« Dunque a questo siete arrivate ? » chiesi celato nell'ombra mentre col mio ardente sguardo coperto da un nero cappuccio scrutavole cinque puledre di fronte a me che, con le lacrime agli occhi, circondavano il letto in cui giaceva pallida Twilight Sparkle.
« Devi andartene hai capito !! Sparisci !! » tuonò la giumenta dal crine arcobaleno con le lacrime agli occhi, che tuttavia conservavano un intenso ardore che avrebbe di certo intimorire qualsiasi animo.
Forse avrebbe se ancora ne avessi avuto ancora uno, avrebbe funzionato anche con me.
Mi avvicinai di qualche metro, trovandomi però il cammino ostruito da una barriera azzurra generata da un candido unicorno dal crine violaceo che, fissandomi con astio non ebbe mezze misure.
« Mi ascolti bene, come le ha già detto la mia amica lei deve andarsene !! Non ha alcun diritto di stare qui, e non ha nulla da portare con se !! » ringhiò l'equina, mentendo a se stessa sperando che tale menzogna potesse avere qualche effetto su di me.
Se ciò fosse stato vero, quanto sarei stato più felice e quanti creature però starebbero ancora soffrendo.
La mia tristezza è la loro felicità, che destino così avverso e crudele, ma al tempo stesso così essenziale.
Senza ulteriore indugio, silenzioso come la notte oltrepasso l'ingombro con leggerezza impalpabile poiché non vi è ostacolo che possa impedire l'inevitabile ciclo che io porto.
Sento crescere in loro la paura, in fondo ciò non mi è nuovo, tutti coloro che il soffio vitale ancora non hanno perduto mi temono, e ne hanno ben motivo poiché Tristo è il mio nome.
Nuovamente il mio cammino viene sbarrato.
Una pegaso colore miele dai dolci occhi ora si para dinanzi a me, triste è il suo sguardo colmo di lacrime, mentre il suo corpo pieno di tremiti fatica a restare in piedi, in suo aiuto infatti ecco giungere una seconda giumenta arancio dal biondo crine che, osservandomi coi suoi occhi smeraldo circondati da piccole lentiggini vorrebbe mostrarsi forte ma nel suo cuore sa bene che non c'è nulla che esse possono fare, poiché lei già mi conosce a causa della mia passata visita che culminò col rilascio dei suoi genitori che mi seguirono senza indugio.
« La...la prego...non prenda Twilight...la scongiuro per favore...lei non merita questo...» comincia la pegaso che però non può fare a meno di abbassare lo sguardo quando, per colpa di una mia distrazione, osserva il mio volto sotto il cappuccio.
Tetro è ciò che vede, tanto da costringerla a terra priva di sensi, ma si riprenderà, poiché ancora lungo è il tempo che la separà dalla mia venuta per lei.
« Fluttershy !!Fluttershy riprenditi zuccherino !! Tu...tu...non ti basta aver preso i miei genitori ?! Vuoi portarmi via anche la mia amica ?! Che razza di mostro sei ?! Sparisci !! » tuonò la puledra scrutandomi con odio, che sento ribollire nelle lacrime che lentamente e copiose gli scendono dagli smeraldi cristallini.
Probabilmente sono un mostro, ma questo è ciò che serve è ciò per cui esisto.
Purtroppo coloro a cui io faccio visita non vantano l'immane tempo delle loro regnanti che probabilmente mai vedranno il mio arrivo, ma d'altro canto non conosceranno mai pace se non quella della loro innaturale longevità.
Nuovamente avanzo, mentre la puledra mi passa attraverso in un disperato tentativo di blocco fisico che culmina con un suo scontro con l'unicorno bianco che, nel medesimo istante aveva provato la medesima azione.
Ormai posso avvertire il calore dello spirito dell'alicorno sdraiato sul letto.
Triste è il sentimento che aleggia attorno a lei, poiché imprigionata in un corpo che non risponde più ai suoi comanda, distrutto da una tremenda malattia, ordunque mi accingo a liberarla da questa prigionia.
Ma difficile è accettare che io non sia un malvagio, tant'è che nuovamente una nuova giumenta, dal manto roseo come il suo crine si para dinanzi a me.
Il suo crine solitamente soffice come zucchero ora è liscio e cadente, e copre il suo volto segnato dalle lacrime.
Rancore, odio e tristezza ora fanno da padrone dove un tempo gioia risate ed allegria erano sovrani, ma assieme a tale cambiamento vi è anche un qualcosa che mai da lei mi sarei aspettato, un sentimento di maturità, l'accettazione.
Mentre avanzo, resta immobile, sussurrandomi una domanda mentre le passo attraverso causandole un lieve tremore.
« Mi prometti che potrò rivederla...? » chiede con tremula voce la giumenta che, ora alle mie spalle comincia a piangere sommessamente, mentre con voce tombale non posso fare a meno di donarle una risposta.
« Un giorno...tutte voi vi rivedrete...non per mia volontà...ma perché è il destino a volerlo...»
Finalmente giungo alla mia meta, e comincio a distendere il braccio destro che, coperto dalla tunica nera che si accorcia lentamente, rivela il mio corpo scheletrico, ma mentre sto per posare la mia mano sulla fronte di colei che attende, nuovamente la voce della pegaso arcobaleno giunge prepotente tuonare nella stanza.
« Prendi me al suo posto...!! Lei è...è la mia migliore amica..!! Io sono lo spirito della lealtà !! Non posso abbandonarla così, ti prego lasciala libera di stare con noi !! Mi scarificherò io !! »
Le sue parole giungono a me come un macigno sulle mie millenarie ossa.
Da tempo non sentivo simili parole pronunciate da un amica per una compagna, poiché solo le madri solitamente possono provare un così grande amore per i propri figli.
Resto qualche istante immobile, mentre sfioro finalmente Twilight Sparkle, facendole un ultimo dono.
Una candida luce si solleva dal corpo, illuminando tutta la stanza di una fioca lucentezza quasi divina.
« Ragazze...non preoccupatevi per me...sono certa che starò bene...ora sono libera e non soffro più...non dovete temere...non sento dolore e non vi abbandonerò mai...ve lo prometto...resterò sempre al vostro fianco perché noi saremo amiche in eterno...siate felici amiche mie...e non piangete...perché quelle lacrime non dovete versarle per un falso addio ma per quando ci rincontreremo un giorno nuovamente unite...a presto..amiche mie...»