[FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 8 - 17/11/2014

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Re: [FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 3 - 29/08/2014

Messaggioda DasHerrHeinrich » 03/09/2014, 22:16

Grazie per i complimenti ed ora avanti con il prossimo pezzo! ^_^

Quarto pezzo: Appuntamento con disastro

Il tempo è relativo e quando si vive una vita piena, gli anni passano rapidi ed impercettibilmente ci si ritrova a pensare a come abbiano fatto a passare tanto rapidamente. Fluttershy era in questa situazione, in quei cinque anni era successo di tutto, la sua vita era cambiata ritrovandosi ad essere una delle rappresentanti degli elementi dell'Amicizia, supportando la loro Principessa, e leader, Twilight Sparkle.

Aveva vissuto numerose avventure con le sue amiche e conosciuto molti altri pony in tutta Equestria, aveva persino instaurato un rapporto più che amichevole con ciò che era stato un loro pericoloso avversario, Discord, spirito e rappresentazione del Caos, ed improvvisamente si ritrovò a sole poche ore di distanza con un incontro pianificato molto tempo prima.

L'incontro con Mietitore.

Mentre sedeva, semi stesa sul suo divano, non potè evitare di pensare all'oscuro centauro, egli le disse che sarebbe giunto nell'unico giorno in cui poteva assumere una forma mortale, pensando a lui si addormentò.

Il giorno a venire si alzò rapidamente in piedi iniziando a preparare la sua villetta per accoglierlo quando dei colpi risuonarono contro la porta, volteggiando e canticchiando tra sè lei andò ad aprire, rimanendo sorpresa però nel vedere Discord salutarla con la sua solita flemma.

"Oh...Ciao."

"Fluttershy, se non fossi riformato direi che non sei felice di vedermi..."

"No, Discord, anzi...è che stavo aspettando qualcun'altro, ma entra, accomodati...Sarò da te tra un minuto."

"Qualcun'altro? Chi? Se posso chiedere ovviamente..."

"Oh...un...un amico di lunga data, ci demmo appuntamento cinque anni fa, per vederci oggi."

"Beh, deve avere un'agenda bella piena, per chiamarsi amico e fissare un incontro da qui a cinque anni..."

"Discord..."

"Cosa? Sto solo dicendo..."

In quel momento qualcuno bussò alla porta, i colpi erano lenti, funerei ed abbastanza forti, la pegaso si diresse verso la porta aprendola e rimase stupita nel vedere il centauro attendere lì sull'uscio, per qualche motivo pensava che non sarebbe giunto con le sue vere spoglie, ma non era importante dopotutto, era lì da lei, finalmente.

"Fluttershy."

"Oh...Ciao, benvenuto Mie...ehm...Scusami, ma un mio altro amico è passato a farmi visita, spero non sia un problema?"

"Non v'è nè alcuno. Sono qui solo per recapitarti un messaggio, l'incontro di oggi..."

"Si?"

Improvvisamente la pegaso venne afferrata da un lazo e trascinata via mentre Discord si parava davanti a lei.

"Fluttershy! Allontanati da lui!"

Discord si lanciò in avanti, non potè evitarlo, di tutte le sei pony, da quando si era convertito definitivamente, Fluttershy era quella con cui aveva stretto il miglior rapporto, quindi nel vederla con quella creatura non riuscì a reprimere l'istinto di proteggerla, avvolgendosi intorno a lei come un protettivo serpente.

"Tu! Cosa ci fai tu qui?"

"Discord! Cosa stai facendo?"

"Fluttershy, tu non sai chi questa creatura sia. Lui è la più fetida ed orribile figura che potesse mai esserci, non ti ci puoi avvicinare...ti farà del male."

"Discord, io...io ti ringrazio..ma "

"Niente ma, Fluttershy, adesso perdonami ma devo dire due paroline a questo...figuro."

Con uno schiocco di dita, Discord spostò sè stesso ed il centauro al di fuori della villetta, lasciando la pegaso chiusa dentro, per poi concentrarsi unicamente sul centauro.

"Adesso, ascoltami bene, Fluttershy è una mia amica, non permetterò che tu le faccia del male altrimenti...dovrai vedertela con me."

"Tu mi conosci spirito del Caos, con me avanza la fredda Morte...dovresti sapere che prima o poi io verrò per lei. E per te. E per tutti coloro che vivono in questo mondo.

E tu non potrai far nulla per impedirlo. Dovrò vedermela con te? Io verrò per Te, Discord, anche tu, come tutti gli altri, stai vivendo la tua vita...ma per quanto ancora?
"

"Sparisci, Feccia! Tu non toccherai Fluttershy! Mi hai sentito? Non la toccherai!"

In quel momento un freddo glaciale investì la zona intorno alla villetta di Fluttershy, un freddo tale che persino le finestre della villetta si coprirono di ghiaccio, nonostante il caldo sole estivo che brillava su di loro. Con le finestre coperte dal ghiaccio, la pegaso, non poteva più vedere, eppure, nonostante la protezione offertale dalla casa percepiva il glaciale clima che veniva da fuori...e questo poteva significare una cosa sola.

All'esterno, Discord, era rimasto immobile, gli occhi spalancati nel vedere, per la prima volta, l'intera figura del centauro, non percepirlo solamente come una figura in ombra. Per la prima volta lo vide con indosso le sue vesti da portatore di morte. Lo aveva sempre percepito, ma in presenza di Fluttershy ne stava ammirando, in pieno terrore, le forme.

"NON OSARE DARMI ORDINI!

Tu non sei nulla in confronto a me. Io sono il Boia che verrà a prenderti quando il verdetto sarà proclamato, così come farò con qualunque altro vivente che nasca su questo mondo. Cosa pensi di essere contro di me? Vuoi combattermi? Respingermi? Provaci, Discord, ma ricorda che non sei il primo a pensare di resistermi. Molti altri vi hanno provato.
Fallendo miseramente e condannando sè stessi ad una eternità di sofferenza.

Ero giunto qui per una visita di cortesia, ma visto che la mia presenza non è ritenuta necessaria, me ne andrò rimanendo in attesa del giorno in cui verrò a prenderti.

Nessuno vive per sempre, Discord.
"

Con una fiamma nera il centauro scomparve dalla vista del Signore del Caos, riapparendo però nella casa della pegaso, il suo volto scheletrico non trasmetteva alcuna emozione, solo le orbite rilucevano d'una cupa fiamma blu scuro.

"Fluttershy, ero giunto qui solo per informarti che avrei rimandato la mia visita a domani, ma sono cosciente che non sia più un approccio valido. Non temere, non incolpo te per quanto qui successo, ma sento per il bene di entrambi di non poter rimanere ulteriormente. Arrivederci, giovane pegaso."

Fluttershy non ebbe nemmo il tempo di formular parola che Mietitore era già scomparso in una fiammata nera, la sua improvvisa assenza permise al calore della giornata esitva di sciogliere il ghiaccio che s'era formato intorno alla casa. Poco dopo Discord rientrò con aria soddisfatta abbracciando amorevolmente la pegaso.

"Discord...Mettimi giù. Mettimi giù, ora."

"Ma, Fluttershy..."

"Discord..."

La pegaso usò un tono più duro verso il Draconiano, il quale la mise giù, per poi mutare il proprio corpo in forma serpentina acciambellandosi davanti alla pegaso.

"Tu non lo conosci quello Fluttershy, è pericoloso...è.."

"Mietitore? E' colui che conduce i morenti dall'altra parte. Lui è la morte. Lo so, Discord."

"Ma allora perchè...?"

"Perchè non lo fa con cattiveria, non è crudele. Quello è il suo ruolo...perchè lo temi così tanto?"

In un attimo, Discord, mutò nuovamente forma tornando al suo abituale aspetto, in parte drago ed in parte molti altri animali.
"Io non ho paura di nulla."

La pegaso si avvicinò al Signore del Caos strusciando dolcemente il suo muso contro la sua zampa da leone, rivolgendosi a lui con un tono dolce e pacato.

"E allora perchè ti comporti così? Tu sei molto meglio di quanto mostrato oggi. Non c'è nulla di male nell'avere paura...Io ho paura di molte cose..."

"Per te è diverso...tu sei..."

"Solo una pony? E' questo che volevi dire, Discord?"

"Fluttershy, io...io...non intendevo..."

"Shh. Va tutto bene. Siamo amici io e te, lo so che non volevi offendere..."

Discord sospirò prima di mettersi a sedere vicino alla pegaso, facendo scivolare la sua mano da rapace sulla criniera di Fluttershy.

"Io ho paura di morire. Sono l'ultimo della mia specie, se io dovessi scomparire...cosa ne sarà di me? Delle cose che ho fatto?"

"Ma, Discord, il momento non è ancora giunto...perchè preoccupartene adesso? Lui arriverà, prima o poi, ma quale differenza può fare sprecare il proprio tempo fino ad allora?Quando sarà il momento, si vedrà. Ma la strada è ancora lunga...Su, andiamo. Un pò d'aria fresca farà bene ad entrambi. Li prendi tu i Sandwich?"

Il viso del draconico si illuminò a giorno mentre questi si inchinava davanti alla pegaso.

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Re: [FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 4 - 03/09/2014

Messaggioda EnderPony e Black » 04/09/2014, 1:03

Un altro bellissimo capitolo, ben fatto Dass!

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Re: [FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 5 - 06/09/2014

Messaggioda DasHerrHeinrich » 06/09/2014, 22:11

Muchas gracias Senor ^3^

Avanti con il prossimo pezzo!

Capitolo 5: Una tremenda situazione

Il tempo riprese a scorrere, i giorni passavano tranquilli, uno dopo l'altro finchè non accadde un disastro. Cloudsdale aveva informato che un grosso temporale stava per essere scatenato nei dintorni della Everfree forest, era una cosa già pianificata e che andava fatta, insistevano i pegasi di quella città, e così avvenne.

Ciò che nessuno poteva immaginare eran le conseguenze che ebbe su Ponyville, durante la tempesta la piccola Applebloom s'era riparata da Zecora, la zebra e alchimista della cittadina, ma sulla via del ritorno, quando ormai la piccola era convinta che la tempesta s'era calmata, questa si scatenò nuovamente con più violenza, costringendo la piccola a ripararsi, per quanto possibile, nella foresta. Quando iniziò a calare la sera e della piccola non v'era traccia, tutta Ponyville fu mobilizzata per ritrovarla nel più breve tempo possibile.

Infine la piccola pony fu trovata, e riportata nella fattoria di famiglia, ma non era il momento di celebrazioni, Applebloom, esposta per un'intera giornata alla tempesta ed alla fredda temperatura della notte, versava in pessime condizioni. I pony dell'ospedale lì vicino fecero il possibile, ma alla fine anche loro si arresero non trovando la causa dell'improvviso male che aveva colto la piccola. Rivolgendosi, poi, in tono di scusa alla famiglia avvisandoli che la piccola aveva una malattia dai sintomi simili alla polmonite ma che non reagiva alle cure contro di essa.

Dissero loro di tenerla al caldo e sperare che recuperasse. Da quel momento Fluttershy e le sue amiche quasi si stabilirono con gli Apples, dando loro una mano, e sostenendo la loro amica AppleJack nel momento del bisogno.
Una sera, Fluttershy entrò nella camera da letto della piccola Applebloom, trovandoci AppleJack in condizioni disastrose semi stesa sul letto della sorella più piccola. Fluttershy ci si avvicinò e lentamente convinse la bionda pony ad andare a riposarsi, promettendole di rimanere lei a vegliare su Applebloom.

"Grazie, Fluttershy, ma ti prego, qualunque cosa accada, vienimi a chiamare."

Dopo alcune ore, la pegaso iniziò a cambiare la giovanissima pony, che sudava incessantemente senza però svegliarsi. Aveva appena finito di metterla a posto che le parve come se il tempo si fosse fermato, quindi s'accorse che nella stanza c'era un'aria ben più gelida di prima, lentamente si volse, lo sguardo pieno di paura per ciò che sapeva di trovare alle sue spalle.

"No...ti prego, no..."

"Mi dispiace, Fluttershy. Il tempo della mietitura si sta avvicinando."

"Ma...ma...non può..."

"Non posso impedirlo."

"So di chiederti molto, ma non puoi...come facesti con...Angel?"

"Non stiamo parlando di un coniglietto qui, pegaso. La piccola potrebbe alterare l'equilibrio in maniera proporzionale al suo destino. No, nemmeno se io dessi via la mia non-vita potrebbe servire a qualcosa."

"Ma lei non può morire...AJ ne rimarrebbe distrutta."

Il centauro rimase immobile a guardare la pegaso per poi sospirare dolorosamente.

"E sia, farò ciò che posso. Ti darò un indizio che potrà aiutarti a trovare la soluzione.
Ascolta attentamente, non lo ripeterò di nuovo.

Per guarire la piccola c'è bisogno dell'intervento di qualcuno, costui è l'ultimo al di fuori del parlato. Ma al termine delle presentazioni ne diventa il primo. Il suo nome inizia dalla fine e finisce con l'inizio.
Non posso fare altro, se non augurarti buona fortuna.

Hai due giorni, Fluttershy. Non posso rimandare oltre.
"

"Grazie...Grazie, Mietitore!"

"Non perdere tempo."

Mentre il centauro scompariva nuovamente tra le ombre, Fluttershy vide che la piccola Applebloom riprese a respirare normalmente mentre la stanza tornava ad una temperatura più normale.

Per tutta la notte la pegaso si sforzò di pensare a chi non fosse stato contattato, di tutto l'indovinello era la parte finale che le stava procurando i problemi seri, pareva non avere senso! Come faceva qualcosa ad iniziare all'ultimo e a finire all'inizio?
Stava ormai per perdere la speranza quando volle il caso che la voce di Pinkie Pie giunse fino a lei dalla stanza vicina, le pony rosa stava canticchiando una ninnananna di propria creazione, aiutando così la loro amica AJ a rincuorarsi e a prendere sonno e lo stava facendo aiutandosi con l'alfabeto.

"La prima è A come Amata; La seconda è B come Brava; la terza è C come Coraggiosa; Questa è AppleJack.
La quarta è D come Diretta.... "

Quella canzoncina, seppur cantata seguendo una melodia praticamente inesistente illuminò il volto della pegaso mentre un'idea le veniva in mente.

'Il suo nome inizia con l'ultimo e finisce con il primo....L'ultimo...l'ultima lettera dell'alfabeto! Zeta! Invece finisce con la prima, e la prima è A!'

"Zecora!"

Senza volerlo Fluttershy aveva urlato quel nome, causando l'immediato arrivo di tutte le sue amiche che pensavano fosse accaduto qualcosa, la prima a giungere fu proprio AJ che come una pazza si lanciò su Fluttershy bombardandola di domande.

"Che succede?Si è svegliata? Non sta bene? Ha parlato? Si è fatta male? Dimmi che sta bene, ti prego..."

"A-AppleJack...m-mi dispiace, non...non si è svegliata...Però, ho pensato che...forse...potremmo chiamare Zecora...M-magari lei conosce un...rimedio?"

Quella sera le ragazze continuarono a discutere raggiungendo infine una decisione, AppleJack e Rarity sarebbero rimaste a Sweet Apple Acres, per essere pronte a tutto e per avere della magia a disposizione, mentre le altre si sarebbero divise per cercare Zecora.

Rainbow avrebbe pattugliato dai cieli, osservando e cercandola dall'alto; Pinkie Pie avrebbe chiesto in giro, conoscendo tutti in Ponyville; Twilight e Fluttershy sarebbero entrate nella Everfree Forest e sarebbero andate direttamente al suo villino sperando di trovarla lì.

Appena sorse il mattino le ragazze si divisero, ognuna ai propri compiti, senza distrazioni e senza scherzi, ognuna di loro si rendeva conto che prima finivano meglio sarebbe stato, anche se solo una di loro sapeva davvero quanto poco tempo avessero.

Dopo una lunga giornata di ricerche, una ad una, tutte le ragazze rientrarono dal primo giorno di ricerca a zoccoli vuoti, eppure non v'era traccia di Fluttershy. Il tempo passava inesorabile, ma della giovane pegaso non v'era nessuna traccia, Twilight spiegò alle altre di come si erano divise nella foresta per poter cercar meglio, ma s'eran anche ripromesse di tornare da AJ non appena fosse scomparso il sole.

Nel frattempo Fluttershy attendeva ansiosamente vicino alla capanna della zebra, era in pensiero, si rendeva perfettamente conto che il primo giorno era quasi andato perso e che avrebbe dovuto tornare a Sweet Apple Acres, ma non voleva arrendersi. Non quando la vita della piccola Applebloom era in gioco. La sua tenacia fu premiata poco dopo quando, dal folto fogliame, apparve la zebra con alcuni sacchi sulla schiena.

"Zecora! Oh, mi dispiace disturbarti ed immagino che sarai stanchissima, ma devo chiederti di venire con me, Applebloom sta male e non si riesce a trovare una cura."

"Portami da lei,
ed una cura io le preparerei.
"

A Sweet Apple Acres si era ormai pronti a lanciarsi nuovamente nella foresta per ritrovare la loro amica scomparsa quando improvvisamente al cancello principale della tenuta apparve Fluttershy insieme a Zecora, entrambe furono accolte con grida di giubilo da parte delle restanti pony.

Ben presto la zebra potè visitare la piccola Applebloom arrivando a capire quale fosse il male che affliggeva la piccola pony, il morso di un insetto, il ragno stellato. Notoriamente non era capace di portare tali danni, essendo capace sol di indebolire la propria vittima, ma in quel caso la piccola già era debole per via della tempesta. Zecora comunque si mise al lavoro, purtroppo era una gara contro il tempo, il rimedio infatti aveva bisogno di almeno una giornata per essere preparato, e Fluttershy sapeva che il tempo era l'unica cosa che mancava loro.

La sera successiva vide le pony a sweet apple acres riposare, confortate dal sapere che Zecora stava preparando una pozione, ma non tutte loro riposavano. Fluttershy era nella stanza di Applebloom intenta ad aiutare Zecora per velocizzare l'operazione.

"Tranquilla Miss Fluttershy, la pozione è quasi pronta, tra qualche ora potremo darla ad Applebloom."

La pegaso però sapeva di non avere così tanto tempo, ma come poteva fare? Cosa poteva lei fare per salvare quella giovane vita?

Improvvisamente nella stanza calò un vento gelido, Fluttershy si girò aspettandosi il centauro ma nella stanza non c'era nessuno, pregò con tutto il cuore che Lui non fosse già arrivato, ma la voce di Zecora la distrasse per un momento.

"Miss Fluttershy, credo le converrebbe lasciare questa stanza. Avrò bisogno di tutta la mia con...centrazione per preparare la pozione ed essere pronta in tempo"

"No. Non lascio sola Applebloom...non posso farlo..."

"Deve, Miss Fluttershy, altrimenti..."

"Zecora. E' da molto che non ti vedevo."

Fluttershy si volse e vide emergere dalle tenebre Mietitore, la falce già estratta, avanzando verso di loro con passo lento e funereo. Lei fece per muoversi ma Zecora le si mise davanti.

"Stai indietro spirito oscuro, non è ancora giunto il momento di portarla via."

"Mi deludi, Zecora, ingannare te stessa è un conto, ma cercare di ingannare me? Non è da te."

"La cura è quasi pronta, appena lo sarà tu dovrai tornare nel tuo regno di tenebra a mani vuote."

"Già...la cura. Dimentichi che non avrà un immediato effetto? Servirà tempo perchè funzioni, ma il tempo è ormai quasi finito. Spostati dunque, inutile rimandare oltre. Avete avuto la vostra possibilità."

"M...Mietitore?"

Zecora rimase senza parole nel vedere Fluttershy avanzare verso l'oscura apparizione, lei lo conosceva bene, ne aveva purtroppo ammirato già altre volte il metodico lavorare, riusciva a vederlo come una figura in ombra, una forma dotata di falce, terribile e letale ma, non appena la pegaso si fece avanti fu come se qualcuno le avesse tolto da davanti agli occhi un velo. Non appena Fluttershy gli si avvicinò quello si rivelò in tutta la sua terrificante mortalità.

"Miss Fluttershy?"

"Va tutto bene, Zecora.
Mietitore? Non può finire così...non può..."

"Il tempo è quasi scaduto, Fluttershy. Quando me ne andrò rimarrano solo una decina di minuti. Non riuscirete a finire la pozione in tempo."

"Il tempo è...è...ma certo, il Tempo!"

"Cosa?"

"Mietitore, tu mi dicesti che dove sei tu, il tempo si ferma perchè tu sei la fine di ogni cosa, quindi adesso non mancano pochi minuti, adesso il tempo è fermo, possiamo finire la pozione!"

"No."

"P-perchè?"

"Perchè il tempo si ferma per chi deve morire, se voi la guariste potrebbe accadere qualunque cosa. Non si può correre un simile rischio."

"Non...non lo faresti neanche per...un amica?"

Mentre i due continuavano a discutere Zecora non si distrasse, mettendosi al lavoro e facendo il possibile per terminare la pozione. Riprendendo lì da dove l'aveva lasciata, quasi non s'accorse di come la pony e lo spirito oscuro discutessero, cercando di prevalere l'uno sull'altro. Passò così diverso 'non-tempo' finchè finalmente la pozione fu pronta e la zebra potè darla alla piccola Applebloom ma, non appena quella fu in circolo nel sistema immunitario della giovane, un urlo sfuggì alle labbra del centauro.

Improvvisamente la stanza, ancora ferma nel non-tempo tremò tutta, mentre qualcosa iniziava ad accadere al centauro, Zecora fece per allontanarsi, ma più si avvicinava all'uscita più s'accorgeva che diventava difficile muoversi.

"Miss Fluttershy! Venga via, presto!"

"No...Lui...lui è mio amico. Mietitore! MIetitore!"

Il centauro s'agitava spasmodico ora in una direzione ed ora in un'altra mentre la sua realtà iniziava a dividersi, urlava a pieni polmoni con voce rotta dal dolore, un urlo indefinibile e prolungato sfuggiva dalle sue labbra mentre una cupa fiamma d'oscurità gli si avvolgeva intorno, Fluttershy fece per avvicinarsi ancora ma le sembrava quasi che la nuvola la stesse respingendo.

Improvvisamente tutto scomparve, lei e Zecora caddero al suolo stanche e doloranti, e dinanzi ai loro occhi videro la figura del centauro, fumo saliva in sinuose spirali dagli spiragli nella sua corazza mentre una corona stranamente decorata volteggiava in cima al suo capo, ma fu lo sguardo che lui lanciò loro ad ammutolirle.

Nelle sue orbite non v'eran più le due fiammelle azzure, bensì due cupe fiamme nerastre, oscure eppure con un briciolo di luminescenza.

"M-Mietitore?"

"Mietitore non è qui."

"Dove...?"

"Egli è in punizione, sapeva quale sarebbe stato il prezzo del fallimento, eppure ancora una volta ha fallito. Voi viventi lo avete ingannato. Siete riusciti a sconfiggere temporaneamente la Morte."

"Ma...ma lui..."

"Lui ha fallito. Quando la sua punizione avrà fine, potrà tornare alle sue mansioni. Fino ad allora ci sarò io."

"C-Chi..s-sei tu?"

"Io sono la Morte. Null'altro."

Fluttershy vide il corpo del centauro muoversi verso le ombre, fermarsi e voltarsi, per poi rapido roteare la falce tagliando in due una piccola farfalla che volteggiava per la stanza, i resti dell'insetto caddero al suolo mentre una piccola figura eterea rimaneva lì al suo posto. Fluttershy già si aspettava di vedere il centauro aprire una breccia nella realtà permettendo il passaggio all'insetto verso un'oasi felice. Ciò che accadde invece la lasciò ammutolita.

La Morte si fece avanti ed aprì le mascelle serrate aspirando in sè stessa l'anima dell'insetto, attraverso quelle scheletriche labbra, la pegaso, ebbe per un momento visione di ciò che attendeva quella povera creatura, un nero ed eterno oblio di disperazione e sofferenza.

"P-Perchè? Mietitore li conduceva..."

"Io non sono Mietitore. Questa è la vostra punizione per aver ingannato la Morte. Sapere che tutti coloro che morranno, finchè egli non tornerà, saranno condannati all'eterno oblio. Nè oasi di pace per i giusti, nè eterno tormento per i malvagi."

"Ma perchè? Perchè questa ingiustizia verso chi deve lasciar questa vita?"

"Ingiustizia? Belle parole da chi ha appena usato l'inganno per evitare il normale corso del destino. Semplice giovane creatura, Mietitore era incaricato di condurre coloro che son stati giudicati. Io no. Io sono la Morte, io sono la fine. Non tocca a me condurre altrove i trapassati.
Arrivederci creature viventi, pregate che Mietitore torni prima che io vi venga a prendere.
"

La Morte quindi si volse entrando maestosa nelle tenebre, scomparendovi dentro poco dopo, nel frattempo Zecora si era ripresa affiancandosi alla pegaso, per qualche attimo la guardò interrogativa, quindi diede voce ai suoi pensieri.

"Tu lo conoscevi già? Lo spirito oscuro intendo."

"Sì. Mietitore era un mio amico, o almeno lo consideravo tale. Molti anni fa salvò Angel dalla morte con un regalo che non avrei mai potuto ricambiare. Da allora l'ho visto qualche volta...è sempre stato gentile nello svolgere il suo ruolo."

"Non saprei dire, quelle volte in cui ne ho percepito la presenza non mi son mai fermata a discutere con lui. Temevo che fosse ben più pericoloso."

Fluttershy si accoccolò a terra, nascondendo il volto tra gli zoccoli mentre piangeva amare lacrime.

"I-infatti...credo sia colpa mia. Credo sia tutta colpa mia..."

"Di cosa parla, Miss Fluttershy?"

"Lui è stato punito a causa mia. Chi morirà fino al suo ritorno, soffrirà in eterno per colpa mia. Sono stata io a fermarlo...."

"Noi. Siamo state noi, Miss Fluttershy. E lo abbiamo fatto per la giovane Applebloom."

Il giorno a venire Sweet Apple Acres parve rifiorire mentre in tutta la casa si poteva sentire le risate dei pony ed il pianto di gioia di AppleJack nel sapere che la sua sorellina stava di nuovo bene. Eppure, Twilight non potè evitare di notare quanto triste Fluttershy apparisse.

Per qualche istante il pensiero di andare da lei a chiarirsi le venne in mente, ma poi con l'eccitazione del momento tutto venne dimenticato.

Ciò che era accaduto quella notte, l'incontro con la Morte, la punizione di Mietitore, tutto rimase un profondo segreto tra la pegaso e la zebra, un segreto che non avrebbero mai rivelato a nessuno.
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Re: [FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 6 - 12/10/2014

Messaggioda DasHerrHeinrich » 12/10/2014, 22:07

Perdonate la lunga assenza miei lettori commentanti (e non). Sono rimasto senza ricarica internet e mi ci è voluta una vita per trovarne una... :rarydespair:

Ecco a voi la sesta parte :twilimad:

Capitolo 6: Un futuro colmo di disgrazie

Passarono gli anni e con questi la vita tornò alla normalità, con lo svolgersi degli anni Fluttershy e le sue amiche crebbero e, sebbene rimanessero sempre amiche, ognuna di loro iniziò ad avere la propria famiglia a cui badare. Ben presto del gruppo originale solo Fluttershy e Twilight erano ancora sole, Twilight occupata ormai con i suoi doveri da Principessa, mentre Fluttershy ancora troppo timida e legata ai suoi animali per poter trovare un compagno.

Erano ormai passati molti anni da quando aveva visto il centauro, così tanti che ormai la piccola Applebloom era cresciuta raggiungendo la maggiore età, Sweet Apple Acres poi non era mai stata così viva. Granny ormai passava gran parte del suo tempo sulla sua sedia a dondolo, sul porticato, riposando le sue vecchie ossa mentre in tutta la casa AppleJack aveva assunto il comando definitivo, sia del Clan Apples, sia della sua famiglia.

In quel momento, ad esempio, mentre finiva di preparare del sidro di mele, i suoi due figli iniziarono a correre in giro per la cucina, rincorrendosi l'un l'altro, finchè non centrarono una delle gambe del tavolo facendo cadere in terra un cesto con delle mele.

Entrambi i piccoli si paralizzarono mentre AppleJack si girava verso di loro, lo sguardo irritato puntato sui due piccoli.

"Apple Tart! Reddiecloud! Quante volte ve lo devo dire di non correre in casa? Abbiamo un intero meleto dove potete correre..."

Lei si abbassò vedendo lo sguardo dei suoi due piccoli, pieno di lacrime, quindi li abbracciò forte attenuando il tono, togliendo quella nota aggressiva dalla sua voce.

"...E allora perchè continuate a correre qui? E se sul tavolo non ci fosse stato il cesto di mele ma una pentola piena di sidro bollente?

Su, andiamo...uff...vi state facendo pesanti tutti e due eh...Dai, giocate in giardino e fate attenzione!"

Applejack fece per tornare in cucina quando, improvvisamente, due ali la avvolsero in uno stretto abbraccio, poi una voce forte ma dolce allo stesso tempo le sussurrò qualcosa all'orecchio, facendola ridacchiare.

"No, Blaze, non abbiamo tempo per quello...però puoi darmi una mano in cucina se vuoi."

Il pegaso dietro di lei interruppe l'abbraccio alare, per poi svolazzarle davanti.

"Qualunque cosa per la mia bellissima sposa."

Ma non solo il Clan Apples si era espanso, anche Rainbow Dash si era accasata, mettendo al mondo una figlia, Rainbow Swirl, una piccola unicorno con la criniera multicolore esattamente come la madre. E sebbene non fosse mai riuscita ad entrare nei Wonderbolts, non era dispiaciuta, perchè sebbene volare con loro fosse stato il suo sogno più grande, non appena conobbe Luminar Swirl, l'unicorno a cui era ora legata, si rese conto che una vita senza di lui non avrebbe avuto senso.

E così anche Rarity e Pinkie Pie, entrambe accasate, la prima con un Nobilpony di Canterlot, la seconda con un pony conosciuto tramite un amico comune. Sembrava che la felicità dovesse continuare in eterno, ma il tempo sa essere crudele e per loro sei, certamente lo fu.

Erano tutte e cinque in ospedale, Rarity, Applejack, Rainbow Dash, Twilight e Fluttershy, ed erano in attesa che la loro amica Pinkie Pie finisse ciò che aveva iniziato qualche tempo prima. La pony rosa era infatti incinta, ed in quel momento stava dando alla luce i suoi due gemellini, due pony che, era certa, avrebbero illuminato il mondo di gioia.

Tutte le ragazze erano nella sala d'attesa, quando, d'un tratto, una ventata gelida pervase la sala, bloccando ognuna delle ragazze, fermando il tempo. Solo Fluttershy non ne rimase coinvolta.

Lei iniziò a piangere, già sapeva cosa stava arrivando, eppure non poteva credere che sarebbe successo in quel momento di gioia, proprio ad una delle sue amiche.

Non ebbe neanche bisogno di girarsi, improvvisamente sapeva che c'era una figura alle sue spalle.

"M-Morte?"

"No. Sono Mietitore."

"Dove...?"

"La mia punizione è finita, come anche la tua. Purtroppo non posso cambiare il destino Fluttershy."

"L-Lo so...E'...E' solo che..."

La pegaso non ne potè più ed iniziò a piangere, apertamente e liberamente, aprendo il suo cuore al dolore che le pervadeva il corpo. D'un tratto sentì un qualcosa di freddo che la afferrava e la stringeva a sè, aprendo un poco gli occhi rimase senza parole nel constatare che era lui, Mietitore, ad averla stretta a sè.

"P-p-perchè?"

"Tu mi feristi, Fluttershy, quando mi ingannasti salvando quella giovane vita. Ma ben presto realizzai che non era tua la colpa, ma mia. Mia, perchè fui io a lasciarti fare, avrei potuto fermarti mille e mille volte, ma non lo feci. Tu sei mia amica, la mia unica amica. Ma allo stesso tempo non posso non eseguire il mio compito.

Hai visto anche tu chi verrebbe a rimpiazzarmi.

No, non posso salvare le tue amiche Fluttershy, ma posso guidarle in un posto migliore, posso guidarle in un luogo dove saranno felici.

Lo capisci, vero?
"

"S-sì...ma sarà dura...accettarlo..."

"Come c'è un inizio, così arriva una fine. Ma non devi temere per loro, li condurrò lì dove nessuno potrà mai far loro nulla, saranno felici là."

"Loro? Come...loro?"

"Mi dispiace, amica mia, ma non è per la tua Pinkie che io sono qui."

"No....non...non può essere..."

"Devo andare, se tardassi ulteriormente, non potrei accudirli fino al giorno in cui potranno essere nuovamente una famiglia. Arrivederci Fluttershy, spero sia il più tardi possibile...ma non credo sarò così fortunato."

La pegaso rimase immobile a guardare il centauro attraversare la parete, lo vide distrattamente mentre apriva il varco verso dei campi baciati dal sole accompagnando due piccole anime, ognuna tenuta con cura ed affetto nell'incavo di ogni braccio.
Quando la visione scomparve ed il tempo riprese a scorrere, Fluttershy vide, attraverso il vetro i dottori che iniziavano a concentrarsi sui due neonati pony, tentandole tutte ma inutilmente.

Ben presto anche il resto delle ragazze capì che qualcosa non era andata per il verso giusto, ma non ebbero conferma finchè non sentirono la voce di Pinkie urlare affranta e rotta dal dolore. Rapidamente furono lì da lei, abbracciandola e cercando di consolarla insieme al marito, ma come si può confortare una madre che ha visto crescere in sè delle vite solo per vedersele strappare via senza poterle neanche abbracciare?

Le seguenti due settimane furono terrificanti a Ponyville, la pony rosa parve non riprendersi più dal trauma subito, e solo la presenza del marito le rendeva la vita possibile, ma ancora una volta il destino è beffardo verso i vivi ed una nuova disgrazia si abbattè sulle spalle di Pinkie, colpendo il marito con una fulminante malattia.

Rimasata sola, con il solo conforto delle sue amiche, la povera pony sprofondò nuovamente nel baratro della disperazione e così continuò finchè non venne il giorno in cui Fluttershy giunse alla sua porta per incontrarla per un tè.

La pegaso andò a bussare alla porta, ma senza ottenere rsposta, decise di addentrarsi nella casa; dopo aver chiamato un paio di volte l'amica giunse nel salottino comune e lì vide la pony stesa su di un divanetto, sembrava addormentata. La pegaso fece per allontanarsi quando s'accorse che la temperatura nella casa era insolitamente bassa.

"Fluttershy."

"M-Mietitore? Non...non dirmi che...verrai a prenderla?"

"No.
No, Fluttershy, sono già venuto a prenderla.
"

La pegaso crollò al suolo volgendo lo sguardo sull'amica e notando che non c'era respiro in quel corpo. In lacrime si accasciò al suolo, sentendo lo sguardo del centauro su di sè.

"Co...Cosa vuoi allora?"

"Ho solo acconsentito ad una richiesta. Da amico ad amico."

Con quella strana frase Mietitore si spostò di lato rivelando la figura eterea di Pinkie che, silenziosamente s'avvicinò alla pegaso salutandola e dicendole addio.

Le due amiche rimasero per un poco assieme, ricordandosi di questa o quell'avventura, finchè il centauro tossicchiò leggermente e, mentre Fluttershy rimase in disparte, lacrime agli occhi, Mietitore aprì lo squarcio di passaggio rivelando dei campi baciati dal sole, all'interno di questi si potevano vedere due piccoli pony giocare tra il grano insieme ad un adulto che rideva, scherzava e si rotolava con loro. Improvvisamente però i tre pony si fermarono volgendosi verso lo squarcio e verso di Pinkie, esplodendo in grida di giubilio e d'accoglienza.

La pony rosa si girò un ultima volta a salutare l'amica per poi attraversare lo squarcio e scomparirvi dentro, ma prima che il portale verso l'altrove si chiudesse, Fluttershy potè vedere la sua amica piangere lacrime di gioia nel poter finalmente abbracciare i propri figli. Quella visione le riempì il cuore, tanto che quasi non s'accorse di Mietitore che si stava allontanando.

"Aspetta!"

"Sì, Fluttershy?"

"Grazie. Grazie per averle permesso di aspettarmi."

"Di nulla, amica mia. Di nulla."
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Re: [FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 6 - 12/10/2014

Messaggioda DasHerrHeinrich » 16/11/2014, 22:08

Nonostante peripezie e paesaggi tormentati riesco finalmente a tornare sul foro per continuare questa mia piccola storia sperando di trovare ancora qualche lettore...

A voi! ^_^

Capitolo 7: Inizio della Fine
Gli anni passarono rapidi ma nonostante ciò ognuna di loro continuò la sua vita aiutando la crescita di una nuova generazione di pony. In tutto quel tempo anche la magnifica unicorno Rarity lasciò il mondo dei vivi, addormentandosi nel suo letto riccamente decorato, circondata dalle sue amiche e dalla sua sorellina, in quell'occasione Fluttershy non vide giungere Mietitore, ma non se ne rammaricava, sapeva in cuor suo che lui avrebbe mantenuto la sua parola.

E mentre il tempo passava così la loro amicizia, sebbene salda, iniziava a diluirsi, ormai Twilight era una vera principessa e, rimanendo costretta a Canterlot, non aveva ormai molto tempo da dedicare alle sue tre amiche, per non contare che mentre loro invecchiavano e si raggrinzivano, lei rimaneva perennemente giovane, protetta dal suo essere un alicorno.

Un giorno, una vecchia Applejack ed una altrettanto vetusta Rainbow Dash sedevano all'ombra di un albero nella tenuta di Fluttershy, sorseggiando del tè con la loro amica, mentre intorno a loro numerosi animali si rincorrevano e giocherellavano con i vari nipotini che eran lì presenti con le rispettive famiglie. Le tre pony, ormai anziane, guardavano con un misto di gioia e malinconia le energie di tutti quei giovani pony che scorrazzavano intorno a loro; AJ, raggrinzitasi come sua nonna, la vecchia Nonna Smith, sorrideva nel vedere come il suo nipotino Apple Racer giocava divertito con la nipote di Rainbow Dash, Sunny Dash, rincorrendosi e svolazzando l'uno contro l'altra.

"Eh Rainbow...guarda quei due giocare, non ti fa tornare in mente la corsa dell'autunno?"

"Ah ah ah ah ah...bei tempi quelli AJ, davvero dei bei tempi...anche se avrei potuto batterti ad occhi chiusi..."

La bionda volse un sorriso stanco verso l'amica.

"Certo Rainbow...continua pure a crederlo."

"Potrei batterti anche adesso, Applejack."

"Dimostramelo."

Le due pony s'alzarono lentamente ed iniziarono una lenta corsa verso gli alberi, sotto lo sguardo confuso di Fluttershy che le guardava all'ombra dell'albero sotto cui si erano riparate inizialmente. Poco dopo che le due amiche erano scattate, entrambe crollarono al suolo, mugugnando dolorosamente per questo o quell'acciacco dell'età, ma ben presto i mugugni divennero risate mentre si scambiavano frecciatine.

In tutto questo Fluttershy non si era mossa, restando a guardare le sue due amiche con un sorriso sul volto, improvvisamente però il tempo parve fermarsi intorno a lei, mentre uno strano vento gelido annunciava l'arrivo di un suo vecchio amico.

"Mietitore?"

"Sì, Fluttershy. Sono io."

Lei lo guardò con stupore, nonostante tutti quegli anni, lui non era cambiato di una virgola, era rimasto sempre la stessa creatura, imponente e terribile che lei aveva conosciuto la prima volta.

"Sei venuto per me?"

"No...Io...io sono venuto per salutarti, Fluttershy. Sebbene io non possa rivelarti il momento esatto volevo..."

"Manca poco, vero?"

"Mi dispiace Fluttershy."

"Non è colpa tua, ognuno ha il proprio ruolo...questo è il tuo. Ti ringrazio per avermelo detto...ad essere sincera me lo sentivo, per questo speravo che tu venissi. Volevo chiederti un favore."

"Dimmi e vedremo se può essere fatto."

"La mia amica Twilight, potrà fare un incantamento...?"

"No. Il mondo dei vivi e quello dei morti devono essere separati. Non vi è alcun incantesimo che possa unire questi due mondi."

"Lo immaginavo, ma volevo provare a chiedertelo comunque...Grazie ancora Mietitore...ci vedremo presto allora."

"Arrivederci Fluttershy."


Passarono alcuni giorni, in quel periodo Fluttershy s'assicurò che i suoi animali sarebbero stati accuditi nel tempo ed infine organizzò una serata con le sue amiche, per festeggiare la loro amicizia.

AJ e Rainbow Dash, furono le prime ad arrivare nel piccolo villino, seguite poi da Discord, sebbene nessuna delle due fosse mai arrivata a fidarsi ciecamente del Signore del Caos, non potevano negare l'affetto che egli dimostrava per Fluttershy mentre faceva in modo che l'anziana e timida pegaso non si stancasse. Nella tarda serata giunse anche Twilight che, nonostante i numerosi anni ormai dalla sua, continuava ad apparire giovane ed in forma. La serata procedeva bene mentre la loro amicizia si rinsaldava finchè la pegaso padrona di casa non chiese qualche momento per rinfrescarsi un pò.

Giunta al piano superiore si fermò vicino al letto mentre una familiare sensazione di freddo le penetrava nelle ossa.

"Mietitore...sei giunto quindi."

"Il momento è arrivato Fluttershy."

"Si preoccuperanno di sotto?"

"Sì...ma non può essere evitato."

"Mi sento così stanca..."

"Vieni con me, amica mia, vieni con me e potrai riposare."

"Grazie...Mietitore..."

"Riposa, amica mia...riposa."

Nel buio della stanza, ma su un diverso piano etereo, uno squarcio si aprì nell'aria rivelando un gioioso bosco pieno di felici creature che la salutavano, la incoraggiavano e l'abbracciarono. La forma eterea di Fluttershy si volse verso il centauro, abbracciandolo, voleva chiedergli una cosa ma non trovava le parole per farlo. Ma non ve ne fu bisogno.

"Non temere, non le dimenticherai, nè loro dimenticheranno te. Se vorrai rivederle ti basterà pensare a loro e potranno unirsi a te, rimarrete amiche anche dopo la vita. Per sempre.

Questo, Fluttershy, è il dono che io ti faccio per avermi dato la tua amicizia nonostante ciò che sono.
"

La pegaso non riusciva a parlare, piangeva calde lacrime di gioia al dono che il centauro le stava facendo, la possibilità di rivedere le proprie amiche anche dopo la morte. Lentamente s'incamminò nel portale avanzando lentamente sull'erba che rigogliosa cresceva intorno a lei e al secolare albero su cui i suoi animaletti si stavano riposando, ma dopo i primi passi Fluttershy iniziò ad accelerare mentre le sue anziane vestigia iniziavano a disfarsi facendo tornare la pegaso all'aspetto che possedeva quando era giovane.

Raggiunto l'albero la timida ma dolce pegaso volse lo sguardo verso il passaggio che, rapido, si stava richiudendo, per un attimo le parve che la figura dall'altra parte le fosse familiare, ma ben presto l'estasi e la pace di quel luogo così sereno le rimossero ogni pensiero. D'un tratto però, da dietro una collina spuntarono due piccoli pony, subito seguiti dai loro genitori, i quali si lanciariono a giocare divertiti con gli animali che lì li aspettavano. Fluttershy si volse e non potè contenere la sua gioia nel vedere Pinkie Pie che sorridendole correva verso di lei; le due pony si abbracciarono per la prima volta dopo tanto tempo per poi sedersi all'ombra dell'albero parlando e ricordando vecchie avventure vissute assieme.

Mietitore rimase alcuni istanti a fissare il corpo dell'anziana Fluttershy, reso immobile dal fermarsi del tempo, si era spenta mentre cercava di mettersi a letto con l'unico risultato di aver poggiato le zampe anteriori sul letto ma senza essere riuscita ad issarsi su di esso. Senza rimuovere il blocco temporale, il centauro, sollevò il corpo dell'amica e lo mise a letto, sistemandolo con cura, passando la mano sui suoi capelli egli sospirò, nonostante avesse condotto un numero infinito di esseri da questo mondo all'altro, era per lei solo che avrebbe voluto infrangere la regola.

Mietitore s'allontanò dal corpo della pegaso ma prima di andarsene estrasse qualcosa dai recessi del suo mantello, lasciando un suo ricordo lì a quell'unica creatura che era riuscita ad essere sua amica senza un secondo fine.
Con quel gesto compiuto, Mietitore, s'allontanò dalla stanza nascondendosi e fondendosi tra le ombre permettendo al tempo di riprendere a scorrere come se nulla fosse accaduto.

Intanto nella sala comune le tre pony ed il draconico iniziavano a guardarsi l'un con l'altro finchè Twilight e Discord non decisero di salire al piano superiore e vedere cosa fosse successo. Non appena ebbero passato gli ultimi scalini entrambi si fermarono nel vedere la loro amica stesa nel letto, come se fosse profondamente addormentata. Discord fece per scendere, quando si rese conto che l'alicorno di fianco a lei stava piangendo.

"Principessa Twilight? Cosa vi succede?"

"DIscord...N-Non vedi?...Fluttershy..."

"Dorme, Twilight. Cos'altro..."

Il draconiano si fermò improvvisamente non appena si rese conto che era tutto troppo calmo, troppo tranquillo, troppo...privo di movimento. Come un lampo si gettò al fianco della pegaso stesa nel letto e ne prese rapido una zampa mentre cercava di carpirne il respiro, ma non v'era più niente da fare. La sua amica più cara, l'unica che era stata capace di vedere nel suo animo una scintilla di bontà era andata via, in un luogo dove lui non poteva raggiungerla. Volgendo il capo vide l'alicorno cadere sui quarti posteriori e piangere, rotta dal dolore, mentre lui restava lì, in silenzio. Discord s'alzò lentamente per poi chinarsi baciando la pegaso sulla fronte dicendole addio; con quell'ultimo saluto dato, s'avviò di sotto per avvertire le altre due pony di ciò che era successo, lasciando Twilight lì da sola.

L'alicorno guardava il corpo dell'anziana pegaso giacere immobile, fece per avvicinarsi quando notò un oggetto molto particolare, qualcosa che non si sarebbe aspettata di trovare nella casa dell'amica. Su una delle mensole, in un piccolo vaso, c'era una singola camelia nera, bellissima eppure terribile, ma non appena fece per toccarla ne percepì la provenienza magica, una magia antica, così antica da poter risalire all'alba dei tempi. Sentendo gli zoccoli delle sue due amiche salire le scale, si ricompose promettendosi di investigare su quel fiore non appena avesse potuto.
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Re: [FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 7 - 16/11/2014

Messaggioda EnderPony e Black » 17/11/2014, 15:59

Un bellissimo capitolo... *_* Congratulazioni Dass

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Re: [FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 7 - 16/11/2014

Messaggioda DasHerrHeinrich » 17/11/2014, 22:38

Grazie mille per i complimenti! :pinkiewow: non mi aspettavo commenti così in fretta ^3^

Purtroppo doveva finire così, nessuno vive in eterno... ;_;


Ed ora il prossimo pezzo

Enjoy! ^_^

Capitolo 8 - Inevitabile destino

Passarono molti anni e la promessa che Twilight Sparkle s'era fatta la notte della scomparsa di Fluttershy, andò perduta e dimenticata, sostituita dai mille impegni d'una vita piena di attività e richieste. Eppure un giorno le tornò in mente quella promessa e, presasi alcuni giorni, iniziò ad investigare, concentrandosi su ciò che sapeva. Ormai era rimasta sola, tutte le amiche di un tempo erano sparite nel fluire del tempo lasciandosi dietro solo figli e nipoti, ricordi e memorie, gioie e dolori.

Passarono settimane, mentre Twilight rimaneva rinchiusa nella libreria di Canterlot, impegnata a consultare libri e pergamene, finchè non trovò il modo per ottenere la risposta alle sue domande. Era un rito magico di cui s'era perduta la conoscenza da tempo immemore, sulla pergamena era conosciuto come 'Il rituale di Ash-Kente' e permetteva all'unicorno di evocare uno degli spiriti più antichi che avessero calpestato la terra di Equestria, lo spirito del trapasso.

Dopo aver passato giorni a prepararsi, si mise all'opera decisa ad ottenere le risposte che le servivano per poter proseguire con il suo cammino. Fu così che alla terza notte il rituale fu completo e, all'interno di un cerchio magico, una creatura apparve dinanzi a lei, un centauro coperto da una pesante corazza brunita e consunta, il volto scheletrico che con due azzurre sfere di fiamma fissavano Twilight con un'intensità tale da metterle paura.

"Chi sei tu, mortale, che osi Evocarmi?"

"Sei tu lo spirito della Morte?"

"Sì. Io sono Mietitore, mortale. Cos'è che cerchi di ottenere evocandomi qui?"

"Risposte."

"Ti ascolto mortale, fà le tue domande e poi lasciami tornare al mio servizio."

"Molto tempo fa, una mia grande amica morì, qualcuno le lasciò un fiore bellissimo e terrificante al tempo stesso. Nonostante si cercasse di gettarlo via, esso riappariva sempre, finchè non apparve direttamente sulla sua tomba con radici così profonde che nessuno è mai riuscito a strapparlo via. Ho riconosciuto la fonte magica di quel fiore e sono risalita fino alla tua. Sai tu chi le ha dato quel fiore?"

"Sì."

"E allora? Chi è stato?"

"Perchè vuoi saperlo, Mortale?"

"Perchè credo che chiunque le abbia donato il fiore, l'abbia anche uccisa."

"Come è semplice il mondo di voi Mortali. Un ragionamento ineccepibile.
Fui io a donarle quel fiore, un fiore eterno, nato nella morte. Un dono che rimarrà al suo fianco per tutta l'eternità.
"

"Quindi tu..tu..."

"Io sono Mietitore, Mortale. Io sono colui che conduce i morti verso il proprio destino. Era mio dovere accompagnare Fluttershy dall'altra parte."

"Tu...la conoscevi?"

"Lei era l'unica capace di vedermi per ciò che sono, col tempo lei mi ha offerto la sua amicizia pur sapendo che un giorno sarei venuto anche per lei."

Twilight crollò sui quarti posteriori completamente scioccata da quella rivelazione, come poteva una creatura dolce e premurosa come Fluttershy esser stata amica di quel mostro? D'un tratto le tornarono alla mente alcuni particolari. Di come Fluttershy fosse stata la prima a pensare a contattare Zecora per salvare Applebloom quando stette male, o di come fosse già in lacrime quando erano all'ospedale aspettando Pinkie.

Improvvisamente tutto ebbe senso.

"Sei stato con lei nei suoi ultimi momenti?"

"Sì. Ero lì con lei, l'ho accompagnata lì dove doveva andare, mantenendo una promessa che le feci molto tempo prima."

"Che promessa?"

"Quella di vegliare sulle sue amiche e di trattarle con riguardo quando il loro momento fosse giunto. Di tutte loro sei rimasta solo tu, Twilight Sparkle."

"Io...io..." all'alicorno mancavano le parole, solo il pensiero delle sue amiche le faceva male al cuore, avrebbe voluto averle ancora con sè, vederle, parlare con loro, ma non era possibile. Lei era un Alicorno, destinata a vivere ben più a lungo di qualsiasi altro pony.

"Mortale, percepisco il dolore in te, ma non puoi incontrarle. Non ancora.
Non temere, loro ti aspetteranno. Lì dove sono ora il tempo non esiste, ed un giorno, vedrai, potrai rivederle se così ancora vorrai.

Adesso perdonami, ma devo andare, il mio dovere mi chiama altrove...Arrivederci, Alicorno Twilight Sparkle.
"

Twilight rimase seduta davanti al circolo magico mentre guardava la figura del centauro dissiparsi come sabbia al vento, finchè non rimase sola nella libreria, sola ma con una speranza nel cuore.

-------------
Epilogo
-------------

Il sole illumina e riscalda l'ambiente, mentre un gruppo di pony siede intorno ad una tovaglia mangiando e chiacchierando allegramente, ognuna dei pony lì presenti ha una famiglia che l'aspetta al di là di quelle colline, ma quel momento è dedicato a loro cinque. Cinque amiche che siedono e ridono e ricordano.

Una siede su un vasto divano foderato in comodo velluto, un'altra siede lì vicino nell'erba con un piccolo coniglietto che le saltella intorno, la terza è stesa contro il tronco di un albero, un cappello a tesa larga sul viso mentre riposa all'ombra, la quarta segue ammirata le evolute acrobazie della quinta che sfreccia nel cielo tra le nuvole, tutte loro si divertono a modo proprio finchè un suono non interrompe quell'idilliaca giornata.

Tutte si voltano e vedono all'orizzonte uno squarcio nel paesaggio, attraverso di esso un alicorno anziano e malconcio passa attraverso lentamente, ma non appena mette piede sulle colline lì intorno, ecco che inizia a ringiovanire, quasi fosse un miracolo.

Mentre le sei amiche si riuniscono tra loro, ridendo e accogliendo la nuova arrivata come se non la vedessero da una vita, Mietitore le osserva dallo squarcio temporale da lui creato mentre questo si chiude. Le ammira e le saluta dolcemente prima di tornare alla sua vita fatta di dovere, diventando ai loro occhi solo una figura, un'ombra passeggera, un ricordo temporaneo che viene presto dmenticato.

"Addio, amica mia. Grazie per l'amicizia che mi hai donato."
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Re: [FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 8 - 17/11/2014

Messaggioda EnderPony e Black » 17/11/2014, 22:49

Un finale stupendo! T_T Le mie congratulazioni...

Requiescat in pace ragazze... (ci stà, dai) Alla prossima Fanfic!

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Re: [FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 8 - 17/11/2014

Messaggioda cavalieresolitario » 11/05/2015, 13:08

l'unica cosa contro cui non si può lottare!
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La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia. [Arthur Schopenhauer]
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Re: [FANFIC] Spettro della Morte - Capitolo 8 - 17/11/2014

Messaggioda lyudo94 » 12/05/2015, 16:28

bella storia, un 8/10.
mi piace come viene narrato il tutto e descritto, la morte viene accolta bene, senza melodrammi e scene da tutti son morti mi deprimo blablabla, viene accolta in maniera dolce, semplice con la giusta consapevolezza che tutti devono morire ma senza abbandonarsi alle scene descritte prima
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