La Principessa della Notte si avvicinò alla finestra. <<Mia sorella mi ha detto di tenerti d’occhio durante la notte..>>
<<Davvero?>> Domandò Twilight.
Luna sorrise. <<Certo.>> La rassicurò, <<Non avrai mica pensato che ti avrebbe lasciata sola, no? Controllo i tuoi sogni ogni notte, Twilight, da quando Starlight è tornata.>>
L’Alicorno viola rimase sorpresa, essere stata controllata e osservata per così tanto tempo, senza che lei sospettasse nulla, era una cosa che non l’allettava molto.
Calò il silenzio, un silenzio che ricordava a Twilight la notte in cui Starlight era scappata per inseguire l’avventura.
<<Perché?>> Chiese improvvisamente.
Lo sguardo di Luna si fece serio. <<I tuoi sogni, Twilight…>>, rispose la Principessa. <<..Sono da tenere sotto controllo.>>
<<Si, ma… Perché?>> Incalzò Twilight.
<<Potrebbero significare qualcosa. Io li ho visti. Continui a sognare la Roccia Vagante, quando hai salvato mia Nipote.>>.
Luna sospirò, <<Potrebbero essere ricorrenti alle tue paure, ma.. In questi casi, sarebbero dovuti sparire settimane fa…>>
<<Ho sognato Starlight..>>, disse improvvisamente. <<Cioè.. ho sognato di.. “Essere” Starlight.. è, una storia lunga…>>
L’espressione di Luna mutò, diventando non solo sorpresa, ma anche piuttosto perplessa, così, per illuminarle le idee, Twilight le raccontò tutto il sogno.
Luna non fiatò per tutto il racconto. Era appoggiata alla finestra, i muscoli del viso contratti in un’espressione sbigottita.
<<Che cosa significa, Luna? Starlight è in pericolo?>>
Luna rimase in silenzio per qualche minuto, il tempo per formulare una spiegazione dentro la sua testa. <<Non era un sogno.. Credo che,.. si, stessi vedendo con la testa di Starlight. Credo che è successo davvero, Twilight…>>
La Principessa sentì un’ondata di Panico avvolgerla, cercava di stare calma, ma le sue emozioni erano come un mare mosso, incontrollabili.
<<Dobbiamo andare ad aiutarla, Luna! Dobbiamo andare in quel Boschetto.. Io.. Noi, dobbiamo fare qualcosa..!>>
<<Calmati, Twilight.>> Le ordinò Luna. <<Parlerò con Celestia di questo, ma sta sicura che Starlight sta bene. Ha combattute quelle bestie per anni, saprà cavarsela. Torna a dormire, Twilight, torna a dormire…>>
Non sapeva né come, né perché, ma il mattino seguente, Twilight si ritrovò di nuovo sul suo letto, ricordando solo l’immagine di Princess Luna, che, illuminata dalle stelle, cercava di calmarla.
Anche quel giorno si presentò come quello precedente. Ansie e preoccupazioni occuparono la mente di Twilight per tutta la giornata, fino a quando la Principessa andò a sgranocchiare qualcosa ad un PicNic assieme a Fluttershy e Pinkie Pie.
La Puledra rosa aveva portato dei gustosissimi dolcetti al cioccolato, mentre il Pegasus portò delle bibite.
Si sistemarono vicino al Cottage di Fluttershy, un posto tranquillo nascosto dagli alberi con accanto un ruscello dove ranocchie e girini sguazzavano mentre coniglietti, scoiattoli e procioni si dissetavano in quelle acque cristalline.
Pinkie saltellava di qua e di la azzannando ogni tanto un dolcetto, <<Oggi è una bellissima giornata, non trovate? Certo, anche ieri era una bellissima giornata, ma credo che il sole di oggi batta mille volte quello di ieri, vero?>>
Twilight non la stava ad ascoltare. Ripensava al sogno della notte passata, a Starlight. Chissà dove si trovava in quel momento, se stava bene. Celestia diceva che non doveva preoccuparsi, che Starlight sta bene, sa badare a se stessa, ma proprio non riusciva a stare tranquilla.
Fluttershy la scrollò distrendola dai suoi pensieri, <<Twilight? Va tutto bene?>>
Per un momento pensò di sfogarsi con loro, di gettare fuori i suoi pensieri, poi, però, ci ripensò.
Non che non si fidava di loro, erano le sue migliori amiche, ma non voleva farle preoccupare, non voleva trasmettero loro l’ansia che la tiene stretta come un Boa Constrictor.
<<Niente, sono solo stanca..>> Mentì alla fine.
Entrambe le Puledre non sembravano molto convinte, ma non chiesero più nulla.
L’Alicorno non toccò tanto cibo. Aveva lo stomaco chiuso, ma si costrinse a buttare giù qualche dolce, cercando di essere “Solo stanca”.
Dopo mangiato, le tre Puledre si distesero ad osservare le nuvole. I rami degli alberi davano loro ombra, ed una lieve brezza si presentava ogni tanto per sfiorarle delicatamente come le coccole di una mamma.
Gli uccellini cinguettavano felici godendosi un meritato riposo.
Twilight iniziò a rilassarsi. La natura era bellissima. L’Aria, gli animali, il cielo azzurro, il profumo dei fiori. Tutto sembrava perfetto.
Fece un respiro profondo, <<Hai ragione, Pinkie. Oggi è proprio una bellissima giornata…>>
Prima che la puledra rosa potesse rispondere, un’improvviso frusciare, proveniente dall’albero sopra di loro, fece tacere i canti degli uccellini, che si levarono in volo spaventati.
<<Che cos’è stato?>> Domandò di scatto Pinkie.
<<Non lo so…>> rispose Fluttershy. <<Forse è Angel che ci sta facendo degli scherzetti…>>
Ma non era Angel, Twilight ne era sicura. Si avvicinò al tronco dell’albero, scrollandolo con le zampe anteriori.
Un’imporvviso gracchiare la fece trasalire, e dai rami degli alberi spuntò fuori un Corvo di uno strano colore bianco, sorprendendo tutte e tre le Puledre.
Twilight aveva visto pochi Corvi a Ponyville. Ogni tanto passavano in quei cieli a gruppi di due o tre, ma non li aveva mai visti atterrare, e non ne aveva mai visti di bianchi.
<<Wow!>> Esclamò Pinkie, <<Quello è un corvo o sbaglio?>>
<<Non sbagli.>> rispose Fluttershy, <<Credo sia albino…>>
Il Rapace si mise a gracchiare e volare in cerchio sopra le loro teste.
Twilight non sapeva che dire. Aveva davanti un Corvo bianco, ottimo per fare delle ricerche sull’Albinismo, eppure non la convinceva. Cosa ci è venuto a fare un Corvo Albino a Ponyville? E’ vero, erano vicini alla Everfree Forest, ma le sembrava strano comunque.
L’Alicorno si avvicinò al Pegasus giallo, <<Puoi parlare con lui, Fluttershy?>>
La Puledra ci pensò un’attimo, poi spiegò le Ali e volò in direzione del Corvo.
Rimase lassù per più di un minuto, poi scese delicatamente, leggera come una farfalla.
<<Allora?>> Chiese Twilight.
Fluttershy abbassò il capo, <<Mi dispiace, non riesco a capirlo…>>
<<Come non riesci a capirlo?>>, si sorprese Twilight.
Il Pegasus giallo abbassò anche gli occhi, dispiaciuta, <<Non è la lingua dei Corvi…>> continuò.
Pinkie si mise a saltellare per attirare l’attenzione delle compagne, <<Guardate! Guardate! Sta volando via!>>
Il Corvo Albino si stava inoltrando verso la Everfree Forest, fino a scomparire tra le chiome degli alberi.
Fluttershy sorrise, <<Siamo state davvero fortunate ad aver visto un Corvo Albino, non sei d’accordo, Twilight?>>
L’Alicorno annuì, anche se non era tanto d’accordo.
Dopo il Picnic e l’avvistamento del Corvo, Twilight tornò alla Biblioteca a fare alcune ricerche sui Corvi.
Passò l’intero pomeriggio a leggere, studiare e scrivere tutto ciò che scopriva. Erano cose interessanti, ma c’era ben poco sui Corvi Albini.
In alcune vecchie leggende di Equestria, il canto del Corvo simboleggia la scesa della morte o dell’abbandono. La sua presenza è sempre stata percepita come un fenomeno funesto e di malaugurio.
Sperava davvero che fossero solo racconti e leggende, ma, pensandoci su, anche quella di Nightmare Moon era una vecchia leggenda…
<<Dovresti andare a letto, Twilight…>> la spronò Spike, <<Guarda che occhiaie che hai!>>
Twilight gli sorrise, <<Hai ragione, hai ragione.. Continuerò le mie ricerche domani…>>
Non appena poggiò la testa sul cuscino, si sentì scivolare nel mondo dei sogni.
Sentiva gracchiare il corvo sopra la sua testa, ma non sapeva bene dove fosse. Si guardò attorno, riconoscendo le chiome scure degli alberi, il terreno umido e gli ululati dei Lupi del Legno. Era nella Everfree Forest.
Questa volta non era Starlight, eppure era tutto così reale, come il sogno precedente.
Riusciva solo a vedere. Non poteva muoversi, non poteva parlare.
Poi comparve il Corvo, quel Corvo, davanti a lei. Le piume bianche scintillavano e le ali sbattevano creando degli incredibili giochi di luci e di ombre.
Il Rapace volò via, sempre gracchiando, come se volesse invitare Twilight ad andare con lui.
Lo scenario cambiò. Sapeva di trovarsi nella Evefree Forest, ma non sapeva dove. Il Corvo era di nuovo lì. Volava in cerchio sopra ad un mucchio di legna, alberi caduti e in decomposizione, pieni di muschio e funghi.
Il verso del Corvo iniziò a rimbombare nella sua testa, il sogno si fece sempre meno nitido, poi una voce. <<Twilight…>> chiamava. <<Twilight…>>
Si svegliò di soprassalto, tutta sudata e con la criniera tutta in disordine. Spike russava sotto il suo letto e il sole non aveva ancora fatto la sua entrata per portare il mattino.
Scese per andare a prendere un bicchiere d’acqua, poi un bussare improvviso proveniente da una finestra la fece trasalire.