Capitoli:
Capitolo 1:
Le storie di Equestria.
Capitolo 1
Tanto tempo fa, Equestria, era solo uno stato dove i pony vivevano in grande armonia. Non esisteva la cattiveria e la crudeltà, ma solo la pace e la tranquillità. Il corso della vita era la stessa per tutti: si andava un anno a scuola per imparare a leggere, a scrivere e a contare fino a cento, poi si trovava un lavoro. I lavori erano solo questi: maestro, contadino, pastore, giardiniere e mercante. Poi però c’erano anche i lavori come: sindaco, segretario e consorte. Intraprendevano strade diverse, ma si alzavano tutti allo stesso orario, ovvero all’alba, e andavano a dormire mezz’ora dopo il tramonto. Mangiavano tutti nella piazza della propria città in estate e in primavera, mentre in inverno e in autunno in una sala grandissima.
Il re e la regina di Equestria facevano visita una volta a settimana a i loro sudditi, precisamente a Canterlot, dove si trova il castello.
L’amicizia fra i pony era immensa. Si salutavano sempre e chiacchieravano di tanto in tanto, e non c’era nessuno più superiore di loro, tranne il re la regina e un pochino il sindaco.
Alcuni però, facevano cose diverse, come i pegasus. Non erano poi tanto diversi, solo che alcuni di loro si occupavano del clima. Non chiedevano nulla in cambio, poiché avevano anche loro alcuni pegasus contadini, quindi riuscivano a nutrirsi.
Gli unicorni invece, praticavano gli stessi mestieri dei pony terrestri. Contribuivano a rendere la terra fertile con la loro magia, e anche a migliorare il clima, quando i pegasus non ci riuscivano.
Nulla poteva farli mettere uno contro l’altro, anzi, quando c’era un nemico arrivato da un altro stato, riuscivano a sconfiggerlo poiché l’unione fa la forza.
Quasi sempre però..
Capitolo 1
Tanto tempo fa, Equestria, era solo uno stato dove i pony vivevano in grande armonia. Non esisteva la cattiveria e la crudeltà, ma solo la pace e la tranquillità. Il corso della vita era la stessa per tutti: si andava un anno a scuola per imparare a leggere, a scrivere e a contare fino a cento, poi si trovava un lavoro. I lavori erano solo questi: maestro, contadino, pastore, giardiniere e mercante. Poi però c’erano anche i lavori come: sindaco, segretario e consorte. Intraprendevano strade diverse, ma si alzavano tutti allo stesso orario, ovvero all’alba, e andavano a dormire mezz’ora dopo il tramonto. Mangiavano tutti nella piazza della propria città in estate e in primavera, mentre in inverno e in autunno in una sala grandissima.
Il re e la regina di Equestria facevano visita una volta a settimana a i loro sudditi, precisamente a Canterlot, dove si trova il castello.
L’amicizia fra i pony era immensa. Si salutavano sempre e chiacchieravano di tanto in tanto, e non c’era nessuno più superiore di loro, tranne il re la regina e un pochino il sindaco.
Alcuni però, facevano cose diverse, come i pegasus. Non erano poi tanto diversi, solo che alcuni di loro si occupavano del clima. Non chiedevano nulla in cambio, poiché avevano anche loro alcuni pegasus contadini, quindi riuscivano a nutrirsi.
Gli unicorni invece, praticavano gli stessi mestieri dei pony terrestri. Contribuivano a rendere la terra fertile con la loro magia, e anche a migliorare il clima, quando i pegasus non ci riuscivano.
Nulla poteva farli mettere uno contro l’altro, anzi, quando c’era un nemico arrivato da un altro stato, riuscivano a sconfiggerlo poiché l’unione fa la forza.
Quasi sempre però..
Capitolo 2:
Wendy, una piccola pony-unicorno di sette anni, viveva nello stato di Kingwar con la sua famiglia. Non vivevano in pace e armonia, perché lo stato di Kingwar (re guerra) , come dice il nome, è sempre in guerra. Una città e provincia dello stato contro le altre città e provincie dello stato. Vivevano vicino ad una foresta buia e spaventosa. Era un posto poco visitato e poco gradito, poiché la terra era poco fertile e c’era solo un piccolo torrente. Per questo Wendy e la sua famiglia si erano rifugiati proprio qui, perché nessuno voleva andarci, perciò erano al sicuro. Ogni giorno mangiavano solo una mela per uno (le mele provenivano da quella foresta) e lavoravano all’agricoltura molto faticosamente. Piantavano semi solo di alberi di mele e di arance, e qualche verdura come le bietole. Si accontentavano di vivere in quel modo, poiché non c’era ombra di guerra, ma un giorno, venne un pony- guerriero a tentare di uccidere lei e la sua famiglia. Dal momento che quel pony era un unicorno, fece con la sua magia crollare una montagna di rocce altissima e le moltiplicò allora Wendy e la sua famiglia rischiavano di morire schiacciati da una pietra. Wendy corse, corse più veloce che poteva cercando di evitare quelle grosse rocce. Era un putiferio: prima Wendy andava a zigzag poi dritta, poi indietro, poi a destra poi a sinistra, senza mai fermarsi. I genitori correvano insieme a lei -Possibile che in questo stato ci sono sempre guerre?- domandò Wendy al colmo della rabbia e della tristezza -Tesoro, purtroppo gli antenati di questo pony molto cattivo hanno fatto scatenare guerre perché volevano farci soffrire e perché volevano essere i migliori sempre e solo loro- disse suo padre -Ma perché non possiamo fuggire con un bell’incantesimo?- chiese Wendy -Beh cara, vedi che è molto faticoso perché se per sbaglio i nostri poteri vanno fuori controllo e ci ritroviamo in un posto peggiore di questo?- le rispose la mamma. Wendy si intristì molto e guardò il cielo: era sicuramente nata sotto una cattiva stella. D’un tratto sussultò: sua madre era stata colpita alla zampa da una grossa roccia. Fortunatamente era un unicorno, e poteva rigenerarla, ma comunque ci voleva troppo tempo , così cercò di accelerare il passo nonostante tutta la fatica. Wendy era molto preoccupata per sua madre:se sarebbe morta, chi l’avrebbe coccolata ogni mattina, chi avrebbe cucinato, chi le avrebbe raccontato la storia di Cappuccetto Rosso? Certo, c’era anche il padre e l’avrebbe di certo aiutata a sopravvivere, ma lui, lui è il papà, ovvero quello che lavora. Nessuno avrebbe potuto sostituire sua mamma. Continuò a correre a perdifiato, oramai stremata, ma se si fermava, l’avrebbe uccisa o il guerriero, o le rocce. Il padre intanto, decise di fare una cosa per proteggere la sua amata moglie e figlia: le fece mettere al riparo sotto un albero, che era molto robusto, ma comunque il cacciatore li stava per raggiungere, allora il padre decise di trasportare tutti e tre in una grotta. Pronunciò l’incantesimo, e furono in salvo.
Per poco però..
Per poco però..
Capitolo 3
Ad Equestria intanto, tutto era normale, tutto, neanche una piccola imperfezione, tranne un grandissimo evento: la nascita della seconda figlia del re e della regina di Equestria e la nascitura era Princess Luna.
Celestia, dodicenne, era molto impaziente di avere una sorellina, così tanto che non poteva fare a meno di condividere quell’emozione con qualcuno. –Vai a chiamare Chrysalis, sarò molto felice di averla vicino nel momento della nascita- disse ad un servo. Il servo obbedì e andò a chiamare Chrysalis, la migliore amica di Celestia. Quando arrivò, si abbracciarono calorosamente e Celestia disse: -Credo che sarai tu la ponysitter di mia sorella. Sei così generosa e gentile che mia sorella ti apprezzerà molto di sicuro- Chrysalis arrossì – Lo spero. Come si chiamerà?- disse -Luna- le rispose Celestia -Luna? Bel nome soprattutto perché mi ricorda.. la luna!- disse Chrysalis con un sorriso. Si guardarono per qualche minuto assorte nei propri pensieri. Celestia chiuse gli occhi, quasi non riuscendo a trattenere il pianto. Era super entusiasta per la nascita, l’idea di avere una sorellina era così bella. Avere qualcuno che possa consolarti quando sei triste, qualcuno con cui giocare e chiacchierare, senza nascondere segreti. Insomma, per Celestia era troppo importante avere una sorella, e non riusciva ad immaginare la sua vita senza. Certo, ancora non era nata, però già sentiva di non poterne fare a meno. Dopo un po’ la sua mente si affollò di brutti pensieri: se il parto avesse avuto qualche complicazione e sua sorella o sua mamma sarebbero morte? O se il dottore che era un pony terrestre lasciava per sbaglio cadere la piccola? Celestia assunse una faccia da funerale e rimase in quel modo fino a quando Chrysalis non la svegliò dalle sue ‘’fantasie’’: -L’ostetrica è appena arrivata. Sei pronta a diventare sorella?- le chiese, Celestia fece un cenno con la testa, ancora preoccupata per i brutti pensieri di prima –Cos’hai? Sembri preoccupata. Per caso non ti piace più l’idea di avere una sorellina?- le chiese Chrysalis –Ancora mi piace quest’idea è che mi è venuto il pensiero che mia madre e mia sorella potrebbero morire a causa del parto- disse Celestia -Ma dai, non ci pensare. E’ impossibile che succeda perché la dottoressa è una delle migliori. Ora guarda il cielo, vedrai che non succederà nulla.-
Dopo poco tempo venne un infermiera che disse:-Venite principessa, è successa una cosa molto grave: il parto sta avendo complicazioni molto gravi. Vostra madre sta rischiando la vita.- Celestia era preoccupatissima, ora più che mai. Andò insieme a Chrysalis nella camera della regina e vide sua madre sofferente distesa sul letto con il ventre pieno di sangue. Doveva essere forte, ma non riusciva a guardare quello spettacolo orribile. Si mise uno zoccolo sopra gli occhi per non guardare, e d’un tratto sentì la voce di Chrysalis –La salverò io. Ho aiutato mia sorella a partorire, quindi posso dare una mano-. La piccola Chrysalis si mise all’opera: prese asciugamani e tranquillanti e si mise all’opera. Dette i tranquillanti alla madre di Celestia, ma evidentemente non bastavano, allora prese un fiore velenoso, che faceva addormentare le persone per quattro ore e glielo fece annusare. Dopo aver addormentato la regina, prese un asciugamano e disse: -La testa della bambina sta per uscire, riesco a vedere la sua criniera. E’ blu.- Dopo pochi minuti la testa uscì, e uscii anche il resto del corpo della piccola. Disse all’ostetrica di occuparsi della bambina mentre lei cercava di aiutare la madre, che non stava altrettanto bene. –Procuratemi un libro di magie curative per favore, solo con un incantesimo potrò salvare la madre- disse. Il libro non tardò ad arrivare e lei recitò la formula:- Curatium Partumient- e salvò la regina.
-Cara Chrysalis- disse il re – Visto che hai salvato mia moglie, io ti farò diventare un’alicorno. Te lo meriti.-
Celestia, dodicenne, era molto impaziente di avere una sorellina, così tanto che non poteva fare a meno di condividere quell’emozione con qualcuno. –Vai a chiamare Chrysalis, sarò molto felice di averla vicino nel momento della nascita- disse ad un servo. Il servo obbedì e andò a chiamare Chrysalis, la migliore amica di Celestia. Quando arrivò, si abbracciarono calorosamente e Celestia disse: -Credo che sarai tu la ponysitter di mia sorella. Sei così generosa e gentile che mia sorella ti apprezzerà molto di sicuro- Chrysalis arrossì – Lo spero. Come si chiamerà?- disse -Luna- le rispose Celestia -Luna? Bel nome soprattutto perché mi ricorda.. la luna!- disse Chrysalis con un sorriso. Si guardarono per qualche minuto assorte nei propri pensieri. Celestia chiuse gli occhi, quasi non riuscendo a trattenere il pianto. Era super entusiasta per la nascita, l’idea di avere una sorellina era così bella. Avere qualcuno che possa consolarti quando sei triste, qualcuno con cui giocare e chiacchierare, senza nascondere segreti. Insomma, per Celestia era troppo importante avere una sorella, e non riusciva ad immaginare la sua vita senza. Certo, ancora non era nata, però già sentiva di non poterne fare a meno. Dopo un po’ la sua mente si affollò di brutti pensieri: se il parto avesse avuto qualche complicazione e sua sorella o sua mamma sarebbero morte? O se il dottore che era un pony terrestre lasciava per sbaglio cadere la piccola? Celestia assunse una faccia da funerale e rimase in quel modo fino a quando Chrysalis non la svegliò dalle sue ‘’fantasie’’: -L’ostetrica è appena arrivata. Sei pronta a diventare sorella?- le chiese, Celestia fece un cenno con la testa, ancora preoccupata per i brutti pensieri di prima –Cos’hai? Sembri preoccupata. Per caso non ti piace più l’idea di avere una sorellina?- le chiese Chrysalis –Ancora mi piace quest’idea è che mi è venuto il pensiero che mia madre e mia sorella potrebbero morire a causa del parto- disse Celestia -Ma dai, non ci pensare. E’ impossibile che succeda perché la dottoressa è una delle migliori. Ora guarda il cielo, vedrai che non succederà nulla.-
Dopo poco tempo venne un infermiera che disse:-Venite principessa, è successa una cosa molto grave: il parto sta avendo complicazioni molto gravi. Vostra madre sta rischiando la vita.- Celestia era preoccupatissima, ora più che mai. Andò insieme a Chrysalis nella camera della regina e vide sua madre sofferente distesa sul letto con il ventre pieno di sangue. Doveva essere forte, ma non riusciva a guardare quello spettacolo orribile. Si mise uno zoccolo sopra gli occhi per non guardare, e d’un tratto sentì la voce di Chrysalis –La salverò io. Ho aiutato mia sorella a partorire, quindi posso dare una mano-. La piccola Chrysalis si mise all’opera: prese asciugamani e tranquillanti e si mise all’opera. Dette i tranquillanti alla madre di Celestia, ma evidentemente non bastavano, allora prese un fiore velenoso, che faceva addormentare le persone per quattro ore e glielo fece annusare. Dopo aver addormentato la regina, prese un asciugamano e disse: -La testa della bambina sta per uscire, riesco a vedere la sua criniera. E’ blu.- Dopo pochi minuti la testa uscì, e uscii anche il resto del corpo della piccola. Disse all’ostetrica di occuparsi della bambina mentre lei cercava di aiutare la madre, che non stava altrettanto bene. –Procuratemi un libro di magie curative per favore, solo con un incantesimo potrò salvare la madre- disse. Il libro non tardò ad arrivare e lei recitò la formula:- Curatium Partumient- e salvò la regina.
-Cara Chrysalis- disse il re – Visto che hai salvato mia moglie, io ti farò diventare un’alicorno. Te lo meriti.-
Capitolo 4
Finalmente erano al riparo. Wendy e la sua famiglia nella grotta non correvano alcun pericolo perché erano nascosti. Il guerriero intanto vagava vicino a quelle parti con l’intenzione di ucciderli. Rimasero lì per qualche ora, poi il guerriero se ne andò e loro ritornarono alla loro casa. Lungo il tragitto, Wendy disse che era molto felice di ritornare a casa, anche se aveva il dubbio che quel guerriero non si sarebbe arreso e sarebbe tornato a cercarli un altro giorno. Appena arrivati, videro la loro casa in pessime condizioni: era tutto completamente distrutto. Wendy appena vide quelle macerie sussurrò:- Oh, no. Ora non ci rimane più nulla-. Sua madre disse che potevano ritornare in quella grotta, ovviamente con qualche cosa da mangiare, e qualche volta sarebbero usciti per bere. Allora raccolsero qualche mela, qualche arancia e qualche bietola e ritornarono nella grotta. Uscivano solo una volta al giorno per bere, ovviamente tutti insieme e per raccogliere qualche frutto. La vita era più dura di prima, ma fortunatamente per sette giorni di seguito, non ebbero alcun attacco.
Un giorno però, quando credettero che erano oramai al sicuro, quindi uscirono dalla grotta per andare a costruire un'altra casa, vennero attaccati alla sprovvista. Il guerriero comparve alle loro spalle con altri due pony come lui e cominciarono ad incendiare tutto con la loro magia e tagliare gli alberi per farli cadere addosso a loro e per farli inciampare. La famiglia di Wendy cominciò a correre, ma ancora più cauta perché questa volta il rischio di morire era altissimo, troppo alto, e quindi un solo movimento sbagliato poteva essere fatale. Destra, sinistra, avanti, indietro, sopra, sotto, destra, sinistra, avanti, indietro, sopra, sotto, e continuavano così, quasi sembrava un ballo. Di nuovo questa volta però più velocemente: destra, sinistra, sotto, sopra, avanti indietro, salto basso, salto alto. Continuarono così per qualche ora finche’ succedette una tragedia: i genitori di Wendy vennero colpiti alla testa da un grosso tronco d’albero, e caddero nel fuoco. Wendy appena vide quella scena corse via, ancora più energica per via della tristezza. Pianse molto mentre correva, perché era ancora molto piccola, e come faceva senza genitori? Pensò di nascondersi dietro un albero. Pronunciò un incantesimo e si nascose dietro un albero ancora non tagliato. L’incantesimo che aveva pronunciato era quello del silenzio, uno molto semplice, e funzionava così: nessuno poteva sentirti. Cominciò a piangere a dirotto: senza i suoi la sua vita era segnata. Oramai era sicura che dopo qualche ora sarebbe sicuramente morta, ma si prese un po’di tempo per pensare ai suoi defunti genitori. Pensò a quando aveva quattro anni: era inciampata una volta e si era fatta molto male a una zampa e sua madre l’aveva messa sul piccolo lettino di legno e gliel’aveva curata. Pensò a quando raccolse la sua prima mela. Suo padre era talmente contento che fece una piccola festicciola. Si ricordò perfino il giorno di quando aveva imparato a camminare e di quando aveva cominciato a parlare. Le sue prime parole erano state mamma e papà.
I guerrieri la trovarono e le puntarono un coltello al collo. Wendy al colmo della rabbia fece senza saperlo, un incantesimo che la trasportò in luogo molto pacifico ma sconosciuto a lei: Equestria.
Nonostante era pacifico però, aveva già pianificato cosa fare: si sarebbe vendicata contro tutti i pony di Equestria, anche se non c’entravano niente!
Un giorno però, quando credettero che erano oramai al sicuro, quindi uscirono dalla grotta per andare a costruire un'altra casa, vennero attaccati alla sprovvista. Il guerriero comparve alle loro spalle con altri due pony come lui e cominciarono ad incendiare tutto con la loro magia e tagliare gli alberi per farli cadere addosso a loro e per farli inciampare. La famiglia di Wendy cominciò a correre, ma ancora più cauta perché questa volta il rischio di morire era altissimo, troppo alto, e quindi un solo movimento sbagliato poteva essere fatale. Destra, sinistra, avanti, indietro, sopra, sotto, destra, sinistra, avanti, indietro, sopra, sotto, e continuavano così, quasi sembrava un ballo. Di nuovo questa volta però più velocemente: destra, sinistra, sotto, sopra, avanti indietro, salto basso, salto alto. Continuarono così per qualche ora finche’ succedette una tragedia: i genitori di Wendy vennero colpiti alla testa da un grosso tronco d’albero, e caddero nel fuoco. Wendy appena vide quella scena corse via, ancora più energica per via della tristezza. Pianse molto mentre correva, perché era ancora molto piccola, e come faceva senza genitori? Pensò di nascondersi dietro un albero. Pronunciò un incantesimo e si nascose dietro un albero ancora non tagliato. L’incantesimo che aveva pronunciato era quello del silenzio, uno molto semplice, e funzionava così: nessuno poteva sentirti. Cominciò a piangere a dirotto: senza i suoi la sua vita era segnata. Oramai era sicura che dopo qualche ora sarebbe sicuramente morta, ma si prese un po’di tempo per pensare ai suoi defunti genitori. Pensò a quando aveva quattro anni: era inciampata una volta e si era fatta molto male a una zampa e sua madre l’aveva messa sul piccolo lettino di legno e gliel’aveva curata. Pensò a quando raccolse la sua prima mela. Suo padre era talmente contento che fece una piccola festicciola. Si ricordò perfino il giorno di quando aveva imparato a camminare e di quando aveva cominciato a parlare. Le sue prime parole erano state mamma e papà.
I guerrieri la trovarono e le puntarono un coltello al collo. Wendy al colmo della rabbia fece senza saperlo, un incantesimo che la trasportò in luogo molto pacifico ma sconosciuto a lei: Equestria.
Nonostante era pacifico però, aveva già pianificato cosa fare: si sarebbe vendicata contro tutti i pony di Equestria, anche se non c’entravano niente!
Capitolo 5
-Come?- disse Chrysalis un po’ intontita – Ho sentito bene? Avete det-to che d-divent-ter-rò un alicorno?-
Il Re annuì. Chrysalis si guardò intorno. Non ci poteva proprio credere. Lei, un alicorno? No, non poteva essere. Sicuramente stava sognando. Cero, aveva sempre aiutato il re e la regina nei momenti di difficoltà, ma era impossibile che le davano un onore così grande. Ad un tratto si sentì leggera: volava in aria, o meglio, era sospesa in aria, mentre un fumo viola la travolgeva. Si sentì strana, molto strana, e ad un certo punto quel fumo viola le impedì di vedere tutto e sentì qualcosa crescere sulla groppa: le ali! Quel fumo viola sparì e l si guardò allo specchio: aveva delle magnifiche ali azzurre, grandi, luccicanti e bellissime.
-Come ti senti ad essere un alicorno?- chiese Celestia che fremeva di gioia –Beh..- disse Chrysalis ancora molto confusa: era successo tutto troppo in fretta. Non aveva avuto tempo neanche di pensarci un po’!
-Lasciamola da sola. Le spiegheremo tutto domani- disse la regina.
Chrysalis uscì dalla stanza e andò fuori dal balcone. Aveva i suoi vantaggi essere un alicorno dopotutto. Ma cosa stava dicendo? Essere un alicorno era bellissimo, solo che ci voleva del tempo per potersi adattare.
Pensò a tutto quello che poteva fare da alicorno:
1) Poteva volare
2) Poteva accedere ai libri riservati agli alicorni
3) Poteva fare incantesimi molto difficili
4) Poteva essere acclamata da tutti come ‘’Reale’’
5) Poi era stupenda con quelle ali!
Insomma, era bellissimo essere un alicorno, anche se per qualche motivo, non si sentiva ancora parte del branco. Ma, comunque, era alicorno solo da una decina di minuti, C’è n’era tempo per adattarsi..
Il Re annuì. Chrysalis si guardò intorno. Non ci poteva proprio credere. Lei, un alicorno? No, non poteva essere. Sicuramente stava sognando. Cero, aveva sempre aiutato il re e la regina nei momenti di difficoltà, ma era impossibile che le davano un onore così grande. Ad un tratto si sentì leggera: volava in aria, o meglio, era sospesa in aria, mentre un fumo viola la travolgeva. Si sentì strana, molto strana, e ad un certo punto quel fumo viola le impedì di vedere tutto e sentì qualcosa crescere sulla groppa: le ali! Quel fumo viola sparì e l si guardò allo specchio: aveva delle magnifiche ali azzurre, grandi, luccicanti e bellissime.
-Come ti senti ad essere un alicorno?- chiese Celestia che fremeva di gioia –Beh..- disse Chrysalis ancora molto confusa: era successo tutto troppo in fretta. Non aveva avuto tempo neanche di pensarci un po’!
-Lasciamola da sola. Le spiegheremo tutto domani- disse la regina.
Chrysalis uscì dalla stanza e andò fuori dal balcone. Aveva i suoi vantaggi essere un alicorno dopotutto. Ma cosa stava dicendo? Essere un alicorno era bellissimo, solo che ci voleva del tempo per potersi adattare.
Pensò a tutto quello che poteva fare da alicorno:
1) Poteva volare
2) Poteva accedere ai libri riservati agli alicorni
3) Poteva fare incantesimi molto difficili
4) Poteva essere acclamata da tutti come ‘’Reale’’
5) Poi era stupenda con quelle ali!
Insomma, era bellissimo essere un alicorno, anche se per qualche motivo, non si sentiva ancora parte del branco. Ma, comunque, era alicorno solo da una decina di minuti, C’è n’era tempo per adattarsi..
Capitolo 6
Wendy, era ormai intenzionata a vendicarsi. La morte dei suoi genitori l’aveva cambiata, e per sempre. Però come faceva a vendicarsi degli altri se non aveva nulla da mangiare e neanche una dimora? Cercò di farsi furba: doveva rubare!
Andò al mercato, come una normale puledrina e vide una vendita di frutta e verdura e azionò il piano: fece l’incantesimo dell’invisibilità nascosta in un angolino e si mise sotto il tavolo. Lo fece ribaltare e sempre con la magia prese tutto: tavolo, frutta e verdura.
–AHHH! UN LADRO! AIUTO!- gridò la fruttivendola . Tanta gente andò in direzione del tavolo e della frutta, ma Wendy, con le ultime forze che aveva fece l’incantesimo del teletrasporto e si ritrovò in una foresta (la Everfree Forest). Era molto carina, pacifica.. Insomma, nessuno comunque poteva pensare che si era rifugiata lì. Ritorno visibile e cominciò a mangiare. Guardò il suo libro di magia: era molto brava con la magia per merito di quel libro. Le aveva insegnato tutto sulla magia, per questo era così potente. L’aveva ricevuto a quattro anni e da allora non se ne è mai separata. Si sedette vicino ad un albero e mangiò felice. Il tavolo a cosa le serviva? Beh, le serviva per costruire una piccola casa, ovviamente però doveva passare lì dentro poco tempo se voleva andare alla conquista del mondo. Pensò un istante a ciò che stava facendo: ma che cos’era diventata? Ormai però era tardi (secondo lei) per rinunciare al suo piano malefico, quindi cercò di pensare a cosa avrebbe fatto: sarebbe diventata cattivissima e avrebbe conquistato tutta Equestria, tutta. In questo modo, se qualcuno la faceva soffrire:…. BOOOOM!: le avrebbe fatto scoppiare una bomba in testa! Ora però non doveva gioire troppo, perché doveva ancora compiere altre rapine per poter mangiare e costruire una casa, e poi doveva anche trovare il modo di rendere inaccessibile la foresta, ma non in quel momento, altrimenti avrebbero sospettato troppo gli abitanti. Però doveva innanzitutto e passare per un orfana innocente, così si sarebbe informata innanzitutto, in che paese era e anche qual’ erano le sue caratteristiche. Lo sentiva, sarebbe diventata grande!
I giorni scorrevano lenti, e lei si ritrovò con sempre meno cibo. Era ora di andare a rubare qualcosa, indubbiamente perché se voleva diventare cattiva, doveva cominciare a fare queste ‘’piccole’’ cose.
Recitò l’incantesimo dell’invisibilità e uscì dalla foresta. Questa volta però, non doveva fare accorgere nessuno del furto. Andò da un'altra fruttivendola, e vide un uomo con una zampa ingessata e allora lo sollevò e lo fece cadere, più volte fino a quando tutti quelli che si trovavano là sarebbero andati a soccorrerlo. Sollevò il tavolo e tutto e si teletrasportò nella foresta. Era stato più facile di quanto pensava. Mise insieme i due tavoli e con la magia costruì una piccola casetta, il suo rifugio.
Aveva anche più cibo, quindi, per alcuni giorni sarebbe stata in casa, ma poi sarebbe ritornata a ‘’giocare’’all'aperto. Ora stava cercando di entrare nella mente della figlia della Regina d'Equestria, ovvero Princess Celestia.
Andò al mercato, come una normale puledrina e vide una vendita di frutta e verdura e azionò il piano: fece l’incantesimo dell’invisibilità nascosta in un angolino e si mise sotto il tavolo. Lo fece ribaltare e sempre con la magia prese tutto: tavolo, frutta e verdura.
–AHHH! UN LADRO! AIUTO!- gridò la fruttivendola . Tanta gente andò in direzione del tavolo e della frutta, ma Wendy, con le ultime forze che aveva fece l’incantesimo del teletrasporto e si ritrovò in una foresta (la Everfree Forest). Era molto carina, pacifica.. Insomma, nessuno comunque poteva pensare che si era rifugiata lì. Ritorno visibile e cominciò a mangiare. Guardò il suo libro di magia: era molto brava con la magia per merito di quel libro. Le aveva insegnato tutto sulla magia, per questo era così potente. L’aveva ricevuto a quattro anni e da allora non se ne è mai separata. Si sedette vicino ad un albero e mangiò felice. Il tavolo a cosa le serviva? Beh, le serviva per costruire una piccola casa, ovviamente però doveva passare lì dentro poco tempo se voleva andare alla conquista del mondo. Pensò un istante a ciò che stava facendo: ma che cos’era diventata? Ormai però era tardi (secondo lei) per rinunciare al suo piano malefico, quindi cercò di pensare a cosa avrebbe fatto: sarebbe diventata cattivissima e avrebbe conquistato tutta Equestria, tutta. In questo modo, se qualcuno la faceva soffrire:…. BOOOOM!: le avrebbe fatto scoppiare una bomba in testa! Ora però non doveva gioire troppo, perché doveva ancora compiere altre rapine per poter mangiare e costruire una casa, e poi doveva anche trovare il modo di rendere inaccessibile la foresta, ma non in quel momento, altrimenti avrebbero sospettato troppo gli abitanti. Però doveva innanzitutto e passare per un orfana innocente, così si sarebbe informata innanzitutto, in che paese era e anche qual’ erano le sue caratteristiche. Lo sentiva, sarebbe diventata grande!
I giorni scorrevano lenti, e lei si ritrovò con sempre meno cibo. Era ora di andare a rubare qualcosa, indubbiamente perché se voleva diventare cattiva, doveva cominciare a fare queste ‘’piccole’’ cose.
Recitò l’incantesimo dell’invisibilità e uscì dalla foresta. Questa volta però, non doveva fare accorgere nessuno del furto. Andò da un'altra fruttivendola, e vide un uomo con una zampa ingessata e allora lo sollevò e lo fece cadere, più volte fino a quando tutti quelli che si trovavano là sarebbero andati a soccorrerlo. Sollevò il tavolo e tutto e si teletrasportò nella foresta. Era stato più facile di quanto pensava. Mise insieme i due tavoli e con la magia costruì una piccola casetta, il suo rifugio.
Aveva anche più cibo, quindi, per alcuni giorni sarebbe stata in casa, ma poi sarebbe ritornata a ‘’giocare’’all'aperto. Ora stava cercando di entrare nella mente della figlia della Regina d'Equestria, ovvero Princess Celestia.
Capitolo 7
Celestia ancora dormiva nel suo lettuccio reale con l’aria di chi era al colmo della gioia. Però d’un tratto il suo volto cambio espressione: stava sognando.
All’inizio il sogno era bello, calmo e tranquillo. Correva nel prato insieme a Chrysalis e chiacchierava con lei del più e del meno . Era felice.
Celestia inciampò e Chrysalis la aiutò a rialzarsi. Continuarono a camminare un po’ più caute e ricominciarono a chiacchierare: - Cosa preferisci tra l’uva o la ciliegia? - le chiese Chrysalis –Lo sai benissimo, la ciliegia.- rispose Celestia -Ti va di giocare al gioco del si e del no?- chiese Celestia – Certo- rispose Chrysalis –ma una volta per uno.- Celestia annuì e cominciarono a giocare:- Ti piacciono le mele?- chiese Celestia -….Mai mi sono piaciute- rispose Chrysalis
-Ti piace essere un alicorno?-
-Abbastanza-
-Ti chiami Fiore?
-Ma come ti viene in mente?- rispose Chrysalis
-Sei la mia migliore amica?- chiese Celestia
-Si!.. Ops! Ora tocca a me.- Chrysalis ora doveva fare le domande.
-Ti piace il limone?-
-Ovvio-
-Vuoi essere uccisa?-
-MA COSA TI PASSA PER LA TESTA?
-Ti piace mangiare?
-Abbastanza-
Poi sentirono un rumore e si voltarono: videro un piccolo unicorno (Wendy versione incappucciata) che studiava magia.
-Lascia stare- disse Celestia – sarà un piccolo pony che si esercita con la magia-
-Certo- disse Chrysalis –Ma riguardo a quella domanda se vuoi essere uccisa, beh, credo che lo sarai in questo preciso istante.- Chrysalis pronunciò una formula potentissima e Celestia fu costretta a fuggire.
Celestia si svegliò di colpo. Vide Chrysalis che le sorrideva - Sicura di sentirti bene?- le chiese –Si, certo.-
-Ti va di andare a fare una passeggiata nel prato?- -Certo- disse Celestia. Aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere, ma nel caso sarebbe successo, avrebbe avuto un piano.
All’inizio il sogno era bello, calmo e tranquillo. Correva nel prato insieme a Chrysalis e chiacchierava con lei del più e del meno . Era felice.
Celestia inciampò e Chrysalis la aiutò a rialzarsi. Continuarono a camminare un po’ più caute e ricominciarono a chiacchierare: - Cosa preferisci tra l’uva o la ciliegia? - le chiese Chrysalis –Lo sai benissimo, la ciliegia.- rispose Celestia -Ti va di giocare al gioco del si e del no?- chiese Celestia – Certo- rispose Chrysalis –ma una volta per uno.- Celestia annuì e cominciarono a giocare:- Ti piacciono le mele?- chiese Celestia -….Mai mi sono piaciute- rispose Chrysalis
-Ti piace essere un alicorno?-
-Abbastanza-
-Ti chiami Fiore?
-Ma come ti viene in mente?- rispose Chrysalis
-Sei la mia migliore amica?- chiese Celestia
-Si!.. Ops! Ora tocca a me.- Chrysalis ora doveva fare le domande.
-Ti piace il limone?-
-Ovvio-
-Vuoi essere uccisa?-
-MA COSA TI PASSA PER LA TESTA?
-Ti piace mangiare?
-Abbastanza-
Poi sentirono un rumore e si voltarono: videro un piccolo unicorno (Wendy versione incappucciata) che studiava magia.
-Lascia stare- disse Celestia – sarà un piccolo pony che si esercita con la magia-
-Certo- disse Chrysalis –Ma riguardo a quella domanda se vuoi essere uccisa, beh, credo che lo sarai in questo preciso istante.- Chrysalis pronunciò una formula potentissima e Celestia fu costretta a fuggire.
Celestia si svegliò di colpo. Vide Chrysalis che le sorrideva - Sicura di sentirti bene?- le chiese –Si, certo.-
-Ti va di andare a fare una passeggiata nel prato?- -Certo- disse Celestia. Aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere, ma nel caso sarebbe successo, avrebbe avuto un piano.
Capitolo 8
Wendy dormiva sull'erba. Il mucchietto verde non era così comodo e la puledrina continuava a muoversi nel sonno da una parte e dall'altra: non riusciva proprio a stare quieta!
Intanto, quattro pony stavano entrando nella Foresta Proibita per cercare e uccidere una terribile bestia: lo SpirusDrac, meglio conosciuto come ''Il Distruttore'' o come '' Il Seminatore di Veleni''. Esso infatti, sputava veleni ovunque e distruggeva le case di chi provava a catturarlo. I quattro, molto coraggiosi, erano convinti di poter catturarlo e di poter ucciderlo. Loro infatti avevano moltissime armi, di tutti i tipi ed erano anche molto esperti. Poco lontani dal rifugio di Wendy, credettero che tra alberi abbastanza vicini alla ''casa'' nascosta della malvagia piccola pony ci fosse la bestia. Con i coltelli pronti e con lo sguardo pieno di coraggio, corsero verso il mucchio di alberi e continuarono a correre finchè non avvistarono un'ombra dall'altra parte della foresta. Andarono verso quella direzione e videro la grande e inquietante bestia. Lanciarono coltelli e oggetti appuntiti, ma purtroppo la creatura non aveva dolori particolarmente forti. Il grande rumore però,svegliò la piccola Wendy, che corse verso la battaglia. Appena vide il grande mostro non si impaurì, anzi, pensò di metterlo al suo servizio. Recitò un incantesimo più volte e subito dopo il mostro faceva tutto quello che lei voleva. Wendy, crudele più che mai, ordinò allo SpirusDrac di uccidere i quattro pony (cosa che il mostro voleva fare già da prima). Il mostro, molto ma molto agguerrito, si lanciò verso i giovani e, con le sue unghie lunghe, grosse e fortissime li uccise in un colpo solo. -Ben fatto!- dice la piccola molto soddisfatta -Se sei capace di fare questo- continua -con te conquisterò tutta Equestria!
Il giorno dopo, Wendy e il mostro erano prontissimi. Prontissimi per cosa? Semplice, per andare a conquistare Ponyville! Wendy, per tutta la notte, aveva formulato un piano ben fatto, che prevedeva una sola cosa: quando la pace sembra dominare il piccolo paese, il mostro doveva entrare e.. credo che sappiate già quello che doveva fare. Doveva uccidere! E cosa ci si può aspettare più da Wendy, la piccola malvagia. Si avviarono verso Ponyville e, Wendy controllò che nessuno li vedesse. Poi fece proseguire il mostro. Nessuno si accorgeva della presenza della creatura, ma per poco..
Intanto, quattro pony stavano entrando nella Foresta Proibita per cercare e uccidere una terribile bestia: lo SpirusDrac, meglio conosciuto come ''Il Distruttore'' o come '' Il Seminatore di Veleni''. Esso infatti, sputava veleni ovunque e distruggeva le case di chi provava a catturarlo. I quattro, molto coraggiosi, erano convinti di poter catturarlo e di poter ucciderlo. Loro infatti avevano moltissime armi, di tutti i tipi ed erano anche molto esperti. Poco lontani dal rifugio di Wendy, credettero che tra alberi abbastanza vicini alla ''casa'' nascosta della malvagia piccola pony ci fosse la bestia. Con i coltelli pronti e con lo sguardo pieno di coraggio, corsero verso il mucchio di alberi e continuarono a correre finchè non avvistarono un'ombra dall'altra parte della foresta. Andarono verso quella direzione e videro la grande e inquietante bestia. Lanciarono coltelli e oggetti appuntiti, ma purtroppo la creatura non aveva dolori particolarmente forti. Il grande rumore però,svegliò la piccola Wendy, che corse verso la battaglia. Appena vide il grande mostro non si impaurì, anzi, pensò di metterlo al suo servizio. Recitò un incantesimo più volte e subito dopo il mostro faceva tutto quello che lei voleva. Wendy, crudele più che mai, ordinò allo SpirusDrac di uccidere i quattro pony (cosa che il mostro voleva fare già da prima). Il mostro, molto ma molto agguerrito, si lanciò verso i giovani e, con le sue unghie lunghe, grosse e fortissime li uccise in un colpo solo. -Ben fatto!- dice la piccola molto soddisfatta -Se sei capace di fare questo- continua -con te conquisterò tutta Equestria!
Il giorno dopo, Wendy e il mostro erano prontissimi. Prontissimi per cosa? Semplice, per andare a conquistare Ponyville! Wendy, per tutta la notte, aveva formulato un piano ben fatto, che prevedeva una sola cosa: quando la pace sembra dominare il piccolo paese, il mostro doveva entrare e.. credo che sappiate già quello che doveva fare. Doveva uccidere! E cosa ci si può aspettare più da Wendy, la piccola malvagia. Si avviarono verso Ponyville e, Wendy controllò che nessuno li vedesse. Poi fece proseguire il mostro. Nessuno si accorgeva della presenza della creatura, ma per poco..
Capitolo 9
Chrysalis e Celestia camminavano nel prato. Celestia era un po' distante dall'amica, perchè in quel sogno.. lo sapete cosa è successo. Lei era sempre stata una che ''credeva'' nei sogni, che pensava che i sogni non erano altro che avvertimenti del destino, quindi non si fidava più dell'amica. -Che ne dici di andare a sederci su quella panca?- chiede Chrysalis. Celestia, pensando che fosse un piano per farle del male o anche ucciderla, disse: -Perchè tutta questa fretta? Camminiamo ancora un po', poi quella panca mi sembra..- Chrysalis la interruppe -Da quando ti sei svegliata dal sogno sei strana. Capisco, anche a me capita spesso di fare incubi ma, mi sembri un po' troppo spaventata. Era solo un brutto sogno, non la realtà, ok?- <<Sta cercando di fregarmi>> pensò Celestia <<Mi sta ingannando, vuole che mi fidi di lei così può uccidermi. Non le permetterò di farlo. Devo trovare un modo per scappare>>. –Certo, ma sai, quel sogno era così terribile che non posso fare a meno di essere spaventata da qualsiasi cosa, anche da una farfalla- rispose allora. –Non devi aver paura- la ‘’rassicurò’’ Chrysalis –Ci sono qui io-. Come avete evidentemente capito, Celestia non si sentiva neanche un pochino rassicurata. Continuarono a camminare e Celestia non ne poteva più di stare vicino a Chrysalis, perché pensava che da un momento all’altro avrebbe lanciato qualche incantesimo malvagio. La Principessa impaurita cominciò a correre, senza però aver prima riflettuto su questa azione. –MA DOVE VAI?- grido l’amica –FERMATI! RISCHI DI INCIAMPARE!!- Celestia urlò ancora più forte –NO, NON PERMETTERÒ MAI CHE TU MI FACCIA DEL MALE!- <<Quel sogno deve averle dato alla testa>> pensò Chrysalis <<Meglio intervenire, la porto da Tezcora>>. Tezcora non era altro che la pro-pro-pro-pro-pro-prozia di Zecora. Intanto però Celestia continuò a correre così velocemente che inciampò e cadde. Chrysalis la raggiunse, la sollevò con la magia e la portò dalla zebra. Appena essa vide Celestia disse:-Ha un brutto aspetto, cosa le è capitato?- l'alicorno azzurro rispose: -Ha fatto un brutto sogno e credeva che io volessi ucciderla- Tezcora la esaminò per bene e disse:-Ha bisogno di riposo e di una piccola pozioncina-