Ebook di Ponyra

L'area per tutte le attività dei Bronies d'Italia: fan arts, fanfiction, incontri, e tutto ciò che coinvolge gli utenti della nostra comunità.

Re: Ebook di Ponyra

Messaggioda Akikako » 25/04/2014, 22:54

Ponyra ha scritto:Vedrò di farmi fare pubblicità :sisi:
No, comunque gratis non lo metto, voglio guadagnarci qualcosina :sisi:
Però il saggetto di poche pagine non è una cattiva idea, eh. Mi sa che lo faccio come "assaggio" di quello finale.

Se fossimo in America o altri paesi europei lo metterei gratis e metterei le donazioni, così un po' di soldini me li tirerei sù. Ma qui in Italia la maggior parte della gente preferirebbe farsi sparare (2 volte) che donare 5 euro a un tipo su internet -_-

ma infatti intendevo il saggetto di metterlo gratis, non quello fatto bene, vedilo appunto come pubblicità al tuo prodotto...
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Re: Ebook di Ponyra

Messaggioda Ponyra » 25/04/2014, 23:21

Akikako ha scritto:ma infatti intendevo il saggetto di metterlo gratis, non quello fatto bene, vedilo appunto come pubblicità al tuo prodotto...

Io pensavo pure a chiedere a Fraws di pubblicizzarlo, penso che accetterebbe :sisi:
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Re: Ebook di Ponyra

Messaggioda FedeBrony93 » 25/04/2014, 23:24

Ponyra ha scritto:
Akikako ha scritto:ma infatti intendevo il saggetto di metterlo gratis, non quello fatto bene, vedilo appunto come pubblicità al tuo prodotto...

Io pensavo pure a chiedere a Fraws di pubblicizzarlo, penso che accetterebbe :sisi:

Beh, avere l'appoggio di uno che Fraws, significherebbe stare decisamente un passo avanti... Ma per lavorare con lui, bisogna avere tra le mani ottimo materiale: è uno che ti pubblicizza solo se il materiale è di ottima qualità
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Re: Ebook di Ponyra

Messaggioda Ponyra » 25/04/2014, 23:49

FedeBrony93 ha scritto:
Ponyra ha scritto:
Akikako ha scritto:ma infatti intendevo il saggetto di metterlo gratis, non quello fatto bene, vedilo appunto come pubblicità al tuo prodotto...

Io pensavo pure a chiedere a Fraws di pubblicizzarlo, penso che accetterebbe :sisi:

Beh, avere l'appoggio di uno che Fraws, significherebbe stare decisamente un passo avanti... Ma per lavorare con lui, bisogna avere tra le mani ottimo materiale: è uno che ti pubblicizza solo se il materiale è di ottima qualità

A meno che non si tratti di un videogioco indie italiano, allora lì pubblicizza qualsiasi cosa XD
No comunque, cercherò di fare del mio meglio, poi lui giudicherà :sisi:
P.S. visto che ci siamo, se vi vengono in mente mandatemi via MP qualche nome di youtuber/blogger/pagina FB che potrebbero essere interessarti a pubblicizzare un ebook (in generale o in particolare uno su MLP), così mi metto in contatto e comincio a farmi una lista di nomi. Sarebbe davvero utilissimo!
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Re: Ebook di Ponyra

Messaggioda Akikako » 26/04/2014, 0:56

Ponyra ha scritto:P.S. visto che ci siamo, se vi vengono in mente mandatemi via MP qualche nome di youtuber/blogger/pagina FB che potrebbero essere interessarti a pubblicizzare un ebook (in generale o in particolare uno su MLP), così mi metto in contatto e comincio a farmi una lista di nomi. Sarebbe davvero utilissimo!

c'è Ratmassimo che è anche iscritto qua... oppure Croix :troll: :troll:
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Re: Ebook di Ponyra

Messaggioda Aurelicornus » 28/04/2014, 2:31

Secondo me, dovresti mettere il punto 5 come ultimo. Le fan arts e le convention sono due cose che spiegano meglio il fenomeno, ed è la prima cosa che andrebbe risposta per spiegare il fandom. Le pazzie del fandom e la presenza dell'erotismo/porno sono due punti molto comuni e diffusi a qualsiasi fandom, non è presente solo il nostro (in questo mi azzardo a dire che trovo i furries "peggiori", ma è soggettivo), e penso che invece la prima cosa sarebbe spiegare cosa lo differenza dagli altri.

Le fan arts sono sicuramente la prima cosa che ha influenzato lo sviluppo, non solo perchè un fandom produce fan arts. Ci sono ottimi artisti, ma soprattutto di campi molto diversi, si spazia abbastanza bene dalle arti grafiche e narrativa, alla musica, animazione, e nei videogiochi. Anche se le illustrazioni sono tra le cose più rappresentative, a differenza di altri fandoms credo che tutti i campi siano abbastanza integrati; tengo d'occhio anche altri ambienti, e molti tendono a dare poco spazio ad alcuni rami concentrandosi piuttosto su altri. Nel bronydom trovi un po' di tutto a pari misura. Questo rende anche le convention molto varie, riescono a proporre un programma ricco di argomenti diversi.
Una seconda caratteristica, che secondo me non possono vantare tutti i fandoms, è il fatto che il bronydom è molto "coeso" come ambiente. Coeso non nel senso che siano tutti su un solo sito, ma che i fans conoscano tra loro molte idee "comuni" che si inventano sui personaggi; ed è molto facile che un'opera che attiri l'attenzione (per buoni o cattivi motivi) acquisisca molta popolarità tra i fans e venga conosciuta da tutti. Per esempio Jan Animation con Button, Snowdrop dei Silly Filly Studios; poi a sua volta nascono anche battute dei fans sulle stesse fan arts. Se hai fortuna e un po' di abilità puoi fare qualcosa che il fandom può addottare, e apprezzare, allo stesso modo del materiale del cartone.
A questo c'è da aggiungere che lo staff del cartone apprezza e resta in contatto coi fans: partecipano attivamente alle convention e a volte si fanno coinvolgere anche in attività di beneficenza (Bronies for Goods ad esempio è fatto da alcuni fans e un paio dello staff). Per contratto dicono di non poter vedere le fan arts, ma se lo facciano davvero sarebbe da dimostrare; sicuramente sanno abbastanza bene quali sono le cose più popolari tra i fans. C'è chi dice che questo contatto faccia male, secondo me non c'è niente di male finché sanno fare il loro lavoro come va fatto.
Derpy è un buon esempio di tutto questo: è nata da una battuta, poi i fans hanno aggiunto vari particolari per conto proprio fino a darle una personalità propria. Non c'è un autore "vero" dietro a questo personaggio, è un lavoro collettivo. Gli animatori a loro volta la hanno adottata nel cartone; c'è una differenza tra la versione dei fans e quella nella serie TV, i fans tendono a darle una personalità più articolata (insieme alla relazione con Whooves, che oramai è assodata), mentre gli animatori la hanno usata come personaggio pasticcione, che è più adatto per il cartone. Nel fandom ci si scambia idee, si fanno collaborazioni (specialmente nella musica), si riesce ad avere visibilità. Questa cosa secondo me lo ha aiutato a crescere molto velocemente come abbiamo visto, ed è la sua dote migliore e più interessante. Alcuni progetti ambiziosi non avrebbero preso vita senza questo atteggiamento, specialmente Fighting is Magic, Legends of Equestria o Fallout: Equestria.

Da un lato, il problema che hanno quegli artisti che fanno anche altre cose, non solo Ponies, è che faticano a muovere questo pubblico fuori dai ponies: solo una piccola parte dei Bronies si interessa poi anche ad altre cose che fanno. Tuttavia è dovuto al semplice fatto che i fans "sono qui" per i Ponies, non per gli artisti in sè; poi individualmente ogni fans può provare interesse anche nel genere che tratta un certo artista.

Credo che poi le convention meritino una menzione speciale, effettivamente sono i punti di raccolta più importanti che permettono agli artisti di prendere visibilità, se hai un progetto o quant'altro e ti presenti ad una convention, puoi avere una buona copertura; anche queste sono cose che hanno fatto l'ossatura del fandom come lo conosciamo oggi. Inoltre sono anche i momenti d'occasione dove è possibile conoscere di persona anche i membri dello staff; il fatto che alle convention vedano cosa fanno i fans gli fa sicuramente capire cosa ci piace, anche quali personaggi, e perché c'è molta cura nello sviluppare i personaggi nella maniera che vediamo in questa 4ta stagione (sanno molto bene quali tasti premere del loro carattere che a noi ci interessano).
Ma sinceramente, per esperienza personale, per capire meglio le convention bisogna visitarne una di persona: non credo che in Italia abbiamo un equivalente che le va vicino; da noi ci sono soprattutto le fiere, che invece hanno una impronta molto "commerciale", mentre nelle convention hanno molto peso soprattutto gli eventi e gli ospiti. Se si partecipa a una si capisce meglio la differenza.

In quanto al lato "sporco" del fandom, non minimizzo quel che si dice, ma essendo stato per molto tempo anche nel furry fandom e guardando anche altri ambienti, è una cosa molto comune. E' anche comune che ci siano persone eccentriche o che combinino cose imbarazzanti, notizie simili le senti pure nei fandom di Star Wars, Trekkies o Whoovians. Non mi sorprende che ci sia, o quello che ci sia. Però non penso che sia una cosa che definisca questo fandom, nel senso che non è quello che lo "differenzia" dagli altri e ti spinge ad interessarti degli artisti che ci sono.
Secondo me potresti, e dovresti, approfondirlo un po', ma solamente dopo aver parlato di tutto il resto. Ci sono un paio di "personaggi famosi" (Molestia e Gaming Luna) che hanno avuto origine come parodie erotiche, ma hanno preso una popolarità non indifferente nel fandom; questo perché JJ quando davvero vuole sa anche fare umorismo più vario che solo sex-jokes.

Forse rivedrei il titolo con qualcosa di più coinciso: capisco che dovrebbe essere un titolo ad effetto, ma per quello c'è da fare un po' di economia tra la lunghezza e le parole...
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Re: Ebook di Ponyra

Messaggioda Ponyra » 28/04/2014, 15:45

Grifen ha scritto:Secondo me, dovresti mettere il punto 5 come ultimo. Le fan arts e le convention sono due cose che spiegano meglio il fenomeno, ed è la prima cosa che andrebbe risposta per spiegare il fandom. Le pazzie del fandom e la presenza dell'erotismo/porno sono due punti molto comuni e diffusi a qualsiasi fandom, non è presente solo il nostro (in questo mi azzardo a dire che trovo i furries "peggiori", ma è soggettivo), e penso che invece la prima cosa sarebbe spiegare cosa lo differenza dagli altri.

Le fan arts sono sicuramente la prima cosa che ha influenzato lo sviluppo, non solo perchè un fandom produce fan arts. Ci sono ottimi artisti, ma soprattutto di campi molto diversi, si spazia abbastanza bene dalle arti grafiche e narrativa, alla musica, animazione, e nei videogiochi. Anche se le illustrazioni sono tra le cose più rappresentative, a differenza di altri fandoms credo che tutti i campi siano abbastanza integrati; tengo d'occhio anche altri ambienti, e molti tendono a dare poco spazio ad alcuni rami concentrandosi piuttosto su altri. Nel bronydom trovi un po' di tutto a pari misura. Questo rende anche le convention molto varie, riescono a proporre un programma ricco di argomenti diversi.
Una seconda caratteristica, che secondo me non possono vantare tutti i fandoms, è il fatto che il bronydom è molto "coeso" come ambiente. Coeso non nel senso che siano tutti su un solo sito, ma che i fans conoscano tra loro molte idee "comuni" che si inventano sui personaggi; ed è molto facile che un'opera che attiri l'attenzione (per buoni o cattivi motivi) acquisisca molta popolarità tra i fans e venga conosciuta da tutti. Per esempio Jan Animation con Button, Snowdrop dei Silly Filly Studios; poi a sua volta nascono anche battute dei fans sulle stesse fan arts. Se hai fortuna e un po' di abilità puoi fare qualcosa che il fandom può addottare, e apprezzare, allo stesso modo del materiale del cartone.
A questo c'è da aggiungere che lo staff del cartone apprezza e resta in contatto coi fans: partecipano attivamente alle convention e a volte si fanno coinvolgere anche in attività di beneficenza (Bronies for Goods ad esempio è fatto da alcuni fans e un paio dello staff). Per contratto dicono di non poter vedere le fan arts, ma se lo facciano davvero sarebbe da dimostrare; sicuramente sanno abbastanza bene quali sono le cose più popolari tra i fans. C'è chi dice che questo contatto faccia male, secondo me non c'è niente di male finché sanno fare il loro lavoro come va fatto.
Derpy è un buon esempio di tutto questo: è nata da una battuta, poi i fans hanno aggiunto vari particolari per conto proprio fino a darle una personalità propria. Non c'è un autore "vero" dietro a questo personaggio, è un lavoro collettivo. Gli animatori a loro volta la hanno adottata nel cartone; c'è una differenza tra la versione dei fans e quella nella serie TV, i fans tendono a darle una personalità più articolata (insieme alla relazione con Whooves, che oramai è assodata), mentre gli animatori la hanno usata come personaggio pasticcione, che è più adatto per il cartone. Nel fandom ci si scambia idee, si fanno collaborazioni (specialmente nella musica), si riesce ad avere visibilità. Questa cosa secondo me lo ha aiutato a crescere molto velocemente come abbiamo visto, ed è la sua dote migliore e più interessante. Alcuni progetti ambiziosi non avrebbero preso vita senza questo atteggiamento, specialmente Fighting is Magic, Legends of Equestria o Fallout: Equestria.

Da un lato, il problema che hanno quegli artisti che fanno anche altre cose, non solo Ponies, è che faticano a muovere questo pubblico fuori dai ponies: solo una piccola parte dei Bronies si interessa poi anche ad altre cose che fanno. Tuttavia è dovuto al semplice fatto che i fans "sono qui" per i Ponies, non per gli artisti in sè; poi individualmente ogni fans può provare interesse anche nel genere che tratta un certo artista.

Credo che poi le convention meritino una menzione speciale, effettivamente sono i punti di raccolta più importanti che permettono agli artisti di prendere visibilità, se hai un progetto o quant'altro e ti presenti ad una convention, puoi avere una buona copertura; anche queste sono cose che hanno fatto l'ossatura del fandom come lo conosciamo oggi. Inoltre sono anche i momenti d'occasione dove è possibile conoscere di persona anche i membri dello staff; il fatto che alle convention vedano cosa fanno i fans gli fa sicuramente capire cosa ci piace, anche quali personaggi, e perché c'è molta cura nello sviluppare i personaggi nella maniera che vediamo in questa 4ta stagione (sanno molto bene quali tasti premere del loro carattere che a noi ci interessano).
Ma sinceramente, per esperienza personale, per capire meglio le convention bisogna visitarne una di persona: non credo che in Italia abbiamo un equivalente che le va vicino; da noi ci sono soprattutto le fiere, che invece hanno una impronta molto "commerciale", mentre nelle convention hanno molto peso soprattutto gli eventi e gli ospiti. Se si partecipa a una si capisce meglio la differenza.

In quanto al lato "sporco" del fandom, non minimizzo quel che si dice, ma essendo stato per molto tempo anche nel furry fandom e guardando anche altri ambienti, è una cosa molto comune. E' anche comune che ci siano persone eccentriche o che combinino cose imbarazzanti, notizie simili le senti pure nei fandom di Star Wars, Trekkies o Whoovians. Non mi sorprende che ci sia, o quello che ci sia. Però non penso che sia una cosa che definisca questo fandom, nel senso che non è quello che lo "differenzia" dagli altri e ti spinge ad interessarti degli artisti che ci sono.
Secondo me potresti, e dovresti, approfondirlo un po', ma solamente dopo aver parlato di tutto il resto. Ci sono un paio di "personaggi famosi" (Molestia e Gaming Luna) che hanno avuto origine come parodie erotiche, ma hanno preso una popolarità non indifferente nel fandom; questo perché JJ quando davvero vuole sa anche fare umorismo più vario che solo sex-jokes.

Forse rivedrei il titolo con qualcosa di più coinciso: capisco che dovrebbe essere un titolo ad effetto, ma per quello c'è da fare un po' di economia tra la lunghezza e le parole...

Grazie per il tuo intervento Grifen :)
Ho letto il post e ho portato alcune modifiche: ho tolto il precedente punto 9, riorganizzato la parte sul fandom (il punto 5 è invariato, a mio parere sta meglio per primo), accorciato il titolo.
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Re: Ebook di Ponyra

Messaggioda Aurelicornus » 04/05/2014, 2:58

Ci sarebbe anche una cosa che varrebbe approfondire. Parecchi "esterni" si chiedono cosa ci sia di interessante in un cartone per bambini, e anche se soprattutto nelle ultime stagioni FiM si è generalizzato abbastanza, conserva giustamente l'impronta di un prodotto indirizzato ai giovanissimi.
Ovviamente i gusti sono gusti, ognuno ha i suoi motivi per piacere questo show, ma credo di poterti dare delle osservazioni abbastanza oggettive che puoi riportare.

Ci sono due punti a favore di FiM che secondo me lo distanziano da altro, anche dai film d'animazione molto più quotati (che seguo abbastanza in questo periodo).

La prima cosa che mi impressionò quando vidi FiM è lo stile di disegno. Mi sembrò strano: non che sia nuovissimo, perché caratteristiche come gli occhi grandi, corpo deformato e uno stile essenziale ci sono da sempre nei cartoni animati. Ma è incredibilmente espressivo. Lauren ha trovato uno stile di disegno incredibilmente espressivo, capace di espressioni esilaranti, eppure anche molto semplice da disegnare (dal punto di vista dei costi di produzione, conta moltissimo), una delle cose che segna questo cartone sono indubbiamente le espressioni. Con pochissimo sforzo ai Ponies possono fargli fare di tutto e avere un risultato imperdibile. La sagoma dei Ponies è davvero minimalista, mentre se si notano gli altri personaggi, già Spike ad esempio, sono molto più dettagliati. Allo stesso tempo, Lauren ha conservato una caratteristica che le era chiesta per il marchio, cioè qualcosa di adatto da indirizzare alle bambine. Nell'insieme questo ha prodotto uno stile di disegno da un tratto estremamente riconoscibile, molto morbido ma estremamente espressivo.
Se si vedono altre serie con una tecnica simile, e soprattutto con i personaggi umani, questo è già più difficile. Ho visto qualcosa di Pound Puppies e Littlest Pet Shop ad esempio, e pur essendo ottime serie, hanno uno stile di disegno che trovo più rigido; si possono ottenere cose simili, ma penso siano meno convincenti. Equestria Girls pur avendo lo stesso stile, usa le figure umane, e queste secondo me "soffrono" già quando si tenta di deformarle come si fa con i Ponies, perché la nostra mente potrebbe associare alcune deformazioni a stati di dolore, malattia o traumi; non voglio fare una esamina psicologica seria, ma credo che i risultati siano molto più "creepy" se fatti sugli umani rispetto agli animali antropomorfi. Quello di FiM, o meglio i ponies in FiM, è un tratto incredibilmente fluido, deformabile, espressivo.
Mi dispiace persino che per questione di marchio non possano dedicarsi a fare anche altre creature, perché alcuni modelli, tipo i Grifoni, meriterebbero davvero di essere fatti di più.

La seconda cosa, Lauren ha avuto delle intelligenti intuizioni sui personaggi, ma non su tutti (anticipo: mi riferisco a AJ). Anche se sono un fan accanito di FiM, lo vedo più nell'ottica di legarlo al ramo degli animali antropomorfi, e in questo FiM NON è ancora la cosa migliore che può produrre il ramo. Anche se ne è una che ci va dannatamente vicino.
I personaggi si basano su stereotipi molto elementari, ma Lauren anziché volerli stravolgere introducendo caratteristiche nuove, li riscrive usando un'ottica diversa basata più sulla logica che sulle consuetudini. Dopotutto, la sua intenzione era proprio di rivedere i cartoni per bambine con qualcosa di più consistente.
Ironicamente questa costruzione è molto più sofisticata rispetto a quanto ho trovato in altre storie che presumono essere più "adulte".

Twilight Sparkle è lo stereotipo della "nerd", lo sappiamo, ma anche della apprendista maga, se cerco di immaginarmi come possa essere la "allieva più promettente di un grande mago", mi aspetterei una proprio come Twilight nelle virtù e difetti. Però l'innovazione di Twilight è quello di essere un personaggio introverso e molto sensibile, forse spaventato dalle relazioni umane. L'assunzione che Lauren ha voluto mettere in Twilight è che il suo essere "nerd" non è a (solo) fine narrativo, ma è espressione della sua personalità: legge libri perché spaventata dal farsi delle amicizie vere. In tutta la serie è quella che ha più paura di perdere le sue amiche o di fare qualcosa che la allontanino: se succedesse qualcosa tra lei e le altre, sarebbe quella che ne soffrirebbe di più.

Pinkie Pie è un insieme dei personaggi dei cartoni comici, ma a differenza di tutti gli altri (e questo la rende unica) la personalità è stata giustificata dandole uno scopo: lei si comporta così perché vuole far divertire gli altri. E questo "altri" si può intendere anche noi spettatori. Il suo comportamento caotico è insensato è costruito su motivi individuali, personali, non è inserito solo a motivazioni di trama. Pinkie Pie fa la scema perché... è scema %) non perché è un personaggio comico.

Fluttershy è lo stereotipo del personaggio pauroso e timido, ma di fatto quello che emerge lungo la serie è che Fluttershy ha paura di sè stessa, di quello che lei potrebbe fare agli altri. Put your Hoof Down fa vedere quello che potrebbe fare se non fosse "timida", ed è quello che la disgusta di sè stessa. Di conseguenza, può accettare di subire qualsiasi cosa su sè stessa, ma non riesce a trattenersi quando lo fa su qualcuno che non sia lei e che ama. Il fondamento di Fluttershy è molto solido: si mostra paurosa perché lei ha paura di sè stessa.

Rainbow Dash, forse è molto più classico come personaggio, ma ho sempre apprezzato che sia stato sviluppato come quel tipo di persona che si sente incredibilmente fragile e insicuro e lo voglia nascondere glorificando sè stesso. Il punto è che Rainbow non avrebbe bisogno di sentirsi insicura: lei è senza dubbio dotata, forte e decisa, ha tutto il talento e determinazione per ottenere quello che vuole. Eppure, non riesce a vedersi per quello che è. Per me è la cosa che davvero fa simpatizzare per questo personaggio: è sempre attraversato da un problema vero, quello di non sentirsi all'altezza, delusi da sè stessi, momento che possiamo attraversare tutti.
Dash è una delle Ponies più popolare, ma è anche uno dei più credibili di tutto il gruppo, con dei problemi realistici. Non mi stupisce se sia una delle protagoniste che è diventata tra le più evolute, complesse e articolate della serie.

Rarity è unica :D, e senza dubbio sintetizza quello che Lauren dice di voler fare in generale, cioè proporre dei modelli femminili che non siano superficiali o vuoti, senza allo stesso tempo rinnegare nulla che sia tipicamente associato alla femminilità. Rarity è un insieme immenso di luoghi comuni sulle donne: i suoi interessi, il suo modo di fare, le battute di cui è protagonista, ci si rivede tutte le battute misogene che si è soliti fare sulle donne; e credo che anche lei si sia divertita a fare un personaggio dove ridere "sulle donne". Però mostra anche un aspetto che si sottovaluta delle donne: Rarity ottiene i suoi successi spaccandosi il *plot* e sudando duro, stress da troppo lavoro e spesso prende delle brutte delusioni e brutti colpi. E' una personalità molto completa, molto credibile: Rarity si comporta così perché ha parecchio amor proprio e adora le cose sofisticate di suo; e allo stesso tempo, riesce a non prendersi sul serio, ironizzando su sè (tutte le scene da "drama queen" T_T ) perchè lo rende un modo di esprimersi. I suoi momenti comici provengono dalla personalità del personaggio, invece di essere dovuti alla trama o al voler prendere in giro la storia.

Applejack è il personaggio meno credibile. Mi piace per i temi che alza, per il fatto che la abbiano resa una cowgirl (e ci vuole! :D), per essere la parodia del western e del mondo rurale degli Americani :p però manca di un tema o un tratto forte come per le altre. Se Dash è estroversa ma fragile, Fluttershy ha i suoi demoni, Twilight è introversa e difficile, AJ sembra mancare di un tratto della sua personalità abbastanza individuale. E' testarda e sarcastica, ma non è ai livelli di complessità come descritti per le altre.
Nelle ultime due stagioni però è stata migliorata, legarla molto più ai temi della famiglia e accennare al fatto che sia orfana le hanno dato una dimensione molto più concreta: il rapporto tra lei e Applebloom, le preoccupazioni per la nonna e verso il fratello, rende verosimile che sgobbi in maniera assurda per la famiglia. Deve aver dovuto implicitamente fare un po' da "mamma" ad Applebloom. Però Applejack sarebbe davvero convincente appieno se questo background fosse maggiormente marcato nell'ambientazione, e non sono mancati in passato cartoni dove i personaggi erano presentati a tutti gli effetti come orfani, ma non finivano sul tragico. Per il resto negli ultimi episodi ha preso un piacevole atteggiamento sarcastico che la rendono più interessante :D.

FiM mi ha insegnato una regola che avevo già intravisto in alcuni miei precedenti racconti, ma che non riuscivo ancora a definire correttamente. In sostanza, un personaggio risulta credibile quando la trama è definita dalla sua personalità; le azioni di una persona reale sono dettate dalla PROPRIA personalità. Le azioni dei personaggi non dovrebbero essere fatte al solo fine per la trama (rischiano di non avere appoggio nel personaggio). Le Mane 6 seguono molto bene questa regola, le loro "disavventure" sono un riflesso della loro personalità: i loro pasticci sono il risultato dei loro problemi. Puoi credere davvero che le loro storie siano "vissute" da loro.

Puoi fare il confronto con le CMC: Applebloom, Sweetie e Scootaloo sono personaggi molto tecnici e privi di una impostazione originale. Anche se hanno una personalità utile per gestire le battute, non hanno spunti su cui costruire un background altrettanto complesso e articolato come le Mane 6. Scootaloo può già offrire un tema più originale, è chiaramente disabile, e questo le da una caratteristica originale che si distanzia dagli altri personaggi della serie; per contro, questo non è mai stato realmente sfruttato a dovere.

Questo conferisce una buona caratteristica alle Mane6: le puoi utilizzare fuori dall'ambientazione originale senza farle perdere qualcosa. Il centro è la loro relazione, che si può riposizionare anche in contesti diversi. Potresti rimetterle in una storia di fantascienza, ad esempio, senza perdere nulla di quello che le caratterizza, le loro battute, modo di relazionarsi, e i problemi che si creano tra loro. Il contesto fantasy di FiM non è ne uno dei migliori, ne interessante, e ne particolarmente approfondito, ma non ha importanza perché alle Mane 6 non serve davvero. Questa è una caratteristica difficile da introdurre in una storia: spesso i personaggi sono caratterizzati anche dal contesto dove si trovano, e non si riesce a farli sopravvivere al di fuori di quel contesto.

Una nota personale che posso fare su tutto questo: ho sempre pensato che per queste due ragioni FiM lascierà un qualche segno importante, forse non solo essere ricordato per il curioso fenomeno dei Bronies. E' un buon prodotto, ma credo soprattutto che Lauren sia riuscita nella sua idea di fare un prodotto destinato alle bambine diverso dal solito: segue i canoni, ma riesce anche a dare qualcosa di nuovo per il suo genere. E' tra le cose che quando i bambini cresceranno, si ricorderanno di voler imitare.
In alcuni artisti sto notando che stanno mischiando le tecniche o le idee, ho visto anche versioni di Rarity e Twilight come unicorni tradizionali. Di recente una "addetta" alla Hasbro ha inserito un pony nel suo lavoro, ma non come parodia o cameo, ma proprio come personaggio proprio nella sua linea.
http://www.mylittlepony.it/2014/04/23/v ... equestria/
Per la maggior parte delle persone queste cose sono insignificanti, ma per me, che sto seguendo il tema degli antropomorfi da anni e sta cercando di capirne le evoluzioni, significa che sta succedendo qualcosa più vasto e sottile che non riguarda solo MlP. Forse potrei sbagliarmi, ma mi è difficile pensare che FiM si esaurirà solo tra il fenomeno dei bronies, meme e ottime fan arts. Ma come per tutte le cose, il tempo ci farà vedere la verità.
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Re: Ebook di Ponyra

Messaggioda Ponyra » 04/05/2014, 12:04

Ok, ora ho poco tempo, dopo leggo tutto il messaggio. Comunque grazie ^^
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Re: Ebook di Ponyra

Messaggioda Ponyra » 21/05/2014, 22:52

Piccola nota: se l'ebook merita, sia CavernadiPlatone che Dellimellow sono disponibili a farmi un po' di pubblicità. Good.
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