Taliesin ha scritto:Si, che poi la cosa stupida è che, a favore o contro, Derpy e la disabilità
non c'entrano un tubo l'una con l'altra
Eppure ammetto che la lettera di Amy mi ha fatto accorgere di un punto che non avevo pensato al momento. Lei ha ricevuto tantissime mail anche da chi ha questi problemi e dai loro familiari. Sono proprio queste persone per prime, che possono venire toccate direttamente dal personaggio, che hanno
accettato Derpy per come è stata fatta la prima volta. Continuare a dire che Derpy le offenda se loro per primi ci dicono che non è così, siamo ipocriti e sordi perché buttiamo via la loro opinione.
E' vero che tra questi problemi la versione più diffusa di Derpy, e specialmente quella canonica proposta dagli animatori, non ha niente a che fare, ma la lettera di Amy mi ha fatto capire che per certi versi Derpy sia diventata per alcuni anche un simbolo di chi ha delle differenze e che nonostante tutto può farsi voler bene. Perciò è una cosa che non riguarda solamente il fandom, o un favore degli animatori, ma una questione più umana e seria che va oltre a noi come fans.
Ed è questa la cosa che mi sta facendo riflettere la vicenda: se c'è la preoccupazione, perché non rivolgere la domanda ai veri interessati, alle associazioni e ai genitori e chiedere la
loro opinione, di chi vive davvero questi problemi su di se? Perché invece agire sul dubbio, non si conosce il loro vero punto di vista? Perché non lasciare che decidano proprio queste persone, o quelle che gli sono vicino? Il diritto di esprimersi su Derpy era loro, non nostro. Avrebbero dovuto decidere loro il suo destino, essere loro a farne la voce a decidere se cambiarla o meno. Se fossero i disabili che avrebbero parlato contro Derpy allora si sarebbe dovuto accettare la necessità del cambiamento, ma la lettera di Amy a me fa capire e confermare l'esatto contrario.
Invece niente, nessuno si è rivolto a loro e gli si è imposta una decisione che non hanno espresso. Non gli è stata proposta una scelta, una opinione, una voce, nulla. Li hanno emarginati come sempre e fatto imporre una decisione che non hanno preso.
Non so se a voi importa o comprendete questo aspetto della questione, ma l'ironia della sorte è che la Hasbro cambiando Derpy ha seriamente insultato i disabili, togliendogli un personaggio in cui si possono riconoscere e che gli ispira fiducia in maniera positiva. Dal punto di vista umano, non da fan, non da artista, ma quello morale, è stato
gravissimo.
A questo punto spero davvero che in America qualcuno di loro si senta davvero offeso dalla dichiarazione che hanno fatto e ci faccia un po' di bufera, perché se fossi uno dei genitori di quei bambini, avessi letto la posizione della compagnia e letto la lettera di Amy, sarei profondamente indignato come persona, non come fan.
Con questo non credo che sulla vicenda ci sia molto da dire, vedremo se ci sono nuove notizie. Io sto ancora aspettando se la nostra filiare riceve una risposta, ma ripeto di non farci conto perché le possibilità sono estremamente ridotte, se non nulle.