montagna. Và lì e chiedi udienza presso le sorelle regnanti. Se ti cacceranno, di loro che a mandarti è “colei che veglia su questo mondo attraverso un altro”. Non preoccuparti per i tuoi amici, veglierò su di loro e li proteggerò.
-Grazie, Amica.
Blade, quella sera fu tormentato da incubi di ogni sorta riguardanti Rosebud e la sua città. Quando, per la quinta volta, si svegliò di soprassalto, vide che ormai era l'alba e che la stella del crepuscolo stava per lasciare il cielo al sole. Dusk disegnò una freccia sul terreno che indicasse la stella, poi cominciò a prender su le sue cose e per partire.
Quando la giornata volse al termine, il puledrino si trovò davanti una foresta verde e spettrale. -Questa dev'essere l'Everfree Forest. Superato questo ostacolo, dovrò dirigermi al castello posto sul fianco di una montagna.
Blade si voltò indietro, ricordando le gioie e i dolori del suo passato. Poi chinò il capo e disse: -Non devo preoccuparmi di Rose, dei suoi genitori o dei Pony che abitano la cittadina. Amica, proteggili sino al mio ritorno.
Dopo un respiro profondo, Dusk entrò nella foresta. Subito capì che cerano creature di ogni sorta, ma ciò non lo spaventava. Incontrò Lupi del Legno, Kocatrici e creaturine di ogni sorte. Ma dopo un po' fu pervaso dalla stanchezza e comprese di non poter andare avanti senza riposare almeno un paio d'ore.
Iniziò a incidere per terra una freccia con la direzione, ma una volta finita, il terreno cedette sotto i suoi piedi. Dusk cadde e batte la testa più volte su varie rocce. La caduta gli fece perdere i sensi.

Al suo risveglio, non ricordava altro che i mali e i dolori passati. Poi si guardò intorno e notò un meraviglioso mondo sotterraneo illuminato da gemme fosforescenti e radici che producevano frutto. -Che posto è questo?- domandò tra se e se -E come ci sono arrivato?
Blade si mise a perlustrare la zona. Assaggiò i frutti e le radici per determinare quali fossero mangiabili e quali no. Un rumore, però, lo fece sobbalzare. Voltandosi, vide un enorme Scarabeo, grande almeno come un elefante. Dusk si mise in posizione difensiva, ma poi notò che dietro allo scarabeo, cerano degli scarabei più piccoli e capì cosa volessero. Così prese un po' dei frutti e li mise davanti allo scarabeo, il quale ne selezionò alcuni che porse ai piccoli, ma poi si mise in guardia.
Blade vide che da un cespuglio uscii un enorme insetto... una chimera di insetto. Era grande quanto lo scarabeo, con sei zampe di cui le anteriori più grosse e delle zampe raptatorie dall'aspetto fin troppo pericoloso, il suo addome era enorme e le sue ali non gli consentivano di volare, ma producevano un suono simile al tuono prolungato. Il tutto rivestito da una corazza color blu scuro-violetto.
Lo scarabeo cominciò ad emettere una specie di ruggito per intimidire l'avversario, ma sembrava che il colosso non fosse spaventato, anzi, si avvicinò sempre di più. Blade capì che doveva fare qualcosa, poiché aveva capito chi era da aiutare e chi no. Così si mise tra le due creature e si avvicinò al colosso. Appena gli fu a pochi passi di distanza, l'avversario cominciò ad emmettere il suo suono di battaglia, ma Blade contrattaccò dandosi fuoco. Il colosso sembrò indietreggiare dalla paura, ma po icolpii il puledrino con una delle sue zampe e lo mandò contro un masso, poi si preparò per colpirlo ancora, ma lo scarabeo lo fermò e cominciò il loro combattimento.
Blade non credeva ai suoi occhi, due insetti dalle dimensioni gigantesce stavano combattendo davanti a lui. Improvvisamnìente, lo scarabeo ebbe la peggio e finì a terra a pancia in su. Il colosso si preparò a colpirlo, ma Dusk intervenne con un suo colpo di fuoco. Poi riprese a combattere, mentre i due piccoli scarabei aiutavano quello grosso a rimettersi in assetto. A quel punto, Blade decise che era il momento di finirla. Così concentrò tutto il suo calore sullo zoccolo destro e poi lo si scagliò contro ilo suo avversario. Il colpo fu talmente forte da rompere la corazza e trapassarlo. -Questo si che è un colpo che spacca.- disse il puledrino guardandosi lo zoccolo e ciò che era stato in grado di fare -Lo chiamerò Fire Breaker! E sarà la mia arma, fino a quando non ne creerò una migliore.
Lo scontro era finito e Blade ne era il vincitore. Ma subito la stanchezza prevalse su di lui. Il colpo era fin troppo potente e aveva consumato quasi tutte le energie. Uno degi scarabei più piccoli gli si avvicinò porgendogli dei frutti, ma lui glieli ridiede per poi dirigersi verso la carcassa del colosso e, staccatone un pezzo, la assaggiò. Il sapore era buono, un po' salato, ma non era male. Dopo aver divorto quasi un terzo della preda, Blade si sentii la gola secca e si rivolse agli scarabei: -Scusate? Sapete dove posso trovare dell'acqua?
Gli scarabei si guardarono tra loro, poi uno dei piccoli gli si avvicinò, lo prese per uno zoccolo e lo condusse ad un ruscello. L'acqua era invitante e Dusk inmerse il muso per bere. L'acqua era fresca e deliziosa, limpida e dissetante. Una volta finito di bere, chiese agli scarabei se potessero fargli fare una perlustrazione del posto.
I tre lo accompagnarono per i vari meandri, mostrandogli dei posti meravigliosi e spettacolari.
Il posto gli piaceva e si era fatto già dei nuovi amici. Così, Blade, decise di restare lì, di esplorarlo e farne la sua casa. Ricordandosi poi di esserci finito cadendo da una voragine mentre era in una foresta, diede a quel posto il nome “Under Forest”. -Da questo momento, questa è la mia casa e niente mi farà andar via di qui.- disse Blade.
Passarono i giorni, i mesi e infine gli anni. Blade riconobbe il passare del tempo tramite le gemme che si scurivano col freddo e splendevano col calore. Riconobbe le stagioni dalla morfologia delle radici:

Primavera = radici vigorose con baccelli;
Estate = radici con frutti;
Autunno = radici spoglie;
Inverno = radici afflosciate.

Dopo circa dieci anni, mentre era in cerca di cibo, Blade si imbatte in un SerpeRino dai tre occhi che aveva braccato un pony. Una volta intervenuto e abbattuta la bestia, si avvicinò al pony e scopri che era una unicorn con la zampa ferita. Così se la mise sulla schiena e, presa la preda, si diresse al rifugio più vicino. Da quel momento, la sua vita avrebbe preso una svolta inaspettata.

Continua in “MLP: Un amico... Kirin.”
Fuoco, Ghiaccio, Folgore, Anima.
Insieme generano il Caos che possiedo.
Avatar utente
Dusk Blade
Blank Flank
Blank Flank
 
Status: Offline
Messaggi: 44
Iscritto il: 03/01/2015, 17:55
Pony preferito: Twilight Sparkle
Sesso: Maschio

Re: La storia di Dusk Blade

Messaggioda DRYVER SOULCORE » 03/01/2015, 18:25

Grande Blade
Immagine
tutti sanno che io Dryver Amo Applejack.
tutti sanno che io Applejack Amo Dryver il mio unico amore.
Avatar utente
DRYVER SOULCORE
Peppa Hater
Peppa Hater
 
Status: Offline
Messaggi: 2411
Iscritto il: 11/02/2014, 2:13
Località: Isla VulDraam (Modena)
Pony preferito: Applejack
Sesso: Maschio

Re: La storia di Dusk Blade

Messaggioda EnderPony e Black » 05/01/2015, 10:45

Una storia fantastica! Le mie Congratulazioni!
Leggerò sicuramente il prossimo!

"I will make you beautifull... I will make you perfect!

Firme Precedenti

Io sono un minuscolo essere umano, quindi piuttosto che alla vastità del mondo,il mio cuore si rivolge a ciò che ho davanti agli occhi. Non posso abbandonarli... se posso voglio proteggerli!


BUON NATALE



Vecchie Firme

Soundwave Superior

There is an empty place in my bones that calls out for something unknown.
HAPPY HALLOWEEN

"I'll have you know that Ducktective has a big mistery elements, and a lots of humor that goes over the kid's mind"

There areNO STRINGS ON ME...
La Firma dice già tutto
Be Happy


« Presto sarà tutta acqua passata... e ci lanceremo all'avventura! Perché io ho cancellato tutti i miei impegni per te. Tu e io...CE LA SPASSEREMO ALLA GRANDE!! » [Pagan Min]

by Daniel&Fluty!
"Con che diritto decidiamo il futuro?" Cit. Shay Patrick Cormac Miglior bevanda evah!!!
Old but Gold
Avatar utente
EnderPony e Black
Pony
Pony
 
Status: Offline
Messaggi: 1093
Iscritto il: 05/12/2013, 15:32
Località: L'End(Massa) e Rifiutolandia(Carrara)!
Pony preferito: Luna Best Princess
Sesso: Maschio


Torna a Fanfics

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti