Allora direi di iniziare subito! Buona lettura, e commentate scrivendo se vi piace, cosa vi piace, se vi fa schifo, cosa vi fa schifo... Insomma tutto!!
Derpy
Derpy's cutie marck
"Come hai ottenuto il tuo cutie mark derpy?" Chiese Apple Bloom.
"Ah, questo?" Chiese derpy indicandosi le 7 bollicine sul fianco.
"È successo molto tempo fa, ero ancora una puledrina che non sapeva neanche volare, e quando ci provavo sbattevo sempre contro qualcosa e la rompevo sempre: vasi antichi, tavolini, biccchieri di cristallo... Una volta anche un peso! Biceps non mi perdonerà mai!
Da piccola non mi piacevo molto, ero impacciata, scoordinata e per via di questi occhi storti non vedo bene dove vado (ma i muffin li vedo bene!!). Ogni volta che dovevo fare qualcosa, la rovinavo o la rompevo, ed io ero sempre dispiaciuta e mi vergognavo tantissimo.
Un giorno mi decisi: sarei cambiata.
Iniziai a mettere degli occhiali che un po' mi aiutavano a vedere meglio, sarei stata più composta e "normale" e ogni volta che avevo l'impulso di fare qualche pazzia, mi frenavo, ricordandomi che io non volevo più essere la "puledrina stupidina" o la "distruzione alata".
Passai così una settimana, tra mal di testa causati dagli occhiali, una normalità che mi era estranea e tutta ponyville che si congratulavano con me perché ero cambiata.
Piacevo a tutti. Ma non a me.
Mi sentivo in gabbia, costretta a fare ciò che altri pony volevano che io facessi, così mi sentivo sempre più triste e sconsolata, fino al giorno in cui persi la calma.
Ero in giro con mia madre, quando vidi in una bancarella delle bolle di sapone rosa. Subito pensai "devo andare lì e provarle!" Ma mi dissi che non potevo. Avrei di certo rotto qualcosa, fatto una figuraccia o cose simili. Dovevo essere normale. Dovevo essere come tutti. Ma così non ero derpy hooves, così ero un pony qualunque. Ma io ero derpy hooves, sono derpy hooves e sempre sarò derpy hooves!
Mi tolsi gli occhiali, corsi alla bancarella, lasciai 3 monete come scritto sul cartello e aprii subito le bolle... Ma le versai per terra, ci scivolai e feci cadere le bottigliette che c'erano nella bancarella, creando una grande pozza di sapone e bolle, io però al posto di disperarmi e vergognarmi, mi divertii a giocare come una pazza.
Non mi ero mai divertita tanto, e poi non potevo sopportare di non essere più me stessa! Era contro natura!
Finita la pacchia, i miei genitori mi portarono a casa, mi sgridano e poi mi andai a lavare, essendo ancora sporca di sapone, e mentre mi lavavo il fianco vidi 7 bolle, cercai di pulire, ma non andavano via, ci provavo sempre di più... Fino a quando non capii ed urlai "IL MIO CUTIE MARCK!!! HO IL CUTIE MARCK!!"
Beh... Questo è tutto Apple Bloom!"
"Grazie mille derpy! Ci si vede in giro allora!"
"Ciao Apple Blo.. AHIA!!!"
"Tutto bene??"
"Tranquilla!! Sono andata a sbattere contro il palo! Niente di che!!"
"Come hai ottenuto il tuo cutie mark derpy?" Chiese Apple Bloom.
"Ah, questo?" Chiese derpy indicandosi le 7 bollicine sul fianco.
"È successo molto tempo fa, ero ancora una puledrina che non sapeva neanche volare, e quando ci provavo sbattevo sempre contro qualcosa e la rompevo sempre: vasi antichi, tavolini, biccchieri di cristallo... Una volta anche un peso! Biceps non mi perdonerà mai!
Da piccola non mi piacevo molto, ero impacciata, scoordinata e per via di questi occhi storti non vedo bene dove vado (ma i muffin li vedo bene!!). Ogni volta che dovevo fare qualcosa, la rovinavo o la rompevo, ed io ero sempre dispiaciuta e mi vergognavo tantissimo.
Un giorno mi decisi: sarei cambiata.
Iniziai a mettere degli occhiali che un po' mi aiutavano a vedere meglio, sarei stata più composta e "normale" e ogni volta che avevo l'impulso di fare qualche pazzia, mi frenavo, ricordandomi che io non volevo più essere la "puledrina stupidina" o la "distruzione alata".
Passai così una settimana, tra mal di testa causati dagli occhiali, una normalità che mi era estranea e tutta ponyville che si congratulavano con me perché ero cambiata.
Piacevo a tutti. Ma non a me.
Mi sentivo in gabbia, costretta a fare ciò che altri pony volevano che io facessi, così mi sentivo sempre più triste e sconsolata, fino al giorno in cui persi la calma.
Ero in giro con mia madre, quando vidi in una bancarella delle bolle di sapone rosa. Subito pensai "devo andare lì e provarle!" Ma mi dissi che non potevo. Avrei di certo rotto qualcosa, fatto una figuraccia o cose simili. Dovevo essere normale. Dovevo essere come tutti. Ma così non ero derpy hooves, così ero un pony qualunque. Ma io ero derpy hooves, sono derpy hooves e sempre sarò derpy hooves!
Mi tolsi gli occhiali, corsi alla bancarella, lasciai 3 monete come scritto sul cartello e aprii subito le bolle... Ma le versai per terra, ci scivolai e feci cadere le bottigliette che c'erano nella bancarella, creando una grande pozza di sapone e bolle, io però al posto di disperarmi e vergognarmi, mi divertii a giocare come una pazza.
Non mi ero mai divertita tanto, e poi non potevo sopportare di non essere più me stessa! Era contro natura!
Finita la pacchia, i miei genitori mi portarono a casa, mi sgridano e poi mi andai a lavare, essendo ancora sporca di sapone, e mentre mi lavavo il fianco vidi 7 bolle, cercai di pulire, ma non andavano via, ci provavo sempre di più... Fino a quando non capii ed urlai "IL MIO CUTIE MARCK!!! HO IL CUTIE MARCK!!"
Beh... Questo è tutto Apple Bloom!"
"Grazie mille derpy! Ci si vede in giro allora!"
"Ciao Apple Blo.. AHIA!!!"
"Tutto bene??"
"Tranquilla!! Sono andata a sbattere contro il palo! Niente di che!!"
Granny
Granny's cutie mark
"Granny! Sveglia!"
"Eh.. Chi... Cosa..! La zuppa è sul fuoco!"
"Granny sono io Apple Bloom!"
"Oh dimmi cara!"
"Nonna vorrei chiederti come hai ottenuto il tuo cutie mark"
"Certo, certo! Ti racconto subito piccola!
L'ho ottenuto ancora prima che la nostra famiglia vivesse a ponyville, prima ancora che l'intera ponyville esiste!
Prima eravamo dei nomadi, senza una dimora fissa, ed io aiutavo come potevo la mia famiglia.
Ovviamente la famiglia era tutta la mia vita siccome non avevo amici al di fuori dei miei parenti, ma da piccola non me ne resi conto. Infatti ero una puledra molto ribelle e scontrosa, e visto che ho sempre vissuto con i miei genitori attaccati, il mio più grande desiderio era di poter stare più in pace possibile senza di loro.
Così la nostra famiglia viaggiava per tutta Equestria ed io cercavo di levarmela di torno.
Un giorno ci fermammo in un boschetto per riposare e per sostare un po'. La prima cosa che facemmo fu costruire una tenda e raccogliere i frutti che la natura ci offriva. Calata la notte, feci la prima cosa che mi venne in mente: scappai e mi avventurai nella foresta.
Muovendo i primi passi molto incerta, addentrandomi sempre di più nel bosco, camminai su un rametto, che rotto dal mio peso emise uno scricchiolio che attirò il più temibile degli esseri: un lupo!
Corsi il più velocemente possibile, ma il rumore che facevo attirò sempre più lupi, cosicché mi ritrovai inseguita dall'intero branco!
Mi misi a correre, implorando che qualcuno mi venisse a salvare... Quando il pony più coraggioso, forte e protettivo di tutti mi prese in salvo: mio padre!
"Non devi farlo mai più piccolina, capito? Tutta la famiglia è stata in pensiero per te!"
"Mi dispiace tantissimo papino, ti voglio tanto bene!"
Tornammo alla tenda e tutti quanti mi abbracciarono, mi sgridarono e mi abbracciarono ancora!
Tornata nella tenda ho poi scoperto che mentre ero via mia mamma aveva messo insieme abbastanza mele per fare una torta! Così con tutta la famiglia facemmo una buonissima torta di mele! E quando mi sedetti a mangiare mia madre mi disse
"Puledrina! Indovina chi ha appena ricevuto il suo cutie mark!"
Ed eccolo lì!"
"È questa mia cara era la storia di come Applejack ha imparato a camminare!"
"Eh?? Ma... Beh grazie mille granny smith!!"
"Di niente piccola cara"
"Un altra cosa, come ha-" "zzzzzzz...."
"Buonanotte granny"
"Granny! Sveglia!"
"Eh.. Chi... Cosa..! La zuppa è sul fuoco!"
"Granny sono io Apple Bloom!"
"Oh dimmi cara!"
"Nonna vorrei chiederti come hai ottenuto il tuo cutie mark"
"Certo, certo! Ti racconto subito piccola!
L'ho ottenuto ancora prima che la nostra famiglia vivesse a ponyville, prima ancora che l'intera ponyville esiste!
Prima eravamo dei nomadi, senza una dimora fissa, ed io aiutavo come potevo la mia famiglia.
Ovviamente la famiglia era tutta la mia vita siccome non avevo amici al di fuori dei miei parenti, ma da piccola non me ne resi conto. Infatti ero una puledra molto ribelle e scontrosa, e visto che ho sempre vissuto con i miei genitori attaccati, il mio più grande desiderio era di poter stare più in pace possibile senza di loro.
Così la nostra famiglia viaggiava per tutta Equestria ed io cercavo di levarmela di torno.
Un giorno ci fermammo in un boschetto per riposare e per sostare un po'. La prima cosa che facemmo fu costruire una tenda e raccogliere i frutti che la natura ci offriva. Calata la notte, feci la prima cosa che mi venne in mente: scappai e mi avventurai nella foresta.
Muovendo i primi passi molto incerta, addentrandomi sempre di più nel bosco, camminai su un rametto, che rotto dal mio peso emise uno scricchiolio che attirò il più temibile degli esseri: un lupo!
Corsi il più velocemente possibile, ma il rumore che facevo attirò sempre più lupi, cosicché mi ritrovai inseguita dall'intero branco!
Mi misi a correre, implorando che qualcuno mi venisse a salvare... Quando il pony più coraggioso, forte e protettivo di tutti mi prese in salvo: mio padre!
"Non devi farlo mai più piccolina, capito? Tutta la famiglia è stata in pensiero per te!"
"Mi dispiace tantissimo papino, ti voglio tanto bene!"
Tornammo alla tenda e tutti quanti mi abbracciarono, mi sgridarono e mi abbracciarono ancora!
Tornata nella tenda ho poi scoperto che mentre ero via mia mamma aveva messo insieme abbastanza mele per fare una torta! Così con tutta la famiglia facemmo una buonissima torta di mele! E quando mi sedetti a mangiare mia madre mi disse
"Puledrina! Indovina chi ha appena ricevuto il suo cutie mark!"
Ed eccolo lì!"
"È questa mia cara era la storia di come Applejack ha imparato a camminare!"
"Eh?? Ma... Beh grazie mille granny smith!!"
"Di niente piccola cara"
"Un altra cosa, come ha-" "zzzzzzz...."
"Buonanotte granny"
Trixie
Trixie's cutie mark
"Trixie!! Trixie!!"
"Chi sei piccola pony?"
"Sono Apple Bloom, volevo chiederti come hai ottenuto il tuo cutie mark!"
"La grande e formidabile Trixie ti concede il piacere di ascoltare la sua storia!!
Quando ero una giovane puledrina, vivevo con i miei genitori e i miei 3 fratelli maggiori.
Io ero la più piccola, e tutti mi deridevano, perché in famiglia ero la meno brava in qualsiasi cosa, la meno importante e, al contrario dei miei fratelli, non eccellevo in niente, mentre loro erano bravi studenti e, come ripetevano spesso i miei genitori, bravi figli.
Non come me, una puledra imbranata e per niente speciale.
Loro avevano tutto ciò che volevano, libri, giochi... Qualsiasi cosa. Gli bastava chiedere a mamma e papà e loro li accontentavano, se ci provavo io mi dicevano:
"Loro si impegnano tanto per ottenere ogni risultato. Tu invece non fa mai niente"
Fin da piccola mi impegnai al massimo per essere la migliore, ma niente mi riusciva veramente bene.
Ma un giorno mi decisi. In famiglia erano tutti pegasi tranne mio padre, l'unico unicorno oltre a me in famiglia. Anche i miei fratelli erano tutti pegasi, quindi mi decisi a diventare brava nell'unica cosa in cui loro non mi avrebbero superato, la magia.
Ogni giorno per mesi e mesi, mi rinchiusi in camera cercando di fare piccole magie, come sollevare oggetti, farne comparire dal nulla e farli scomparire, attraversare le pareti... Fino a quando non riuscivo a farli ad occhi chiusi, allora decisi di mostrarli alla mia famiglia.
Erano in salotto a discutere dei bellissimi voti presi da mio fratello più grande, io mi misi in disparte ad ascoltare aspettando il mio momento per far vedere i miei poteri, ma mio fratello, il 2 più grande, mi chiese
"Ehy cosetta? Che vuoi da noi? Qui si parla di cose serie!"
"Vuoi vedere qualcosa di serio?" Risposi io pronta a mostrargli di cosa ero capace.
Lo sollevai con la magia e iniziai a fare la giocoliera con lui, in tavolino e un vaso di fiori.
Il resto della famiglia mi guardò sbalordita, mio padre con un orgoglio che non avevo mai visto nei suoi occhi. Riposi delicatamente ogni oggetto e mio fratello.
"Trixie! Dove hai imparato tutto questo?" Chiese mio padre.
"Ho imparato da sola, ma so fare ben altro che questo semplice giochetto!"
"Fa vedere, oh grande e formidabile Trixie!" Disse lui scherzoso
"Certo! La grande, la formidabile Trixie ora sta per mostrarvi i suoi grandi poteri!"
Mi feci levitare, e attraversai la parete per poi farmi fare un giro della morte e tornare con eleganza a terra. poi mi feci scomparire e riapparire il tavolino e lo feci levitare. Mi sentivo davvero potente da lassù, guardando dall'alto in basso i miei fratelli.
Tutti sbalorditi mi guardarono e mi applaudirono, poi mio padre mi indicò il fianco e disse
"Sembra che qualcuno abbia appena scoperto il suo vero talento!"
Mi guardai il fianco e vidi una luna è una bacchetta magica.
"Sono orgoglioso di te" mi disse mio padre.
La prima volta nella mia vita che lo diceva a me, e non ai miei fratelli."
"Questo è tutto"
"Posso chiederti un ultima cosa? Dove hai preso il cappello e il mantello?"
"Me li regalò mio padre il giorno dopo che presi il mio cutie mark, erano solo viola, allora per stupirlo li ricoprii di stelle.
Riguardo alla taglia, quando non mi andava più bene li ingrandivo con una magia."
"Grazie mille, oh grande e formidabile Trixie!"
Con un sorriso e un cenno del capo, l'unicorno azzurro mi salutò, per poi scomparire in una nuvola di fumo.
"Trixie!! Trixie!!"
"Chi sei piccola pony?"
"Sono Apple Bloom, volevo chiederti come hai ottenuto il tuo cutie mark!"
"La grande e formidabile Trixie ti concede il piacere di ascoltare la sua storia!!
Quando ero una giovane puledrina, vivevo con i miei genitori e i miei 3 fratelli maggiori.
Io ero la più piccola, e tutti mi deridevano, perché in famiglia ero la meno brava in qualsiasi cosa, la meno importante e, al contrario dei miei fratelli, non eccellevo in niente, mentre loro erano bravi studenti e, come ripetevano spesso i miei genitori, bravi figli.
Non come me, una puledra imbranata e per niente speciale.
Loro avevano tutto ciò che volevano, libri, giochi... Qualsiasi cosa. Gli bastava chiedere a mamma e papà e loro li accontentavano, se ci provavo io mi dicevano:
"Loro si impegnano tanto per ottenere ogni risultato. Tu invece non fa mai niente"
Fin da piccola mi impegnai al massimo per essere la migliore, ma niente mi riusciva veramente bene.
Ma un giorno mi decisi. In famiglia erano tutti pegasi tranne mio padre, l'unico unicorno oltre a me in famiglia. Anche i miei fratelli erano tutti pegasi, quindi mi decisi a diventare brava nell'unica cosa in cui loro non mi avrebbero superato, la magia.
Ogni giorno per mesi e mesi, mi rinchiusi in camera cercando di fare piccole magie, come sollevare oggetti, farne comparire dal nulla e farli scomparire, attraversare le pareti... Fino a quando non riuscivo a farli ad occhi chiusi, allora decisi di mostrarli alla mia famiglia.
Erano in salotto a discutere dei bellissimi voti presi da mio fratello più grande, io mi misi in disparte ad ascoltare aspettando il mio momento per far vedere i miei poteri, ma mio fratello, il 2 più grande, mi chiese
"Ehy cosetta? Che vuoi da noi? Qui si parla di cose serie!"
"Vuoi vedere qualcosa di serio?" Risposi io pronta a mostrargli di cosa ero capace.
Lo sollevai con la magia e iniziai a fare la giocoliera con lui, in tavolino e un vaso di fiori.
Il resto della famiglia mi guardò sbalordita, mio padre con un orgoglio che non avevo mai visto nei suoi occhi. Riposi delicatamente ogni oggetto e mio fratello.
"Trixie! Dove hai imparato tutto questo?" Chiese mio padre.
"Ho imparato da sola, ma so fare ben altro che questo semplice giochetto!"
"Fa vedere, oh grande e formidabile Trixie!" Disse lui scherzoso
"Certo! La grande, la formidabile Trixie ora sta per mostrarvi i suoi grandi poteri!"
Mi feci levitare, e attraversai la parete per poi farmi fare un giro della morte e tornare con eleganza a terra. poi mi feci scomparire e riapparire il tavolino e lo feci levitare. Mi sentivo davvero potente da lassù, guardando dall'alto in basso i miei fratelli.
Tutti sbalorditi mi guardarono e mi applaudirono, poi mio padre mi indicò il fianco e disse
"Sembra che qualcuno abbia appena scoperto il suo vero talento!"
Mi guardai il fianco e vidi una luna è una bacchetta magica.
"Sono orgoglioso di te" mi disse mio padre.
La prima volta nella mia vita che lo diceva a me, e non ai miei fratelli."
"Questo è tutto"
"Posso chiederti un ultima cosa? Dove hai preso il cappello e il mantello?"
"Me li regalò mio padre il giorno dopo che presi il mio cutie mark, erano solo viola, allora per stupirlo li ricoprii di stelle.
Riguardo alla taglia, quando non mi andava più bene li ingrandivo con una magia."
"Grazie mille, oh grande e formidabile Trixie!"
Con un sorriso e un cenno del capo, l'unicorno azzurro mi salutò, per poi scomparire in una nuvola di fumo.
Sunset Shimmer
Sunset Shimmer's cutie mark
Erano appena finite le lezioni alla canterlot hight, prendevo i libri da portare a casa dal mio armadietto, quando un libro si illuminò e iniziò a vibrare.
Capii subito e lo aprii, leggendo un messaggio proveniente da un altro mondo, equestria.
"Cara Sunset,
Mi dispiace chiamarti per così poco, ma tre piccole puledrine di nome Apple Bloom, Sweetie Bell e Scootaloo mi hanno chiesto di come hai ottenuto il tuo cutie marck. Rispondi appena puoi, O queste pony mi tormenteranno a vita!
Tua,
Twilight"
Ovviamente subito dopo aver letto, presi la penna ed iniziai a raccontare.
"Cara Princess Twilight,
Per me sarebbe un immenso piacere rispondere a queste piccoline!
Io mio cutie mark è un sole metà giallo e metà rosso fuoco.
L'ho ottenuto molto dopo rispetto alle altre pony nella mia classe, ma nessuno mi prese mai in giro. A scuola ero conosciuta per le mie abilità nella magia, e tutti erano certi che il mio cutie mark sarebbe stato riguardo ad essa.
All'epoca ero una piccola puledra viziata, ogni cosa che volevo la ricevevo, e le mie abilità contribuirono a montarmi la testa, rendendomi egoista e presuntuosa.
I miei genitori vedendo il mio talento decisero di iscrivermi alla scuola per unicorni dotati, ed io, credendomi ormai perfetta, mi esercitai solo 2 giorni prima dell'esame di ammissione, ma quando provai a fare qualche incantesimo di alto livello non ci riuscii, ed andai nel panico.
Non mi era mai successo di sentirmi così impotente, e lo odiavo. Io credevo di saper fare tutto, ma quel fallimento mi face rendere conto del fatto che non sono perfetta, e che per ottenere risultati dovevo impegnarmi.
Provai ogni momento, ogni secondo sperando di riuscire ad entrare.
Il giorno dell'esame ero agitata, ma poi gli esaminatori mi misero davanti una piantina e mi chiesero di farla crescere. Mi sentivo presa in giro, mi ero esercitata così a fondo per una banalità come quella? Feci crescere la pianta, e visto che ci misi così poco, per stupirli trasformai quel piccolo fiorellino che avevo fatto crescere io in una pianta carnivora gigante, per poi la bruciarla, con una fiammata immensa e luminosissima, come un sole.
Finito tutto, gli esaminatori erano strabiliati e soddisfatti, e mi dissero entusiasti che ero passata. Io, felice del mio operato feci per uscire dalla stanza, quando vidi una luce provenire dal mio fianco, e vidi comparire l'immagine di un sole, rosso e giallo.
Quel giorno imparai che dovevo sempre essere più potente che mai, per non trovarmi mai più a dubitare di me stessa. Infatti credevo che il mio cutie mark simboleggiasse potere, ma mi sbagliavo di grosso.
Solo ora ho capito che voleva essere un invito a trovare una luce dentro me e a farla brillare, per illuminare il mio destino, altrimenti buio.
Ed ho anche capito che per far risplendere questa luce, ho bisogno di qualcosa che la alimenti, come l'amicizia, che è la fonte di luce più grande che esista.
Apple Bloom, Sweetie Belle e Scootaloo, non dimenticate mai cosa significa essere amiche, perché solo con la vostra amicizia potrete avere un futuro luminoso.
Spero di non avervi annoiato con questa storia, e spero che voi piccole puledrine potrete imparare dai miei errori.
Vostra,
Sunset Shimmer"
Erano appena finite le lezioni alla canterlot hight, prendevo i libri da portare a casa dal mio armadietto, quando un libro si illuminò e iniziò a vibrare.
Capii subito e lo aprii, leggendo un messaggio proveniente da un altro mondo, equestria.
"Cara Sunset,
Mi dispiace chiamarti per così poco, ma tre piccole puledrine di nome Apple Bloom, Sweetie Bell e Scootaloo mi hanno chiesto di come hai ottenuto il tuo cutie marck. Rispondi appena puoi, O queste pony mi tormenteranno a vita!
Tua,
Twilight"
Ovviamente subito dopo aver letto, presi la penna ed iniziai a raccontare.
"Cara Princess Twilight,
Per me sarebbe un immenso piacere rispondere a queste piccoline!
Io mio cutie mark è un sole metà giallo e metà rosso fuoco.
L'ho ottenuto molto dopo rispetto alle altre pony nella mia classe, ma nessuno mi prese mai in giro. A scuola ero conosciuta per le mie abilità nella magia, e tutti erano certi che il mio cutie mark sarebbe stato riguardo ad essa.
All'epoca ero una piccola puledra viziata, ogni cosa che volevo la ricevevo, e le mie abilità contribuirono a montarmi la testa, rendendomi egoista e presuntuosa.
I miei genitori vedendo il mio talento decisero di iscrivermi alla scuola per unicorni dotati, ed io, credendomi ormai perfetta, mi esercitai solo 2 giorni prima dell'esame di ammissione, ma quando provai a fare qualche incantesimo di alto livello non ci riuscii, ed andai nel panico.
Non mi era mai successo di sentirmi così impotente, e lo odiavo. Io credevo di saper fare tutto, ma quel fallimento mi face rendere conto del fatto che non sono perfetta, e che per ottenere risultati dovevo impegnarmi.
Provai ogni momento, ogni secondo sperando di riuscire ad entrare.
Il giorno dell'esame ero agitata, ma poi gli esaminatori mi misero davanti una piantina e mi chiesero di farla crescere. Mi sentivo presa in giro, mi ero esercitata così a fondo per una banalità come quella? Feci crescere la pianta, e visto che ci misi così poco, per stupirli trasformai quel piccolo fiorellino che avevo fatto crescere io in una pianta carnivora gigante, per poi la bruciarla, con una fiammata immensa e luminosissima, come un sole.
Finito tutto, gli esaminatori erano strabiliati e soddisfatti, e mi dissero entusiasti che ero passata. Io, felice del mio operato feci per uscire dalla stanza, quando vidi una luce provenire dal mio fianco, e vidi comparire l'immagine di un sole, rosso e giallo.
Quel giorno imparai che dovevo sempre essere più potente che mai, per non trovarmi mai più a dubitare di me stessa. Infatti credevo che il mio cutie mark simboleggiasse potere, ma mi sbagliavo di grosso.
Solo ora ho capito che voleva essere un invito a trovare una luce dentro me e a farla brillare, per illuminare il mio destino, altrimenti buio.
Ed ho anche capito che per far risplendere questa luce, ho bisogno di qualcosa che la alimenti, come l'amicizia, che è la fonte di luce più grande che esista.
Apple Bloom, Sweetie Belle e Scootaloo, non dimenticate mai cosa significa essere amiche, perché solo con la vostra amicizia potrete avere un futuro luminoso.
Spero di non avervi annoiato con questa storia, e spero che voi piccole puledrine potrete imparare dai miei errori.
Vostra,
Sunset Shimmer"
