Sondaggio: che tipo di serie preferite?

Un sondaggio recente su Equestria Daily chiedeva se si preferisse Friendship is Magic come

[*] Episodi singoli autoconclusivi senza continuità
[*] Un arco narrativo più ampio, cioè una storia singola ma divisa a più puntate.
[*] Entrambe le due cose

http://www.equestriadaily.com/2011/08/p ... e-fim.html

E' emerso come risultato che la maggioranza gradirebbe la terza opzione, cioè sia episodi singoli che puntate legate tra loro. La seconda preferenza è andata a un arco narrativo, mentre la minoranza è per gli episodi autoconclusivi.
I voti sono 9290, circa 6775 sono andati alla terza preferenza: anche se 10000 votanti sono una frazione dell'effettivo numero di spettatori, penso dia una idea della preferenza di molti.
Voi cosa preferite delle tre possibilità? Ho aperto un sondaggio anche qui per aggiungere i nostri (pochi) voti al totale.

Io sono favorevole alla maggioranza, cioè che Friendship is Magic sarebbe un'ottima serie se riuscisse a sviluppare sia una storia più ampia, e sia continuasse a contenere episodi singoli in egual misura.
Ciò che ha fatto la fortuna del cartone è l'impostazione da Sit-Com americana, ancor più da tipico cartone occidentale: è vicina a molti telefilm incentrati su situazioni familiari che da anni vengono trasmessi in TV (fin dagli anni di Happy Days ad oggi) dove la trama semplice è un modo per infilare i personaggi in situazioni e battute spassose che fanno il vero corpo dello show. Tuttavia nel primo episodio pilota hanno introdotto delle idee e degli spunti tipici del genere fantasy, e che sono stati gestiti molto bene (vedasi la discussione fatta qui in proposito), e che avrebbero bisogno di essere approfonditi con una storia ampia su più episodi.
Per me sarebbe possibile ottenere entrambe le cose applicando i concetti che sono in uso negli odierni telefilm. Molti di questi show conservano una struttura episodica autoconclusiva, tipica degli anni '70 e '80, ma all'interno di queste puntate vengono inserite alcune scene, o riferimenti, che coinvolgono una storia di sfondo comune a tutta la stagione. Verso fine stagione vengono infine girati degli episodi collegati, cioè una trama singola che si sviluppa nel corso di due o tre episodi, e che fanno da finale sia per la storia di sfondo e sia per la stagione. La storia di sfondo può essere sia complicata, per esempio un mistero in cui vengono svelati solo piccoli indizi in qualche episodio, oppure molto semplice, tipo vedere il rapporto tra due personaggi cambiare lungo il corso della stagione, e poi svelare i loro sentimenti solo alla fine.

Per FiM vedrei benissimo questa struttura narrativa: gli episodi restano sempre autoconclusivi, basati sempre sulle situazioni e problemi quotidiani spinti all'estremo per qualche ragione, e allo stesso tempo potrebbero riprendere il tema degli Elementi dell'Armonia preparando una "sfida" lungo le puntate che le protagoniste dovranno affrontare solo alla fine, qualcosa di simile all'Episodio Pilota della stagione 1, ma messo come chiusura.
Qualcosa del genere però penso che lo abbiano già fatto nella Stagione 1: la trama di sfondo sono stati i preparativi per il Gala, come il ricevere il biglietto e l'episodio dei vestiti. E' un filo conduttore semplice, ma secondo me ha funzionato ottimamente per creare l'impressione di continuità nella serie, e dimostra che la struttura da telefilm funziona anche in un cartone "semplice" come questo. Secondo me ora possono rischiare di sviluppare un tema più impegnativo come quello degli Elementi pur conservando quel tipo di storie a cui siamo abituati, e io credo che il team dietro a FiM abbia tutte le capacità di riuscirci come si deve. Se ci riescono, credo che ci si ricorderà a lungo di questo cartone non solo per il fenomeno dei Bronies.

Dunque, un po' di background: se me lo chiedessero a freddo in maniera decontestualizzata risponderei che mi piacciono di più le trame che si dilungano su più episodi.
Ora, è anche vero che a me le serie televisive fanno schifo. Le pochissime che ho guardato si limitano ai Simpson-Futurama, (autoconclusivi), Naruto (mi ha stancato presto) e Avatar: The Last Airbender (che mi sto guardando adesso).
Pur essendo i Simpsons il cartone che preferivo (prima di MLP, s'intende) mi piace l'idea di un minimo di trama che collega una serie televisiva, perché diventa lecito chiedersi come va a concludersi un certo susseguirsi di eventi.

Ora, nel caso di Friendship is Magic la questione è un po' più delicata.
La formula di spezzoni slice-of-life autoconclusivi ha funzionato maledettamente bene, rendendo gli episodi leggeri e godibili anche più di una volta.
SE questo è ciò che ha reso grande il cartone (escludendo le altre caratteristiche portanti), perché virare su un differente tipo di approccio? Squadra che vince non si cambia.

Tuttavia il supporto e la voce dei molti fan su internet hanno aperto la strada a una nuova possibilità.
Io sarei per un connubio tra la semplicità delle vicende quotidiane di MLP e una trama più delineata e presente che nella prima stagione.
Ripongo abbastanza fiducia negli sviluppatori per credere che possono modificare la struttura portante del cartone in tal modo senza comprometterne l'efficacia sul pubblico.

Diciamo che se dipendesse da me terrei la struttura ad episodi autoconclusivi ma con una trama che lentamente e gradualmente si sviluppa, che funge più da background che da linea conduttrice, anche se comprendo essere più facile a dirsi che a farsi.

Pertanto, così come su Equestria Daily, ho votato "Entrambe le cose", ma intendendolo con una netta prevalenza del classico approccio slice-of-life che mi ha appassionato ugualmente nella prima stagione.

Ahi ahi anche io terzo voto.
Premetto che preferisco assolutamente le serie che parlano di un'unica storia divisa in più puntate che non episodi autoconclusivi, se non per quei cartoni stile Simpson e Futurama che citava Auster che vanno alla grande qualsiasi metodo usato. Per questo dei cartoni non seguo praticamente mai quello che danno all tivù, con episodi che non hanno nulla a che vedere gli uni con gli altri ma preferisco gli anime, di solito con una sola storia ben delineata.
Per i MLP anche io sto per la terza opzione, e ancora Auster ha spiegato più che bene perchè sarebbe meglio e sono perfettamente d'accordo con lui: episodi leggeri, distaccati gli uni dagli altri, ma con una trama di sfondo che li lega tutti insieme. Secondo me sarebbe il connubio perfetto.

Oh no sono fra le minoranze... non so forse preferisco la prima opzione per evitare che perdendo una puntatga si possa perdere il filo logico della storia... perché in alcuni telefilm o cartoni accade!

Oh no sono fra le minoranze... non so forse preferisco la prima opzione per evitare che perdendo una puntatga si possa perdere il filo logico della storia... perché in alcuni telefilm o cartoni accade!

Questo è vero, ma non so se qualcuno qui legge Dylan Dog, Alan Ford o Nathan Never, la tecnica che usano lì è questa: fumetti completamente autoconclusivi (vabbè a volte si protraggono per due fumetti se la storia è troppo lunga) che quindi non ti obbligano a seguire la serie pezzo per pezzo, ma man mano che l'albo va avanti, si scava sempre più nel profondo del personaggio, e le storie che apparentemente sono una indipendente dall'altra finiscono per unirsi e creare un'unica storia più grande (questo soprattutto in Nathan Never). E' apprezzabile la cosa perchè in questo modo i fumetti sono sempre leggeri e chi si appassiona può tirarne fuori qualcosa che chi ne legge solo un paio di numeri non potrebbe trovare. Se i MLP seguono questa linea beh.. non potrei intripparmi di più

Ma non la hanno già questa linea?

Ma non la hanno già questa linea?

Se non ho frainteso, ciò che intendeva Niba è che vorrebbe sì episodi autoconclusivi come adesso -in modo da poter essere apprezzabili saltandone qualcuno (follia!)-, ma con in più una trama dietro che si srotola progressivamente con il procedere del cartone. Almeno credo, perché i fumetti tipo Nathan Never non li leggo.
Ma sarebbe un po' quello che piacerebbe vedere a me.

La "facciata" rimarrebbe identica agli occhi del target basso, cioé le bambine che apprezzeranno il cartone per l'estetica e l'eccellente animazione, le battute, ecc...

Dietro, posto in maniera più subdola, un filo conduttore che i fan adulti possono captare per godersi la serie sotto una luce diversa.

E' una soluzione complessa, ma penso che farebbe felici tutti.

La "facciata" rimarrebbe identica agli occhi del target basso, cioé le bambine che apprezzeranno il cartone per l'estetica e l'eccellente animazione, le battute, ecc...

Dietro, posto in maniera più subdola, un filo conduttore che i fan adulti possono captare per godersi la serie sotto una luce diversa.

Uahahah mi piace un sacco come la rendi, così xD

Sì, io sarei per la resa della maniera subdola, come dice ottimamente Auster

In genere guardo raramente la TV, e dunque cartoni (anche gli Anime): faccio eccezioni solo se c'è uno show che mi piace davvero, tipo una seconda serie che ho in lista di vedere sono gli episodi nuovi del Dottor Who .

Comunque credo che seguiranno la linea che avete descritto, cioè delle puntate singole ma con personaggi che si evolvono. Questo succede come norma in tutti i telefilm attuali, anche in CSI, Dottor House, e così via, dove lungo le puntate cambiano i rapporti tra i personaggi; nei telefilm alcuni di questi eventi servono anche a giustificare i cambi di attori tra le stagioni. FiM mi sembra già usare questa linea, perchè nella stagione 1 ci sono dei personaggi che ricordano avvenimenti delle puntate prima: in Dragonshy Spike ricorda a Fluttershy di aver ammansito una Manticora (visto nel secondo episodio) e sempre Fluttershy in "Best Night Ever" commenta a sè stessa che Twilight gli aveva detto una volta di essere più decisa (che successe proprio con l'episodio della Fenice). Non guardando in genere i cartoni, non so se questo tipo di continuità sia già usato in questo filone di cartoni, o se sia una novità che FiM ha introdotto.
Comunque nello staff della serie ci sono un paio di sceneggiatori di Sit Comedy, e forse questi hanno messo mano più di quel che sembra: gli episodi giocano sui doppi sensi e situazioni surreali (ed è proprio quello stile di comicità che piace agli adulti pur restando per tutti), così come il modo di gestire la continuità.

Tuttavia gestire una idea tipicamente "fantasy" come la forza malvagia all'origine di Nightmare Moon e gli Elementi è difficile farlo senza richiamare un qualche genere di trama avventurosa, che includa misteri, segreti da svelare, o avventure con colpi di scena. Secondo me, un buon metodo sarebbe di seguire la linea che si vede nel serial di Doctor Who, dove in ogni stagione tutti gli episodi sono autoconclusivi, ma in molti di loro appare un "indizio" che accenna alla minaccia finale che affronta il Dottore nell'ultimo episodio: nelle prime puntate gli indizi sono sottili, ma si fanno via via sempre più chiari (e inquietanti), poi come ultimo episodio c'è appunto una avventura contro una minaccia di entità "galattica" o quasi (diciamo che puntualmente l'intero universo rischia di fare kaput).
In FiM potrebbe funzionare: all'interno di alcune puntate, del tutto autoconclusive, mettono degli indizi che puntano verso la minaccia "finale", per esempio far ritornare NM in un qualche modo dando indizi lungo le puntate (velati o meno, tipo quello del riflesso nella clessidra del primo episodio) e poi farla affrontare apertamente solo nell'ultimo.
Dico Nightmare Moon perchè come antagonista mi piaceva come stile: non è detto che sia la vera forma del "nemico", ma sarebbe un peccato non rivederla più.

Comunque credo che seguiranno la linea che avete descritto, cioè delle puntate singole ma con personaggi che si evolvono. Questo succede come norma in tutti i telefilm attuali, anche in CSI, Dottor House, e così via, dove lungo le puntate cambiano i rapporti tra i personaggi; nei telefilm alcuni di questi eventi servono anche a giustificare i cambi di attori tra le stagioni.

Uh, spetta.
L'evoluzione dei personaggi no, mi farebbe strano. Anzi, spero che rimangano statici.
E prima che qualcuno si affretti a rispondere, provi ad immaginare quanto i rapporti tra le protagoniste e l'ambiente circostante sia così legato alle loro personalità.
Personalità che definirei ben studiate e azzeccate, ma talmente peculiari da esser diventate i pilastri degli eventi che animano la serie. Cioé il modo che hanno le mane six di reagire ad un imprevisto è correlato indissolubilmente al fatto che Fluttershy è la timidona, Twilight Sparkle è la pensatrice, ecc...
Le "evoluzioni" delle loro personalità penso che dovrebbero rimanere entro un preciso range, sforato il quale si perde la familiarità così faticosamente acquisita nella prima stagione con i personaggi che amiamo.

Ciò che intendevo io è una trama esterna a tutto, cioé non incidente direttamente sulle vite delle pony (difatti terrei gli episodi slice of life autoconclusivi), ma una storia che serpeggia nel background e che magari erompe negli ultimi -se non l'ultimo- episodio, oppure si dissolve senza lasciar traccia del suo passaggio. Ma se lo farà io spero che nel foreground, davanti a noi, le protagoniste rimangano quello che sono, non semplici personalità, ma vere e proprie incarnazioni di vizi e virtù, ovvero meno facilmente soggette a perturbazioni per ciò per cui sono state pensate.

Tutto questo però non significa che non apprezzerei scoprire un lato nascosto di Fluttershy o una rivelazione tragica sulle sorelle e gli Elements. Ma niente che sconvolga tutto, ecco.

Non guardando in genere i cartoni, non so se questo tipo di continuità sia già usato in questo filone di cartoni, o se sia una novità che FiM ha introdotto.

Beh, io continuo a citare i Simpson, che è l'unica serie (a parte Futurama) con struttura analoga che conosco.
Questo cartone è l'esempio più lampante di autoconclusività, giacché praticamente qualunque evento, anche il più catastrofico e assurdo si esaurisce in quei venti minuti e tutto torna come prima.
Ci sono però alcuni eventi che influenzano gli episodi successivi, o semplicemente fatti che cambiano in una puntata e così rimangono. Come la morte della moglie di Ned Flanders o il fatto che i genitori di Milhouse si sono separati.

Però io non li prenderei in considerazione, nemmeno in MLP, perché sono collegamenti quasi inevitabili.
Ovvero, in ventisei episodi in cui accade di tutto ci sta che due o tre riferimenti vengano citati, ma da lì a considerarla una trama... muh! Non saprei.