Prefazione: Simòn Bolìvar è un personaggio storico del 18° e 19° secolo, conosciuto come un eroe nazionale nei paesi dell'America Latina per la sua lotta contro lo schiavismo e la fondazione della Grande Colombia, stato del quale sarebbero sorte Colombia, Ecuador, Venezuela e Panama dopo lo scioglimento.
Uno studio d'animazione colombiano decide di fare un film biografico dedicato alla sua vita, tentando un approccio e uno stile di disegno basato (se non copiato) ai disegni giapponesi. Sarebbe come se da noi facessero un anime su Garibaldi.
Tenete bene a mente che il film è del 2003, lo stesso anno di "Totò Sapore e la magica storia della pizza" [che gode di buona animazione, eccetto per Vesuvia che... diciamocelo, faceva cagare con quel CGI farlocco] quindi uno si aspetterebbe una specie di "Cenerentola" nello scenario dell'animazione mondiale. Vi sbagliate.
Quando ho detto "copiato" in termini di animazione, non intendevo una cosa velata del tipo "si saranno ispirati a qualche anime" o cosa. Ma letteralmente provato a imitare lo stile giapponese, in particolare quello di Shingo Araki della fama di Lady Oscar, con
risultati scadentissimi e molto spesso peggiorati con uno dei
modi più orridi di fare illuminazione e ombreggiatura.
Altro dettaglio davvero apparente è il modo in cui sono colorati i personaggi e gli animali. Ogni personaggio di questo film ha il grave dilemma di avere i capelli colorati con un tono così stonato [no pun intended] da essere ridicolo. Avete mai letto un libro di storia o visto un quadro storico che ritrae i personaggi
così?Sai che il tuo film fa cagare quando c'è più consistenza e spessore nei giochi di Zelda per il Phillips CDi... e non parliamo degli
animali o della
prospettiva.
L'animazione, come ci si aspetta da un film con un budget così basso, commette il tipico errore da principianti di animare la bocca senza alcun movimento del corpo e viceversa, e dove c'è del movimento viene animato con pochissimi frame o minimizzato con semplici slide, tant'è che gli "scontri" di cappa e spada possono essere riassunti come figure che scivolano fra di loro e sfondi neri con linee bianche per "simboleggiare" il taglio.
Offensivi sono gli sfondi, definibili con due aggettivi "inconsistenti" e "minimalisti". In primo luogo, lo storyboard è oltre le righe con un paesaggio che cambia ad ogni scena e rende difficile posizionare la vicenda. L'errore più comune è quello della fase del giorno dove si passa a un
cielo azzurro in pieno pomeriggio a
quello che sembra il tramonto per poi
tornare a pieno giorno [Da notare il minutaggio del video].
L'altra inconsistenza è quello dei paesaggi. Per tirare fuori un esempio: In questa scena pre-duello tra il buono e il cattivo
si vede una pianura (che può essere benissimo quella padana, con tutta la nebbia che c'è) mentre in quest'altra si vede
una foresta di fianco al cattivo... e non è che si trovassero in luoghi diversi perché si può vedere in questa scena precedente che
si trovano nella pianura. Grazie a quest'ultimo esempio si può sentire il budget ristrettissimo del film, soprattutto perché se le immagini precedenti avevano sfondi un pelino decenti, quello appena linkato sembra fatto in 5 minuti da un bambino con MS Paint.
Ora che abbiamo parlato del disegno e dell'animazione, parliamo della trama e dei personaggi.
Essendo un film biografico basato su un eroe nazionale, penserete che gli sceneggiatori (o il regista) abbiano cercato di essere il più fedeli possibili al materiale da cui hanno tratto... ma se i personaggi e i colori più surreali di una artbook di JoJo non vi hanno dato il benché minimo avvertimento di quanto faccia cagare, allora sarà la trama.
Nonostante venga tratto come un film sulla nascita e la crescita di un eroe rivoluzionario, la storia è così minimale che nessun personaggio tranne Bolìvar ha un nome, venendo invece chiamato con cose come "Amico", "compagno" e l'antagonista che si chiama "Tiranico", come se le loro azioni palesi non danno subito l'immagine delle loro personalità completamente monotone.
Un punto in più per la stupidità di una certa scena dove Bolìvar [a Roma in quanto alleato di Napoleone Bonaparte in quel tempo] va su una collina (che può anche essere Monte Mario visto lo sfondo) che inizia a pronunciare qualche discorso sugli imperatori romani e iniziare a diventare muscoloso e invecchiato, su shock di HB che non ci credeva.
Alla faccia dell'essere biografico...
Per concludere, il film utilizza in maniera spropositata i filtri, le inquadrature e gli effetti sonori e speciali. Non solo paiono fatti da un computer attraverso un sito di pubblico dominio ma rovinano qualsiasi scena seria (per quanto lo siano) e vengono abusate allo sfinimento. Effetti negativi per ciascuna morte manco fosse Naruto su Italia 1, luccichii agli occhi per ogni espressione di chi la sa lunga in battaglia, "close-up" per ogni scena di shock... È come se avessero paura di non convogliare abbastanza emozione alle scene con solo le immagini ma ci hanno fallito comunque seppure provando.
Altre menzioni sarebbero l'audio quasi inesistente e l'animazione in CGI dell'acqua poco convincente e mescolato male con l'animazione su disegno.
Voto: 0/5Non si salva niente in questo irredimibile scempio di film. Nemmeno la scusa "non abbiamo i soldi".
Non solo l'animazione scopiazza lo stile giapponese e fallisce in alcuni aspetti primari dell'animazione stessa ma la storia non si decide se essere realistica (visto che si parla di un personaggio realmente esistito) o una sua re-immaginazione in chiave più avventuristica, scopiazzando ancora una volta Shingo Araki con Lady Oscar.
Se volete un film con la premessa simile, dello stesso anno e animato meglio per fare un paragone stile "Good idea, bad idea", è il decente film spagnolo "El Cid - La leggenda".
Ci vediamo al prossimo capitolo.