Grifen ha scritto:Penso però che tutte le considerazioni culturali che abbiamo fatto o potremmo fare alla fine c'entrano poco col cartone... per capire l'origine dell'opera di un autore bisogna sapere da quali altre cose ha preso spunto, prima di tutto; il resto viene dopo.
C'entrano eccome. Il cartone, così come qualunque opera non nasce dal brodo primordiale, ma da persone con le quali condividiamo gli stessi ragionamenti umani, e in questo caso la stessa cultura.
E' per questo che prima di leggere un libro fa bene informarsi sulla vita dell'autore: contestualizzandolo nel periodo e nella cultura capiremo meglio l'opera e ciò che vuole dirci, come se ad esempio la guerra lo ha segnato, o se il paese da cui proviene lo ha influenzato.
In questo caso più che la vita degli animatori ci interessa sapere la simbologia che hanno utilizzato, quella più immediata e comprensibile come da sempre hanno fatto le fiabe per bambini, ovvero utilizzando allegorie.
Sono i mezzi più efficaci per trasmettere tacitamente un messaggio allo spettatore in maniera veloce e intuitiva, perché si fanno carico di un significato che è già presente nella sua testa.
Tali allegorie sono come già detto alcune delle dicotomie antiche quanto l'uomo: giorno/notte, caldo/freddo, luce/buio, bianco/nero, ordine/caos ecc...
E sono associazioni che uno fa volente o nolente, perché fanno parte del bagaglio culturale dell'umanità, e vengono inserite volutamente persino negli articoli di giornale, figuriamoci nelle favole dove si ragiona solo a metafore.
Trovare all'interno di un'opera le simbologie che veicolano i messaggi trasmessi io lo considero primario, al di fuori che tale citazione provenga da Pinco o da Pallino.
Grifen ha scritto:Però possiamo riconoscere che l'idea di ordine/bene e male/caos in questa serie siano accoppiati, ed espressi molto bene con i termini "armonia" e "disarmonia". Twilight e Celestia sono entrambe personaggi che rappresentano la forza dell'ordine e del bene messe insieme (armonia), Discord e NightMare Moon sono stati il segno del disordine e dell'odio (disarmonia); in questa storia non c'è gran differenza dal definire Nightmare Moon "caotica" oppure "malvagia".
"Accoppiati" è molto differente da "coincidenti".
Qui l'idea del caos e dell'armonia, elementi narrativi che sono centrali in questa serie, sono espressi nell'ordine naturale delle cose o nel suo disordine in caso di eventi esterni, mentre l'idea di bontà/malignità è espressione diretta dei loro comportamenti.
La tua idea di accoppiare l'idea della disarmonia con quella del male è valida, poiché i problemi si verificano qualora l'equilibrio viene meno.
Ma temo che ciò non basti a dimostrare che altresì ordine e bene siano coincidenti, e dopo spiego (nuovamente) il perché.
Grifen ha scritto:L'ora legale fu inventata in Inghilterra all'inizio del 1900 solo per risparmiare elettricità; qualche anno dopo anche gli altri paesi la imitarono.
Scusa, e questo non dovrebbe confermare la mia ipotesi? Perché tu non vedi la gente che tiene la luce accesa di giorno; ma si cerca di adattare i propri ritmi e i propri usi affinché si tragga massimo beneficio dalle ore diurne.
Grifen ha scritto:Il primo motivo, il più semplice, lo da la storia: Luna e Celestia condividono la medesima natura, sono Alicorni. Se Luna ha dimostrato di poter fare un terribile errore, significa che anche gli Alicorni possono fare errori, "perdersi" esattamente come i comuni Pony. Celestia non è esente dal fare lo stesso errore della Sorella se subisse qualcosa che la metta davvero in crisi: si troverebbe davanti ad una scelta, e potrebbe prendere la decisione sbagliata.
Eh no. Che c'entra il fatto che siano entrambi alicorni. Io ho già detto che Luna si è corrotta perché rappresenta la notte, simbolo per lo più negativo nell'immaginario collettivo. Celestia è sempre alicorno, ma rappresenta invece il giorno, la razza non fa la differenza perché nessuno ti ha mai detto che gli alicorni debbano essere incoercibili al male.
In altre parole: il fatto che tua sorella sia malvagia non ti rende egualmente suscettibile alla malvagità (parlando in termini fiabeschi eh), piuttosto ci sarebbe da valutare -perché- tua sorella è diventata malvagia. Perché è umana? No, perché porta su di sé un simbolo che ha da sempre ispirato dubbio e paura, OLTRE CHE (e sottolineo oltre che, perché la notte ha avuto sempre un carattere dualistico) fascino e mistero. Tale dualismo è incorporato in Luna/Nightmare Moon, una bellissima e benevola, l'altra feroce e maligna.
Celestia non ha "al suo interno" tale dicotomia, per ovvie ragioni culturali per le quali il giorno è benevolo.
Poi mi va bene che tu mi citi la civiltà antica che venerava il sole come un dio un po' strunz, ma devi ragionare anche per allegorie dirette ed efficaci, comprensibili ad una bambina della civiltà occidentale moderna. Un po' in molte opere giapponesi il personaggio malvagio è quello che condivide le caratteristiche di un serpente.
Grifen ha scritto:Nightmare Moon e Discord sono idee impersonificate: non hanno pensieri o desideri umani, l'unica cosa che capiscono è di imporre l'idea che rappresentano sul mondo; Nightmare Moon è solamente il lato "malvagio" di Luna, una entità che esiste solo per realizzare una ossessione, al pari di Discord.
Celestia è diversa, è un personaggio "umano", nel senso che possiede una mente razionale e la sua storia è descritta dalle scelte che intraprende (tra cui la vicenda con Nightmare Moon). Ciò che rende interessante questo personaggio sono le decisioni che ha dovuto prendere, e sopportarne le responsabilità. Riesce ad uscire dallo stereotipo di regina dolce e zuccherosa, dimostrandosi genuinamente buona perchè dimostra con le azioni sia di saper prendere decisioni forti (ha deciso di esiliare la sorella come Nightmare Moon, e ha affrontato Discord tempo prima), sia di avere la pazienza verso le personalità delle protagoniste.
A parte che secondo me stai sbagliando a mettere Celestia al pari di Nightmare Moon o Discord per quanto riguarda la caratterizzazione: i cattivi sono tali quindi è ovvio che tentino di perpetrare l'unico obiettivo di portare il male nel mondo. Celestia invece non è che semplicemente vuole perpetrare l'obiettivo di portare il bene: bensì ha più sfaccettature perché incarna non solo l'ideale del bene ma anche dell'amore materno (difatti ha un profondo legame affettivo con Twilight), del maestro sapiente (perché sua mentore e insegnante), della saggezza (essendo Celestia estremamente giudiziosa e matura nel comportamento) , della speranza (vedremo perché), della giustizia (perchè è una regnante che vuole il bene del suo popolo con le giuste decisioni), e molte altre cose che non sto ad elencare.
Cioé, il mio tentativo non è quello di ridurre Celestia a un semplice ammasso di amore e dolcezza che permea l'aria come melassa, ma un personaggio a tutto tondo che si muove all'interno dell'universo di MLP con il quale però bisogna rendersi conto del suo ruolo e di ciò che rappresenta.
Detto ciò, quello che abbiamo visto fino ad ora di Celestia, è sempre stato un comportamento da ideale di benevolenza.
Quelle che tu chiami "decisioni" sono in realtà una trappola, perché dal punto di vista del suo ruolo, Celestia non ha mai avuto alternative.
O meglio, come personaggio umano e razionale ne ha avute eccome, ma come regina del giorno e solare incarnazione del bene no, ha sempre agito come da suo ruolo.
Merlino, Obi Wan, Gandalf, Silente (potrei portare esempi un po' più pragmatici, ma restiamo sul filone narrativo che tutti conosciamo) hanno in comune con Celestia, di essere mentori e maestri dell'eroe, i quali NON si sono trovati per caso a fare una serie di decisioni giuste che li hanno portati a guadagnarsi il cartellino di "buono", bensì lo sono sempre stati dall'istante in cui vengono concepiti: sono difatti figure con lo scopo di fungere da luce guida, maestro ed ispirazione per l'eroe, il quale invece dovrà affrontere scelte ardue perché umano.
E guarda, che pure tali personaggi hanno allegorie molto velate: sono personaggi anziani (quindi molto saggi), potenti (perciò affidabili per l'eroe), e con uno spiccato senso paterno che invoglia lo spettatore a provare affetto e calore per il personaggio, che deve percepire come buono.
E sono anche personaggi incorruttibili, perché il loro ruolo all'interno della narrazione non è quello di raccontarci la storia, perché quello è compito dell'eroe (protagonista), bensì di rafforzare enormemente l'idea che l'eroe sta combattendo per una causa giusta.
Occhio, perché ciò non significa fossilizzare il personaggio, perché anzi diventa sovrano nel suo ambito e nel suo ruolo, acquisendo il sublime compito di fungere da "significato", sui quali si poggia qualunque storia.
Grifen ha scritto:Il concetto di autorità è l'unico la storia impone al personaggio: in virtù della corona Celestia rappresenta il Regno, e lei sarebbe sempre l'Autorità tra i ponies indifferentemente da come si comporta. Anche nel caso che Celestia fosse malvagia, sarebbe comunque la regina del regno, dunque rappresenterebbe l'idea dell'Autorità.
Ecco, qui accade esattamente il contrario.
Se tu non avessi ipoteticamente visto nessun episodio, ma ti si fosse raccontata solamente la trama (ovvero i primi minuti del primo episodio quando Twilight legge il libro), avrebbe senso considerare Celestia solo come una regnante piuttosto che come un'entità benigna.
Questo perché sappiamo che Celestia ha regnato in armonia con la sorella, che è stata poi esiliata perché portatrice di disarmonia, facendo uso dell'Armonia.
Poi però la storia fa il suo corso, e vediamo una regnante che rompe tutte (e dico tutte) le regole della formalità e del buon costume, nel nome della benevolenza con i suoi sudditi.
Difatti la vediamo partecipare alle festicciole più informali a lei dedicate (in Bird in the Hoof), la vediamo smontare completamente concetto di principessa ad un gala reale (dire alle protagoniste "correte!" e poi ridere insieme a loro per via del movimento che hanno portato dopo aver distrutto mezzo palazzo), non sopportando i ricevimenti formali e noiosi, la vediamo scherzare con i suoi sudditi (sempre in Bird in the Hoof) che nonostante tutto la temono terrorizzati, cosa che fa ovviamente sorridere perché ci si aspetta comunque che Celestia risolverà qualunque problema con un sorriso benevolo.
Ad esempio, dopo che Fluttershy "ruba" la fenice reale, ci si aspetta che la reazione di una regina legale sia quella -pur con gentilezza e amore- di insegnare "non prendere senza chiedere" o "basta poco per evitare grosse preoccupazioni", bensì il suo insegnamento è stato "non importa cosa è successo, so che avevi buone intenzioni e tutto si è concluso bene. Quindi ridiamoci su."
Ecco, questo è proprio ciò che io definisco una regnate più benevola che legale.
Da lei mi posso aspettare che infranga una regola formale, non certo che abbia un atteggiamento malevolo.
Ovviamente così è stato in Lesson Zero, dove nonostante il caos creato da Twilight Sparkle, mai ho avuto dubbi che Celestia avrebbe risolto la questione dicendo a Twilight e le sue amiche di non preoccuparsi, sollevandola dalle assurde regole e restrizioni che Twilight pensava di avere.
Anzi, si può dire che Lesson Zero sia proprio l'episodio più rappresentativo della benevolenza al di sopra della regalità di Celestia, perché la trama si basa sull'errore che faceva Twilight nel pensare che la principessa pretendesse rigore e precisione dalla sua studentessa, quando in realtà voleva solo lettere scritte con il cuore e quando ce ne fosse stato bisogno, perché sa che l'amicizia è un valore molto più grande che qualche rito o maschera formale (lezione già imparata in Best Night Ever).
Non voglio sembrarti cattivo, ma la Luna ribelle che sostenevi si è rivelata in realtà ancora più formale della sorella e attaccata alle vecchie regole, anche se in realtà sappiamo che c'è anche la questione dei mille anni di distacco.
In questo caso Luna è più distante al suo popolo rispetto alla sorella, ovviamente non perché è malvagia, ma perché è proprio impacciata socialmente.
Ciò che lei doveva ancora imparare era lasciarsi andare e divertirsi, senza pensare troppo a ristabilire il suo onore bandendo per sempre una festività o a parlare in caps lock come in realtà la sua figura regale le permetterebbe di fare.
Grifen ha scritto:Secondo me ha la sua importanza nell'ambientazione, anche se non è detto che lo svilupperanno nella serie.
*cut*
Naturalmente il tema dell'armonia e del bilanciamento delle forze che governano il cosmo è importantissimo e centrale, ma ai fini di questo discorso ha ben poca importanza, perché sostengo che il suo comportamento benevolo sia legato ad un tratto del suo personaggio, non tanto ad una decisione fatta per mantenere bilanciamento cosmico (anche perchè Celestia era benevola prima ancora di prendere qualunque decisione riguardo all'armonia, come sappiamo dal primo episodio della prima e seconda stagione).
Di fatto, come avevo espresso in un esempio in un altro thread, l'armonia dell'universo non guarda in che modo tale ordine venga rispettato.
Lo dimostra il fatto che per mille anni Celestia da sola ha governato sole e luna senza conseguenze dirette su Equestria.
L'esempio che avevo fatto è come se il tuo capo licenziasse un tuo collega, costringendoti poi a fare sia il tuo che il suo lavoro.
Per te (e per il collega) è terrificante, ma agli occhi dell'azienda non è cambiato niente.
Con questo non intendo dire che l'esilio di Luna e il ritorno di Nightmare Moon non abbiano avuto conseguenze sui personaggi, perché sono sicuro che Celestia ha sofferto enormemente della sua decisione (comunque in nome del mantenimento dell'armonia), e Luna è cambiata per sempre per via della sua corruzione.
"Dovevano regnare insieme", come è stato da principio, e questo è poco ma sicuro.
Ma gli avvenimenti accaduti che hanno minacciato o ripristinato l'armonia non intaccano il significato benevolo di Celestia o quello dualistico di Luna.
Grifen ha scritto:Comunque, ciò che volevo dire in questo punto è che Celestia si trova ad essere il personaggio che deve giudicare Luna, e come Regina ha il compito di proteggere il suo regno. Sono d'accordo sul fatto che Celestia conceda il perdono perchè è buona, tuttavia se fosse stata malvagia avrebbe sempre avuto il ruolo del personaggio autoritario che giudica e decide il destino degli altri. Celestia è sempre il simbolo dell'ordine e dell'autorità con qualsiasi decisione avesse preso.
E' vero che la decisione di bandire Luna sia stata presa per difendere l'armonia e l'equilibrio naturale, ma ricorda l'obiettivo primario delle sorelle: "creare armonia per i propri sudditi, tutti i differenti tipi di pony".
Discorso approfondito nella seconda stagione, dove abbiamo visto che in realtà l'ascesa delle sorelle è coincisa con la sconfitta di Discord, che soggiogava i pony.
E' una vittoria dell'armonia sul caos, ma anche del bene sul male perché il sentimento che muove le sorelle è la benevolenza del proprio popolo, e qualunque decisione abbia mai preso Celestia è per difendere Equestria dal male.
In questo punto si potrebbe dire che le nostre tesi contrapposte (legalità-bontà) si incrociano, perchè ai fini della narrazione sono entrambe valide e coerenti con ciò che abbiamo visto finora sulle principesse.
Grifen ha scritto:Per questo motivo secondo me sarebbe anche possibile "rendere malvagia" Celestia anche per breve periodo (giustificandolo a causa di un incantesimo o qualcos'altro), perchè non cambierebbe il suo ruolo di rappresentare l'autorità. In questa maniera si farebbe vedere cosa sarebbe il concetto che rappresenta se il personaggio non possedesse la bontà per cui la conosciamo; e sarebbe possibile farlo restando nei canoni stilistici del cartone animato dandogli un carattere severo e inflessibile.
Ed è ovviamente per questo che dal mio punto di vista è più probabile che cada il cielo piuttosto che Celestia diventi corruttibile pure per un nanosecondo.
Cadrebbe un pilastro fondamentale della morale del cartone, cosa che io personalmente non permetterei mai.
Grifen ha scritto:Senza usare la filosofia, il sole è usato fin dall'antichità come simbolo dei re e regine per indicare la loro autorità. Legare Celestia al Sole basta e avanza per spiegare che è lei la Regina ed è quella che prende le decisioni, anche senza la corona, la collana e, se vogliamo, la magia.
E secondo te perché viene legato il sole ad un compito così importante come quello di regnante? Io direi proprio per il fatto che il popolo associa al re un significato di rilevanza assoluta, come simbolo di una divinità che risplende su un regno.
Anche perché quando vedi sorgere il sole non è che pensi "toh, quanta legge! Che ordine!" casomai associ l'astro nascente a un senso di bellezza e calore che illumina la terra per i poveri mortali. Un simbolo del genere mi pare adeguato ad un re benevolo, non ad un re qualunque.
Ovvero, la tua asserzione del sole considerato come simbolo di autorità no, non sta in piedi. Chiedilo a cento persone cosa gli ricorda il sole tra autorità, ordine, legalità- e bene, conoscenza e vita. Novantanove ti risponderanno la seconda, e probabilmente quell'uno lavora per l'azienda di un noto detersivo.
L'esempio che mi hai fatto tra l'altro riguarda solo l'antica civiltà egizia mi sa (e poche altre), dove il faraone regnava su tutto non perché ce lo avesse messo il popolo, ma perché era figlio di Tiziocaio e soprattutto per "volere divino". Il regnate lì era scelto dagli dèi, avoglia a piantargli il disco del sole sulla cocuzza.
Grifen ha scritto:
In FiM hanno capovolto il senso dell'eroe del fantasy epico. In tante storie l'eroe è destinato a vincere ma a farlo da solo, le varie esperienze e i compagni che lo circondano servono a prepararlo al confronto finale, tuttavia l'ultima prova della sua storia la deve spesso affrontare da solo.
Con Fim invece hanno stravolto l'idea: Twilight molto probabilmente è una eroina predestinata, tuttavia ogni volta che è da sola, è debole e vulnerabile. Invece ha bisogno delle sue amiche: attraverso il legame affettivo che le unisce condividono tutte lo stesso destino di Twilight, anche se non sono prescelte come lei. E' un approccio diverso al senso dell'eroe epico. Lo scopo dell'esistenza di Twilight, salvare il mondo da chi lo vuole gettare nell'oscurità, non è gli è esclusivo, bensì condivide con chiunque riesca a stringere amiciza con lei. E' un modo sottile per dire che chiunque può essere un eroe "capace di salvare il mondo" se possiede le virtù giuste.
E questo è sicuramente vero, ma riallacciandosi al discorso di prima, Twilight non trascende il suo "lato oscuro" o le decisioni sbagliate.
Questo perché, mettendo un attimo da parte le amiche che considereremo protagoniste anche loro per comodità, (e spero veramente di spiegarlo bene, perchè è il mio discorso centrale) Twilight è
l'eroe.
E in tutte le storie, l'eroe è quello che ci racconta la storia, è un personaggio dinamico e mobile, qualcuno che vogliamo seguire per sapere quali sfide dovrà affrontare.
L'eroe, il protagonista è tutt'altro che perfetto e incoercibile, perché altrimenti non ci sarebbe una storia oppure sarebbe estremamente noiosa.
L'eroe è quello che cade e si rialza, che incontra la tentazione e la sconfigge, che sperimenta l'odio ma cede all'amore.
E' il suo essere umano e fallibile che lo rende eroico, perché potendo cadere nel vizio sceglie invece la virtù, che sarà ancora più significativo di un dono datogli dall'alto dal narratore.
Twilight, con le sue amiche, è l'eroina perché è colei che può incorrere in errori e decisioni sbagliate, ma che ci insegna come è il risolverli che porta alla vera virtù.
Ci insegna che siamo tutti uomini che rischiano di fallire, ma che con i sentimenti giusti riusciamo a rialzarci e dare alle nostre insicurezze il senso di esperienza che ci plasma.
E questa cosa l'abbiamo già vista più e più volte nel corso degli episodi.
Twilight è un eroe non perché farà sempre e comunque la cosa giusta, ma perché comprende qual'è la cosa giusta da fare sbagliando.
Impara ad accettare i propri limiti in Feeling Pinkie Keen e Bridle Gossip, impara a non giudicare superficialmente le amiche in Dog and Pony Show, impara un uso corretto dei propri poteri in Boast Busters e il senso delle decisioni difficili in Ticket Master, allo stesso modo in cui Fluttershy impara a conoscere il coraggio nell'amicizia sconfiggendo la paura in Dragonshy o Applejack che comprende il valore delle preoccupazioni altrui sconfiggendo l'orgoglio personale.
Il viaggio che fanno le protagoniste, Twilight inclusa è tutt'altro che lineare e privo di fallimenti e tentazioni. Ma esse escono da certe situazioni rafforzate, perché consapevoli dei propri limiti.
"Un guerriero della Luce (toh) apprende, piuttosto, a vivere con le proprie contraddizioni", scrisse Paulo Coelho.
La sintesi finale di tutto questo discorso (che era stato già fatto prima della S2, tra l'altro), io l'ho trovata alla fine di Return of Harmony.
Twilight è stata l'ultima a lasciarsi corrompere dagli inganni di Discord, ma alla fine anche lei ha ceduto allo sconforto e ha perso completamente la speranza, arrendendosi e perdendo simbolicamente i colori.
Tuttavia accade qualcosa: arriva un aiuto inaspettato dalla sua vecchia maestra, che le ricorda per cosa ha lottato fino a quel momento.
E qui riprendo il discorso di prima su Celestia che rappresenta anche la speranza.
Laddove tutto sembrava perduto Celestia torna e riporta l'eroe sulla retta via, ricordando alla protagonista quali sono i giusti valori per cui combattere fino alla fine.
E tutto questo lo ha fatto senza intervenire direttamente, si è limitata ad agire sull'eroe portandolo a sconfiggere il suo lato negativo e farlo risorgere dalle ceneri, come già abbiamo visto in altre storie in cui il maestro, sinonimo di saggezza e bontà, ribalta la situazione ricordando a tutti noi che nelle nostre battaglie serve anche una buona dose di quei sentimenti che ci rendono virtuosi.
Mancava solo che nelle lettere che le ha spedito indietro scrivesse "all'alba del terzo giorno guarda ad est" o "usa la forza, Twilight".
Celestia nuovamente si conferma non come un personaggio normale, ma come una
giusta ispirazione per l'eroe.
Grifen ha scritto:Celestia potrebbe essere anche lei un "simbolo", ma farla come tale rende la sua bontà astratta, farebbe la buona solamente perchè costretta dal ruolo o dall'idea che ricopre.
In milioni di opere create dall'umanità è pieno di personaggi il cui ruolo è quello di incarnare virtù che servono da radiofaro per l'eroe protagonista.
Il perchè l'ho già spiegato, altri esempi te li ho già fatti, pure se sono sicuro che l'idea del saggio tutore benevolo risale a ben prima del ciclo arturiano sicuramente nella mitologia greca ci sono altri esempi.
Ripeto che in Friendship is Magic, il compito di sviscerare i temi proposti, di raccontare la storia e di insegnare una lezione non è svolto da Celestia o da Luna, ma dalle protagoniste (con le dovute eccezioni come con Spike, ma questo perché sono tanti episodi autoconclusivi e quindi tante storie da raccontare).
Ti rimando alla concezione di favola, dove il 100% dei personaggi sono allegorie di qualcosa, e ognuno ricopre un simbolo, una virtù o un vizio.
Grifen ha scritto:Se è davvero un personaggio buono, e la sua bontà è data per la sua scelta individuale, allora servono delle situazioni che ce la mostrino a dover prendere una decisione e faccia capire che il motivo per cui le ha fatte è per i suoi sentimenti: non per il dovere, per un ideale, o altro. Insomma serve anche una dimostrazione lungo la storia che voglia bene a Twilight perchè ha dei sentimenti.
Come ho già detto io sostengo che lei non sia buona per sua scelta individuale (ancora: la scelta è una cosa che spetta all'eroe), ma per una simbologia che si porta appresso, rafforzata dal suo aspetto e dal suo ruolo all'interno dell'ambientazione.
E comunque gli esempi in cui ha dimostrato la sua bontà si son visti reiterati fino allo sfinimento -anche e soprattutto- a discapito delle regole che ci si aspetta vengano richieste dal suo essere principessa.
L'affetto nei confronti della sua studentessa lo si vede sia dal modo con cui si comportano quando sono insieme, sia dal fatto che da sempre Celestia è stata per Twilight dispensatrice di saggezza e virtù.
Grifen ha scritto:Giustamente nella Stagione 1 è stato solo un personaggio di sfondo, e la storia non ha avuto bisogno di coinvolgerla se non per dare un pò di infrastuttura ad alcuni episodi per poter muovere la trama; fin'ora però lo considero uno dei personaggi meno sviluppati rispetto al resto, ancora meno di Luna della quale adesso ci hanno già spiegato parecchio. Celestia è uno dei personaggi che riesce a rappresentare molte qualità positive, ma per me ci hanno mostrato ancora poco su di lei.
E' proprio il fatto che sia un personaggio che si vede poco che mi spinge a credere che il suo ruolo sia di ispirare il protagonista, e non di combattere al posto suo.
Sempre in Return of Harmony, è Twilight che salva la giornata grazie a Celestia, che però nemmeno si è vista.
Assume un po' il ruolo di una coscienza ispiratrice e benevola, che mostra la retta via all'eroe, senza però condizionarlo direttamente.
Tu diresti che questo è un ruolo piatto? Io sostengo che è uno dei capisaldi della letteratura classica, e in Celestia vedo proprio quel genere di simbolo del bene al quale i protagonisti possono rifarsi nei momenti più oscuri.
Grifen ha scritto:La cosa interessante in FiM è che Celestia non influisce mai sulle decisioni di Twilight... *cutcutcut* ...sono i personaggi che fanno introspezione e maturano come individui.
Questo discorso è esatto, tocca a Twilight che è l'eroe/protagonista a dare un senso al suo ruolo srotoloando piano piano il suo potere per metterlo al servizio della giusta causa.
Celestia la guida e la istruisce in maniera molto marginale, creando appunto quel setting in cui il personaggio principale fa un viaggio (qui è figurativo, ma in altre opere come il Signore degli Anelli il viaggio è anche fisico) estremamente irto di pericoli e asperità.
La storia avvincente è quella che, nella credibilità dei personaggi, riesce a farci tifare per l'eroe buono che può superare tutti i pericoli del mondo, ma non ne è consapevole.
Grifen ha scritto:Celestia ha questo ruolo, ma fin'ora non si è ancora vista una storia dove sia mostrato con profondità il rapporto verso Twilight. Sappiamo cosa pensano le une verso le altre, ma non abbiamo visto cosa succede se questi due personaggi fossero protagonisti di un episodio dove il loro rapporto viene chiamato in causa: basta che per un qualsiasi motivo Twilight abbia un motivo per dubitare della sua fiducia verso Celestia come "figura di riferimento", senza che Celestia faccia davvero qualcosa.
Abbiamo già visto qualcosa in Lesson Zero.
Twilight cade nell'errore di considerare il rapporto tra lei e Celestia come qualcosa di basato puramente su uno schema o delle regole, quando in realtà Celestia in persona le dice che non è così ("non serve che mi dimostri che sei una brava studentessa, lo so già").
Tutto l'episodio è incentrato sulla sua paura di deluderla o di essere punita, quindi ha proprio frainteso il rapporto tra loro due travisandone le aspettative. Cioé Celestia si aspetta che Twilight impari cosa sia l'amicizia, non che lo faccia con metodo.
Qualcuno mi potrebbe far notare: "ma allora in tutti gli anni che hanno passato insieme Twilight ancora non l'ha capito come deve comportarsi con Celestia?"
Tralasciando un attimo le congetture sul fatto che Celestia ha seguito poco Twilight durante i suoi studi, io sostengo che per quanto riguarda l'universo narrativo di FiM, non ha importanza sviscerare come fosse prima il rapporto tra le due, perché la cosa importante è cosa impara quando è a Ponyville.
Non sappiamo niente di cosa abbia studiato o cosa abbia fatto Twilight a Canterlot, perché la storia comincia a Ponyville: lì è dove la protagonista scopre sé stessa, ed è lì che ha senso narrare le storie.
Grifen ha scritto:Ma se Twilight diventasse malvagia, diventerebbe come Discord, che esiste solo per rendere miserevole la vita agli altri.
Aspè, ci siamo capiti male.
Non credo che Twilight diventerà mai malvagia, ma credo che lei, così come tutti i personaggi "umani", abbia debolezze e rischi di fallire, come è quasi successo con Discord.
E' ciò che la rende completa, il fatto che cada ma sappia ritrovare la forza di reagire facendo uso del sentimento giusto, ovvero l'amicizia.
Quando sostengo che Twilight può essere la metafora della magia e dell'amicizia ma -non- del bene intendo proprio questo.
Lei è già personificazione della magia per nascita, mentre il titolo di personificazione dell'amicizia se lo deve guadagnare conoscendo sè stessa e le sue amiche, imparando dai propri errori e aiutando gli altri a correggere i propri.
Ciò lo sa fare meravigliosamente, ma con un aiutino in più, ovvero Celestia. Colei che -per me- è la vera personificazione del bene, alla quale poi Twilight si rifà come modello.
Someponyelse, crepa in un fuoco D: