Gli spiriti della foresta

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Gli spiriti della foresta

Messaggioda cavalieresolitario » 04/09/2012, 22:42

Ringrazio tanto il mio amico Lord Remiem per il permesso di poter usare il suo personaggio e per il permesso d'ispirarmi alla sua storia. Spero che non si offenda


La festa

Era una bella giornata nella pacifica cittadina di Ponyville.
L’inverno era da poco finito e tutti si stavano godendo il sole che finalmente era tornato a scaldare la terra di Equestria.
Poiché quell’anno i pegasus pony di Nuvola City si era superati la popolazione, malgrado la guida dell’elemento della magia, avevano faticato più del previsto a mandare via l’inverno quindi nessuno aveva voluto rimanere in città e si erano trasferiti al “Giardino Dolci mele”: i meli erano difatti fioriti.
Un'enormità di fiori candidi ricopriva le folte chiome dei meli, ed il vento ne trasportava i petali creando un'atmosfera carica di emozione, era uno spettacolo visto ormai tutti gli anni, ma ogni volta era come la prima: un vero e proprio spettacolo che non passava mai di moda, ed il preludio alla futura nascita dei succosi frutti che avevano da sempre fatto la fortuna di Granny Smith, Applejack e famiglia.
“Avanti, signori, avanti! C'è posto per tutti! Non affollatevi! Non spingete non superate” urlava eccitata Apple Bloom, la sorellina di Applejack, improvvisatasi bigliettaia con l’aiuto delle sue amiche, chiaramente nel tentativo di ottenere il Cutie Mark.
Quello dei meli in fiore era uno spettacolo che tutti aspettavano, dal primo all'ultimo abitante di Ponyville: chi si affollava per ammirarne la bellezza, e chi si accontentava del soave profumo che permeava l'aria in quei giorni. A volte, quando non era oberata dagli impegni regali, perfino la principessa Celestia raggiungeva Ponyville per assistervi.
Perfino Twilight, la pony studiosa, aveva abbandonato la sua polverosa biblioteca e stava osservando ciò di cui aveva solo letto.
“Avevate ragione, è davvero uno spettacolo bellissimo e indescrivibile!”
“Hai visto, pony di poca fede?” fu il commento di Rainbow Dash “E pensare che abbiamo dovuto faticare non poco per staccarti dai tuoi libri polverosi!”
Ridendo sotto i baffi, il piccolo Spike si fece sentire “Non ditelo a me, ci provo tutti i giorni! Ma non mi riesce mai a staccarla da quei cumoli di polvere e muffa!”
Mentre il resto del gruppo si lasciava andare a risate e battute di spirito Rarity era già intenta a cogliere i fiori caduti per ammirarne da vicino la bellezza, sfruttando il proprio corpo come manichino chiaramente con l’idea di usarli per creare un vestito, nello stesso istante Pinkie Pie meditava invece su come infilarli in qualche gustosa ricetta dolciaria... e nel frattempo li assaggiava.
“Caspita che strano sapore! Potrei farci un dolce” disse attirandosi uno sguardo divertito di Applejack: “Zuccherino, mi sembra un po' troppo presto per mangiarli, prima di tutto devono essere preparati e solo dopo li si mangia!” affermò schernendola giocosamente.
In quel momento un urlo raggelante si levò dalla foresta facendo disperdere decine e decine di uccelli, mentre tutti cercavano di capire cosa fosse successo la terrà iniziò a tremare.
Davanti agli occhi di tutti i presenti dalla foresta furono visti fuggire animali in tutte le direzioni, foglie che si agitavano e fra di essi l'origine dell'urlo, che correva ansimante verso la città, si trattava di un pony completamente bianco che a fatica fu riconosciuto, si trattava di Fluttershy
La cittadinanza intera si voltò verso la dolce pony animalista in uno stato di shock, che parlava in monosillabi, tremava come una foglia, batteva i denti e sembrava che avesse visto un fantasma. In poco tempo la folla le fece contorno, cercando di confortarla e chiederle che cosa l'avesse spaventata così tanto, il tutto con scarsissimo successo.
La confusione fu placata dalla ferma e fiera voce del sindaco che stava cercando nel contempo di allontanare chiunque fosse troppo vicino a Fluttershy “Fate largo, fate largo! Lasciate che si riprenda senza incalzarla! Ha un evidentissimo bisogno di rilassarsi e tirare il fiato. Adesso calmati e fai un respiro profondo, Fluttershy. Sei a casa” proseguì il primo cittadino, cercando di farla sentire meglio ma tutto ciò che ottenne fu che la pegasus scoppiasse a piangere a dirotto.
“Sembra ancora troppo spaventata per parlare. Twilight, portala in casa ed offrile qualcosa di caldo. Se Fluttershy è così spaventata, vuol dire che su di noi incombe qualcosa di cui aver davvero paura. E voialtri non temete, presto ne sapremo di più, anche se qualcosa mi dice che sarà meglio prendere provvedimenti e informare Celestia del fatto!” proseguì ancora, disperdendo la folla.
Ci volle una buona mezz'ora perché la dolce e timida pony, stesa sul letto di Twilight, tenendo tra gli zoccoli una tazza di tè bollente, sapientemente preparato da Spike, fosse in grado di articolare alcune parole. Attorno a lei, le sue cinque amiche del cuore, Spike stesso ed il sindaco.
“Io …. Lui ….. Angel ….. ombre ….. luce ….. freddo!”
Le prime parole uscirono finalmente dalla bocca di Fluttershy. Non aveva smesso di tremare, nonostante avesse addosso ben due coperte, ed il suo sguardo era ancora fisso.
“Zuccherino!” fece Applejack cercando di calmare l’amica “Te la senti di raccontarci cosa ti ha ridotto in questo stato pietoso?”
Tutti pendevano dalla bocca della pony gialla, che tentava di tranquillizzarsi affidandosi al tè bollente. “R-Ra – Ragazzi... l-la - la leggenda d- de - della f- fo -foresta... È VERÀ!!!”
Quella breve frase fu come un fulmine per i presenti, sindaco incluso, che avevano iniziato a rabbrividire come fosse ancora inverno, nascondendosi d'istinto sotto i primi mobili che avessero visto: la stessa Fluttershy si era rintanata tremante sotto le lenzuola. Tutte tranne Twilight e Spike, che osservavano le altre con stupore.
“uhm? Leggenda? Vera? E … ragazze che succede?”
L’unica risposta fu il silenzio assoluto rotto solo dal tremolio dei mobili, solo dopo un paio di minuti una voce si fece sentire.
“Twilight, non dirmi che non sai cosa si nasconde nei recessi più oscuri e profondi della foresta? E non conosci neppure la leggenda della Everfree Forest?”
“No. E poi io non credo alle leggende!” fu la sarcastica risposta. Mentre Spike cercava, invano, di tirare fuori Fluttershy dalle coperte intervenne Rainbow Dash, appollaiata su una libreria e bianca di paura
“Twilight, la leggenda parla di un... m-mostro che vaga per la parte più profonda della foresta, quella dove il sole non batte quasi mai, dove non va mai NESSUNO. Noi non ce ne preoccupiamo quasi mai poiché questa “cosa” non ci ha mai attaccati ed in ogni caso si mostra molto poco …”
Ma prima che la velocista potesse finire Pinkie, sbucando da sotto il letto iniziò a parlare “Ma è MOOOOOOOOOLTO grosso e cattivo!!!!!! E quando cammina fa TREMAAAARE la terra! E fa MOOOOOLTA paura! E... mette in fugga gli animali!”
Twilight, anche per sua natura, era scettica e incurante degli sguardi fece
“Non mi sembra poi così pericoloso... in fin dei conti non vi ha mai attaccati! Quindi domani mattina andrò a vedere se quell’essere esiste o se si è trattata solo di un allucinazione! Infondo credevate che Zecora fosse malvagia”
Detto questo l’elemento della magia iniziò a preparare i bagagli.


Gli spiriti Della foresta

la mattina dopo tutta la popolazione di pony ville cercava, invano, d’impedire a Twilight di sfidare la leggenda.
Perfino la coraggiosa Dash tremava e tentava, con scarsissimo successo, di fermare l’amica:
“E se poi ti cattura? Non ci hai pensato? E se poi ti fa del male?... non ci voglio pensare! Non ci voglio pensare!” ripeteva affannosamente la pegaso arcobaleno. Ma l'innata curiosità di Twilight aveva sempre avuto la meglio su qualunque leggenda, diceria o superstizione: lei aveva studiato ed era per natura portata ad indagare a fondo nelle cose.
“Lascia stare, Rainbow Dash: ho deciso di vederci chiaro e cosi farò!” fu la ferma risposta.
Vista la situazione la popolazione prese atto del fatto che la bibliotecaria stava andando incontro alla morte e c’era chi si disperava, chi le dava un improvvisato ultimo saluto, chi pregava perché tornasse, chi in lacrime la osservava semplicemente sparire nella foresta.
La foresta di Ponyville aveva sempre il suo consueto aspetto: misteriosa, fitta, popolata delle più varie specie di animali e vegetali, ma, nonostante quello, ancora mite ed accogliente nei confronti degli avventurieri. Twilight e le sue amiche l'avevano attraversata ormai decine di volte, la conoscevano quasi come le loro tasche... ma la zona che le interessava era ben diversa: nessuno c'era mai stato. Era praticamente inesplorata, il sole non vi batteva quasi mai e, stando alle leggende, un fantomatico “mostro” vi si aggirava di tanto in tanto e fu questo fatto ad allarmare la puledra “Ragiona, Twilight: se Fluttershy ha visto il bestione e non è di certo entrata nella zona oscura della foresta... v-vuol dire c-che... la creatura è uscita dalla sua zona!!! E se è veramente uscita significa che potrebbe raggiungere la città! Non posso fermarmi, maledizione. Mi sono ripromessa di scoprire cosa c'è sotto questa malnata leggenda e lo farò” disse, cercando di farsi coraggio: peccato che il suo corpo non fosse d'accordo con lei, motivo per cui avanzava tremolante, un passo alla volta. Era difficile convincersi di qualcosa quando l'intera città sosteneva il contrario, specialmente quando era qualcosa di potenzialmente pericoloso.
“Hai la testa dura, eh Miss bacchetta magica?” Una seconda voce tagliò il silenzio della foresta voce fin troppo familiare, così come la scia di colore arcobaleno che si disegnò in un istante attorno lei...
“Che diavolo ci fai qui, Rainbow Dash?”
“È vero, ma siamo pur sempre tue amiche”
“Non ti lasceremmo mai da sola, lo sai bene” le fecero eco le altre pony: Rarity, Applejack, Pinkie Pie e perfino Fluttershy, sebbene fosse ancora sotto Shock.
“Grazie amiche mie, adesso che siamo assieme niente potrà fermarci!” non avrebbe mai e poi mai ammesso di avere paura quanto loro.
L'allegra brigata era così riunita, e più che mai intenzionata a svelare quel mistero che spaventava la città.
Camminavano con circospezione, prestando orecchio ai più piccoli rumori che la foresta produceva, e contemporaneamente desiderando con tutte loro stesse di non essere lì in quel momento, dopo un paio d’ore di marcia il gruppo raggiunse il lato oscuro della foresta.
Sembrava di entrare in una stanza le cui persiane erano sprangate da cui ogni essere vivente si teneva alla larga, a complicare di più le cose quel giorno il cielo era particolarmente nuvoloso, ragion per cui il pallido sole che filtrava dalle nuvole non riusciva minimamente ad insinuarsi fra le fittissime chiome degli alberi. Era buio, molto buio: perfino Pinkie Pie aveva smesso di saltellare gioiosamente. “Uau! Che bello! Siamo esploratrici!” proruppe, con la sua consueta scherzosa allegria. Applejack le rispose di rimando
“Si e forse almeno una di noi tornerà a Ponyville viva in modo da poter organizzare il recupero dei resti delle compagne!”
“Uh, come sei pessimista” proseguì quindi Rarity.
Nonostante tentassero di darsi un motivo per proseguire, a tutte loro non avevano mai smesso di tremare le gambe. La più sicura sembrava Twilight, in testa alla squadra, che illuminava fiocamente la zona grazie alla magia.
La foresta oscura era il lato più misterioso del bosco, e a tutti gli effetti sembrava quasi stregato: l'aria era percorsa dagli incessanti versi dei gufi selvatici, appollaiati sugli altissimi alberi che ostacolavano l'avanzata della luce solare. Poche lucciole vagavano fra i rami, emettendo le loro lievi e vagamente rassicuranti luci: a tutti gli effetti, quell'area pareva abitata unicamente da lucciole e gufi, gli unici temerari che osassero posarvi piede e abitazione.
Non ci volle molto perché qualcosa di... diverso apparve fugacemente in un così spettrale luogo, era poco più di un'ombra, una veloce apparizione che solo un occhio rapido come quello di Twilight poteva aver notato.
“Ragazze ho visto un’ombra! Forse siamo vicine al nostro obiettivo!"
“dove?”
“Li vicino a quel fiume!” fece l’elemento della magia indicando una radura al cui centro passava un fiume, all’improvviso un raggio di sole illuminò la radura e una figura quadrupede dal corpo robusto, molto alta e con una testa dal collo mediamente allungato intenta a bere, ci volle pochissimo perché il gruppo realizzasse cos'era, un unicorno gigante, ma prima che le loro idee si fossero rischiarate, la terra iniziò tremare, spingendo le pony a nascondersi dentro un cespuglio, attirando nel contempo la figura verso il nascondiglio delle pony.
L'imponente figura si avvicinava sempre di più al nascondiglio delle amiche, paralizzate dal terrore ed incapaci di muovere anche un solo muscolo. Era da quando erano partite da Ponyville che tremavano, ma a conti fatti non si erano mai trovate così vicine ad una leggenda. Incontrare Discord, o Chrysalis, era un conto... ma lì, nella zona più oscura della foresta, Twilight Sparkle ed amiche stavano per incontrare qualcosa di ancora sconosciuto, un pericolo fino a quel momento ignoto a tutti che finalmente si rivelava in tutta la sua imponenza, era un unicorno alto più di ogni altro abitante di Equestria; perfino la principessa Celestia sarebbe stata costretta a guardare dal basso in alto una tale creatura. Il suo pelo era completamente color grigio scuro, adornato solo da una cintura gialla in vita; la sua criniera e la sua coda erano relativamente corte, e nere come la notte. Ma quello che più stupiva era ciò che le pony notarono in seguito: gran parte del suo pelo, ad eccezione di muso e zampe, era solidificato al punto da formare una specie di corazza, un'armatura naturale di pelo indurito... e non solo: ancora più sorprendente era il fatto che possedesse ben tre corna, di cui due ai lati della testa. Non si era mai visto un simile essere vivente.
All’improvviso una seconda figura fece il suo ingresso nella radura
“U-Uao...” mormorò Pinkie Pie, stupita ed ammirata dalla nuova creatura. “Com'è GRAAAANDE!!!”
Il nuovo arrivato era spaventoso e misterioso, alto quanto il primo aveva un mantello rosso sangue su cui spiccavano due robuste e fiere ali, una robusta coda grigia, un’irta criniera d’argento che lo faceva sembrare molto più alto; i denti erano lunghi e affilati come rasoi facendo capire che la dieta della creatura era carnivora ma ciò che faceva più impressione erano le zampe, robuste e cosa più incredibile ed erano in numero di otto.

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“RA … RAGA … RAGAZZE C’E’ NE SONO DUE GIGANTI!” fece l’amica degli animali sbiancando attirando l’attenzione del nuovo arrivato che fece con voce fredda e distaccata.
“Amico mio sembra che abbiamo visite, vediamo un po’ chi è che osa avventurarsi in questi luoghi dove non brilla mai la luce del sole e la morte regna sovrana!” quindi egli sputò del fuoco dalle narici incenerendo il nascondiglio delle pony, senza però fare del male alle dirette interessate, che si trovarono faccia a faccia con l’altro gigante che incuteva timore alla sola vista, in particolar modo il suo sguardo truce... ed i suoi occhi senza pupilla in netto contrasto con i rossi occhi del compagno. Più che due abitanti di Equestria, sembravano dei demoni usciti dal’inferno.
Per una buona mezzora il silenzio regno sovrano finche l’essere che non aveva parlato decise di rompere il silenzio
“Pony... perché siete qui?” disse con voce forte e cavernosa, a tratti quasi spettrale. “Cosa cercate in questo luogo, dove come ha detto il mio amico la luce ha fine e l'oscurità prende il sopravvento?” per poi attendere una risposta. Nessuna ovviamente osava aprire bocca, pietrificate dalla paura e dalla sorpresa: non riuscivano ad emettere più di monosillabi confusi.
“Credo che siano terrorizzate!” fece quello a otto zampe
“E tu non aiuti di certo dovresti fare qualcosa per quella tua brutta faccia da pendaglio da forca!”
“Comunque credo che anche la tua faccia non aiuta!”
“Capisco!” riprese quindi l'enorme unicorno “Chiunque voi siate, vi suggerisco di andarvene di qui. Non trovereste altro che il buio. Non c'è niente per voi, qua”
“A parte la morte!” fece l’altro con un tono quasi rassegnato.
Inaspettatamente fu la timida Fluttershy a prendere la parola: “Ehm... s-signori.... N-Noi siamo abitanti di P-Ponyville, il p-paese poco d-distante da qui. E v-volevamo...”
Il suo discorso fu interrotto quasi di colpo “Hm, capisco! A quanto pare nell’ultima battuta di caccia siamo usciti dai nostri confini! Se siete qui per rimproverarci avete le mie scuse!” fece quello con le corna.
“Però abbiamo la scusante che l’inverno è stato più duro e rigido degli altri anni. Sappiate che a noi non interessa la vostra roba se non per sopravvivere! Comunque accettate anche le mie scuse!” fece l’altro, quindi i due si girarono per allontanarsi dalla zona.
A quelle parole le pony rimasero sorprese ma iniziarono a riprendersi anche perché entrambi sembravano non curarsi di niente.
Twilight decise di rivolgere la parola “ Ehi aspettate un attimo” disse attirando l’attenzione dei due “ Ecco noi non vogliamo fare a nessuno di voi alcun tipo di biasimo. Sapete che qui grava una leggenda e noi siamo venute qui a vederci chiaro!”
A quelle parole entrambi rimasero a bocca aperta evidentemente sorpresi
“Ahi sentito Iacopo?”
“Si ho sentito ma tu credi che possiamo fidarci?” rispose quello a otto zampe.
In quel momento un gufo atterrò sulla groppa di Fluttershy
“Pare che sappiamo se fidarci o no?”
“Vah beh seguiteci!” fece Iacopo guidando le pony
“Dimenticavo: io sono Twilight Sparkle, studentessa della sovrana di Equestria!” disse Twilight, cercando di fraternizzare con i guerrieri “Loro sono Applejack, Fluttershy, Rarity, Pinkie Pie e Rainbow Dash” proseguì, passando in rassegna le sue compagne ed indicandole una per una.
“Io sono Iacopo!” fece quello con le ali “E lui è Garland!”
Il diretto interrelato sorrise e fece “Non mi stupisco che su di noi si vaneggi qualche leggenda. Spesso i popoli sono superstiziosi nei confronti di chi è diverso da loro!” nelle sue parole si poteva tuttavia avvertire un sottile velo di malinconia, una tristezza celata molto bene. Era la stessa vicenda avvenuta prima che le pony conoscessero Zecora, la zebra sciamana: le somiglianze fra le due storie erano molte ed impressionanti.
Dopo un breve e silenzioso viaggio, il gruppo raggiunse una caverna in cui i due fecero accomodare le loro ospiti.
“A chi tocca badare al rancio oggi?” fece Iacopo
“A me!” rispose Garland che accese un fascio di sterpi sparando del fuoco dal suo corno suscitando la meraviglia delle pony.
“Iacopo sputa fuoco mentre io conosco la magia. Comunque immagino che vorrete sapere il perché dei nostri aspetti e la nostra storia?”
“Si, lo ammetto che sono curiosa!” fece la studentessa modello.
“E non temi di finire nei guai?” fece Iacopo
“Noi glielo diciamo sempre!” fece Dash sorridendo.
“Beh però hai ragione vecchio amico mio!” fece Iacopo sorridendo "e poi una bella storia fa sempre piacere!"
"E va bne comincerò io e sappiate che nessuno vi avrà mai raccontato una storia simile"


Le storie degli spiriti

Garland si sedette per terra mentre il suo amico raggiunse alcune pelli su cui vi erano ricamati delle stelle.
“OOOOOOHHHHHH! Che bellissimi mantelli ci potrei fare con quel tessuto. Sarebbe un gran colpo per la mia carriera!” fece Rarity rapita dalla bellezza “Come siete riusciti a fabbricarle?”
“Semplice!” fece Iacopo estraendo da sotto le pelli una lancia, una spada e un martello “cacciando le Ursus Minor e quelle Major!”
A quelle frasi il silenzio scese sulle pony, per loro le Ursus erano praticamente invincibili e la sola idea che ci fosse qualcuno capace di combatterle e abbatterle le aveva nuovamente segnate
“Direi d’iniziare a chiarire i naturali dubbi delle nostre ospiti circa il nostro aspetto e le nostre abilità” fece Garland mentre guardava Iacopo raggiungerlo, sebbene fossero seduti troneggiavano entrambi sulle pony come due imponenti torri.
“I – I – In effetti …..” fece timidamente Twilight “non ho né visto, né sentito parlare e neppure letto di creature come voi due! Siete cosi diversi l’uno dall’altro la sola cosa che vi accomuna è la mole impressionante. Iacopo sembra un Alicorno ma sputa fuoco dalle narici, possiede dei canini lunghi e affilati e ha il doppio delle zampe di un pony mentre tu Garland a prima vista sembri un unicorno, ma hai tre corna, il tuo pelo è indurito quasi a formare una corazza!”
“Uh …. Uh! L’hai sentita? Ci ha studiato per benino e ha capito subito che il nostro aspetto non è naturale!” fece Iacopo mentre usava le sue numerose zampe per controllare le sue armi suscitando nelle pony paura e sorpresa.
Il suo amico lesto a chiarire l'affermazione.
“ascoltate le nostre storie e capirete. All'inizio ero un semplice unicorno come te, Twilight. Non ricordo però il mio aspetto...” ed abbassò la testa. Stava scavando nella sua memoria e rievocando pensieri dolorosi. “Ma ricordo che i miei genitori erano noti per essere dei maghi ed alchimisti molto dotati. Erano capaci di grandi prodigi... ma avevano un difetto: la brama di potere!”
Quelle ultime parole lasciarono a bocca aperta il piccolo pubblico di pony.
“Per voi può essere quasi irreale, lo comprendo ma noi due non siamo nativi di Equestria!” fece Iacopo che prosegui “vedete lui è nato in un regno posto oltre i confini occidentali mentre io vendo da oltre i confini orientali!”
“Grazie Iacopo!” fece Garland sorridendo all’amico per poi riprendere la sua storia
“Dovete sapere che nella terra da cui provengo, di cui ho voluto cancellare ogni ricordo, la vita scorreva in modo molto più difficile, in molti tramavano nell'ombra per guadagnare sempre più potere, primi fra tutti i miei genitori... avevano la mania di creare qualcosa di molto potente, una specie di arma che avrebbe permesso loro di sottomettere le città e l'intera Equestria. E indovinate su chi condussero i loro esperimenti?”
Non ci voleva certo un genio per rispondere alla domanda. Le pony, intanto, fissavano Garland con occhi carichi di stupore e orrore il quale riprese con la sua storia, dopo una pausa.
“Ed io che ero troppo giovane per rendermene conto... non potei che accettare passivamente i loro esperimenti, i loro stupidi incantesimi che mi hanno indurito la pelle, dotato di un'enorme potere magico, ingrandito a dismisura e fatto crescere queste altre due corna. E pensare che credevano di aver inventato una nuova razza... il “tricorno”, come lo chiamavano loro poi mi spedirono nei villaggi, nelle città, nelle foreste, dovunque vi fosse una sola forma di vita da sottomettere. Fui costretto a...” La sua voce si fece quasi singhiozzante, mista ad un profondissimo e viscerale odio.
“... a distruggere. Ero stato modificato per quello, distruggere e sottomettere. Mi costrinsero a radere al suolo abitazioni, terrorizzando gli abitanti e minacciandoli in cambio della sottomissione ai “futuri re di Equestria... ma sappiate che potrò aver fatto del male, ma non ho mai ucciso nessuno. Ciò non basterà mai a perdonarmi, comunque... e fu la causa del cutie mark maledetto che porto come una croce.” Nessuna delle pony aveva fatto finora caso al cutie mark di Garland. Era a tutti gli effetti molto strano: somigliava più che altro ad un cuore da cui partivano diversi spuntoni, due a sinistra, uno più lungo verso il basso e due corna ad apertura molto larga nella parte alta. Il lato destro del mark era avvolto da una specie di ala da demone, richiusa su se stessa a formare una mezzaluna: il tutto era color nero e rosso scintillante.
“Ma quello è lo Stigma del Caos che è considerato un simbolo di grandissimo potere oscuro!” fece Twilight Sparkle.
“Credi che non lo sappia fin troppo bene? Deriva dal mio grande potere e dalla mia malvagità, sebbene non fosse mio desiderio. Portare un tale cutie mark per me è come portare un fardello di cento chili, ed ogni volta che lo osservo è come una pugnalata” proseguì, con un tono molto triste e malinconico.
“Lasciate però che continui la mia storia
Non poteva durare. Quando fui più adulto e maturo, compresi finalmente gli obiettivi dei miei genitori e capii cosa mi avevano fatto, solo per i loro stupidi desideri. Non esitai a minacciarli di gravi conseguenze se non mi avessero fatto tornare come prima... e per la prima volta mi sentivo libero di decidere per mio conto, ma era pur vero che il mio potere derivava da loro: avrebbero potuto facilmente togliermi di mezzo come un giocattolo rotto, se solo avessero voluto.
Per mia fortuna durante le mie incursioni non avevo mai ucciso nessuno quindi il mio aspetto era conosciuto cosi come le mie imprese e fu questo che permise a Princess Celestia di trovarmi.
Aveva spesso mandato delle forze armate per contenere la mia insensata furia, ma nessuno sembrava in grado di fermarmi. La stessa Celestia dovette mettere a rischio la propria vita raggiungendomi e cercando il dialogo con me... fortunatamente avevo già compreso le mie azioni e, finalmente libero dal controllo dei miei perfidi genitori, accettai ogni possibile conseguenza. Lo avevo meritato.”
“Allora anche tu ….!” Fece Fluttershy guardando Iacopo con gli occhi carichi di lacrime.
“diciamo solo che la mia storia è leggermente diversa” fece il guerriero “comunque quando avrà finito io narrerò la mia storia!” lasciando il suo compagno libero di continuare
“I miei genitori furono esiliati a tempo indeterminato, ed il mio destino sarebbe stato quello di venire... come dire... purificato dagli scienziati della principessa, aiutando quindi la ricostruzione di ciò che avevo distrutto. Rifiutai la cura. Secondo i miei genitori il processo era irreversibile, ma anche se non gli avevo mai creduto sapevo che non sarebbe bastato a purificare la mia anima”
“E poi che successe?” chiese Rainbow Dash, incuriosita più che mai e comodamente distesa con la testa appoggiata alle zampe.
“Solo l'intercessione di Celestia spinse i villeggianti a cui avevo causato così tante sofferenze ad accettare il mio aiuto ed il mio sincero pentimento, grazie alle mie dimensioni ed alla mia forza ricostruimmo i villaggi in tempo di record, ma non potevo rimanere in quelle terre per un secondo di più. Dovevo fuggire, rifarmi una vita lontano da tutto e da tutti, specialmente dal mio passato.
Dopo molto vagare arrivai qui, stremato per il freddo e la fame.
Trovai quindi questa grotta, dove mi riposai: decisi che sarebbe diventata la mia nuova casa dove avrei vissuto in questo luogo, nutrendomi di ciò che la natura offriva: frutti, radici e ciò che gli animali selvatici cacciarono, sapete a differenza del mio amico avevo ed ho ancora un'avversione per la morte che mi impediva di cacciare, ma bastava avvicinarmi agli animali selvatici per farli fuggire ed ottenere così i loro pasti. Lo so, è una cosa ignobile, ma era per la mia sopravvivenza, credevo che il mio sarebbe stato un solitario esilio ma la sera stessa del mio arrivo rischiai di essere ucciso ma ecco che da oriente giunse Iacopo e dall’ora abbiamo vissuto insieme! E questa è la mia storia, non so quanti anni sono passati perché qui il tempo scorre diversamente dal resto del mondo”
Il silenzio regno nella caverna mentre le pony volgevano lo sguardo verso Iacopo che iniziò a narrare la sua storia.
“Vedete nella terra in cui provengo un tempo regnava Mefisto un tiranno, potente e crudele, tuttavia esistevano dei ribelli che si battevano contro di lui in nome della libertà e della giustizia.
Loki, mio padre uno degli ultimi Sleipnir di grandi abilità, e Atena, mia madre una delle ultime Diomede di bellezza eccezionale, erano riusciti a farsi assumere tra gli addetti del palazzo e cercavano di capire il segreto della sua forza che pareva non avere limiti, cosi scoprirono che egli si era impadronito della magia dei quattro elementi elementari!
La scoperta fu un duro per i ribelli, di cui i miei genitori facevano parte, perché mai nessuno era riuscito a imparare ad usare più di un elemento mitigata solo dalla mia nascita visto che univo il meglio delle razze esistenti.
Vedete nella mia terra oltre agli unicorni, pegasus e pony terreste vivevano altre due razze quella dei Sleipnir, una razza di pony guerrieri dotati di otto zampe capaci di corre per terra, per aria e sull’acqua, l’altra razza era quella dei Diomedi, una razza di pony molto forti che si nutrivano di carne capaci di spuntare fuoco dalle narici, dico com'erano perchè si sono estinte!
Capendo che solo io potevo avere una speranza di poter vincere contro il tiranno mio padre e mia madre rubarono i progetti per il siero “Del Super Soldato” che nei piani di Mefisto sarebbe stato usato per creare un esercito per invadere Equestria!”
L’elemento della lealtà spalanco la bocca “Ma tutti mirano a conquistare Equestria?”
“sai Equestria è una terra ricca e fertile e attirano molti guerrieri. Lasciatimi continuare la mia storia:
Siccome conoscevo la situazione fui ben lieto di essere usato come cavia per il Siero del Super Soldato e cosi i miei genitori lavorarono su di me rendendomi sempre più forte e potente facendomi però promettere che mai avrei usato la mia forza per il mio piacere personale ma avrei dovuto usare i miei poteri per difendere i deboli dai malvagi.
Durante l’ultimo potenziamento ci fu un attentato, io sopravissi ma i miei genitori no, che predeceddette l’arrivo di Mefisto e i suoi uomini, io mi battei assieme all’esercito ribelle ma scopri con orrore che il tiranno possedeva tre oggetti magici che lo rendevano ancora più forte!
Un elmo che lo rendeva invisibile, un’armatura capace di assorbire la magia e una sciabola capace di scogliere qualsiasi arma.
Il comandante dei ribelli ordino la ritirata e mi disse di trovare un modo per poter contrastare le armi del tiranno cosi venni a sapere dell’esistenza di un tempio, posto in cima ad una montagna perennemente innevata dove nessun Pegasus o Sleipnir sarebbe mai arrivato, in cui erano sigillate tre armi potentissime.
Capendo che seri dovuto recarmi in cima alle montagne sacre lascia i ribelli e grazie alla mia natura potei raggiungere la cima e li dovetti sfidare tre gruppi di sette demoni e solo cosi potei mettere le mani sulle armi che vi erano celate!” detto questo egli mostro le sue armi alzandole una alla volta.
“Gungnir una lancia che ha il potere di colpire sempre e infallibilmente il suo bersaglio anche se invisibile neutralizzando cosi l’elmo!” e mostrò una lancia di ferro dove punta e manico erano un tutt’uno.
“Excalibur una spada capace di tagliare tutto adatta a neutralizzare la sciabola!” e mostro una spada con la lama d’acciaio puro, una coccia d’argento e un elsa d’oro
“ E la mia arma più potente in assoluto: Mjöllnir un martello capace di frantumare tutto quello che gli si para davanti, con il potere di lanciare lampi e forse il più utile, quello di tornare sempre tra i miei zoccoli!” e mostro un grosso martello con il manico molto piccolo.
“Armatomi di questi oggetti tornai tra i ribelli riportando la speranza di vittoria quindi, dopo esserci riorganizzati andammo in guerra e proprio sui confini con Equestria trovammo l’esercito nemico e ci battemmo.
Per giorni e giorni la terra fu saziata dal sangue dei guerrieri valorosi che si uccisero. Io falciai i suoi schiavi mentre lui uccideva i miei compagni.
Mefisto visto le mie armi scappo a Equestria e io lo insegui fino a che non lo misi in trappola e li combattemmo la nostra battaglia!”
Il silenzio era sceso nella caverna mentre gli occhi di Iacopo si erano accesi evidentemente a lui non dispiaceva di raccontare la sua storia.
“Fu una battaglia straordinaria! Io e Mefisto combattemmo a lungo sia con la magia che con le nostre armi sotto gli occhi degli eserciti ma alla fine Excalibur distrusse la sua arma, Mjollnir distrusse la sua corazza e Gungnir gli distrusse l’elmo ferendolo a morte, cosi io liberai il mio popolo dalla tirannia ma la guerra aveva lasciato i suoi segni su tutti noi e sulla nostra terra che da ricca e fertile si era trasformata in una landa desolata.
Mentre guardavamo tristi il risultato della guerra una puledra, bella come la luna che rischiarava il campo di battaglia, ci apparve e con una voce dolce e regale chiese il perché della battaglia sulla sua terra.
Io le spiegai tutto e chiesi aiuto per la mia gente offrendomi come schiavo perché anche se non volente avevo portato armi potentissime su una terra pacifica, avevo versato sangue e cosa più grave avevo ucciso!”
“Ma lottavi per la libertà!” fece l’elemento dell’onestà
“è vero! Ma anche se per un fine giusto avevo reciso molte vite, distrutto montagne, prosciugato fiumi, devastato città e incendiato foreste.
Quindi Luna, cosi aveva detto di chiamarsi. accolse il mio popolo ma per evitare che il delicato equilibrio del regno venisse rotto mi ordino di vegliare dentro una foresta potente, spiegandomi che all’interno avrei trovato un guerriero forte e potente ma con cui non avrei mai dovuto attaccare briga.
Cosi salutato la mia gente entrai nella foresta e quella sera stessa trovai colui che sarebbe diventato il mio compagno di esilio che era in difficoltà contro un’Ursus Gigantus e dovetti aiutarlo.
D’allora io e lui abbiamo condiviso l’esilio vivendo in questa grotta e imparando a vivere in armonia con la foresta!”
Il silenzio calò mentre Garland aveva finito di preparare una zuppa di verdure e un cosciotto di carne.
“Le vostre storie sono incredibili e fanno luce sulle vostre nature!” fece Twilight
“Adesso che vi conosciamo il vostro aspetto non è più mostruoso ma regale!” fece Rarity.
“Adesso potreste partecipare alla Nightmare Night. Voglio anche io l'aspetto terrificante! ARR!!!!" esclamò quindi Pinkie Pie, tentando giocosamente di spaventare le altre, il suo saltellare allegro e gioviale non l'aveva mai abbandonata fino a quel momento, il suo sorriso avrebbe convinto chiunque, ma non riuscì a strappare nemmeno un sorriso al cupo tricorno gigante e al guerriero.
“Non vorreste tornare a vivere con altri? Sono sicura che saranno tutti d'accordo! Ormai siete completamenti diversi da quando siete entrati per la prima volta, no?>> fu la proposta di Twilight. “Non credo che accetterebbero la mia presenza. Vi ringrazio di esservi interessate alla mia storia ... ma non posso accettare.” fece Garland.
“Io non credo che accetterebbero uno che mangia solo carne!” fece Iacopo addentando il cosciotto “Sapete a causa della magia che mi pervade io non posso digerire legumi, dolci o verdura ma solo carne!”
Sopraggiunse quindi Rainbow Dash: “Oh, storie! Sono sicura che saranno felici di accogliere dei pony tosti come voi due!”
Il dibattito durò per alcuni minuti, al termine del quale I giganti si convinsero.
“D'accordo allora, verrò con voi. Sono secoli che siamo esiliati..” fece Garland
“È fantastico, vedrai! Uuuuuh!!” esclamò quindi Pinkie.
“Però adesso siete nostre ospiti!” fece Iacopo indicando la luna che stava salendo alta nel cielo “Vedete è pericoloso mettersi in viaggio di notte!” detto questo egli usò la sua magia per far apparire una pietra con cui chiuse l’ingresso della caverna.
“Domani mattina presto ci metteremo in viaggio per tornare alla civiltà, solo cusateci se i letti non sono uno splendore ma noi non riceviamo molte visite” fece l’altro usando la sua magia per manipolare le pelle delle orse sconfitte da Iacopo ottenendo dei letti sia per i due colossi che per le sei pony
“andranno benissimo” fece Rarity accomodandosi al suo posto.
“Appena torneremo a Ponyville faremo una grande festa!” fece Pinkie Pie.
Quella sera la caverna dei due giganti fu allietata dalla presenza di sei pony che godettero della cucina dei padroni di casa.


L’arrivo a casa

La mattina dopo Twilight fu la prima a svegliarsi e poté osservare i due giganti dormire calmi e tranquilli.
Garland dormiva disteso sulla pancia mentre Iacopo dormiva in una posizione fetale con tre zampe strette attorno alle sue armi potenti chiaramente pronto ad usarle se necessario, vedendoli cosi calmi e tranquilli l’unicorna si chiese il motivo per cui simili guerrieri si chiudessero dentro una caverna.
In quel momento i due si alzarono dai loro giacigli destando anche le altre pony.
“Bene è ora di colazione! Sfortunatamente qui non abbiamo molte comodità. Noci, ghiande, erba aromatiche e carne!” fece Garland mostrando alle pony una frugale colazione.
“Aspetta faccio luce cosi possono servirsi a piacere!” fece Iacopo ponendosi davanti alla pietra che oscurava l’ingresso e alzato il suo martello la colpiva disintegrandola in un esplosione di lampi e tuoni lasciando gli elementi dell’armonia a bocca aperta.
“Non rinunci proprio all’uso del tuo martello?”
“Già! E poi è divertente usarlo no?” detto questo il guerriero si sedette accanto agli altri divorando una gigantesca bistecca “oh scusatemi ma come ho detto io non posso digerire vegetali e dolci! Ancora non ho capito come i miei genitori hanno potuto sposarsi e vivere insieme per tanti anni visto che se mia madre era carnivora mio padre era vegetariano”
“l’amore è un sentimento che nessuno può controllare o manipolare e di cui si può scrivere tanto senza ottenere nulla!” fece l’elemento della magia “evidentemente l’amore che c’era tra i tuoi genitori è stato cosi forte da vincere ogni ostacolo!”
“allora siete sempre d’accordo a venire con noi?” fece Rarity
“Si!” fecero i due giganti raccogliendo le loro cose.
Immediatamente, quindi, il gruppo lasciò la caverna e ripercorse il tragitto compiuto attraverso la foresta.
Il viaggio fu privo di problemi e seccature. Ancora una volta, l'imponente corporatura di Garland, che era in testa, si era rivelata un ottimo battistrada nei confronti delle intricate piante che crescevano nella parte oscura della foresta, così come sua corazza di pelo indurito gli permetteva di attraversare perfino i più spinosi rovi senza problemi, mentre tutti gli animali correvano a nascondersi non appena sentivano il tuoni prodotti dal martello di Iacopo, che si era sistemato in coda al gruppo ruotando con una zampa la sua arma.
All’improvviso il tricorno si fermò davanti ad un impronta immensa:
a prima vista sembrava appartenere ad un Ursus di dimensioni colossali.
“Uhm un Ursus Gigantus è passato di qua …. Beh noi andiamo dall’altra parte!” fece Iacopo continuando a ruotare il suo martello proseguendo la sua strada.
La luce del sole tornava piano piano ad illuminare l'ambiente filtrando fra i rami degli alberi, così come la flora riprendeva ad essere allegra e rigogliosa: solo gli animali sembravano preoccupati alla vista di ciò che li aveva spaventati per anni, ora in compagnia della loro amica Fluttershy, non fuggivano, ma sembravano molto indecisi su come comportarsi, se scappare effettivamente o dare fiducia alle0 gigantesche figure: fu la stessa Fluttershy a rincuorarli, raccontando loro dei fatti avvenuti poco prima, ma a Garland pareva non interessare mentre Iacopo li osservava con curiosità
“queste creature sono le prime che vedo che non temono la forza di Mjöllnir, beh non la conoscono mentre coloro che hanno visto gli spaventosi poteri della mia arma più forte se ne stanno alla larga!”
Mentre il gruppo marciava lentamente la mente dei giganti, un tempo votata alla distruzione e alla battaglia, era ora minata da dubbi e timori: la loro vita stava per cambiare radicalmente,
Di lì a poco avrebbe ripreso a vivere con altre creature come prima delle loro modificazioni:
entrambi avrebbero trascorso i giorni in compagnia di creature che non gli avrebbero temuti per il loro poteri e per i loro aspetti innaturali, ma che forse gli avrebbero accettati come uno di loro.
Il tricorno sapeva che sarebbe stato difficile il suo istinto selvatico lo aveva accompagnato in tutti gli anni di dura permanenza nella foresta, la sua natura “bruta” gli aveva permesso di sopravvivere in un ambiente ostile e sconosciuto per un tempo incredibilmente lungo.
Anche se non poteva leggere la mente sapeva che anche Iacopo era teso per questa nuova vita.
Per lui la vita aveva riservato solo battaglie e scontri, aveva dovuto lottare contro un tiranno feroce e solo grazie a delle armi potenti aveva potuto vincere lo scontro liberando la sua gente ……. Ma quante vite aveva stroncato, quanti suoi amici erano morti sotto i suoi occhi e anche nella foresta era sopravissuto combattendo contro alcuni degli esseri più grandi e forti di tutto il regno ora... avrebbe dovuto vivere in una casa come tutti gli altri, trascorrere le giornate impegnato nelle comuni faccende giornaliere, avrebbe probabilmente trovato la pace e la felicità che fin da piccolo cercava.
Si sarebbero adattati alla nuova vita, come si erano adattati a quella selvatica la cosa più importante sarebbe stata il portare pazienza... e tutto grazie a quelle sei pony che, sfidando una millenaria voce che terrorizzava grandi e piccini, avevano avuto il coraggio di entrare nei luoghi più oscuri e tenebrosi della foresta fino ad incontrarli.
“Ehi, tutto bene?” esclamò improvvisamente Applejack, notando lo sguardo mesto e la testa abbassata del tricorno.
“Sì... non ti preoccupare” rispose questi, senza voltare lo sguardo verso la sua interlocutrice: il conflitto interiore continuava a tormentarlo, ma sapeva di poterlo superare: non era la prima grande sfida che la vita gli sottoponeva, e le aveva sempre superate tutte.
“Ehiii! Sei triste? Non essere triste! Sii felice! Saltella allegro! Così: BOING BOING BOING…” fu quindi l'euforico intervento di Pinkie Pie, intenta a girare attorno a Iacopo compiendo grandi balzi.
Alla vista di quella pony cosi folle, allegra, infantile e piena di vitalità strappò un sincero sorriso ai due giganti.
“Ehi, siamo arrivati!” esclamò quindi Twilight.
Il villaggio di Ponyville si stagliava davanti a loro, separato dal gruppo solo da un fiume e da un ponticello di legno. Le pony lo avevano attraversato ormai un'infinità di volte, con tutta la naturalezza con cui camminavano normalmente ma Garland fu rapido a concludere che non avrebbe mai retto il suo peso. Quel primo ostacolo della sua nuova vita non fu sufficiente però a portarlo alla rinuncia: fu infatti più che sufficiente un breve balzo perché Garland fosse arrivato dall'altro lato del fiume con la massima facilità. Le sue dimensioni innaturali avevano fornito sia il problema, sia la soluzione, ma sapeva bene che gli avrebbero causato diversi altri fastidi, Iacopo invece lo attraversò senza alcun problema.
“ma come hai fatto? Il ponte non avrebbe dovuto reggere il tuo peso visto che tu e io abbiamo la stessa massa corporea” fece il tricorno.
“Io ho otto zampe e un paio di ali quindi mi è bastato usarle per sfiorare il ponte! Comunque qualcuno mi spiega perché il paese è completamente bardato a lutto!”
Infatti davanti agli occhi di tutti la città si presentava avvolta in drappi neri che pendevano dalle finestre e dalle porte.
Non vi era anima viva e i due giganti poterono osservare le case soprattutto le porte
larghe per qualsiasi pony ma fin troppo strette per loro due, che avrebbero dovuto esibirsi in ridicoli e complicati contorsionismi per attraversarle. Per giunta, anche una volta entrati, essi avrebbero sfiorato i soffitti, e nessun piano superiore (come ad esempio l'angolo notte della casa di Twilight) avrebbe retto la stazza di uno figuriamoci di entrambi gli amici.
“Ehi Garland come facciamo a convincere la gente ad uscire dalle case senza fare danni e senza far paura?” Chiese Iacopo che aveva notato che tutti gli abitanti si erano barricati nelle abitazioni, terrorizzati all'idea che il “terrore della foresta”, o meglio i titani della foresta, fossero lì, in mezzo a loro... ed in compagnia di sei loro compaesane che molti aveva considerato perdute. La stessa reazione degli animali del bosco: un misto di stupore, paura ed incredulità.
“bella domanda! Dobbiamo farli uscire senza spaventarli e senza scioccarli e non credo che usare Mjöllnir sia una buona idea!” fece il tricorno osservando l’amico che aveva sollevato la sua arma con il chiaro intento di usare l’immenso potere per distruggere tutto.
“Dici che Mjöllnir peggiorerebbe solo la situazione? Forse hai ragione ma ….. e che mi dici di quelle statue?” Iacopo indicò con uno dei suoi zoccoli un gruppo di statue che raffiguravano le loro amiche pony abbracciate e allegre “mi sembra che ci sia anche una scritta vediamo un po’ che c’è scritto se riesco a leggere!” la parte della statua con la scritta s’illumino di rosso, come il corno di Iacopo creando davanti al muso del guerriero uno schermo con dei caratteri strani “Vediamo se l’incantesimo di traduzione funziona …. Statua eretta in memoria di coloro che unite dall’amicizia sfidarono la leggenda della foresta e si persero nella Everfree Forest?”
“Che significa?” chiese Applejack.
“Che hanno eretto questa statua per ricordare chi è morto entrando nella foresta!” fece Iacopo.
“Non abbiate paura!” urlò Rainbow Dash, chiaramente arrabbiata per essere stata sepolta prima del tempo “Iacopo e Garland non sono qui per spaventarvi né per farvi del male. Sono qui per... ” Fu lo stesso Garland, a sorpresa, ad interrompere la pegasus arcobaleno, con un cenno della zampa, non ci teneva ad apparire assieme all’amico come un banale quanto indecoroso poverello raccattato da qualche parte nella foresta, mentre Iacopo dal canto suo si limitava a stare in silenzio stringendo le sue armi.
“Ascoltate cittadini di pony ville. Il mio nome è Garland e il mio amico si chiama Iacopo.
So bene che avete timore di noi due e ne avete ben ragione visto che siamo noi, gli esseri che per anni hanno vissuto nelle vostre foreste, suscitando il terrore in tutti voi... non intendo annoiarvi con la storia della mia vita o quella di Iacopo.”
Le prime teste di pony iniziarono a fare capolino dalle finestre e dai portoni mentre Iacopo iniziava a parlare.
“Ma voglio solo che sappiate che non è nostra intenzione nuocervi. Mai ci è venuto in mete di venire a disturbarvi o a conquistarvi poiché noi non sapevamo neanche della vostra presenza al limitare del nostro regno. Non è mia intenzione nemmeno cercare di commuovervi o farvi compassione, non sarebbe né giusto né dignitoso. Vorrei solo... ”
Non riuscì a finire la frase che il sindaco lo interruppe: era il primo pony a uscire da casa.
“Credo che lo stesso fatto che voi siete in compagnia di sei nostre compagne indichi le vostre buone intenzioni.
Anzi credo che ci dovete scusare per aver ingiustamente temuto la vostra presenza, complici i purtroppo naturali pregiudizi nei confronti del diverso. Io, sindaco di Ponyville, vi accolgo benevolmente e vi do il benvenuto. Grazie al vostro arrivo e al coraggio di sei nostre concittadine, che abbiamo dato per morte prima del tempo, abbiamo eliminato una delle nostre paure più antiche, e sono sicura che tra di noi starete più che bene!”
Garland chinò la testa in segno di rispetto mentre Iacopo alzò le sue armi.
“Vi ringrazio, signora sindaco!” fu la semplice risposta detta quasi in contemporanea dai due giganti.
Chi l'avrebbe mai detto che due rudi e selvaggi pony da guerra avrebbe potuto cambiare così radicalmente?
“Potente dormire nel fienile.” disse Applejack, indicando un'ampia costruzione in legno non lontano dalla tua fattoria. “Spero che non ve la prenderete se non possiamo offrirti di meglio al momento. È pieno di fieno, ma vi troverete bene, vedrete, anche perché è l’unica costruzione adatta a ospitarvi”
“Andrà benissimo. Non credi Iacopo?” disse quindi Garland, squadrando l'edificio.
“Per me va bene! l’unica cosa che m’importa è avere un tento sulla testa!” disse Iacopo.
L’edificio sembrava una comunissima casa a pianta rettangolare e dal tetto spiovente, dalle cui finestre si intravedevano grandi ciuffi di fieno ma era chiaro che era anche l'unico edificio adatto alle dimensioni dei due.
“Beh ecco un regalo!” fece Iacopo gettando presso gli zoccoli del Sindaco le pelli delle ursus che si era portato dietro.
Nemmeno pochi minuti dopo, l'espressione nei volti della gente, la gente uscì dalle case e fece quasi subito cerchio attorno alle due figure: i cuccioli li osservavano a bocca aperta, i maschi cercavano immediatamente di trattare i due con la stessa calorosità di un ospite di vecchia data, le femmine facevano divertiti risolini sul loro aspetto, commentando come il pelo indurito, le triple corna o le otto zampe sarebbero potute diventare una nuova moda.
In mezzo a quell'orda di gente in festa, Garland e Iacopo si trovarono quasi spiazzati, ma alla fine si adattarono.
Quella notte, Garland si accomodò in un mucchio di fieno nella sua nuova casa mentre Iacopo preferiva appoggiarsi ad una parete. Poco prima avevano iniziato a rendere il favore a Ponyville, sfruttando le dimensioni per muovere grandi masse di fieno, ed aiutare nei lavori quella gente.
Era chiaro che anche se molto più grandi del normale e di aspetto insolito ormai erano stati accettati dagli abitanti.


Una minaccia antica

I giorni si susseguivano tranquilli a Ponyville, per la cittadinanza e per i nuovi arrivati.
Sempre più forti si facevano i legami fra Garland, Iacopo e quella gente, che con un'incredibile coraggio aveva affrontato una leggenda antichissima accogliendoli nel paese.
I due giganti avevano già trovato modo di sdebitarsi aiutando la gente, grazie alla imponente corporatura avevano svolto molti lavori pesanti con incredibile facilità. Alcuni discutevano addirittura della possibilità farli partecipare alla Chiusura dell'Inverno certi che con i due giganti e la guida dell’elemento della magia il lavoro sarebbe stato terminato a tempo di record.
Eppure entrambi non erano tranquilli.
Iacopo aveva scoperto che la sua grande battaglia contro Mefisto, in cui aveva perso i suo amici, era sconosciuta cosi come il destino del suo popolo, per di più avendo vissuto sempre per la guerra e la battaglia ora egli era perseguitato dalla sete di sangue che temeva potesse portarlo a usare le sue armi sui pony, mentre Garland temeva che la sua natura feroce, che l’aveva aiutato a sopravvivere, avesse nuovamente il sopravvento e lo portasse a compiere quei terribili atti che avevano segnato la sua vita, timore che potesse prendersela senza alcun motivo con degli innocenti.
Per fortuna c’era una cosa che impediva ad entrambi di perdere la loro anima e ritrasformarsi nelle belve feroci di un tempo lontano ed erano le periodiche visite dei cuccioli del villaggio, infatti sebbene ancora stupiti per il suo imponente aspetto Apple Bloom, Scootalo, Sweetie Belle e tutti gli atri cuccioli si recavano spesso nel fienile, spesso assieme alla loro maestra, dove i due vivevano, sempre più ansiosi di ascoltare le loro storie così interessanti, i loro racconti di vita vissuta e i miti e le leggende delle loro terre natie.
I due era stati sufficientemente intelligenti da romanzare le loro storie, soprattutto le leggende dei Diomedi in cui il sangue scorreva a fiumi, e quelle dei Sleipnir dove la morte regnava sovrana, in modo da non terrorizzare quei cuccioli che ispiravano nei giganti una tenerezza mai provata.
La stessa Rarity pianificava spesso un modo per creare degli abiti su misura, ma si trovava costretta a rinunciare per mancanza di manichini di quelle dimensioni e con lo stesso numero di zampe, stoffe così larghe ed ali per sistemargli gli accessori da testa e anche della disponibilità dei due di parlare della moda dei loro luoghi di nascita.
Tuttavia una notte entrambi non riuscivano a dormire, forse perché il passato era tornato a farsi sentire facendo pesare ai giganti il loro passato da soldati
“Garland non riesci a dormire eh?”
“No! E neanche tu sembri avere molta fortuna!”
“Già. Sai è da un po’ che ci sto pensando … ma noi che diavolo ci facciamo qui?”
“Non lo so amico mio, questi pony chi hanno accolto a braccia aperte e ci trattano da amici eppure io mi sento fuori posto!”
“Pure io. Sai credo che la colpa sia della nostra origine: tu sei stato creato per distruggere e terrorizzare la gente e poi hai quello strano simbolo sul fianco, mentre io sono il soldato perfetto, solo che un soldato senza guerra o senza uno scopo nella vita è inutile! E non parlarmi di Cutie Mark perché la mia gente non possedeva questa magia” ed egli volse testa verso il suo fianco “che poi non capisco perché la gente di qui da tanta importanza ad un tatuaggio!”
“Credo che non risolveremo niente stando qui! Ci conviene fare due passi e forse la notte ci aiuterà e comunque il Cutie Mark è un simbolo che appare sul fianco di ciascun pony quando scopre il suo talento speciale che lo rende unico nel suo genere è un momento magico e atteso da ogni pony!”
Detto questo il tricorno abbandono il suo improvvisato letto di fieno e usci fuori all’aperto seguito dal soldato.
Girando per i viali di Ponyville, fra abitazioni di gente che si godeva il meritato riposo dalle fatiche del giorno, Garland cercava senza pace una risposta alle sue domande. Perché quelle cose gli stavano capitando?
“Non riuscite a dormire?” chiese una voce amichevole, giusto dietro di Iacopo. Non ci volle molto a concludere che la voce proveniva da Twilight.
“Non è niente, avevamo solo bisogno di un po' d'aria... tu come mai non stai dormendo?” chiese quindi incuriosito Garland. La risposta fu rapida:
“Devo studiare il moto di alcune stelle per perfezionare alcuni incantesimi. Posso esservi d'aiuto in qualche modo?” chiese quindi l'unicorna violacea, con un sorriso. “Ecco... ancora non riesco a capacitarmi di una cosa. Perché è successo tutto questo?” fece Iacopo con tutta calma per poi proseguire visto lo sguardo incuriosito dell’elemento della magia
“Io vi sono molto riconoscente per tutto ciò che è successo, poiché mi avete donato una vita migliore. Mi avete cambiato, e reso finalmente felice di ciò che sono. Mi avete accettato fra di voi ma... perché? Cosa vi ha spinto a recarvi negli abissi più oscuri della Everfree Forest e a convincere me e il mio amico ad uscire dal quell’inferno verde?”
A quel punto, Twilight si alzò in piedi, il suo corno non riusciva a sfiora la pancia di Garland, quello a lei più vicino e cercò di guardare entrambi i giganti.
“Ascoltate... sarò sincera. È iniziato tutto a causa della mia testardaggine” disse, con un tono molto serio.
“Mi avevano raccontato di una leggenda, di qualcosa che spaventava gli abitanti della foresta, e Fluttershy terrorizzata ne era un'ulteriore prova. Io non ho mai voluto credere alle leggende, ed ho deciso di andare fino in fondo a questa storia: volevo scoprire cosa incutesse così paura in tutta la gente ma che non aveva mai fatto danni, e questo mi sembrava strano! Il resto …. Beh eravate presenti.
Però non voglio che crediate che siete solo una banale “prova” della falsità di una leggenda: siete diventati nostri amici. Abbiamo ascoltato le vostre storie ed abbiamo deciso che dovevamo aiutarvi, forse senza nemmeno chiederti il permesso... e di questo chiedo scusa ad entrambi.
Ma è grazie al vostro arrivo che abbiamo imparato a non temere ciò che nemmeno conosciamo, ad aprirci verso... ehm... “.
“Credo che il termine che stai cercando è diverso.” proseguì Garland, con un tono quasi triste. Aveva capito che Twilight non voleva dire quella parola, “diverso”, per non ferirlo.
“Ehm... sì, quello. Però tu NON SIETE diversi da noi. Avete avuto solo una vita più ehm ….!”
“Credo che la parola che suoni meglio sia guerresca!” fece Iacopo restato zitto fino ad allora.
“Non è proprio il termine che avrei usato ma va bene e poi Il sindaco aveva ragione: noi vi abbiamo aiutato, e voi ci avete aiutato. Vi vogliamo bene per ciò che siete”
E per la prima volta in tutta la sua vita, Garland pianse commosso mentre nello stesso momento per la prima volta il volto di Iacopo fu rigato da nobili lacrime di gioia poiché quella era la risposta che cercava dal suo arrivo a Ponyville.
La mattina dopo, la vita nella città riprese il suo solito corso con entrambi i giganti al lavoro Garland era diventato perfino più socievole, ora che aveva ricevuto la risposta che cercava: adesso sapeva che le sue sei “salvatrici” lo avevano fatto inizialmente quasi per sfida, per sfatare un mito che lo avvolgeva come un mantello nero, ed avevano sfruttato la situazione a loro vantaggio. Adesso finalmente poteva dormire sonni tranquilli: il suo animo senza pace era stato placato ed i suoi tormenti interiori sembravano svaniti, Iacopo dal canto suo aveva trovato un nuovo scopo nella vita
Qualche giorno dopo Iacopo e Garland ricevettero un invitato ad un party in onore della principessa Celestia, che attraverso un messaggio aveva annunciato il suo arrivo di lì a giorni, naturalmente gli abitanti avrebbero fatto del loro meglio per accoglierla e per l’occasione avrebbero tirato fuori i loro abiti migliori.
“Ehi Garland hai letto bene l’invito? C’è scritto abito da cerimonia e noi non abbiamo un abito del genere!”
“Beh ecco che possiamo fare:
1) Non ci presentiamo
2) Ci presentiamo ma senza abiti e questo potrebbe essere un guaio.
3) Andiamo a farceli fare!
Io preferirei la terza opzione!”
“Anche se mi costa molto ammetterlo devo ammettere che hai ragione! Anche se temo che sarà molto difficile trovare qualcuna che ci aiuti a …..”
In quel momento giunsero Rarity e Fluttershy con un correndo di stoffe e tessuti
“Vedo che avete già ricevuto gl’inviti! Ora state fermi e lasciate fare a me!” fece la stilista iniziando a usare un metro per prendere le misure dei giganti.
“Hai visto Iacopo abbiamo anche la sarta personale … posso vedere un campione di stoffe per decidere il colore?” fece il tricorno
“Certo! Iacopo sta fermo per favore già hai tante zampe se le muovi in continuazione non riuscirò a prenderti le misure per fortuna il party è tra una settimana, se no non avrei mai potuto soddisfare gli ordini, e le prove sono la sera prima! Fluttershy prendi il metro e dammi la misura della sua spalla”
“Ehm scusami ma il fatto è che io non sono mai andato da un sarto. Nella mia terra l’abito era uno status simbolo, solo i più ricchi e importanti pony potevano avere un abito comunque se le prove sono Martedì prossimo temo che non potrò esserci dall’inizio!”
“E perché non potrai esserci dall’inizio?” Fece l’amica degli animali intenta a volare attorno al guerriero mentre Garland studiava con attenzione il catalogo.
“Martedì prossimo devo controllare lo stato della sorgente nella montagna a sud dell’abitato e il lavoro deve essere fatto la sera perché è in quel momento che la luce della Luna riflettendosi sui cristalli della caverna rivela la situazione naturale, di giorno il riflesso del sole disturba le osservazioni!”
“ah è vero! Beh fai il lavoro e poi ti cambi e vieni alla festa no? Allora Garland hai scelto questo abito? Uhm hai buon gusto vedrò dio fartelo il prima possibile! Cara hai segnato le misure di Iacopo?”
“si! Adesso misuro Garland mentre Iacopo sceglie!”
“Ah Iacopo se non trovi niente di tuo gusto!”
“Non serve ho già scelto questo, che mi ricorda un’uniforme militare. Sono pur sempre un soldato!”
“Oh allora ti farò un’uniforme da fare invidia alle guardia di Celestia!” fece la sarta sorridendo.
Una settimana dopo i pony si ritrovarono nel salone delle feste ormai pronto, l'orchestra si era riscaldata e gli abitanti, adornati degli abiti più sgargianti e multicolori, iniziavano ad affollare il luogo ansiosi di gettarsi nelle danze. Era una prova generale per l'arrivo della principessa, un test per assicurarsi che tutto funzionasse al meglio, sebbene gli abitanti lo considerassero più (con loro grande gioia) una vera e propria festa, tra i tanti pony spiccava anche Garland con addosso un ampio mantello decorato con motivi a fiamme, colorato con tonalità dal giallo al rosso scarlatto con una serie di strappi triangolari a farne da contorno.
L'ampio portale del salone era più che sufficiente a far passare comodamente Garland, ed il salone non gli creava alcun problema: altissimo, illuminato con diversi tipi di luci e molto largo. L'unico problema era la pista da ballo: sarebbe stato praticamente impossibile per lui ballarci senza urtare almeno dieci altre persone... ma non era un suo problema, non amava ballare, Iacopo non era ancora arrivato ma aveva la scusante del lavoro da compiere e comunque aveva detto che se non era di disturbo avrebbe fatto un’entrata scenica, naturalmente tutti i pony erano stati d’accordo e aspettavano di vederlo arrivare.
All’improvviso si senti il rumore di uno sparo, un raggio verde in grado di aprire un buco nel terreno. Un grande fumo verde, una colonna di luce smeraldina, un fragore che pervase l'ambiente e fece rimanere di sasso gli invitati. Un'intrusione. Un'intrusione in forma di pony alta quasi come la principessa Celestia, completamente nera, con dei capelli di un azzurro sporco, delle ali di zanzara e dei curiosi fori all'altezza delle zampe nonché sulle ali stesse. Twilight e le sue amiche conoscevano bene quell'intruso...
“Oh, ma che bella festa, cara mia. Si sposa qualcun altro?” fu la frase d'esordio di Chrysalis, la malefica regina dei Changelings.
“Tu..." commentò quindi Twilight, mentre le altre pony erano rimaste di stucco. In compenso, gli invitati smisero di assumere le loro espressioni sorprese e uno alla volta cambiarono di colpo aspetto, in un lampo: erano dei pony simili a Chrysalis, completamente neri e con denti aguzzi nonché sguardi molto crudeli. I Changelings o più comunemente mutanti muta forma.
La malefica regina raggiunse le sei pony e Garland, ovvero gli unici esseri non-Changeling in tutta la sala.
“Oh, chi si rivede!
L’unica che mi aveva scoperto, immagino che tu ti stia preoccupando per i tuoi amichetti... sono tutti chiusi nelle loro case, custoditi dai miei sudditi. Me ne prendo cura, hahaha!” disse, con una risatina. Ormai lo stupore delle pony si era convertito in nervosismo puro, così come in un senso di impotenza: circondate da decine di Changelings che le tenevano a portata di raggio, non potevano fare assolutamente niente, come anche il loro amico.
“Cosa ci fai qui?” esclamò Twilight.
“Vedi, tesoro... l'altra volta, a Cancerlot, tu le tue amiche avete vinto, e io non l'ho mai dimenticato. Per cui, prima di riprendere i miei piani per dare da mangiare al mio popolo, ho pensato bene di eliminarvi.
Direi che ogni regina che abbia a cuore il benessere dei suoi sudditi avrebbero fatto così, no? Siete una maledetta spina nel fianco dei miei piani e senza di voi niente mi potrà impedire di nutrire i miei sudditi” esclamò Chrysalis, passando dal crudele all'arrabbiato in un attimo.
Il suo ingresso era stato rapido ed il suo piano efficace: d'altronde un villaggio come Ponyville non disponeva certo di un campo di forza e decine di guardie come Cancerlot.
“Ma …. come diavolo hai fatto a...” disse Applejack, basita.
“Oh, è stato facile... è bastato catturare i tuoi compaesani uno alla volta e sostituirvi i miei sudditi di nascosto. Non sono geniale?” rispose quindi Chrysalis, euforica.
“Ma non ho intenzione di proseguire oltre. Ho parlato fin troppo! Ora vi elimin... oh. Si dimenticavo!” si interruppe di colpo, notando lo sguardo feroce di Garland. Sembrava essersi accorta solo in quel momento della sua presenza.
“Ma guarda chi abbiamo qui...” Il tricorno la osservava dall'alto della sua altezza con un'espressione che avrebbe costretto chiunque alla fuga.
“Di nuovo tu! Pensavo di averti detto chiaramente che non mi unirò mai a te per diventare il re delle tue schiere di idioti muta forma.”
“V-Vi conoscete?” esclamò Rainbow Dash.
“Sì. Non so come, ma mentre vagavo per Equestria in cerca di una casa Chrysalis ha saputo di me. Ha tentato innumerevoli volte di convincermi ad unirmi a lei promettendomi il titolo di re, ma ho sempre rifiutato... con la forza.”
“Oh sì, i miei Changelings portano ancora le ferite dei tuoi... violenti rifiuti, tesoro. Vedo che ti ricordi ancora delle mie proposte, Spero tu ci abbia pensato seriamente in questi anni in cui ti ho cercato di persona, forte anche del fatto che sentivo leggende su un essere che faceva tremare la terra.
Certo non mi aspettavo di ritrovarti qui e dire che volevo conquistare questo villaggio per poi offrirtelo come dote! Non sarebbe stato bello caro il mio re trasformare questo posto nella nostra reggia?”
Erano faccia a faccia, benché la regina malefica gli arrivasse alla base del collo, contando anche il corno.
Le pony stentavano a credere alle loro orecchie Queen Chrysalis stava facendo di tutto per convincere il loro amico a sposarla visto che non solo gli faceva gli occhi dolci ma si muoveva in modo volutamente provocatorio strusciando il fianco sulle gambe del colosso arrossendo, sembrava una puledrina con il suo innamorato.
“Su caro pensaci bene, avresti un regno tutto tuo da governare come vorrai, un nido d’amore in cui vivere le tue notti, una schiera di soldati disciplinati e fedeli con cui conquistare qualunque cosa, una moglie pronta a sfornare tanti sudditi fedeli in poco tempo e tutto quello che devi fare e accettare la corona” e davanti agli occhi dei pony un secondo raggio verde parti dal terreno facendo apparire una corona di malachite di dimensioni titaniche chiaramente adatta alla testa del tricorno.
“Su mio caro indossa la corona e avrai il potere supremo su tutti i mutanti esistenti al mondo e se rifiuti ancora … credo che qualcuno dei tuoi …… “amici” non vedrà l’alba!”
In quel momento la porta si apri e un muta forma teso come una corda di violino entrò rapidamente trasformandosi in Rarity e con un tono adatto al suo stato d’animo fece:
“Maestà ho visto Gungnir ben piantata nel terreno davanti a una caverna!”
Prima ancora che la regina potesse rispondere un secondo muta forma seriamente preoccupato fece il suo ingresso e diventato Applejack fece:
“Maestà stavo controllando che nessun pony ci fosse sfuggito quando ho visto Excalibur, la spada che annulla la nostra magia. appoggiata ad una parete esterna di un fienile!”
La porta si era richiusa quando un nuovo muta forma, completamente bianco, la sfondò e cambiando continuamente forma, ma non il colore, inizio a parlare;
“re …. Re ….. Mjöllnir”
In quel momento giunse Spike che fece:
“Twilight .. Iacopo dice che siamo sotto attacco dei muta forma e che …!”
E in quel momento un fulmine colpi il piccolo drago e tutti e tutti poterono vedere Iacopo che indossava una lunga tunica rossa fissata da spille in oro e argento, tra il secondo e il terzo paio di zampe portava una cintura di pelle nera fissata con una fibbia di bronzo alla cui destra pendeva Excalibur avvolta in un fodero di bronzo, la testa era protetto da un elmetto, tranquillamente appoggiato alla parete giocherellando con il suo martello e la sua lancia.
“Notizia fresca babbeo! Sei in ritardo e di molto visto che la regina è già scesa in campo!”
Quindi fissando tutti i presenti con occhi assetati di sangue e una voce tagliente come un rasoio fece.
“Chi vuole morire per primo? Su fatevi avanti che qui ci sono Gungnir, Mjöllnir e Excalibur pronte a vedere il vostro icore!”


Finale 1: Il potere della guerra

Le men6 videro la regina dei muta forma e i suo sudditi sbiancare:
“Tu!”
“Si io mia cara cambia faccia! Ti avverto che è inutile che certi di chiamare i tuoi sudditi, si sono scontrati con le mie armi e sono morti e …. Oh ciao Garland posso sapere che fai qui con la mia cena?”
“La tua cena? Tu vuoi ….. ehi sta scappando!”
Infatti Chrysalis e i muta forma rimasti avevano approfittato della situazione per scappare e sebbene tutti i presenti cercassero di fermarli uscirono dal salone.
“Non hai ancora capito che non hai scampo?” fece Iacopo scagliando la sua lancia che malgrado fosse stata scagliata dalla parte opposta raggiunse il fianco della regina abbattendola.
“Patetico! Uccisa dallo stesso guerriero che uccise tua madre che invece di scappare mi affrontò!”
Quindi Iacopo raggiunse la regina ancora viva e davanti agli occhi di tutti la divorò disintegrando i muta forma con il suo martello.
“Lui …. Lui … ha ….. ha …” fece Rarity inorridita.
“Sconfitto i muta forma per sempre!” fece Garland con calma mentre Celestia giunse il quel momento.
“Garland ben ….” La vista di una serie infinita di cadaveri fumanti e di Iacopo sporco di sangue e ancora intento a finire di divorare la carcassa della regina la bloccarono.
“Tu!!!!!!!!” Fece Iacopo notando Celestia “Maledetto Mefisto non so come sei riuscito a sopravvivere ma adesso ti sistemo io!” fece alzando il martello fumante fissando la regina con gli occhi assetati di sangue.
“Ehi calmati Iacopo questa è Celestia la sovrana di questo regno, non il tuo nemico e poi puoi usare la lancia per vedere la verità!”
“Dici davvero Garland? Beh hai ragione e poi quella volta spaccai il cranio del mio nemico!” quindi calmatosi il gigante si sedette e guardando il paese, pieno di cadaveri di muta forma fece “la mia guerra è finita!”
Celestia l’osservo e fece “è vero ma adesso potrai vivere in pace!” e finalmente tutti i pony poterono festeggiare la fine della minaccia dei muta forma.
Cosi i pony impararono che chiunque anche se spaventoso poteva rivelarsi un amico fidato.

Fine 1


Finale 2: L’amore vince sempre

Iacopo incominciò a camminare verso i presenti ruotando il martello creando fulmini quando noto il suo amico.
“Guarda un po’ chi si vede!”
“Scappa mio re! Io cercherò di trattenerlo, infondo sono sacrificabile ma tu devi vivere perché sei il re del mio popolo e solo un re può salvare i miei sudditi!” fece Chrysalis ponendosi tra i due colossi.
“Aspetta! Vuoi dire che lei è la tua compagna? Beh congratulazioni amico mio hai fatto una buona scelta!”
“Dici che diventare re dei muta forma è una buona idea?”
“Certo! in quanto re la tua parola è legge!” fece Iacopo rifoderano le sue armi fissando la regina.
“Chrysalis tu sai che non puoi vincere contro Iacopo, uccisore di muta forma e giganti! Ma pur di salvare la tua gente ti prepari a combattere contro un guerriero invincibile, ormai ho capito che tu pensi solo alla tua gente quindi accettò la corona di re!” e senza esitare il tricorno indosso la corona e in quel momento Pinkie Pie cominciò a saltellare attorno a tutti i presenti.
“Facciamo una festa per festeggiare un fidanzamento con tutti i pony di pony ville e i mutaforma!”
“Giusto Cris fa liberare i pony e non temere Iacopo è mio amico!” fece Garland venendo ubbidito.
Il giorno dopo Celestia celebrò il matrimonio di Garland e Chrysalis, divenuti sovrani della Everfree Forest.
“Sapete miei piccoli pony oggi tutti noi abbiamo imparato che anche chi sembra malvagio o crudele spesso agisce per il bene di qualche popolo quindi è ingiusto credere di rappresentare il bene assoluto!” fece Celestia osservando la carrozza degli innamorati allontanarsi verso la foresta mentre Iacopo si allontanava in volo verso la sua terra d’origine.

Fine 2
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Re: Gli spiriti della foresta

Messaggioda cavalieresolitario » 13/09/2012, 21:22

III capitolo inserito.
Su gente un commentino per favore, va bene anche fa pena.
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Re: Gli spiriti della foresta

Messaggioda cavalieresolitario » 18/10/2012, 19:13

Finito spero nei commenti di fine opera.
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Re: Gli spiriti della foresta

Messaggioda DUBMAR » 26/02/2013, 18:45

waaaaaaaaaaaa stramitica fanfics :) :) :) :) un ottimo lavoro e come finale preferisco il primo (il potere della guerra) :) :) :) :) W Iacopo mangia changeling :) :) :) :) :) :) :yay:
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