AUTORE: Alvin Miller

“Ciao, sono Alvin Miller, e questo è: meglio tardi che mai!”
Ci scusiamo per questo. So che forse vi aspettavate di vedere i commenti all’episodio di questo sabato, magari con un certo anticipo sulla tabella di marcia (o forse no, chissà, forse non importa a nessuno di questi commenti #pessimista). Comunque la vediate noi siamo qui, come da tradizione, e quest’oggi siamo pronti a dirvi la nostra su Made in Manehattan, episodio andato in onda sabato 26 settembre!
[*VI AVVISO FIN DA SUBITO CHE CI SARANNO SPOILER, QUINDI SE NON AVETE ANCORA VISTO GLI EPISODI, GIRATE AL LARGO!*]
Laurel Crown ha detto:
“La coppia Rarity-Applejack è sempre stata la mia preferita nel cartone… e non parlo a livello di shipping. Tra una pony campagnola dai modi di dire diretti e semplici e una pony raffinata e di classe ci si può aspettare di tutto.
“Look Before You Sleep” è l’episodio che conferma tale teoria, “Simple Ways” è quello che rinforza la loro amicizia dopo il triangolo amoroso con trenderhoof e “Trade Ya!” quello un po’ più esagerato nel dialogo: “Tu sei la migliore”, “No, tu sei la migliore”
“Made in Manehattan” può essere servito come l’episodio dove le due pony affrontano insieme un problema senza badare alle differenze. Un’altra prova concreta di come siano maturate dopo l’arrivo di Twilight a Ponyville.
Non ho molto da dire dell’episodio. Mi è piaciuto come Applejack abbia cercato di ambientarsi a Manehattan, non abitata ai ritmi frenetici della simil-New York, di come abbia provato ad aggiustare da sola il teatrino e Rarity che si spinge troppo con la sua generosità (Non vi ricorda qualcosa?) e di come abbia provato ad attirare la gente in difficoltà alla maniera di Lucy dei Peanuts.
Coco Pommel ritorna con un carattere più deciso e… mostrandoci lei da puledra e di come abbia avuto quel fiore-fermaglio, però non mi ha impressionato molto come aveva fatto in “Rarity Goes to Manehattan”.
La parte più bella è sicuramente la recita verso la fine dell’episodio che riesce ad attirare e ‘addolcire’ la gente inizialmente scorbutica della grande città.
Se solo fosse così nella vita reale…
Lodo la morale del “qualcosa di semplice può portare a grandi cose”. Una lezione di vita che i giovani sognatori devono imparare se sognano davvero di fare grandi cose. Dopotutto non può crescere una grande quercia se prima non c’è un piccolo germoglio.
Un episodio abbastanza carino ma prevedibile nelle gag. Sapevo che ad Applejack ne avrebbe avute di sventure nel lavoro manuale e di come una catapecchia come il vecchio teatrino avrebbe ceduto al minimo passo. Ma ciò non mi toglie il piacere di aver visto un buon episodio, forte nella morale.”
Clessidrus ha detto:
“Episodio riuscito molto bene a mio parere. So che alcuni si aspettavano una lite tra Applejack e Rarity, ma questa è la prova che il loro rapporto d’amicizia si è solidificato. Passiamo all’episodio dove già mi diverto vedere la povera Twilight annoiata, se si annoia leggendo dei libri allora la cosa si fa seriamente grave. Con questo episodio si avrà inizio ad un altro episodio missing moments (Ovvero “cosa è successo intanto?”), proprio com’era avvenuto nella terza stagione con Just For Sidecicks e Games Ponies Play . La trama è molto semplice e anche se non è successo niente di così eclatante e spumeggiante la cosa funziona perché si cerca sempre di mantenere un po di realismo. La morale è molto bella e originale. Ma la cosa che adoro di episodio in episodio sono i nuovi personaggi di sfondo, li trovo adorabili. Tutto sommato è un episodio molto piacevole, e mi fa piacere aver visto per tre episodi di fila come protagonista la nostra fashionista Rarity.”
Alvin Miller ha detto:
“L’episodio concludendosi mi ha lasciato col sentore di un amaro in bocca. Questo non perché l’avessi trovato deprecabile, tutt’altro: è per il suo tema, che si rivolgeva a quanto mi è successo in tempi recenti, quando per esempio ho deciso di assumermi la guida del blog insieme ai miei colleghi Clessidrus e Laurel.
Qui ritroviamo Coco Pomel, che al suo grande ritorno sullo schermo decide di restituire al lustro di un tempo un Revival teatrale che ai suoi tempi univa i pony del quartiere in cui tutto è ambientato. Pony che attualmente preferiscono scannarsi a vicenda piuttosto che assumersi l’impegno di preservare la tradizione perduta, e questo solo perché chi se ne occupava ai tempi, per cause di forza maggiore, non è più stato in grado di continuare.
Questo è anche quello che è successo (e che succede) nel fandom italiano, nel quale la tendenza vuole che sui video (e quanti ne ho visti io, di video) o sui topic dei forum, si urli di quanto tutta questa nostra condizione faccia schifo a dispetto della condizione internazionale. E senza, tuttavia, prendersi le proprie responsabilità quando è lo stesso fandom a chiedere a noi uno zoccolo. Nessuno che accetti l’onore di preservare le tradizioni che davano prestigio anni prima, nessuno che si sacrifichi per il senso comune di condivisione e solidarietà. Ma quando c’è da proclamare che le cose ormai stanno andando allo sfascio, beh per quello il tempo lo si trova sempre.
E parlando dell’episodio, una scena in particolare – nella sua semplicità – è emblematica di quanto sto scrivendo, quando Applejack e Rarity girovagano alla ricerca di qualcuno che le aiuti per la serata, e nessuno, per motivi X, accetta di assecondarle (addirittura, inventando giustificazione che immediatamente si contraddicono).
Questo, oltre a comunicare un messaggio che noi tutti dovremmo cogliere e preservare, rivela anche quanto la serie stia maturando nel corso degli anni. Non è solo citare la cinematografia degli ultimi 30 anni, né elargire fan-service su un piatto d’argento con contorno di meme. Non è solo così che si fa l’episodio maturo. Se le priorità di un tempo erano insegnare ai più piccoli l’importanza dei valori dell’amicizia, ora s’insegna a non dimenticarsi degli affetti di un tempo (Amending Fences), a non vivere nei rimpianti del passato (Do Princesses Dream of Magic Sheep?), a non rinunciare alla propria vena creativa solo per lodare il Dio Denaro (questo è Canterlot Boutique). Ci si rivolge ai più grandi, a quei brony dalla barba cespugliosa che un tempo erano la frangia bizzarra del fandom globale e che invece ora sono il cuore pulsante del successo e della continuazine dello show.
Non s’insegna al cavallo vecchio a correre, e difatti non per niente ora a molti dispiace che My Little Pony non sia più quello di un tempo! Era bello quando Twilight Sparkle scriveva la letterina alla sua “Adorata Princess Celestia”, parlandole delle sue lezioni sull’amicizia, ci si rivolgeva ai piccoli, ai bambini che devono crescere con dei valori positivi in testa. Il Brony adulto non veniva toccato e gongolava dall’alto della sua posizione, convinto che la cosa non lo riguardasse. Ma ora che lo show non estrinseca più la sua morale, ma la suggerisce, come una strizzata d’occhio, dirigendola a voi, altolocati… beh, perché non prendete questi messaggi, che un tempo erano la vostra bandiera, e ricominciate a farveli vostri? Oppure vi aspettate anche voi che una Applejack e una Rarity vengano a casa vostra per togliervi dalle grane?
Ah sì, è comunque l’episodio mi è piaciuto.”
E voi che cosa ne pensate, ragazzi? Vi siete già espressi sugli episodi?
Perché se volete, potrete prendere parte alla discussione ufficiale sul THREAD del Forum, vi aspettiamo!
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